Disturbi Specifici di Apprendimento • Sono deficit funzionali di natura neurobiologica; • Si manifestano in persone con normali capacità cognitive (QI nella norma o superiore); • Non dipendono da problemi psicologici (emotivo-relazionali, familiari, ecc…); • Non dipendono da pigrizia o da scarso interesse. • Sono presenti dalla nascita e si manifestano quando si viene esposti all’apprendimento della lettura e della scrittura; • Sono modificabili nel tempo ma non si risolvono; cioè non scompaiono. Una definizione I D.S.A. sono disturbi funzionali che derivano da una peculiare architettura neurobiologica del soggetto che provoca difficoltà nell’acquisizione e nella stabilizzazione di alcuni processi di identificazione e di scrittura delle parole e dei numeri. (G. Stella, 2004) Legge 8 ottobre 2010, n. 170 Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico Art. 1 - Riconoscimento e definizione di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia La Dislessia: disturbo specifico di Lettura che si manifesta come difficoltà di automatizzazione del processo di interpretazione dei segni grafici. Ne consegue un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura. Con ripercussioni sulla comprensione del testo a causa dell’eccessivo impegno nella transcodifica che causa perdita di informazioni dalla memoria a breve termine (Mbt) ed errori sostituzione di parole che alterano il significato. di DISORTOGRAFIA un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nei processi linguistici di transcodifica. DISGRAFIA un disturbo specifico di scrittura che si manifesta in difficoltà nella realizzazione grafica. DISCALCULIA un disturbo specifico che si manifesta con una difficoltà negli automatismi del calcolo e dell’elaborazione dei numeri Competenze linguistiche Il vocabolario non si espande attraverso la lettura La sintassi rimane simile a quella del linguaggio orale La fragilità della competenza metalinguistica rende difficile l’analisi grammaticale e logica L’apprendimento delle lingue straniere non può avvenire attraverso lo studio della grammatica Competenze cognitive • Rimangono indenni,ma possono faticare ad emergere a causa delle difficoltà psicologiche Competenze metacognitive • L’eccessiva attenzione al controllo della tecnica ne riduce l’applicazione • Sono poco esercitate e quindi spesso immature • Necessitano di un avvio da parte dell’adulto per essere poi utilizzate in modo autonomo •La dislessia non è una malattia da cui si può guarire,ma può essere compensata Quali caratteristiche presenta un ragazzo dislessico • lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo. • Può avere difficoltà nel memorizzare termini specifici,non di uso comune,le “non-parole” • può avere difficoltà nella lettura e/o scrittura di lingue straniere (es. inglese, latino, greco, ecc..); •Il dislessico non è disattento,ha altri tempi di attenzione •La decodifica avviene lentamente,ma ciò non significa che abbia difficoltà intellettive • può scrivere una parola due volte o non scriverla; • può avere difficoltà nello studio (storia, geografia, scienze, letteratura, problemi aritmetici) quando questo è veicolato dalla lettura e si giova invece dell'ascolto (es. registratori, adulto che legge, libri digitali); • non prende bene gli appunti perché non riesce ad ascoltare e scrivere contemporaneamente; • quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto; Oggi il dislessico può studiare senza leggere • Può studiare ASCOLTANDO (sintesi vocale-libri digitali-adulto che legge per lui) • Nei primi anni del’900 i dislessici venivano definiti “ciechi per la lettura”o “soggetti di madrelingua orale” Esempi di errori che compie il bambino dislessico • confondono lettere che sono visivamente I: simili, ma orientate diversamente: d-b-p, u-n, m-n - confondono lettere che hanno suoni simili: vf, g-c, b-p, d-t. - leggono le parole al contrario. - invertono le sillabe che compongono le parole. - sbagliano la sequenza delle lettere (capracarpa). fanno confusione e hanno spesso difficoltà nell’apprendere - le tabelline - le serie numeriche - le informazioni in sequenza (mesi dell’anno, giorni della settimana, lettere dell’alfabeto) - i rapporti spaziali e temporali (ieri/domani; destra/sinistra) Le conseguenze di questi disturbi si riflettono 1)Sugli Apprendimenti (nonostante l’intelligenza nella norma) 2) Sullo sviluppo Psicologico (nonostante l’origine neurobiologica). Le conseguenze sugli apprendimenti Nel sistema scolastico gli apprendimenti avvengono tramite il canale della letto-scrittura. I bambini con DSA hanno un deficit nella velocità e nell’accuratezza della lettura e della scrittura. Possono comunque riuscire a leggere e scrivere impegnando al massimo le capacità attentive e le energie. Quindi le loro prestazioni sono altalenanti e solitamente di breve durata. Ciò può venire erroneamente interpretato come scarso impegno. In realtà si tratta di “stanchezza” perché la non automatizzazione del processo di letto-scrittura implica un dispendio di energie enorme nella transcodifica (paragone: per leggere una pagina il bambino con DSA impiega la stessa energia che occorre per correre i 100 metri, il bambino non DSA impiega l’energia che occorre per bere un bicchiere d’acqua). Questo dovrebbe essere tenuto in conto sia dai genitori che dagli insegnanti. Le conseguenze psicologiche Il continuo insuccesso nelle prestazioni scolastiche genera una situazione di frustrazione nel bambino con DSA e di insoddisfazione sia dei genitori che degli insegnanti. Tutto ciò si ripercuote negativamente nella sua autostima e sulla formazione della sua personalità. Possono quindi manifestarsi disturbi comportamentali, atteggiamenti di disinteresse e rifiuto ad impegnarsi, atteggiamenti di chiusura in se stesso, somatizzazioni. Questo si traduce nella dipendenza dagli altri nell’affrontare gli apprendimenti scolastici. Nei ragazzi con DSA subentra la rassegnazione che si esprime con l’apatia e la mancanza di reazioni di riscatto che spesso sfociano nell’abbandono scolastico. Favorire in classe occasioni di conversazione nelle quali sia possibile parlare delle proprie difficoltà e diversità facendo riferimento ai diversi stili di apprendimento Lo studente con DSA ha diritto a: • Acquisire strategie di apprendimento autonome e personalizzate • Utilizzare strumenti compensativi e dispensativi • Essere sostenuto nelle funzioni cognitive, affettive e sociali Avere cura del proprio Progetto di vita nella prospettiva di orientamento scolastico, professionale e personale I dubbi degli insegnanti • E’ un problema di volontà ? • E’ un problema psicologico? • E’ opportuno aspettare che “si sblocchi”? Il dislessico ha bisogno sempre di consegne chiare e ripetute più volte.. Misure dispensative e compensative Sono misure che non violano l’imparzialità, ma al contrario mettono il dislessico sullo stesso piano dei suoi compagni” (Giacomo Stella) CHE COSA SONO GLI STRUMENTI COMPENSATIVI? •Strumenti finalizzati alla manifestazione del proprio potenziale. In altre parole, tutto ciò che possiamo mettere in atto per raggiungere mete che altrimenti sarebbero difficilmente raggiungibili, se non impossibili. •Sono gli strumenti che permettono di compensare la debolezza funzionale derivante dal disturbo, facilitando l’esecuzione dei compiti automatici (non intelligenti) compromessi dal disturbo specifico proprio come un paio di occhiali permette al miope di leggere ciò che è scritto sulla lavagna. •Nelle Linee Guida (2011) sono definiti come “strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell’abilità deficitaria”. CHE COSA SONO LE MISURE DISPENSATIVE? •Sono le strategie didattiche didattiche messe in atto per favorire i processi di inclusione e di raggiungimento degli obiettivi formativi. •Sono interventi che “consentono all’alunno di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente dispendiose e non migliorano l’apprendimento” (Linee Guida, 2011). •Riguardano la dispensa da alcune prestazioni. •Nelle Circolari Ministeriali, sono misure dispensative dare più tempo per le verifiche, assegnare meno compiti a casa, esonerare dall’imparare a memoria formule o altre nozioni, ecc., accorgimenti che potrebbero apparire come delle “concessioni”, ma che in realtà sono strategie didattiche. La dislessia nella scuola media superiore • Difficoltà da parte dei docenti a tollerare il persistere di problemi nella letto-scrittura • Persistere della credenza che l’insuccesso scolastico sia dovuto a scarso impegno o a scarsa inclinazione allo studio • Insuccessi scolastici • Emarginazione didattica Favorire la performance della studente o Uso del computer o Le interrogazioni orali e non le verifiche scritte o Consegnare uno schema della lezione o Incoraggiare l’uso di calendari per le valutazioni o Ridurre l’atto del copiare fornendo informazioni ed attività in opuscoli o fogli di lavoro o Permettere l’uso di ausili didattici o Mostrare esempi di lavoro Il gruppo classe come risorsa • Usa l’apprendimento mediato dai pari • Incoraggia la condivisione degli appunti • Usa in modo flessibile il tempo di lavoro scolastico • Utilizza gli ausili didattici per l’intera classe Avere una filosofia di lavoro metacognitiva significa avere presente una modalità di approccio alla valutazione del compito orientata a porre domande,piuttosto che alla proposizione di affermazioni, «Come hai fatto? Come potresti fare?». In questo senso gli errori possono divenire una straordinaria fonte di riflessione strategica, una formidabile, e talvolta unica, occasione di automonitoraggio sul processo volontariamente, ma inconsapevolmente, attivato.(G.Stella) Far scoprire all’alunno che l’errore non è un «peccato mortale», un evento da rifuggire in ogni modo, una catastrofe irrimediabile Aiutare l’alunno a utilizzarlo per riflettere sulle modalità procedurali impiegate, stimolando la ricerca di ciò che l’ha prodotto L’adolescenza: un’età incerta • Ristrutturazione dell’ immagine di se’ • Rifiuto dello status di dipendenza dall’adulto • Il bisogno di omologazione e conferma rispetto il gruppo dei pari • “Stelle sulla terra” “Stelle sulla terra” • TU POTRESTI ESSERE DISLESSICO MA STRAORDINARIO! "UNA NUOVA STELLA SULLA TERRA" Dedicato a chi pensa di essere una nullità, a chi pensa di non farcela, a chi si sente diverso, a chi vive il disagio scolastico, a chi si sente incompreso, a chi........ è dislessico Gli alunni con DSA hanno un diverso modo di imparare, ma comunque possono imparare. Bisogna offrire loro la possibilità di farlo. Essi richiedono un programma didattico adeguato alle loro caratteristiche Che cosa può fare la scuola per gli alunni dislessici • Il dislessico apprende ascoltando,per questo occorre far sì che acceda all’ascolto del testo,in quanto l’obiettivo è la comprensione del testo,non la lettura • I problemi legati all’adolescenza peggiorano la situazione,anche perché le richieste della scuola superiore aumentano,per questo occorre costruire un ambiente per l’apprendimento,un clima relazionale positivo:non chiedere all’alunno dislessico ciò che non può dare,ma ciò che sa fare,per poter migliorare la sua autostima Che cosa può fare la scuola per gli alunni dislessici • Alla scuola superiore aumenta il rischio di abbandono scolastico,in quanto durante l’adolescenza aumentano le difficoltà legate alle parole nuove-le non parole-il lessico specifico delle nuove discipline • Attuare le interrogazioni programmate per evitare ansia e stress (Savelli) • Dispensare i soggetti con DSA, oltre che dalla lettura ad alta voce (a meno che siano essi stessi a richiederla), anche dalla lettura di consegne (deva farla l’insegnante). Che cosa può fare la scuola per gli alunni dislessici • Fare sempre verifiche orali (magari interrogando il dislessico dopo altri compagni, offrendogli così un’ ulteriore possibilità di imparare ascoltando) oppure scritte,ma strutturate • Poter svolgere la stessa prova dei compagni su un contenuto comunque significativo,ma ridotto • Dare più tempo per lo studio e per le verifiche • Incoraggiare, gratificare e usare il rinforzo come strumento usuale. Che cosa può fare la scuola per gli alunni dislessici • Dispensare dallo studio delle lingue straniere in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia. • Ridurre il carico di lavoro a casa,ridurre il numero degli esercizi,non i contenuti • Usare sempre lo stampato maiuscolo, anche alla lavagna. Che cosa può fare la scuola per gli alunni dislessici • Favorire la riproduzione di copie di appunti presi dai compagni più bravi al fine di fornire una traccia ai genitori, a casa, delle spiegazioni del docente. • Incoraggiare, gratificare e usare il rinforzo come strumento usuale. • Insegnare le abilità di studio: sottolineature, schemi, mappe, tecnica del prendere appunti. Che cosa può fare la scuola per gli alunni dislessici • alternare la lezione frontale all’insegnamento cooperativo (lavori di gruppo) e al tutoraggio; • ridurre i testi di studio selezionando i contenuti; • anticipare di diversi giorni la comunicazione della data delle verifiche e fornire indicazioni precise sull’argomento oggetto di verifica. Strumenti compensativi Tra gli strumenti compensativi essenziali vengono indicati: Tabella dei mesi, tabella dell’alfabeto Tavola pitagorica. Tabella delle misure, tabella delle formule geometriche. Calcolatrice. Registratore. Computer con programmi di video-scrittura con correttore ortografico e sintesi vocale Potenziamento delle abilità di lettura e scrittura Uso di software didattici PROPOSTE OPERATIVE 1. Inserimento nel POF normativa dislessia: adeguamento della didattica alle circolari ministeriali 2. Presentazione al Consiglio di classe dell’allievo dislessico 3. Programmazione incontri con operatori Sanitari, famiglia 4. Predisposizione Percorso Personalizzato: livello del disturbo, obiettivi personalizzati, interventi compensativi e dispensativi, criteri di valutazione 5. Condivisione del Percorso Personalizzato con la famiglia Indicazioni per la valutazione La valutazione deve riflettere il percorso dell’allievo e registrare i suoi progressi: valutare quindi il livello raggiunto tenendo conto dei punti di partenza. Ricordare anche di separare la valutazione di competenze diverse coinvolte in uno stesso compito o in una stessa verifica (ad es. separare la valutazione della competenza ortografica da quella della competenza compositiva) Indicazioni per la valutazione In fase di verifica e di valutazione, lo studente con dislessia può usufruire di tempi aggiuntivi per l’espletamento delle prove o, in alternativa e comunque nell’ambito degli obiettivi disciplinari previsti per la classe, di verifiche con minori richieste. Didattica individualizzata La didattica individualizzata consiste nelle attività di recupero individuale che può svolgere l’alunno per potenziare determinate abilità o per acquisire specifiche competenze, anche nell’ambito delle strategie compensative e del metodo di studio; tali attività individualizzate possono essere realizzate nelle fasi di lavoro individuale in classe o in momenti ad esse dedicati, secondo tutte le forme di flessibilità del lavoro scolastico consentite dalla normativa Didattica personalizzata La didattica personalizzata, invece, anche sulla base di quanto indicato nella Legge 53/2003 e nel Decreto legislativo 59/2004, calibra l’offerta didattica, e le modalità relazionali, sulla specificità ed unicità a livello personale dei bisogni educativi che caratterizzano gli alunni della classe, considerando le differenze individuali soprattutto sotto il profilo qualitativo Didattica personalizzata La didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno con l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.). Individualizzato” è l’intervento calibrato sul singolo, anziché sull’intera classe o sul piccolo gruppo, che diviene “personalizzato” quando è rivolto ad un particolare discente. Gli insegnanti che mi hanno salvato erano adulti di fronte ad adolescenti in pericolo. Hanno capito che bisognava agire tempestivamente. Si sono buttati. Non ce l’hanno fatta. Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, ancora, ancora … Alla fine mi hanno tirato fuori. E molti altri con me. Ci hanno letteralmente ripescati. Dobbiamo loro la vita. .......si possono, si devono salvare dal "coma scolastico" quei ragazzi che cadono tramortiti come povere rondini contro la barriera della lettura e della scrittura. Daniel Pennac: Diario di scuola