19/03/2013
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Gestire le comunicazioni
interculturali operatorioperatori-utenti
Maura Di Mauro
3 e 10 aprile 2013, Varese
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Obiettivi del corso
ƒ Acquisire consapevolezze, conoscenze e strumenti utili
all’interazione efficace con persone di “culture altre”
ƒ Riconoscere il proprio approccio alla gestione delle
interazioni con l’altro e possibili ostacoli relazionali
ƒ Comprendere come la cultura influenzi modalità verbali e
non verbali della comunicazione
ƒ Acquisire competenze comunicative interculturali per
modulare il proprio approccio relazionale e gestire in modo
più efficace un’utenza multiculturale
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Contenuti
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Identità, cultura e culture
L’Inclusione
Approcci alla relazione con l’Altro
Barriere e ostacoli nella comunicazione interculturale
La comunicazione interculturale
Gesti e in modo efficace le com
Gestire
comunicazioni
nica ioni inte
interculturali
c lt ali
operatori - utenti
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Metodologia
ƒ “Ciclo dell’apprendimento” di David Kolb
ESPERIENZA
APPLICAZIO-APPLICAZIO
NE PRATICA
RIFLESSIONE
CONCETTUACONCETTUALIZZAZIONE
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1. IDENTITA’,
’ CULTURA E CULTURE
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Le relazioni interculturali
ƒ Per “intercultura” si intendono tutti i contatti tra
“culture” diverse
ƒ … L’intercultura non riguarda solo “gli immigrati”, “gli
altri”
ƒ … L’intercultura riguarda “noi stessi”, il modo in cui
viviamo e guardiamo il mondo
ƒ … Per questo la formazione interculturale parte dalla
scoperta della nostra identità culturale, del nostro modo di
guardare ed interagire nel mondo
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Identità e cultura
Esercitazione 1.
L’Identità
L
Identità
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L’Identità
ƒ Fa riferimento all’espressione e la costruzione del proprio
sé …
ƒ … Dipende dal “dialogo” con gruppi per noi importanti e
da un posizionamento narrativo …
ƒ E’ situata e plurale: le identità sono infatti molte, e
ciascuno
i
sceglie,
li nelle
ll varie
i circostanze,
i
t
l’ordine
l’ di di priorità
i ità
in cui collocarle
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Identità e culture
Orienta-Orienta
mento
sessuale
Ruolo
professioprofessionale
Genere
NazionaNazionalità
Età
…..
Religione
Etnia
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Cultura/e
ƒ E’ l’insieme delle credenze, dei valori, delle tradizioni,
dei modi di comportarsi e di pensare di un insieme di
persone, di un gruppo o di una popolazione
ƒ Ma le culture non sono realtà monolitiche, statiche ed
omogenee; non sono costituite da barriere impenetrabili …
ƒ … Ciascuno di noi non fa parte solo di un gruppo
gruppo, non ha
solo un’identità culturale … ma ha più appartenenze ed
identità culturali
ƒ La cultura è un insieme di narrazioni condivise, a volte
contestate, a volte negoziate
ƒ La cultura sono gli uomini, le donne, i giovani che fanno la
cultura … separata delle persone la cultura non esiste
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Identità e cultura
Esercitazione 2.
Cultura e valori
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Cultura e valori
ƒ I valori sono obiettivi generali e desiderabili
ƒ Vengono usati come standard per la valutazione della
bontà o meno delle azioni, degli eventi, delle persone
ƒ Derivano da ciò che viene attribuito essere importante
nelle interazioni sociali, dall’adattamento alle richieste di
gruppii importanti
i
t ti e dalle
d ll necessità
ità di sopravvivenza
i
i uno
in
specifico ambiente e contesto sociale
ƒ Spiegano alcune differenze individuali, tra persone
appartenenti a diversi contesti geografici e culturali in
termini di sistemi di credenze, atteggiamenti,
comportamenti, decisioni
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Cultura e valori
ƒ Influenzano come pensiamo, i principi che guidano le
nostre scelte, le nostre priorità
ƒ Oltre a fornirci una mappa rispetto a come interpretare
cosa accade attorno a noi, come poter risolvere
problemi
ƒ … I valori creano il nostro sistema di aspettative …
rispetto a cosa ci attendiamo
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Il modello dell’iceberg (E. T. Hall, 1959)
Aspetti
“superficiali”
tangibili,
comportamentali
Aspetti
“profondi”
intangibili,
inconsci
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Il modello dell’iceberg
Rituali religiosi
Usi e costumi
Abitudini alimentari
Linguaggio
Arte, letteratura,
musica
Pregiudizi
Espressioni
facciali e corporee
Stereotipi
“Tempo”
“Leadership”
Leadership
Credenze, valori
Credenze
e principi
Credenze
religiose
Storia e
ideologia
“Fedeltà”
Il “Sé”,
la natura umana,
il mondo
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2. L’INCLUSIONE
’
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Identità e cultura
Esercitazione 3.
Video
“Bebe
B b , il maialino
Bebe,
i li
coraggioso”
i
”
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L’Inclusione
ƒ Significa far entrare qualcuno in un gruppo, in una
società, in un’organizzazione, etc.
ƒ Implica un cambiamento nel contesto affinché le
persone possano non essere escluse
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Modello Dinamico della Sensibilità Interculturale
ƒ MDSI, J.M. Bennett, 1993
ƒ Modalità di esperienza della diversità culturale lungo un
continuum che va da comportamenti etno-centrici a
comportamenti etno-relativi
ƒ Modello di sviluppo di sensibilità, “worldview” e
competenze per la gestione efficace di relazioni
interculturali
Negazione
Difesa
Minimizzazione
Accettazione
ATTEGGIAMENTI “ETNOCENTRICI”
Adattamento
Integrazione
ATTEGGIAMENTI “ETNORELATIVI”
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Osservare con l’empatia
ƒ Mettersi nei panni dell’altro per comprendere il punto di
vista del nostro interlocutore
ƒ Partecipare all’esperienza emotiva e cognitiva dell’altro
ƒ Senza assumere similarità culturale (di gusti, di
p
verbali e non verbali,, di orientamenti
comportamenti
cognitivi e valoriali) … in quanto produce incomprensione di
fondo
ƒ Domandare, chiedere conferma delle proprie ipotesi
conoscitive ed interpretative
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3. APPROCCI ALLA RELAZIONE CON
L’ALTRO
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La mia relazione con l’Altro
Esercitazione 4.
Questionario
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La mia relazione con l’Altro
L’approccio
“poverini!”
L’approccio della
diversità
culturale
L’approccio
giuridico
L’approccio
interculturale
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L’approccio giuridico
ƒ “Siamo tutti uguali”
ƒ “La legge è uguale per tutti”
ƒ “Residenti o stranieri io faccio il mio dovere e tratto tutti alla
stessa maniera”
Si usa con chiunque, in modo indistinto,
ciò che ha sempre funzionato
Non fare differenze, anche quando occorrerebbe
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L’approccio “Poverini!”
ƒ “L’immigrato è una persona svantaggiata e debole”
ƒ “… Occorre aiutarli ed essere indulgenti”
ƒ Si semplifica il linguaggio: si evita il “lei” e si usano i verbi
all’infinito
Si riserva un trattamento particolare:
l’immigrato è bisognoso e occorre accoglierlo
ƒ Qualcuno può “giocare” con convinzione il ruolo
del bisognoso o della vittima
ƒ Instaurare un rapporto basato sull’accudimento e
l’asimmetria, che nega ogni possibilità di scambio
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L’approccio della diversità culturale
ƒ “Occorre conoscere la cultura e le abitudini degli stranieri”
ƒ Tali conoscenze avvertono dei “veri” problemi
ƒ La conoscenza dell’esotico è fonte di attrazione
Si usano conoscenze e cliquè
q
sulle altre culture come “chiave di lettura”
del comportamento degli stranieri
ƒ La “conoscenza” delle altre culture può
trasformarsi in clichè “già noti” e causare la
“Sindrome di Salgari”
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L’approccio interculturale
ƒ Rifiuto l’esistenza di “sguardi neutrali”
ƒ L’Altro si può comprendere solo attraverso la relazione
ƒ L’altro non è solo un utente da aiutare, ma qualcuno che
può contribuire a migliorare il servizio
ƒ Un atteggiamento conoscitivo, di scoperta, è strumentale
alla relazione, ma che richiede una continua trasformazione
personale
L’altro consente l’ampliamento dei propri
punti di vista e delle scelte possibili
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4. BARRIERE E OSTACOLI NELLA
COMUNICAZIONE INTERCULTURALE
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Barriere e ostacoli
Esercitazione 5.
La terra sta morendo
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Stereotipi
ƒ Stereotipo (dal greco) Æ stereòs = rigido
Æ tùpos = impronta
ƒ Fine ‘700, tipografia: i “tipi” erano una forma fissa usati
per riprodurre immagini da stampa
ƒ 1920, scienze sociali: gli stereotipi erano immagini
mentali rigide e semplificazioni
mentali,
semplificazioni, influenzate
dall’ambiente e dai mezzi di comunicazione di massa
ƒ Hanno una funzione umana e organizzativa di difesa,
dell’identità individuale e socio-culturale
ƒ Possono avere una connotazione sia negativa che positiva;
ma in entrambi i casi rischiano di bloccare l’ascolto e la
conoscenza
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Pregiudizi
ƒ Il pregiudizio è un giudizio che precede l’esperienza: un
giudizio dato in assenza di dati
ƒ E’ dovuto al fatto che:
• La mente umana seleziona e organizza informazioni al
fine di essere in grado di usare idee semplici e stabili
(= categorizzare)
• Lo sguardo degli altri non è solo osservazione, ma è allo
stesso tempo interpretazione; quando osserviamo
stiamo già pensando e giudicando (= attaccamento
ad una categoria)
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Video
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Esercitazione 6.
Luoghi comuni
sugli
li utenti
t ti stranieri
t
i i
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Identità e cultura
Esercitazione 7.
Video
“Outsourced”
O t
Outsourced
d”
d”
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I misunderstanding comunicativi
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Misunderstanding e incomprensioni interculturali
Cultura A
Cultura B
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Fraintendimenti o incomprensioni
interculturali
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Le possibili cause
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
Differenze verbali e non verbali
Assunto di similarità
Preconcetti e stereotipi
La tendenza a giudicare
Sentimenti di ansia e meccanismi di difesa
…..
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5. LA COMUNICAZIONE
INTERCULTURALE
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La comunicazione
ƒ E’ solo una questione di trasferimento delle informazioni?
ƒ L’etimologia del termine: Lat. “communis” = comune,
condiviso; “cum munus” = all’interno delle stesse mura;
”communio” = unione, partecipazione
ƒ Processo
P ocesso att
attraverso
a e so ccuii i pa
partecipanti
tecipanti
ƒ Condividono e creano informazioni, co-costruiscono
significati attraverso processi di feedback e reciproci
aggiustamenti
ƒ Usano uno o più codici e differenti livelli di
formalizzazione, consapevolezza, intenzioni, …
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La comunicazione interculturale
ƒ Comunicazione tra persone che appartengono a culture
differenti, ognuno con uno specifico obiettivo
ƒ Processo di negoziazione di “cornici” culturali, in cui
gli assunti culturali alla base della comunicazione
necessitano di essere esplicitati al fine di evitare possibili
misunderstanding
La comunicazione interculturale
LINGUISTICA
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NON LINGUISTICA
LINGUAGGIO DEL CORPO
VERBALE
PARAVERBALE
Espressioni facciali
Contatto oculare
Contatto oculare
Gesti e postura
PROSSEMICA
CRONEMICA
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Esercitazione 8.
Differenze nella
comunicazione
i
i
non verbale
b l
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Esercitazione 9.
Dimensioni “nascoste”
d i comportamenti
dei
t
ti
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Le principali differenze culturali
Concezioni rispetto alle “relazioni umane”
ƒ Individualismo
ƒ Collettivismo
ƒ Gerarchia/Status
ƒ Egualitarismo
ƒ Orientamento al compito
ƒ Orientamento alle relazioni
ƒ Situazionale
ƒ Basata su regole
Concezioni rispetto al “tempo”
ƒ Monocronico
ƒ Policronico
ƒ Controllo interno
ƒ Controllo esterno
ƒ Tolleranza dell’incertezza
ƒ Evitamento dell’incertezza
ƒ Orientamento ai risultati
ƒ Orientamento ai processi
Concezioni rispetto alla “comunicazione con gli altri”
ƒ Alto contesto
ƒ Basso contesto
ƒ Stile indiretto/Armonia
ƒ Stile diretto/Confronto
ƒ Stile formale
ƒ Stile informale
ƒ Orientamento alla riuscita
ƒ Orientamento all’equilibrio
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6. GESTIRE IN MODO EFFICACE LE
COMUNICAZIONE INTERCULTURALI
OPERATORI - UTENTI
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La comunicazione interculturale
Esercitazione 10.
Un autocaso
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La comunicazione interculturale
Esercitazione 11.
Un incidente critico
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Gestire comunicazioni interculturali
Alcuni suggerimenti
ƒ Assunto di differenza
ƒ Intendere ogni incontro e ogni situazione come un caso
particolare … evitare di generalizzare
ƒ Sviluppare
pp
un atteggiamento
gg
di ascolto,, investigativo,
g
, di
tolleranza per l’incertezza che caratterizza le relazioni
interculturali
ƒ Fare uno sforzo di adattamento riguardo l’uso del mezzo
linguistico e dell’attribuzione di significati
ƒ …..
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Contatti
Maura Di Mauro
[email protected]
+39 340 3238701
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