2012-2013 PERCORSO FORMATIVO QUADRI ANTEAS NAZIONALE ANTEAS Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse ASSOCIAZIONE NAZIONALE TERZA ETÀ ATTIVA PER LA SOLIDARIETÀ Viale Castro Pretorio, 116 00185 Roma Tel. 06 44741011 Fax 06 44702644 [email protected] www.anteasnazionale.it ideazione e progetto grafico: Viviana Ballini Antonella Dalla Costa per approfondimenti www.anteasnazionale.it sezione Formazione Riccardo Bemi Edoardo Patriarca Andrea Bassi Alessandro Seminati Alberto Franceschini Bruno Calcagni Arnaldo Chianese Salvo Guglielmino Andrea Volterrani Domenico De Simone Sabrina Lemmetti Andrea Arnone RELATORI Andrea Arnone Progettazione Viviana Ballini Progettazione e Direzione Maria Antonietta Castorino Coordinatore Tecnico-Organizzativo Bruno Calcagni Responsabile Formazione e Vice-Presidente Anteas STAFF staff e RELATORI Il titolo stesso può essere considerato un programma. “Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse” rende l’idea molto chiaramente di quali sono gli obiettivi della nostra Associazione, i cui valori sono profondi e le sue radici si contaminano con quelle di una grande Organizzazione Sindacale: la Cisl, che prima di essere Sindacato è Associazione. Ed ha visto bene la Federazione dei Pensionati della Cisl, nel non molto lontano 1996, a farsi carico della costituzione dell’Associazione Nazionale Terza Età Attiva, trasformatasi successivamente in Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà. Gli obiettivi erano chiari, ed oltre ad una impegnativa attività di aiuto al disagio e di contrasto alla solitudine, progetti per una adeguata formazione dei suoi quadri, dei soci e dei volontari, diventavano necessari se non essenziali. Arriviamo ad oggi, dopo aver realizzato, appunto, il Progetto Formazione Quadri Anteas. Vogliamo comunicare la sua realizzazione alle tante amiche ed ai tanti amici che non conoscono tale iniziativa, ma anche alle Federazioni di Categoria della Cisl. La Fnp è stata coinvolta direttamente. E non è stato un caso che questo percorso formativo, protrattosi nel 2012 e nel 2013, si è svolto al Centro Studi della Cisl in Firenze, luogo emblematico in cui si sono formati migliaia di dirigenti, le cui scelte politico-sindacali hanno dato spazio alle rivendicazioni e ai diritti di milioni di lavoratori e di pensionati. Arnaldo Chianese il percorso formativo Anteas Nazionale ha promosso e realizzato un percorso formativo della durata di due anni (gennaio 2012 - dicembre 2013), articolato in quattro aree tematiche, rivolto a dirigenti e operatori delle realtà territoriali Anteas. La complessità sociale e organizzativa nella quale siamo immersi richiede un aggiornamento continuo e specifico per volontari, operatori e dirigenti a partire dalla valorizzazione delle loro competenze e apprendimenti per lo più impliciti e realizzati sul campo. La Presidenza Nazionale ha quindi offerto l’opportunità di un percorso formativo per le proprie Organizzazioni di Volontariato (OdV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS), tenendo conto dei comuni valori e della sinergia con Cisl e Fnp. condividere e innovare prassi e strumenti da cui trarre elementi di conoscenza e orientamento per governare le associazioni locali, partecipare a reti sociali ed essere soggetti attivi e riconosciuti nella creazione di comunità solidali. Il primo modulo è servito a condividere una riflessione sul ruolo e la missione di Anteas, nel panorama del volontariato e del Terzo Settore, per la promozione dell’invecchiamento attivo e del benessere nelle realtà locali. Il modulo è stato quindi rivolto a far conoscere la natura delle organizzazioni di tipo OdV e APS, i loro riferimenti legislativi, gli ambiti di intervento, e a chiarire il ruolo di Anteas e le sue concrete potenzialità di intervento. La rapida espansione della nostra organizzazione Obiettivo generale del percorso è stato quello di ha progressivamente ampliato il suo peso, rendendo necessaria una formazione specifica, in quelle che consentono di farsi conoscere e merito a conoscenze di base, competenze pratico- riconoscere, mantenere contatti costanti e strutturati operative e procedure di gestione amministrativa con i soci, i cittadini e le istituzioni, costruire network, e rendicontazione contabile e fiscale. Lezioni ed rappresentare le attività che si realizzano, reperire esercitazioni su questi contenuti sono stati oggetto e motivare nuovi volontari. del secondo modulo. Il tema della progettazione, gestione e sostenibilità Tutto ciò richiede lo sviluppo di competenze degli interventi e dei progetti ha caratterizzato il comportamentali che rappresentano l’essenza terzo modulo. Ogni associazione, per realizzare la della caratterizzazione sociale e professionale del propria missione, ha infatti bisogno di darsi metodi volontario. A tale sviluppo, in ciascun modulo, sono e strumenti per reperire risorse e saperle utilizzare stati dedicati esercitazioni, animazioni e giochi al meglio, a partire da una conoscenza corretta del di ruolo. I partecipanti hanno potuto accrescere territorio, dei bisogni dei propri gruppi target e delle le loro capacità di ascolto attivo, di comunicazione, future esigenze delle comunità di riferimento. di gestione e risoluzione dei problemi con modalità L’ultimo modulo è stato dedicato alla comunicazione cooperative e collaborative. sociale e alla raccolta fondi. Una funzione di comunicazione (interna ed esterna) strategicamente Le fasi di valutazione hanno evidenziato la risposta progettata e gestita, non può infatti essere oggi positiva dei partecipanti a un’ipotesi di formazione sottovalutata dalle organizzazioni che operano che ha puntato in primo luogo a stimolare la persona nel sociale. E’ stata l’occasione per riscoprire e a metterla in condizione di svolgere il delicato l’importanza della comunicazione interpersonale ruolo di volontario a partire da una maggiore ma anche per rendersi consapevoli di come i social motivazione e qualificazione necessarie nell’operare media stiano trasformando i nostri strumenti e quotidiano. modalità relazionali. Da questo punto di vista sono competenze Viviana Ballini indispensabili per le organizzazioni di volontariato, Direttore del corso il percorso formativo Anteas Nazionale ha promosso e realizzato un percorso formativo della durata di due anni (gennaio 2012 - dicembre 2013), articolato in quattro aree tematiche, rivolto a dirigenti e operatori delle realtà territoriali Anteas. La complessità sociale e organizzativa nella quale siamo immersi richiede un aggiornamento continuo e specifico per volontari, operatori e dirigenti a partire dalla valorizzazione delle loro competenze e apprendimenti per lo più impliciti e realizzati sul campo. La Presidenza Nazionale ha quindi offerto l’opportunità di un percorso formativo per le proprie Organizzazioni di Volontariato (OdV) e Associazioni di Promozione Sociale (APS), tenendo conto dei comuni valori e della sinergia con Cisl e Fnp. condividere e innovare prassi e strumenti da cui trarre elementi di conoscenza e orientamento per governare le associazioni locali, partecipare a reti sociali ed essere soggetti attivi e riconosciuti nella creazione di comunità solidali. Il primo modulo è servito a condividere una riflessione sul ruolo e la missione di Anteas, nel panorama del volontariato e del Terzo Settore, per la promozione dell’invecchiamento attivo e del benessere nelle realtà locali. Il modulo è stato quindi rivolto a far conoscere la natura delle organizzazioni di tipo OdV e APS, i loro riferimenti legislativi, gli ambiti di intervento, e a chiarire il ruolo di Anteas e le sue concrete potenzialità di intervento. La rapida espansione della nostra organizzazione Obiettivo generale del percorso è stato quello di ha progressivamente ampliato il suo peso, rendendo necessaria una formazione specifica, in quelle che consentono di farsi conoscere e merito a conoscenze di base, competenze pratico- riconoscere, mantenere contatti costanti e strutturati operative e procedure di gestione amministrativa con i soci, i cittadini e le istituzioni, costruire network, e rendicontazione contabile e fiscale. Lezioni ed rappresentare le attività che si realizzano, reperire esercitazioni su questi contenuti sono stati oggetto e motivare nuovi volontari. del secondo modulo. Il tema della progettazione, gestione e sostenibilità Tutto ciò richiede lo sviluppo di competenze degli interventi e dei progetti ha caratterizzato il comportamentali che rappresentano l’essenza terzo modulo. Ogni associazione, per realizzare la della caratterizzazione sociale e professionale del propria missione, ha infatti bisogno di darsi metodi volontario. A tale sviluppo, in ciascun modulo, sono e strumenti per reperire risorse e saperle utilizzare stati dedicati esercitazioni, animazioni e giochi al meglio, a partire da una conoscenza corretta del di ruolo. I partecipanti hanno potuto accrescere territorio, dei bisogni dei propri gruppi target e delle le loro capacità di ascolto attivo, di comunicazione, future esigenze delle comunità di riferimento. di gestione e risoluzione dei problemi con modalità L’ultimo modulo è stato dedicato alla comunicazione cooperative e collaborative. sociale e alla raccolta fondi. Una funzione di comunicazione (interna ed esterna) strategicamente Le fasi di valutazione hanno evidenziato la risposta progettata e gestita, non può infatti essere oggi positiva dei partecipanti a un’ipotesi di formazione sottovalutata dalle organizzazioni che operano che ha puntato in primo luogo a stimolare la persona nel sociale. E’ stata l’occasione per riscoprire e a metterla in condizione di svolgere il delicato l’importanza della comunicazione interpersonale ruolo di volontario a partire da una maggiore ma anche per rendersi consapevoli di come i social motivazione e qualificazione necessarie nell’operare media stiano trasformando i nostri strumenti e quotidiano. modalità relazionali. Da questo punto di vista sono competenze Viviana Ballini indispensabili per le organizzazioni di volontariato, Direttore del corso GENERE “Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse” GENERE TOTALE 257 “Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse” 32% 32% i partecipanti totale: 257 uomini ETÁ donne 46% TOTALE 68% uomini donne 257 41 >60anni 133 >50anni 11 36 ETÁ >20anni 47 TOTALE uomini 68% 36 >20anni 47 AREA 16 35% TOTALE 17% 257 41 >60anni 133 ETÁ>50anni 46% 26% centro 17% AREA sud 5 4 90 18 67 90 15 sud 36 >20anni 47 AREA >60anni 133 >50anni 36 donne 1 35% TOTALE 39% TOTALE 257 ETÁ 46% 257 AREA 23 nord 67 uomini 11 20 100 15 centro TOTALE 11 sud AREA 24 26% 8 257 14 90 sud 67 14 100 26% centro TOTALE 22 4 257 90 39% sud TOTALE 100 centro TOTALE 18 5 >50anni 257 >20anni 16 TOTALE nord nord 67 20% 35% >70anni 90 35% 257 39% donne totale partecipanti per regione >60anni N 16 17% 9 TOTALE NUMERO DI PARTECIPANTI >20anni 47 PER REGIONE E GENERE 5 17% 26% TOTALE >50anni 100 26% centro 41 257 133 7 257 nord 20% >70anni 41 >60anni 20% 39% TOTALE uomini 47 68% TOTALE 22 32% 36 >70anni 17% 100 nord ETÁ 46% 14 14 257 GENERE >70anni >20anni 20% 35% TOTALE 46% 8 17% 82 257 133 11 24 17% 175 TOTALE >50anni 2012-2013 175 “Gestire un’associazione sogni e risorse” donne è collegare 82 ETÁ 41257 >60anni % 257 uomini 15 9 PERCORSO FORMATIVO QUADRI ANTEAS NAZIONALE donne 17% >70anni TOTALE GENERE 82 32% 32% 23 46% 68% 175 GENERE 82 >70anni 5 20 175 7 67 257 AREA 1535% nord 26% centro sud TO GENERE “Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse” GENERE TOTALE 257 “Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse” 32% 32% i partecipanti totale: 257 uomini ETÁ donne 46% TOTALE 68% uomini donne 257 41 >60anni 133 >50anni 11 36 ETÁ >20anni 47 TOTALE uomini 68% 36 >20anni 47 AREA 16 35% TOTALE 17% 257 41 >60anni 133 ETÁ>50anni 46% 26% centro 17% AREA sud 5 4 90 18 67 90 15 sud 36 >20anni 47 AREA >60anni 133 >50anni 36 donne 1 35% TOTALE 39% TOTALE 257 ETÁ 46% 257 AREA 23 nord 67 uomini 11 20 100 15 centro TOTALE 11 sud AREA 24 26% 8 257 14 90 sud 67 14 100 26% centro TOTALE 22 4 257 90 39% sud TOTALE 100 centro TOTALE 18 5 >50anni 257 >20anni 16 TOTALE nord nord 67 20% 35% >70anni 90 35% 257 39% donne totale partecipanti per regione >60anni N 16 17% 9 TOTALE NUMERO DI PARTECIPANTI >20anni 47 PER REGIONE E GENERE 5 17% 26% TOTALE >50anni 100 26% centro 41 257 133 7 257 nord 20% >70anni 41 >60anni 20% 39% TOTALE uomini 47 68% TOTALE 22 32% 36 >70anni 17% 100 nord ETÁ 46% 14 14 257 GENERE >70anni >20anni 20% 35% TOTALE 46% 8 17% 82 257 133 11 24 17% 175 TOTALE >50anni 2012-2013 175 “Gestire un’associazione sogni e risorse” donne è collegare 82 ETÁ 41257 >60anni % 257 uomini 15 9 PERCORSO FORMATIVO QUADRI ANTEAS NAZIONALE donne 17% >70anni TOTALE GENERE 82 32% 32% 23 46% 68% 175 GENERE 82 >70anni 5 20 175 7 67 257 AREA 1535% nord 26% centro sud TO l’identità e la mission identità associativa Anteas: costruzione di comunità solidali e promozione dell’invecchiamento attivo. La strategia, la struttura organizzativa, la gestione dell’associazione. Con il primo modulo si è avviata una riflessione Centrale è stato il contributo dei dirigenti Anteas, Fnp sul ruolo e la missione di Anteas nell’ambito e Cisl che hanno messo in luce le strategie integrate dell’integrazione strategica con Cisl e Fnp e nel e i diversi ruoli per un progetto articolato e diffuso panorama del volontariato e del Terzo Settore. Si è di Volontariato e Promozione sociale, supportato approfondito come le organizzazioni di volontariato da accordi e protocolli di intesa per un lavoro comune e le associazioni di promozione sociale Anteas, tra le tre organizzazioni. possono attivare e promuovere invecchiamento attivo, solidarietà, senso di appartenenza civica, beni La scelta della Presidenza nazionale di Anteas relazionali, capitale sociale, ossia comunità solidali. di eleggere il Centro Studi nazionale della Cisl di Sono state fornite conoscenze e strumenti per Firenze a sede permanente del percorso formativo acquisire una visione di insieme organizzativa dell’associazione per il biennio 2012 - 13 è stata di dell’associazione, per sviluppare competenze di grande rilevanza strategica per vari ordini di motivi. programmazione, gestione e progettazione. Intanto per la scelta “politica” di fondo fatta da Anteas di considerare la formazione dei propri quadri aperta e rivolta a “tutte le Età Attive” per perseguire, e dirigenti come la leva fondamentale da utilizzare nella solidarietà, obiettivi di sostegno sociale. per passare da una visione, certo molto gratificante E infine perché, dai contenuti dei moduli formativi di ma un po’ troppo “artigianale” dell’impegno volontario, Anteas, emerge una positiva sintonia con quelli del ad una dimensione dell’azione di promozione sociale sistema formativo confederale: l’attenzione al valore fondata anche su conoscenze e competenze. della persona, l’azione per un welfare territoriale Poi per l’evidente conferma della vocazione degli più collegato ai bisogni, una presenza qualificata amici di Anteas di voler essere un pezzo importante nel terzo settore e organizzata nel no-profit. dentro il progetto complessivo della Cisl, ben Credo quindi che nel biennio dei corsi si sia testimoniata dalla scelta di essere un’associazione costruito un valore aggiunto in più per entrambe l’identità e la mission identità associativa Anteas: costruzione di comunità solidali e promozione dell’invecchiamento attivo. La strategia, la struttura organizzativa, la gestione dell’associazione. Con il primo modulo si è avviata una riflessione Centrale è stato il contributo dei dirigenti Anteas, Fnp sul ruolo e la missione di Anteas nell’ambito e Cisl che hanno messo in luce le strategie integrate dell’integrazione strategica con Cisl e Fnp e nel e i diversi ruoli per un progetto articolato e diffuso panorama del volontariato e del Terzo Settore. Si è di Volontariato e Promozione sociale, supportato approfondito come le organizzazioni di volontariato da accordi e protocolli di intesa per un lavoro comune e le associazioni di promozione sociale Anteas, tra le tre organizzazioni. possono attivare e promuovere invecchiamento attivo, solidarietà, senso di appartenenza civica, beni La scelta della Presidenza nazionale di Anteas relazionali, capitale sociale, ossia comunità solidali. di eleggere il Centro Studi nazionale della Cisl di Sono state fornite conoscenze e strumenti per Firenze a sede permanente del percorso formativo acquisire una visione di insieme organizzativa dell’associazione per il biennio 2012 - 13 è stata di dell’associazione, per sviluppare competenze di grande rilevanza strategica per vari ordini di motivi. programmazione, gestione e progettazione. Intanto per la scelta “politica” di fondo fatta da Anteas di considerare la formazione dei propri quadri aperta e rivolta a “tutte le Età Attive” per perseguire, e dirigenti come la leva fondamentale da utilizzare nella solidarietà, obiettivi di sostegno sociale. per passare da una visione, certo molto gratificante E infine perché, dai contenuti dei moduli formativi di ma un po’ troppo “artigianale” dell’impegno volontario, Anteas, emerge una positiva sintonia con quelli del ad una dimensione dell’azione di promozione sociale sistema formativo confederale: l’attenzione al valore fondata anche su conoscenze e competenze. della persona, l’azione per un welfare territoriale Poi per l’evidente conferma della vocazione degli più collegato ai bisogni, una presenza qualificata amici di Anteas di voler essere un pezzo importante nel terzo settore e organizzata nel no-profit. dentro il progetto complessivo della Cisl, ben Credo quindi che nel biennio dei corsi si sia testimoniata dalla scelta di essere un’associazione costruito un valore aggiunto in più per entrambe le strutture coinvolte: per Anteas per aver fatto occorre investire in competenze, conoscenze vivere ai partecipanti il clima dello storico centro e professionalità. culturale della Cisl (compresi i disagi derivanti dai Appunto, i sogni per divenire reali devono essere lavori di ristrutturazione), per il Centro Studi una collegati ad una capacità di intercettare e organizzare conoscenza più approfondita e personale della le risorse utili e disponibili. Che non sono solo realtà umana e organizzativa dell’associazione, che finanziarie, ma anche umane, relazionali, progettuali. sicuramente dovrebbe avere ben altra attenzione e Mi sia concesso allora di esprimere, secondo una mia considerazione da parte dei nostri territori personale convinzione maturata dall’osservazione e categorie. del prezioso lavoro formativo di Anteas, quale La crisi che da troppo tempo stiamo vivendo ha potrebbe essere una ulteriore tappa del percorso. molte facce poco piacevoli, su cui il sindacato L’esperienza positiva del biennio, dovrebbe darsi una cerca di intervenire, ma ne ha una che spesso tutti convinta continuità, magari utilizzando l’esperienza sottovalutiamo, quella dell’aumento delle solitudini fatta per operare un qualificato salto di qualità. e delle fragilità personali e famigliari. é una crisi che Il protocollo comune a suo tempo sottoscritto tra tende a emarginare e a dividere. Ecco perché avere Fnp, Cisl e Anteas prevedeva infatti tra le comuni una Anteas ben orientata e attrezzata è oggi ancor sinergie da avviare proprio una integrata formazione più utile per l’intera Cisl. Del resto abbiamo ormai dei quadri , con partecipazioni congiunte delle tre imparato da tempo che per agire efficacemente strutture. Utilizzando a pieno le ormai rinnovate nel sociale, per esercitare con risultati la nostra strutture del Centro di Firenze. rappresentanza, di fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni in atto non basta più avere solo Mario Scotti motivazioni etiche e valoriali, pur indispensabili, ma Direttore Centro Studi Nazionale Cisl dal 2008 al 2013 le strutture coinvolte: per Anteas per aver fatto occorre investire in competenze, conoscenze vivere ai partecipanti il clima dello storico centro e professionalità. culturale della Cisl (compresi i disagi derivanti dai Appunto, i sogni per divenire reali devono essere lavori di ristrutturazione), per il Centro Studi una collegati ad una capacità di intercettare e organizzare conoscenza più approfondita e personale della le risorse utili e disponibili. Che non sono solo realtà umana e organizzativa dell’associazione, che finanziarie, ma anche umane, relazionali, progettuali. sicuramente dovrebbe avere ben altra attenzione e Mi sia concesso allora di esprimere, secondo una mia considerazione da parte dei nostri territori personale convinzione maturata dall’osservazione e categorie. del prezioso lavoro formativo di Anteas, quale La crisi che da troppo tempo stiamo vivendo ha potrebbe essere una ulteriore tappa del percorso. molte facce poco piacevoli, su cui il sindacato L’esperienza positiva del biennio, dovrebbe darsi una cerca di intervenire, ma ne ha una che spesso tutti convinta continuità, magari utilizzando l’esperienza sottovalutiamo, quella dell’aumento delle solitudini fatta per operare un qualificato salto di qualità. e delle fragilità personali e famigliari. é una crisi che Il protocollo comune a suo tempo sottoscritto tra tende a emarginare e a dividere. Ecco perché avere Fnp, Cisl e Anteas prevedeva infatti tra le comuni una Anteas ben orientata e attrezzata è oggi ancor sinergie da avviare proprio una integrata formazione più utile per l’intera Cisl. Del resto abbiamo ormai dei quadri , con partecipazioni congiunte delle tre imparato da tempo che per agire efficacemente strutture. Utilizzando a pieno le ormai rinnovate nel sociale, per esercitare con risultati la nostra strutture del Centro di Firenze. rappresentanza, di fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni in atto non basta più avere solo Mario Scotti motivazioni etiche e valoriali, pur indispensabili, ma Direttore Centro Studi Nazionale Cisl dal 2008 al 2013 la gestione della rendicontazioNE Aspetti istituzionali, fiscali e amministrativi delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale Il progressivo ampliarsi del peso, anche economico, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale e la conseguente esigenza di controllare la gestione sotto un triplice aspetto (economico, finanziario e sociale) al fine di contemperare la propria naturale vocazione solidaristica con quella, meno spontanea, di razionalizzazione dell’uso delle poche risorse, ha reso sempre più importante la questione dell’organizzazione contabile, dei sistemi di controllo dei conti, degli adempimenti e delle scadenze fiscali a tutela degli associati e dei terzi. In considerazione di questo, il modulo formativo ha voluto fornire informazioni, conoscenze di base e competenze tecniche pratico-operative, relativamente alle principali procedure di gestione amministrativa, contabile e fiscale delle Organizzazioni di volontariato e delle Associazioni di promozione sociale. ha trattato La gestione amministrativa di un’organizzazione di volontariato ¬Modalità di costituzione dell’associazione e responsabilità delle cariche sociali ¬ Organi sociali dell’associazione Gli adempimenti e le scadenze fiscali di un’organizzazione di volontariato e aps ¬ Volontari e gratuità ¬ Rimborso spese volontari ¬ Responsabilità degli amministratori Gli aspetti contabili ¬ Il rendiconto per le Odv e Aps ¬ La gestione del bilancio in Anteas ¬ Il rendiconto per il 5 per mille ¬ Il bilancio sociale ¬Tenuta dei libri sociali obbligatori ¬Modalità di iscrizione ai registri regionali ¬ Le agevolazioni fiscali Riccardo Bemi Associazione Intesa la gestione della rendicontazioNE Aspetti istituzionali, fiscali e amministrativi delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale Il progressivo ampliarsi del peso, anche economico, delle organizzazioni di volontariato e delle associazioni di promozione sociale e la conseguente esigenza di controllare la gestione sotto un triplice aspetto (economico, finanziario e sociale) al fine di contemperare la propria naturale vocazione solidaristica con quella, meno spontanea, di razionalizzazione dell’uso delle poche risorse, ha reso sempre più importante la questione dell’organizzazione contabile, dei sistemi di controllo dei conti, degli adempimenti e delle scadenze fiscali a tutela degli associati e dei terzi. In considerazione di questo, il modulo formativo ha voluto fornire informazioni, conoscenze di base e competenze tecniche pratico-operative, relativamente alle principali procedure di gestione amministrativa, contabile e fiscale delle Organizzazioni di volontariato e delle Associazioni di promozione sociale. ha trattato La gestione amministrativa di un’organizzazione di volontariato ¬Modalità di costituzione dell’associazione e responsabilità delle cariche sociali ¬ Organi sociali dell’associazione Gli adempimenti e le scadenze fiscali di un’organizzazione di volontariato e aps ¬ Volontari e gratuità ¬ Rimborso spese volontari ¬ Responsabilità degli amministratori Gli aspetti contabili ¬ Il rendiconto per le Odv e Aps ¬ La gestione del bilancio in Anteas ¬ Il rendiconto per il 5 per mille ¬ Il bilancio sociale ¬Tenuta dei libri sociali obbligatori ¬Modalità di iscrizione ai registri regionali ¬ Le agevolazioni fiscali Riccardo Bemi Associazione Intesa La progettazione sociale reperire risorse, valorizzare le idee, costruire progetti. Ogni associazione per realizzare la propria missione, ha bisogno di darsi metodi e strumenti per reperire le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi, per saperle utilizzare al meglio, a partire da una conoscenza corretta del territorio, dei bisogni che esprime il proprio target di riferimento e delle future esigenze emergenti delle comunità. Scopo del modulo formativo è stato quello di consentire l’acquisizione dei principi basilari di project management applicato all’ambito sociale: progettazione, gestione, rendicontazione di progetti, valutazione. Si è cercato di fornire un metodo di lavoro che consentisse di ripercorrere le diverse fasi del ciclo di vita di un progetto partendo dal disegno dell’idea iniziale (fondata su una analisi di contesto e di bisogno), alla determinazione delle risorse, allo sviluppo del progetto per avviarsi poi alla sua conclusione. Il filo conduttore è stato quello di partire dalle conoscenze, dalle idee e dagli spunti interessanti che le associazioni già possiedono, ma che spesso non riescono a tradurre e descrivere per poter costruire un progetto, richiedere i finanziamenti e soprattutto rendicontare quanto fatto. Nello specifico gli argomenti affrontati sono stati: La progettazione sociale I contributi e i finanziamenti lo sviluppo dell’idea progettuale, la contributi europei, i contributi statali, i progettazione su bando, data base contributi delle fondazioni, progetti. i contributi ‘reali’, i siti web di riferimento. Il processo, la progettazione partecipata, La gestione finanziaria, le risorse, i Sabrina Lemmetti Associazione Intesa La progettazione sociale reperire risorse, valorizzare le idee, costruire progetti. Ogni associazione per realizzare la propria missione, ha bisogno di darsi metodi e strumenti per reperire le risorse necessarie al raggiungimento degli obiettivi, per saperle utilizzare al meglio, a partire da una conoscenza corretta del territorio, dei bisogni che esprime il proprio target di riferimento e delle future esigenze emergenti delle comunità. Scopo del modulo formativo è stato quello di consentire l’acquisizione dei principi basilari di project management applicato all’ambito sociale: progettazione, gestione, rendicontazione di progetti, valutazione. Si è cercato di fornire un metodo di lavoro che consentisse di ripercorrere le diverse fasi del ciclo di vita di un progetto partendo dal disegno dell’idea iniziale (fondata su una analisi di contesto e di bisogno), alla determinazione delle risorse, allo sviluppo del progetto per avviarsi poi alla sua conclusione. Il filo conduttore è stato quello di partire dalle conoscenze, dalle idee e dagli spunti interessanti che le associazioni già possiedono, ma che spesso non riescono a tradurre e descrivere per poter costruire un progetto, richiedere i finanziamenti e soprattutto rendicontare quanto fatto. Nello specifico gli argomenti affrontati sono stati: La progettazione sociale I contributi e i finanziamenti lo sviluppo dell’idea progettuale, la contributi europei, i contributi statali, i progettazione su bando, data base contributi delle fondazioni, progetti. i contributi ‘reali’, i siti web di riferimento. Il processo, la progettazione partecipata, La gestione finanziaria, le risorse, i Sabrina Lemmetti Associazione Intesa COMUNICAZIONE sociale fundraising e ufficio stampa Cosa può fare il volontariato per la comunicazione sociale? La comunicazione sociale è un luogo di confronto, di scambio e di relazione tra mondi diversi (della riflessione, del volontariato, dei media) sul sociale e sulla socialità, sul cambiamento, sulla sostenibilità, sulla solidarietà. Quali sono i principi ai quali il volontariato dovrebbe ispirarsi? Cinque dimensioni sono fondamentali: 1 Ispirare le proprie azioni comunicative alla popolarità che si può raggiungere se ci poniamo nei panni dell’altro e condividiamo i suoi pensieri e il suo immaginario. Costruire comunicazione sociale popolare non significa banalizzazione e semplificazione dei messaggi e dei contenuti, ma, piuttosto, messaggi e contenuti decodificabili e interpretabili dai molti. 2 Le narrazioni sono la seconda dimensione importante per la nostra strategia. L’approccio narrativo alla comunicazione sociale non significa solo trovare storie per i media, ma, piuttosto, significa acquisire la capacità di scoprire storie, raccoglierle, analizzarle, per poi inventarne, costruirne e commissionarne di nuove, rappresentative per la comunità e la collettività. 3 La terza dimensione è la ritualità che significa anche proporre familiarità nelle azioni e nella comunicazione e non farla una tantum. 4 La quarta dimensione è la proposta di nuovi immaginari sociali. Questo non significa appiattirsi su strategie di mercato o trasferire modelli culturali prevalenti nel mercato, ma, piuttosto, riconoscere quelli che sono oggi gli standard presenti nell’archivio delle immagini e degli immaginari e usarle proponendo intelligenti e creativi remix che possano affiancare prospettive diverse capaci di “colonizzare” l’immaginario prevalente (il cosiddetto mainstream). 5 Infine l’ultima dimensione fa riferimento alla media education. Nonostante i molteplici percorsi di apprendimento e le diffuse aspirazioni pedagogiche su molti dei temi sociali di interesse delle organizzazioni di volontariato non è percepita la potenzialità di azioni diffuse di media education non solo a supporto del mondo della scuola e dei giovani, ma come uno dei cardini del long life learning. È attraverso questi percorsi di medio-lungo periodo che i cittadini acquisiscono le competenze per comprendere, analizzare e costruire individualmente e collettivamente cultura mediale e, quindi, contribuire a costruire culture e immaginari collettivi innovativi. Andrea Volterrani Sociologia della comunicazione Uni. Tor Vergata Roma COMUNICAZIONE sociale fundraising e ufficio stampa Cosa può fare il volontariato per la comunicazione sociale? La comunicazione sociale è un luogo di confronto, di scambio e di relazione tra mondi diversi (della riflessione, del volontariato, dei media) sul sociale e sulla socialità, sul cambiamento, sulla sostenibilità, sulla solidarietà. Quali sono i principi ai quali il volontariato dovrebbe ispirarsi? Cinque dimensioni sono fondamentali: 1 Ispirare le proprie azioni comunicative alla popolarità che si può raggiungere se ci poniamo nei panni dell’altro e condividiamo i suoi pensieri e il suo immaginario. Costruire comunicazione sociale popolare non significa banalizzazione e semplificazione dei messaggi e dei contenuti, ma, piuttosto, messaggi e contenuti decodificabili e interpretabili dai molti. 2 Le narrazioni sono la seconda dimensione importante per la nostra strategia. L’approccio narrativo alla comunicazione sociale non significa solo trovare storie per i media, ma, piuttosto, significa acquisire la capacità di scoprire storie, raccoglierle, analizzarle, per poi inventarne, costruirne e commissionarne di nuove, rappresentative per la comunità e la collettività. 3 La terza dimensione è la ritualità che significa anche proporre familiarità nelle azioni e nella comunicazione e non farla una tantum. 4 La quarta dimensione è la proposta di nuovi immaginari sociali. Questo non significa appiattirsi su strategie di mercato o trasferire modelli culturali prevalenti nel mercato, ma, piuttosto, riconoscere quelli che sono oggi gli standard presenti nell’archivio delle immagini e degli immaginari e usarle proponendo intelligenti e creativi remix che possano affiancare prospettive diverse capaci di “colonizzare” l’immaginario prevalente (il cosiddetto mainstream). 5 Infine l’ultima dimensione fa riferimento alla media education. Nonostante i molteplici percorsi di apprendimento e le diffuse aspirazioni pedagogiche su molti dei temi sociali di interesse delle organizzazioni di volontariato non è percepita la potenzialità di azioni diffuse di media education non solo a supporto del mondo della scuola e dei giovani, ma come uno dei cardini del long life learning. È attraverso questi percorsi di medio-lungo periodo che i cittadini acquisiscono le competenze per comprendere, analizzare e costruire individualmente e collettivamente cultura mediale e, quindi, contribuire a costruire culture e immaginari collettivi innovativi. Andrea Volterrani Sociologia della comunicazione Uni. Tor Vergata Roma COMUNICAZIONE sociale fundraising e ufficio stampa La comunicazione ed il rapporto con i mass media organ) vanno oggi integrati con l’utilizzo dei sono oggi essenziali per far conoscere le attività, i social network (Facebook, Twitter, You Tube) che servizi e gli obiettivi delle associazioni di volontariato. sono sempre più utili per raggiungere e dialogare C’è un nesso profondo tra le scelte politiche ed direttamente con i cittadini. organizzative di un’associazione, la sua capacità di Oggi è anche utile associare le immagini alle parole, fare “rete” e le attività di comunicazione esterna. attraverso la produzione di video, audio, gallerie Un’organizzazione che non sa comunicare o fotografiche che possono far conoscere comunica male quello che fa, rischia di vanificare gli e promuovere le attività dell’organizzazione. sforzi dei dirigenti, degli operatori e dei volontari. Anche il nuovo comunicato stampa, pur conservando Tutti gli operatori oggi devono saper costruire e le regole della sinteticità e della chiarezza, è diffondere una notizia. Così come è importante saper diventato un ipertesto, attraverso l’utilizzo di link, usare le nuove tecnologie, diversificare l’uso dei documenti in pdf, video, foto, per consentire anche media, alimentare a livello locale una rete di rapporti la più ampia “condivisione” dei contenuti sui siti e sui con le testate giornalistiche radio televisive, i giornali, social network. i blog, i siti specializzati. I tradizionali strumenti dell’ufficio stampa (il sito, Salvo Guglielmino la rassegna stampa, la newsletter, il blog, l’house Capo Ufficio Stampa Cisl Confederale COMUNICAZIONE sociale fundraising e ufficio stampa La comunicazione ed il rapporto con i mass media organ) vanno oggi integrati con l’utilizzo dei sono oggi essenziali per far conoscere le attività, i social network (Facebook, Twitter, You Tube) che servizi e gli obiettivi delle associazioni di volontariato. sono sempre più utili per raggiungere e dialogare C’è un nesso profondo tra le scelte politiche ed direttamente con i cittadini. organizzative di un’associazione, la sua capacità di Oggi è anche utile associare le immagini alle parole, fare “rete” e le attività di comunicazione esterna. attraverso la produzione di video, audio, gallerie Un’organizzazione che non sa comunicare o fotografiche che possono far conoscere comunica male quello che fa, rischia di vanificare gli e promuovere le attività dell’organizzazione. sforzi dei dirigenti, degli operatori e dei volontari. Anche il nuovo comunicato stampa, pur conservando Tutti gli operatori oggi devono saper costruire e le regole della sinteticità e della chiarezza, è diffondere una notizia. Così come è importante saper diventato un ipertesto, attraverso l’utilizzo di link, usare le nuove tecnologie, diversificare l’uso dei documenti in pdf, video, foto, per consentire anche media, alimentare a livello locale una rete di rapporti la più ampia “condivisione” dei contenuti sui siti e sui con le testate giornalistiche radio televisive, i giornali, social network. i blog, i siti specializzati. I tradizionali strumenti dell’ufficio stampa (il sito, Salvo Guglielmino la rassegna stampa, la newsletter, il blog, l’house Capo Ufficio Stampa Cisl Confederale LA FORMAZIONE, CONTINUA... Al termine del percorso formativo programmato obiettivi sociali e solidali condivisibili. e realizzato dall’Anteas nazionale “Gestire Per noi fare formazione ha significato non un’associazione è collegare sogni e risorse “ semplicemente trasferire contenuti o fornire ritengo opportuno fare alcune considerazioni sulla tecniche, ma soprattutto proporre strumenti e realizzazione di tale impegno, valutarne gli effetti riflessioni che, a partire da valori condivisi, potessero e proporre una riflessione più complessiva rispetto avviare un processo di crescita personale e al ruolo che ha e che potrà avere in futuro organizzativo. Si è trattato di un investimento sulle la formazione nazionale Anteas. persone, sui nostri volontari, impegnati direttamente ad attivare progetti e ricostituire legami in comunità Nell’assemblea nazionale di Montecatini abbiamo sempre più disgregate e che rischiano di emarginare illustrato e condiviso l’ipotesi della definizione di le fasce più deboli. un sistema formativo nazionale, che scaturiva Significativa la partecipazione attiva dei giovani, a da un bisogno diffuso di formazione finalizzata rappresentare realtà organizzative nelle quali i nostri a professionalizzare i nostri operatori e dirigenti, volontari, anche di diverse generazioni collaborano, metterli in grado di gestire associazioni sempre più partecipano e si sperimentano in progetti e iniziative. numerose e coinvolte in contesti territoriali complessi. L’evoluzione stessa dell’acronimo di Anteas I contenuti trattati e lo scambio che si è realizzato, (Associazione Nazionale di Tutte le Età Attive per tra partecipanti, formatori, docenti, testimoni e la Solidarietà) esprime il senso di una scelta non solo i dirigenti nazionali Fnp e Cisl coinvolti, ha fatto ideale ma che progressivamente si è sedimentata emergere il valore di una comune identità originaria nelle pratiche organizzative di tante nostre e la necessità di costruire sinergie e percorsi su organizzazioni. Determinante è stato il contributo e la presenza dei presidenti regionali che hanno mostrato di condividere il senso e l’importanza dell’attività formativa anche in sinergia con quella svolta a livello regionale e territoriale. Le ricche considerazioni e valutazioni emerse dai partecipanti, dai docenti e dallo staff, suggeriscono tracce per una possibile continuità nell’ottica di una formazione permanente e sinergica tra i diversi livelli dell’organizzazione. Fare formazione diventa linfa vitale e occasione di ascolto, di osservazione del proprio essere e del proprio fare, come organizzazioni orientate al benessere dei propri volontari e del loro missione. L’intera iniziativa ha visto l’impegno costante e appassionato di staff, relatori e testimoni, che desidero ringraziare per la piena condivisione del progetto, per l’impegno e il coinvolgimento che non si è limitato ad un contributo formale. Gli stessi partecipanti ci hanno restituito la convinzione di avere favorito un clima accogliente e partecipato che ci ha sostenuti in un percorso di apprendimento e di crescita impegnativo e coinvolgente. Bruno Calcagni Vice Presidente Anteas e Responsabile della Formazione LA FORMAZIONE, CONTINUA... Al termine del percorso formativo programmato obiettivi sociali e solidali condivisibili. e realizzato dall’Anteas nazionale “Gestire Per noi fare formazione ha significato non un’associazione è collegare sogni e risorse “ semplicemente trasferire contenuti o fornire ritengo opportuno fare alcune considerazioni sulla tecniche, ma soprattutto proporre strumenti e realizzazione di tale impegno, valutarne gli effetti riflessioni che, a partire da valori condivisi, potessero e proporre una riflessione più complessiva rispetto avviare un processo di crescita personale e al ruolo che ha e che potrà avere in futuro organizzativo. Si è trattato di un investimento sulle la formazione nazionale Anteas. persone, sui nostri volontari, impegnati direttamente ad attivare progetti e ricostituire legami in comunità Nell’assemblea nazionale di Montecatini abbiamo sempre più disgregate e che rischiano di emarginare illustrato e condiviso l’ipotesi della definizione di le fasce più deboli. un sistema formativo nazionale, che scaturiva Significativa la partecipazione attiva dei giovani, a da un bisogno diffuso di formazione finalizzata rappresentare realtà organizzative nelle quali i nostri a professionalizzare i nostri operatori e dirigenti, volontari, anche di diverse generazioni collaborano, metterli in grado di gestire associazioni sempre più partecipano e si sperimentano in progetti e iniziative. numerose e coinvolte in contesti territoriali complessi. L’evoluzione stessa dell’acronimo di Anteas I contenuti trattati e lo scambio che si è realizzato, (Associazione Nazionale di Tutte le Età Attive per tra partecipanti, formatori, docenti, testimoni e la Solidarietà) esprime il senso di una scelta non solo i dirigenti nazionali Fnp e Cisl coinvolti, ha fatto ideale ma che progressivamente si è sedimentata emergere il valore di una comune identità originaria nelle pratiche organizzative di tante nostre e la necessità di costruire sinergie e percorsi su organizzazioni. Determinante è stato il contributo e la presenza dei presidenti regionali che hanno mostrato di condividere il senso e l’importanza dell’attività formativa anche in sinergia con quella svolta a livello regionale e territoriale. Le ricche considerazioni e valutazioni emerse dai partecipanti, dai docenti e dallo staff, suggeriscono tracce per una possibile continuità nell’ottica di una formazione permanente e sinergica tra i diversi livelli dell’organizzazione. Fare formazione diventa linfa vitale e occasione di ascolto, di osservazione del proprio essere e del proprio fare, come organizzazioni orientate al benessere dei propri volontari e del loro missione. L’intera iniziativa ha visto l’impegno costante e appassionato di staff, relatori e testimoni, che desidero ringraziare per la piena condivisione del progetto, per l’impegno e il coinvolgimento che non si è limitato ad un contributo formale. Gli stessi partecipanti ci hanno restituito la convinzione di avere favorito un clima accogliente e partecipato che ci ha sostenuti in un percorso di apprendimento e di crescita impegnativo e coinvolgente. Bruno Calcagni Vice Presidente Anteas e Responsabile della Formazione per approfondimenti www.anteasnazionale.it sezione Formazione Viviana Ballini Antonella Dalla Costa Riccardo Bemi Edoardo Patriarca Arnaldo Chianese Andrea Arnone Bruno Calcagni Sabrina Lemmetti Alberto Franceschini Domenico De Simone Alessandro Seminati Andrea Volterrani Andrea Bassi Salvo Guglielmino RELATORI Andrea Arnone Progettazione Viviana Ballini Progettazione e Direzione Maria Antonietta Castorino Coordinatore Tecnico-Organizzativo Bruno Calcagni Responsabile Formazione e Vice-Presidente Anteas STAFF staff e RELATORI Il titolo stesso può essere considerato un programma. “Gestire un’associazione è collegare sogni e risorse” rende l’idea molto chiaramente di quali sono gli obiettivi della nostra Associazione, i cui valori sono profondi e le sue radici si contaminano con quelle di una grande Organizzazione Sindacale: la Cisl, che prima di essere Sindacato è Associazione. Ed ha visto bene la Federazione dei Pensionati della Cisl, nel non molto lontano 1996, a farsi carico della costituzione dell’Associazione Nazionale Terza Età Attiva, trasformatasi successivamente in Associazione Nazionale Tutte le Età Attive per la Solidarietà. Gli obiettivi erano chiari, ed oltre ad una impegnativa attività di aiuto al disagio e di contrasto alla solitudine, progetti per una adeguata formazione dei suoi quadri, dei soci e dei volontari, diventavano necessari se non essenziali. Arriviamo ad oggi, dopo aver realizzato, appunto, il Progetto Formazione Quadri Anteas. Vogliamo comunicare la sua realizzazione alle tante amiche ed ai tanti amici che non conoscono tale iniziativa, ma anche alle Federazioni di Categoria della Cisl. La Fnp è stata coinvolta direttamente. E non è stato un caso che questo percorso formativo, protrattosi nel 2012 e nel 2013, si è svolto al Centro Studi della Cisl in Firenze, luogo emblematico in cui si sono formati migliaia di dirigenti, le cui scelte politico-sindacali hanno dato spazio alle rivendicazioni e ai diritti di milioni di lavoratori e di pensionati. Arnaldo Chianese