Care amiche ed amici, gentili ospiti, è motivo di orgoglio e di commozione essere qui con tutti Voi. Un grazie di cuore per la Vostra gradita e numerosa presenza. Oggi è una giornata importante, anche perché questa Assemblea Programmatica ed Organizzativa, fortemente voluta dalla FNP, si svolge in un momento particolarmente delicato e difficile che, a vario titolo, coinvolge tutta la CISL. E u oppo tu ità di riflessione sulle cose fatte e, soprattutto, su quelle da fare, anche in vista dell Asse lea Programmatica e Organizzativa della FNP Nazionale, che si terrà, dal 10 al 12 novembre prossimo, a Riccione. Ringrazio, in particolar modo, i Segretari territoriali della FNP siciliana e tutto il gruppo dirigente, per la grande manifestazione d i peg o profusa nelle rispettive Assemblee, la cui traccia, di evidente qualità, si riscontra nelle relazioni programmatiche e nei documenti finali. Ringrazio, inoltre, Gigi Bonfanti, Loreno Coli e Mimmo Milazzo, per la loro presenza costante e per il prezioso supporto che hanno garantito in questo percorso. Ci ritroviamo a due anni dall ulti o Congresso, a metà strada rispetto al prossimo, per fermarci un momento a riflettere su di Noi, su chi siamo, su cosa abbiamo fatto e come lo abbiamo fatto. Così, ho voluto ricordare i sentimenti che allora abbiamo condiviso con la poesia sull anfora, che racconta la metafora di qualcosa che era stata bella, di valore, lodata e adoperata da molti, per poi giacere in fondo al mare, corrosa, abbandonata, avvilita dagli abissi sempre più bui. Ma il testo poetico racconta anche della speranza che le profondità si potessero dissolvere, svanire, che il p ofondo ulla potesse ritornare a popolarsi di vita e di nuove ricchezze. 2 Allora conclusi la relazione dicendo a tutti i presenti che con il nostro impegno, la nostra forza, con i nostri valori e la nostra passio e ci proponevamo di iusci e ad aiutare tanti che si sentono anfore abbandonate in fondo al mare a tornare ad essere vivi, forti, a dissolvere l’oscu ità che rischia di lasciarli abbandonati al proprio desti o. Questo è stato il principio fondante che ha guidato il nostro agire sindacale, il nostro impegno quotidiano, e per questo vogliamo oggi ridefinire modalità organizzative e linee strategiche d azio e che ci permettano di continuare sulla strada già intrapresa, migliorando ciò che va corretto e innovando quanto serve per essere sempre più capaci di fronteggiare le vecchie e le nuove sfide. La crisi. E stata una piacevole sorpresa leggere, anzi approfondire, i temi trattati nelle Linee Guida tracciate dalla CISL confederale in preparazione della Conferenza Organizzativa Programmatica Nazionale, che si terrà a Riccione, nei giorni dal 16 al 19 novembre 2015 (pochi giorni dopo lo svolgimento della nostra Assemblea Programmatica e Organizzativa), soprattutto per due motivi. Il primo, perché ho trovato molte affinità di percorso rispetto alle analisi elaborate dalla FNP Nazionale, che sono state oggetto di vivace e costruttivo dibattito nelle nostre assemblee programmatiche provinciali; il secondo motivo è stato quello di rilevare un sereno, ma crudo e analitico ea ulpa sugli errori, le manchevolezze e i ritardi strategici che, non di rado, hanno accompagnato il nostro cammino ell ulti o trentennio. Riconoscere i propri errori è segno di onestà intellettuale e di senso di responsabilità da parte della dirigenza. Ciò fa ben sperare per il futuro. 3 Sottolineo alcuni passaggi della parte prima, dal titolo: << La crisi italiana ell epo a della globalizzazione e le sfide organizzative al sindacalismo del XXI secolo >>. Le sfide per il sindacalismo nel ventunesimo secolo dipendono in parte dai cambiamenti epocali in corso, in parte dai ritardi accumulati dal movimento sindacale negli ultimi tre decenni, nel comprendere la natura strutturale, non contingente od effimera, di quella che è chiamata la svolta neoliberista … Poi venne il crollo di Lehman Brothers nel 2008 e la crisi finanziaria mondiale. Il sindacato ha reagito a questi avvenimenti … senza riuscire ad individuare un modello innovativo di sviluppo che contrastasse la preminenza della finanza sull e o o ia eale . Ed ancora: … occorre andare oltre la lettura economico finanziaria della crisi e riconoscere, proprio da quella lettura, che l o igi e della crisi è stata nella rimozione della centralità della persona, nel suo valore soggettivo, comunitario e del lavoro produttivo. E prevalsa l illusio e di una crescita inarrestabile fondata sulle rendite professionali, finanziarie, immobiliari, speculative, secondo un modello sociale di alti redditi per alti consumi, con sempre più profonde ingiustizie … NOI siamo per un <<nuovo umanesimo del lavoro>>, che abbia le sue radici nei luoghi in cui vi sono partecipazione e democrazia e che si esprime ell etica della responsabilità di ogni persona nel proprio lavoro, ell ese izio attivo dei diritti contrattuali e delle tutele sociali, nella partecipazione dei lavoratori ell i p esa in cui operano, qualunque sia la natura e la finalità dei diversi luoghi di lavoro … . E allora, a e de si ell a ea economica significa arrendersi su ogni fronte politico e culturale. Quelli che controllano i termini, le somme e la direzione del credito, determinano largamente il tipo di società in cui noi vivia o . (1) 4 Come ebbe a dire Enrico Giovannini, già Presidente dell I“TAT, in u i te vista al mensile Italia Caritas: … o ci reinventiamo una società in cui il valore della persona viene rimesso al centro, indipendentemente dal reddito che produce e dalla sua posizione socio - economica e la comunità in cui possono maturare nuove forme di relazione e solidarietà viene considerata una soluzione, oppure rischiamo veramente di produrre intere coorti di persone depresse … Occorre interrogarsi sul modello di sviluppo e benessere che pe seguia o . Ed è proprio questo il motivo per cui il neoliberalismo, e ancor più il capitalismo finanziario fi a z apitalis o , secondo la definizione del sociologo Luciano Gallino), hanno miseramente fallito (con le tremende conseguenze che noi tutti vediamo e che molti subiscono sulla propria pelle): per aver cercato di ridurre l uo o, la persona umana, nella sua ricchezza e complessità, ad homo oeconomicus , individuo (atomo) che, in possesso di tutte le necessarie informazioni, è alla continua ricerca della soddisfazione e della ottimizzazione del proprio interesse e benessere in un mercato competitivo. A questo punto, però, non è più una persona umana, ma un uomo a metà. La verità è che L uo o vale più per quello che è , che per quello che ha . (2) La crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica: la negazione del primato dell esse e u a o . (3) E dal superamento di questa crisi d ide tità che dobbiamo riprendere il cammino: da qui si costruisce un nuovo umanesimo, anche nel lavoro. Non dimentichiamo, d’alt o de, che anche la CISL, sessantacinque anni fa, è nata come sindacato nuovo, moderno ma centrato sulla persona e sulla sua dignità (vedi preambolo, art. 2 dello Statuto). 5 Leggiamo un estratto, sempre sull a go e to, dalla pubblicazione del CNEL: Rapporto sul mercato del lavoro 2013 - 2014 <<Ciclo economico, occupazione e disoccupazione in Italia>>. All i te o dello scenario europeo la posizione dell e o o ia italiana resta fra le più difficili. Dal punto di vista dell a da e to del ciclo, l Italia ha apparentemente condiviso i punti di svolta degli altri paesi dell a ea euro, ma ha mantenuto costantemente un gap di crescita sfavorevole rispetto alle economie del centro, Germania in particolare. Di fatto, dalla metà del 2013, nonostante diversi indicatori avessero anticipato una fase di graduale recupero, l e o o ia ha continuato ad alternare variazioni di segno diverso, ma prossime a zero. Peraltro, le prospettive restano ancora incerte, e non è ancora scontato che il superamento della crisi sia prossimo. Si guarda quindi con apprensione al segno degli indicatori congiunturali che, come in altri paesi europei, hanno recentemente evidenziato qualche sintomo di esitazione. Un bilancio delle perdite di prodotto maturate fra il 2007 e l i izio del 2014 è possibile. Le aree ombreggiate del grafico indicano le fasi di recessione attraversate dall e o o ia dai primi anni novanta. La retta estrapola dopo il 2007 la tendenza del PIL italiano nel periodo precedente, ovvero ci dice di quanto saremmo cresciuti qualora non ci fosse stata la <<grande crisi>> e il nostro prodotto fosse aumentato ai pur blandi ritmi del periodo 1991 - 2007. In effetti, il PIL italiano, che ha subito una contrazione di oltre l 8 per cento negli ultimi anni, sarebbe invece aumentato di quasi il 9 per cento, e risulterebbe del 19 per cento superiore ai livelli attuali. Si tratta dunque di una perdita clamorosa, che rappresenta l esito di due recessioni consecutive, rivelatesi particolarmente profonde: la prima va dal quarto trimestre del 2007 al secondo del 2009, e la 6 seconda inizia dal terzo trimestre 2011 anche se non è ancora stabilita la datazione ciclica ufficiale per l ulti o punto di svolta. Le difficoltà osservate nel corso della prima parte dell a o 2014, con due trimestri consecutivi di contrazione del PIL, contrastano con l a da e to di diversi indicatori. Alcuni di essi, ad esempio il clima di fiducia delle imprese e delle famiglie, hanno effettivamente descritto una fase di recupero . (4) 7 La Sicilia. Dopo questo quadro di carattere generale vediamo la situazione della Sicilia. “ull o izzo te della Sicilia sta calando il buio fitto. Lo diciamo non sulla scorta dello stato d a i o (giustificabile) ma in conseguenza della valutazione politica. Una valutazione che non può, non deve essere, subordinata ai cosiddetti motivi di opportunità. Le sfumature lessicali non sono più sopportabili. Serve riscontrare la realtà per quello che è, uda e uda . La Sicilia è al limite della frattura sociale, politica e territoriale. Serve reagire, responsabilmente e coralmente da tutte le parti e secondo i ruoli esercitati. Cominciamo dai dati sulla popolazione. La popolazione della Regione siciliana, ell a o 2015 è composta da 5.092.080 abitanti (2.472.370 maschi e 2.619.710 femmine); gli over 65 sono 1.012.951 (pari al 20.0% della popolazione complessiva, di cui 440.156 maschi e 572.795 femmine). L indice di vecchiaia è pari a 137,5 e significa, in buona sostanza, che su 100 giovani vi sono più di 137 ultrasessantacinquenni. L i di e di natalità è pari a 8,8 per mille abitanti, mentre l i di e di mortalità è pari al 9,8 per mille abitanti. Sono dati veramente scoraggianti. In Sicilia il lavoro non è quasi per nessuno; per i giovani, come l i dagi e SVIMEZ rivela impietosamente, la situazione è assolutamente tragica. In queste condizioni il Governo nazionale riduce continuamente i trasferimenti per il welfare e parla di costi insostenibili che vanno azio alizzati . 8 Da un commento al secondo Rapporto ISTAT 2015, sulla situazione sociale del Paese, emerge anche il rischio del sottoconsumo nella Sanità. Gua da do ai diversi dati e approfondimenti offerti dal Rapporto, alcuni si rivelano particolarmente interessanti dal punto di vista dell a alisi delle politiche sociali e delle dinamiche che attraversano il nostro sistema di welfare. Dimostrano come il processo di rientro dal debito, cui hanno dovuto far fronte numerose Regioni (tra le quali, la Sicilia, ndr.), associato alla difficile congiuntura economica, ha avuto come conseguenza una riduzione dell’e uità ell’accesso alle cure, cui si ispira il nostro ““N . A questo hanno contribuito, secondo la ricerca, criteri allocativi delle risorse che contribuiscono a creare un disallineamento tra i bisogni potenziali di assistenza sanitaria della popolazione e l a o ta e del finanziamento pro capite nelle diverse Regioni. L a alisi, che si avvale dei dati raccolti per la precedente pubblicazione ISTAT Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari, richiama l atte zio e sul fenomeno della rinuncia alle prestazioni sanitarie, che interessa oggi fasce non marginali di popolazione. Stando alle stime prodotte dall Istituto di Statistica, infatti, il 9,5% degli Italiani non ha potuto fruire di prestazioni che avrebbero dovuto essere garantite loro dal SSN (visite o accertamenti specialistici, odontoiatria esclusa, interventi chirurgici e acquisto di farmaci). Anche in questo caso il fenomeno si presenta distribuito in modo eterogeneo sul territorio nazionale: tenendo sotto controllo caratteristiche socio - demografiche e altri fattori che possono esercitare un impatto sulla variabile sotto osservazione, il Rapporto fotografa una netta frattura tra Centro - Nord e Mezzogiorno, con percentuali di rinuncia alla cura che oscillano tra il 6,2% registrato nel Nord - Ovest e il 13,2% nel Sud. 9 La rinuncia è dovuta o a carenze delle strutture di offerta (tempi di attesa troppo lunghi, sedi o orari scomodi) o a motivi economici: in entrambi i casi, il dato sull’auto - rinuncia appare emblematico delle difficoltà incontrate dal SSN nel soddisfare i bisogni sanitari della popolazione. Considerando la motivazione economica, nel rapporto si sottolinea come l i t oduzio e di ulteriori quote di compartecipazione alla spesa sanitaria a carico dei cittadini (ticket), principale strumento messo in campo da molte Regioni nel piano di rientro per raggiungere l e uili io di bilancio (anche per contenere la domanda), potrebbe incrementare il fenomeno della rinuncia alle prestazioni, con un conseguente rischio di sottoconsumo sanitario, pericoloso per le condizioni di salute della popolazione, oltre che un aumento della spesa out of pocket (spese vive), già particolarmente alta nel nostro Paese . (5) Eppure, in Sicilia, la spesa sanitaria sembra inarrestabile e incomprimibile. Infatti, La Sanità assorbe il 54% della spesa complessiva sostenuta dalla Regione, attestandosi nel 2014 a quota 9.508 milioni e registrando un incremento di circa 615 milioni rispetto all a o precedente. Per quanto concerne le entrate è arrivata ad assorbire il 62% del totale, quota che aumenta fino al 71% circa se si considera l i ide za della spesa sanitaria corrente sul totale delle entrate correnti regionali. Si sono ripresentate, anche per il 2014, difficoltà nel reperimento delle risorse necessarie a coprire la quota di spesa sanitaria a carico della Regione, pari, per il trascorso esercizio, a 4.263 ilio i . E la fotografia scattata dalla Corte dei Conti nella relazione sul rendiconto generale della Regione. La sezione siciliana della Corte rileva che a fronte della sostanziale inefficacia delle misure di contenimento della spesa sanitaria nel settore degli acquisti, lo sforzo 10 fiscale aggiuntivo richiesto ai cittadini siciliani is hia di consolidarsi per un ulteriore lungo periodo. Viene quindi evidenziato come sussistano per il futuro gravi e preoccupanti problematicità circa la sostenibilità della spesa sanitaria e dell o e e restitutorio a carico della ‘egio e .(6) L u i o parafulmine resta, ma non si sa ancora per quanto, la pensione dei nonni, vero e proprio ammortizzatore sociale. E interessante leggere quanto è scritto, a tal proposito, sulla sintesi del 48° Rapporto annuale del CENSIS sulla situazione sociale del Paese, dal titolo: <<Altro che un costo: le funzioni economiche e sociali dei longevi>>. “o o oltre 1,5 milioni i longevi che contribuiscono regolarmente con i propri soldi alla famiglia di figli o nipoti, mentre sono circa 5,5 milioni i longevi che lo fanno di tanto in ta to . (7) Per completare il quadro, ricordiamo che il complesso delle pensioni erogate dall INP“ in Sicilia, a gennaio 2015, ammonta a 1.318.385, più 235.724 del Pubblico Impiego, più 2.338 ENPALS (Totale complessivo: 1.556.447). Organizzazione e Proselitismo. Prima di entrare nel merito dell a go e to, mi sia consentito fare una doverosa riflessione su una questione che mi ferisce profondamente. La CISL è da tempo nel t ita a e del fango mediatico. Quel che troviamo insopportabile è che si faccia però di tutta l e a un fas io . In u o ga izzazio e con milioni d is itti, ci possono essere delle situazioni anomale, cioè gente che approfitta della propria posizione per avere dei privilegi; ma nessuno 11 parla del restante 99,9%, cioè del contributo volontario e generoso di migliaia di uomini e donne dell o ga izzazio e che operano quotidianamente con impegno e dedizione. I mass media si stanno accanendo sul caso dei mega stipendi di alcuni dirigenti della CISL. L ave inserito anche il nostro Segretario Generale Nazionale, Gigi Bonfanti, è stato per noi motivo di conferma della sommarietà e della volontà di speculare da parte della stampa. Bene ha fatto Gigi, e lo abbiamo apprezzato molto, a rispondere pubblicamente, sulla stessa stampa, con chiarezza, prontezza, fermezza, trasparenza. Bonfanti ha difeso, come era giusto, la sua onorabilità personale, ma anche il prestigio della nostra Organizzazione. La CISL, sin dal giugno scorso, ha approvato all u a i ità, nella riunione del Comitato Esecutivo, un Regolamento Economico per i dirigenti a tutti i livelli dell O ga izzazio e che prevede, non essendo più solo Regolamento d Indirizzo ma Regolamento Economico, sanzioni severissime nel caso di violazione delle norme in esso contenute, fino alla decadenza. Tornando allo specifico dell o ga izzazio e, il tasso di sindacalizzazione della regione Sicilia è pari al 51% dei pensionati e delle pensioni in pagamento nel mese di gennaio 2015. A partire da questo dato, stimiamo che la platea dei non sindacalizzati sia pari a 762.659 unità. E certamente un elemento interessante su cui riflettere. Parliamo allora di proselitismo. 12 Va affrontata, quindi, una seria riflessione su come incrementare e potenziare, progettualmente ed economicamente, l’attività sul territorio. A tal fine sarà necessario individuare anche meccanismi meritocratici e premianti, a vantaggio di dirigenti e militanti particolarmente attivi nella produzione di deleghe. La valorizzazione della figura del delegato comunale deve costituire, nei comuni facenti capo a RLS intercomunali, la frontiera della presenza di carattere politico sindacale della FNP. Gli iscritti vanno cercati, bisogna andare loro incontro. Non è più funzionale utilizzare modalità ormai superate, come aspettare che i pensionati entrino nelle nostre sedi perché debbono soddisfare una necessità; questo è importante, ma non è sufficiente. I nuovi soci vanno incontrati all’este o, nelle parrocchie (che sono il centro di aggregazione per eccellenza), nei centri sociali, nelle piazze di paese, nei quartieri, nei bar, davanti agli uffici postali e così via. Inoltre, proprio per andare in questa direzione, è necessario aumentare la nostra capacità d i fo azio e e di comunicazione. Spostando l atte zio e sul nostro sistema dei servizi CISL, ribadiamo che siamo molto interessati al fatto che funzioni e operi con efficacia ed efficienza, perché i nostri iscritti sono molto spesso bisognosi della loro assistenza e consulenza, della tutela che il Patronato può fornire loro in quanto pensionati, ma non solo. Esso deve ritornare a essere fortemente orientato proprio agli iscritti CISL e FNP. A tal riguardo, sosteniamo con decisione il fatto che i pensionati debbano essere una categoria oggetto di attenzione particolare, per diversi motivi che attengono sia alla 15 loro condizione economica e reddituale, sia alla situazione associativa. Riteniamo che la CISL debba riflettere su questo tema, che indubbiamente è molto delicato, ma che impone la ricerca di strumenti e formule nuove che agevolino l is itto, in particolare il pensionato FNP, ad esempio riuscendo a inglobare nel costo della tessera, in tutto o in parte, alcuni servizi, prevedendo così una quota di partecipazione al costo minore e più vantaggiosa per l is itto. Sul piano della riorganizzazione attraverso gli accorpamenti territoriali e categoriali, la CISL Siciliana e la FNP sono state le prime a compiere i passi necessari per giungere al traguardo, non senza difficoltà, ma con convinzione e impegno. Per questo, con orgoglio e umiltà, possiamo dire di essere un modello, anche se coscienti che ancora molto rimane da fare per completare il percorso e per rendere stabili e fruttuosi i nuovi assetti. Gestione amministrativa e di bilancio. La FNP Sicilia ha già provveduto, secondo le indicazioni nazionali, ad approvare il Regolamento economico dei dirigenti della CISL, così come la FNP Nazionale ci ha indicato. Ricordo che le Federazioni territoriali, entro il 30 settembre prossimo, dovranno riunire i Comitati Esecutivi, per procedere all ade pi e to succitato. Per quanto riguarda la tenuta dei bilanci, è ormai attivo il nuovo programma di contabilità online, che consentirà maggiore trasparenza per tutte le operazioni e verifiche più immediate sulla correttezza contabile, anche al fine della costruzione del bilancio consolidato. E auspicabile, quindi, per garantire maggiore omogeneità nella tenuta dei bilanci, che si arrivi alla costituzione di un solo collegio sindacale regionale. 16 ANTEAS. Le iniziative assunte, di comune intesa, dallo scorso anno ad oggi, mi rendono ottimista verso la prospettiva di rendere l ANTEA“ in Sicilia sempre più rispondente alle nostre necessità. Con gli amici, con cui vado da tempo discutendo, abbiamo condiviso l idea di rendere grande la nostra ANTEAS, perché ha immense possibilità di essere veicolo atto a dare risposte di alto profilo ai nostri amici - soci; perché può inserirsi nel circuito positivo del volontariato e, più in generale dell asso iazio is o. Quest alla ga e to del nostro impegno ci potrebbe consentire una straordinaria presenza in un mondo che conosciamo poco e che poco ci conosce, con una positiva ricaduta in termini di ampliamento delle nostre attività e di erogazione di servizi ai soci e alla collettività. L ANTEAS, peraltro, principalmente con la sua attività di sportello di segretariato sociale leggero, può diventare una sorta di Osservatorio, un agente catalizzatore che può raccogliere, elaborare e restituire anche al Sindacato, in particolare alla FNP, una grande quantità d i fo azio i sulle principali aree di disagio dei cittadini. E non da ultimo (perdonate l i siste za , essa può diventare uno straordinario veicolo di proselitismo. Cosa fare, come cambiare? Decideremo insieme, come abbiamo sempre fatto. Io ci credo: abbiamo molti giovani - anziani su cui puntare, freschi di mente e di cuore e abbiamo diversi giovani da inserire nel percorso. E una sfida: raccogliamola con gioia e determinazione. Tutti insieme. 17 Risorsa donna. Pe ciò che riguarda il ruolo della risorsa femminile nella Federazione, è evidente la necessità che il Coordinamento Donne si riappropri di quel ruolo storico - per il quale era nato - di <<strumento>> atto a garantire la valorizzazione delle dirigenti donne ell o ga izzazio e, ciò affinché esse, in prospettiva, possano sempre più fornire, anche all i te o delle Segreterie ai vari livelli, un valido contributo di progettualità politica di carattere generale, sebbene accompagnata dalla consueta attenzione a quella <<di genere>>. Oltre a ciò, va valutata la grande opportunità di coinvolgere quadri femminili nella realizzazione di progetti in correlazione con il sistema servizi della CISL, nonché con le altre categorie, finalizzati al proselitismo e alla continuità asso iativa. (8) Io penso che, ell i te esse di tutta l o ga izzazio e e delle donne stesse, è importante riflettere serenamente e concretamente sul superamento delle cosiddette uote osa , viste come elemento di obbligatorietà. Credo nella donna come risorsa e sono convinto che essa debba essere veramente libera nella scelta del suo ruolo e del suo impegno all i te o della CISL, senza limitazione alcuna, affinché possa portare nel sindacato un valore aggiunto unico ed insostituibile. Contrattazione sociale. Le enormi difficoltà che abbiamo affrontato e stiamo affrontando in uest a ito sono veramente gravi. 18 Mi preme sottolineare, così come avete fatto nelle vostre relazioni, che per venire incontro alle necessità soprattutto dei territori, siamo riusciti ad ottenere un importante accordo, stipulato in data 12 marzo 2015, tra l Assesso ato Regionale ai Servizi Sociali, CGIL, CISL, UIL, SPI, FNP, UILP e ANCI. L a o do è stato, poi, pubblicato sulla G.U. della Regione Sicilia. In esso si stabilisce l o ligato ietà, a livello regionale e territoriale, cioè di distretto socio sanitario, della costituzione di un tavolo di concertazione per tutte le problematiche riguardanti le politiche sui servizi sociali e assistenziali. Con orgoglio possiamo affermare che la CISL regionale e la FNP Sicilia sono state soggetti protagonisti e determinanti nel raggiungimento di tale risultato, anche grazie al supporto di Voi tutti. Questo dimostra come, alla fine, il lavoro e la costanza producano buoni profitti. La contrattazione sociale, se ben governata, può veramente garantire un rilancio della nostra azione sindacale sul territorio, una possibilità di riscoprire i valori della sussidiarietà, della partecipazione e della solidarietà ell a ito di una comunità consapevole e responsabile. La contrattazione di prossimità è la nuova frontiera della rappresentanza sociale dei nostri iscritti ma anche di tutti i cittadini, a partire dai pensionati e dagli anziani; essa interessa e dà voce a tutte le fasce più o meno deboli di popolazione che vivono nei comuni, nelle piccole e grandi città, nelle aree marginali e interne. Si tratta di una pratica contrattuale che ci porta a fare in parte quello che già facciamo, ma anche ad intensificarlo e migliorarlo. Ciò significa che ai nostri dirigenti occorre il sostegno della formazione, perché si possano specializzare in tutti 19 La FNP regionale, di concerto con la nostra USR e il Dipartimento Confederale per le Politiche Sociali, coordinato dal nostro Maurizio Bernava, ha promosso una serie d i iziative formative su tali temi, che dovrebbero consentirci di recuperare i ritardi accumulati su questo versante. Infine, ritengo utile sottolineare come nel nostro Paese i non autosufficienti sono più di 2,5 milioni e sono t ascu ati (9). Ecco perché, nonostante le delusioni e gli insuccessi, va ripresa con vigore e determinazione, con CGIL, CISL, UIL, SPI, FNP e UILP uniti, la battaglia per ottenere la legge nazionale sulla non autosufficienza: non possiamo tollerare che questa società dello sca to possa continuare a calpestare impunemente i diritti dei più deboli, abbandonandoli così al loro triste destino. Fisco e Previdenza. Nel mese di agosto, agli aventi diritto, sono state corrisposte, a titolo di arretrati u a ta tu , le somme previste dal D.L. 65/2015. Per chiarezza, ribadisco la posizione ufficiale della FNP e della CISL in proposito, leggendo uno stralcio della circolare, del 28 maggio 2015. Dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del 21 maggio 2015 del decreto legge n. 65/2015 in tema di <<Disposizioni urgenti in materia di pensioni, di ammortizzatori sociali, e di garanzie TFR>>, i Dipartimenti organizzativi della CISL e della FNP – CISL si sono attivati per offrire ai pensionati, che nel biennio 2012 – 2013 erano titolari di trattamenti pensionistici superiori a tre volte il minimo INPS, l assiste za necessaria per chiedere il ricalcolo della pensione. 21 L INAS può offrire a tutti i pensionati che intendano far valere i propri diritti, un servizio di assistenza per la presentazione, in via telematica, della ricostituzione della pensione. Questa istanza costituisce il primo passaggio amministrativo per cercare di ottenere il riconoscimento di quanto spettante agli interessati, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale sopra richiamata. Successivamente, quando il decreto legge 65/2015 sarà convertito in legge ed il quadro normativo complessivo sarà meglio definito, la FNP – CISL e l INAS valuteranno la possibilità di promuovere i ricorsi in via giurisdizionale, fornendo l assiste za necessaria per intraprendere l azio e legale. Cerchiamo di sfruttare uest oppo tu ità: essa può aprirci un interessante canale comunicativo con tanti amici, già iscritti, ma anche con tanti nuovi soci potenziali. Approfittando dell o asio e odierna, desidero, inoltre, ringraziare tutti per il lodevole impegno profuso nella raccolta delle firme, utili per la presentazione del progetto di legge d i iziativa popolare, promosso dalla CISL, su fisco e previdenza. Ancora una volta la FNP siciliana ha dimostrato, con i fatti, di essere la prima a rispondere a sollecitazioni finalizzate al raggiungimento di obiettivi importanti per tutta l O ga izzazione e a garantire risultati concreti e verificabili. Purtroppo devo sottolineare che non tutti hanno avuto la nostra stessa sensibilità. Andare oltre. Abbiamo tutti un disperato bisogno di a da e olt e e buttarci presto alle spalle un periodo che ci pesa, ci destabilizza, ci stressa e, a volte, ci impaurisce e ci crea angoscia. 22 L Asse lea Organizzativa deve servire soprattutto a questo: a ridarci nuovi stimoli, motivazioni e senso della direzione. Ma non possiamo farcela da soli. Dobbiamo ritrovare le ragioni dello stare insieme. E mi riferisco anche alla ricerca di un percorso unitario con CGIL e UIL. Nei momenti bui, camminare uniti aiuta. Fortunatamente, la FNP ha da sempre mantenuto un rapporto ottimo con SPI e UILP, specie in Sicilia e di questo andiamo fieri. Ha detto di recente Luciano Gallino: << Il sindacato sembra un po un carro di pionieri circondato dagli indiani: chi è che non spara sul sindacato? – perché è vecchio, obsoleto, non serve più , eccetera. Anche una grossa fetta del centrosinistra lo fa. Non è che non sia giusto e, a volte, doveroso criticare il sindacato. Il problema è che non ci si rende conto della solitudine in cui il sindacato è stato, ad arte, confinato. Un mondo senza sindacato diventerebbe il mondo del contratto individuale, lasciando in tal modo il cittadino sempre più solo. Per milioni di lavoratori un mondo senza sindacato significa un ritorno all Italia del 1950. All epo a l Italia aveva il 41% di lavoratori addetti all ag i oltu a e, tra questi, metà erano braccianti a giornata che lavoravano, in media, 160 giorni l a o. Tutti chiamati a giornata. Era l Italia dei caporali (vedi le battaglie tornate in questi giorni agli onori della cronaca). Come in altre fasi della storia del capitalismo, si ripetono gli affondi del liberismo, impegnato a convincere che il sindacato è sostanzialmente inutile, anzi, nella globalizzazione, addirittura dannoso. Ma è chi non la pensa in questo modo. 23 Il Fondo Monetario Internazionale, principale alfiere planetario del neoliberismo e della globalizzazione, dichiara che: il declino della sindacalizzazione è fortemente associato con l au e to della quota di reddito nelle mani dei ricchi >>.(10) Infatti, è proprio dove i valori della solidarietà e della partecipazione sono messi in discussione, che del sindacato si ha ancora più bisogno. Sono i lavoratori, i pensionati, i disoccupati, i giovani, le fasce sociali più emarginate, a essere più deboli e più soli di fronte al potere: li e a volpe tra libere galli e , come ebbe a dire il grande economista e filosofo morale, Adam Smith. Ed è per questo che si rende necessaria una proposta radicata sulla solidarietà, che dia più forza alla CISL e che proprio per tale ragione, dalla CISL e dalla FNP sia praticata, in primis, al proprio interno. Ricominciamo dalla tutela della persona umana, come valore fondante della CISL di Pastore, che collega passato e presente e guarda al futuro. Abbiamo necessità di essere più liberi e più responsabili. La sussidiarietà deve essere il nostro credo organizzativo e il territorio il nostro progetto politico, il nostro impegno quotidiano. Solo così potremo liberarci dallo smarrimento e dalla perdita di senso, di direzione, che a volte ci assale. E ancora, la democrazia, quella vera, e non quella proclamata, deve divenire paradigma comportamentale e pratica quotidiana ai vari livelli dell o ga izzazio e. Per raggiungere uest o iettivo, però, è necessario che tutti rispettino le regole e che, ad esempio, le decisioni assunte dagli organismi non possano essere considerate opzio ali da alcuni, o derogate motu proprio da altri. 24 La violazione delle norme va sanzionata in modo rigoroso ed equanime e questo deve valere per tutti, senza eccezioni per chi dovesse avere gli occhi azzurri e la folta chioma io da . Ma vanno evitati atteggiamenti o, peggio, comportamenti di tipo ko ei ista che, specie in questi frangenti, non aiutano affatto. Conclusioni. Nonostante tutto, io sono ottimista. Il mio è più un ottimismo della volontà che della ragione, ma sono convinto che stiamo voltando pagina e che tutto il gruppo dirigente, in questo momento d i po ta za epocale, senta il peso della responsabilità e l’o goglio dell’appa te e za. Dobbiamo lavorare tanto e credere fermamente nelle nostre forze che possono essere, come nel passato, grandi e rigeneratrici. Perché la CISL e la FNP sono e saranno in grado di riformarsi, anche attraverso <<l’orgoglio della militanza, nel ricordo di un passato glorioso da recuperare e di un futuro migliore da costruire>>, tracciando così un percorso e una visione nuovi di società che: GUARDI A IERI, VIVA l’OGGI, PROGETTI IL DOMANI . Per concludere, desidero rivolgere un ultimo pensiero ai giovani e nel farlo riprendo le parole di Stefano Zamagni: Oggi non è facile rendere ragione, davanti ai figli, del senso della vita. Ciò comporta che si viva di quella speranza, solamente grazie alla quale la vita è un vantaggio, cioè qualcosa di cui ci si può vantare. E precisamente la speranza la risorsa divenuta scarsa tra i giovani, una scarsità alimentata da una 25 pluralità di miti. Non intendo affatto dire che la generazione presente vivrebbe una condizione di vita particolarmente sfortunata. Non mi riconosco per nulla nelle tesi di quelli che amano il tempo passato. Al contrario, faccio mia la posizione di “a t Agosti o, quando, a coloro che, già numerosi ai suoi giorni, si lamentavano della durezza e della pesantezza dei tempi, consigliava piuttosto: <<Vivete bene e muterete i tempi. Se mutate i tempi,non avrete più di che lamentarvi!>>. Già, perché, a differenza dell a i ale, che è nel tempo, ma non ha tempo, l uo o è capace di cambiare i tempi. (11) Vi leggo, infine, un pensiero del nostro Papa Francesco: […] ogni volta che cerchiamo di leggere nella realtà attuale i segni dei tempi, è opportuno ascoltare i giovani e gli anziani. Entrambi sono la speranza dei popoli. Gli anziani apportano la memoria e la saggezza dell espe ie za, che invita a non ripetere stupidamente gli stessi errori del passato. I giovani ci chiamano a risvegliare e accrescere la speranza, perché portano in sé le nuove tendenze dell u a ità e ci aprono al futuro, in modo che non rimaniamo ancorati alla nostalgia di strutture e abitudini che non sono più portatrici di vita nel mondo attuale . (PAPA FRANCESCO, Evangelii Gaudium, n. 108) Grazie a tutti per la cortese attenzione: viva la CISL, viva la FNP! 26