BANDA SI BANDA NO
IPTV ALLA RICERCA DEL CAVO
Achille De Tommaso
Presidente COLT
Presidente ANFoV
Nuove forme di distribuzione radiotelevisiva – Milano, 30
settembre 2009
L’IPTV
> IPTV (Internet Protocol Television) è un sistema di
teleradiodiffusione dedicato alla trasmissione di contenuti
televisivi su un'infrastruttura di rete basata sulla suite di
protocolli Internet, conosciuta anche come TCP/IP.
> L’IPTV integra molteplici soluzioni per monitorare e registrare
le scelte degli utenti, le loro preferenze e le selezioni nell'arco
della giornata, ecco perchè appare come una piattaforma
ideale per inserirvi opzioni personalizzate di e-commerce ed
altre forme di pubblicità fatte su misura.
> Il sistema IPTV è generalmente usato per diffondere contenuti
televisivi attraverso connessioni ad Internet a banda larga.
L'IPTV è stato visto da molti come un settore che potrà avere
in futuro una forte diffusione, di pari passo con la disponibilità
della banda larga.
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Ma…
> Ma la chiusura del servizio da parte dell'operatore Tiscali nel
dicembre 2008 ha sollevato forti dubbi sulle potenzialità di
crescita di questo servizio, che a dicembre 2008 conta circa
600.000 abbonati tra i provider in Italia.
> Se infatti l'IPTV offre delle potenzialità tecnologiche quali il
video on demand rispetto alle distribuzioni televisive
tradizionali come la televisione analogica terrestre, il digitale
terrestre, il satellite e, nei paesi in cui viene usata, la TV via
cavo, contemporaneamente propone un modello chiuso, dove
il provider decide quali contenuti e in quali modalità debbano
essere fruiti dagli utenti.
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L’utente internet e le sue abitudini…
> L'utente Internet, al quale il servizio IPTV è rivolto, è invece
abituato a scegliere sul web e sugli altri servizi della rete a
quali contenuti accedere e in quali modalità.
> Ad esempio la Web TV, offerta sia da servizi appositi quali
YouTube o Vimeo, che da singoli siti più o meno grandi,
inizia a superare l'IPTV in termini di qualità tecnologica,
quantità di contenuti e modalità di accesso.
> O che lo scambio tramite reti peer to peer di contenuti
audio e video, nonostante i problemi legali, continua a
crescere rappresentando di fatto un'alternativa all'acquisto
degli stessi contenuti.
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IPTV in Italia
> In Italia attualmente sono disponibili quattro offerte IPTV:
> TVdiFASTWEB
> Alice Home TV
> Infostrada TV
> Tiscali TV (il servizio è stato dismesso il 31 dicembre 2008)
> Nel 2009 i tre fornitori di servizi ancora attivi nel settore
(Fastweb, Telecom e Infostrada) si sono accordati per
progettare un decoder comune e proporre una soluzione con
una tecnologia condivisa. Questo dovrebbe stimolare
ulteriormente il numero di utenze che nel 2009 è previsto
crescere di oltre il 70%. Entro il primo semestre 2010 il
numero di utenze IPTV dovrebbe superare il milione.
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L’IPTV ALLA RICERCA DEL CAVO
> Se da un lato la crescita esponenziale della rete e
dei suoi utenti ha aperto opportunità straordinarie per
l’accesso all’informazione da parte di soggetti che
prima ne erano esclusi, dall’altro la velocità del
processo stesso sta trascurando, nel suo incedere
vertiginoso, le capacità di fruizione e di
comprensione di quanto viene offerto dalla rete,
creando un progressivo distacco
tra potenzialità e reale fruizione.
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ALFABETIZZAZIONE E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
> Occorrono azioni simultanee e a più livelli, con due
priorità: bisogna riprendere con decisione una nuova
alfabetizzazione di massa all’uso consapevole della
rete e bisogna rifocalizzare il ruolo della pubblica
amministrazione, soprattutto quella locale, perché si
preoccupi della reale accessibilità da parte di tutti ai
propri servizi.
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L’ALFABETIZZAZIONE E I CITTADINI
> LA RETE È “ABITATA” DA MENO DEL 50% DEGLI ITALIANI
• Solo il 47% della popolazione tra 15 e 74 anni (21,6 milioni
nel 2008) accede tramite internet ai servizi disponibili on-line;
la bassa alfabetizzazione informatica gioca un ruolo chiave: le
famiglie dotate di un PC sono “appena” il 52%.
> • 1/3 delle aziende continua a non essere in rete, e tra le
microimprese il tasso sale al 43%. In generale l’innovazione
digitale è ancora poco associata alla possibilità di sviluppare il
business;
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IL DIGITAL DIVIDE NELLE AREE INDUSTRIALI
> BANDA LARGA: IL 92% DELLE LINEE È
ABILITABILE ALLA BANDA LARGA MA RESTA IL
DIGITAL DIVIDE SOPRATTUTTO NELLE AREE E
NEI DISTRETTI INDUSTRIALI
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DIGITAL DIVIDE INFRASTRUTTURALE
> persiste un digital divide infrastrutturale che
coinvolge ancora il 12% della popolazione.
> Più pesante è il ritardo infrastrutturale per le
connessioni con velocità vicine ai 20 MB, di cui sono
privi oltre 22 milioni di italiani.
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I COMUNI
> I COMUNI: MOLTI CONTENUTI INFORMATIVI, POCHE
PROCEDURE INTERATTIVE
La digitalizzazione sembra essere avvenuta soprattutto per
questioni amministrative, per dialogare in rete con gli enti
centrali della PA (Agenzia delle Entrate, Anagrafe, INPS,
Camere di Commercio ecc.)
> i servizi on-line per gli utenti sono ancora poco diffusi.
> Il livello di interattività dei Comuni con i cittadini risulta ancora
molto basso:
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LE SCUOLE
> LE SCUOLE: LE TECNOLOGIE SONO ANCORA FUORI
DALLA DIDATTICA
Pur presentando una dotazione tecnologica di base di buon
livello (internet 98%, banda larga 95%, sito 71% e intranet
67%) le scuole italiane sono ancora indietro nel processo di
implementazione dei servizi alle famiglie e agli studenti .
> Le tecnologie sono entrate nella scuola, ma più
nell’amministrazione che nella didattica.
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LA SANITA’: RISPARMI DEL 10% DELLA SPESA NAZIONALE CON L’USO
DELLE TECNOLOGIE ICT E DELLA TELEMEDICINA
> Il mondo della sanità mostra livelli elevati di diffusione
dell’ICT, più o meno per tutte le principali piattaforme: internet
100%; banda larga 98%, sito 84%, intranet 81%, cellulare
58% e sistemi di videocomunicazione 15%.
Tuttavia le opportunità offerte dalle reti in banda larga sono
ancora poco sviluppate, soprattutto nella possibilità di
effettuare on-line prenotazioni, pagamenti e ritiro esami.
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OCCORRE UN PROGETTO PAESE PER L’ITALIA DIGITALE
Occorre realizzare un Progetto Paese sistemico, che coinvolga domanda
e offerta, indirizzato a superare il ritardo digitale
Un driver fondamentale deve essere l’erogazione dei servizi on-line della
pubblica amministrazione (switch over)
Maggiori investimenti nelle reti broadband e una più ampia diffusione di nuovi
servizi innovativi permetteranno ad aziende e istituzioni pubbliche di
recuperare efficienza, di sviluppare nuovi prodotti/servizi e di incrementare
quindi la produttività ormai ferma da anni.
In questa direzione vanno il progetto e-government 2012 del Ministro
Brunetta ed il Piano Banda Larga i quali debbono trovare veloce
attuazione tramite le necessarie risorse economiche.
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…e non solo per l’IPTV…
Grazie
[email protected]
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Banda sì, banda no