2a Alcuni consigli sulla esecuzione dei massetti con l’uso di superfluidificanti, fibre rinforzanti, antievaporanti Massetto tradizionale in calcestruzzo-caldane Il massetto tradizionale in sabbia-cemento viene utilizzato prevalentemente in costruzioni civili, quali abitazioni, autorimesse, scantinati e più in genere quando è previsto un rivestimento ( piastrelle, parquet, ecc.). Il conglomerato di sabbia-cemento viene miscelato con le apposite impastatrici direttamente in cantiere, garantendo così un prodotto costantemente fresco. La livellatura del massetto viene eseguita manualmente o con l’ausilio di stagge elettriche automatiche. Il massetto tradizionale, per sottofondi di qualsiasi pavimento, è costituito da un impasto di sabbia a granulometria idonea 0-8 mm, legante idraulico/cemento pari a 250 kg/mc di sabbia e fibre sintetiche in quantità di 1 kg/mc di inerte. Il massetto per esterno Prima di porre in opera una pavimentazione per esterni è opportuno predisporre un massetto di sottofondo che garantisca solidità e resistenza. La gettata di calcestruzzo deve risultare compatta e non soggetta a fessurazioni (comprometterebbe la stabilità dei rivestimenti). E’ consigliabile uno spessore di almeno 12-15 cm di calcestruzzo (miscela di sabbia, ghiaia, acqua e cemento) con rete in ferro elettro-saldato maglia 10x10 cm, diametro dei tondini 1 cm. Il dosaggio dei vari componenti del calcestruzzo varia in base alla viscosità necessaria, temperatura ambiente, caratteristiche meccaniche ecc.; usualmente si miscelano 50 kg di cemento 325 con 0,06 mc di sabbia, 0,12 mc di ghiaia e 20 lt di acqua. L’acqua deve essere pulita, non deve contenere scorie e sostanze chimiche. Una eccessiva quantità di cemento (quindi una insufficiente quantità di inerti) favorisce due fenomeni estremamente dannosi: a) ritiro igrometrico b) bleeding (emorragia). L’acqua tende a salire in superficie mentre gli inerti tendono a scivolare in basso, l’impasto perde la sua omogeneità. Il ritiro non è uniforme, l’evaporazione dell’acqua dovuta all’esposizione atmosferica genera eccessiva contrazione quindi crepe e tensioni interne. Per questo motivo è fondamentale un corretto rapporto cemento/acqua/inerti, non esporre la gettata a temperature eccessive, inumidire gli strati superficiali, utilizzare additivi specifici, in caso di necessità coprire con un telo di plastica. I massetti per la posa dei pavimenti Il massetto o caldana costituisce lo strato superficiale del supporto sul quale si esegue la posa del pavimento. Può essere costituto da diversi materiali aventi caratteristiche differenti e può possedere caratteristiche diverse a seconda della metodologia di posa. E’ un elemento costruttivo, generalmente di spessore da 1 a 8 cm. Nel caso specifico di impianti radianti, lo spessore minimo del massetto di cui bisogna tener conto è regolamentato in base al tipo di utilizzo. Si possono tuttavia abbassare ulteriormente gli spessori utilizzando additivi speciali che riducono l’effetto del ritiro idraulico a lungo termine fino al 40-50%, permettono una riduzione significativa delle fessurazioni e del rapporto acqua/ cemento, con conseguente aumento della resistenza meccanica. Spessore minimo di cui bisogna tener conto nel caso di impianti radianti in funzione del tipo di utilizzo e del tipo di additivo usato 1,5 Tipologia di utilizzo secondo DIN 1055 edilizia residenziale Copertura minima del tubo con additivo normale (mm) 45 Coperura minima del tubo con additivo speciale (mm) 30 2 uffici 45 30 3,5 ospedali, scuole Chiese, sale per esposizioni e ambienti commerciali, palestre, sale da ballo, librerie, centri commerciali, alberghi e ristoranti 55 35 65 45 Carichi dinamici (KN/m) 5 Composizione Laddove il massetto venga fatto in maniera ”tradizionale” quindi a base cementizia, nelle applicazioni radianti è fondamentale seguire una composizione ben precisa: 50 kg di cemento Portland 325; 250 kg di sabbia; 40% inerti da 4-8 mm; 60% inerti da 0,5-4 mm; 16/18 kg di acqua; 0,5 kg di additivo fluidificante In via opzionale si possono aggiungere delle fibre polimeriche caratterizzate da elevata tenacità ed elevato modulo elastico per il rinforzo del calcestruzzo. Accorgimenti Accorgimenti necessari e fondamentali negli impianti radianti devono essere presi per evitare rotture del massetto. A volte sono sottovalutati, ma se non vengono adottati possono creare seri problemi; si tratta di linee guida che vanno seguite categoricamente: - bordo perimetrale - giunti di dilatazione. Una volta che il conglomerato risulta indurito i componenti hanno tuttavia un comportamento diverso; gli inerti risultano molto densi e compatti, mentre la pasta cemento si presenta porosa, ciò in relazione alla quantità d’acqua; infatti maggiore è la quantità d’acqua in relazione al cemento e più elevata sarà la porosità creata dalla migrazione delle particelle d’acqua che evaporano verso l’ambiente. Si può affermare quindi che maggiore è la quantità di acqua impiegata nell’impasto e maggiore risulta essere il fenomeno del ritiro del massetto. Per prevenire il ritiro, quindi, bisogna agire sul rapporto acqua/cemento, diminuendolo. Contemporaneamente bisognerà aumentare il rapporto inerti/cemento, poiché la frazione lapidea è risultata essere molto più stabile ed esente da ritiro. 159 2a Cenni sul calcestruzzo Il calcestruzzo va considerato come un materiale formato da due componenti fondamentali: - la pasta di cemento (cemento+ acqua) che una volta indurita diventa pietra cementizia; - gli inerti: aggregati naturali o artificiali che costituiscono lo scheletro del calcestruzzo. Le quantità più usate dei diversi componenti del calcestruzzo sono così riassunte: tipo di cls (1 mc) sabbia (mc) pietrisco (mc) cemento (kg) acqua a consistenza umida 0,4 0,8 300 120 a consistenza plastica 0,4 0,8 300 150 a consistenza fluida 0,4 0,8 300 180 Come si vede è la percentuale di acqua che determina la consistenza della pasta. La preparazione del cls avviene in apposite centrali di betonaggio, generalmente il calcestruzzo viene preconfezionato nelle centrali ( nei macchinari si mette prima l’inerte grosso, poi il fine, quindi il cemento e l’acqua) e durante il trasporto nelle betoniere si aggiunge ancora acqua, mentre un lento movimento rotatorio rimescola continuamente la massa. Nella preparazione del calcestruzzo si deve tenere conto, oltre che del rapporto acqua/cemento, anche dei rapporti di miscela, cioè le opportune proporzioni con le quali il cemento, l’acqua e gli inerti debbano essere tra loro impastati per avere un composto omogeneo e che abbia: - una adeguata lavorabilità allo stato fresco - resistenza desiderata una volta indurito Additivi Quando si prepara il cls si possono impiegare piccole quantità di additivi, sostanze che migliorano le caratteristiche del conglomerato. Questi additivi sono in grado di: accelerare o rallentare le reazioni di presa e di indurimento; migliorare la lavorabilità dell’impasto senza dover ricorrere ad una maggiore quantità di acqua aumentare il volume di aria trattenuta; svolgere un’azione antiritiro; favorire la stagionatura; rendere idrorepellenti i manufatti da collocare in ambienti umidi. I più importanti additivi si classificano in: acceleranti, ritardanti, aeranti, fluidificanti, plastificanti. Perchè utilizzare le fibre rinforzanti FIBRE SUPER Sono fibre plastiche per il controllo di fessurazioni e rinforzo secondario di calcestruzzo e malte. Vengono consigliate per l’impiego in calcestruzzo autotrasportati e nei getti in opera. L’elevatissimo numero di fibre si disperde nella massa del conglomerato cementizio, realizzando una microarmatura tridimensionale, omogeneamente diffusa ed in grado di contrastare le tensioni da ritiro plastico, distribuendole in modo uniforme ed evitando la formazione di microfessurazioni. Ciò è possibile in conseguenza della notevole superficie specifica delle fibre e della loro elevata adesione ai leganti idraulici dovuta ai particolari trattamenti chimico-fisici delle stesse fibre. Le fibre agiscono quale rinforzo secondario nella matrice di cemento, ne incrementano la resistenza alla carbonatazione e quindi la durabilità e migliorano l’aspetto estetico, le caratteristiche meccaniche, la resistenza agli urti, all’abrasione, ai cicli di gelo e disgelo ecc. Grafico relativo alla resistenza e alla deformazione delle FIBRE SUPER. Legenda f 150 è l’indice di riferimento delle dim. del provino secondo la Norma ASTM C1609-05. 1. La resistenza residua è quella pressione (compressione) che il campione potrebbe ulteriormente sopportare, se confrontato ad un campione senza fibre. 2. La tenacità T 150-3,0 è la resistenza residua espressa in Joule, riferita al provino in corrispondenza del punto di deformazione a 3,0 mm (Grafico). 3. JCI-SF4 è l’indice di resistenza residua secondo la Norma Giapponese. 4. TR-34 è la % di resistenza residua secondo norme Inglesi. Resistenze a flessione ed indici di tenacità di calcestruzzi fibrorinforzati con FIBRE SUPER (resistenza a compressione del calcestruzzo: 30MPa) - ASTM C 1609-05 Sezione campione Dosaggio FIBRE SUPER (kg/m3) Deformazione prima fessuraz. (mm) 1.8 0.048 152 3.0 0.050 152 4.6 0.050 152 Carico residuo f150-3,0 (MPa) Tenacità T150-3,0 (Joule) JCI-SF4 fe,3 (MPa) TR34 Re,3 (%) 0,75 0,55 18 0,80 20,0% 1,10 0,90 27 1,15 28,5% 1,60 1,30 37 1,60 40,5% Resistenza residua Carico Massimo (kN) Resist. Flessione (MPa) P150-0,75 (MPa) P150-3,0 (kN) f150-0,75 (MPa) 151 29.8 3.90 5,7 4,2 152 31.4 4.10 8,4 6,9 151 30.5 4.00 12,3 10,0 Base (mm) Altezza (mm) 161 2a - FIBRE SEMPLICI Sono fibre sintetiche per calcestruzzo prodotte sotto forma di microfilamento, atte a ridurre drasticamente la formazione di fessurazioni da ritiro plastico del calcestruzzo. Costituiscono un contributo essenziale nel rinforzare il calcestruzzo nel momento di massima vulnerabilità dello stesso, e cioè durante le prime 24 ore dopo la posa in opera, proteggendolo dalle sollecitazioni a trazione dello strato superficiale che, tendendo a contrarsi, provoca la formazione di fessurazioni. Applicazioni: Pavimentazioni industriali per l’edilizia civile e residenziale; Massetti e sottofondi; Platee, solette e piastre di fondazione; Manti stradali in calcestruzzo; Rivestimenti di scarpate. Malte speciali (incluse quelle da restauro e da intonaco); Elementi prefabbricati, serbatoi idraulici, condotte e tubi in calcestruzzo; Calcestruzzi leggeri, intonaci e ricoprimenti ecc.Come rinforzo secondario per la prevenzione ed il controllo delle fessurazioni, costituisce una alternativa complementare alla rete metallica elettrosaldata. Vale la pena ricordare che al fine di ridurre il quantitativo d’acqua di impasto (notoriamente favorevole alla formazione di fessurazioni) è importante prevedere l’utilizzo di opportuni additivi fluidificanti (Polifluid) o superfluidificanti (Polifluid-SA). - FIBRE SUPER Sono fibre sintetiche brevettate di nuova generazione, caratterizzate da elevata tenacità ed elevato modulo di elasticità per il rinforzo del calcestruzzo. A differenza delle fibre sintetiche di tipo convenzionale, monofilamento o fibrillate, usate esclusivamente per il controllo delle fessurazioni in fase plastica, le FIBRE SUPER permettono di aumentare significativamente alcune caratteristiche meccaniche del calcestruzzo quali: resistenza residua in fase di postfessurazione; duttilità e tenacità; resistenza alla fatica e all’urto. Sono fibre sintetiche monofilamento, lunghe 40 mm, ricavate da una miscela polimerica. Utilizzo: Sono utilizzate vantaggiosamente per la produzione di calcestruzzi fibrorinforzati destinati a diverse applicazioni, dal calcestruzzo preconfezionato al calcestruzzo per la prefabbricazione industriale: piastre per pavimentazioni, impalchi e solette, pannelli a basso spessore, piastre di copertura, serbatoi o vasche da interrare, vasche di contenimento, loculi. L’utilizzo delle FIBRE SUPER consente di sostituire parzialmente o totalmente le reti elettrosaldate le fibre metalliche o l’armatura lenta nella maggior parte di tali applicazioni e conferisce al calcestruzzo, come effetto primario, un significativo aumento degli indici di tenacità. Le prove sono state condotte secondo la normativa ASTM C 1018-97. Le caratteristiche chimico-fisiche, la geometria e l’elevato modulo elastico di queste fibre sono state concepite al fine di conferire al calcestruzzo una grande resistenza alla fessurazione. Norme di riferimento ASTM C 1018-97 UNI 10765 : 1999 UNI – EN 1338 UNI 11146-05 UNI 9858 PROPRIETA’ DEL CALCESTRUZZO FIBRORINFORZATO ADDITIVI PER IMPASTI CEMENTIZI, ADDITIVI MULTIFUNZIONALI PER CALCESTRUZZO, definizioni requisiti e criteri di conformità. MASSELLI DI CALCESTRUZZO PER PAVIMENTAZIONE DEFINISCE I CRITERI DA UTILIZZARE PER LA PROGETTAZIONE, LA COSTRUZIONE DEI PAVIMENTI IN CALCESTRUZZO PER USO INDUSTRIALE SPECIFICHE TECNICHE DEL CALCESTRUZZO, LA SUA COMPOSIZIONE E LE SUE PROPRIETA’. 163