Denominazione del prodotto: Prosecco Conegliano Valdobbiadene DOCG
Zona di produzione: L’area si trova in Veneto, a 50 km da Venezia, nella fascia collinare della
provincia di Treviso, compresa tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, situata a
uguale distanza dalle Dolomiti e dall’Adriatico, combinazione che influenza positivamente il
clima. All’Albo sono iscritti circa 6.000 ettari di vigneto e, di questi, poco più di 100 si trovano
nel Cartizze, in comune di Valdobbiadene, tra le frazioni di Saccol, San Pietro di Barbozza e
Santo Stefano.
Tecnica di produzione: Un ruolo fondamentale fu giocato dalla prima Scuola
Enologica d’Italia, dove nacque il metodo di spumantizzazione Conegliano Valdobbiadene,
messo a punto da Antonio Carpenè, rielaborazione del metodo italiano. Ecco quali sono gli
elementi distintivi. Dopo la vendemmia, l’uva, raccolta a mano nei singoli vigneti, è portata in
cantina per dare avvio alle lavorazioni.
La prima è la pressatura, condotta utilizzando macchine sofisticate, che agiscono sugli acini
in modo soffice, così da estrarre solo il mosto fiore, che proviene dal cuore dell’acino. Da 100
chilogrammi di uva si ottengono al massimo 70 litri di vino. Segue la decantazione, dove il
mosto torbido viene lasciato riposare a freddo (5-10 °C) in vasche d’acciaio per circa 10-12
ore. Al termine dell’operazione la parte limpida del mosto inizia la vinificazione grazie ai
fermenti naturali che, aggiunti al mosto, provocano la fermentazione alcolica, che si svolge
per 15 – 20 giorni in vasche d’acciaio ad una temperatura costante di 18-20 gradi. Al termine
della vinificazione si ottiene il vino base. La spumantizzazione avviene quando il vino-base si è
illimpidito. Le diverse partite presenti in cantina, dopo un attento assaggio, sono assemblate: i
vini che fino a questo momento sono stati tenuti distinti per provenienza, epoca di
vendemmia e caratteristiche organolettiche, sono riuniti in proporzioni precise. La presa di
spuma si svolge con metodo italiano, grazie all’utilizzo di grandi recipienti a tenuta di
pressione, le autoclavi, dove il vino viene introdotto assieme a zucchero e lieviti. Questa
tecnica permette di preservare gli aromi varietali dell’uva, che si traducono in un vino
fruttato e floreale. Con il metodo italiano, durante la rifermentazione i lieviti utilizzano lo
zucchero per produrre Co2, ovvero le bollicine setose che caratterizzano il Conegliano
Valdobbiadene. Il metodo italiano prevede la rifermentazione in autoclave per un tempo di
almeno 30 giorni, mentre nel metodo classico avviene in bottiglia per mesi o addirittura anni.
Entrambi, tuttavia, si basano sullo stesso principio, ovvero la trasformazione dello zucchero in
anidride carbonica, grazie al lavoro dei lieviti.
Al termine della spumantizzazione avviene l’imbottigliamento e, dopo 30-40 giorni, il vino è
pronto per essere immesso sul mercato.
Caratteristiche del prodotto: Il Conegliano Valdobbiadene è
ottenuto con alcune varietà di vitigni locali.
Il più importante è il Glera (percentuale di uve Glera minima
obbligatoria nell’uvaggio è dell’85%), rustico e vigoroso, con tralci
colore nocciola e grappoli piuttosto grandi, lunghi, spargoli ed
alati, con acini di un bel giallo dorato, immersi nel verde brillante
delle foglie. La prima citazione scritta della sua presenza sul
territorio risale al 1772 nel VIII volume de Giornale d’Italia, dove
l’accademico Francesco Maria Malvolti parla della qualità della
viticoltura locale.
Il Glera garantisce la struttura base al vino di ConeglianoValdobbiadene, ma possono essere utilizzati in piccola parte
Verdiso, Perera e Bianchetta, varietà locali considerate minori ma
preziose per completare la struttura del vino, e Pinot e
Chardonnay.
Il Verdiso è coltivato nella zona dal 1700 e già nel XIX secolo era
diffuso. Viene impiegato per aumentare l’acidità e la sapidità del
vino. La Perera, anch’essa diffusa nel secolo scorso, è utilizzata
per aumentare profumo e aroma. Il nome si deve alla forma
dell’acino o, secondo alcuni, al gusto particolare, che richiama la
pera. Infine, la Bianchetta, citata già nel Cinquecento, serve per
ingentilire il vino nelle annate fredde perché la sua maturazione è
precoce. Per questo motivo si trova spesso nelle aree più alte e
difficili insieme al Verdiso.
Il Conegliano Valdobbiadene viene prodotto con un minimo
dell'85% di uve del vitigno Glera e, per un massimo del 15%, delle
altre varietà citate.
Nella definizione della viticoltura locale un ruolo fondamentale è
stato giocato dalla prima Scuola Enologica d’Italia, ancora oggi
attiva a Conegliano, dove venne studiata la migliore forma di
coltivazione per la vitivinicoltura locale. I produttori di Conegliano
Valdobbiadene iniziarono così ad interpretare al meglio i vitigni
che concorrono alla produzione del proprio vino, ricamando le
ripide colline di vigneti condotti a mano, e a mettere a punto la
vinificazione per esaltare le caratteristiche aromatiche,
l’eleganza, la freschezza e la vitalità che lo contraddistinguono.
Elementi di storicità: Il clima è mite in tutta l’area, con inverni non
eccessivamente freddi ed estati calde ma non afose, tanto che
storicamente i nobili veneziani amavano trascorrere in questi
luoghi le vacanze estive per sfuggire all’afa lagunare. Il Prosecco
prodotto a Conegliano Valdobbiadene rappresenta la sintesi tra
la storia e la qualità “naturalmente” superiore. Conegliano, cuore
della cultura del vino, è sede della prima Scuola Enologica
d’Italia e del primo Istituto Sperimentale per la Viticoltura,
Valdobbiadene, cuore della produzione, ospita la maggiore
concentrazione di vigneti di alta collina. Vi è infine una terza
componente: le donne e gli uomini che con la passione per la
loro terra ed il loro prodotto hanno espresso ed esprimono
l’inimitabilità,
l’unicità
del
Conegliano
Valdobbiadene.
Attraverso una storia straordinaria, il Conegliano Valdobbiadene
ha costruito, nel tempo, il successo del Prosecco, creando
uno Stile Italiano del bere moderno, informale e allegro,
apprezzato e amato in tutto il mondo. Il Conegliano
Valdobbiadene, riconosciuto DOCG nel 2009, rappresenta la
punta della piramide qualitativa del mondo Prosecco, vino
prodotto esclusivamente nel Nord-Est d’Italia nelle regioni Veneto
e Friuli Venezia Giulia.
Utilizzi in cucina: Fresco ed elegante, versatile e dalla moderata
alcolicità, il Conegliano Valdobbiadene si presta a molteplici
occasioni
di
consumo,
dall’aperitivo
al
dessert,
per
accompagnare momenti informali ed incontri dal sapore più
raffinato. Un capitolo a parte merita l’abbinamento con
la cucina locale, considerata “povera”, ma che in realtà è
espressione di un’antica tradizione legata ai prodotti della terra.
Di matrice rurale, molto gustosa e ricca di sapori genuini, è
impreziosita da ortaggi e frutti del bosco, funghi, selvaggina e
formaggi.
Come si riconosce: Il Conegliano Valdobbiadene si riconosce per
la sua eleganza vitale, il colore paglierino leggero, la moderata
corposità, l’esclusivo profumo fruttato e floreale. È prodotto nei 15
comuni cui appartengono le colline tra Conegliano e
Valdobbiadene. Tra questi si distinguono i cru ovvero il celberrimo
Superiore di Cartizze e i Rive ottenuti da uve provienienti
esclusivamente da un unico Comune o frazione di esso. Il
Conegliano Valdobbiadene DOCG è prodotto nelle tipologie
Spumante, Frizzante e Tranquillo. Lo spumante è la versione
simbolo della denominazione; piacevole e versatile, ha creato un
vero stile di bere. Lo Spumante è prodotto nelle versioni Brut, Extra
Dry e Dry a seconda del residuo zuccherino presente. Dal più
secco, il Brut, al più amabile, il Dry.
Tabella nutrizionale:
per 105 ml di prodotto (un bicchiere)
Valore energetico (calorie)
69
kcal
Acqua
-
g
Proteine
0,08
g
Carboidrati
2
g
Sodio
6
mg
Potassio
97
mg
Altre informazioni sulla reperibilità e riconoscimento del prodotto:
Il Distretto di Conegliano Valdobbiadene è un vero e proprio sistema economico. Grazie alla
produzione del vino simbolo di queste colline, si sono create molte attività collegate, fino a
costituire una vera filiera produttiva. Grazie alle molte aziende vinicole, nell’area si sono
sviluppate inoltre attività legate al vino come i laboratori di analisi, le aziende fornitrici di
prodotti e servizi per l’enologia. Importante è poi il ruolo svolto dalle istituzioni scientifiche, che
ogni anno formano i futuri professionisti del vino, e da quelle del territorio, che proteggono e
promuovono l’identità dell’area. Infine, a completare il Distretto sono gli operatori
dell’accoglienza, i ristoranti, le enoteche, le trattorie e gli agriturismi. Questo sistema
territoriale, composto da soggetti tanto diversi, è stato riconosciuto nel 2003 a Primo Distretto
Spumantistico d’Italia.
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43. Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene DOCG