Titoli obbligazionari (Bond) Un’obbligazione è un titolo di debito emesso da una società, da uno stato o da un ente pubblico che dà diritto al suo possessore al rimborso del capitale prestato alla scadenza e al pagamento di interessi (cedole). La emissione di un titolo obbligazionario è la operazione attraverso cui l’emittente reperisce capitali; l’obbligazionista viene remunerato per il suo prestito attraverso il pagamento degli interessi. Le caratteristiche principali di un’obbligazione sono la scadenza, il tasso cedolare, la frequenza dei pagamenti delle cedole, il tipo di eventuale indicizzazione delle cedole, il merito creditizio dell’emittente (usualmente espresso da un rating attribuito da una agenzia indipendente). Le obbligazioni possono essere acquistate o in fase di collocamento (ad esempio le aste dei titoli di stato) oppure successivamente sul mercato secondario. © Fabio Bellini 2011 Tipi di titoli obbligazionari Alcuni tipi di titoli obbligazionari: • Zero Coupon Bond (ZCB) cioè titoli privi di cedole intermedie; in questo caso la componente interessi è tutta compresa nel rimborso del valore nominale alla scadenza. L’esempio più comune sono i BOT e i CTZ; un BOT rimborsa 100 alla scadenza e viene acquistato a sconto. • Coupon Bond, cioè genericamente titoli con cedole intermedie; queste cedole possono essere di due tipi: prefissate al momento della emissione del bond, oppure variabili durante la vita del bond. Nel primo caso si parla di titoli a cedola fissa (ad esempio i BTP), mentre nel secondo di titoli a cedola variabile (ad esempio i CCT). La indicizzazione può essere molto semplice (ad esempio legata al tasso dei BOT o al tasso Euribor per i CCT) oppure molto complessa; in questo caso si parla di obbligazioni strutturate. © Fabio Bellini 2011 Rischiosità di un BTP I flussi finanziari che il detentore di un BTP percepisce (cedole semestrali e rimborso del valore nominale) sono tutti predeterminati al momento dell’acquisto. Tuttavia esistono diverse fonti di rischio che influenzano i BTP: • in un qualsiasi istante prima della scadenza, il prezzo del BTP è all’incirca pari al valore attuale dei flussi rimanenti; questo valore attuale dipende ovviamente dalla struttura per scadenza dei tassi di interesse; se i tassi salgono, i valori attuali (e di conseguenza i prezzi dei BTP) diminuiscono (rischio di tasso) • esiste una probabilità non nulla che l’Italia o più in generale l’emittente non ripaghi una o più cedole (rischio di default); anche senza arrivare a questo, c’e’ il rischio di un peggioramento del merito creditizio dell’Italia (rischio di downgrading) • infine se una emissione è poco liquida c’e’ sempre il rischio che l’operazione comporti un costo addizionale dovuto allo spread tra bid e ask (rischio di liquidità) © Fabio Bellini 2011 Rendimento di un BTP In generale, data una successione di flussi di cassa, il suo tasso interno di rendimento (TIR, o in inglese internal rate of return, IRR) è quel tasso che rende pari a 0 il valore attuale; non sempre questo tasso esiste e può succedere che esista e non sia unico. Nel caso dell’acquisto di un BTP a un prezzo P, abbiamo una operazione di investimento: l’unico flusso negativo è il prezzo che paghiamo P, mentre tutti i flussi successivi (cedole e rimborso del capitale nominale) sono positivi. Il TIR prende il nome di rendimento effettivo del BTP ed è quindi la soluzione i* della equazione P= C C C + 100 + + ... + 2 1 + i * (1 + i *) (1 + i*) n © Fabio Bellini 2011 Il valore attuale Richiamiamo alcuni concetti fondamentali sul valore attuale (present value o net present value, NPV). Indichiamo un flusso finanziario con x = {x1 , x 2 ,..., x n ; t1 , t 2 ,..., t n } intendendo che ciascun importo xi viene percepito al tempo ti. Immaginando per ora di avere uno stesso tasso i valido per tutte le scadenze (struttura piatta dei tassi di interesse), abbiamo che il valore attuale (oggi è t=0) è dato da: n V ( x, i ) = ∑ xk vk , con v k = k =1 1 (fattore di attualizza zione) (1 + i ) t k n xk tk k =1 (1 + i ) quindi V ( x, i ) = ∑ © Fabio Bellini 2011 Valore attuale in funzione del tasso In tutti gli esempi considerati, abbiamo visto che la funzione valore attuale V(i) è una funzione decrescente e convessa del tasso di interesse i. Inoltre possiamo vedere che n xk ∑ x se la rendita è finita = k =1 k lim+ V ( x, i ) = lim+ ∑ tk i→0 i→ 0 k =1 (1 + i ) + ∞ se la rendita è perpetua n n lim V ( x, i ) = lim i → +∞ i → +∞ xk ∑ (1 + i) k =1 tk x se è presente un flusso in t = 0 = 0 0 altrimenti © Fabio Bellini 2011 Derivata rispetto al tasso i Calcoliamo la derivata della funzione V(i) rispetto al tasso i; da n xk tk k =1 (1 + i ) V (i) = ∑ otteniamo n V ' ( i ) = ∑ xk k =1 n d 1 d = xk (1 + i ) − t k = ∑ tk di (1 + i ) di k =1 n n k =1 k =1 ∑ xk (− t k )(1 + i ) − tk −1 = ∑ x k ( − t k ) V ' (i ) = − (1 + i ) 1+ i −t k quindi 1 n t k x k (1 + i ) − t k < 0 ∑ 1 + i k =1 © Fabio Bellini 2011 Duration Se dividiamo entrambi i membri di questa uguaglianza per il valore attuale V(i) otteniamo V ' (i ) 1 n t k xk (1 + i) −t k =− ∑ V (i) V (i ) 1 + i k =1 il termine wk = xk (1 + i ) −t k rappresenta il valore attuale del flusso V (i ) kesimo xk (1 + i) −tk rispetto al valore attuale totale V (i); è il peso del flusso k - esimo (in termini di valore attuale). Evidentemente abbiamo wk > 0 e n n k =1 k =1 ∑ wk = ∑ xk (1 + i ) −t k 1 n V (i ) = xk (1 + i) −tk = =1 ∑ V (i ) V (i) k =1 V (i ) © Fabio Bellini 2011 Duration Possiamo quindi riscrivere V ' (i ) 1 n 1 t k wk = − D( x, i ) =− ∑ V (i ) 1 + i k =1 1+ i n dove la quantità D( x, i ) = ∑ tk wk è una media ponderata k =1 delle scadenze t k con pesi pari ai valori attuali dei singoli flussi, che prende il nome di duration del flusso x. La duration si misura in anni ed è una misura finanziari amente appropriata della vita residua del titolo; titoli lunghi hanno tipicamente duration alta mentre titoli con scarsa vita residua hanno duration bassa. © Fabio Bellini 2011 Duration e semielasticità Il calcolo precedente ci ha mostrato che la sensitività del valore attuale rispetto al tasso di interesse è legata alla duration; più precisamente il termine V ' (i ) ∆V (i ) 1 ∆V (i ) 1 ≅ ⋅ = ⋅ V (i ) ∆i V (i ) V (i ) ∆i prende il nome di semielasti cità e rappresenta la variazione percentuale infinitesi ma di V per una variazion e infinitesi ma di i. La relazione V ' (i ) 1 =− D ( x, i) V (i ) 1+ i ci dice che titoli con elevata duration (“lunghi”) sono molto più sensibili al rischio di tasso rispetto a titoli a bassa duration (“corti”). © Fabio Bellini 2011 Proprietà della duration La duration è una media ponderata delle scadenze n D ( x, i) = ∑ tk wk k =1 wk = x k (1 + i ) − t k V (i ) i) gode della proprietà di internalità (a volte detta di Cauchy): t1 ≤ D ( x , i ) ≤ t n ii) di conseguenza nel caso di uno ZCB con scadenza t abbiamo D ( x, i) = t iii) la duration è una funzione omogenea (di grado 0) rispetto agli importi: D (α x , i ) = D ( x , i ) iv) la duration gode della proprietà associativa delle medie ponderate. v) la duration è una funzione omogenea (di grado 1) rispetto ai tempi. D ( x , α t 1 ,..., α t n ) = α D ( x , t 1 ,..., t n ) © Fabio Bellini 2011 Proprietà associativa La proprietà associativa è fondamentale perché ci dice come calcolare la duration di un portafoglio; essa afferma che la duration di un portafoglio è pari alla media ponderata delle duration dei singoli titoli, con pesi pari ai valori attuali dei singoli titoli. Vediamone la dimostrazione nel caso di un portafoglio composto da due flussi x e y. n D( x + y) = n ∑ tk wx + y = ∑ tk k =1 k =1 ( x k + y k )(1 + i ) −t k V (x) + V ( y) n n 1 −t −t = ∑ t k x k (1 + i ) k + ∑ t k y k (1 + i ) k = V ( x ) + V ( y ) k =1 k =1 = n n 1 t k x k (1 + i ) −t k t y (1 + i ) − t k + V ( y)∑ k k V ( x ) ∑ V ( x ) + V ( y ) V ( x) V ( y) k =1 k =1 = V ( y) 1 {V ( x ) D ( x) + V ( y ) D ( y )} = V ( x ) D ( x ) + D( y) = V ( x) + V ( y) V ( x) + V ( y) V ( x) + V ( y ) = w x D ( x) + w y D ( y ) = © Fabio Bellini 2011 Esempi di calcolo della duration In generale possiamo procedere in due modi per calcolare la duration: o applicando la definizione (calcolando i pesi di tutti i flussi e poi calcolando la media ponderata delle scadenze) oppure, se il valore attuale ha un’espressione semplice, possiamo ricavare la duration dalla relazione V ' (i ) 1 = − D ( x, i) V (i ) 1+ i Il caso più semplice è quello della rendita perpetua: R − 2 R R V ' (i ) 1 V (i ) = ; V ' (i ) = − 2 ; = i = − ; dalla relazione R i i V (i ) i i 1 V ' (i ) V ' (i ) =− D ( x, i ) abbiamo D ( x, i ) = − (1 + i ) V (i ) 1+ i V (i ) nel nostro caso la duration della rendita perpetua è 1+ i D= © Fabio Bellini 2011 i Duration di una rendita finita 1− vn 1 − (1 + i ) − n ) = R( ) i i possiamo supporre R = 1 (la duration è omogenea di grado 0 negli importi) V (i ) = Ra n ,i = R ( d 1 − (1 + i ) − n n (1 + i ) − n −1 ⋅ i − (1 − (1 + i ) − n ) ( )= quindi di i i2 V ' (i ) ni (1 + i ) − n −1 − (1 − (1 + i ) − n ) i = ⋅ = V (i ) i2 1 − (1 + i ) − n V ' (i ) = ni (1 + i ) − n −1 − (1 − (1 + i ) − n ) n (1 + i ) − n −1 1 = − la duration è pertanto −n i (1 − (1 + i ) ) (1 − (1 + i ) − n ) i V ' (i ) nel nostro caso D (i ) = − (1 + i ) V (i ) D (i ) = 1+ i n (1 + i ) − n 1+ i n − = − −n i (1 − (1 + i ) ) i (1 + i ) n − 1 © Fabio Bellini 2011 Duration di una rendita finita /2 1+ i n − possiamo fare alcune osservazioni : i (1 + i) n −1 1+ i 1+ i n i) se n → +∞, lim − = (duration rendita perpetua) n→+∞ i (1 + i) n − 1 i 1+ i n − = 1 (tutto il peso va sulla prima cedola) ii) se i → +∞, lim i →+∞ i (1 + i) n − 1 1+ i n iii) se i → 0+ lim+ − = ∞ − ∞ quanto fa? i→0 i (1 + i) n − 1 Quanto dovrebbe fare dal punto di vista finanziario? D(i) = Se i = 0, tutte le rate hanno lo stesso valore attuale, e di conseguenza lo stesso peso; gli istanti di tempo sono 1,2,....,n; la loro media ponderata è uguale alla loro media aritmetica e pari a .........? © Fabio Bellini 2011 Come si fa il limite? n 1+ i (1 + i )[( 1 + i ) n − 1 ] − ni − = lim+ n i→ 0 i i [( 1 + i ) n − 1 ] (1 + i ) − 1 i → 0 n ( n − 1) 2 i + o (i 2 ) ricordiamo che (1 + i ) n − 1 = ni + 2 n ( n − 1) 2 i + o ( i 2 )] − ni (1 + i )[ ni + 2 lim = i→ 0 + i [( 1 + i ) n − 1] n ( n − 1) 2 ni + i + o ( i 2 ) + ni 2 − ni 2 lim = i→ 0 + i [( 1 + i ) n − 1] n ( n − 1) 2 ni + i + o ( i 2 ) + ni 2 − ni 2 lim = i→ 0 + ni 2 n ( n − 1) 2 i + ni 2 n −1 n +1 2 = +1 = lim 2 i→ 0 + ni 2 2 lim+ © Fabio Bellini 2011 Duration di un BTP Abbiamo visto una formula per la duration di una rendita a rata costante; dato che un titolo a tasso fisso (pensiamo a un BTP) può essere sempre scomposto nella rendita costituita dalle cedole di interessi e nel singolo flusso del rimborso del valore nominale, la duration di un BTP può sempre essere calcolata come D BTP = w Ced D Ced + w VN D VN = Ca n , i V BTP 1+ i 100 (1 + i ) − t n n )+ ⋅( − ⋅ tn i V BTP (1 + i ) n − 1 Abbiamo quindi due metodi di calcolo: o usiamo la definizione, calcolando I singoli pesi, oppure usiamo questa formula (se le cedole sono molte faccio prima usando la formula). © Fabio Bellini 2011 Calcolo della duration in Excel Iniziamo con un esempio di calcolo diretto, con C=4, i=5%, n=10, cedole annuali: tasso i cedola C 5.00% 4 tempo fatt. att. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 flussi 1 0.95238 0.90703 0.86384 0.8227 0.78353 0.74622 0.71068 0.67684 0.64461 0.61391 flussi att. 4 4 4 4 4 4 4 4 4 104 3.80952 3.62812 3.45535 3.29081 3.1341 2.98486 2.84273 2.70736 2.57844 63.847 pesi media ponderata 0.04128 0.03932 0.03744 0.03566 0.03396 0.03235 0.03081 0.02934 0.02794 0.6919 0.041283002 0.07863429 0.1123347 0.142647238 0.16981814 0.194077874 0.215642082 0.234712471 0.251477647 6.918961721 valore att. somma duration 92.2783 1 8.359589164 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 © Fabio Bellini 2011 Calcolo della duration/ 2 Verifichiamo il risultato utilizzando la formula ricavata precedentemente D BTP = w Ced D Ced + wVN DVN = Ca n , i V BTP ⋅( 1+ i n 100 (1 + i ) − t n − ) + ⋅ tn i (1 + i ) n − 1 V BTP 1 − v n 1 − (1 + i ) − n 1 − (1 . 05 ) −10 = = ≅ 7 . 72 i i 0 .05 100 100 V BTP = Ra n , i + = 4 ⋅ 7 . 72 + ≅ 30 . 88 + 61 .39 = 92 .27 n (1 + i ) (1 . 05 ) 10 30 .88 61 .39 w Ced = ≅ 33 . 47 % wVN = = 1 − w Ced = 66 .53 % 92 . 27 92 . 27 1+ i n 1 .05 10 D Ced = − = − ≅ 5 . 10 n i (1 + i ) − 1 0 . 05 (1 .05 ) 10 − 1 D BTP = w Ced D Ced + wVN DVN = 0 . 3347 ⋅ 5 . 10 + 0 . 6653 ⋅ 10 ≅ 8 .36 a n ,i = © Fabio Bellini 2011 Dipendenza dal tasso i Facciamo ora variare il tasso di interesse i, passando dal 5% al 20% al 50% tasso i cedola C 20.00% 4 tempo fatt. att. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 tasso i cedola C 50.00% 4 flussi 1 0.83333 0.69444 0.5787 0.48225 0.40188 0.3349 0.27908 0.23257 0.19381 0.16151 flussi att. pesi 4 4 4 4 4 4 4 4 4 104 3.33333 2.77778 2.31481 1.92901 1.60751 1.33959 1.11633 0.93027 0.77523 16.7966 media ponderata 0.10125 0.08438 0.07032 0.0586 0.04883 0.04069 0.03391 0.02826 0.02355 0.51022 0.101254195 0.168756992 0.21094624 0.234384711 0.244150741 0.244150741 0.237368776 0.226065501 0.211936407 5.102172765 tempo fatt. att. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 flussi 1 0.66667 0.44444 0.2963 0.19753 0.13169 0.08779 0.05853 0.03902 0.02601 0.01734 flussi att. 4 4 4 4 4 4 4 4 4 104 pesi 2.66667 1.77778 1.18519 0.79012 0.52675 0.35117 0.23411 0.15607 0.10405 1.80352 media ponderata 0.27791 0.18527 0.12352 0.08234 0.0549 0.0366 0.0244 0.01627 0.01084 0.18796 0.277910342 0.370547123 0.370547123 0.329375221 0.274479351 0.21958348 0.170787151 0.130123544 0.097592658 1.879562301 valore att. somma duration 9.59542 1 4.120508295 valore att. somma duration 32.9204 1 6.98118707 0 .3 0.6 0. 25 0.5 0 .2 0.4 0 .15 0.3 0.1 0.2 0. 05 0.1 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Al crescere del tasso, la distribuzione si sposta a sinistra e la duration diminuisce. © Fabio Bellini 2011 Dipendenza dalla cedola Con i=5%, confrontiamo i casi di cedola bassa C=2 e cedola alta C=10 tasso i cedola C 5.00% 10 tasso i cedola C 5.00% 2 tempo fatt. att. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 flussi 1 0.95238 0.90703 0.86384 0.8227 0.78353 0.74622 0.71068 0.67684 0.64461 0.61391 flussi att. 2 2 2 2 2 2 2 2 2 102 pesi 1.90476 1.81406 1.72768 1.6454 1.56705 1.49243 1.42136 1.35368 1.28922 62.6192 media ponderata 0.02479 0.02361 0.02249 0.02141 0.0204 0.01942 0.0185 0.01762 0.01678 0.81498 0.024790356 0.047219725 0.06745675 0.085659365 0.101975435 0.116543354 0.129492616 0.140944344 0.151011797 8.149843009 tempo fatt. att. 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 flussi 1 0.95238 0.90703 0.86384 0.8227 0.78353 0.74622 0.71068 0.67684 0.64461 0.61391 flussi att. 10 10 10 10 10 10 10 10 10 110 pesi 9.52381 9.07029 8.63838 8.22702 7.83526 7.46215 7.10681 6.76839 6.44609 67.5305 media ponderata 0.06871 0.06544 0.06232 0.05935 0.05653 0.05384 0.05127 0.04883 0.04651 0.4872 0.068710054 0.130876293 0.186966133 0.237417312 0.282639657 0.323016751 0.358907502 0.390647621 0.418551022 4.872022481 valore att. somma duration 138.609 1 7.269754827 valore att. somma duration 76.8348 1 9.014936751 0.6 0.5 0 .9 0 .8 0.4 0 .7 0.3 0 .6 0 .5 0.2 0 .4 0. 1 0 .3 0 .2 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 0 .1 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 I titoli con cedola bassa tendono ad avere più peso a scadenza e quindi duration maggiore. © Fabio Bellini 2011 Duration in Excel /2 La duration è anche già implementata come funzione di Excel : © Fabio Bellini 2011 Duration in Excel /3 Verifichiamo il nostro esempio (attenzione alla terminologia di Excel, molto fuorviante!) © Fabio Bellini 2011 Dipendenza dalla scadenza Utilizzando la funzione durata di Excel, possiamo studiare la dipendenza della duration dalla scadenza; nel caso precedente (C=4%, i=5%) abbiamo Il limite è la duration della rendita perpetua, che in questo caso è pari a 21 anni. © Fabio Bellini 2011 Dipendenza dalla scadenza /2 Sorprendentemente, in alcuni casi (di scarso rilievo pratico) la duration diminuisce all’aumentare della scadenza (può capitare con cedole basse, in questo esempio C=0,01) © Fabio Bellini 2011 Dipendenza dalla scadenza /3 Se invece pongo C=0 (ZCB) ottengo La duration ovviamente cresce linearmente per uno ZCB. © Fabio Bellini 2011