www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59 domenica 25 ottobre 2015 anno LXXI - numero 42 BRIGNONE GIGANTE L’ANALISI di Fausto Narducci 23 ORA ABBIAMO FEDE NEL RILANCIO DELLO SCI La nuova regina delle nevi Nella variegata galleria delle azzurre vincenti - di volta in volta simpatiche o altezzose, brave ragazze o spregiudicate, grintose o riflessive mancava un cavallo pazzo. A Soelden primo trionfo di Federica in Coppa del Mondo La mamma Maria Rosa Quario: «Vi racconto le mie emozioni» GREGORI, POLI ALLE PAGINE 28-29 10 E’ 1-1 CONTRO UN BEL PALERMO INTER A METÀ SINISA: «MILAN, SE FALLISCO SERVE L’ESORCISTA» C’E’ DONNARUMMA Sinisa Mihajlovic con Gianluigi Donnarumma, 16 anni Il Sassuolo a San Siro, Miha a rischio Berlusconi a Milanello: «Qui basto io» Gioca il portierino, Lopez in panchina Gilardino (8° gol ai nerazzurri) risponde a Perisic. Mancini non vince da 4 gare, ma in 10 sfiora il successo e torna in testa solo per una notte BIANCHIN, DELLA VALLE ALLE PAGINE 12-13 BREGA, D’ANGELO, FROSIO; LICARI, TAIDELLI, VITALE, DA PAG 2 A PAG 6 8 CHIEVO-NAPOLI FIORENTINA-ROMA UN PRIMATO PER SUPEREROI Sarri punta su Higuain per spiccare il volo MALFITANO A PAGINA 14 La miglior difesa contro il miglior attacco: da Kuba e Kalinic a Pjanic e Dzeko: sfida da Fantastici 4 E Salah torna a Firenze Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano RISULTATI, PARTITE & CLASSIFICA 9a GIORNATA Bologna, vittoria salva Rossi L’Empoli baby stende il Genoa FIORENTINA INTER* ROMA NAPOLI SASSUOLO LAZIO TORINO ATALANTA CHIEVO SAMPDORIA 18 18 17 15 15 15 14 14 12 11 PALERMO* MILAN EMPOLI* GENOA* JUVENTUS UDINESE FROSINONE BOLOGNA* VERONA CARPI* CECCHINI, D’ANGELO, SARDELLI ALLE PAGINE 8-9 11 10 10 10 9 8 7 6 5 5 w IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi Il pallone invernale di Serie A cambia colore. Un po’ come Allegri quando gli chiedono di Dybala *Una partita in più. STORIE E PERSONAGGI DA NON PERDERE 1 Serie B, Cagliari show Il Crotone fa sul serio Livorno e Brescia ok Il gol del vantaggio di Perisic. Sotto, l’esultanza di Gilardino dopo il pareggio IL COMMENTO di Alessandra Bocci 23 LE FONDAMENTA DEL MANCIO 51 0 2 5> ALLE PAGINE 24-25 9 771120 506000 2 Vai Pennetta, il Master per chiudere la carriera «Non mollerò fino alla fine» SPECIALE DI 4 PAGINE ALL’INTERNO 3 ALLEGRI, CHE RABBIA «DYBALA PAGATO 40 MILIONI NON E’ UN PROBLEMA MIO» Paulo Dybala, 21 anni, è arrivato in Italia nel 2012 14 IERI EMPOLI-GENOA 2-0 CARPI-BOLOGNA 1-2 PALERMO-INTER 1-1 OGGI (ORE 15) SAMPDORIA-VERONA (12.30) JUVENTUS-ATALANTA MILAN-SASSUOLO UDINESE-FROSINONE FIORENTINA-ROMA (18) LAZIO-TORINO (18) CHIEVO-NAPOLI (20.45) 12 Max e il problema che agita la Juve «Aggressione mediatica, gioca più di tutti». Paulo titolare con l’Atalanta CASO ICARDI: A SECCO E SOSTITUITO CALABRESI, GOZZINI, PASOTTO ALLE PAGINE 10-11 euro 1,50 Rivedi il GP di Malesia Valentino cerca il Mondiale tra la morsa spagnola IANIERI, ZAMAGNI ALLE PAGINE 30-31 Mancini e Thohir stanno discutendo di come tornare sul mercato, e intanto gli acquisti interisti di inizio stagione funzionano. Se non tutti, quasi tutti. 32 TORNA L’ORA SOLARE F.1 AD AUSTIN VI SIETE RICORDATI DI SPOSTARE INDIETRO LE LANCETTE DELL’OROLOGIO? Vince l’uragano Tutto in un giorno Pole alle 15, GP alle 20 ALLIEVI, PERNA ALLE PAGINE 32-33 11 12 2 3 8 4 7 La Ferrari alle prese con Patricia 11 12 1 10 9 6 5 1 10 2 3 9 8 4 7 6 5 2 Serie A R Anticipi 9a giornata 1 2 3 1 Il pari del Palermo segnato da Alberto Gilardino, 33 anni ANSA 2 L’esultanza di Ivan Perisic, 26, dopo l’1-0 interista LAPRESSE 3 Il rosso a Murillo LIVERANI Poche idee e pochi gol L’Inter non sa più vincere 1In vantaggio con Perisic e raggiunta da Gilardino (8 rete ai nerazzurri), per 70’ subisce a il Palermo. Si sveglia una volta rimasta in dieci, ma sbatte contro un grande Sorrentino Fabio Licari INVIATO A PALERMO S quadra gioca male e vince? Allora squadra forte, diceva Boskov. Probabilmente l’aforisma del mitico allenatore jugoslavo andrebbe applicato anche a «squadra che gioca male e pareggia», in questo caso l’Inter del suo allievo Mancini: soprattutto per il modo in cui conquista un punto prezioso che la riporta, almeno per una notte, in testa alla classifica. Perché non si spiega come, dopo aver subito il Palermo per quasi 70’ – zero idee e zero occasioni manco fossero «tituli» – una volta sull’1-1, e per di più in dieci per l’espulsione di Murillo, trovi forza e coraggio per un’aggressione finale fermata soltanto da un incredibile Sorrentino. O forse si spiega con un’Inter disegnata male, poi aggiustata da Biabiany e da Guarin mezzala, e infine rilanciata dal calo del Palermo. Ma il successo no, sarebbe stato troppo. Così, dopo la striscia di cinque vittorie di fila, Mancini passa al ciclo dei pareggi (3 nelle ultime 4 partite, più il k.o. con la Fiorentina). Roma, Napoli e Fiorentina, in tutta sincerità, sembrano messe molto meglio. UN 4-4-2 CHE NON VA Dove l’Inter non convince è nel progetto iniziale che tende a ricalcare il mo- dulo visto contro la Juve, ma di fatto somiglia più tattica il gap tecnico inevitabile. Il 3-5-2 usufruia un 4-4-2 tendente al 4-2-4 senza le verticalizza- sce di un bell’accorgimento che mette in crisi la zioni e i tagli dell’Italia di Conte (e quindi conse- mediana nerazzurra: sono le due mezzali, l’ottignato a chi si difende). La coppia Jovetic-Icardi mo Rigoni e Hiljemark, ad alzarsi in linea con la gioca infatti in linea, e non in verticale, senza tro- coppia Vazquez-Gilardino, senza allargarsi tropvarsi mai, quasi fossero due corpi estranei. Se po, lasciando che a turno uno tra Lazaar e Rispoli questa incompatibilità era una variabile non pre- si sovrapponga sugli esterni. Gila ha una voglia vedibile, non si capisce perché promatta e tanto fiato: l’intesa con curarsi altri problemi volontariaVazquez sembra nata, si vedono IL NUMERO mente: e cioè schierare Guarin uno-due e incroci, ed è Miranda «elastico» di destra. Ruolo nel qual’ultimo ostacolo a un gol che semle una settimana fa s’era speso con bra sul punto di arrivare. Dietro basta l’esperienza di Maresca per più risultato Brozovic. Il portogheaiutare la difesa contro un Icardi se proprio non si trova sulla fascia, invisibile e uno Jovetic meno lucinon riesce a compattare la mediado del solito. Pressione, giro palla na e poi aggiungersi alle punte: di i giorni trascorsi e occasioni-gol con Vazquez che, fatto lascia Medel-Kondogbia, già dall’ultimo successo se soltanto presumesse meno dal poco assortiti, nelle mani del bel suo dribbling ogni tanto, sarebbe centrocampo del Palermo. Dei due dell’Inter (1-0 uno spettacolo continuo. è il francese il più deludente, per- al Verona): poi una ché avrebbe bisogno di uno Xabi sconfitta e 3 pareggi IL CAPOVOLGIMENTO Sembra Alonso accanto, e invece né lui né il cileno costruiscono. Aggiungi la timidezza del- che l’Inter stia per crollare, perché anche nel sel’asse Telles-Perisic a sinistra e un po’ ti spieghi gli condo tempo non c’è reazione. Poi ecco il capovolgimento improvviso. Intanto (10’) Kondogbia affanni. fuori, Guarin mezzala e Biabiany esterno comCHE BEL PALERMO Ma poi c’è il Palermo. E Iachi- pongono un 4-4-2 «logico». Poi l’ala francese, il ni, lui sì, che se la gioca bene colmando con la migliore in campo, su una delle poche distrazioni 31 rosanero, trova Perisic nell’area piccola per l’1-0 che nessuno si sarebbe sognato (15’). Quindi il pari in area di Gilardino, ottavo centro all’Inter, su azione di Vazquez (21’). E infine l’espulsione di Murillo per fallo sull’italo-argentino (34’), con l’Inter che però ha preso il sopravvento pur in inferiorità: Guarin (una volta) e Biabiany (due) sono fermati soltanto da Sorrentino versione supereroe. La «colpa» del Palermo è evidente nell’abbassamento del baricentro dopo l’1-1, scelta forse obbligata dal fiato corto, ma che consegna la manovra a un’Inter coraggiosa, anche col 4-2-3. ANCHE KONDOGBIA… In tutto ciò, anche l’arbitro Doveri ci mette del suo risparmiando a Kondogbia il secondo giallo nel finale del primo tempo (fallo su Vazquez lanciatissimo): con una decisione da fenomeno fosse stata corretta, invece sbagliata. L’Inter sarebbe rimasta in dieci ben prima, e chissà quale sarebbe stato il risultato. Oltre al punto guadagnato, l’Inter ha sicuramente capito qualcosa di più su se stessa: il 4-4-2 è praticabile con esterni veri e un mediano meno «fisico», ma resta l’incognita Icardi. Il Palermo sta risalendo, pian piano, dopo gli urlacci di Zamparini, ma adesso lo aspetta il Napoli. Che, a occhio, non è quest’Inter. Proprio no. © RIPRODUZIONE RISERVATA solo gli immortali combattono in eterno V I N D I E S E L L’ U LT I M O C A C C I ATOR E D I S T R E G H E dal 29 ottobre al cinema #HALLOWEENALCINEMA /LUltimoCacciatoreDiStreghe DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA PALERMO 1 1 INTER PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Perisic (I) al 15’, Gilardino (P) al 21’ s.t. PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Struna, Gonzalez, Andelkovic; Rispoli, Rigoni (dal 48’ s.t. Chochev), Maresca, Hiljemark (dal 19’ s.t. Quaison), Lazaar (dal 36’ s.t. Daprelà); Vazquez, Gilardino. PANCHINA Colombi, Vitiello, Goldaniga, Jajalo, Brugman, Cassini, Trajkovski, La Gumina, Pezzella. ALLENATORE Iachini. BARICENTRO MOLTO BASSO 46 M CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno. AMMONITI Vazquez per c.n.r., Maresca e Gilardino per g.s. INTER (4-4-2) Handanovic; Nagatomo, Miranda, Murillo, Telles; Guarin, Medel, Kondogbia (dal 10’ s.t. Biabiany), Perisic; Jovetic (dal 40’ s.t. Ranocchia), Icardi (dal 33’ s.t. Ljajic). PANCHINA Carrizo, Santon, Montoya, Juan Jesus, D’Ambrosio, Melo, Brozovic, Gnoukouri, Palacio, Manaj. ALLENATORE Mancini. BARICENTRO BASSO 50 METRI CAMBI DI SISTEMA 4-4-1 dal 34’ s.t.; 4-3-2 dal 40’ s.t. ESPULSI Murillo per doppia ammonizione (gioco scorretto) al 34’ s.t. AMMONITI Kondogbia per g.s. ARBITRO Doveri di Roma. NOTE paganti 10.603, incasso di 333.051 euro. Abbonati 10.023, quota di 111.212 euro. Tiri in porta 4-6. Tiri fuori 5-6. Angoli 3-10. In fuorigioco 3-3. Recuperi 0’ p.t.; 3’ s.t. PRIMO TEMPO 16’ Numero di Vazquez L’azzurro mette al centro di sinistro, bravo Handanovic a respingere, mentre Murillo controllava Gilardino. 23’ Jovetic fa da solo Il montenegrino si accentra e con il destro prova a concludere dai 20 metri: pallone altissimo. 27’ Handanovic attento Altra occasione per Vazquez, stavolta da posizione più centrale: il portiere sloveno dell’Inter salva. 38’ Ammonito il Mudo Contatto tra Vazquez e Kondogbia (già ammonito): Doveri mostra il giallo al rosanero. 39’ Chance per Guarin Ci prova il colombiano, su sponda di Icardi: destro «murato» da Gonzalez. SECONDO TEMPO 15’ PERISIC GOL! Jovetic infila per il neoentrato Biabiany, assist da destra per il croato, che deve solo appoggiare in rete. 21’ GILARDINO GOL! Sinistro di Vazquez: due rimpalli favoriscono Gilardino, che con il ginocchio mette alle spalle di Handanovic. 30’ Miracolo di Sorrentino Destro di Guarin toccato da Maresca: il portiere del Palermo è prodigioso nel deviare sulla traversa. 34’ Rosso a Murillo Inter in 10: seconda ammonizione per il difensore colombiano, che commette fallo su Vazquez. 45’ Santo Stefano Sorrentino miracoloso su Biabiany, servito da Ljajic. LA MOVIOLA di V.D’A. KONDOGBIA-VAZQUEZ È FALLO OK INVECE IL ROSSO A MURILLO L’episodio chiave al 34’ della ripresa, quando l’arbitro Doveri estrae il secondo cartellino giallo per Murillo, costringendo l’Inter a chiudere la gara in inferiorità numerica. Chiamata molto difficile, ma sicuramente corretta. Il difensore colombiano lascia il piede a martello e con la punta delle dita va a toccare il piede di Vazquez, che va giù. Giusta la seconda ammonizione e il rosso. Nel primo tempo invece Doveri sbaglia ad ammonire Vazquez per simulazione per un’azione molto simile. Stavolta il fallo sarebbe di Kondogbia (già ammonito), che in ritardo colpisce l’avversario col ginocchio: poteva starci il secondo giallo per il francese. Nel primo tempo Guarin chiede un rigore per una strattonata di Lazaar (molto leggera, giusto lasciare andare); nella ripresa è Murillo a chiedere il penalty, ma il tocco di mano di Gilardino (che subisce anche fallo) non è da rigore. 3 fIL CASO L’ARGENTINO SOSTITUITO La brutta copia di Icardi Ma non è solo colpa sua 1Per Mauro altra serata deludente. Viene servito poco ed esce al 78’. Ora ipotesi panchina Matteo Brega MOMENTO NO SEGNA MENO E GIOCA PEGGIO 1Mauro Icardi, 22 anni, ha segnato tre gol in meno rispetto alla nona giornata dello scorso campionato: era già a cinque, in questa stagione è fermo a due. Ieri non ha mai tirato nello specchio della porta; solo una conclusione a lato TOCCHI PER ZONA PASSAGGI 13 Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla TOTALI ATTACCO POSITIVI 8 NEGATIVI 5 PALLE PERSE 10 PALLONI GIOCATI 19 INVIATO A PALERMO 3 N on è questo il vero Mauro Icardi. Sostituito al 33’ della ripresa a Palermo dopo una serata passata in seconda fila, parcheggiato nel centro dell’attacco senza la logica che lo dovrebbe accompagnare. Ovvero servirlo, coinvolgerlo, cercarlo di più. La convivenza con Stevan Jovetic va migliorata, vero. Ma non può essere soltanto questo. Il mosaico dell’ultimo capocannoniere della Serie A (insieme a Toni) ha molteplici pezzi da ricercare per tornare a essere quello mirabile di pochi mesi fa. Due gol ha segnato finora Maurito, e in un caso solo è stato anche decisivo, il 20 settembre contro il Chievo. Il gol contro la Fiorentina è servito giusto per se stesso, per dare un bocconcino alla stagione individuale che poco per ora assomiglia a quella di un autentico bomber. Il problema fisico patito il 23 agosto nel riscaldamento prima dell’Atalanta rischia di essere un attracco semplicistico di alibi. Se Icardi gioca, si parte dal presupposto che sia in grado di farlo. AI MARGINI Ieri sera, per la quinta volta in otto presenze stagionali, non ha tirato in porta nemmeno una volta. Dato allarmante per quello che dovrebbe essere il principale terminale della squadra di Mancini. Non tira perché viene servito male e poco. E nei 45 minuti iniziali ha toccato lo stesso numero di palloni di Handanovic: otto. Uno raccoglie i palloni dal fondo e li rinvia, l’altro dovrebbe costringere i portieri avversari a recuperarli dal fondo della rete. In una sfida che negli ultimi anni ha regalato gol e spettacolo ci si aspettava di più da lui, che invece è stato ingabbiato da Giancarlo Gonzalez rimanendo lontano dal proprio standard. O al- 2 1 2 2 DRIBBLING 0 3 1 2 1 MINUTI GIOCATI 1 1 TIRI 78’ TOTALI 1 NELLO SPECCHIO 0 1 FUORI GOL SEGNATI IL PUNTO DA CUI HA TIRATO IN STAGIONE 2 ALLA 9ª DELLO SCORSO ANNO 5 GDS 0 i tiri dell’Inter nella porta di Sorrentino in tutto il primo tempo: non era mai successo restare a zero nei primi 45’ in questo campionato 2 i gol stagionali di Icardi: l’anno scorso l’argentino è stato il capocannoniere della A con 22 reti (insieme a Toni). Nel 2014-15 è arrivato a 27 gol complessivi meno da quello sufficiente per un giocatore come lui. L’anno scorso nelle prime 9 giornate aveva segnato 5 gol ed era stato decisivo contro il Cesena e la Sampdoria. Era l’Inter di Mazzarri, però Mauro avrebbe poi mantenuto lo stesso rendimento anche con l’arrivo di Mancini. Non c’era Jovetic, c’era Rodrigo Palacio con cui molto probabilmente Icardi si trovava meglio. L’ex genoano è uno che lo ha sempre cercato, lavorando anche sugli esterni per stanare i centrali difensivi avversari. quest’anno) e lui non ha saputo guadagnarsi nemmeno un fallo fino a quando è rimasto in campo. «Ci può stare che rimanga in panchina qualche volta», ha detto Mancini. «Una punta può essere utile anche se non segna, deve stare tranquillo. Ma è chiaro che abbiamo bisogno dei gol dei nostri attaccanti». Insomma, con tre partite in otto giorni non è escluso che stia per nascere un’Inter 2.0, senza Icardi. Evento impronosticabile fino a qualche settimana fa. «Perisic? Può essere il suo vice». CAMBIO Maurito è sereno e lo ha mostrato all’uscita dal campo. Ha portato la fascia di capitano a Guarin e poi è corso verso Ljajic per velocizzare il cambio e non perdere tempo. Ha dato il cinque (senza eccessivo entusiasmo, è vero) sia a Mancini sia al vice Sylvinho. L’approccio della squadra non lo aiuta (mai un gol nei primi 30 minuti AAA CERCASI ATTACCO L’attacco rimane un nodo robusto. Nove gol in 9 partite non valgono il primo posto (seppure momentaneo) perché non si può vincere sempre 1-0. «Ma noi non siamo una squadra che vincerà spesso per 3 o 4 a zero, non ancora almeno», ha precisato il tecnico interista. © RIPRODUZIONE RISERVATA ENERGIA? SU CON Quando devi fare tante cose e hai bisogno di più energia c'è Sustenium Plus! Sustenium Plus ha una formula unica, con Creatina, Arginina, Beta Alanina, Vitamine e Sali minerali, studiata per trasformare i nutrienti in energia ed aiutarti a stare su tutto il giorno. Serie A R Anticipi 9a giornata DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 5 LE PAGELLE di LUCA TAIDELLI PALERMO INTER 6,5 6,5 LA LUCE VIENE DA VAZQUEZ GONZALEZ DECISIVO ORDINE MARESCA 6 6 GONZALEZ Sicuro in aiuto sui compagni, mura Guarin nel primo tempo. Decisivo nel finale: Ljajic avrebbe messo in porta Jovetic. ANDELKOVIC Gara senza infamia e senza lode. Quando si fa saltare c’è appunto Gonzalez pronto al raddoppio. RISPOLI Si perde Perisic sul gol, ma spinge come un matto e solo un miracolo di Telles gli impedisce il gol del 2-1. Ma il gioco era fermo. RIGONI Partita di grande sostanza in entrambe le fasi. Cancella Kondogbia e cerca sempre di proporsi. Esce sfinito. CONTRASTI 0 LANCI 4 PASSAGGI 36 CONTRASTI 0 LANCI 0 PASSAGGI 26 TIRI 1 CROSS 3 PASSAGGI 30 TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI 20 IL TECNICO GIUSEPPE IACHINI 6,5 Col 3-5-2 in cui blocca Maresca e sguinzaglia gli interni ha trovato la quadratura del cerchio. Non è colpa sua se nel finale il Palermo va in riserva e si arrocca intorno a Sorrentino. 6 IL MIGLIORE STEFANO SORRENTINO 7 Reattivo sulla punizione di Jovetic, non ha il tempo di uscire sul taglio di Biabiany che porta al gol di Perisic. Si supera sul tiro sporco di Guarin e soprattutto sullo stesso Biabiany. LAZAAR È bravo e sembra saperlo fin troppo bene. Dopo un avvio in cui si beve spesso Nagatomo, cerca giocate ad effetto. Poi si riassetta. VAZQUEZ Tocchi di fino nello stretto, un tacco volante per Rispoli da videogioco. Impegna Handanovic due volte e trova il tiro cross per Gila-gol. TIRI 1 RECUPERI 7 PASSAGGI 50 TIRI 0 RECUPERI 4 PASSAGGI 21 TIRI 0 CROSS 4 PASSAGGI 29 TIRI 2 CROSS 7 DRIBBLING 3 ALJAZ STRUNA Poco sollecitato da questo Icardi che si marca da solo e sostenuto da Rispoli e Gonzalez, non commette errori marchiani. Forse poteva essere più reattivo sul guizzo di Perisic. CONTRASTI 1 LANCI 1 PASSAGGI 29 IL MIGLIORE JONATHAN BIABIANY 7 Il pallone che dopo pochi secondi ruba a Vazquez è la scossa ai compagni indolenti. Poi spalanca la porta a Perisic. L’uomo giusto al posto giusto. Solo un miracolo di Sorrentino gli nega un gol meritato. DAPRELÀ Spiccioli di gara a rilevare un compagno rimasto senza fiato. CHOCHEV Entra nei minuti finali per fare legna in mezzo tra compagni che ballano malgrado la superiorità numerica. TIRI 3 SPONDE 7 DRIBBLING 0 TIRI 0 RECUPERI 2 PASSAGGI 5 TIRI 0 RECUPERI 1 PASSAGGI 3 TIRI 0 RECUPERI 0 PASSAGGI 0 3 10 4 4 ANGOLI MOLTO BASSO 46 m 6 MAURO ICARDI 5 Si riveda la partita di Gilardino e rifletta. Ma lo faccia anche Mancini, perché quella tra Mauro e Jovetic ricorda l’intesa tra moglie e suocera. Per la quinta volta in 8 gare non tira mai in porta. 11 11 PARATE 1 RINVII 6 PRESE ALTE 0 CONTRASTI 3 CROSS 6 PASSAGGI 54 CONTRASTI 7 LANCI 2 PASSAGGI 41 CONTRASTI 0 LANCI 7 PASSAGGI 33 6 6 MEDEL L’aggiustatore prova a mettere una pezza ovunque. Con 65 passaggi positivi stravince tra i suoi, ma non verticalizza quasi mai. KONDOGBIA Guarda a fatica Rigoni, senza trovare mai tempi e spazi. Meriterebbe il secondo giallo su Vazquez. Sostituito a inizio ripresa. CONTRASTI 1 CROSS 8 PASSAGGI 42 TIRI 3 RECUPERI 5 PASSAGGI 39 TIRI 0 RECUPERI 8 PASSAGGI 65 TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI 27 6 6,5 s.v. PERISIC Inizio più utile dietro. Due cross dei suoi, ma anche un contropiede sprecato malamente. Ha il merito di sbloccare una gara rognosa. JOVETIC Genio intermittente come un faro. Tanti fronzoli, un tiro in curva, l’invenzione a pescare Biabiany sul gol e una gran punizione. LJAJIC Pochi minuti ma pesanti, con due guizzi che mandano in tilt il Palermo. Geniale l’assist per Biabiany su cui si esalta Sorrentino. RANOCCHIA Entra per Jovetic dopo l’espulsione di Murillo. Mai impegnato perché malgrado l’inferiorità l’Inter spinge a tutta. TIRI 3 RECUPERI 7 PASSAGGI 31 TIRI 4 SPONDE 2 DRIBBLING 1 TIRI 0 SPONDE 1 DRIBBLING 0 CONTRASTI 0 LANCI 0 PASSAGGI 2 DAMATO 6 PASQUA 6 VUOTO 6 RANGHETTI 6 PASSAGGI EFFETTUATI BARICENTRO BASSO 50 m 479 55 PASSAGGI RIUSCITI 55,5% TIRI NELLO SPECCHIO 3 PALLE PERSE FALLI COMMESSI CONTRASTI VINTI 76,3% 83,5% 25 13 9 10 44,5% 23 5 GUARIN Due gare in una. Da esterno adattato, promette ma non mantiene e sbaglia quasi tutto. Si scatena da mezzala, sfiorando due volte il gol. 388 POSSESSO PALLA 27 6 TELLES Nel primo tempo crossa due volte contro Rigoni in 5”. Al lunapark avrebbe vinto una bambolina. Molto meglio nel secondo tempo. 20 11 25 5,5 MURILLO Reattivo, non commette i soliti errori di posizionamento, ma riesce nell’impresa di prendere due gialli con due falli su Gilardino e Vazquez. 10 20 10 6,5 MIRANDA Il più solido della retroguardia. Ingaggia un gran duello con Gilardino. Sfortunato nella carambola del pareggio. 6 IL PEGGIORE TIRI 1 SPONDE 0 DRIBBLING 0 156 142 5,5 NAGATOMO Soffre Lazaar. Con Guarin forma una catena di destra troppo pasticciona. Qualche segnale di risveglio nella ripresa. TIRI 2 CROSS 2 DRIBBLING 0 s.v. QUAISON Entra e il Palermo trova subito la rete dell’1-1. Poi si vede poco perché i compagni hanno finito la benzina e non escono più. 7 12 Le colpe di un 4-4-2 con alcuni uomini «disadattati» superano i meriti per le correzioni in corsa. Se non vince a Bologna torna l’ossessione da pareggio del suo primo mandato interista. GILARDINO Più del gol, pesante ma fortunoso, piace per come fa salire la squadra e lotta su ogni palla. Un professore al cospetto dell’alunno Icardi. INTER BARICENTRO 70 ROBERTO MANCINI DOVERI Vedere il ginocchio di Kondogbia che tocca Vazquez sarebbe stato da lince. Per il resto gestisce bene una gara non facile. Giusto il secondo giallo a Murillo, che con la punta del piede prende Gilardino. 6 PALERMO s.v. 6 BIABIANY E LJAJIC ENTRANO BENE KONDOGBIA NON PERVENUTO 5,5 6,5 HILJEMARK Per un tempo è solido in interdizione e sempre pronto a inserirsi. Poi cala e viene giustamente sostituito. 6,5 IL PEGGIORE 6 6 6 HANDANOVIC Sicuro due volte su Vazquez, non può nulla su quella palla uscita da un flipper che alla fine premia Gilardino. IL TECNICO MARESCA Bloccato davanti alla difesa. Ritmi da subbuteo, ma con piede fatato e visione di gioco fa viaggiare la palla e correre i compagni. PARATE 6 RINVII 10 PRESE ALTE 0 6 6 6,5 17 7 1 24 44 12 GDS - DATI OPTA fLA PARTITA AI RAGGI X Sponde e protezione Gilardino insegna come lavora un «9» L 1Il centravanti del Palermo gioca da punto di riferimento 5 avanzato al contrario di Icardi, troppo lontano da Jovetic LA MOSSA TATTICA GILARDINO: sponde 7 VAZQUEZ: dribbling positivi 3 MARESCA: lanci positivi 9 LAZAAR MARESCA HILJEMARK RIGONI ICARDI PROFONDO Sull’altro fronte, Icardi non Alex Frosio ha proprio aiutato. Le sue cifre parlano chiaro: appena 19 tocchi, con 8 passaggi positivi e ben 5 @alexfrosio negativi. Soprattutto, la tendenza a cercare ezione di «centravantismo» applicato alla sempre la profondità – peraltro contro una linea squadra. Il maestro in cattedra è stato Al- a tre sistemata a ridosso dell’area di rigore quinberto Gilardino, l’allievo (indisciplinato) di con pochissimo spazio alle spalle – e mai veMauro Icardi, e non solo – anzi, quasi per niente nendo incontro a Jovetic. Il montenegrino parti– per il gol che l’attaccante del Palermo ha se- va da seconda punta e troppo spesso riceveva gnato vincendo la sfida a distanza con il giovane anche lui spalle alla porta, quindi senza capacità nerazzurro. Che può diventare uno dei migliori di incidere. Con Icardi sempre molto lontano, la «9» del mondo, e l’ha già dimostrato con le 22 connessione tra i due è riuscita praticamente reti della stagione scorsa, ma che ha ancora tan- una sola volta. Più semplice lo sfogo sull’esterto da imparare: non basta starsene lì davanti e no: solo a sinistra per Perisic quando a destra aspettare che arrivi il pallone giuc’era un Guarin poco avvezzo al sto, in certe partite come quella di ruolo di ala, poi anche dall’altra ieri serve partecipare al gioco, daparte con Biabiany che puntava LA «VITTIMA» re una mano ai compagni, offrire forte verso l’area (vedi il gol neun punto di riferimento lì davanti. razzurro, completato da Perisic Icardi non lo ha fatto, Gila invece sul secondo palo, su cross di Biaci è riuscito alla grande: del resto, biany). è stato uno dei punti distintivi di tutta la sua carriera. Una delle ca- I falli subiti da GLI ERRORI DI JO-JO Comprensiratteristiche principali dell’ex Vazquez: è stato bili, in questi termini, i 13 passagcentravanti della Nazionale è la gi sbagliati di Jovetic, quasi tutti il giocatore più capacità di venire incontro al cenquelli indirizzati dentro gli ultimi trocampo, difendere il pallone e «tartassato» sedici metri di campo. Ed è più smistarlo. Ben 7 le sue sponde ieri della partita semplice anche capire la sostitusera, con 14 passaggi positivi su zione di Icardi con Ljajic. A quel 19. Nel sistema di gioco del Palermo, questo punto, Jo-Jo si è spostato in una posizione più aspetto è particolarmente importante. Gila, avanzata ma sempre «di manovra», con un mospalle alla porta, può infatti aspettare e servire vimento che risucchiava un po’ di più i difensori Vazquez che agisce e ha agito dietro di lui: «El del Palermo creando spazi per gli inserimenti. Mudo» può così partire guardando in faccia i di- L’inferiorità numerica non ha permesso all’Inter fensori avversari e ha diverse soluzioni di pas- di sfruttare al massimo questa situazione di giosaggio, perché i due esterni spingono e i due in- co, che si è comunque vista in un’occasione, terni di centrocampo sono bravissimi a inserirsi quando – uscito proprio Jovetic nel finale – (Hiljemark più in diagonale a sinistra in raddop- Ljajic ha potuto puntare frontalmente la porta e pio a Lazaar, Rigoni più verso l’area avversaria). inventare una verticalizzazione per il taglio dalA questo si aggiunga la regia lucida di Maresca l’esterno all’interno di Biabiany, fermato soltan(50 passaggi positivi) ed è così che il Palermo ha to da un grande intervento (uno dei tanti) di tenuto testa all’Inter, pur tenendo meno il con- Sorrentino. trollo del pallone e sbagliando più passaggi. © RIPRODUZIONE RISERVATA VAZQUEZ RISPOLI GILARDINO PASSAGGIO MOVIMENTO GDS Serie A R Anticipi 9a giornata LE PAGELLE L’Empoli va con i giovani terribili Krunic-Zielinski: il Genoa è steso di A.E. SKORUPSKI C’È MAIELLO LOTTA MARCHESE FLOP LAZOVIC È SOLO Andrea Elefante INVIATO A EMPOLI (FI) EMPOLI 7 IL MIGLIORE PIOTR ZIELINSKI 7 Nessuno tira in porta quanto lui: il mestiere di inserirsi, di scappare sulla fascia per inventare gol e di essere al posto giusto per segnare il suo. SKORUPSKI 6,5 Due no importanti: a Gakpé appena segnato l’1-0 e alla fine a Capel. LAURINI 6 Con Laxalt non è una missione impossibile, ma qualche errore di troppo: 21 palle perse. TONELLI 6,5 Solo una sbandata, tiene il reparto in mano: sempre sicuro in «uscita». COSTA 6 Si appoggia a Tonelli: non è pomeriggio da straordinari. MARIO RUI 6,5 I migliori lanci sono i suoi, si fa un po’ più dura con Lazovic. DIOUSSE 6 Solo un regalo a Gakpé, Perotti si limita da solo. MAIELLO 6 Con Ntcham serve lottare e non è tipo da aver paura. PAREDES 6 Una punizione all’arsenico e lavoro di quantità. BUCHEL 6 Quando serve una mano a Maiello su Ntcham. KRUNIC 7 Per mezzora si preoccupa soprattutto di Tino Costa, poi si lascia andare: puntuale sul gol, padre del 2-0 e spreca il 3-0. PUCCIARELLI 6,5 Si vede che è adattato da seconda punta, compensa con la generosità: è dappertutto, partecipazione attiva all’1-0. (Livaja s.v.) MACCARONE 6 A forza di fare il centravanti di fatica perde lucidità quando vede il 2-0 (ma lo fa Zielinski). ALL. GIAMPAOLO 7 Senza Saponara, sfrutta bene i giocatori che ha con l’umiltà di non rinnegare il passato. GENOA 5 IL MIGLIORE MATTIA PERIN 6,5 Almeno il suo ritorno a certi livelli è una buona notizia: tonico due volte su Zielinski e quando tira fuori dalla porta una punizione di Paredes. MUNOZ 5 Duella con Maccarone, ma è spiazzato su entrambi i gol. CISSOKHO 6 Si adatta sul centrodestra, evita il 3-0. MARCHESE 4,5 Partenza col brivido, poi l’impotenza con Krunic sul 2-0 certifica la giornataccia. IZZO 5,5 Dietro è il migliore fino a un cedimento nel finale. RINCON 5 Troppi spazi a Mario Rui, attaccandolo pochissimo. Appena un po’ meglio quando entra Lazovic e va in mezzo. NTCHAM 5,5 Spreca palloni per 45’, più «libero» da trequartista. TINO COSTA 5 Krunic lo annebbia, Zielinski lo fa tremare: recupera 12 palloni, ne perde 28. LAXALT 5 Il meglio in fase difensiva, ma non basta correre e si spegne presto. PEROTTI 5 L’istinto lo porta ad allargarsi, però non si accende mai e i molti tentativi di tiro sono più da frustrazione. LAZOVIC 6 Largo a destra: sfruttato poco e solo alla fine, anche se ne avrebbe più degli altri. GAKPÉ 5 La palla persa che porta all’1-0 è una macchia grave. Peccato: è il più pericoloso quando cerca 1-1 e 2-1. PAVOLETTI 5,5 Non vede un pallone buono che sia uno. CAPEL 5,5 Vivo, ma poco più. ALL. GASPERINI 5 Se Burdisso era out, perché fuori anche De Maio per mettere Marchese centrale? CELI Gara facile da dirigere: mette subito le cose in chiaro con i cartellini gialli e da lì gestisce, senza commettere errori gravi e senza cambiare metro. DOBOSZ 6 - DI IORIO 6 CALVARESE 6 - SACCHI 6 6 S volta non è parola da fine ottobre. Gasperini dopo sette punti nelle ultime tre gare aveva parlato di alba di una nuova stagione: tramontata già nel buio dell’ennesima trasferta sbagliata. Fuori casa il Genoa ha perso quattro volte su cinque, ha segnato appena un gol e ne prende (19) da 13 partite di fila. La deconcentrazione da troppe voci societarie non regge come alibi: a proposito di luce, è stato un Genoa spento di gambe ma pure di testa. Più che incoerente nella fase difensiva collettiva, stavolta ha denunciato anche assenza di armi e ne ha offerte all’Empoli: errori gravi dei singoli (la palla persa da Gakpé ha lanciato l’1-0, l’affanno di Marchese 15 DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA su Krunic ha aperto tutte le vie per il raddoppio) e carenze offensive non solo realizzative. Un Genoa senza scintille come Perotti, stavolta a disagio da trequartista. LE SCELTE DI GIAMPAOLO L’Empoli ha srotolato il suo manifesto da squadra più giovane della A, consapevole che la coscienza dei propri limiti può essere in realtà il suo punto di forza: ha capito che dietro serve più compattezza e stavolta non ha preso gol (come solo una volta nelle ultime 12 gare); ha poco peso offensivo e rimedia con movimenti collaudati e buona freschezza atletica, che ha fatto arrossire quella del Genoa; soprattutto cerca di esaltare le qualità dei singoli di oggi. I primi gol in A di Krunic e Zielinski hanno compensato all’ultima giornata di assenza di 1Giampaolo vince in mezzo al campo Gasperini lontano da casa non brilla: 4 k.o. in 5 partite Saponara e dato ragione a Giampaolo, che con la fiducia al bosniaco come trequartista ha guardato avanti: Zielinski gli servirà da interno, quando tornerà l’ex milanista. E in quel ruolo il polacco ha scompaginato la partita a scacchi che era stata la prima mezzora: Empoli e Genoa avevano giocato ad autoannullarsi, dandosi appuntamento molto più in mezzo al campo che sulle fasce. E proprio lì l’Empoli ha cominciato a vincere, quando Zielinski e Paredes hanno preso a martellare Tino Costa e Ntcham, senza che Perotti riuscisse mai a creare squarci alle spalle di Diousse. Finché nella bellissima azione dell’1-0 si sono rivisti – Giampaolo non si offenderà – tipici principi «sarriani»: la fuga di Zielinski attivata da Pucciarelli che va a buttarsi dentro, il movimento di Maccarone, l’incursione di Krunic. Gasperini ha provato a scuotere il Genoa togliendo addirittura Perotti, con Lazovic largo a destra e Ntcham dietro le punte: che così sarebbe andata meglio si è visto però dopo il 2-0, trovato dall’Empoli appena un minuto dopo il cambio. E nella mezzora abbondante che ne è seguita, Krunic è comunque andato più vicino al 3-0 di quanto il Genoa, con Gakpé e poi Capel, abbia accarezzato l’idea di una folle e ingiusta rimonta. © RIPRODUZIONE RISERVATA EMPOLI 2 GENOA 0 PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Krunic al 44’ p.t., Zielinski al 12’ s.t. EMPOLI (4-3-1-2) Skorupski; Laurini, Tonelli, Costa, Mario Rui; Zielinski, Diousse (6’ s.t. Maiello), Paredes (24’ s.t. Buchel); Krunic; Pucciarelli (36’ s.t. Livaja), Maccarone. PANCHINA Pugliesi, Pelagotti, Zambelli, Camporese, Barba, Bittante, Ronaldo, Piu. ALL. Giampaolo BARICENTRO MOLTO BASSO 47,6 M ESPULSI nessuno AMMONITI Tonelli, Zielinski e Livaja g.s. GENOA (3-4-1-2) Perin; Munoz (18’ s.t. Cissokho), Marchese, Izzo; Rincon, Ntcham, Tino Costa, Laxalt; Perotti (11’ s.t. Lazovic); Gakpé, Pavoletti (23’ s.t. Capel). PANCHINA Lamanna, Ujkani, Burdisso, De Maio, Tachtsidis, Diogo Figueiras. ALLL. Gasperini BARICENTRO MEDIO 52,3 M ESPULSI nessuno AMMONITI Marchese, Munoz e Gakpé g.s. ARBITRO Celi di Bari NOTE paganti 2.071, inc. 28.918 euro, abbonati 6.699, quota euro 37.624. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori 9-6. In fuorigioco 0-5. Angoli 3-8. Recuperi 2’ p.t., 4’ s.t. 16 Serie A R Anticipi 9a giornata CARPI 1 BOLOGNA 2 DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA LE PAGELLE di G.LO SPOLLI CHE ERRORE, MATOS E’ PUNGENTE DONSAH E DESTRO DELUDONO, BRIENZA OK PRIMO TEMPO 1-0 MARCATORI Letizia (C) al 24’ p.t.; Gastaldello (B) al 2’, Masina (B) al 48’ s.t. CARPI CARPI (3-5-2) Belec; Zaccardo, Spolli, Romagnoli; Letizia, Cofie, Marrone (dal 31’ s.t. Bianco), Lollo, Gabriel Silva; Borriello (dal 12’ s.t. Gagliolo), Matos (dal 36’ s.t. Lasagna). PANCHINA Brkic, Benussi, Wallace, Lazzari, Bubnjic, Fedele, Gino, Di Gaudio, Mbakogu. ALLENATORE Sannino BARICENTRO MOLTO BASSO 45,5 METRI CAMBI DI SISTEMA dal 38’ p.t. 4-4-1 ESPULSI Lollo al 38’ p.t. per doppia ammonizione (due g.s.) AMMONITI Belec per proteste e Spolli per gioco scorretto Adam Masina, 21 anni, italo-marocchino del Bologna, festeggiato dai compagni dopo il gol del 2-1 IPP Masina-gol, Rossi respira E adesso l’ultimo è il Carpi 1Il Bologna vince il derby al 93’: Sannino va avanti con Letizia ma gioca un tempo in dieci, Gastaldello e l’italo-marocchino firmano la rimonta Guglielmo Longhi INVIATO A MODENA «S pero che sia la prima partita di un nuovo ciclo», dice Delio Rossi con un filo di voce. Panchina salva a pochi secondi dalla fine, rinviato il derby tra gli ex c.t. (Donadoni e Prandelli), Bologna per ora terz’ultimo, sorpasso sul Carpi. Tutto in una volta, tutto cancellato? Beh, non esageriamo. La vittoria rompe la crisi bestiale di 7 sconfitte in 8 giornate, ma è un placebo, una cura palliativa che serve a nascondere la sofferenza, non a farsi illusioni su una guarigione in tempi brevi. I problemi restano, la classifica è un pianto. Però l’ultimo posto ora è di altri: Rossi ha rispedito al mittente l’avviso di sfratto che in settimana era arrivato al Carpi, stoppato davanti allo stadio che lo ospita. CHE FINALE Decide Adam Masina, italomarocchino classe 1994. Un difensore, come l’altro uomo gol, Gastaldello, il capitano, 12 anni più vecchio, senza contare Letizia, terzino del Carpi. Il dettaglio aiuta a spiegare l’anomalia della partita: il Bologna ha giocato un primo tempo imbarazzante, vittima delle sue paure. Molle e senza idee, si è consegnato senza reagire. Non funzionava nulla: a partire da Destro, che pure si fa vedere per una discreta girata al volo, passando per un centrocampo di ragazzini (Rizzo, Diawara, Donsah: età media 20 anni) per arrivare a una difesa tremebonda. Poi il gol e il concorso di colpa arbitro-guardalinee che non vedono un fallo prima, un fuorigioco dopo. Sembrava finita per il povero Rossi. Poi la gara, poco per volta, svolta. Rimasto con l’uomo in più (il tecnico accenda un cero allo sciagurato Lol- lo), il Bologna capisce che può rischiare. E si butta sotto. «Vincere in rimonta conferma che siamo vivi», spiega ancora il tecnico. Giusto, vero. Il secondo tempo fa media col primo e consegna l’immagine di una squadra alla ricerca di se stessa, poco lucida, ma viva, quello sì. Dopo il pareggio arrivato proprio mentre i tifosi urlano «fuori le palle» (palo di Rizzo, tap-in di Gastaldello), Rossi cambia: manda dentro Brienza, passa al 4-2-3-1 con Destro unica punta e il vivace Giaccherini più arretrato. Il Carpi intanto ha rinunciato a giocare, ritirandosi nella sua metà campo. Insomma, il gol se lo va a cercare. Masina segna e urla ai tifosi: «E’ vostro! E’ vostro!». No, non è loro: è tutto del tecnico con la valigia in mano. SANNINO NON CAPITO Il Carpi? Fino all’espulsione di Lollo è saldamente in partita: Sanni- no non si cerca grane, rinuncia al 4-3-3 provato in settimana e conferma il 3-5-2, con un’ala in meno (Di Gaudio) e un mediano in più (Lollo). La spinta avviene soprattutto a sinistra grazie alla coppia Silva-Matos, mentre Borriello si dedica alle sportellate per crearsi spazi. Sotto di un uomo, si passa al 44-1, con Gabriel Silva terzino, Matos che arretra a fare l’esterno a centrocampo. Fin qui tutto logico. Poi Sannino fa la mossa che non piace al pubblico del Braglia: via Borriello, dentro Gagliolo, l’anno scorso premiato come miglior difensore della B. Chiarissimo l’obiettivo: abbassarsi, aspettare e puntare sul contropiedista Matos. Scelta conservativa che non viene capita. In effetti, la domanda nasce spontanea: perché privarsi di un volenteroso centravanti che sapeva tenere alta la squadra? © RIPRODUZIONE RISERVATA BOLOGNA 6 IL MIGLIORE IL MIGLIORE GAETANO LETIZIA EMANUELE GIACCHERINI 6,5 BOLOGNA (4-3-3) Da Costa; Krafth (dal 42’ p.t. Mbaye), Gastaldello, Oikonomou, Masina; Donsah, Diawara, Rizzo (dal 39’ s.t. Falco); Mounier (dall’11’ s.t. Brienza), Destro, Giaccherini. PANCHINA Sarr, Maietta, Morleo, Rossettini, Pulgar, Brighi, Crisetig, Taider, Mancosu. ALL. Rossi BARICENTRO ALTO 54,1 METRI CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 4-2-31 AMMONITI Mbaye e Mounier per gioco scorretto ARBITRO Tagliavento di Terni NOTE Paganti 3.038, incasso 61.444 euro; abbonati 3.709, quota 57.891 euro. Tiri in porta 3-7 (un palo). Tiri fuori 4-9. In fuorigioco 1-3. Angoli 3-8. Recuperi p.t. 2’, s.t. 4’ 6 6,5 Primo gol in Serie A nel contesto di una partita di grande sacrificio. Quando Sannino passa al 4-4-1 va a fare il terzino. Prestazione commovente. Inizio di stagione tribolato, due infortuni muscolari, non giocava una partita intera da quasi un anno. Destra, sinistra, centro: ha recuperato la condizione. Decisivo. BELEC 5 Diventato titolare con Sannino: paratona sulla punizione di Giaccherini, male sul gol decisivo. ZACCARDO 6 Esperienza da vendere, alla lunga va in sofferenza. SPOLLI 5 Fa scorrere il pallone che poi finisce a Masina. Imperdonabile. ROMAGNOLI 6 Partita di ordinaria amministrazione. COFIE 5,5 Si fa notare per una sventola che mette i brividi a Da Costa. Poco. MARRONE 6 Schierato davanti alla difesa, fin che può fa girare la squadra: 9 lanci positivi. BIANCO 5,5 Entra nel momento peggiore: difficile lasciare il segno. LOLLO 4 Nervoso e dannoso. Espulsione che mette nei guai la squadra. G. SILVA 6 Buona spinta sulla sinistra, entra a suo modo nell’azione del gol. Scompare nel secondo tempo. BORRIELLO 6 Partita generosa: dimostra che la voglia e il fisico ci sono. GAGLIOLO 6 Va a fare il terzino sinistro e tiene la posizione. MATOS 6,5 Si alterna in tre ruoli, non sfigura da unica punta votata al contropiede. (Lasagna s.v.) ALL. SANNINO 6 Raddrizza la squadra dopo la pessima prova di Bergamo: non meritava di perdere. DA COSTA 6 Debutto stagionale al posto di Mirante, infortunato. Paratona su Cofie. KRAFTH 5 Per lui invece un esordio da dimenticare: non tiene Matos e Lollo lo manda k.o. Parafrasando la nota pubblicità: «Krafth, cose cattive dalla Svezia». MBAYE 5 Instabile e impreciso: non basta correre. GASTALDELLO 6,5 Al di là del gol, sbaglia pochissimo. Ringiovanito. OIKONOMOU 6 Qualche incertezza con il veloce Matos, trova stabilità nella ripresa. MASINA 6,5 Fino al gol, poco o nulla. Poi diventa il salva Rossi. DONSAH 5 Fuori dal gioco: 17 passaggi sbagliati e 25 palle perse. DIAWARA 6 Smista molti palloni (83 passaggi riusciti), ma si limita al compitino del bravo regista. RIZZO 6 Si alterna con Giaccherini: niente di che. (Falco s.v.) MOUNIER 5,5 Meno brillante di altre volte. Salta poche volte l’uomo. BRIENZA 6,5 Schierato nella posizione che preferisce, entra subito in partita. Suo il cross del 2-1. DESTRO 5 Rossi gli dà ancora fiducia e lui non lo ripaga. Un solo guizzo. Salvate il soldato Destro. ALL. ROSSI 6 Prova di orgoglio anche se la sua panchina resta più instabile di uno sgabello. TAGLIAVENTO Mal consigliato dal guardalinee Galloni sul gol del Carpi: Letizia è in fuorigioco, seppure di poco, senza contare che l’avvio dell’azione è viziato da un fallo di Gabriel Silva. Giusto il doppio giallo a Lollo. MARRAZZO 6-GALLONI 5 GAVILLUCCI 6-MINELLI 6 5,5 DELIO ROSSI: «UN SUCCESSO FONDAMENTALE» Sannino battibecca con i tifosi «Non voglio più parlare di Castori» MODENA Peggio di così non poteva finire per Giuseppe Sannino. Prima il gol di Masina al 93’ che ha condannato il Carpi e poi il battibecco con alcuni tifosi sotto la curva, rei a suo dire di aver fischiato la squadra. Anche se probabilmente quei fischi erano indirizzati a lui per il cambio di Borriello. «La gente doveva solo ammirare una squadra - sbotta Sannino - perché ha giocato una gara ancora migliore rispetto a quella con il Torino». La delusione diventa rabbia quando gli nominano Castori. «Di Castori non voglio più parlare. Ora c’è solo Sannino col suo modo di allenare. Io faccio l’allenatore e devo essere giudicato in modo educato, senza tirare fuori il passato, e il Carpi ha dimostrato che può stare in Serie A, ha giocato una grande gara. In dieci per un’ora non abbiamo concesso un tiro in porta al Bologna. Il cambio di Borriello? Senza Marrone ci eravamo abbassati e mi serviva uno come Matos per ripartire». Può tirare un sospiro di sollievo Delio Rossi: «Abbiamo giocato peggio di altre volte, ma questa è una vittoria fondamentale. Abbiamo preso un altro gol in fuorigioco, avevo paura che la squadra si smarrisse, ma ha avuto una grande reazione». Davide Setti © RIPRODUZIONE RISERVATA IL LUTTO Ciao Tumburus, se ne va un altro pezzo del Bologna ’64 1Morto a 76 anni il difensore dell’ultimo scudetto rossoblù. Aveva giocato pure in Cile-Italia ’62, la «battaglia di Santiago» Andrea Tosi BOLOGNA D opo Bulgarelli, Haller, Furlanis e Nielsen, il Bologna piange un altro dei suoi figli prediletti, un altro campione d’Italia. Ieri mattina nella sua Aquileia, in Friuli, è scomparso Paride Tumburus, per nove stagioni roccioso difensore del club rossoblù che vinse lo scudetto del 1964. Tumburus, classe 1939, era ma- lato da tempo, ma solo pochi mesi fa aveva partecipato a Bologna alla «reunion» con Pavinato, Perani, Fogli per celebrare il Cinquantenario di quel titolo dimostrandosi in bella forma. Nel suo palmares col Bologna 227 presenze ufficiali e 4 gol. OLIMPIADI E MONDIALI Tumburus approdò sotto le Due Torri nel 1957, a 18 anni, venne subito mandato a farsi le ossa in serie D. Nel 1959 rientrò alla base per giocare in prima squa- dra. La sua fu una scalata veloce, passando per la Nazionale Olimpica ai Giochi di Roma, nel 1962 debuttò in Nazionale maggiore con la convocazione ai Mondiali in Cile dove scese in campo nella partita finita in rissa contro i padroni di casa, diretta dal famigerato arbitro Aston, la famosa «battaglia di Santiago». Per lui 4 presenze in azzurro. BUSTA AMARA La carriera di Tumburus è stata esemplare con lo scudetto vinto nello spareggio fino all’epilogo in serie C al Rovereto, che lo vide protagonista suo malgrado di un fatto di cronaca sportiva che fece scalpore nel dorato mondo del Bologna 1963-64, in piedi da sin.: Janich, Furlanis, Fogli, Tumburus, Negri. Accosciati: Perani, Bulgarelli, Nielsen, Haller, Pascutti. Pavinato OLYMPIA pallone. Nell’estate del 1971 il cartellino di Tumburus andò alle buste tra il Vicenza, dove aveva militato per due anni, e lo stesso Rovereto. Il Vicenza vinse il riscatto per 175 lire. Con quell’episodio si concluse la vita calcistica di Tumburus. Il suo ricordo è affidato a Romano Fogli, compagno nel Bologna e in Nazionale: «Insieme abbiamo condiviso per tre anni lo stesso pensionato e più tardi lo stesso condominio. Eravamo molto legati. Lui è stato un mastino anche bravo tecnicamente. La storia della busta?Paride ci rideva sempre sopra». Il Bologna, martedì contro l’Inter, giocherà col lutto al braccio. © RIPRODUZIONE RISERVATA