www.gazzetta.it / GazzettaTv canale 59
domenica 25 ottobre 2015 anno LXXI - numero 42
BRIGNONE GIGANTE
L’ANALISI di Fausto Narducci
23
ORA ABBIAMO FEDE
NEL RILANCIO DELLO SCI
La nuova regina delle nevi
Nella variegata galleria delle azzurre
vincenti - di volta in volta simpatiche
o altezzose, brave ragazze o
spregiudicate, grintose o riflessive mancava un cavallo pazzo.
A Soelden primo trionfo di Federica in Coppa del Mondo
La mamma Maria Rosa Quario: «Vi racconto le mie emozioni»
GREGORI, POLI ALLE PAGINE 28-29
10
E’ 1-1 CONTRO UN BEL PALERMO
INTER
A METÀ
SINISA: «MILAN,
SE FALLISCO
SERVE L’ESORCISTA»
C’E’ DONNARUMMA
Sinisa Mihajlovic con Gianluigi Donnarumma, 16 anni
Il Sassuolo a San Siro, Miha a rischio
Berlusconi a Milanello: «Qui basto io»
Gioca il portierino, Lopez in panchina
Gilardino (8° gol ai nerazzurri) risponde
a Perisic. Mancini non vince da 4 gare, ma in 10 sfiora
il successo e torna in testa solo per una notte
BIANCHIN, DELLA VALLE ALLE PAGINE 12-13
BREGA, D’ANGELO, FROSIO; LICARI,
TAIDELLI, VITALE, DA PAG 2 A PAG 6
8
CHIEVO-NAPOLI
FIORENTINA-ROMA
UN PRIMATO
PER SUPEREROI
Sarri punta su Higuain
per spiccare il volo
MALFITANO A PAGINA 14
La miglior difesa contro
il miglior attacco:
da Kuba e Kalinic a Pjanic
e Dzeko: sfida da Fantastici 4
E Salah torna a Firenze
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
RISULTATI, PARTITE & CLASSIFICA
9a GIORNATA
Bologna, vittoria salva Rossi
L’Empoli baby stende il Genoa
FIORENTINA
INTER*
ROMA
NAPOLI
SASSUOLO
LAZIO
TORINO
ATALANTA
CHIEVO
SAMPDORIA
18
18
17
15
15
15
14
14
12
11
PALERMO*
MILAN
EMPOLI*
GENOA*
JUVENTUS
UDINESE
FROSINONE
BOLOGNA*
VERONA
CARPI*
CECCHINI, D’ANGELO, SARDELLI
ALLE PAGINE 8-9
11
10
10
10
9
8
7
6
5
5
w
IL ROMPIPALLONE di Gene Gnocchi
Il pallone invernale di Serie A
cambia colore. Un po’ come Allegri
quando gli chiedono di Dybala
*Una partita in più.
STORIE E PERSONAGGI
DA NON PERDERE
1
Serie B, Cagliari show
Il Crotone fa sul serio
Livorno e Brescia ok
Il gol del vantaggio di Perisic. Sotto, l’esultanza di Gilardino dopo il pareggio
IL COMMENTO
di Alessandra Bocci
23
LE FONDAMENTA DEL MANCIO
51 0 2 5>
ALLE PAGINE 24-25
9 771120 506000
2
Vai Pennetta, il Master
per chiudere la carriera
«Non mollerò fino alla fine»
SPECIALE DI 4 PAGINE ALL’INTERNO
3
ALLEGRI, CHE RABBIA
«DYBALA PAGATO
40 MILIONI NON E’
UN PROBLEMA MIO»
Paulo Dybala, 21 anni, è arrivato in Italia nel 2012
14
IERI
EMPOLI-GENOA
2-0
CARPI-BOLOGNA
1-2
PALERMO-INTER
1-1
OGGI (ORE 15)
SAMPDORIA-VERONA (12.30)
JUVENTUS-ATALANTA
MILAN-SASSUOLO
UDINESE-FROSINONE
FIORENTINA-ROMA (18)
LAZIO-TORINO (18)
CHIEVO-NAPOLI (20.45)
12
Max e il problema che agita la Juve
«Aggressione mediatica, gioca più
di tutti». Paulo titolare con l’Atalanta
CASO ICARDI: A SECCO E SOSTITUITO
CALABRESI, GOZZINI, PASOTTO ALLE PAGINE 10-11
euro 1,50
Rivedi il GP di Malesia
Valentino cerca il Mondiale
tra la morsa spagnola
IANIERI, ZAMAGNI ALLE PAGINE 30-31
Mancini e Thohir stanno
discutendo di come
tornare sul mercato, e
intanto gli acquisti
interisti di inizio stagione
funzionano. Se non tutti,
quasi tutti.
32
TORNA L’ORA SOLARE
F.1 AD AUSTIN
VI SIETE RICORDATI
DI SPOSTARE INDIETRO
LE LANCETTE DELL’OROLOGIO?
Vince l’uragano
Tutto in un giorno
Pole alle 15, GP alle 20
ALLIEVI, PERNA
ALLE PAGINE 32-33
11 12
2
3
8
4
7
La Ferrari alle prese con Patricia
11 12
1
10
9
6
5
1
10
2
3
9
8
4
7
6
5
2
Serie A R Anticipi 9a giornata
1
2
3
1 Il pari del Palermo segnato da Alberto Gilardino,
33 anni ANSA 2 L’esultanza di Ivan Perisic, 26, dopo
l’1-0 interista LAPRESSE 3 Il rosso a Murillo LIVERANI
Poche idee e pochi gol
L’Inter non sa più vincere
1In vantaggio con Perisic e raggiunta da Gilardino (8 rete ai nerazzurri), per 70’ subisce
a
il Palermo. Si sveglia una volta rimasta in dieci, ma sbatte contro un grande Sorrentino
Fabio Licari
INVIATO A PALERMO
S
quadra gioca male e vince? Allora squadra
forte, diceva Boskov. Probabilmente l’aforisma del mitico allenatore jugoslavo andrebbe applicato anche a «squadra che gioca male e
pareggia», in questo caso l’Inter del suo allievo
Mancini: soprattutto per il modo in cui conquista
un punto prezioso che la riporta, almeno per una
notte, in testa alla classifica. Perché non si spiega
come, dopo aver subito il Palermo per quasi 70’ –
zero idee e zero occasioni manco fossero «tituli» –
una volta sull’1-1, e per di più in dieci per l’espulsione di Murillo, trovi forza e coraggio per un’aggressione finale fermata soltanto da un incredibile
Sorrentino. O forse si spiega con un’Inter disegnata male, poi aggiustata da Biabiany e da Guarin
mezzala, e infine rilanciata dal calo del Palermo.
Ma il successo no, sarebbe stato troppo. Così, dopo
la striscia di cinque vittorie di fila, Mancini passa al
ciclo dei pareggi (3 nelle ultime 4 partite, più il k.o.
con la Fiorentina). Roma, Napoli e Fiorentina, in
tutta sincerità, sembrano messe molto meglio.
UN 4-4-2 CHE NON VA Dove l’Inter non convince
è nel progetto iniziale che tende a ricalcare il mo-
dulo visto contro la Juve, ma di fatto somiglia più tattica il gap tecnico inevitabile. Il 3-5-2 usufruia un 4-4-2 tendente al 4-2-4 senza le verticalizza- sce di un bell’accorgimento che mette in crisi la
zioni e i tagli dell’Italia di Conte (e quindi conse- mediana nerazzurra: sono le due mezzali, l’ottignato a chi si difende). La coppia Jovetic-Icardi mo Rigoni e Hiljemark, ad alzarsi in linea con la
gioca infatti in linea, e non in verticale, senza tro- coppia Vazquez-Gilardino, senza allargarsi tropvarsi mai, quasi fossero due corpi estranei. Se po, lasciando che a turno uno tra Lazaar e Rispoli
questa incompatibilità era una variabile non pre- si sovrapponga sugli esterni. Gila ha una voglia
vedibile, non si capisce perché promatta e tanto fiato: l’intesa con
curarsi altri problemi volontariaVazquez sembra nata, si vedono
IL NUMERO
mente: e cioè schierare Guarin
uno-due e incroci, ed è Miranda
«elastico» di destra. Ruolo nel qual’ultimo ostacolo a un gol che semle una settimana fa s’era speso con
bra sul punto di arrivare. Dietro
basta l’esperienza di Maresca per
più risultato Brozovic. Il portogheaiutare la difesa contro un Icardi
se proprio non si trova sulla fascia,
invisibile e uno Jovetic meno lucinon riesce a compattare la mediado del solito. Pressione, giro palla
na e poi aggiungersi alle punte: di i giorni trascorsi
e occasioni-gol con Vazquez che,
fatto lascia Medel-Kondogbia, già dall’ultimo successo
se soltanto presumesse meno dal
poco assortiti, nelle mani del bel
suo dribbling ogni tanto, sarebbe
centrocampo del Palermo. Dei due dell’Inter (1-0
uno spettacolo continuo.
è il francese il più deludente, per- al Verona): poi una
ché avrebbe bisogno di uno Xabi sconfitta e 3 pareggi
IL CAPOVOLGIMENTO Sembra
Alonso accanto, e invece né lui né
il cileno costruiscono. Aggiungi la timidezza del- che l’Inter stia per crollare, perché anche nel sel’asse Telles-Perisic a sinistra e un po’ ti spieghi gli condo tempo non c’è reazione. Poi ecco il capovolgimento improvviso. Intanto (10’) Kondogbia
affanni.
fuori, Guarin mezzala e Biabiany esterno comCHE BEL PALERMO Ma poi c’è il Palermo. E Iachi- pongono un 4-4-2 «logico». Poi l’ala francese, il
ni, lui sì, che se la gioca bene colmando con la migliore in campo, su una delle poche distrazioni
31
rosanero, trova Perisic nell’area piccola per l’1-0
che nessuno si sarebbe sognato (15’). Quindi il
pari in area di Gilardino, ottavo centro all’Inter,
su azione di Vazquez (21’). E infine l’espulsione
di Murillo per fallo sull’italo-argentino (34’), con
l’Inter che però ha preso il sopravvento pur in inferiorità: Guarin (una volta) e Biabiany (due) sono fermati soltanto da Sorrentino versione supereroe. La «colpa» del Palermo è evidente nell’abbassamento del baricentro dopo l’1-1, scelta forse obbligata dal fiato corto, ma che consegna la
manovra a un’Inter coraggiosa, anche col 4-2-3.
ANCHE KONDOGBIA… In tutto ciò, anche l’arbitro Doveri ci mette del suo risparmiando a Kondogbia il secondo giallo nel finale del primo tempo (fallo su Vazquez lanciatissimo): con una decisione da fenomeno fosse stata corretta, invece
sbagliata. L’Inter sarebbe rimasta in dieci ben prima, e chissà quale sarebbe stato il risultato. Oltre
al punto guadagnato, l’Inter ha sicuramente capito qualcosa di più su se stessa: il 4-4-2 è praticabile con esterni veri e un mediano meno «fisico»,
ma resta l’incognita Icardi. Il Palermo sta risalendo, pian piano, dopo gli urlacci di Zamparini, ma
adesso lo aspetta il Napoli. Che, a occhio, non è
quest’Inter. Proprio no.
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DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
PALERMO
1 1
INTER
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Perisic (I) al 15’, Gilardino (P) al 21’ s.t.
PALERMO (3-5-2) Sorrentino;
Struna, Gonzalez, Andelkovic;
Rispoli, Rigoni (dal 48’ s.t. Chochev),
Maresca, Hiljemark (dal 19’ s.t.
Quaison), Lazaar (dal 36’ s.t.
Daprelà); Vazquez, Gilardino.
PANCHINA Colombi, Vitiello,
Goldaniga, Jajalo, Brugman, Cassini,
Trajkovski, La Gumina, Pezzella.
ALLENATORE Iachini.
BARICENTRO MOLTO BASSO 46 M
CAMBI DI SISTEMA nessuno.
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Vazquez per c.n.r.,
Maresca e Gilardino per g.s.
INTER (4-4-2) Handanovic;
Nagatomo, Miranda, Murillo, Telles;
Guarin, Medel, Kondogbia (dal 10’ s.t.
Biabiany), Perisic; Jovetic (dal 40’ s.t.
Ranocchia), Icardi (dal 33’ s.t. Ljajic).
PANCHINA Carrizo, Santon,
Montoya, Juan Jesus, D’Ambrosio,
Melo, Brozovic, Gnoukouri, Palacio,
Manaj. ALLENATORE Mancini.
BARICENTRO BASSO 50 METRI
CAMBI DI SISTEMA 4-4-1 dal 34’
s.t.; 4-3-2 dal 40’ s.t.
ESPULSI Murillo per doppia
ammonizione (gioco scorretto) al 34’
s.t. AMMONITI Kondogbia per g.s.
ARBITRO Doveri di Roma. NOTE paganti 10.603, incasso di 333.051 euro.
Abbonati 10.023, quota di 111.212 euro. Tiri in porta 4-6. Tiri fuori 5-6.
Angoli 3-10. In fuorigioco 3-3. Recuperi 0’ p.t.; 3’ s.t.
PRIMO TEMPO
16’ Numero di Vazquez L’azzurro mette al centro di sinistro, bravo
Handanovic a respingere, mentre Murillo controllava Gilardino.
23’ Jovetic fa da solo Il montenegrino si accentra e con il destro
prova a concludere dai 20 metri: pallone altissimo.
27’ Handanovic attento Altra occasione per Vazquez, stavolta da
posizione più centrale: il portiere sloveno dell’Inter salva.
38’ Ammonito il Mudo Contatto tra Vazquez e Kondogbia (già
ammonito): Doveri mostra il giallo al rosanero.
39’ Chance per Guarin Ci prova il colombiano, su sponda di Icardi:
destro «murato» da Gonzalez.
SECONDO TEMPO
15’ PERISIC GOL! Jovetic infila per il neoentrato Biabiany, assist da
destra per il croato, che deve solo appoggiare in rete.
21’ GILARDINO GOL! Sinistro di Vazquez: due rimpalli favoriscono
Gilardino, che con il ginocchio mette alle spalle di Handanovic.
30’ Miracolo di Sorrentino Destro di Guarin toccato da Maresca: il
portiere del Palermo è prodigioso nel deviare sulla traversa.
34’ Rosso a Murillo Inter in 10: seconda ammonizione per il difensore
colombiano, che commette fallo su Vazquez.
45’ Santo Stefano Sorrentino miracoloso su Biabiany, servito da Ljajic.
LA MOVIOLA
di V.D’A.
KONDOGBIA-VAZQUEZ È FALLO
OK INVECE IL ROSSO A MURILLO
L’episodio chiave al 34’ della
ripresa, quando l’arbitro Doveri
estrae il secondo cartellino
giallo per Murillo, costringendo
l’Inter a chiudere la gara in
inferiorità numerica. Chiamata
molto difficile, ma sicuramente
corretta. Il difensore
colombiano lascia il piede a
martello e con la punta delle
dita va a toccare il piede di
Vazquez, che va giù. Giusta la
seconda ammonizione e il
rosso. Nel primo tempo invece
Doveri sbaglia ad ammonire
Vazquez per simulazione per
un’azione molto simile. Stavolta
il fallo sarebbe di Kondogbia
(già ammonito), che in ritardo
colpisce l’avversario col
ginocchio: poteva starci il
secondo giallo per il francese.
Nel primo tempo Guarin chiede
un rigore per una strattonata
di Lazaar (molto leggera, giusto
lasciare andare); nella ripresa
è Murillo a chiedere il penalty,
ma il tocco di mano di Gilardino
(che subisce anche fallo) non è
da rigore.
3
fIL CASO
L’ARGENTINO SOSTITUITO
La brutta copia di Icardi
Ma non è solo colpa sua
1Per Mauro altra
serata deludente.
Viene servito poco
ed esce al 78’. Ora
ipotesi panchina
Matteo Brega
MOMENTO NO
SEGNA MENO
E GIOCA PEGGIO
1Mauro Icardi, 22 anni, ha segnato tre gol in meno rispetto
alla nona giornata dello scorso campionato: era già
a cinque, in questa stagione è fermo a due. Ieri non ha mai
tirato nello specchio della porta; solo una conclusione a lato
TOCCHI PER ZONA
PASSAGGI
13
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
TOTALI
ATTACCO
POSITIVI
8
NEGATIVI 5
PALLE PERSE
10
PALLONI GIOCATI
19
INVIATO A PALERMO
3
N
on è questo il vero Mauro
Icardi. Sostituito al 33’
della ripresa a Palermo
dopo una serata passata in seconda fila, parcheggiato nel
centro dell’attacco senza la logica che lo dovrebbe accompagnare. Ovvero servirlo, coinvolgerlo, cercarlo di più. La convivenza con Stevan Jovetic va migliorata, vero. Ma non può
essere soltanto questo. Il mosaico dell’ultimo capocannoniere
della Serie A (insieme a Toni)
ha molteplici pezzi da ricercare
per tornare a essere quello mirabile di pochi mesi fa. Due gol
ha segnato finora Maurito, e in
un caso solo è stato anche decisivo, il 20 settembre contro il
Chievo. Il gol contro la Fiorentina è servito giusto per se stesso,
per dare un bocconcino alla stagione individuale che poco per
ora assomiglia a quella di un autentico bomber. Il problema fisico patito il 23 agosto nel riscaldamento prima dell’Atalanta rischia di essere un attracco
semplicistico di alibi. Se Icardi
gioca, si parte dal presupposto
che sia in grado di farlo.
AI MARGINI Ieri sera, per la
quinta volta in otto presenze
stagionali, non ha tirato in porta nemmeno una volta. Dato allarmante per quello che dovrebbe essere il principale terminale
della squadra di Mancini. Non
tira perché viene servito male e
poco. E nei 45 minuti iniziali ha
toccato lo stesso numero di palloni di Handanovic: otto. Uno
raccoglie i palloni dal fondo e li
rinvia, l’altro dovrebbe costringere i portieri avversari a recuperarli dal fondo della rete. In
una sfida che negli ultimi anni
ha regalato gol e spettacolo ci si
aspettava di più da lui, che invece è stato ingabbiato da Giancarlo Gonzalez rimanendo lontano dal proprio standard. O al-
2
1
2
2
DRIBBLING
0
3
1
2
1
MINUTI GIOCATI
1
1
TIRI
78’
TOTALI
1
NELLO SPECCHIO 0
1
FUORI
GOL SEGNATI
IL PUNTO DA CUI HA TIRATO
IN STAGIONE
2
ALLA 9ª DELLO SCORSO ANNO
5
GDS
0
i tiri dell’Inter nella porta
di Sorrentino in tutto il primo
tempo: non era mai successo
restare a zero nei primi 45’
in questo campionato
2
i gol stagionali di Icardi:
l’anno scorso l’argentino è stato
il capocannoniere della A con 22
reti (insieme a Toni). Nel 2014-15
è arrivato a 27 gol complessivi
meno da quello sufficiente per
un giocatore come lui. L’anno
scorso nelle prime 9 giornate
aveva segnato 5 gol ed era stato
decisivo contro il Cesena e la
Sampdoria. Era l’Inter di Mazzarri, però Mauro avrebbe poi
mantenuto lo stesso rendimento anche con l’arrivo di Mancini. Non c’era Jovetic, c’era Rodrigo Palacio con cui molto probabilmente Icardi si trovava
meglio. L’ex genoano è uno che
lo ha sempre cercato, lavorando
anche sugli esterni per stanare i
centrali difensivi avversari.
quest’anno) e lui non ha saputo
guadagnarsi nemmeno un fallo
fino a quando è rimasto in campo. «Ci può stare che rimanga in
panchina qualche volta», ha
detto Mancini. «Una punta può
essere utile anche se non segna,
deve stare tranquillo. Ma è chiaro che abbiamo bisogno dei gol
dei nostri attaccanti». Insomma, con tre partite in otto giorni
non è escluso che stia per nascere un’Inter 2.0, senza Icardi.
Evento impronosticabile fino a
qualche settimana fa. «Perisic?
Può essere il suo vice».
CAMBIO Maurito è sereno e lo
ha mostrato all’uscita dal campo. Ha portato la fascia di capitano a Guarin e poi è corso verso Ljajic per velocizzare il cambio e non perdere tempo. Ha dato il cinque (senza eccessivo
entusiasmo, è vero) sia a Mancini sia al vice Sylvinho. L’approccio della squadra non lo aiuta
(mai un gol nei primi 30 minuti
AAA CERCASI ATTACCO L’attacco rimane un nodo robusto.
Nove gol in 9 partite non valgono il primo posto (seppure momentaneo) perché non si può
vincere sempre 1-0. «Ma noi
non siamo una squadra che vincerà spesso per 3 o 4 a zero, non
ancora almeno», ha precisato il
tecnico interista.
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Serie A R Anticipi 9a giornata
DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
5
LE PAGELLE di LUCA TAIDELLI
PALERMO
INTER
6,5
6,5
LA LUCE VIENE
DA VAZQUEZ
GONZALEZ DECISIVO
ORDINE MARESCA
6
6
GONZALEZ
Sicuro in aiuto
sui compagni,
mura Guarin nel
primo tempo.
Decisivo nel
finale: Ljajic
avrebbe messo
in porta Jovetic.
ANDELKOVIC
Gara senza
infamia e senza
lode. Quando si
fa saltare c’è
appunto
Gonzalez pronto
al raddoppio.
RISPOLI
Si perde Perisic
sul gol, ma
spinge come un
matto e solo un
miracolo di
Telles gli
impedisce il gol
del 2-1. Ma il
gioco era fermo.
RIGONI
Partita di grande
sostanza in
entrambe le fasi.
Cancella
Kondogbia e
cerca sempre
di proporsi.
Esce sfinito.
CONTRASTI 0
LANCI 4
PASSAGGI 36
CONTRASTI 0
LANCI 0
PASSAGGI 26
TIRI 1
CROSS 3
PASSAGGI 30
TIRI 0
RECUPERI 5
PASSAGGI 20
IL TECNICO
GIUSEPPE
IACHINI
6,5
Col 3-5-2 in cui blocca
Maresca e sguinzaglia gli
interni ha trovato la
quadratura del cerchio. Non
è colpa sua se nel finale il
Palermo va in riserva e si
arrocca intorno a Sorrentino.
6
IL MIGLIORE
STEFANO
SORRENTINO
7
Reattivo sulla punizione di
Jovetic, non ha il tempo di
uscire sul taglio di Biabiany
che porta al gol di Perisic. Si
supera sul tiro sporco di
Guarin e soprattutto sullo
stesso Biabiany.
LAZAAR
È bravo e
sembra saperlo
fin troppo bene.
Dopo un avvio
in cui si beve
spesso
Nagatomo,
cerca giocate
ad effetto.
Poi si riassetta.
VAZQUEZ
Tocchi di fino
nello stretto, un
tacco volante
per Rispoli da
videogioco.
Impegna
Handanovic due
volte e trova il
tiro cross per
Gila-gol.
TIRI 1
RECUPERI 7
PASSAGGI 50
TIRI 0
RECUPERI 4
PASSAGGI 21
TIRI 0
CROSS 4
PASSAGGI 29
TIRI 2
CROSS 7
DRIBBLING 3
ALJAZ
STRUNA
Poco sollecitato da questo
Icardi che si marca da solo e
sostenuto da Rispoli e
Gonzalez, non commette
errori marchiani. Forse poteva
essere più reattivo sul guizzo
di Perisic.
CONTRASTI 1 LANCI 1
PASSAGGI 29
IL MIGLIORE
JONATHAN
BIABIANY
7
Il pallone che dopo pochi
secondi ruba a Vazquez è la
scossa ai compagni indolenti.
Poi spalanca la porta a Perisic.
L’uomo giusto al posto giusto.
Solo un miracolo di Sorrentino
gli nega un gol meritato.
DAPRELÀ
Spiccioli di gara
a rilevare un
compagno
rimasto senza
fiato.
CHOCHEV
Entra nei minuti
finali per fare
legna in mezzo
tra compagni
che ballano
malgrado la
superiorità
numerica.
TIRI 3
SPONDE 7
DRIBBLING 0
TIRI 0
RECUPERI 2
PASSAGGI 5
TIRI 0
RECUPERI 1
PASSAGGI 3
TIRI 0
RECUPERI 0
PASSAGGI 0
3
10
4
4
ANGOLI
MOLTO BASSO 46 m
6
MAURO
ICARDI
5
Si riveda la partita di Gilardino
e rifletta. Ma lo faccia anche
Mancini, perché quella tra
Mauro e Jovetic ricorda
l’intesa tra moglie e suocera.
Per la quinta volta in 8 gare
non tira mai in porta.
11 11
PARATE 1
RINVII 6
PRESE ALTE 0
CONTRASTI 3
CROSS 6
PASSAGGI 54
CONTRASTI 7
LANCI 2
PASSAGGI 41
CONTRASTI 0
LANCI 7
PASSAGGI 33
6
6
MEDEL
L’aggiustatore
prova a mettere
una pezza
ovunque. Con 65
passaggi positivi
stravince tra i
suoi, ma non
verticalizza quasi
mai.
KONDOGBIA
Guarda a fatica
Rigoni, senza
trovare mai
tempi e spazi.
Meriterebbe
il secondo giallo
su Vazquez.
Sostituito a inizio
ripresa.
CONTRASTI 1
CROSS 8
PASSAGGI 42
TIRI 3
RECUPERI 5
PASSAGGI 39
TIRI 0
RECUPERI 8
PASSAGGI 65
TIRI 0
RECUPERI 5
PASSAGGI 27
6
6,5
s.v.
PERISIC
Inizio più utile
dietro. Due cross
dei suoi, ma
anche un
contropiede
sprecato
malamente.
Ha il merito di
sbloccare una
gara rognosa.
JOVETIC
Genio
intermittente
come un faro.
Tanti fronzoli, un
tiro in curva,
l’invenzione a
pescare Biabiany
sul gol e una
gran punizione.
LJAJIC
Pochi minuti ma
pesanti, con due
guizzi che
mandano in tilt
il Palermo.
Geniale l’assist
per Biabiany su
cui si esalta
Sorrentino.
RANOCCHIA
Entra per Jovetic
dopo l’espulsione
di Murillo. Mai
impegnato
perché malgrado
l’inferiorità
l’Inter spinge a
tutta.
TIRI 3
RECUPERI 7
PASSAGGI 31
TIRI 4
SPONDE 2
DRIBBLING 1
TIRI 0
SPONDE 1
DRIBBLING 0
CONTRASTI 0
LANCI 0
PASSAGGI 2
DAMATO 6
PASQUA 6
VUOTO 6
RANGHETTI 6
PASSAGGI EFFETTUATI
BARICENTRO
BASSO 50 m
479
55
PASSAGGI RIUSCITI
55,5%
TIRI NELLO
SPECCHIO
3
PALLE
PERSE
FALLI
COMMESSI
CONTRASTI
VINTI
76,3%
83,5%
25
13
9
10
44,5%
23
5
GUARIN
Due gare in una.
Da esterno
adattato,
promette ma
non mantiene e
sbaglia quasi
tutto. Si scatena
da mezzala,
sfiorando due
volte il gol.
388
POSSESSO PALLA
27
6
TELLES
Nel primo tempo
crossa due volte
contro Rigoni in
5”. Al lunapark
avrebbe vinto
una bambolina.
Molto meglio nel
secondo tempo.
20 11
25
5,5
MURILLO
Reattivo, non
commette i soliti
errori di
posizionamento,
ma riesce
nell’impresa di
prendere due
gialli con due falli
su Gilardino e
Vazquez.
10 20
10
6,5
MIRANDA
Il più solido della
retroguardia.
Ingaggia un
gran duello con
Gilardino.
Sfortunato nella
carambola del
pareggio.
6
IL PEGGIORE
TIRI 1 SPONDE 0
DRIBBLING 0
156 142
5,5
NAGATOMO
Soffre Lazaar.
Con Guarin
forma una
catena di destra
troppo
pasticciona.
Qualche segnale
di risveglio nella
ripresa.
TIRI 2 CROSS 2
DRIBBLING 0
s.v.
QUAISON
Entra e il
Palermo trova
subito la rete
dell’1-1. Poi si
vede poco
perché i
compagni hanno
finito la benzina
e non escono
più.
7
12
Le colpe di un 4-4-2 con alcuni
uomini «disadattati» superano
i meriti per le correzioni in
corsa. Se non vince a Bologna
torna l’ossessione da pareggio
del suo primo mandato
interista.
GILARDINO
Più del gol,
pesante ma
fortunoso, piace
per come fa
salire la squadra
e lotta su ogni
palla. Un
professore al
cospetto
dell’alunno Icardi.
INTER
BARICENTRO
70
ROBERTO
MANCINI
DOVERI Vedere il ginocchio di Kondogbia che tocca Vazquez sarebbe stato da lince. Per il resto gestisce bene una gara non facile. Giusto il
secondo giallo a Murillo, che con la punta del piede prende Gilardino.
6
PALERMO
s.v.
6
BIABIANY E LJAJIC
ENTRANO BENE
KONDOGBIA
NON PERVENUTO
5,5
6,5
HILJEMARK
Per un tempo è
solido in
interdizione e
sempre pronto
a inserirsi.
Poi cala e viene
giustamente
sostituito.
6,5
IL PEGGIORE
6
6
6
HANDANOVIC
Sicuro due volte
su Vazquez, non
può nulla su
quella palla
uscita da un
flipper che alla
fine premia
Gilardino.
IL TECNICO
MARESCA
Bloccato davanti
alla difesa. Ritmi
da subbuteo, ma
con piede fatato
e visione di gioco
fa viaggiare la
palla e correre
i compagni.
PARATE 6 RINVII 10
PRESE ALTE 0
6
6
6,5
17
7
1
24
44
12
GDS - DATI OPTA
fLA PARTITA AI RAGGI X
Sponde e protezione
Gilardino insegna
come lavora un «9»
L
1Il centravanti del Palermo gioca da punto di riferimento
5
avanzato al contrario di Icardi, troppo lontano da Jovetic
LA MOSSA TATTICA
GILARDINO: sponde 7
VAZQUEZ: dribbling positivi 3
MARESCA: lanci positivi 9
LAZAAR
MARESCA
HILJEMARK
RIGONI
ICARDI PROFONDO Sull’altro fronte, Icardi non
Alex Frosio
ha proprio aiutato. Le sue cifre parlano chiaro:
appena 19 tocchi, con 8 passaggi positivi e ben 5
@alexfrosio
negativi. Soprattutto, la tendenza a cercare
ezione di «centravantismo» applicato alla sempre la profondità – peraltro contro una linea
squadra. Il maestro in cattedra è stato Al- a tre sistemata a ridosso dell’area di rigore quinberto Gilardino, l’allievo (indisciplinato) di con pochissimo spazio alle spalle – e mai veMauro Icardi, e non solo – anzi, quasi per niente nendo incontro a Jovetic. Il montenegrino parti– per il gol che l’attaccante del Palermo ha se- va da seconda punta e troppo spesso riceveva
gnato vincendo la sfida a distanza con il giovane anche lui spalle alla porta, quindi senza capacità
nerazzurro. Che può diventare uno dei migliori di incidere. Con Icardi sempre molto lontano, la
«9» del mondo, e l’ha già dimostrato con le 22 connessione tra i due è riuscita praticamente
reti della stagione scorsa, ma che ha ancora tan- una sola volta. Più semplice lo sfogo sull’esterto da imparare: non basta starsene lì davanti e no: solo a sinistra per Perisic quando a destra
aspettare che arrivi il pallone giuc’era un Guarin poco avvezzo al
sto, in certe partite come quella di
ruolo di ala, poi anche dall’altra
ieri serve partecipare al gioco, daparte con Biabiany che puntava
LA «VITTIMA»
re una mano ai compagni, offrire
forte verso l’area (vedi il gol neun punto di riferimento lì davanti.
razzurro, completato da Perisic
Icardi non lo ha fatto, Gila invece
sul secondo palo, su cross di Biaci è riuscito alla grande: del resto,
biany).
è stato uno dei punti distintivi di
tutta la sua carriera. Una delle ca- I falli subiti da
GLI ERRORI DI JO-JO Comprensiratteristiche principali dell’ex Vazquez: è stato
bili, in questi termini, i 13 passagcentravanti della Nazionale è la
gi sbagliati di Jovetic, quasi tutti
il
giocatore
più
capacità di venire incontro al cenquelli indirizzati dentro gli ultimi
trocampo, difendere il pallone e «tartassato»
sedici metri di campo. Ed è più
smistarlo. Ben 7 le sue sponde ieri della partita
semplice anche capire la sostitusera, con 14 passaggi positivi su
zione di Icardi con Ljajic. A quel
19. Nel sistema di gioco del Palermo, questo punto, Jo-Jo si è spostato in una posizione più
aspetto è particolarmente importante. Gila, avanzata ma sempre «di manovra», con un mospalle alla porta, può infatti aspettare e servire vimento che risucchiava un po’ di più i difensori
Vazquez che agisce e ha agito dietro di lui: «El del Palermo creando spazi per gli inserimenti.
Mudo» può così partire guardando in faccia i di- L’inferiorità numerica non ha permesso all’Inter
fensori avversari e ha diverse soluzioni di pas- di sfruttare al massimo questa situazione di giosaggio, perché i due esterni spingono e i due in- co, che si è comunque vista in un’occasione,
terni di centrocampo sono bravissimi a inserirsi quando – uscito proprio Jovetic nel finale –
(Hiljemark più in diagonale a sinistra in raddop- Ljajic ha potuto puntare frontalmente la porta e
pio a Lazaar, Rigoni più verso l’area avversaria). inventare una verticalizzazione per il taglio dalA questo si aggiunga la regia lucida di Maresca l’esterno all’interno di Biabiany, fermato soltan(50 passaggi positivi) ed è così che il Palermo ha to da un grande intervento (uno dei tanti) di
tenuto testa all’Inter, pur tenendo meno il con- Sorrentino.
trollo del pallone e sbagliando più passaggi.
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VAZQUEZ
RISPOLI
GILARDINO
PASSAGGIO
MOVIMENTO
GDS
Serie A R Anticipi 9a giornata
LE PAGELLE
L’Empoli va con i giovani terribili
Krunic-Zielinski: il Genoa è steso
di A.E.
SKORUPSKI C’È
MAIELLO LOTTA
MARCHESE FLOP
LAZOVIC È SOLO
Andrea Elefante
INVIATO A EMPOLI (FI)
EMPOLI
7
IL MIGLIORE
PIOTR
ZIELINSKI
7
Nessuno tira in porta quanto lui:
il mestiere di inserirsi, di scappare
sulla fascia per inventare gol
e di essere al posto giusto per
segnare il suo.
SKORUPSKI 6,5 Due no
importanti: a Gakpé appena
segnato l’1-0 e alla fine a Capel.
LAURINI 6 Con Laxalt non è una
missione impossibile, ma qualche
errore di troppo: 21 palle perse.
TONELLI 6,5 Solo una sbandata,
tiene il reparto in mano: sempre
sicuro in «uscita».
COSTA 6 Si appoggia a Tonelli: non
è pomeriggio da straordinari.
MARIO RUI 6,5 I migliori lanci
sono i suoi, si fa un po’ più dura con
Lazovic.
DIOUSSE 6 Solo un regalo a
Gakpé, Perotti si limita da solo.
MAIELLO 6 Con Ntcham serve
lottare e non è tipo da aver paura.
PAREDES 6 Una punizione
all’arsenico e lavoro di quantità.
BUCHEL 6 Quando serve una
mano a Maiello su Ntcham.
KRUNIC 7 Per mezzora si
preoccupa soprattutto di Tino
Costa, poi si lascia andare:
puntuale sul gol, padre del
2-0 e spreca il 3-0.
PUCCIARELLI 6,5 Si vede che è
adattato da seconda punta,
compensa con la generosità: è
dappertutto, partecipazione attiva
all’1-0. (Livaja s.v.)
MACCARONE 6 A forza di fare il
centravanti di fatica perde lucidità
quando vede il 2-0 (ma lo fa
Zielinski).
ALL. GIAMPAOLO 7 Senza
Saponara, sfrutta bene i giocatori
che ha con l’umiltà di non
rinnegare il passato.
GENOA
5
IL MIGLIORE
MATTIA
PERIN
6,5
Almeno il suo ritorno a certi livelli
è una buona notizia: tonico due
volte su Zielinski e quando
tira fuori dalla porta una punizione
di Paredes.
MUNOZ 5 Duella con Maccarone,
ma è spiazzato su entrambi i gol.
CISSOKHO 6 Si adatta sul centrodestra, evita il 3-0.
MARCHESE 4,5 Partenza col
brivido, poi l’impotenza con Krunic
sul 2-0 certifica la giornataccia.
IZZO 5,5 Dietro è il migliore fino a
un cedimento nel finale.
RINCON 5 Troppi spazi a Mario
Rui, attaccandolo pochissimo.
Appena un po’ meglio quando
entra Lazovic e va in mezzo.
NTCHAM 5,5 Spreca palloni per
45’, più «libero» da trequartista.
TINO COSTA 5 Krunic lo
annebbia, Zielinski lo fa tremare:
recupera 12 palloni, ne perde 28.
LAXALT 5 Il meglio in fase
difensiva, ma non basta correre e
si spegne presto.
PEROTTI 5 L’istinto lo porta ad
allargarsi, però non si accende
mai e i molti tentativi di tiro sono
più da frustrazione.
LAZOVIC 6 Largo a destra:
sfruttato poco e solo alla fine,
anche se ne avrebbe più degli altri.
GAKPÉ 5 La palla persa che porta
all’1-0 è una macchia grave.
Peccato: è il più pericoloso quando
cerca 1-1 e 2-1.
PAVOLETTI 5,5 Non vede un
pallone buono che sia uno.
CAPEL 5,5 Vivo, ma poco più.
ALL. GASPERINI 5 Se Burdisso
era out, perché fuori anche De
Maio per mettere Marchese
centrale?
CELI Gara facile
da dirigere:
mette subito
le cose in chiaro con i cartellini
gialli e da lì gestisce, senza
commettere errori gravi e senza
cambiare metro.
DOBOSZ 6 - DI IORIO 6
CALVARESE 6 - SACCHI 6
6
S
volta non è parola da fine
ottobre. Gasperini dopo
sette punti nelle ultime
tre gare aveva parlato di alba di
una nuova stagione: tramontata già nel buio dell’ennesima
trasferta sbagliata. Fuori casa il
Genoa ha perso quattro volte
su cinque, ha segnato appena
un gol e ne prende (19) da 13
partite di fila. La deconcentrazione da troppe voci societarie
non regge come alibi: a proposito di luce, è stato un Genoa
spento di gambe ma pure di testa. Più che incoerente nella fase difensiva collettiva, stavolta
ha denunciato anche assenza
di armi e ne ha offerte all’Empoli: errori gravi dei singoli (la
palla persa da Gakpé ha lanciato l’1-0, l’affanno di Marchese
15
DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
su Krunic ha aperto tutte le vie
per il raddoppio) e carenze offensive non solo realizzative.
Un Genoa senza scintille come
Perotti, stavolta a disagio da
trequartista.
LE SCELTE DI GIAMPAOLO
L’Empoli ha srotolato il suo manifesto da squadra più giovane
della A, consapevole che la coscienza dei propri limiti può essere in realtà il suo punto di forza: ha capito che dietro serve
più compattezza e stavolta non
ha preso gol (come solo una
volta nelle ultime 12 gare); ha
poco peso offensivo e rimedia
con movimenti collaudati e
buona freschezza atletica, che
ha fatto arrossire quella del Genoa; soprattutto cerca di esaltare le qualità dei singoli di oggi. I primi gol in A di Krunic e
Zielinski hanno compensato all’ultima giornata di assenza di
1Giampaolo vince
in mezzo al campo
Gasperini lontano
da casa non brilla:
4 k.o. in 5 partite
Saponara e dato ragione a
Giampaolo, che con la fiducia
al bosniaco come trequartista
ha guardato avanti: Zielinski
gli servirà da interno, quando
tornerà l’ex milanista. E in quel
ruolo il polacco ha scompaginato la partita a scacchi che era
stata la prima mezzora: Empoli
e Genoa avevano giocato ad autoannullarsi, dandosi appuntamento molto più in mezzo al
campo che sulle fasce. E proprio lì l’Empoli ha cominciato a
vincere, quando Zielinski e Paredes hanno preso a martellare
Tino Costa e Ntcham, senza
che Perotti riuscisse mai a creare squarci alle spalle di Diousse. Finché nella bellissima azione dell’1-0 si sono rivisti –
Giampaolo non si offenderà –
tipici principi «sarriani»: la fuga di Zielinski attivata da Pucciarelli che va a buttarsi dentro,
il movimento di Maccarone,
l’incursione di Krunic. Gasperini ha provato a scuotere il Genoa togliendo addirittura Perotti, con Lazovic largo a destra
e Ntcham dietro le punte: che
così sarebbe andata meglio si è
visto però dopo il 2-0, trovato
dall’Empoli appena un minuto
dopo il cambio. E nella mezzora abbondante che ne è seguita, Krunic è comunque andato
più vicino al 3-0 di quanto il Genoa, con Gakpé e poi Capel, abbia accarezzato l’idea di una
folle e ingiusta rimonta.
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EMPOLI
2
GENOA
0
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Krunic al 44’ p.t.,
Zielinski al 12’ s.t.
EMPOLI (4-3-1-2)
Skorupski; Laurini, Tonelli, Costa,
Mario Rui; Zielinski, Diousse (6’ s.t.
Maiello), Paredes (24’ s.t. Buchel);
Krunic; Pucciarelli (36’ s.t. Livaja),
Maccarone. PANCHINA Pugliesi,
Pelagotti, Zambelli, Camporese,
Barba, Bittante, Ronaldo, Piu.
ALL. Giampaolo BARICENTRO
MOLTO BASSO 47,6 M
ESPULSI nessuno AMMONITI
Tonelli, Zielinski e Livaja g.s.
GENOA (3-4-1-2)
Perin; Munoz (18’ s.t. Cissokho),
Marchese, Izzo; Rincon, Ntcham,
Tino Costa, Laxalt; Perotti (11’ s.t.
Lazovic); Gakpé, Pavoletti (23’ s.t.
Capel). PANCHINA Lamanna,
Ujkani, Burdisso, De Maio,
Tachtsidis, Diogo Figueiras.
ALLL. Gasperini
BARICENTRO MEDIO 52,3 M
ESPULSI nessuno AMMONITI
Marchese, Munoz e Gakpé g.s.
ARBITRO Celi di Bari
NOTE paganti 2.071, inc. 28.918
euro, abbonati 6.699, quota euro
37.624. Tiri in porta 5-3. Tiri fuori
9-6. In fuorigioco 0-5. Angoli 3-8.
Recuperi 2’ p.t., 4’ s.t.
16
Serie A R Anticipi 9a giornata
CARPI
1
BOLOGNA
2
DOMENICA 25 OTTOBRE 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LE PAGELLE di G.LO
SPOLLI CHE ERRORE, MATOS E’ PUNGENTE
DONSAH E DESTRO DELUDONO, BRIENZA OK
PRIMO TEMPO 1-0
MARCATORI Letizia (C) al 24’ p.t.;
Gastaldello (B) al 2’, Masina (B) al 48’
s.t.
CARPI
CARPI (3-5-2) Belec; Zaccardo, Spolli,
Romagnoli; Letizia, Cofie, Marrone
(dal 31’ s.t. Bianco), Lollo, Gabriel Silva;
Borriello (dal 12’ s.t. Gagliolo), Matos
(dal 36’ s.t. Lasagna). PANCHINA
Brkic, Benussi, Wallace, Lazzari,
Bubnjic, Fedele, Gino, Di Gaudio,
Mbakogu. ALLENATORE Sannino
BARICENTRO MOLTO BASSO 45,5
METRI
CAMBI DI SISTEMA dal 38’ p.t. 4-4-1
ESPULSI Lollo al 38’ p.t. per doppia
ammonizione (due g.s.)
AMMONITI Belec per proteste e
Spolli per gioco scorretto
Adam Masina, 21 anni, italo-marocchino del Bologna, festeggiato dai compagni dopo il gol del 2-1 IPP
Masina-gol, Rossi respira
E adesso l’ultimo è il Carpi
1Il Bologna vince il derby al 93’: Sannino va avanti con Letizia ma gioca
un tempo in dieci, Gastaldello e l’italo-marocchino firmano la rimonta
Guglielmo Longhi
INVIATO A MODENA
«S
pero che sia la prima
partita di un nuovo
ciclo», dice Delio
Rossi con un filo di voce. Panchina salva a pochi secondi
dalla fine, rinviato il derby tra
gli ex c.t. (Donadoni e Prandelli), Bologna per ora terz’ultimo, sorpasso sul Carpi. Tutto
in una volta, tutto cancellato?
Beh, non esageriamo. La vittoria rompe la crisi bestiale di 7
sconfitte in 8 giornate, ma è un
placebo, una cura palliativa
che serve a nascondere la sofferenza, non a farsi illusioni su
una guarigione in tempi brevi.
I problemi restano, la classifica
è un pianto. Però l’ultimo posto
ora è di altri: Rossi ha rispedito
al mittente l’avviso di sfratto
che in settimana era arrivato al
Carpi, stoppato davanti allo
stadio che lo ospita.
CHE FINALE Decide Adam Masina, italomarocchino classe
1994. Un difensore, come l’altro uomo gol, Gastaldello, il
capitano, 12 anni più vecchio,
senza contare Letizia, terzino
del Carpi. Il dettaglio aiuta a
spiegare l’anomalia della partita: il Bologna ha giocato un
primo tempo imbarazzante,
vittima delle sue paure. Molle
e senza idee, si è consegnato
senza reagire. Non funzionava
nulla: a partire da Destro, che
pure si fa vedere per una discreta girata al volo, passando
per un centrocampo di ragazzini (Rizzo, Diawara, Donsah:
età media 20 anni) per arrivare
a una difesa tremebonda. Poi il
gol e il concorso di colpa arbitro-guardalinee che non vedono un fallo prima, un fuorigioco dopo. Sembrava finita per il
povero Rossi. Poi la gara, poco
per volta, svolta. Rimasto con
l’uomo in più (il tecnico accenda un cero allo sciagurato Lol-
lo), il Bologna capisce che può
rischiare. E si butta sotto. «Vincere in rimonta conferma che
siamo vivi», spiega ancora il
tecnico. Giusto, vero. Il secondo tempo fa media col primo e
consegna l’immagine di una
squadra alla ricerca di se stessa, poco lucida, ma viva, quello
sì. Dopo il pareggio arrivato
proprio mentre i tifosi urlano
«fuori le palle» (palo di Rizzo,
tap-in di Gastaldello), Rossi
cambia: manda dentro Brienza, passa al 4-2-3-1 con Destro
unica punta e il vivace Giaccherini più arretrato. Il Carpi
intanto ha rinunciato a giocare, ritirandosi nella sua metà
campo. Insomma, il gol se lo va
a cercare. Masina segna e urla
ai tifosi: «E’ vostro! E’ vostro!».
No, non è loro: è tutto del tecnico con la valigia in mano.
SANNINO NON CAPITO Il Carpi? Fino all’espulsione di Lollo
è saldamente in partita: Sanni-
no non si cerca grane, rinuncia
al 4-3-3 provato in settimana e
conferma il 3-5-2, con un’ala in
meno (Di Gaudio) e un mediano in più (Lollo). La spinta avviene soprattutto a sinistra
grazie alla coppia Silva-Matos,
mentre Borriello si dedica alle
sportellate per crearsi spazi.
Sotto di un uomo, si passa al 44-1, con Gabriel Silva terzino,
Matos che arretra a fare l’esterno a centrocampo. Fin qui tutto logico. Poi Sannino fa la
mossa che non piace al pubblico del Braglia: via Borriello,
dentro Gagliolo, l’anno scorso
premiato come miglior difensore della B. Chiarissimo
l’obiettivo: abbassarsi, aspettare e puntare sul contropiedista
Matos. Scelta conservativa che
non viene capita. In effetti, la
domanda nasce spontanea:
perché privarsi di un volenteroso centravanti che sapeva tenere alta la squadra?
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BOLOGNA
6
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
GAETANO
LETIZIA
EMANUELE
GIACCHERINI
6,5
BOLOGNA (4-3-3) Da Costa; Krafth
(dal 42’ p.t. Mbaye), Gastaldello,
Oikonomou, Masina; Donsah,
Diawara, Rizzo (dal 39’ s.t. Falco);
Mounier (dall’11’ s.t. Brienza), Destro,
Giaccherini. PANCHINA Sarr,
Maietta, Morleo, Rossettini, Pulgar,
Brighi, Crisetig, Taider, Mancosu. ALL.
Rossi
BARICENTRO ALTO 54,1 METRI
CAMBI DI SISTEMA dal 25’ s.t. 4-2-31 AMMONITI Mbaye e Mounier per
gioco scorretto
ARBITRO Tagliavento di Terni
NOTE Paganti 3.038, incasso 61.444
euro; abbonati 3.709, quota 57.891
euro. Tiri in porta 3-7 (un palo). Tiri
fuori 4-9. In fuorigioco 1-3. Angoli 3-8.
Recuperi p.t. 2’, s.t. 4’
6
6,5
Primo gol in Serie A nel contesto di
una partita di grande sacrificio.
Quando Sannino passa al 4-4-1 va a
fare il terzino. Prestazione
commovente.
Inizio di stagione tribolato, due
infortuni muscolari, non giocava
una partita intera da quasi un anno.
Destra, sinistra, centro: ha
recuperato la condizione. Decisivo.
BELEC 5 Diventato titolare con
Sannino: paratona sulla punizione di
Giaccherini, male sul gol decisivo.
ZACCARDO 6 Esperienza da
vendere, alla lunga va in sofferenza.
SPOLLI 5 Fa scorrere il pallone che
poi finisce a Masina. Imperdonabile.
ROMAGNOLI 6 Partita di ordinaria
amministrazione.
COFIE 5,5 Si fa notare per una
sventola che mette i brividi a Da
Costa. Poco.
MARRONE 6 Schierato davanti alla
difesa, fin che può fa girare la
squadra: 9 lanci positivi.
BIANCO 5,5 Entra nel momento
peggiore: difficile lasciare il segno.
LOLLO 4 Nervoso e dannoso.
Espulsione che mette nei guai la
squadra.
G. SILVA 6 Buona spinta sulla
sinistra, entra a suo modo
nell’azione del gol. Scompare nel
secondo tempo.
BORRIELLO 6 Partita generosa:
dimostra che la voglia e il fisico ci
sono.
GAGLIOLO 6 Va a fare il terzino
sinistro e tiene la posizione.
MATOS 6,5 Si alterna in tre ruoli,
non sfigura da unica punta votata al
contropiede. (Lasagna s.v.)
ALL. SANNINO 6 Raddrizza la
squadra dopo la pessima prova di
Bergamo: non meritava di perdere.
DA COSTA 6 Debutto stagionale al
posto di Mirante, infortunato.
Paratona su Cofie.
KRAFTH 5 Per lui invece un esordio
da dimenticare: non tiene Matos e
Lollo lo manda k.o. Parafrasando la
nota pubblicità: «Krafth, cose cattive
dalla Svezia».
MBAYE 5 Instabile e impreciso: non
basta correre.
GASTALDELLO 6,5 Al di là del gol,
sbaglia pochissimo. Ringiovanito.
OIKONOMOU 6 Qualche incertezza
con il veloce Matos, trova stabilità
nella ripresa.
MASINA 6,5 Fino al gol, poco o
nulla. Poi diventa il salva Rossi.
DONSAH 5 Fuori dal gioco: 17
passaggi sbagliati e 25 palle perse.
DIAWARA 6 Smista molti palloni
(83 passaggi riusciti), ma si limita al
compitino del bravo regista.
RIZZO 6 Si alterna con Giaccherini:
niente di che. (Falco s.v.)
MOUNIER 5,5 Meno brillante di
altre volte. Salta poche volte l’uomo.
BRIENZA 6,5 Schierato nella
posizione che preferisce, entra
subito in partita. Suo il cross del 2-1.
DESTRO 5 Rossi gli dà ancora
fiducia e lui non lo ripaga. Un solo
guizzo. Salvate il soldato Destro.
ALL. ROSSI 6 Prova di orgoglio
anche se la sua panchina resta più
instabile di uno sgabello.
TAGLIAVENTO Mal consigliato dal guardalinee Galloni sul
gol del Carpi: Letizia è in fuorigioco, seppure di poco, senza
contare che l’avvio dell’azione è viziato da un fallo di
Gabriel Silva. Giusto il doppio giallo a Lollo.
MARRAZZO 6-GALLONI 5 GAVILLUCCI 6-MINELLI 6
5,5
DELIO ROSSI: «UN SUCCESSO FONDAMENTALE»
Sannino battibecca con i tifosi
«Non voglio più parlare di Castori»
MODENA Peggio di così non
poteva finire per Giuseppe
Sannino. Prima il gol di
Masina al 93’ che ha
condannato il Carpi e poi il
battibecco con alcuni tifosi
sotto la curva, rei a suo dire
di aver fischiato la squadra.
Anche se probabilmente quei
fischi erano indirizzati a lui
per il cambio di Borriello. «La
gente doveva solo ammirare
una squadra - sbotta Sannino
- perché ha giocato una gara
ancora migliore rispetto a
quella con il Torino». La
delusione diventa rabbia
quando gli nominano Castori.
«Di Castori non voglio più
parlare. Ora c’è solo Sannino
col suo modo di allenare. Io
faccio l’allenatore e devo essere
giudicato in modo educato,
senza tirare fuori il passato, e il
Carpi ha dimostrato che può
stare in Serie A, ha giocato una
grande gara. In dieci per un’ora
non abbiamo concesso un tiro
in porta al Bologna. Il cambio di
Borriello? Senza Marrone ci
eravamo abbassati e mi serviva
uno come Matos per ripartire».
Può tirare un sospiro di sollievo
Delio Rossi: «Abbiamo giocato
peggio di altre volte, ma questa
è una vittoria fondamentale.
Abbiamo preso un altro gol in
fuorigioco, avevo paura che la
squadra si smarrisse, ma ha
avuto una grande reazione».
Davide Setti
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IL LUTTO
Ciao Tumburus, se ne va un altro pezzo del Bologna ’64
1Morto a 76 anni il difensore dell’ultimo
scudetto rossoblù. Aveva giocato pure
in Cile-Italia ’62, la «battaglia di Santiago»
Andrea Tosi
BOLOGNA
D
opo Bulgarelli, Haller,
Furlanis e Nielsen, il Bologna piange un altro dei
suoi figli prediletti, un altro
campione d’Italia. Ieri mattina
nella sua Aquileia, in Friuli, è
scomparso Paride Tumburus,
per nove stagioni roccioso difensore del club rossoblù che
vinse lo scudetto del 1964.
Tumburus, classe 1939, era ma-
lato da tempo, ma solo pochi
mesi fa aveva partecipato a Bologna alla «reunion» con Pavinato, Perani, Fogli per celebrare
il Cinquantenario di quel titolo
dimostrandosi in bella forma.
Nel suo palmares col Bologna
227 presenze ufficiali e 4 gol.
OLIMPIADI E MONDIALI Tumburus approdò sotto le Due Torri nel 1957, a 18 anni, venne subito mandato a farsi le ossa in
serie D. Nel 1959 rientrò alla
base per giocare in prima squa-
dra. La sua fu una scalata veloce, passando per la Nazionale
Olimpica ai Giochi di Roma, nel
1962 debuttò in Nazionale
maggiore con la convocazione
ai Mondiali in Cile dove scese in
campo nella partita finita in rissa contro i padroni di casa, diretta dal famigerato arbitro
Aston, la famosa «battaglia di
Santiago». Per lui 4 presenze in
azzurro.
BUSTA AMARA La carriera di
Tumburus è stata esemplare
con lo scudetto vinto nello spareggio fino all’epilogo in serie C
al Rovereto, che lo vide protagonista suo malgrado di un fatto di cronaca sportiva che fece
scalpore nel dorato mondo del
Bologna 1963-64, in piedi da sin.: Janich, Furlanis, Fogli, Tumburus, Negri.
Accosciati: Perani, Bulgarelli, Nielsen, Haller, Pascutti. Pavinato OLYMPIA
pallone. Nell’estate del 1971 il
cartellino di Tumburus andò alle buste tra il Vicenza, dove aveva militato per due anni, e lo
stesso Rovereto. Il Vicenza vinse il riscatto per 175 lire. Con
quell’episodio si concluse la vita
calcistica di Tumburus. Il suo ricordo è affidato a Romano Fogli, compagno nel Bologna e in
Nazionale: «Insieme abbiamo
condiviso per tre anni lo stesso
pensionato e più tardi lo stesso
condominio. Eravamo molto legati. Lui è stato un mastino anche bravo tecnicamente. La storia della busta?Paride ci rideva
sempre sopra». Il Bologna, martedì contro l’Inter, giocherà col
lutto al braccio.
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25 ottobre 2015