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SPORT
VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013 GIORNALE DI BRESCIA
Maradona
Quinto figlio
e vecchi guai
BUENOS AIRES Si chiama Diego Ferando il quinto figlio di Diego Armando Maradona, nato l’altra nottea Buenos Aires, frutto della relazione, terminata a novembre, con Veronica
Ojeda. Maradona, attualmente a Dubai come manager della federcalcio
degli Emirati Arabi, ha fatto sapere
che riconoscerà il neonato.
Il «Pibe de oro» in precedenza ha avuto Dalma e Giannina dalla ex moglie
Claudia; Jana nel ’95 da una relazione
extraconiugale e Diego Armando Sinagra, nato a Napoli nell’86. Proprio
da Diego junior e dalla madre Cristina Sinagra, Maradona ha ricevuto in
questi giorniuna querela perdiffamazione per aver definito la relazione
novitÀ
Serie A SuperMario
senza il Faraone
stasera col Parma
Walter Mazzarri
e un esempio
da seguire
di Fabio Tavelli
Nell’anticipo Allegri fa riposare El Shaarawy
in vista della gara di Champions col Barça
MILANO Le qualità per diventare uno dei migliori al
mondo «le ha tutte», il ruolo
da primattore al Milan è a sua
disposizione, ma Mario Balotelli «deve gestire un po’ meglio la sua vita privata». Il consiglio arriva da Massimiliano
Allegri, che per sua stessa ammissione a 22 anni non era
certo un chierichetto, e dopo
aver ben amministrato il decollo di Stephan El Shaarawy
conta di aiutare anche l’altro
attaccante della Nazionale
ad imporsi.
Così, dopo le prese di posizione di Adriano Galliani e Mino
Raiola, che hanno chiesto ai
media di essere meno invadenti, Allegri ha suggerito al
ragazzo di «diventare più furbo nella gestione della vita
privata: non deve creare nè
dare adito a situazioni spiacevoli. Per il resto - ha garantito
- Mario ha qualità tecniche e
fisiche per diventare uno degli attaccanti più forti al mondo, è puntuale e intenso negli
allenamenti e si ferma sempre a fare lavori supplementari».
D’altronde, per la prima volta
dopo mesi le gambe di Balotelli sopportano una serie di
partite intere. Finora il rendimento è notevole, tre gol
(due su rigore) in due partite,
e questa sera nell’anticipo
contro il Parma di Donadoni
(uno degli allenatori osservati speciali dal Milan) l’azzurro sarà di nuovo titolare, con
Niange Bojan. Alla vigilia si registrano i forfait di Antonini
(distorsione al ginocchio),
Amelia (affaticamento muscolare) e Robinho («Non è
fuori dai giochi» ha detto Allegri,ma pare destinato al Brasile entro marzo), alle prese
con un’infiammazione tendi-
SERIE A
LA 25a GIORNATA
Oggi
MILAN-PARMA
20.45
Domani
Arbitro: Massa
CHIEVO-PALERMO
18.00
Arbitro: Tagliavento
ROMA-JUVENTUS
20.45
Arbitro: Rocchi
Domenica
CATANIA-BOLOGNA
15.00
Arbitro: Russo
GENOA-UDINESE
15.00
Arbitro: Calvarese
NAPOLI-SAMDORIA
15.00
Arbitro: Doveri
PESCARA-CAGLIARI
15.00
Arbitro: Gervasoni
TORINO-ATALANTA
15.00
Arbitro: Bergonzi
FIORENTINA-INTER
20.45
Lunedì
Arbitro: Rizzoli
SIENA-LAZIO
20.45
Arbitro: Giannoccaro
CLASSIFICA
Juventus
Napoli
Lazio
Inter
Milan
Fiorentina
Udinese
Catania
Roma
Parma
Torino (-1)
Chievo
Sampdoria (-1)
Atalanta (-2)
Bologna
Cagliari
Genoa
Pescara
Siena (-6)
Palermo
PT
55
50
44
43
41
39
36
36
34
32
28
28
28
27
26
25
22
21
18
18
G
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24
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nea, un problema simile a
quello di cui soffre al ginocchio El Shaarawy, tenuto a riposo in vista della sfida di
Champions League di mercoledì quando al Meazza arriverà il Barcellona.
«L’ottavo di Champions è importante e non sono affatto rinunciatario, ma bisogna essere pratici: al momento la partita con il Parma è notevolmentepiù importante di quella contro il Barcellona, è uno
snodo per il campionato», è
l’avvertimento di Allegri, che
a sua volta ha ricevuto «consigli» da Silvio Berlusconi su come affrontare Messi e compagni.
Rimane il fondato sospetto
che Berlusconi abbia quanto
meno dei dubbi sull’allenatore livornese, che giura di sentirsi apprezzato dal presidente. «Sì, quando ci sentiamo al
telefono c’è stima. È normale
poi che ci possano essere
scambi di idee - ha spiegato -.
Il mio futuro? Spero di restare
fino alla fine, non ho mai avuto dubbi. Ho ancora un anno
di contratto. Difficilmente
uno vuole andare via dal Milan. Sono sempre andato
d’accordo con il presidente e
con Galliani. La squadra è stata ricostruita in poco tempo.
Spero di essere bravo a portare avanti questo progetto anche se non mi piace parlare di
progetto nel calcio».
Il Parma in campo a San Siro
sarà decisamente a trazione
anteriore. In attacco il tecnico bergamasco schiererà il tridente con Biabiany, Belfodil
e Sansone mentre a centrocampo resta aperta l’ipotesi
Ninis, anche se Marchionni
dovrebbe essere il favorito
per il posto lasciato libero dall’infortunato Mariga.
Mario Balotelli ha le chiavi dell’attacco milanista
TOTTI E LA ROMA
«Il nostro spogliatoio è sereno»
ROMA Cancellare il passato, affrontare il futuro. A pochi
giorni dalla delicata sfida interna contro la Juventus, il
capitano della Roma Francesco Totti prova a ricompattare
l’ambiente dopo il ko in casa della Sampdoria, l’incredibile
«scippo» del calcio di rigore da parte di Osvaldo, e le
conseguenti polemiche e contestazioni andate in scena a
Trigoria e dintorni. Il numero 10, attraverso una nota
pubblicata sul proprio blog ufficiale, ha fatto prima notare
come le questioni di campo siano ormai passate in
secondo piano dopo le vicende di Marassi («siamo arrivati
alla vigilia di una partita importante e sentita, andiamo ad
affrontare una grande squadra anche se si è parlato poco
di questo»), e poi ha smentito dissapori all’interno dello
spogliatoio: «Ci sono state molte parole e tante
ricostruzioni fantasiose relative all’episodio del rigore di
Genova. Si tratta di un fatto circoscritto alla partita».
Il segreto del successo bianconero: il reparto avanzato ha ripreso a segnare con continuità
se sappiamo che sarà molto difficile arrivare sino in fondo», dice Martin Caceres.
Con il Celtic, i bianconeri hanno saputo soffrire e poi colpire al momento giusto. Spesso la squadra di
Conte non aveva saputo essere cinica sotto porta in Italia; ora la tendenza sembra essere cambiata.
Nel 2013 l’attacco bianconero ha
cambiato marcia. Nelle dieci partite giocate nel nuovo anno, 11 reti
sulle 18 totali (realizzate tra campionato, Champions e Coppa Italia) portano la firma del reparto
l netto di qualche «frignata»
di troppo in conferenza
stampa quando parla di arbitri credo che Mazzarri
sia il migliore allenatore che la nostra serie A sta esprimendo. Se la gioca ad alti livelli con Conte e Allegri e
a parer mio sta, leggermente, davanti perché allenare a Napoli è qualcosa di profondamente diverso rispetto a Milano e Torino. C’è stato qualcosa di dirompente nelle parole che
il tecnico di San Vincenzo ha pronunciato presentando la partita di
Europa League. Parole che riguardavano il suo futuro. In sintesi Mazzarri ha detto che deciderà se rinnovare
o meno solo a stagione finita.
Siamo abituati a trattative estenuanti per i calciatori, incontri tra società
e procuratori che iniziano anche
due anni prima della scadenza naturale dei contratti. I dirigenti sono terrorizzati dal rischio di perdere l'atleta a parametro zero; i procuratori
giocano su due o più tavoli, negoziando legittimamente gli interessi
dei calciatori e spesso pure i loro.
Quello che ha detto Mazzarri ha
quindi i germi del pensiero rivoluzionario, a maggior ragione perché si
tratta di una cosa di estremo buonsenso. Ovvero: vediamo come va la
stagione e quali sono i programmi
della società, sediamoci ad un tavolo il giorno dopo la fine dell’annata e
decidiamo se andare avanti o salutarci. Pensiero lineare e ai confini
dell’elementare. Ma proprio perché
trattasi di ragionamento sobrio, il
mondo del calcio lo considera un virus. E quindi siccome si è abituati
agli accordi fatti di nascosto, ai contratti scritti sulla carta del formaggio
e lanciati da un box all'altro all'ultimo minuto dell'ultimo giorno di calciomercato ecco che il Mazzarripensiero diventa un germe rivoluzionario da debellare in fretta a ricche
dosi di ipocrisia. Si dice che il Napoli
non possa aspettare i primi di giugno per rispettare i comodi di Mazzarri. Trovare l’eventuale successore potrebbe essere quantomeno arduo, visto che di solito i migliori si
accasano quando nemmeno è primavera. Si argomenta che la piazza
potrebbe essere destabilizzata e anche che i giocatori rendono meglio
quando sanno chi sarà a guidarli
l’anno successivo. Intendiamoci, sono tutte cose vere. Sono però tutte
cose che la consuetudine ha prodotto. E la consuetudine a volte genera
mostri. Gli allenatori vengono confermati o cacciati sull’onda dell'
emotività di un risultato. Questo fa
sì che nei bilanci delle società a volte
ci siano delle zavorre pesantissime
alla voce «ingaggi allenatori esonerati». L'Inter in questo fu maestra anni
fa (Ottavio Bianchi ancora ringrazia), ma anche altre di minori disponibilità si sono tenute in casa allenatori che poi venivano cacciati dopo
tre giornate la stagione successiva.
Così fan tutti, e alla fine vedrete che
l'accordo o la separazione trapeleranno molto prima di giugno. Eppure se giocatori e allenatori a fine stagione si prendessero qualche giorno
di scarico per ridiscutere poi del futuro forse ci si guadagnerebbe tutti.
A
Juventus: 2013, la rinascita degli attaccanti
TORINO Obiettivo, mantenere
l’entusiasmo europeo in campionato. Ipotecati i quarti di finali di
Champions League con l’impresa
di Glasgow, la Juve si rituffa nella
lotta scudetto fortificata, oltre che
dal risultato, dalla consapevolezza
di aver acquisito una dimensione
europea. C’è la trasferta di Roma,
nell’anticipo di domani sera, ci sono cinque punti di vantaggio sul
Napoli da mantenere. «Il nostro primo obiettivo è chiaramente ripeterci in campionato, ma alla Champions ci pensiamo, eccome, anche
conla donna un«rapporto occasionale» ed aver dichiarato, tramite il suo
legale, di aver pagato loro un milione
di euro in cambio del silenzio. A novembre, in occasione della separazione dalla Ojeda, si era parlato di pressioni dell’ex moglie e delle figlie perché non riconoscesseil nascituro, evitando di allargare la cerchia di eredi.
avanzato. Vale a dire il 61,1%. Nelle
precedenti 25 gare della stagione,
giocate nel 2012, i gol sono stati 52
e 25 sono arrivati dagli attaccanti, il
48,1%. Numeri alla mano, la svolta
è evidente, soprattutto per Matri: 4
gol nel nuovo anno, 3 consecutivi.
Stesso bottino per Vucinic, a segno
con Milan in Coppa Italia, Udinese, Fiorentina e Celtic. Giovinco è a
quota due, Quagliarella a uno.
Matri-Vucinic, dunque, è la coppia
meglio assortita anche se a Roma
Conte potrebbe momentaneamente scioglierla per dare un turno di
riposo al montenegrino: martedì
ha giocato con una vistosa fasciatura al ginocchio destro, che gli aveva
dato problemi con la Fiorentina, e
domani sera potrebbe partire dalla
panchina. Giovinco è favorito su
Quagliarella e Anelka per fare da
spalla a Matri. Contro i giallorossi,
Conte non potrà contare sugli squalificati Marchisio e Peluso: il primo
verrà sostituito da Pogba, mentre
al posto dell’ex atalantino dovrebbe partire titolare Asamoah. Il ghanese torna a disposizione dopo la
Coppa d’Africa.
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