44 SPORT VENERDÌ 15 FEBBRAIO 2013 GIORNALE DI BRESCIA Maradona Quinto figlio e vecchi guai BUENOS AIRES Si chiama Diego Ferando il quinto figlio di Diego Armando Maradona, nato l’altra nottea Buenos Aires, frutto della relazione, terminata a novembre, con Veronica Ojeda. Maradona, attualmente a Dubai come manager della federcalcio degli Emirati Arabi, ha fatto sapere che riconoscerà il neonato. Il «Pibe de oro» in precedenza ha avuto Dalma e Giannina dalla ex moglie Claudia; Jana nel ’95 da una relazione extraconiugale e Diego Armando Sinagra, nato a Napoli nell’86. Proprio da Diego junior e dalla madre Cristina Sinagra, Maradona ha ricevuto in questi giorniuna querela perdiffamazione per aver definito la relazione novitÀ Serie A SuperMario senza il Faraone stasera col Parma Walter Mazzarri e un esempio da seguire di Fabio Tavelli Nell’anticipo Allegri fa riposare El Shaarawy in vista della gara di Champions col Barça MILANO Le qualità per diventare uno dei migliori al mondo «le ha tutte», il ruolo da primattore al Milan è a sua disposizione, ma Mario Balotelli «deve gestire un po’ meglio la sua vita privata». Il consiglio arriva da Massimiliano Allegri, che per sua stessa ammissione a 22 anni non era certo un chierichetto, e dopo aver ben amministrato il decollo di Stephan El Shaarawy conta di aiutare anche l’altro attaccante della Nazionale ad imporsi. Così, dopo le prese di posizione di Adriano Galliani e Mino Raiola, che hanno chiesto ai media di essere meno invadenti, Allegri ha suggerito al ragazzo di «diventare più furbo nella gestione della vita privata: non deve creare nè dare adito a situazioni spiacevoli. Per il resto - ha garantito - Mario ha qualità tecniche e fisiche per diventare uno degli attaccanti più forti al mondo, è puntuale e intenso negli allenamenti e si ferma sempre a fare lavori supplementari». D’altronde, per la prima volta dopo mesi le gambe di Balotelli sopportano una serie di partite intere. Finora il rendimento è notevole, tre gol (due su rigore) in due partite, e questa sera nell’anticipo contro il Parma di Donadoni (uno degli allenatori osservati speciali dal Milan) l’azzurro sarà di nuovo titolare, con Niange Bojan. Alla vigilia si registrano i forfait di Antonini (distorsione al ginocchio), Amelia (affaticamento muscolare) e Robinho («Non è fuori dai giochi» ha detto Allegri,ma pare destinato al Brasile entro marzo), alle prese con un’infiammazione tendi- SERIE A LA 25a GIORNATA Oggi MILAN-PARMA 20.45 Domani Arbitro: Massa CHIEVO-PALERMO 18.00 Arbitro: Tagliavento ROMA-JUVENTUS 20.45 Arbitro: Rocchi Domenica CATANIA-BOLOGNA 15.00 Arbitro: Russo GENOA-UDINESE 15.00 Arbitro: Calvarese NAPOLI-SAMDORIA 15.00 Arbitro: Doveri PESCARA-CAGLIARI 15.00 Arbitro: Gervasoni TORINO-ATALANTA 15.00 Arbitro: Bergonzi FIORENTINA-INTER 20.45 Lunedì Arbitro: Rizzoli SIENA-LAZIO 20.45 Arbitro: Giannoccaro CLASSIFICA Juventus Napoli Lazio Inter Milan Fiorentina Udinese Catania Roma Parma Torino (-1) Chievo Sampdoria (-1) Atalanta (-2) Bologna Cagliari Genoa Pescara Siena (-6) Palermo PT 55 50 44 43 41 39 36 36 34 32 28 28 28 27 26 25 22 21 18 18 G 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 24 nea, un problema simile a quello di cui soffre al ginocchio El Shaarawy, tenuto a riposo in vista della sfida di Champions League di mercoledì quando al Meazza arriverà il Barcellona. «L’ottavo di Champions è importante e non sono affatto rinunciatario, ma bisogna essere pratici: al momento la partita con il Parma è notevolmentepiù importante di quella contro il Barcellona, è uno snodo per il campionato», è l’avvertimento di Allegri, che a sua volta ha ricevuto «consigli» da Silvio Berlusconi su come affrontare Messi e compagni. Rimane il fondato sospetto che Berlusconi abbia quanto meno dei dubbi sull’allenatore livornese, che giura di sentirsi apprezzato dal presidente. «Sì, quando ci sentiamo al telefono c’è stima. È normale poi che ci possano essere scambi di idee - ha spiegato -. Il mio futuro? Spero di restare fino alla fine, non ho mai avuto dubbi. Ho ancora un anno di contratto. Difficilmente uno vuole andare via dal Milan. Sono sempre andato d’accordo con il presidente e con Galliani. La squadra è stata ricostruita in poco tempo. Spero di essere bravo a portare avanti questo progetto anche se non mi piace parlare di progetto nel calcio». Il Parma in campo a San Siro sarà decisamente a trazione anteriore. In attacco il tecnico bergamasco schiererà il tridente con Biabiany, Belfodil e Sansone mentre a centrocampo resta aperta l’ipotesi Ninis, anche se Marchionni dovrebbe essere il favorito per il posto lasciato libero dall’infortunato Mariga. Mario Balotelli ha le chiavi dell’attacco milanista TOTTI E LA ROMA «Il nostro spogliatoio è sereno» ROMA Cancellare il passato, affrontare il futuro. A pochi giorni dalla delicata sfida interna contro la Juventus, il capitano della Roma Francesco Totti prova a ricompattare l’ambiente dopo il ko in casa della Sampdoria, l’incredibile «scippo» del calcio di rigore da parte di Osvaldo, e le conseguenti polemiche e contestazioni andate in scena a Trigoria e dintorni. Il numero 10, attraverso una nota pubblicata sul proprio blog ufficiale, ha fatto prima notare come le questioni di campo siano ormai passate in secondo piano dopo le vicende di Marassi («siamo arrivati alla vigilia di una partita importante e sentita, andiamo ad affrontare una grande squadra anche se si è parlato poco di questo»), e poi ha smentito dissapori all’interno dello spogliatoio: «Ci sono state molte parole e tante ricostruzioni fantasiose relative all’episodio del rigore di Genova. Si tratta di un fatto circoscritto alla partita». Il segreto del successo bianconero: il reparto avanzato ha ripreso a segnare con continuità se sappiamo che sarà molto difficile arrivare sino in fondo», dice Martin Caceres. Con il Celtic, i bianconeri hanno saputo soffrire e poi colpire al momento giusto. Spesso la squadra di Conte non aveva saputo essere cinica sotto porta in Italia; ora la tendenza sembra essere cambiata. Nel 2013 l’attacco bianconero ha cambiato marcia. Nelle dieci partite giocate nel nuovo anno, 11 reti sulle 18 totali (realizzate tra campionato, Champions e Coppa Italia) portano la firma del reparto l netto di qualche «frignata» di troppo in conferenza stampa quando parla di arbitri credo che Mazzarri sia il migliore allenatore che la nostra serie A sta esprimendo. Se la gioca ad alti livelli con Conte e Allegri e a parer mio sta, leggermente, davanti perché allenare a Napoli è qualcosa di profondamente diverso rispetto a Milano e Torino. C’è stato qualcosa di dirompente nelle parole che il tecnico di San Vincenzo ha pronunciato presentando la partita di Europa League. Parole che riguardavano il suo futuro. In sintesi Mazzarri ha detto che deciderà se rinnovare o meno solo a stagione finita. Siamo abituati a trattative estenuanti per i calciatori, incontri tra società e procuratori che iniziano anche due anni prima della scadenza naturale dei contratti. I dirigenti sono terrorizzati dal rischio di perdere l'atleta a parametro zero; i procuratori giocano su due o più tavoli, negoziando legittimamente gli interessi dei calciatori e spesso pure i loro. Quello che ha detto Mazzarri ha quindi i germi del pensiero rivoluzionario, a maggior ragione perché si tratta di una cosa di estremo buonsenso. Ovvero: vediamo come va la stagione e quali sono i programmi della società, sediamoci ad un tavolo il giorno dopo la fine dell’annata e decidiamo se andare avanti o salutarci. Pensiero lineare e ai confini dell’elementare. Ma proprio perché trattasi di ragionamento sobrio, il mondo del calcio lo considera un virus. E quindi siccome si è abituati agli accordi fatti di nascosto, ai contratti scritti sulla carta del formaggio e lanciati da un box all'altro all'ultimo minuto dell'ultimo giorno di calciomercato ecco che il Mazzarripensiero diventa un germe rivoluzionario da debellare in fretta a ricche dosi di ipocrisia. Si dice che il Napoli non possa aspettare i primi di giugno per rispettare i comodi di Mazzarri. Trovare l’eventuale successore potrebbe essere quantomeno arduo, visto che di solito i migliori si accasano quando nemmeno è primavera. Si argomenta che la piazza potrebbe essere destabilizzata e anche che i giocatori rendono meglio quando sanno chi sarà a guidarli l’anno successivo. Intendiamoci, sono tutte cose vere. Sono però tutte cose che la consuetudine ha prodotto. E la consuetudine a volte genera mostri. Gli allenatori vengono confermati o cacciati sull’onda dell' emotività di un risultato. Questo fa sì che nei bilanci delle società a volte ci siano delle zavorre pesantissime alla voce «ingaggi allenatori esonerati». L'Inter in questo fu maestra anni fa (Ottavio Bianchi ancora ringrazia), ma anche altre di minori disponibilità si sono tenute in casa allenatori che poi venivano cacciati dopo tre giornate la stagione successiva. Così fan tutti, e alla fine vedrete che l'accordo o la separazione trapeleranno molto prima di giugno. Eppure se giocatori e allenatori a fine stagione si prendessero qualche giorno di scarico per ridiscutere poi del futuro forse ci si guadagnerebbe tutti. A Juventus: 2013, la rinascita degli attaccanti TORINO Obiettivo, mantenere l’entusiasmo europeo in campionato. Ipotecati i quarti di finali di Champions League con l’impresa di Glasgow, la Juve si rituffa nella lotta scudetto fortificata, oltre che dal risultato, dalla consapevolezza di aver acquisito una dimensione europea. C’è la trasferta di Roma, nell’anticipo di domani sera, ci sono cinque punti di vantaggio sul Napoli da mantenere. «Il nostro primo obiettivo è chiaramente ripeterci in campionato, ma alla Champions ci pensiamo, eccome, anche conla donna un«rapporto occasionale» ed aver dichiarato, tramite il suo legale, di aver pagato loro un milione di euro in cambio del silenzio. A novembre, in occasione della separazione dalla Ojeda, si era parlato di pressioni dell’ex moglie e delle figlie perché non riconoscesseil nascituro, evitando di allargare la cerchia di eredi. avanzato. Vale a dire il 61,1%. Nelle precedenti 25 gare della stagione, giocate nel 2012, i gol sono stati 52 e 25 sono arrivati dagli attaccanti, il 48,1%. Numeri alla mano, la svolta è evidente, soprattutto per Matri: 4 gol nel nuovo anno, 3 consecutivi. Stesso bottino per Vucinic, a segno con Milan in Coppa Italia, Udinese, Fiorentina e Celtic. Giovinco è a quota due, Quagliarella a uno. Matri-Vucinic, dunque, è la coppia meglio assortita anche se a Roma Conte potrebbe momentaneamente scioglierla per dare un turno di riposo al montenegrino: martedì ha giocato con una vistosa fasciatura al ginocchio destro, che gli aveva dato problemi con la Fiorentina, e domani sera potrebbe partire dalla panchina. Giovinco è favorito su Quagliarella e Anelka per fare da spalla a Matri. Contro i giallorossi, Conte non potrà contare sugli squalificati Marchisio e Peluso: il primo verrà sostituito da Pogba, mentre al posto dell’ex atalantino dovrebbe partire titolare Asamoah. Il ghanese torna a disposizione dopo la Coppa d’Africa.