Celebrazione per il 60° anniversario della Carta delle Equipes-Notre-Dame 08 dicembre 2007 La Chiesa di Sant’Agostino a Parigi dove la Carta è stata firmata l’8 dicembre 1947 20 Padre Nostro «Questo amore umano che è la nostra ricchezza e la nostra gioia, non è possibile che Dio non ne pensi qualcosa di estremamente bello ed estremamente grande : vogliamo conoscerlo, bisogna che voi ce lo riveliate». Henri Caffarel, 1903-1996 2 BENEDIZIONE E CONGEDO C. Preghiera per la beatificazione del servo di Dio Henri Caffarel Dio, nostro Padre, Tu hai messo nel profondo del cuore del tuo servo, Henri Caffarel, uno slancio di amore che lo legava senza riserve a tuo Figlio e lo ispirava nel parlare di Lui. Profeta dei nostri tempi, ha mostrato la dignità e la bellezza della vocazione di ognuno secondo la parola che Gesù rivolge a tutti: “vieni e seguimi” Ha suscitato l’entusiasmo degli sposi per la grandezza del sacramento del matrimonio che esprime il mistero di unità e di amore fecondo tra Cristo e la Chiesa. Ha mostrato che sacerdoti e coppie sono chiamati a vivere la vocazione dell’amore. Ha guidato le vedove: l’amore è più forte della morte. Spinto dallo Spirito, ha guidato molti credenti sul cammino della preghiera. Era abitato da Te, Signore e un fuoco ardeva nel suo cuore. Dio, nostro Padre, per intercessione della Vergine Maria, ti preghiamo di affrettare il giorno in cui la Chiesa proclamerà la santità della sua vita, affinché tutti trovino la gioia di seguire tuo Figlio, ognuno secondo la propria vocazione nello Spirito. Dio nostro Padre, noi invochiamo padre Caffarel per...( precisare la grazia richiesta) C. T. Il Signore sia con voi. E con il tuo spirito. C. Vi benedica Dio onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo. Amen. Andate in pace. Rendiamo grazie a Dio. T. C. T. 19 INTERCESSIONI C. T. Dio è fedele e realizza sempre i suoi disegni di misericordia. Invochiamolo con fede perché susciti anche oggi persone pronte a diffondere sulla terra il suo regno. Rinnova, o Dio, i prodigi della tua misericordia * Padre, che hai cura della tua eredità e la rinvigorisci con pioggia abbondante, - scegli e raduna ancora numerosi uomini e donne che vivano l’esperienza del grande mistero dell’amore per il bene della tua chiesa. * Padre, che provvedi al povero e lo sostieni con la tua parola di vita eterna, - suscita coniugi cristiani che portino ovunque la sapienza dell’amore. * Padre che hai scelto la Vergine Maria come monte santo della tua gloria, - fa dimorare con te, su questa eccelsa montagna, coloro che chiami a servirti nella via dell’amore cristiano. * Padre, che con la grazia dello Spirito dai la gioia di rispondere alla tua voce, - manda operai del Vangelo, perché ogni uomo possa glorificare il tuo santo nome. * Padre, che al termine della vita doni il premio ai tuoi servi fedeli, - accogli nella tua casa i nostri fratelli e sorelle che si presentano a te accompagnati dalla Vergine Maria. 18 INTRODUZIONE «Cerchiamo assieme, uniamoci e partiamo alla scoperta». IL MATRIMONIO: un grande mistero. Nella carta delle Equipes-Notre-Dame p. Caffarel ci trasmette lo slancio missionario, la libertà apostolica, radicata nella totale fiducia nella Provvidenza e soprattutto la appassionata ricerca della volontà di Dio sul “grande mistero” del matrimonio cristiano. Ci chiede di divenire persone disponibili e cercatori della grandezza di questo mistero. Caffarel ci invita a essere degli «équipiers innamorati», dei «credenti impegnati in un cammino di santità». Lo Spirito soffia dove vuole, lasciamoci condurre da Lui per accogliere la grazia di vivere il GRANDE MISTERO DEL MATRIMONIO. Simboli: Immagine di p. Caffarel. Una brocca d’acqua quale ricordo del nostro battesimo. Fedi matrimoniali e logo delle équipes 12 lumini rossi, richiamo all’invio in missione. 3 INVOCAZIONE ALLO SPIRITO (O CANTO ADATTO) INVITO ALLA LODE C. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. C. T. I cieli narrano la gloria di Dio. L’opera delle sue mani annunzia il firmamento. C. T. Canti la mia bocca la lode del Signore. Ogni vivente benedica il suo santo nome. C. Preghiamo: O Dio, che nella tua provvidenza vuoi aver bisogno di noi per far risuonare nel mondo il mistero di Cristo e il suo messaggio d’amore a tutta l’umanità, con l’aiuto della Vergine Madre rendici degni annunziatori e testimoni dell’amore che salva. Per Cristo nostro Signore. Amen 4 gran maggioranza l’ha accettata, non tanto per entusiasmo quanto per fiducia. Gli anni hanno dato una insperata conferma alla fondatezza della Carta. Si sono viste e si vedono coppie numerose venire alle Equipes proprio perchè esse propongono loro una regola nella quale trovano un senso di forza e di sicurezza. Forse con questo si vuole dire che il nostro Movimento non comprende anche un contingente di pigri e di brontoloni?... Mosè stesso ne aveva nella sua carovana, ed io non sono Mosè, né vi conduco verso una terra dove scorrono latte e miele! Occorre che io preciso ancora una volta che la Carta non è un fine, un assoluto? Se ci venisse dimostrato che un qualche obbligo o un qualche metodo non sono un mezzo per far progredire nella carità l’insieme delle coppie – ed è la sola cosa che importa – immediatamente esso verrebbe abolito o modificato. La Carta ha richiesto tre anni, dal 1947 al 1959, per essere applicata sono quindi nove anni che il Movimento ne vive. E la trova buona. Spazio di silenzio 17 Al livello dell’équipe, è la riunione di fine anno, chiamata spesso riunione bilancio, nella quale, con franchezza e buona volontà, ci si chiede quale riforme convenga adottare, quali passi in avanti debbano prospettarsi, perchè la vita di équipe progredisca nel campo della preghiera, dello studio, della amicizia fraterna. Ecco presentata, troppo lungamente e troppo brevemente, la Carta delle Equipes Notre Dame la sua ragion d’essere, i suoi obiettivi, la sua pedagogia. Quando, dodici anni or sono, io l’ho proposta ai gruppi allora esistenti, avevo una certa apprensione: sarebbe stata capita ed accettata? avrebbe portato la soluzione che la crisi di cui vi ho parlato esigeva? In realtà, qualche gruppo ci ha lasciato, provando avversione all’adozione di una regola. E non senza tristezza, d’altronde, giacché erano molto attaccati allo spirito del Movimento. La 16 PREGHIERA DIALOGATA: (DAGLI SCRITTI DI P. CAFFAREL) Non è possibile che Dio non ci parli di questo amore umano, nostra ricchezza e nostra gioia; noi vogliamo conoscerlo! Ho forse bisogno di precisare a voi che la volontà di Dio sul nostro Movimento, non l’ho conosciuta per rivelazione; mi sono sforzato di scoprirla poco a poco, di decifrarla negli eventi giorno per giorno – nello stesso modo in cui voi genitori cercate di discernere la vocazione di un figlio considerando con una amore attento la sua evoluzione. Spazio di silenzio con sottofondo musicale Non è possibile che Dio non ci parli di questo amore umano, nostra ricchezza e nostra gioia; noi vogliamo conoscerlo! Dal giorno ormai lontano in cui, giovane prete, ho ricevuto la visita di una giovane coppia desiderosa di essere 5 aiutata nel suo cammino verso Dio fino alla giornata odierna davanti alla vostra immensa assemblea, mi sono sforzato di capire i bisogni e le aspirazioni delle coppie cristiane, di percepire in esse le pulsioni della grazia al fine di aiutarle a corrispondere ad esse. Spazio di silenzio con sottofondo musicale Non è possibile che Dio non ci parli di questo amore umano, nostra ricchezza e nostra gioia; noi vogliamo conoscerlo! Ognuno di noi porta il suo bene :il sacerdote le sue conoscenze sul matrimonio e la dottrina cristiana; loro, la loro esperienza piena di freschezza dell’amore e del matrimonio. Senza dubbio, per trovare ciò che cerchiamo non dobbiamo limitarci alle considerazioni biologiche, psicologiche, sociologiche e dobbiamo superare i soli punti di vista giuridico e morale. Se il matrimonio è un «grande mistero», come proclama San Paolo, solo uno sguardo di fede può penetrare la sua divina ricchezza. E infatti le nostre riunioni si svolgono in un’atmosfera di fede viva, curiosa, entusiasta. Spazio di silenzio con sottofondo musicale Non è possibile che Dio non ci parli di questo amore umano, nostra ricchezza e nostra gioia; noi vogliamo conoscerlo! Poco a poco si fa luce il posto eminente del matrimonio cristiano nel grande disegno di Dio. Esso ci appare costituito in 6 ha restituito la pace ad una coppia svizzera che non riusciva ad accettare una prova simile. I nostri comportamenti, così portati all’individualismo, non vedono, in un inquadramento, altro che disagio, pastoie, prigione. L’Equipes, lungi dal cercarne giustificazioni, propongono il loro forte inquadramento e la loro rigorosa disciplina come aiuto prezioso: la Regola in primo luogo, e l’impegno di rispettarla che vi si chiede di assumere nel termine di due anni dall’affiliazione, il controllo dell’osservanza degli obblighi della Carta – controllo, la parola non mi fa paura – ma controllo guidato dalla carità, e infine quei Responsabili che dall’alto al basso sono i guardiani della Regola, della sua esatta interpretazione e della sua applicazione. Devo menzionare qui, al termine di questa lunga enumerazione degli aiuti che la Carta vi offre, un mezzo per progredire che occupa per noi un posto di onore: vi viene chiesto di fermarvi periodicamente per collocare la vostra vita sotto il fascio luminoso della volontà di Dio per verificare con lealtà e generosità in qual modo siete ad essa fedeli, per precisare i proponimenti che vi permettono di rispondervi meglio. Nel campo individuale, questo metodo ha la sua applicazione nell’obbligo della regola di vita. La Carta, fissando una legge per coppie molto diverse tra loro per età, per cultura, per formazione spirituale, non può proporre che un programma minimo. Perciò precisa che ogni membro deve darsi da sé un regolamento di vita che determini gli obblighi che egli crede di doversi imporre per meglio rispondere all’attesa del Signore. Al livello della coppia si tratta del famoso dovere di sedersi, sul quale non tornerò. 15 ed avendo una fede indefettibile nella potenza del reciproco aiuto fraterno, le nostre coppie hanno deciso di fare équipe.”. Tutti i membri e tutte le attività della riunione mensile sono orientati a questo reciproco aiuto fraterno: il pasto e “la messa in comune” in cui si partecipano notizie, gioie, pene, successi, e insuccessi, in cui si chiedono consigli ed aiuti, la “compartecipazione”, questo momento crudele e benefico in cui ognuno rende conto di come ha rispettato gli obblighi della Carta. La preghiera e lo scambio di idee devono anch’essi esser visti in questa prospettiva di aiuto reciproco tra coppie...Ma questo aiuto reciproco, voi lo sapete, non può essere limitato ai mezzi che abbiamo fin qui elencato. Esso deve essere costantemente attento alle necessità dei compagni di équipe. Conosciamo tutte delle coppie che esso ha salvato, materialmente e moralmente. Una lettera appena ricevuta me ne offre un esempio – che è anche un simbolo. Una donna, dopo un parto drammatico stava tra la vita e la morte, aveva perduto molto sangue ed era indispensabile una trasfusione: tutti i membri della équipe si sono offerti spontaneamente per salvarla. E infine, aiuto reciproco tra èquipes. Il nostro Movimento è un équipe di équipes. Quindi le équipes anziane aiutano quelle che nascono all’altra estremità del mondo, facendole profittare delle loro esperienze. E in cambio, tutto quanto il Movimento approfitta dell’esempio di ciascuna équipe, del dinamismo apostolico di quelle brasiliane, dell’amicizia fraterna che, nell’isola Maurice, ha fatto trionfare i membri dell’èquipe dei pregiudizi razziali, ecc. La testimonianza di quella coppia belga che offriva a Dio il bimbo che la morte le aveva rapito, citata durante un corso di esercizi, 14 tutto per la gloria del Signore. Suoi fini sono infatti il moltiplicarsi dei figli e delle figlie di Dio, l’aiuto reciproco degli sposi nel perseguimento della santità. Non c’è bisogno di cercare da un’altra parte per procedere verso il Signore: il matrimonio è una via sacra, la famiglia cristiana è una cellula vivente della Chiesa. Spazio di silenzio IN ASCOLTO… Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini 5, l-2a.21-33 Fratelli, fatevi imitatori di Dio, quali figli carissimi, e camminate nella carità, nel modo che anche Cristo vi ha amato e ha dato se stesso per noi. Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo. Le mogli siano sottomesse ai mariti come al Signore; il marito infatti è capo della moglie, come anche Cristo è capo della Chiesa, lui che è il salvatore del suo corpo. E come la Chiesa sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto. E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa, purificandola per mezzo del lavacro dell'acqua accompagnato dalla parola, al fine di farsi comparire davanti la sua Chiesa tutta gloriosa, senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata. Così anche i mariti hanno il dovere di amare le mogli come il proprio corpo, perché chi ama la propria moglie ama se stesso. Nessuno mai infatti ha preso in odio la propria carne; al con- 7 trario la nutre e la cura, come fa Cristo con la Chiesa, poiché siamo membra del suo corpo. Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà alla sua donna e i due formeranno una carne sola. Questo mistero è grande; lo dico in riferimento a Cristo e alla Chiesa! Quindi anche voi, ciascuno da parte sua, ami la propria moglie come se stesso, e la donna sia rispettosa verso il marito. Parola di Dio. Spazio di silenzio Galati- e compirete così la legge di Cristo”. L’aiuto reciproco tra sposi è, diceva Pio XI nella “Casti Connubi”, uno dei fini essenziali del matrimonio. Deve essere cosa di ogni giorno. L’obbligo di quella conversazione mensile tra coniugi che noi chiamiamo “dovere di sedersi”, deve essere considerato in questa prospettiva di reciproco aiuto spirituale: marito e moglie insieme, sotto lo sguardo di Dio, ricercano il suo pensiero e la sua volontà sulla loro famiglia, al fine di compierli meglio. Chi potrebbe dire quale sia il numero delle coppie che sono debitrici del loro equilibrio umano e spirituale alla pratica del Dovere di sedersi? Preghiera coniugale e familiare, studio in comune del tema: questi obblighi già menzionati sono altrettanti mezzi di aiuto reciproco per gli sposi. Aiuto reciproco tra coppie: è in un certo senso la ragione d’essere delle Equipes. Ricordate questa frase della Carta: “Coscienti della loro debolezza e dei limiti delle loro forze, se non della loro buona volontà, sperimentano ogni giorno come è difficile vivere da cristiani in un mondo pagano, 8 13 Per primi presento i numerosi obblighi che portano le coppie a cercare aiuto in Dio. La preghiera coniugale e familiare: Cristo, presente nella famiglia perchè c’è il sacramento del matrimonio, attende innanzitutto con coloro con i quali vive che essi si uniscano a lui nella lode al Padre. La preghiera nella riunione mensile: posta subito dopo la cena, e prima degli scambi di idee, questa preghiera prolungata è il grande momento della riunione, quella a cui voi, lo so bene, tenete di più. L’Antifona alla Madonna che ogni membro delle Equipes recita ogni sera, riunisce invisibilmente tutte le coppie del Movimento, d’Europa, d’Africa, d’America, per chiedere a Colei sotto la cui protezione si sono poste, di aiutarle a servire Dio in modo sempre più perfetto. Si intende che gli esercizi spirituali, presentati prima come un mezzo per approfondire le proprie nozioni religiose, sono anche e prima di tutto da considerarsi sotto questo aspetto di momento privilegiato di preghiera. Invitando le coppie a far ricorso innanzitutto a Dio, le Equipes offrono loro anche l’aiuto di colui che è il grande dono di Dio agli uomini per guidarli a lui: il sacerdote. La funzione del consigliere d’équipe è fondamentale nel nostro Movimento. Ai sacerdoti che vengono ad interrogarmi circa tale funzione, mi piace mettere in evidenza che il nostro Movimento – la sua organizzazione e i suoi vari metodi – è essenzialmente uno strumento messo a disposizione dei sacerdoti allo scopo di permettere loro di assolvere nel modo migliore la loro missione di educatori spirituali delle coppie. Altro grande ausilio offerto dalle Equipes: l’aiuto reciproco. La mistica di aiuto reciproco: tra sposi, tra coppie,tra equipes. L’aiuto reciproco è uno dei nomi propri della carità. “Portate i carichi gli uni degli altri – scriveva San Paolo ai 12 Dal Discorso di p. Caffarel, Mille coppie di sposi a Roma, (04 maggio 1959). La guerra finisce, i prigionieri tornano, i gruppi di coppie sono all’ordine del giorno e si moltiplicano. E’ un successo temibile: le coppie vi entrano tutte con l’intento di approfondire la loro vita cristiana ? Non è così evidente. A volte, si direbbe, lo fanno per curiosità, per cercare amicizie umane, per snobismo. E a questo si aggiunge il fatto che le coppie più anziane, quelle della fase eroica, hanno la tentazione di rilassarsi nell’euforia della pace ritrovata, delle vecchie amicizie confortanti. Il bello slancio che aveva animato i primi gruppi era già esaurito? Si era messa tanta speranza in questa fioritura di gruppi di coppie: bisognava rinunciarvi? Eravamo in crisi: ma non tutte le crisi portano al fallimento. Quante volte, nelle nostre riunioni di coppie, riflettendo sullo sviluppo dell’amore coniugale, studiando l’evoluzione dei figli, avevamo constatato questo fenomeno delle crisi nella crescita di ogni essere, e come esse portino progresso o regresso a seconda che siano affrontate bene o male. Che cosa bisognava fare perchè quella dei nostri gruppi 9 riuscisse a favorire un superamento, l’accesso alla maturità? Quale poteva essere la volontà di Dio? Non vi nascondo che è stata la storia della Chiesa, lo studio della vita religiosa, che mi ha suggerito la soluzione. Ho cercato che cosa potesse spiegare come la santità non abbia mai cessato di fiorire e di rifiorire negli ordini religiosi nel corso dei secoli, nonostante le crisi esterne ed interne, ed ho capito che uno dei fattori essenziali della solidità e della vitalità di tali ordini era la regola. Perchè mi sono chiesto allora, non proporre una regola ai cristiani sposati desiderosi di progresso spirituale? Non una regola per monaci, ma una regola per laici sposati. Che orientamento bisognava dare a questa regola? Più mistico, mettendo l’accento sull’ideale evangelico? Più giuridico fissando degli obblighi? Indubbiamente bisognava unificare i due punti di vista. Per questo la vostra regola, la Carta delle Equipes Notre Dame, in una prima parte fissa lo scopo cui bisogna tendere, e in una seconda parte i mezzi – metodi ed obblighi – per giungervi. Mi pare necessario, in questa importante tappa della nostra storia costituita dal nostro pellegrinaggio a Roma, presentarvi la Carta delle Equipes Notre Dame, nel suo significato profondo. Avrei potuto cominciare di qui e dispensarmi dal tracciare la storia delle Equipes. Ma sono le osservazioni e le esperienze fatte nel corso delle due prime fasi del Movimento che spiegano e giustificano quella che chiamerei la pedagogia della nostra Carta. Primo obiettivo di questa Carta: presentare l’ideale cristiano del matrimonio e determinare i mezzi che permettono alle coppie di acquisirne una migliore comprensione. Nel corso degli anni precedenti avevo capito, certo lo ricordate, che per 10 suscitare una vita spirituale generosa nei laici sposati bisognava innanzitutto far loro scoprire la grandezza della loro vocazione. In che modo la Carta favorisce tale scoperta? Per mezzo del tema di studio mensile su di un argomento di spiritualità coniugale e familiare. L’obbligo che vi viene fatto di studiare questo tema durante il mese, marito e moglie insieme, e poi di affidare allo scritto le vostre riflessioni per mandarle a chi dirigerà la discussione nella riunione mensile di équipe, presenta parecchi grandi vantaggi. In primo luogo vi impone di approfondire l’argomento, di precisare il vostro pensiero, vi fa presente l’abitudine di aiutarvi l’un l’altro, marito e moglie, nello studio della vostra fede, e vi permette infine uno scambio di idee tanto più fruttuoso quanto meglio sarà stato preparato da chi guida la discussione, grazie alle vostre risposte. Gli esercizi spirituali chiusi sono un altro mezzo privilegiato per avanzare nell’intelligenza della vita cristiana. Lo avevo constatato fin dal 1939, data del primo corso di esercizi chiusi da me predicati e dalle coppie. E’ vero che alcuni predicatori pensano che gli esercizi spirituali non sono fatti per questo approfondimento delle ricchezze del dogma cristiano ma soltanto per la preghiera, la revisione di vita, i proponimenti; per conto mio, penso che essi devono proporsi ambedue questi obiettivi, almeno quando sono rivolti a coppie la cui cultura religiosa ha un grande bisogno di arricchimento. Ma la Carta non ha per scopo soltanto di far scoprire le grandezze della fede cristiana. Essa deve anche offrire i mezzi perchè la coppia ne viva. “Guai alla conoscenza che non diventa amore”. Di qui una serie di obblighi che hanno come ragion d’essere il far progredire le coppie nella vita cristiana, invitandole a far ricorso a Dio, al sacerdote, al reciproco aiuto fraterno, al sostegno di un inquadramento. 11