Quarant’anni
e non sentirli
N
el 1985 (sempre mantenendo in produzione la classica
serie SL 80), Benelli produce
il Super 90. Sebbene sia molto simile
al Montefeltro, il Super 90 è un nuovo
fucile, dotato di importanti e nuovi
accorgimenti tecnici. Come abbiamo già visto, nei precedenti modelli
Benelli il fucile non poteva essere
scaricato semplicemente azionando
la manetta dell’otturatore, né era
possibile camerare la prima cartuccia
attingendola dal serbatoio; il Super
90, con un meccanismo di nuovo
disegno, mantiene il serbatoio bloccato permanentemente. Agendo su
un pulsante il magazzino può essere
sbloccato, facilitando il cambio della
cartuccia nella camera di scoppio
semplicemente muovendo l’otturatore. Questo sistema si distingue dagli
altri cut-off presenti sui modelli a
lungo rinculo e a presa di gas. Inoltre
è un prezioso indicatore di cane
armato (punto rosso visibile) e quindi
di fucile pronto allo sparo. Piccole
modifiche sono state apportate anche
a livello dell’otturatore (sia pure non
così evidenti). Da questo momento
in poi, sull’otturatore comparirà la
scritta Benelli System, per indicare
la chiusura con otturatore a svincolo
inerziale e il gruppo di scatto a geometria variabile.
Prosegue la carrellata storica riguardante l’evoluzione di
uno dei semiauto più conosciuti e apprezzati non solo in
Italia, ma nel mondo intero: il Benelli, caratterizzato dal
sistema di riarmo inerziale
testo di Simone Bertini, foto Benelli (seconda parte)
L’otturatore a testina rotante Benelli system
La serie Super 90
Un’altra novità è la possibilità di
cambiare la piega del fucile tramite
l’interposizione di appositi spessori (il
fucile è dotato di serie del 55 mm, ma
può montare il 50 o il 60 mm), analo76
Il modello Montefeltro in
calibro 20; si noti il nuovo
pacchetto di scatto con il cut-off
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Armi che hanno fatto la storia
Il Montefeltro calibro 20 completamente smontato: pulizia di linee ed estrema semplicità
gamente a quanto offerto da modelli
proposti da aziende concorrenti. Il
Super 90 è disponibile nelle versioni
Standard (caccia, slug, magnum e
varichoke), Extra Light (magnum e
varichoke), Mancino e Mancino E
(caccia e varichoke), Duca di Montefeltro (caccia, magnum, varichoke e
slug). Il Super 90 Standard caccia può
montare le canne da 65 o da 70 cm,
con o senza bindella ventilata, camera
di 70 mm e strozzature da 1 a 4 stelle.
La versione varichoke possiede una
canna di 61 cm cilindrica con bindella, sulla quale si avvitano gli strozzatori esterni. Esiste anche la versione
con strozzatori interni, con canna
magnum (camera di 76 mm) e bindella ventilata di 54, 61, 66 e 71 cm
di lunghezza, fornita con un set di 5
strozzatori. La versione magnum possiede una canna con bindella ventilata
di 75 cm e strozzatura 1 stella. La
versione slug poteva essere scelta con
canne di 50 o 55 cm, cilindriche (con
slitte per il montaggio di un cannocchiale). Il peso del modello Super 90
Standard e varichoke è di circa 3.150
g, 3.300 g quello del magnum, 2.800
g lo slug e 2.950 g l’Extra Light. Le
La versione Duca di Montefeltro in calibro 20; si noti la delicata fotoincisione sul castello
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La versione M3 Super 90 slug
Il Raffaello Black Eagle
versioni magnum e slug potevano
montare un calciolo in gomma ventilato. Le versioni Duca di Montefeltro,
Standard e Mancino si distinguono
per un’incisione piuttosto elaborata
sulla carcassa.
Il Montefeltro 20
Benelli non ha mai dimenticato il
calibro 20, lo sappiamo; ed eccoci
quindi a parlare del Montefeltro 20.
Le parti meccaniche sono identiche
a quelle del Super 90, ovviamente ridimensionate e proporzionate
appositamente per il calibro inferiore.
Anche qui è possibile distinguere una
versione base (Standard), con ricevitore in Ergal anodizzato e finito nero
e una versione denominata E, fotoincisa. Le canne, in Ni-Cr-Mo, ottenute
per martellatura a caldo, garantiscono
un’assoluta uniformità di spessori e
struttura del metallo. I legni (di qualità superiore nella versione E) sono in
noce selezionato e finiti con vernice
lucida. E’ un fucile estremamente versatile e maneggevole, capace di non
far rimpiangere il calibro superiore.
Unica accortezza, quella di impiegare munizioni in grado di produrre
un’adeguata forza per il caricamento
della molla cinetica; in pratica tutte le
munizioni di buona qualità in com78
La splendida linea del Raffaello Executive con il massimo grado di incisione (3 oro)
mercio. Il Montefeltro 20 viene posto
in commercio con canna da 65 cm cilindrica, camera di 76 mm (magnum)
e dotabile di strozzatori interni (set di
5, da 1 a 5 stelle) o interni/esterni (1
o 3 stelle). In questo modo è possibile sparare cartucce da 21 a 36 g. La
canna possiede una bindella ventilata
con un mirino aggiuntivo, situato al
centro della canna stessa, molto utile
nei tiri a lunga distanza e nel trap.
Non tutti apprezzano la presenza del
mirino aggiuntivo; personalmente lo
trovo utile, anche se non determinante per la riuscita del tiro. Di sicuro,
non mi ha mai infastidito. Il peso del
Montefeltro 20 è di circa 2.700 g. Anche su questo modello, così come per
il Super 90, è possibile variare la piega
mediante l’interposizione di adeguati
spessori.
L’M3 Super 90
Il modello M3 Super 90 è la logica
conseguenza del vecchio 121 M1. Si
presenta con la carcassa in alluminio,
le restanti parti brunite (il 121 M1
era fosfatato), canna di 47 o da 50 cm
cilindrica o di 66 o 71 cm varichoke,
calcio a pistola in materiale plastico
rinforzato con vibra di vetro (Rilsan).
Il serbatoio può alloggiare 7 cartucce standard (6 magnum). Il modello
M3 Super 90 è un fucile dal duplice meccanismo di funzionamento:
semiautomatico e a pompa, in modo
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Armi che hanno fatto la storia
Il primo modello delle serie speciali: il Colombo (1992)
da sparare ogni tipo di cartuccia,
senza alcun rischio di inceppamento.
Il tutto semplicemente agendo su una
levetta posizionata all’apice dell’astina. E’ disponibile anche la versione
M3 Super 90 Kromo, più resistente
alle ossidazioni; tutte le parti metalliche sono ricoperte da un generoso
strato di cromo. Questa versione è disponibile con canna cilindrica senza
bindella di 50 cm magnum.
La nascita
del Raffaello
Il mod. Anniversario (1993)
Ritengo che il lettore si sia già accorto
che la Benelli ha sempre cercato di
“essere avanti” (da cui lo slogan
Il mod. Premio (1996)
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Il mod. Giubileo (1997)
Il mod. Federico (1998)
Il mod. Millionaire (1999)
aziendale) con i propri fucili e ne
avremo ulteriore dimostrazione nel
prosieguo dell’articolo. Certo, Benelli
ha sempre puntato (quasi) tutte le sue
risorse umane ed economiche nello
sviluppo e messa a punto dei fucili
semiautomatici, concentrando tutto
il suo know-how in questo specifico
settore; ma è altrettanto vero che
ha sempre cercato (riuscendovi) di
anticipare i tempi. Così, nel 1987
nasce un bellissimo fucile, il Raffaello. Benelli si richiama ai modelli del
recente passato, quella serie SL 80
(per anni in produzione parallelamente alle novità via via introdotte)
80
che, nell’immaginario del cacciatore
era (ed è) il classico Benelli. L’occasione di presentazione è rappresentata
dal ventesimo anniversario di nascita
dell’Azienda. Il Raffaello, una volta
rimossa la canna (intercambiabile con
quelle del Super 90), permette di sfilare il coperchio (o fodero) dalla parte
inferiore della carcassa. Si ottiene
così l’esposizione della meccanica
interna. Una volta rimossa la spina
di ritenzione del pacchetto di scatto,
l’intera carcassa è a nudo, permettendo un completo accesso e una facile
pulizia anche delle parti solitamente
meno accessibili in un fucile semiau-
tomatico. Il Raffaello si rivela quindi
l’ennesima milestone per l’Azienda,
dal momento che la base del suddetto
fucile sarà utilizzata in seguito per
tutte le serie speciali presentate negli
anni. Il peso del Raffaello è di poco
superiore a quello del Super 90, ma
più leggero rispetto alla serie SL 80. Il
Raffaello viene prodotto nei modelli
121, 123, Special, Special Lusso, Executive e Black Eagle. Eccezion fatta
per gli ultimi due, che descriveremo
a breve, gli altri modelli differiscono
per il grado di finitura e di incisione.
Gli allestimenti sono i soliti: caccia,
varichoke, magnum e slug. Le canne
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Armi che hanno fatto la storia
Il mod. Ego (2002); si noti la nuova linea del Raffaello
disponibili ricalcano quelle del Super
90 (65 o 70 cm con e senza bindella,
camera di 70 mm, varichoke di 61
cm con strozzatori esterni, varichoke
di 54, 61, 66 e 71 cm con strozzatori
interni, magnum di 75 cm, slug di 50
e 55 cm cilindriche); la carcassa è in
Ergal, mentre il fodero è in acciaio
di ottima qualità. Nel Raffaello 121
la carcassa è finita nera, nel Raffaello
123 vi sono complesse fotoincisioni.
Nel Raffaello Special la carcassa è satinata e nichelata bianca, nel Raffaello
Special Lusso si aggiunge una delicata
fotoincisione. La versione Raffaello
Black Eagle è prevista solo in calibro
12 magnum: pesa 3.350 g circa con
canna varichoke di 70 cm. L’arma è
caratterizzata da un’aquila nera su
sfondo giallo, posizionata sulla coccia
dell’impugnatura a pistola. Il calcio
è dotato di un calciolo in gomma
ventilato; esiste anche la versione
super magnum, denominata Super
Black Eagle, più conosciuta come
SBE, con camera di scoppio di 89
mm per sparare anche le cartucce più
potenti in commercio. Tale poderoso
fucile appare in commercio nel 1991,
anteprima mondiale sul mercato in
siffatta cameratura. Nato per rispondere alle esigenze soprattutto del
mercato statunitense, dove era già in
vigore l’obbligo di utilizzo dei pallini
di acciaio nelle zone umide, Benelli
(contrariamente ai competitors d’Oltreoceano, che fornivano una risposta
attraverso il calibro 10), progetta
e sviluppa la cameratura che verrà
ribattezzata super magnum; essa
diverrà, in pochissimo tempo, uno
dei più grandi successi commerciali
nell’ambito dei fucili semiautomatici.
La versione Raffaello Executive
(tutt’ora in listino) deriva dal Raffaello, ma se ne distingue in quanto serie
speciale, caratterizzata da finiture accuratissime, incisioni di alto livello
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e legni di grado elevato. In questo
modello la carcassa è in acciaio, scelta
necessaria per poter offrire al cliente
le incisioni più fini (conosciute come
1, 2 e 3 oro), create dalla Bottega Giovanelli. Il cliente può anche optare
per la versione tutto acciaio, non incisa, e far eseguire un’incisione completamente personalizzata. Il peso
di 3.500 g circa rende l’Executive (se
equipaggiato con camera magnum)
un completamento ideale per il
cacciatore da appostamento, specialmente per quelle cacce che possono
richiedere lo sparo di un consistente
numero di cartucce robuste (colombacci, acquatici).
Il mod. Legacy (2003)
Le versioni speciali
Sulla base del Raffaello (sia la prima
che la seconda serie), sono state create (con cadenza pressoché
annuale) delle versioni speciali in un
numero limitato di esemplari, ideati
per celebrare anniversari dell’Azienda e del territorio circostante o per
commemorare speciali avvenimenti
di interesse mondiale. Sono modelli
caratterizzati da un elevato grado di
finitura; i legni sono accuratamente
selezionati, zigrinati a passo fine e
finiti a olio tramite numerosi e accurati passaggi. Le carcasse sono incise
in modo elaborato e raffinato, quasi
sempre dalla Bottega Giovanelli o da
maestri incisori di primaria fama. In
realtà, le serie speciali cominciano
in Benelli nel 1981, quando vengono
prodotti i primi undici fucili di lusso
in calibro 12 in occasione del quinto
centenario della morte del duca di
Urbino, Federico da Montefeltro. La
partenza ufficiale delle serie speciali
avviene nel 1992, con il Colombo,
prodotto in mille esemplari in calibro
12 per il quinto centenario della scoperta dell’America. Facendo un breve
salto in avanti nel tempo, per completare il quadro delle serie speciali, troviamo: l’Anniversario, nel 1993 (1.500
esemplari in calibro 12); l’Autografo,
nel 1994 (1.500 esemplari in calibro
12); il Rinascimento, nel 1995 (2.000
esemplari in calibro 12); il Premio, nel
1996 (2.000 esemplari in calibro 12);
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Il mod. Elite (2005)
il Giubileo, nel 1997 (2.000 esemplari
in calibro 12, creato per il trentennale
dell’Azienda); il Federico, nel 1998
(2.000 esemplari in calibro 12); il
Principe, nel 1999 (2.000 esemplari
in calibro 20); il Millionaire, sempre
nel 1999 (2.000 esemplari in calibro
12); l’Edition 2000, nel 2000 (2.000
esemplari in calibro 12); l’Ego, nel
2002 (2.000 esemplari in calibro 12);
il Legacy, nel 2003 (2.000 esemplari
in calibro 12); il Baggio, nel 2004
(unico esemplare per commemorare
la fantastica carriera del campione di
calcio); l’Elite, nel 2004 (250 coppie
in calibro 12 e calibro 20); l’Elite, nel
2005 (1.750 esemplari in calibro 12);
il Mania, nel 2006 (2000 esemplari
in calibro 12 e 1000 in calibro 20);
il Bimillionaire, nel 2007 (per celebrare i due milioni di fucili prodotti
dall’Azienda, 2.000 esemplari in
calibro 12 e 350 coppie in calibro 12
e calibro 20); il Dynamic, nel 2009
(2.000 esemplari in calibro 12, 1.000
in calibro 20 a 350 coppie in calibro
12 e calibro 20). Il modello Bimillionaire viene anche presentato in
un esemplare unico, completamente
inciso a mano; per la sua realizzazione sono occorse 500 ore delle esperte
mani degli incisori della Bottega
Giovanelli, per ottenere un risultato
unico nel panorama dei fucili semiautomatici in quanto a raffinatezza
ed eleganza, tanto da essere accostato
per bellezza ai tradizionali fucili fini
(sovrapposti e doppiette). L’esemplare
unico del Bimillionaire, in occasione
del quarantesimo anniversario della
fondazione, è stato ceduto all’armeria
Mattoni di Altopascio e l’intero ricavato devoluto in beneficenza.
La collezione delle suddette serie
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Armi che hanno fatto la storia
Il mod. Mania (2006)
speciali fa bella mostra di sé in un
reparto della Benelli; una parete addobbata con queste splendide creazioni di legno e metallo. Proprio un
bel vedere.
Il modello Centro
Il mod. Dynamic (2009),
in calibro 12 e 20
Ritornando alla cronistoria dei
modelli normali, nel 1996, quasi in
procinto del trentennale di nascita
ufficiale dell’Azienda, viene creato un
nuovo modello, il Centro. Lo scopo è
quello di perfezionare ulteriormente
il Super 90, sia per uso caccia, sia
per il tiro. Il Centro presenta alcune
caratteristiche innovative: ad esem-
Il mod. Bimillionaire
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Il Centro
pio è dotato di bindella ventilata
intercambiabile in fibra di carbonio.
La bindella intercambiabile in fibra
di carbonio (tre i tipi disponibili) riduceil peso della canna di circa 100 g
(portando di fatto ad un arretramento
del centro di gravità, che rende il
fucile più svelto alla spalla) e diminuisce i fenomeni di miraggio, conseguenti a forte riscaldamento della
canna durante lunghe sessioni di tiro.
Il sistema di ancoraggio della bindella alla canna fa in modo che questa
possa vibrare allo sparo, con scarsa
interferenza da parte della bindella.
Inoltre, quando si riscalda, la canna
può dilatarsi omogeneamente, senza
subire vincoli imposti dai ponticelli
della bindella. Tale particolarità porta
a una maggiore uniformità delle
rosate e ad una più ridotta variazione nello spostamento del punto di
impatto. La canna (magnum) è di 65
cm varichoke e può sparare qualsiasi
cartuccia del calibro 12, dai 24 ai 56
g; “l’unico fucile al mondo in grado
di farlo”, recitava l’orgogliosa pubblicità di allora. Anche le 24 g vengono
sparate senza difficoltà (soprattutto
tenendo presente che sono quasi
esclusivamente cartucce da tiro, che
possiedono una gran velocità e che
assicurano una spinta di almeno 180
kg); il Centro riarma perfettamente,
dimostrandosi così impiegabile anche
sui campi di tiro.
Il peso è di 3.100 g circa, molto ben
bilanciato (altra caratteristica importante per un fucile da tiro). Il Centro
è tutt’ora a listino, con un’ampia
scelta di canne e accessori, a riprova
che quando un fucile nasce bene gli
anni possono passare senza soverchie
preoccupazioni!
84
L’M4 Super 90, in dotazione al prestigioso corpo dei marines
L’M4 Super 90 e gli M2
Il 1998 vede un prestigioso successo
commerciale dell’Azienda Benelli: il
famoso corpo dei marines si dota del
fucile M4 Super 90, un innovativo
fucile a sottrazione di gas che vince
e sbaraglia tutti i concorrenti per
l’importante commessa. Il sistema a
presa di gas viene poi utilizzato come
base di partenza per la realizzazione
della carabina ARGO (Auto Regulating Gas Operating). Tale sistema è
composto da due gruppi di presa gas
simmetrici posti sotto la canna, in
prossimità della camera di cartuccia,
ciascuno dei quali contiene un pistone a corsa breve. I gruppi di presa gas
sono in posizione arretrata e questo
fa sì che essi spillino gas ancora caldi,
con pressioni sostenute, assicurando
un ciclo di funzionamento sicuro e
costante. L’M4 Super 90 possiede
di serie mire ghost ring sight, con
diottra regolabile in altezza e angolo di deviazione, protette da alette
laterali per evitare danneggiamenti in
caso di urto o caduta dell’arma. L’M4
Super 90 può utilizzare una gamma
impressionante di munizioni e precisamente: a palla di piombo, penetranti a gas lacrimogeno, penetranti
a gas fumogeno, a palla di gomma,
perforanti, a pallettoni di gomma,
a pallettoni di piombo, cartucce di
lancio per granate. L’arma può essere
fornita con canna da 47 o da 35,5 cm
(per uso non civile), varichoke interno e dotata di calcio fisso, pistol grip
o telescopico. Nello stesso periodo
viene aggiornata la serie M1, per dar
vita alla famiglia M2. Mentre l’M4 fa
parte della famiglia di armi militari, la
serie M2 affina la precedente a livello
di estetica, mantenendo il funzionamento inerziale, sia per questioni di
costi produttivi, sia per l’affidabilità
che esso ha messo in luce nel corso
degli anni. Tra i due fucili, oltre a
qualche differenza cosmetica (calcio
a pala telescopica con impugnatura
a pistola nell’M4, normale calciatura
in tecnopolimero sull’M2), spicca la
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Armi che hanno fatto la storia
L’M2
Il fucile super magnum Nova
Comfortech mancino e l’M2 Comfortech mancino Camo, sempre con la
solita ampia scelta di canne, strozzature e allestimenti.
E infine un pompa
Nel 1999 Benelli lancia il Nova,
fucile a pompa (pump action o slide
action). Come per il mod. SBE, anche
il Nova è camerato in versione super
magnum (89 mm). La carcassa e il
calcio sono costituiti da un blocco
monolitico di tecnopolimero ad alta
resistenza, con aggiunta di fibra di
vetro. La componentistica in acciaio è
incorporata nella carcassa in tecnopolimero, con la quale si sposa in modo
assai efficace. La canna è disponibile
in varie lunghezze (47, 50, 61, 66 o 71
cm a strozzatura fissa o varichoke).
Il peso dell’arma è di circa 3.400 g.
Il serbatoio del Nova può contenere
5 cartucce standard (4 magnum, 3
super magnum). Il destino di questa
arma è sicuramente rivolto al vasto e
appassionato pubblico americano, da
sempre affezionato ai fucili a pompa e
alla cameratura super magnum per la
caccia al tacchino selvatico a lunghissime distanze. (continua)
lm
differenza di peso: 3.830 g per l’M4
contro i poco più di 3.000 per l’M2.
L’M4 funziona con cartucce da 30 a
52 g, mentre l’M2 spara anche le più
leggere cartucce da 24 g. La camera
di scoppio è, per entrambi i fucili,
magnum, così come la lunghezza (47
cm) e le caratteristiche (cilindrica con
strozzatori interni); la carcassa è per
le due armi in Ergal anodizzata nera.
Due fucili simili, benché per utilizzi
diversi. Attualmente la famiglia M2,
oltre al modello di base, presenta
anche l’M2 Comfortech, l’M2 Practical Comfortech, l’M2 Tactical, l’M2
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