CORSO DI ELEMENTI DI
OTTICA
INTRODUZIONE ALLO STUDIO
DELLA VISIONE
Docente prof. Claudio Folletto
Contatto con L’Ambiente
SENSIBILITA’:
Generale
Specifica
GENERALE
SOMATICA
VISCERALE
SOMATICA
ESTEROCETTIVA: stimoli
Tattili, superficiali e
profondi
Termici e Dolorifici
PROPRIOCETTIVA: stimoli
Dai
Muscoli,Tendini,Articolazioni
PROPRIOCETTIVA
COSCIENTE;
proiettata alla Corteccia Telencefalica
INCOSCIENTE;
Proiettata alla corteccia Cerebellare
SENSIBILITA GENERALE
Capacità Epicritica;
ben discriminabile nelle sue caratteristiche
Capacità Protopatica;
ricca di contenuti difficili da analizzare
Sensibilità VISCERALE
Ambiente Interno
Al Nevrasse tramite i nervi spinali ed
encefalici
Proiezione principale all’Ipotalamo
Recettori: Osmocettori
Chemocettori
Barocettoeri
VIE SENSITIVE
SPINO-BULBO-TALAMO-CORTICALE
Sensibilità ; tattile epicritica, propriocettiva
cosciente, del tronco e degli arti
VIE SENSITIVE
SPINO-TALAMO-CORTICALE
Tattile protopatica,termica e dolorifica, del
tronco e degli arti
Sensibilità SPECIFICA
Recettori specifici
Primari
cellule nervose
Secondari
cellule epiteliali
S. SPECIFIICA
Ai centri superiori(encefalo)
Tramite nervi encefalici
1° paio
Olfattiva
2° paio
Visiva
7°9°10°
Gustativa
8° paio
Acustica-Vestibolare
RETINA
Organo periferico del Sistema Nervoso
La luce vi causa modifiche :
1) Fisico-Chimiche
2) Elettriche
Visione
Sistema
Retino-Cerebrale
Gli impulsi sono percepiti come: colore,
forma, spazio, luminosità ecc
Dando origine ad una risposta: feedback
Le risposte sono




Fisiologiche
Motorie e di orientamento spaziale
Psichiche
Comportamentali
Visione; 2 scuole
NATIVISTI: trasmissione innata delle
capacità motorie e di orientamento
spaziale del sistema visivo data dalla
organizzazione anatomo-fisiologica
Trasmissione FILOGENETICA
Visione; 2 scuole
EMPIRISTI: modello beavoristico
Capacità motorie e di orientamento spaziale
del sistema visivo si acquisiscono con
l’esperienza e con l’aiuto della cenestesi
acquisizione ONTOGENETICA
FILOGENESI
Virus-Batteri
Celenterati
Echinodermi
Procordati
Pesci
Rettili
Uccelli
Mammiferi
Anfibi
Spugnacei
Platelminti
Nematodi
Anellidi
Crostacei
Molluschi,Aracnoidi
Insetti
FILOGENESI
Invertebrati: Stigma ( punto)
Placoide(disco)
gruppo di cellule fotosensibili
Pesci : 2 occhi ( vescicole ottiche sferiche)
cristallino mobile ( avanti – indietro)
cornea
Mammiferi : sistema ottico evoluto
FILOGENESI



Coordinazione binoculare per:
Frontalizzazione degli occhi
Decussazione delle vie ottiche
MAMMIFERI 2 Vie
Uditiva – Olfattiva
grande padiglione
auricolare
grande organo
olfattivo
Visiva
sistema motorio
sistema tattile
sistema visivo
ONTOGENESI
Dal concepimento alla maturità attraverso
tre fasi:
 Crescita
 Maturazione
 Apprendimento
ONTOGENESI
Ciascuna fase agisce sulle altre e qualsiasi
apprendimento lascia una traccia nel
sistema nervoso sotto forma di
associazione o registrazione che
completano la maturazione in corso, ogni
nuova tappa della maturazione permette
l’acquisizione di esecuzioni più elaborate
ONTOGENESI


Nel sistema visivo: le strutture si formano
a partire dalla originaria evaginazione
cerebrale fino a formare gli occhi
Dopo la nascita: pochi mutamenti
strutturali; retina centrale 5/6 mesi,
muscolatura iridea 5/6 anni
ONTOGENESI

Il processo dell’apprendimento visivo
come centratura ed identificazione
maturano con il resto dell’organismo in
una interazione che dà origine alla
VISIONE
La visione risulta dai processi




Centratura
Identificazione
Vestibolare – Antigravità
Verbo - Uditivo
Retina e Direzione Spaziale
La Retina risponde a stimoli meccanici come
risponde agli stimoli luminosi
I punti retinici hanno nello spazio una
propria direzione spaziale
Questi valori direzionali sono detti
Segni locali di LOTZE
Spazio soggettivo ed oggettivo
Spazio fisico oggettivo
dove si trova l’oggetto
Spazio soggettivo
dove noi lo localizziamo
Possono essere diversi e variano da un
individuo all’altro
Alcune caratteristiche degli stimoli
visivi
Luminanza
 Lunghezza d’onda
 Estensione
 Localizzazione oggettiva
Sono caratteristiche comuni allo stimolo ma
la sensazione che danno dipende anche
dal precedente ADATTAMENTO

Fasi dello sviluppo del sistema
visivo





1°mese ; riflesso di fissazione
2°mese ; ammiccamento e fiss. Coniugata
3°mese ; riflesso di convergenza
5°mese ; inizia l’accomodazione
6°mese ; stabilizzazione della fiss.
coniugata, mantenimento della
convergenza
Fasi dello sviluppo del sistema
visivo






1° anno; riflesso di fusione
2°anno ; si stabilizza la convergenza
3°anno ; accomodazione
4°anno ; migliore acuità visiva
5°anno ; maturano tutti i riflessi e l’acuità
6°anno ; concluso lo sviluppo binoculare
acuità di norma 10/10
Sviluppo del sistema visivo
Visione come input ed output




L’ambiente collabora allo sviluppo
funzionale
La variazione dello stimolo varia la
percezione e la risposta esecutiva
Uno stimolo costituisce un input
Una esecuzione funzionale costituisce un
output
Relazioni motorie tra sistema visivo,
scheletale, uditivo, vestibolare






RTC ; riflesso tonico del collo
Fase monolaterale
Gli occhi si muovono separatamente
RST ; riflesso simmetrotonico
Fase duolaterale
Gli occhi iniziano una collaborazione
Relazioni tra sistemi


Gli occhi possono fissare in modo
volontario aree specifiche del campo visivo
Questa capacita è controllata da una
piccola area corticale situata
bilateralmente nella regione premotoria
dei lobi frontali
Relazione tra sistemi

Il mantenimento della fissazione viene
mantenuto in modo involontario sotto il
controllo di una area (19) della ciorteccia
visiva occipitale
Relazione tra sistemi

Gli stimoli che passano per il mesencefalo
( tubercoli superiori) giungono alla
sostanza reticolare ed infine ai nuclei dei
muscoli oculomotori
Relazione tra sistemi

Dai tubercoli superiori partono stimoli che
giungono ad altre aree del tronco
dell’encefalo per far deviare la testa ed
anche tutto il corpo verso il lato da cui
provengono stimoli luminosi , uditivi o
tattili del corpo
Relazione tra sistemi





I tubercoli superiori svolgono un ruolo
importante nell’orientamento degli occhi ,
del capo e del corpo in relazione a segnali
provenienti dall’esterno, segnali
Visivi
Uditivi
Tattili
Di altra natura
Relazione tra sistemi
Sistema vestibolare : i nuclei vestibolari
sono connessi direttamente con i nuclei
del tronco encefalico; quando il capo
subisce un’accelerazione in verticale,
laterale, longitudinale, angolare, gli occhi
vengono spinti ad un movimento
compensatorio in direzione opposta
Relazione tra sistemi


Dopo distruzione patologica del sistema
vestibolare e delle informazioni propriocettive
l’equilibrio è mantenuto utilizzando le
informazioni visive
Uno spostamento anche lieve, lineare o angolare
del corpo comporta uno slittamento dello stimolo
visivo sulla retina che giunge come informazione
ai centri dell’equilibrio
Orientamenti nello studio della
visione




Ottica oculare
Analisi del sistema visivo
Studio sull’adattamento visivo
Relazioni tra organismo e visione
Esempi di relazione tra
orientamenti ed indirizzi di indagine




Ottica oculare: problemi ottici, ametropie
Analisi visiva: occhio-cervello,funzione
Adattamenti : confort, miopie scolari ecc
Visione organismo: problemi di
sviluppo,efficienza, apprendimento ecc
SISTEMI



CORTICALE: sensazione visiva in un
contesto logico
VISCERALE:identificazione,accomodazione
SCHELETALE:centratura,convergenza
Organizzazione:tre livelli



Struttura: elementi del sistema
Funzione: attivazione delle strutture
Operazione: equilibrio funzionale,
automatismo e nuovi livelli esecutivi
Il sistema è funzionale quando è



Disponibile: operare in ogni momento
Economico: energia sufficiente
Elastico: affrontare qualsiasi impegno
senza disturbi
Il sistema visivo



Funziona per interazione con le onde
elettromagnetiche
Tali onde hanno differenti modalità di
essere percepite
Queste modalità si differenziano in
relazione all’organo che le percepisce
Onde Elettromagnetiche
Sono sorgente di vita per il nostro sistema
Hanno diretto rapporto con il nostro corpo
Consentono agli esseri viventi il contatto con
l’universo
Sono indispensabili per i nostri sensi
La radiazione solare




Dai 200 ai 1800 nanometri
UV 3% invisibile dai 200 ai 400 nm
Visibile 37% dai 400 ai 760 nm
IR infrarossi 60% dai 760 ai 1800 nm
Interazione della radiazione
elettromagnetica con le molecole



Le onde elettromagnetiche interagiscono
con le molecole organiche in generale e
dell’apparato visivo in particolare
Possono avere interazione nociva
Possono produrre fenomeni specifici
Fenomeni nocivi




UVA: 315-400 nm ;invecchiamento
cutaneo, piccoli tumori
UVB: 280-315 nm ; abbronzatura,eritema,
danni oculari
UVC: 200-280 nm ; pericolosissimi,
bloccati dall’ozono(O3)
IR: 760-1800 nm;
calore,vasodilatazione,sudorazione
Onde elettromagnetiche
Una parte dello spettro; 400-760 nm
Dà origine al fenomeno che chiamiamo
LUCE
LA LUCE




L’attività della luce può essere controllata
Le immagini che da essa derivano possono
essere modulate
L’immagine è nel cervello e non sulla
retina
Le lenti ed i prismi agiscono modificando
la vergenza d’entrata e quindi l’input
Azione di lenti e prismi
LENTI E PRISMI AGENDO SULLA
RADIAZIONE LUMINOSA OVVERO
SULL’IMMAGINE POSSONO ALTERARE LA
PERCEZIONE E DI CONSEGUENZA LA
SENSAZIONE VISIVA CHE NE DERIVA
Lenti e Prismi
Hanno effetti di carattere
Fisiologico
Psicologico
Sul sistema visivo
Lenti negative







Accomodazione: stimolo
Convergenza : stimolo
Spazio : avvicinamento
Oggetto: rimpicciolito
Figura sfondo: figura
Luce : - distribuzione + intensità
Sinergia: prismi B out
Lenti positive







Accomodazione : inibizione
Convergenza : inibizione
Spazio : allontanamento
Oggetto : ingrandito
Figura sfondo : sfondo
Luce : + distribuzione - intensità
Sinergia : prismi B in
Prismi B OUT







Accomodazione : stimolo
Convergenza : stimolo
Spazio : avvicinamento
Oggetto : rimpicciolito
Figura sfondo : figura
Luce : - distribuzione + intensità
Sinergia : lenti negative
Prismi B IN







Accomodazione : inibizione
Convergenza : inibizione
Spazio : allontanamento
Oggetto : ingrandito
Figura sfondo : sfondo
Luce : + distribuzione – intensità
Sinergia : lenti positive
Prismi in coppia base DX - SX




Alterazioni neuro motorie
Alterazioni neuro sensoriali
Visual training
Controllo e/o correzione postura
Prismi gemellati B alta






Anomalie neuro muscolari degli occhi
Visual training
Accomodazione : stimolo
Convergenza : stimolo
Inducono inclinazione della testa in avanti
Sinergia : lenti negative, prismi B out
Prismi gemellati B bassa






Anomalie neuro muscolari degli occhi
Visual training
Accomodazione : inibizione
Convergenza : inibizione
Inducono inclinazione della testa indietro
Sinergia : lenti positive, prismi B in
Particolari applicazioni
Utilizzazioni binoculari o monoculari
relativamente a:
alterazioni della visione binoculare
alterazione della relazione
spazio – tempo
correzione di difetti visivi
Particolari applicazioni
Situazioni secondari a:
traumi
patologie generali
patologie neurologiche
alterazioni psicologiche
alterazioni della postura
altro
Le lenti ed i prismi
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


Sono utilizzati nell’ottica meccanica
Sono utilizzati per effetti speciali
Sono utilizzati in vari settori dell’industria
Sono utilizzati per la realizzazione di
apparecchiature nelle più svariate
discipline scientifiche
GRAZIE PER L’ATTENZIONE
PRESENTAZIONE DISPONIBILE
SUL SITO
www.fis.uniroma3.it/Folletto
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