Carta Ittica della Provincia di Siena
Laghi di Chiusi e Montepulciano
Inquadramento generale
Il bacino imbrifero dei laghi di Chiusi e Montepulciano, grosso modo compreso tra le città di Montepulciano, Chiusi, Città della Pieve e il lago Trasimeno, è localizzato nella zona più meridionale della Val di Chiana il cui
assetto attuale è conseguenza di vari secoli di bonifiche per colmata. I due
laghi sono ciò che rimane dell’antica palude che un tempo occupava tutta
la valle. Originariamente per motivi igienici e di salute pubblica (malaria),
anche i due laghi dovevano scomparire.
Nel lago di Montepulciano affluiscono la Reglia di Pozzuolo, il torrente
Parce e il fosso Salcheto e il fosso della Ripa che proviene dal lago di
Chiusi, mentre l’unico emissario è il Canale Maestro della Chiana.
L’unico immissario del lago di Chiusi è il fosso Gragnano (6 Km) perchè
il T. Tresa dal 1957 è stato deviato verso il lago Trasimeno.
Ambedue i laghi di Montepulciano e di Chiusi, legano la loro origine e la
propria natura ad uno dei fenomeni naturali più interessanti del territorio
toscano, quello della cosiddetta “inversione della Chiana”. In seguito alle
spontanee modifiche avvenute nell’altimetria della grande pianura, con
variazioni nell’inclinazione, il fiume Chiana, affluente del Tevere, si ramifica in numerosi segmenti e in più pendenze diventando tributario anche
dell’Arno. Nell’undicesimo secolo sono identificabili così due Chiane: una
defluisce nell’antico alveo, l’altra si dirige in direzione opposta verso il Valdarno. Ciò provoca un esteso impaludamento della valle a causa del vero
e proprio disordine idraulico ed il paesaggio diviene quello di un unico
grande lago stagnante. A partire dal 1500 furono messi in atto dei sistemi
di bonifica estremamente efficienti che prevedevano un livellamento della
pianura con innalzamento dei bassifondi e la canalizzazione della Chiana.
Le colmate in più tempi eseguite, rialzando il livello delle campagne attraverso un notevole accumulo di depositi, produssero in primo luogo la
separazione fra i laghi di Chiusi e Montepulciano (Regione Toscana, 1981).
Attualmente i due laghi svolgono alcune importanti funzioni:
• il lago di Chiusi fornisce il 50% circa dell’acqua potabile della città omonima e, potenzialmente, anche il lago di Montepulciano potrebbe fornirne;
• entrambi i laghi sono utilizzati per l’irrigazione, assorbono le onde di
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piena e sono risorse turistiche;
• hanno una notevole importanza naturalistica come relitti palustri dell’Italia centrale.
Il lago di Montepulciano ha un’elevata concentrazione salina probabilmente per l’apporto di acque ricche di carbonati e solfati di calcio del t.
Parce; la conducibilità, l’azoto totale e il fosforo totale sono in media più
elevati che nel lago di Chiusi. La trasparenza è inferiore al metro e in estate si hanno periodi di totale anossia (Di Giovanni et al. 1991).
Il torrente Parce è un corso d’acqua perenne che ha origine nelle colline
circostanti gli abitati di Montepulciano e Chianciano Terme, ad una quota
di circa 550 m s.l.m. È alimentato in parte da sorgenti minerali ed ha un
bacino imbrifero di circa 40 Kmq con caratteristiche litologiche che consentono un facile trasporto a valle dei materiali solidi favorendo così l’interramento del lago. Analisi chimico-fisiche e biologiche (IBE) hanno
dimostrato come la qualità ambientale del torrente Parce sia compromessa da un elevato carico di inquinanti organici derivanti da reflui civili dei
centri termali, quelli dell’attività zootecnica e delle acque di dilavamento
dei coltivi (Di Giovanni et al., 1990).
Tabella 18. Dati fisiografici dei due laghi
Dati fisiografici
quota s.l.m. (m)
volume (m 3)
area (Km 2)
perimetro (Km)
prof. max (m)
larghezza media (m)
bacino imbrifero (Km 2)
(1) Marinelli, 1895
(2) Riccardi, 1938
(3) Piccardi, 1977
L. di Chiusi
251 (2)(3)
9.988.000 (2)
3,87(1) 3,67(2) 2,3(3)
8,94(2)
5,7(2)
1374(2)
146(2)
L. di Montepulciano
249 (2) 246 (3)
2.187.000 (2)
1,88(1)1,5(2) 0,86(3)
5,19(2)
3,40(2) poco sup. a 3(3)
882(2)
56,3 dal 1957 119 (2)
Dalle batimetrie eseguite nel corso degli anni si evidenzia che la superficie di erosione del lago di Chiusi è di 54 Kmq, mentre quella del lago di
Montepulciano è di 86 Kmq. La sedimentazione però in quest’ultimo è 4
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volte inferiore a quella del lago di Chiusi per diversi motivi (Dragoni,
1982):
• maggior profondità del lago di Chiusi che lo rende una trappola migliore per i sedimenti;
• durante le piene del lago di Montepulciano vengono probabilmente
depositati i sedimenti nelle zone intorno al lago ricoperte da canneto,
poste fra l’altro allo sbocco dei torrenti che drenano il lago. Ciò è avvalorato dal fatto che la profondità del lago è diminuita poco e che esso
si chiude ad anello, con coste che avanzano verso il centro dove la
sedimentazione è più lenta.
• Le basse profondità dei due laghi causano i seguenti inconvenienti
(Arrigoni e Ricceri, 1981):
• assenza di termoclino, con oscillazioni termiche stagionali ampie, scarso rimescolamento e congelamento marginale;
• acque torbide, con residui organici in sospensione che si staccano dal
fondo in putrefazione;
• colmatura dei laghi in brevi periodi.
Si è calcolato che il tempo di colmamento è di circa 150 anni per il lago
di Chiusi e 90 anni per il lago di Montepulciano, anche se risulta una stima
per eccesso (Dragoni, 1982).
Tra i due, il lago di Montepulciano risulta più inquinato, con scarsa ossigenazione, accentuata torbidità ed eutrofizzazione (Cloroficee, Characeae,
Ceratophyllum, Nymphaea) che determina morie di pesci.
Il lago di Chiusi sembra presentare meno problemi: è più profondo e trasparente con una vegetazione acquatica ricca e varia, con specie rare o
addirittura uniche.
Anche alcune indagini analitiche sul macrobentos e sulle variabili chimico-fisiche dimostrano una diversa struttura trofica dei due laghi; il lago di
Chiusi, rispetto a quello di Montepulciano, ha una comunità macrobentonica più complessa, con un numero maggiore di specie, ed è potenzialmente più stabile (Di Giovanni et al., 1988).
L’Area Umida dei Laghi di Chiusi e Montepulciano
I laghi di Chiusi e Montepulciano sono degli ambienti di grande interesse
in quanto habitat per molte specie di uccelli acquatici; tra le specie di
passo si possono ricordare la spatola (Platalea leucorodia ), il mignattaio
116
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(Plegadis falcinellus ), il falco di palude (Circus aeruginosus ), il falco
pescatore (Pandion haliaetus ), varie specie di anatre, alcune delle quali
piuttosto rare come il quattrocchi (Bucephala clangula ), i mignattini, il
gabbianello (Larus minutus ), la rara pernice di mare (Glareola pratinco la) e numerosi altri uccelli di ripa.
Tra gli uccelli nidificanti i più interessanti sono lo svasso maggiore (Podi ceps cristatus), il tarabusino (Ixobrycus minutus), il basettino (Panurus
biarmicus ) e, in particolare, le quattro specie di aironi che costituiscono
la garzaia del lago di Chiusi. Tale garzaia è la più importante dell’Italia
centromeridionale sia come numero di specie sia come densità di nidi (nel
1989 erano circa 200). Nel lago è da segnalare la presenza di nitticora,
sgarza ciuffetto, airone rosso.
Perciò è stato proposto di inserire l’area umida dei laghi di Chiusi e Montepulciano tra le aree soggette alla convenzione di Ramsar, quali biotopi
di importanza internazionale come habitat per gli uccelli acquatici.
Le rive del lago di Montepulciano sono occupate da una fitta vegetazione
palustre particolarmente estesa a sud, dove il Parce deposita le sue alluvioni e dove esiste perciò un’area del tutto paludosa. Si tratta di un’associazione di Arundo phragmites (cannuccia), Scirpus holoschoenus (candelone), Thypha angustifolia (sgarza) e Thypa latifolia (sgarzona). Nel lago,
presso le sponde, è presente una vegetazione di Nuphar luteum (nannufero) e Nimphea alba (ninfea). Tra le piante sommerse si registrano tra l’altro, il Potamogeton e il Myriophillum.
Il lago di Chiusi, che presenta una cintura di fragmiteto per lo più inferiore ai 100 m, conserva ancora specie divenute rare in Toscana e in altre
parti della penisola: Trapa natans , Sagittaria sagittifolia , Cirsium palustr e,
Sprirodela polyrrhiza, Nuphar luteum, Urticularia vulgaris , Nymphoides
peltata, Hydrocharis morsus-ranae , Salvinia natans e Vallisneria spiralis
(Arrigoni e Ricceri, 1981).
Risulta inoltre evidente l’enorme crescita di specie alloctone di scarsissimo
interesse commerciale come il carassio (Carassius carassius ) e il pesce
gatto (Ictalurus melas ) a discapito delle altre specie tradizionalmente presenti.
Riccardi in un suo lavoro del 1939 riporta, oltre ad una approfondita analisi di dati morfometrici dei due laghi, un elenco delle specie ittiche più
abbondantemente pescate all’epoca (tab. 19).
Scopo della ricerca
Le condizioni della pesca dei due laghi sono andate progressivamente
deteriorandosi nel corso di questi ultimi anni: il numero dei pescatori professionisti è drasticamente diminuito come è pure diminuita la quantità di
pescato complessiva in particolare per quanto riguarda le specie di maggior interesse economico.
118
Tabella 19. Specie ittiche storicamente diffuse nei due laghi (da Riccardi,
1939).
Specie ittiche magg. diffuse
Rare (di semina)
Tinca (Tinca vulgaris Cuv.)
Scardola (Scardinius erythrophtalmus L.)
Trota arcobaleno (Salmo irideus Gibb.)
Carpa a specchi
(Cyprinus carpio var. specularis)
Carpa regina (Cyprinus carpio L.)
Luccio (Esox lucius L.)
Lasca (Leuciscus aula Bp.)
Cavedano (Squalius cephalus L.)
Anguilla (Anguilla vulgaris Flem.)
Alborella (Alburnus alborella De Fil.)
Pesce persico (Perca fluviatilis L.)
Persico sole (Eupomotis gibbosus L.)
Cefalo (Mugil cephalus Cuv.)
Gambusia (Gambusia holbrooki Grd.)
La quantità totale di pesce pescato nei due laghi era di circa 70.000 Kg
annui con circa 40 pescatori in attività.
Conseguentemente si è reso necessario effettuare una ricognizione sulla
comunità ittica del lago in modo da ottenere un quadro esauriente della
condizione attuale ed individuare, se possibile, delle scelte gestionali e/o
strutturali di conservazione e recupero della precedente condizione faunistica dei laghi.
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Materiali e metodi
Nelle fasi preliminari dello studio sono state raccolte preziose informazioni dai pescatori professionisti che lavorano nei due laghi.
Nel corso dell’indagine sono state utilizzate una serie di reti in nylon
monofilo montate su un filo superiore munito di galleggianti e di un filo
inferiore opportunamente zavorrato in modo che la rete si presenti uniformemente distesa una volta calata in acqua.
In relazione al tipo di piombatura e alla quantità di galleggianti si possono distinguere 3 tipi di reti:
• reti da superficie: poco zavorrate con un filo superiore munito di una
serie di galleggianti in modo tale da poter permettere di pescare in
superficie;
• reti da fondo: ben zavorrate che perciò tendono a depositarsi con il
bordo inferiore sul fondo del bacino;
• reti volanti: in cui la piombatura e la presenza di galleggianti è variabile in funzione della profondità a cui si vogliono calare le reti.
La cattura si ha quando il pesce, entrando con la testa tra le maglie della
rete, ne rimane impigliato a livello di branchie o aggrovigliato con tutto il
corpo.
In tabella 19 viene riportata la sequenza delle reti utilizzate con le dimensioni della maglia, della superficie e del tipo di piombatura (V= volante,
F= fondo).
Sono stati utilizzati inoltre due tipi di tofi:
il primo tipo ha le ali di 2,5 m con un’apertura del diametro di 1 m; 5
inganni guida per una lunghezza totale di 12 m;
il secondo tipo ha le ali di 2,8 m con un’apertura di 1,5 m di diametro; la
lunghezza totale è di 12 m.
120
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Tabella 20. Reti utilizzate nei laghi (F= fondo, V= volante).
Tipo
F
F
F
F
F
F
F
F
V
V
V
V
V
maglia (Ø mm)
10
15
20
25
30
35
50
85
15
20
25
30
35
Dimensioni (m)
20x2
20x2
20x1,8
23x1,8
20x1,9
21x1,8
50x1
80x1
19x1,5
19x1,5
22x1
20x1
21x1
Fig 25. Distribuzione delle reti sul lago di Chiusi
L’analisi strutturale della popolazione è stata condotta secondo un disegno
di campionamento per siti campione: le attività di campo sono state effettuate mediante le reti multiselettive in alcune stazioni preselezionate (figg.
25 e 26).
La fase di ricerca ha coperto due anni con campionamenti nel Novembre
del 1995 e nei mesi di Aprile e Giugno 1996.
Le pescate sono state effettuate secondo una procedura standardizzata con
immersione delle reti alle ore 10 del mattino e recupero alle 15 del pomeriggio; i tofi, già posizionati nei laghi dai pescatori professionisti, venivano ripuliti la sera precedente il campionamento.
Gli esemplari pescati sono stati classificati per specie di appartenenza,
misurati (lunghezza totale con precisione al 1/2 cm) e pesati (precisione
al grammo).
In alcuni campioni, con particolare attenzione per il pesce gatto, è stato
eseguito anche un controllo del contenuto gastrico.
L’analisi dei contenuti stomacali effettuata nel mese di Novembre ha evidenziato una netta predilezione per il materiale vegetale come nutrimento, seguito da una dieta a pesci (persici reali e latterini). Una discreta percentuale di esemplari presentava lo stomaco e l’intestino completamente
122
Fig 26.Distribuzione delle reti sul lago di Montepulciano
123
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vuoti, soprattutto per quelli del lago di Montepulciano.
Durante i campionamenti primaverili, gli stomaci si presentavano pieni per
la quasi totalità degli individui esaminati e la dieta è risultata composta
prevalentemente da macroinvertebrati (larve e pupe di Chironomidae,
Crostacei, Gasteropodi ed Odonati), da zooplancton e uova. Solo per una
piccola percentuale di individui la dieta è risultata costituita da pesci (alborella).
Risultati
I risultati dei campionamenti eseguiti nei due laghi nei mesi di Novembre
1995, Aprile e Giugno 1996 sono riportati in allegato.
Le specie ittiche catturate nei due laghi sono riportate in tab. 21.
Tabella 21. Specie ittiche catturate nei laghi di Chiusi e di Montepulciano.
Pesce gatto
Persico sole
Alborella
Carassio
Persico reale
Scardola
Carpa comune
Luccio
Persico trota
Tinca
Carpa regina
Carpa a specchi
Latterino
Anguilla
Lago di Montepulciano
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Lago di Chiusi
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
Nelle tabelle seguenti (tab. 22, 23, 24, 25, 26, 27) sono riportati i dati di
cattura relativi ai tre campionamenti effettuati nei due laghi; per ogni specie vengono riportati il numero di individui catturati, sia con i tofi che con
le reti, e il peso complessivo nonché le percentuali relative.
124
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Tabella 22. Lago di Montepulciano 23/11/96
TOFI
RETI
TOTALE
Pesce gatto
Persico trota
Carassio
Persico sole
Luccio
Tinca
Alborella
Scardola
Totale
n° ind.
338
5
4
52
1
1
11
1
413
peso (gr)
22128
2208
2115
1679
790
247
141
50
29358
n°
8
peso (gr)
636
1
835
9
1471
n°
346
5
4
52
1
2
11
2
422
peso (gr)
22764
2208
2115
1679
790
1082
141
50
30829
% n°
82.0
1.18
0.95
12.3
0.24
0.47
2.61
0.24
100
% peso
73.8
7.16
6.86
5.45
2.56
3.51
0.46
0.16
100
% n°
87.6
0.32
0.32
0.63
1.90
9.21
100
% peso
78.7
4.23
0.53
4.93
0.38
11.19
100
% n°
18.98
0.18
6.93
10.03
0.55
3.83
59.12
0.36
100
% peso
18.81
0.01
26.30
2.33
3.20
0.24
47.20
1.91
100
Tabella 23. Lago di Montepulciano 11/04/96
TOFI
RETI
TOTALE
Pesce gatto
Persico trota
Persico reale
Tinca
Alborella
Scardola
Totale
n° ind
224
1
1
2
228
peso (gr)
14603
1055
133
129
15920
n°
52
peso (gr)
5042
2
6
27
87
1230
95
2663
9030
n°
276
1
1
2
6
29
315
peso (gr)
19645
1055
133
1230
95
2792
24950
Tabella 24. Lago di Montepulciano 26/06/96
TOFI
RETI
TOTALE
Pesce gatto
Persico reale
Carassio
Persico sole
Tinca
Alborella
Scardola
Carpa
Totale
n° ind.
40
peso (gr)
3671
40
773
20
4
103
53
104
4600
n°
64
1
38
15
3
1
320
2
444
peso (gr)
5790
5
13228
400
1610
20
23691
960
45704
125
n°
104
1
38
55
3
21
324
2
548
peso (gr)
9461
5
13228
1173
1610
123
23744
960
50304
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Tabella 25. Lago di Chiusi 22/11/95
TOFI
n° ind.
Pesce gatto
Persico trota
Persico sole
Latterino
Alborella
Scardola
Carpa
Anguilla
Luccio
Totale
peso (gr)
446
38
448
1658
1071
3
4
3
1
3672
RETI
n°
7680
960
30950
3623
4721
196
294
1550
650
50624
TOTALE
peso (gr)
6
8
1864
762
4
5390
18
Tabella 27. Lago di Chiusi 25/06/96
TOFI
RETI
n°
446
44
456
1658
1071
3
8
3
1
3690
8016
peso (gr) %
7680
2824
31712
3623
4721
196
5684
1550
650
58640
n° % peso
12.09
13.10
1.19
4.81
12.36
54.10
44.93
6.18
29.02
8.05
0.08
0.33
0.22
9.70
0.08
2.64
0.03
1.11
100
100
Pesce gatto
Carassio
Persico sole
Alborella
Scardola
Carpa comune
Persico reale
Totale
n° ind.
30
10
1
41
TOTALE
peso (gr) n° peso (gr)
3127
4
431
23
9409
210
14
375
5
90
690
48
5141
2
1810
6
27
3342
187 17883
n°
34
23
24
91
48
2
6
228
peso (gr)
3558
9409
585
695
5141
1810
27
21225
% n°
14.91
10.09
10.53
39.91
21.05
0.88
2.63
100
% peso
16.76
44.33
2.76
3.27
24.22
8.53
0.13
100
I pesci sono stati suddivisi in due gruppi: specie foraggio (F) e specie carnivore (C); ogni gruppo è stato pesato separatamente; i risultati per i due
laghi sono riportati nelle tabelle 28 e 29.
Tabella 26. Lago di Chiusi 10/04//96
TOFI
n° ind.
50
4
5
6
Pesce gatto
Carassio
Persico sole
Alborella
Scardola
Carpa regina
Carpa a specchi
Luccio
1
Totale
66
RETI
peso (gr)
4221
1987
120
68
880
7276
n°
60
Tabella 28. Lago di Montepulciano: variazioni della composizione del
pescato
TOTALE
peso (gr)
1071
1
8
8
1
15
838
13060
1430
78
16414
n°
110
4
5
7
8
8
1
1
144
peso (gr)
5292
1987
120
83
838
13060
1430
880
23690
% n°
76.39
2.78
3.47
4.86
5.55
5.55
0.70
0.70
100
% peso
22.34
8.39
0.51
0.35
3.54
55.13
6.04
3.17
100
Specie foraggio
interesse comm.
Tinca
Carpa
Persico sole
Alborella
0.5
12.3
2.6
0.6
1.9
Specie foraggio di scarso interesse commerciale
Scardola
0.2
9.2
Carassio
0.9
Pesce gatto
82
87.6
Specie carnivore
Persico reale
Persico trota
Luccio
126
Composizione percentuale
del n° di individui
23/11/95
11/04/96
0.3
26/06/96
Composizione percentuale
del peso degli individui
23/11/95
11/04/96
0.5
0.4
10
3.8
3.5
4.9
5.5
0.5
0.4
59
6.9
19
0.2
6.9
73.8
0.2
1.2
0.2
7.2
2.6
127
11.2
26/06/96
3.2
1.9
2.3
0.2
78.7
47.2
26.3
18.8
0.5
0.01
Carta Ittica della Provincia di Siena
Amministrazione Provinciale di Siena
Tabella 29. Lago di Chiusi: variazioni nella composizione del pescato
Composizione percentuale
del n° di individui
Specie erbivore
inter. commerc.
Latterino
Carpa
Persico sole
Alborella
Specie erbivore
scarso int. comm.
Scardola
Carassio
Pesce gatto
Specie carnivore
Persico reale
Persico trota
Anguilla
Luccio
Composizione percentuale
del peso degli individui
22/11/95
44.9
0.22
12.4
29
10/04/96
25/06/96
6.2
3.5
4.9
0.9
10.5
40
0.1
5.5
2.8
76.4
21
10.1
15
12.1
22/11/95
6.2
9.7
54.1
8.1
0.3
13.1
10/04/96
25/06/96
61.2
0.5
0.4
8.53
2.8
3.3
3.5
8.4
22.3
24.2
44.3
16.8
2.6
1.2
0.1
0.03
0.13
4.8
2.7
1.1
0.7
3.2
Conclusioni
Dal confronto tra le tabelle 19 e 21 risulta chiaramente come la comunità
ittica dei laghi sia fortemente cambiata nel corso degli anni. In particolare, con l’introduzione di nuove specie (pesce gatto, carassio), si sono fortemente ridotte le biomasse di tutte le altre.
Tabella 30. Lago di Montepulciano.
23/11/95
11/4/96
26/6/96
Peso tot.
pesce catt. (kg)
30.8
24.9
50.3
Peso specie
foraggio (kg)
29.0
23.8
50.3
Tabella 31. Lago di Chiusi
Peso specie
carnivore (kg)
3.0
1.1
0.01
128
Peso speci
int. comm. (kg)
5.9
2.5
3.9
F/C
9.7
21.6
5030
%int.
commerciale
19
10
81
22/11/95
10/4/96
25/6/96
Peso tot.
pesce catt. (kg)
58.6
23.7
21.2
Peso specie
foraggio (kg)
53.6
22.8
21.2
Peso specie
carnivore (kg)
5.0
0.9
0.03
Peso specie
int. comm. (kg)
50.8
15.6
3.1
F/C
10.7
25.3
710
% di int.
commerciale
87
66
14
In termini economici inoltre la componente delle specie di interesse commerciale è estremamente limitata rispetto alla quantità catturata, inferiore
al 20% per il lago di Montepulciano, con andamento contrastante, probabilmente legato alla stagionalità, per il lago di Chiusi.
La conseguenza di questa trasformazione faunistica è principalmente la
progressiva scomparsa della pesca professionale per una incapacità dell’attività di pesca a sostenere economicamente un numero cospicuo di
pescatori.
Inoltre la presenza del pesce gatto e del carassio impedisce di utilizzare la
tradizionale attrezzatura, le reti pendenti, come di consuetudine senza
rischiare di rovinare irreparabilmente le maglie delle reti.
Malgrado non sia stata effettuata un’indagine specifica sui pescatori sportivi, sembra plausibile che anche per questa compagine gli interessi verso
la fauna ittica dei due laghi sia andata negli anni diminuendo.
Purtroppo la presenza e la forte evoluzione di alcune specie ittiche indesiderate non sembra facilmente contrastabile.
La rusticità e la forte adattabilità del pesce gatto ma soprattutto del carassio, hanno infatti permesso l’inserimento di queste specie e il loro rapido
accrescimento a discapito delle specie autoctone.
Queste due specie infatti non presentano dei competitori che siano in
grado di controllare la crescita e l’espansione negli ecosistemi lacustri.
Se quindi la situazione attuale appare fortemente degradata, ben poche
appaiono al momento le prospettive per un recupero dei due laghi. Sembra anzi abbastanza verosimile che la presenza di alcune specie ittiche
tipiche del lago come tinca, carpa luccio, persico reale vada ulteriormente rarefacendosi.
Sul piano gestionale perciò poche sono le soluzioni proponibili fintantoché non sarà possibile controllare la crescita numerica del pesce gatto.
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Carta Ittica della Provincia di Siena
La capacità di incrementare la predazione delle uova o delle forme larvali di queste specie da parte dei carnivori naturali del lago come luccio,
persico trota, anguilla, potrebbe contribuire al ridimensionamento e controllo di queste specie.
Opere di ripopolamento con luccio e anguilla potrebbero sortire il duplice effetto di incrementare la predazione sul pesce gatto e di fornire alcune specie di sicuro interesse all’attività alieutica.
Questi interventi di ripopolamento non dovrebbero rappresentare, se
effettuati con specie autoctone del lago, un problema in senso generale
per la conservazione del patrimonio ittico del lago: la situazione attuale è
talmente degradata che questi interventi non rappresentano sicuramente
un ulteriore danno.
Sulla base dell’esperienza per entrambi i laghi si suggerisce il seguente
piano semina (tab. 32); i valori numerici si riferiscono alla massima capacità portante dei due sistemi utilizzando lucci di 50 gr, ragani di anguilla
e tinca di 30-40 gr.
Tab. 32. Piano di semina
Specie da ripopolamento
Luccio (50 gr)
Anguilla (ragani)
Tinc
Lago di Chiusi
n° individui
18.000
18.000
30.000
Lago di Montepulciano
n° di individui
7.000
7.000
12.000
130
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Laghi di Chiusi e Montepulciano Inquadramento generale