LE DIVERSE TIPOLOGIE DI ARCO DA COMPETIZIONE L’Arco Olimpico deve il suo nome al fatto di essere l’unico utilizzato alle Olimpiadi. E’ composto di una parte centrale rigida, in alluminio, carbonio o leghe diverse, due parti flettenti in compositi di carbonio, schiuma o lattice, una prolunga anteriore detta stabilizzazione ed un mirino regolabile. Può sviluppare una spinta da 15 a 25 kg su una freccia del peso di pochi grammi; questo gli permette un tiro mirato fino a 90 metri su di un bersaglio il cui centro è di 12 cm. E’ diffuso in tutto il mondo; i migliori Olimpici sono Coreani ed Italiani. L’Arco Nudo deve il suo nome al divieto di applicarvi qualsiasi accessorio (mirino, stabilizzazione o altro). La mira pertanto può essere fatta sulla punta della freccia regolando l’alzo sulla presa della corda. E’ l’arco più istintivo delle tre specialità; trova il suo migliore utilizzo nelle gare a percorso con pendenze variabili e su bersagli a distanze fino a 50 metri. E’ diffuso in Europa; i migliori Arconudisti sono Italiani e Svedesi. L’Arco Compound è un arco di recente concezione. La corda segue un percorso su due carrucole eccentriche poste alle estremità; questo accorgimento consente il minimo sforzo a trazione completa e la massima spinta all’uscita della freccia dall’arco. E’ dotato di mirino regolabile con diottra ad ingrandimenti, prolunga anteriore detta stabilizzazione e sgancio meccanico sulla mano della corda. E’ l’arco più preciso e potente pur richiedendo il minore sforzo. E’ diffuso negli Stati Uniti ed in Europa; i migliori Compoundisti sono Americani.