Lezione 4 Soluzioni e proprietà colligative SOLUZIONI Una soluzione è una miscela omogenea di più composti chimici SOLUZIONI GASSOSE: le miscele gassose sono sempre omogenee e quindi formano sempre una soluzione SOLUZIONI LIQUIDE: si possono formare sciogliendo in un liquido, chiamato solvente, gas, solidi o altri liquidi. SOLUZIONI SOLIDE: sono abbastanza comuni: per esempio le leghe metalliche sono una miscela omogenea solida di più metalli. Ottone (Cu-Zn) Bronzo (Cu-Sn) Acciaio (Fe-C) Inox (Fe-Cr-C) Solvente: Componente predominante Soluti: Componenti presenti in quantità minori Soluto B Soluto A Soluto C Solvente CONCENTRAZIONE DI UNA SOLUZIONE Frazione molare: Molalità: ni Xi n tot ni mi ; Q = kg di solvente Q ni ; V = L di soluzione Molarità: M i V A B + A + B soluzione di A e B G = H - TS < 0 S > 0 sempre (il disordine aumenta) la soluzione si forma spontaneamente se: H < 0, H = 0, oppure H < TS H interazioni tra A e B – interazioni A – interazioni B Esempi: CaCl2(s) Ca2+(aq) + 2 Cl-(aq) H < 0 NH4NO3(s) NH4+(aq) + NO3-(aq) H > 0 Soluzioni ideali: H = 0 frazione di molecole Vapore Hevap. energia delle molecole sulla superficie Liquido L’evaporazione è un fenomeno che avviene sulla superficie di separazione. A + B soluzione di A e B H = 0 (soluzione ideale) G < 0 (sempre) Legge di Raoult: La pressione di vapore di un componente è proporzionale alla frazione delle sue molecole. PA = PA0 XA PB = PB0 XB François-Marie Raoult (1830-1901) PA = PA0 XA PA PB PB = PB0 XB XA + XB = 1 Ptot PB0 PA0 PB PA 1 XA 0 0 XB 1 pressione Temperatura di congelamento della soluzione LIQUIDO soluzione 1,00 atm SOLIDO Temperatura di ebollizione della soluzione GAS 0°C 100°C temperatura Proprietà delle soluzioni ideali: abbassamento della pressione parziale di vapore Pi = Pi° Xi innalzamento della temperatura di ebollizione Teb = keb mi abbassamento della temperatura di congelamento Tcr = - kcr mi Benzene Etere dietilico Alcool etilico Acqua C6H6 C4H10O C2H6O H2O keb kcr 2,53 2,02 1,22 0,512 4,9 1,8 1,9 1,86 membrana semipermeabile (fa passare solo il solvente) solvente con soluto A B solvente puro flusso di solvente (osmosi) pressione che occorre Pressione osmotica = esercitare su A per bloccare il flusso osmotico Legge di van’t Hoff = pressione osmotica V = n RT da cui: Jacobus Henricus van 't Hoff Rotterdam (1852) - Steglitz (1911) Premio Nobel per la Chimica 1901 = RT c (c = molarità) c= concentrazione specie in soluzione Proprietà colligative: abbassamento della pressione parziale di vapore Pi = Pi° Xi innalzamento della temperatura di ebollizione Teb = keb mi abbassamento della temperatura di congelamento Tcr = - kcr mi pressione osmotica = RT Mi Ibridazione Quando un atomo, che ha elettroni su orbitali s e p, inizia a formare dei legami molecolari abbiamo che si ha una combinazione tra gli orbitali p e l’orbitale s per dare dei nuovi orbitali molecolari. Orbitale s e un orbitale p 2 orbitali ibridi sp Orbitale s e due orbitali p 3 orbitali ibridi sp2 Orbitale s e tre orbitali p 4 orbitali ibridi sp3 Orbitali ibridi sp 180° CO2 BF3 sp2 sp3 109,5° 120° CH4 Struttura della molecola dell’acqua H2O + H 2 H 104° O - O H H + 2 Ossigeno: [He] 2s2 2p4 → ibridazione sp3 Lone pair: coppia di elettroni appaiati sullo stesso orbitale atomico o molecolare. Liquido Solido NaCl(s) Na+(aq) + Cl-(aq) + - + - + + - + - - - + - + + - + - + - + CRISTALLO IONICO IONI SOLVATATI (IDRATI) CH3OH(l) CH3OH(aq) Alcool metilico (metanolo), CH3OH + H C O - Metano, CH4 C Acido cloridrico, HCl - Cl H + H - + HCl(aq) H+(aq) + Cl-(aq) La dissociazione elettrolitica influenza la conducibilità elettrica: L’acqua pura, H2O, è un debole conduttore di elettricità (contiene pochissimi ioni, cioè cariche mobili). Il saccarosio, C12H22O11, sciolto in acqua non dà luogo a dissociazione elettrolitica, quindi una sua soluzione acquosa è un debole conduttore di elettricità. Il cloruro di sodio, NaCl, dà luogo a dissociazione elettrolitica, quindi una sua soluzione acquosa è un buon conduttore di elettricità. Equilibrio chimico Spesso le reazioni chimiche non giungono a completamento ma raggiungono uno stato di equilibrio. Equilibrio Stato costituito da una miscela di prodotti e reagenti non consumati in quantità, relative, fisse. Stato iniziale Le concentrazioni dei reagenti sono elevate e questi cominciano a formare i prodotti. Stato finale Le concentrazioni dei prodotti sono tali che essi cominciano a reagire tra loro per rigenerare i reagenti. Si raggiunge una situazione in cui il processo diretto e quello inverso hanno la stessa velocità. A pressione e temperatura costanti PCl3(g) + Cl2(g) PCl5(g) PCl5(g) PCl3(g) + Cl2(g) PCl3(g) + Cl2(g) PCl5(g) PCl3(g) e Cl2(g) PCl5(g) G PCl3(g) + Cl2(g) PCl5(g) equilibrio L’equilibrio chimico non è una condizione statica ma è piuttosto un processo dinamico, a livello molecolare. Nonostante ciò, una volta che si è raggiunto l’equilibrio le proprietà macroscopiche (concentrazioni, etc.) rimangono inalterate. Caratteristiche dell’equilibrio 1. Non mostra evidenze macroscopiche di cambiamento. 2. Viene raggiunto attraverso processi termodinamici spontanei. 3. Mostra un bilanciamento dinamico tra processi diretti e inversi. 4. È indipendente dalla direzione seguita per raggiungerlo. Legge di Goldberg e Waage dell’equilibrio chimico A+ B C+D KC [C] eq [D] eq [A] eq [B] eq Per reazioni in fase gassosa: C A D B P P KP P P A+B C + D Applicando le leggi della termodinamica si arriva alla seguente espressione: C A D B a a K a a dove K e G 0 RT ai = attività del composto i Per un gas: Pi ai 0 Pi Per un composto in soluzione: Per un composto puro, liquido o solido: ai=1 P 0 i 1,00 atm [i] ai 0 [i] [i] 0 1,00 M PCl3(g) + Cl2(g) PCl5(g) Dagli esperimenti si trova che all’equilibrio e a temperatura e pressione costanti si ha: KP PPCl5 PPCl3 PCl 2 H2(g) + Cl2(g) 2 HCl(g) K 2 HCl P (P in atm) PH 2 PCl 2 G RT 0 K e Gas ideali P1 P2 T = costante G = (H-TS) = H-TS H = 0 (espansione isoterma) G = -T S V2 P1 P2 S n R ln n R ln n R ln V1 P2 P1 P2 G n RT ln P1 H 2(g) Cl 2(g) PH 2 G PCl2 2 HCl (g) PHCl G1 H 2(g) Cl 2(g) Prif Prif G3 G2 = Go 2 HCl (g) Prif G G1 G 2 G 3 P 2 Cl 2 o G G R Tln P P H 2 Cl 2 G 0 P 2 Cl 2 o R Tln K G R Tln PH PCl 2 2 BaCO3(s) BaO(s) + CO2(g) K PCO 2 (P in atm) G RT 0 K e -(aq) + 2 H O+(aq) 2 Cl Cl2(g) + H2(g) + 2 H2O(l) 3 2 2 [Cl ] [H3O ] K PCl 2 PH2 K e (pressioni in atm e concentrazioni molari) G 0 RT Ma a che cosa serve la costante di equilibrio? 2 SO2(g) + O2(g) ⇄ 2 SO3(g) A 700ºC si ha K = 6,92 (cioè G° = -15,65 kJ mol-1) Situazione iniziale: a 700°C si ha PSO 2 1,00 atm; PSO 3 1,00 atm; PO 2 1,00 atm; Quoziente di reazione: Q 2 PSO 3 2 SO 2 P PO 2 1 K Il sistema non è all’equilibrio, ma tende a spostarsi verso Q = K La reazione si sposta verso destra (il pistone si abbassa!) fino a Q = K (1 2x) 2 K 6,92 2 (1 2x) (1 x) Per una qualsiasi reazione: A+ B C + D Si può calcolare il quoziente di reazione, Q, e confrontarlo con K Se Q = K si ha equilibrio Se Q < K la reazione si sposta verso destra Se Q > K la reazione si sposta verso sinistra A+B C + D G = Go + RT ln Q Go = - RT ln K G = - RT ln K + RT ln Q G = RT ln (Q / K) Q<K G < 0 Reazione procede verso destra Q>K G > 0 Reazione procede verso sinistra Principio di Le Châtelier Un sistema in equilibrio che è soggetto ad una perturbazione esterna, reagirà in modo tale da contrapporsi a tale variazione. Come varia K al variare della temperatura? K e G 0 RT e H 0 TS 0 RT e H 0 S 0 RT R e H 0 RT e S 0 R H° < 0 Legge di van’t Hoff H ln K costante RT 0 H° > 0 lnK NB: H e S costanti nel T considerato H° = 0 1/T