126 Le InterViste 3.5. INTERVISTE 3.5.1. Dietmar Wertanzl Nel 2002, con alle spalle una carriera già eccezionale, Dietmar R. Wertanzl è stato nominato Primo Vicepresidente delle operazioni navali della rinomata e pluripremiata Celebrity Cruises. Job in Tourism: Come dirigente di una delle principali compagnie del mondo, cosa rende la navigazione a bordo delle navi di crociera così speciale per Lei? DW: Sono rimasto semplicemente affascinato dalla navigazione a bordo delle navi da crociera sin dall’inizio. Agli ospiti viene offerta un’ampia gamma di servizi nonostante lo spazio piuttosto limitato: dall’animazione con spettacoli, casinò, escursioni a terra, ai negozi di articoli da regalo, al centro benessere fino alla grande varietà di www.jobintourism.it cibi e bevande. Inoltre a differenza di qualsiasi altro tipo di vacanza, un viaggio durante il quale si visitano posti fantastici a bordo di una grande nave è un’esperienza assolutamente unica. Si entra in contatto con culture diverse e si incontrano tantissime persone interessanti. Come dirigente, apprezzo particolarmente la dinamica delle crociere: nessun albergo potrà mai essere tanto flessibile quanto una nave, per il semplice fatto che non può cambiare quello che gli sta intorno o raggiungere posti diversi. Tuttavia, la dinamica di cui parlo non riguarda soltanto gli itinerari. Io ho una visione molto ottimistica del futuro: ci sono ancora un gran numero di attrazioni e servizi che in futuro dovremo includere nella nostra offerta, e diversi mercati interessanti che meritano ulteriore esame e sviluppo, come l’Europa e l’Asia. Persino il potenziale degli Stati Uniti non è stato ancora completamente sfruttato. Nel settore delle crociere i tassi di crescita sono generalmente a due cifre. Quello che importa davvero sono le prospettive rosee, come pure la messa a punto di idee rivolte al futuro. JiT: Quali sono secondo Lei le attuali sfide per la gestione della Celebrity Cruises? DW: Gli itinerari previsti, che sono fondamentali perché un cliente scelga di prenotare una crociera, dipendono dalle tendenze in atto e dalla richiesta. È importante ascoltare i clienti e immaginare o in parte anche lanciare nuove tendenze. Gli aspetti che contano di più sono sicuramente l’ospitalità e il servizio; le aspettative dei passeggeri continuano a crescere, per cui è particolarmente impegnativo consolidare la propria posizione rispetto ai concorrenti, come pure sviluppare e introdurre nuovi standard. Aspetti come la tutela ambientale e la salute, Job in tourism Cruise Book verso cui la gente è diventata più sensibile, rivestono sempre maggiore importanza, quindi una grande attenzione è data oggi alla sostenibilità ambientale e sociale.. Prevediamo di stabilire una collaborazione più stretta con i paesi in cui facciamo scalo, in quanto anche loro beneficiano dei numerosi visitatori che arrivano a bordo delle nostre navi. Quindi un’altro compito importante è quello di migliorare le infrastrutture di molteplici porti in tutto il mondo, per rispondere alle esigenze della fiorente industria dei viaggi in crociera. Se negli ultimi anni gli aeroporti dell’intero pianeta sono stati ampliati a ritmo costante, le infrastrutture portuali sono rimaste quasi sempre le stesse nonostante l’aumento del traffico. quindi un’altra sfida per le compagnie di crociera che operano in tutto il mondo è quella di reagire in modo tempestivo e appropriato alla situazione geopolitica: durante gli ultimi anni la sicurezza è diventata un problema rilevante. Per non perdere terreno è ancora più imperativo rispondere rapidamente a eventi come le guerre, la SARS o i mutamenti economici. JiT: I sondaggi condotti tra i passeggeri indicano che la Celebrity Cruises è una delle compagnie di crociera più amate a livello mondiale. Come avete raggiunto questa posizione, e quali provvedimenti avete assunto? (Nota dell’editore: nell’ultima classifica Conde Nast delle dieci navi migliori del mondo, sette sono della Celebrity, inclusa quella al primo posto). DW: La famiglia greca dei Chadris, i fondatori della Celebrity Cruises, ha posto le fondamenta creando una compagnia di crociere di lusso alla fine degli anni ’80, secondo una visione rivolta verso il futuro. Quando sono entrato a far parte dell’azienda, nel 1991, abbiamo avuto l’idea di affidare la cucina e la preparazione dei piatti a Michel Roux, uno chef famoso premiato con tre stelle dalla guida Michelin che oggi lavora al Waterside Inn di Londra. Questa idea, unita alle necessarie infrastrutture, ci ha consentito di produrre e servire cibo di prima qualità e prelibatezze culinarie per oltre 1.500 passeggeri, una pietra miliare per l’industria delle crociere. Grazie a tale intuizione rivoluzionaria, la Celebrity Cruises ha stabilito nuovi standard e ha registrato un aumento del 20-30% tra le fila dei propri passeggeri rispetto ai concorrenti. Nel 1994 sono ritornato alla Crystal Cruises e durante i successivi otto anni ho aiutato la compagnia a diventare la numero uno. Quando nel 2002 sono rientrato alla www.jobintourism.it 127 128 Le InterViste Celebrity ho capito l’importanza di perseguire gli stessi obiettivi ambiziosi del passato, ma questa volta con una flotta due volte più grande. Sono stato assolutamente felice di raccogliere questa nuova sfida, concentrando ora i miglioramenti non sulla cucina, ma sui servizi. Con l’introduzione in pianta stabile di Sushi bar, asciugamani freschi e sorbetti a bordo piscina, e nella concierge class, abbiamo collezionato tanti piccoli fiori all’occhiello, che ci distinguono dai concorrenti. JiT: Lei è ritenuto l’inventore della concierge class: che cosa è esattamente e come è stata ideata? DW: Sì, è vero. La concierge class è stata una mia idea. Dovevamo rispondere a varie esigenze e richieste da parte dei passeggeri erogando i servizi corrispondenti, come per esempio i supplementi. Visto che era impossibile effettuare cambiamenti strutturali nella nave o nelle cabine, la differenza doveva per forza risiedere nei servizi speciali che potevamo fornire. Ci siamo concentrati in quelli principali: letto, bagno, cibo e bevande, e abbiamo inoltre introdotto nuove idee, come il check-in e il check-out prioritario/business, la prima scelta a cena, etc. Quello che fa davvero la differenza tra la concierge class e gli altri tipi di trattamento sono gli speciali servizi offerti, ben accolti dai passeggeri e spesso copiati dai concorrenti. Peter Drucker ha detto una volta che nel nostro settore il marketing e l’innovazione sono le grandi forze trainanti, e io posso soltanto dirmi d’accordo. Creare nuovi prodotti di marketing per contribuire al successo di una compagnia è davvero fantastico. www.jobintourism.it RP: In che modo l’11 settembre e le traversie finanziarie degli ultimi anni hanno influenzato le prenotazioni? DW: L’11 settembre è stato un grande shock per il settore. Abbiamo dovuto reagire immediatamente: i nostri clienti sono per la maggior parte cittadini americani (85%) e questo target è diventato improvvisamente problematico. Molti avevano paura di volare, per cui abbiamo introdotto una strategia di imbarco a breve distanza e iniziato a fare scalo in più porti del Nord, come Miami, Los Angeles, San Diego, New York, Boston, Seattle, etc. A livello di prezzi la pressione era poi fortissima. Ma alla fine sono diventate chiare due cose: la prima che già nel 2002 il nostro tasso medio di occupazione era di nuovo soddisfacente, e la seconda che grazie alla strategia di imbarco a breve distanza siamo riusciti ad attrarre un intero nuovo gruppo di clienti. JiT: Come è iniziata la sua straordinaria carriera, e quali sono state le fasi salienti? DW: Nel 1976 mi sono laureato con lode in Economia alberghiera e Ristorazione a Bad Gleichenberg. Per me questo percorso scolastico è stato molto utile anche come strumento di orientamento all’inizio della mia carriera. Ero particolarmente interessato al settore dei servizi e dei trasporti, perché il fascino e la ricchezza che lo contraddistinguono mi avevano sempre attirato. Inoltre, adoro conoscere nuova gente. Dopo aver collaborato per qualche stagione in alcuni alberghi austriaci iniziai a lavorare come steward nei ristoranti di una compagnia di crociera norvegese-americana nel 1979/80. Tuttavia, dopo due viaggi intorno al mondo avvertivo il bisogno di perseguire nuovi obiettivi. Essendo Job in tourism Cruise Book un perfezionista molto ambizioso avevo sempre voluto imparare dai migliori, e miravo a diventare hotel manager. A Davos, in Svizzera, incontrai il mio primo mentore, Geiger, che occupava proprio la posizione cui aspiravo: condivise con me la sua esperienza direzionale e in cambio lavorai per lui durante l’estate. A 25 anni ero già lanciato come responsabile della reception in un albergo svizzero di lusso. Nel 1983, però, la mia ragazza mi convinse a dare all’industria delle crociere un’altra possibilità: risposi a un annuncio come chef de reception e concierge presso la Royal Viking Line, dove conobbi il mio secondo mentore, Ulrich Bauer, che era allora vice presidente delle operazioni di accoglienza alberghiera. Inoltre, visitai la Royal Viking Acadamy, che negli anni ‘80 prevedeva già dei programmi che oggi consideriamo avanti di un decennio rispetto agli standard dell’epoca: l’introduzione degli approcci gestionali più attuali e dei sistemi informatici più moderni consentì infatti di mettere in piedi un’infrastruttura perfetta per il futuro. La mia carriera intanto progrediva rapidamente: soltanto un anno dopo venni promosso a responsabile della ristorazione, e a 26 anni mi ritrovai ad essere un giovanissimo hotel manager, ufficialmente per una sostituzione che in qualche modo non è mai finita. Continuai a crescere in una posizione tanto interessante proprio mentre il settore delle crociere era in pieno boom. Nel 1989 io e il mio capo venimmo reclutati dalla compagnia giapponese NYK per supervisionare la costruzione di una nave estremamente lussuosa. In seguito, passai alla Crystal Cruises e nel 1991 iniziai a collaborare per la prima volta con la Celebrity Cruises, dove passai i tre anni successivi. Dal 1994 al 2001 occupai la posizione di primo vice presidente delle operazioni di accoglienza alberghiera della Crystal Cruises, dove contribuii alla vittoria consecutiva del premio di migliore compagnia di crociera del mondo dal 1996 al 2000. Nel 2002 ritornai alla Celebrity e un anno dopo rimasi particolarmente contento delle ottime valutazioni ottenute grazie ai provvedimenti adottati un po’ di tempo prima, a cavallo tra il 2002 e il 2003. In effetti è stato fantastico vedere i risultati così in fretta. JiT: Che consigli darebbe ai nostri lettori che desiderano iniziare una carriera dirigenziale? DW: Innanzitutto, dovete fissarvi degli obiettivi sin dall’inizio e continuare a perseguirli. In secondo luogo, cercate di individuare i vostri punti di forza e di debolezza: scoprite se le qualifiche che avete conseguito sono sufficienti e cosa potete migliorare per raggiungere la vostra meta. Terzo, siate sempre voi a decidere e ad essere responsabili per voi stessi. Non addossate www.jobintourism.it 129 130 Le InterViste ad altri la colpa dei vostri errori, ma analizzateli e impegnatevi a farcela da soli. Personalmente, seguo le “cinque D”: desiderio, determinazione, dedizione, disciplina e direzione. Se manca una di queste qualità, raggiungere una posizione elevata sarà molto difficile; per guadagnarvela e mantenerla dovete dar prova di un po’ di fortuna, tolleranza e doti diplomatiche. Nel campo dell’ospitalità, la tolleranza e il rispetto giocano un ruolo cruciale, soprattutto per riuscire a lavorare con persone di diverse nazionalità. JiT: Che importanza attribuisce all’istruzione e alla formazione professionale? DW: Entrambe sono importanti per la vita lavorativa: una buona istruzione di base costituisce il punto di partenza da cui sviluppare le idee a venire. Tuttavia, a 14 anni è spesso molto difficile e anche prematuro prendere una decisione riguardo al futuro e alla propria carriera. Da parte mia, ho scoperto cosa significhi veramente lavorare durante la mia prima esperienza professionale, che ha cambiato considerevolmente il mio atteggiamento nei confronti del lavoro. Sia la teoria sia la pratica sono fondamentali, e la cosa più rilevante dal punto di vista economico è la specializzazione: non ha senso possedere una conoscenza media di tante cose ma non approfondire niente. A tutti voi giovani consiglio di specializzarvi non appena trovate quello che vi piace. Il settore alberghiero richiede molta esperienza e lavoro di squadra da svolgere per obiettivi, perché le aspettative dei clienti non devono essere soltanto rispettate, ma addirittura superate. JiT: Quali criteri seguite nel selezionare il personale? www.jobintourism.it DW: Normalmente attribuiamo una notevole importanza all’atteggiamento ospitale dei candidati: se appaiono motivati, hanno una mente aperta e sono pronti a fare altra pratica hanno tutte le carte in regola per imporsi nel settore. Per garantire un servizio di buon livello devono anche essere risoluti, precisi ed entusiasti. Durante la formazione, che offriamo regolarmente, avranno anche la possibilità di approfondire le loro conoscenze e competenze tecniche, ma l’atteggiamento giusto da tenere nei confronti degli ospiti non si impara, deve essere innato. Per quanto riguarda la ristorazione siamo rimasti particolarmente soddisfatti dei dipendenti di lingua tedesca, che reclutiamo attraverso la nostra rivista Rolling Pin Jobs & Business. JiT: Ha un motto? DW: No, non ho un motto, ma ci sono alcuni punti fermi che non perdo mai di vista. Il primo è che nella vita non si finisce mai di imparare, perché non si può mai sapere abbastanza e ci sono sempre cose nuove da apprendere. Non posso proprio smettere di imparare, in quanto svolgo un lavoro che richiede spirito innovativo e devo essere in grado di adattarmi velocemente a tutte le situazioni che si presentano. In secondo luogo, non bisogna mai cullarsi sugli allori. Cerco di mantenere vivo il mio interesse e di trovare altre sfide e ambizioni. JiT: Come riesce a conciliare un’attività tanto impegnativa con la vita familiare? DW: La mia regola numero uno è quella di non portarmi mai il lavoro a casa, se non in casi eccezionali, come una crisi. A casa i miei problemi perdono la loro importanza, e dedico ogni ora Job in tourism Cruise Book e briciolo di energia alla mia famiglia. Cerco di sfruttare al meglio il tempo che trascorro con mia moglie e i bambini: dopo tutto, la carriera non è tutto. Io non vivo soltanto per il lavoro, e lavoro anche per vivere. Tuttavia, questo è possibile solo se avete al vostro fianco un compagno comprensivo, e devo dire che da questo punto di vista mia moglie e la mia famiglia sono davvero fantastici. JiT: Nella Sua vita ha già realizzato molto. Quali sono i Suoi prossimi obiettivi? DW: Viviamo in un mondo competitivo e dovremmo sempre fissarci nuovi obiettivi. Potrei dirmi soddisfatto di quanto ho raggiunto finora, ma invece sono sempre alla ricerca di nuove sfide. Mi piace costruire qualcosa e apportare un miglioramento ogni volta che posso: lo considero una sfida. Seguo anche la filosofia delle 5 A: apprendere (apprendimento durante l’intero arco della vita), amare (ama quello che fai, ama e dai amore), appassionarsi (divertiti in quello che fai), adoperarsi (bisogna lavorare sodo) e andarsene (non rimanere semplicemente dove ci si trova, ma trovare il coraggio di iniziare qualcosa di nuovo). HS: La vita a bordo è fatta di lavoro e formazione, come ad esempio durante i corsi di enologia, sigari, cucina, etichetta, etc. Una volta che con il proprio lavoro si è riusciti a garantire la piena soddisfazione del cliente, rimane ancora qualche ora per godersi le città o le spiagge. JiT: Esiste un orario di lavoro regolare a bordo delle navi da crociera? Se sì, di che tipo di orario si tratta? E cosa ci può dire in generale delle ferie retribuite? HS: L’orario di lavoro regolare è piuttosto importante. Sulla Legend lavoriamo di solito 7 giorni a settimana, 12 ore al giorno. In caso di straordinario, abbastanza comune, le ore sono registrate e se possibile viene concessa una serata libera. Le ferie retribuite sono previste unicamente per gli ufficiali. JiT: Che impressione si è fatto, di tutti i Suoi viaggi? HS: In questo mondo ci sono posti e litorali paradisiaci, ma alla fine il posto più bello rimane la mia casa nella provincia austriaca di Styria. JiT: Quali sono le qualità caratteriali necessarie per chi desidera lavorare a bordo di una nave da crociera? 3.5.2. H. Steinbichler Steinbichler ha lavorato a bordo della Seabourn Legend (Cunard) come primo cameriere e bell captain: JiT: Molti pensano che vivere a bordo e conoscere altri paesi sia terribilmente emozionante! È d’accordo? HS: I candidati dovrebbero essere competitivi, concentrati sulla meta e pronti a dare assolutamente il meglio di sé. Inoltre, è importante dimostrare la volontà di imparare in fretta e di avere grande dedizione verso i propri compiti. L’unico modo per distinguersi dagli altri candidati è quello di lavorare e saperne di più, senza naturalmente trascurare la conoscenza delle lingue straniere. www.jobintourism.it 131