Acqua
e
Africa
Lo sfruttamento della risorsa acqua
e i drammi del continente africano
Bacino
del Nilo
la ricchezza di
acque del delta
del Nilo
E la sete del
corno d’Africa
Cambiamenti
climatici
Agricoltura
La cultura
Acqua
Condizioni
di vita e
sanitarie
Conflitti
Dighe e
altre opere
idriche
Il bacino
del Nilo
Condizioni di vita
In Africa la disponibilità di acqua potabile,
reti fognarie e servizi igienici è ancora
molto lontana da uno standard accettabile,
soprattutto nelle aree rurali, dove meno
del 60% della popolazione dispone di
acqua potabile e meno della metà di
servizi igienici.
Condizioni sanitarie
Secondo le stime dell’ OMS 800 milioni
sono le persone che non hanno un
rubinetto in casa e più di 200 milioni di
bambini muoiono a seguito del
consumo di acqua insalubre e per le
cattive condizioni sanitarie che ne
derivano.
Si stimano complessivamente che l’80%
delle malattie nei paesi del sud del
mondo sia dovuto dalla cattiva qualità
dell’acqua.
Sono fondamentalmente 5
malattie di origine idrica:
Malattie trasmesse dall’ acqua :
1)

Tifo, colera, dissenteria, gastroenterite ed epatite, si
trasmettono direttamente (acqua) o indirettamente (feci,
carogne)
Infezioni della pelle e degli occhi dovuti
all’acqua:
2)

Tracomi, lebbra congiuntivite e ulcere.
Parassitosi legate all’acqua
3)

Causa acque stagnanti
Malattie dovute ad insetti vettori
4)
Mosche e zanzare, causa scarsa igiene e arretratezza
delle condizioni sanitarie

Malattie dovute a mancanza di igiene
5)

taeniases
L’Oro blu
 L’Acqua
potabile non è più un diritto
universale ma una merce con un valore e
da privatizzare
 L’acqua è diventato un elemento di
ingiustizia, sempre minore è il numero di
persone che ne hanno accesso
Le Guerre dell’Acqua
Nella dichiarazione ministeriale
stilata a Doha nel 2001 nel
vertice WTO si parla di
eliminazione delle “barriere
tariffarie e non tariffarie sui bene
e servizi ambientali” e quindi
anche l’acqua
Le guerre dell’Acqua sono
spesso mascherate da conflitti
etnici e religiosi, mentre sono
legate al controllo di questo
nuovo business.
Fiumi contesi

Più del 40% della popolazione mondiale vive in bacini
idrografici divisi tra diversi paesi e i dilemmi crescono se
nel paese vi è crescita demografica e le fonti idriche
sono molto limitate sul suo territorio

Molti sono i fiumi contesi in Africa, le maggiori
controversie si hanno:








Nilo
Lago Ciad
Senegal
Zambesi
Okavango
Congo
Volta
Malibamatso e Senqunyane
Tensioni lungo il bacino del Nilo



Già nel 1989 l’ex segretario generale
delle Nazioni Unite Boutros-Ghali, osservò che la
sicurezza nazionale dell’Egitto è nelle mani di almeno
altri otto paesi africani
Infatti la popolazione dell’Etiopia sta crescendo
rapidamente ed ha bisogno di incrementare la
produzione agricola
Nel Sudan l’agricoltura è fra le principali attività
produttive del paese, ma un progetto per la costruzione
di un canale che avrebbe portato acqua a Egitto e Sudan
è stato bloccato dall’Esercito Popolare di Liberazione
Sudanese in difesa delle tribù meridionali contro il
governo centrale del Nord
Tensioni lungo il bacino del
Nilo
LA DIGA DI MEROWE
Sono documentati molti casi in cui la polizia sudanese ha risposto con violenza, arresti e
torture la protesa popolare. Nel settembre del 2003 un gruppo di coltivatori ha
cercato di tornare nei villaggi originari ed il governo ha risposto con violenza
ferendone molti
Verso fine giugno 2006, l'APM aveva pubblicato un rapporto di 14 pagine che
documentava gli arresti arbitrari, i massacri e le violazioni dei diritti umani commessi
durante la costruzione della diga di Merowe. Le proteste verso il governo si sono
sempre concluse con la violenza, diversi oppositori alla costruzione della diga sono
stati arrestati e torturati.
Per queste persone in difficoltà si sono battute diverse organizzazione, sono infatti
arrivati aiuti dall’ONU e continuano ad arrivarne altri dall’UNICEEF
LA DIGA DI BUJAGALI
In Uganda nel 2002 è stato approvato il progetto per la costruzione di una grande diga a
Bujagali che causerà per migliaia di persone la perdita della casa, l’accesso alle
risorse del fiume e la scomparsa di molte specie ittiche e aumento delle tariffe
energetiche
Situazione attuale

Nel 2004 è stato stipulato un accordo tra
Egitto, Etiopia e Sudan per la creazione di un
parlamento congiunto dei dieci Stati del
bacino del Nilo col compito di affrontare il
tema della distribuzione delle risorse idriche
 In Uganda c’è una proposta sull’energia
geotermica in alternativa alla diga di Bujagali
che avrebbe un prezzo competitivo ed un
minor costo sociale ed ambientale
 Ulteriori proposte per piccole dighe
idroelettriche in alternativa alla costruzione di
ulteriori grandi dighe
Proposte di soluzione
 Spartizione
dell’acqua in base ad una
spartizione dei benefici
 Alleviare il carico politico del fiume e
stabilire un uso ottimale
 Es.: l’Etiopia potrebbe ospitare una serie
di piccole dighe di sbarramento
idroelettriche e modesti progetti
d’irrigazione. L’elettricità potrebbe
contribuire a costruire una
piattaforma industriale.
Bacino del Nilo

Il Nilo percorre 6.693 chilometri dalla sua foce
in Burundi e 5.588 dalla sua principale fonte
d’acqua, il lago Victoria, tra Uganda, Kenya e
Tanzania.

L'85% del Nilo è generato dalla piovosità in
Etiopia e scorre come Nilo azzurro nel Sudan
prima di entrare in Egitto. La parte restante
dipende dal sistema del Nilo bianco, che ha le
sue sorgenti in Tanzania, al lago Vittoria, e si
congiunge al Nilo azzurro nei pressi di
Khartoun.

Il bacino si estende su tre milioni di chilometri
quadrati (dieci per cento della superficie
africana) e occupa aree di Burundi, Egitto,
Eritrea, Etiopia, Kenya, Tanzania, Repubblica
Democratica del Congo, Ruanda, Sudan,
Tanzania e Uganda, paesi che totalizzano 255
milioni di abitanti.
Cambiamenti
del bacino del Nilo





l’Egitto è una delle zone che soffre
maggiormente lo stress idrico ed è il maggior
consumatore
La portata del Nilo si sta progressivamente
riducendo, si stima addirittura del 75% prima
della fine del secolo
Il delta del Nilo si sta riducendo di 5-8 m all’anno
dalla costruzione della diga di Assuan
Il limo non può più essere utilizzato
dall’agricoltura a causa della diga di Assuan
Fine della pesca delle sardine perché mancano i
ricchi fanghi
Lo sfruttamento del Nilo




56 milioni di persone in Egitto dipendono quasi interamente
dalle acque del Nilo, ma le origini del fiume non si trovano
all'interno dei confini del paese.
Sulla base di un accordo sottoscritto nel 1959 con il Sudan, e del
precedente del ‘29, l'Egitto ha diritto ogni anno a 55,5 miliardi di
metri cubi d'acqua del Nilo, mentre al Sudan ne sono stati assegnati
18,5. Per soddisfare il suo fabbisogno l'Egitto integra l'acqua del Nilo
con piccole quantità di acque freatiche, con l'acqua del drenaggio
agricolo e con acque di scolo municipali trattate.
Gli accordi assicurano all’Egitto, sulla cui costa mediterranea sfocia il
fiume, un ampio controllo sulle acque del Nilo e limitano l’uso di
questa risorsa ai paesi attraversati dal corso superiore del fiume
Sebbene l’accordo rifletta chiaramente una realtà coloniale obsoleta,
l’Egitto, la cui economia dipende in gran parte dallo sfruttamento del
fiume, si è opposto alla sua revisione.
Cambiamenti climatici

I cambiamenti climatici lasciano una traccia
sull’ambiente, sulla diffusione di malattie sulla
disponibilità o meno d’acqua
 Es:


La deforestazione del Monte Kenya ha modificato
l’ecosistema (ristagni d’acqua e aumenti delle
temperature), ambiente adatto alla riproduzione delle
zanzare e diffusione della malaria
Lungo il bacino del fiume Nyando la deforestazione
ha impoverito e reso più fragile il suolo della regione, i
detriti occludono il delta e le piogge causano
regolarmente inondazioni
Lo sviluppo distruttivo
 La
deforestazione
 L’attività estrattiva
 L’agricoltura industriale
 Controllo statale e non
locale delle risorse
idriche
 Deviazione dei fiumi
 Dighe faraoniche
Interruzione
del
Ciclo
dell’Acqua
Gli utilizzi dell’acqua



In Africa viene sfruttato soltanto il 5% delle risorse idriche e solo il
7% dei terreni agricoli
Secondo calcoli effettuati dalla FAO, l’aumento dell’ 1% nel
rendimento dell’acqua, consente un supplemento di 24 litri al giorno
per ogni individuo della popolazione, mentre un aumento del 10%
sarebbe uguale al consumo domestico di acqua corrente.
Migliorare il rendimento dell’acqua,richiede prima di tutto un
aumento delle rese agricole, cioè il rendimento commerciabile del
raccolto per ogni unità di acqua utilizzata. Inoltre rendere minime le
perdite di acqua e sfruttare di più la pioggia.
Effetti ambientali delle dighe
 La




costruzione di dighe può provocare:
Aumento delle inondazioni a valle
Aumento dei costi
Talvolta la riduzione di cibo
Riduzione della quantità d’acqua disponibile
• Un aumento della produzione cerealicola a monte
può causare un declino della qualità e quantità
d’acqua dolce a valle e conseguente perdita degli
stock ittici, che una delle fonti primarie in Africa di
proteine
Dighe
ed
altre
opere
idriche
LA SUA STORIA…
Nel 1899 i britannici iniziarono a costruire una
diga nei pressi di Assuan, terminandola nel 1902.
Il progetto iniziale prevedeva una diga lunga 1900
m e alta 54 m, ben presto queste dimensioni si
dimostrarono inadeguate, per questo in due fasi
successive si alzò la diga, prima tra il 1907 e il
1912 e poi tra il 1929 e il 1933. Nel 1946, invece
che aumentare per la terza volta l’altezza della
diga si decise di costruirne una nuova e più
grande diga 6 km a monte della vecchia diga.
Il progetto della Grande Diga prese avvio nel
1952. All'inizio gli Stati Uniti si proposero per
finanziare la costruzione con un prestito di circa
270 milioni di dollari.
Nel 1956 in seguito a disaccordi di tipo politico, l'offerta statunitense fu
ritirata, il governo egiziano decise di proseguire nel progetto utilizzando le
entrate dovute alla nazionalizzazione del Canale di Suez. Nel 1958 in piena
guerra fredda intervenne l'Unione Sovietica proponendo di pagare come
regalo all'Egitto un terzo dei costi della costruzione e di fornire assistenza
sia a livello tecnico che progettuale, che di macchinari.
La costruzione iniziò nel 1960 e l'Alta Diga, fu terminata il 21 luglio del
1970, mentre la creazione del bacino che avrebbe accolto le acque si era
completata nel 1964 e da quel momento si era iniziato a riempire anche se
la diga non era ancora stata completata, fino a raggiungere la capacità
massima nel 1976.
VANTAGGI & SVANTAGGI
Sedimentazione eccessiva nelle acque a monte della diga.
Erosione di quelle a valle, scomparsa di specie che
migravano lungo il corso del Nilo. Diminuzione della
produttività della pesca lungo il fiume. Diminuzione della
fertilità dei terreni a valle perché la diga trattiene parte
del limo. Migrazione di animali marini nel fiume a causa
dell'aumento della salinità. Aumento del livello delle acque
freatiche nei campi vicini al fiume. Inquinamento del
fiume dovuto a fertilizzanti e pesticidi.
•Piene del Nilo sono regolate.
•Minor rischio di inondazioni e siccità.
•Miglior irrigazione e quindi tre raccolti all'anno di cotone.
• Maggior produzione di energia idroelettrica grazie all'installazione di
una grande centrale.
LE IDEE E I FIANANZIAMENTI
Il progetto della diga di Merowe rappresenta l'ultimo
di una serie di investimenti e progetti compiuti dal
Sudan sul Nilo. E’ stata progettata nel ’98 ma la
costruzione è iniziata nel nuovo millenio. Un grande
problema è sicuramente i denaro, si stima che i fondi
Arabi si impegneranno a contribuire circa 780 dei
2000 milioni di dollari del costo complessivo. E anche
la Malaysia è decisa a contribuire.
Altri finanziamenti giungeranno dal Kuwait
GLI INTERESSI DEI POTENTI
A giugno dell'anno scorso, Jalal Yousif al-Dagir, il Ministro
sudanese dell'Industria e degli Investimenti ha annunciato
che s'intendeva investire in nuove piantagioni di canna da
zucchero sulla riva orientale del Nilo Bianco per produrre
300.000 tonnellate di zucchero all'anno. 325 milioni di dollari
freschi dal Kuwait che si sarebbero aggiunti al capitale della
più grossa società produttrice di canna del paese, la Kenana
Sugar, che già sforna 700.000 tonnellate di zucchero all'anno.
Negli ultimi tempi la società ha registrato una crescita di ben
il 15% l'anno e..., guarda caso, è dipendente al 100% dal
Nilo!
Sempre l'anno scorso, il capo del governo della città di
Khartoum, ha dichiarato che stava facendo i preparativi per
portare, entro aprile di quest'anno, l'area del paese coltivata
a. frumento da 300 a 500.000 acri con il conseguente
aumento delle necessità idriche.
LA DIGA IN COSTRUZIONE
Aspetti non economici:
• Già 850 famiglie hanno perso le loro case e le loro
proprietà a causa dell'inizio del riempimento del bacino
di raccolta. In questa prima fase sono spariti già 15
villaggi. Altri 10 villaggi in cui vivono complessivamente
1350 famiglie rischiano di essere le prossime "vittime"
del megaprogetto, realizzato senza aver mai coinvolto la
popolazione locale per un totale di 50.000 sfollati.
• Il tasso di povertà è aumentato per effetto della diga dal
10% al 65%, principalmente per il costo delle pompe che
in assenza del fiume servono per irrigare e per la
povertà del suolo
• La diga sta distruggendo importanti siti archeologici
Sennar e Rosieres, costruiti nel 1925 e 1966
rispettivamente, non sono certo molto efficienti,
in quanto frutto di una trasformazione da
sbarramenti per irrigazione in impianti di
generazione idroelettrica. Nascono, infatti, da
dighe costruite per far arrivare l'acqua a
giganteschi comprensori agricoli sviluppati in
quegli anni nel Sudan centrale, specialmente a
Gesira. La forte domanda d'energia degli anni '60
e '70 ne ha suggerito l'adattamento tecnico con
l'inserimento di impianti di generazione di energia
in strutture che non erano nate per questo.
ROSIERES...
Rosieres, l'impianto idroelettrico attivo più potente del Sudan, si trova a 500
km a sudest di Khartoum, sul Nilo Blu ed ha una capacità di generazione che
arriva al massimo a 250 MW. Sennar, il secondo impianto in ordine
d'importanza, si trova più a valle sullo stesso fiu-me mentre l'ancora più
modesto Khashm al Qirbah si trova sul fiume Atbara e copre i bisogni della
piccola area di Gedarif e Kassala, nel Sudan orientale.
...E SENNAR
L'uso promiscuo di questi impianti di
sbarramento e l'inefficiente coordinamento fra
le autorità demandate all'irrigazione e alla
generazione sono da considerarsi la causa
principale dei cronici black-outs che da sempre
affliggono il paese.
IL CANALE TOSHKA…
L’Egitto ha in corso due grandi progetti. Toshka: nuova valle del Nilo.
Un canale di 320 km (dal lago Nasser fino all’oasi di Kharga) che
permetterebbe di avviare la creazione di un nuovo delta, a ovest di
quello attuale, con l’obbiettivo di aumentare di 500 mila ettarile
superfici irrigue e coltivabili del paese, e del 25% quelle abitate.
In questa area dovrebbero essere costruite 18 città di media
grandezza e decine di villaggi: per offrire un’abitazione a 3-4 milioni
di egiziani nei prossimi anni.
ELKHARGA
Il costo del canale comprese le infrastrutture, le case, le strade,ecc..è stato
stimato in 9 milisrdi. Il governo di Mubarak conta di investire solo il 20%
della cifra; il resto dovrebbe arrivare dai privati.
E’ IL PIU’ GRANDE CANALE DAI TEMPI DI SUEZ
~~~~~~~~~~~~~~~~~~
…E IL N.S.A.P.
Nel frattempo l’Egitto è impegnato in un altro progetto
gigantesco: il North Sinai Agricultural Project, che andrà a
rifornire con l’acqua del Nilo il Sinai.
IL TERRIOTORIO DI EL-KHARGA
Sarà un canale lungo 242 km. Nel deserto
dove oggi vivono circa 170 mila egiziani, per
lo più beduini, entro vent’anni dovrebbero
stabilirsi 3 milioni e 200 mail coloni egiziani.
Nell’agosto del 1994 il governatore del Sinai
ha annunciato che il canale avrebbe raggiunto
Rafah, città di confine alla striscia di Gaza.
LA CITTA’ RAFAH
L’Agricoltura industriale

L’Agricoltura industriale
(Rivoluzione verde):




Fertilizzanti inorganici
Pesticidi
Colture per il mercato
Irrigazione a pioggia

L’agricoltura tradizionale:




Conseguenze:


Conseguenze:




Siccità
Desertificazione
Ristagni
Salinizzazione
Fertilizzanti organici
Colture idricamente poco
esigenti
Irrigazione goccia a goccia
Il terreno riesce a
mantenersi umido
Consumi acqua ai fini agricoli

In Africa il settore agricolo è la fonte principale di vita per il 70% della
popolazione.
 Soltanto il 4% dei terreni dell’Africa subsaariana sono irrigati; si calcola che
per poter irrigare tutta l’Africa ci vogliano 2 miliardi di dollari.
 Ad esempio, il riso irrigato rende il doppio rispetto all’ acqua piovana con
una minima variazione del consumo di acqua per chilo di prodotto.
 Nel Madagascar ad esempio, si utilizza “intensificazione del riso del
sistema” in cui il terreno viene bagnato solo nelle fasi riproduttive e quando
la pianta sta producendo il grano.
Crescita prevista
prelievi acqua a
fini agricoli dal
1998 al 2030
Gestione idrica
Molto spesso l’acqua viene
pompata molto più
velocemente della ricarica
naturale
 La maggior parte dell’acqua si
disperde per perdite lungo i
canali, per prelevamenti, per
trasudazione ed
evaporazione.
 Se il drenaggio non è corretto
si provoca la salinizzazione

Tecniche per una gestione
sostenibile dell’acqua





Piccoli sbarramenti,
pozzi e canali
Raccolta delle acque
meteoriche (bacino
imbrifero, terrazze a
ciglio)
Pompe motorizzate
Pompe a pedale
Riciclo delle acque
reflue
Carestie
È fondamentale aumentare
la produttività agricola per
migliorare la sicurezza
alimentare
 In alcune zone dell’Africa le risorse idriche
sottoutilizzate offrono grandi potenzialità per
l’irrogazione utilizzando tecniche semplici e
poco costose
 La FAO stimava che nei paesi in via di
sviluppo i terreni irrigati sarebbero cresciuti
del 27% nel periodo 1996-2030, ma la
quantità d’acqua per uso agricolo sarebbe
aumentata solo del 12%
Donne
 Le
donne dedicano molto tempo
per prelevare l’acqua molto
lontano
 Un miglioramento dell’irrigazione
può consentire loro di dedicarsi
alla coltura orticola, aumentando
il reddito e la dieta
La cultura tradizionale Africana dipende
essenzialmente dal concetto della famiglia e
del gruppo etnico.
Le arti tradizionali servono a rafforzare i
modelli sociali e religiosi.
In passato la cultura europea influenzò molto
l'Africa da tutti i suoi aspetti, ma si rifiutò di
conoscere la cultura locale.
Oggi i governi tendono a conservare la cultura
locale anche se influenzata dalle mode,
occidentali sebbene quest'ultime, attraverso
film, radio, i viaggi e la televisione abbiano
influenzato soprattutto i giovani.
RELIGIONI IN AFRICA
In Africa si trovano principalmente le seguenti religioni:
- In prevalenza la religione islamica con 250/280 milioni di
praticanti, specialmente nelle regioni settentrionali e
orientali.
Quella di tipo animistico che conta 200 milioni; ed infine la
cristiana che si divide in cattolica e protestante, contando
120 milioni di credenti.
ANIMISMO
L'animismo è una delle tante religioni Africane. Questa gente crede
che oltre agli dei esistono altri esseri di natura quasi divina, che
come demoni e spiriti possono essere benefici o malefici nei
confronti dell' uomo.
POPOLAZIONI E LINGUE AFRICANE
A nord si parla camito-semito, mentre al sud si parla bantusudanese.
I linguaggi autoctoni camitici , parlati da Berberi, Somali, Capti e
Galla in epoca storica si sono sovrapposti ai linguaggi di origine
semitica, quali l'arabo e l'amarico etiopico.
A sud invece si parlano idiomi sudanesi e idiomi bantù.
AKAN
Gruppo di popolazioni dell'Africa occidentale, che occupa una
vasta regione della Costa d'Avorio al Togo; essi parlano una serie
di lingue. La struttura sociale è di tipo patriarcale basata su
grandi famiglie raggruppate in clan sia matrilineari; le varie tribù
ono rette da un capo elettivo ed erano raggruppate in federazioni
oggi sciolte.
ROTSE
Popolazione Africana di lingua bantu stanziata in regioni
occidentali della Zambia. Sono agricoltori e allevatori.
HERERO
Popolazione bantu dell'Africa sud-occidentale. Oggi sono confinati
in riserve nelle steppe della Repubblica Sudafricana.
BEDUINI
Vi sono tre gruppi di maggiori tribù tutte di origine araba . I
nomadi Beduini della penisola araba sono arrivati nel Deserto del
Sinai, circa cinque secoli fa. Per i Beduini i cammelli e le capre
sono molto importanti Perché provvedono latte per le famiglie,
pelli per le tende e letame per i fuochi dell' accampamento; poi
il cammello che è il mezzo di spostamento viene chiamato "La
nave del deserto".
BERBERI
I Berberi sono uno dei tanti popoli Africani. Essi hanno una lingua
propria e discendono da antichi popoli mediterranei. In epoca
protostorica , questo popolo non si è mai fatto sottomettere dai
conquistatori, e quindi hanno conservato le loro tradizioni
originarie. La loro economia si basa sull' agricoltura, mentre l'
allevamento è più frequente per i Berberi del Rift Valley, che
vivono allo stato nomade o seminomade con allevamenti, in
particolare di pastorizia come: pecore, bovini, dromedari, cavalli e
capre.
TUAREG
Popolazione dell'Africa settentrionale stanziata in
prevalenza nel Sahara centrale e centro-meridionale.
Rispetto ai berberi arabizzati sono caratterizzati da alta
statura, corporatura molto longilinea, testa alta e
allungata con faccia ampia in cui risaltano un naso quasi
aquilino e l'occhio con la palpebra superiore formante una
tipica plica. Originariamente pastori nomadi, sono
diventati anche abili allevatori di cammelli e cavalli;
Diffusa è la lavorazione dell'argento, delle pelli, delle
stuoie e di tappeti e tessuti che realizzano con lana di
cammello.
MASAI
Popolazione stanziata nell'area stepposa fra il Ruvu e
l'eyasi (Tanzania), il Magadi e il Kilimangiaro (Kenya). Essi
sono pastori un tempo nomadi.
SOTHO
Popolazione a economia agricolo-pastorale, apparente al
gruppo bantu meridionale stanziata in vasti territori
dell'Africa del sud.
MAURI
Popolazioni Saharaiane stanziate nella Mauritania e in parte
nel Senegal.
LUNDA
Popolazione stanziata nell'Africa centrale e nelle regioni del
medio e alto bacino del Kasai e del medio bacino del Lulua.
Sono agricoltori sedentari secondo strutture matrilineari.
ACHOLI
Tribù nilotica stanziata nell'Uganda settentrionale e nel
Sudan meridionale.
LUBA
Gruppo etno-linguistico africano stanziato in una vasta
regione dalle sponde sud-occidentali del lago
Tanganica fino al fiume Sankuru, a ovest, e all'alto
corso del Kafue, a sud (Zaire-Zambia).
KONGO
Popolazione Africana stanziata nella regione fluviale fra
il pool Malebo e Matadi. I Kongo sono agricoltori
sedentari, abili artigiani e attivi commercianti in
origine organizzati in clan matrilineari, hanno mutato
le loro strutture in senso patriarcale per influssi
soprattutto europei, pur mantenendo vive alcune
tradizioni originarie.
Fine
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Diapositiva 1 - Polo della ValBoite