Food Design Urban chic Ricorda un po’ certi locali newyorkesi il Muà, un ristorantecaffetteria nel cuore di Genova, che ridisegna con tratti modaioli la vecchia mensa dell’Enel. Un progetto a “tre mani”, nato dalla sinergia tra progettista, general contractor e committente Lucia Uggè Foto: Moreno Carbone 38 N onostante alcuni “rimaneggiamenti” subiti a causa dei bombardamenti, l’edificio resta un bel palazzo ottocentesco di quattro piani, curato e ben tenuto. Si trova in quello che i Genovesi chiamano Borgo di San Sebastiano affacciato sull’omonima via, proprio nel punto in cui si allarga a formare una piazzetta, racchiusa da altri edifici dell’Ottocento genovese freschi di restauro. È un angolo tranquillo e raccolto che l’arredo urbano curato, l’ingresso discreto del nuovo hotel Best Western e la collocazione centrale di una bella scultura moderna di donna, contribuiscono a rendere molto gradevole. Silenziosa e quasi appartata, la piazzetta è un’oasi di quiete nel cuore della città, a due passi dello shopping griffato di Via Roma e Via XXV Aprile e dall’animata zona del teatro Carlo Felice. Il nuovo Muà si affaccia su questa piazzetta con un elegante dehor arredato con mobili da giardino, piante e grandi ombrelloni bianchi. Per molti anni è stato la mensa dei dipendenti dell’Enel, con una grande sala e cucina annessa, ma da almeno cinque era stato abbandonato e fortemente compromesso dal lungo degrado. Acquistato nel 2005 da un gruppo immobiliare genovese, è stato dato in locazione alla signora Timossi e al signor Di Lasio che, proprietari della licenza, ne hanno iniziato il recupero. Entrambi albergatori, lei ligure e lui campano, hanno unito le loro esperienze e professionalità in questa avventura, che esprime perfettamente la loro filosofia. “L’idea - spiega Di Lasio - era quella di un ristorante lounge bar di taglio molto internazionale, con un ambiente fortemente connotato in termini di contemporaneità, uno spazio moderno e “urban chic”, con una proposta di ristorazione aperta a tutte le culture. Un locale insomma che potrebbe benissimo trovarsi a Milano o a New York. E, infatti, i nostri clienti sono per il 40% stranieri. Genova è una città sempre più aperta e multietnica e forse uno spazio di questo tipo mancava, anche per il tempo prolungato d’apertura: la cucina funziona fino a mezzanotte e il locale fino alle due di notte. Siamo aperti lungo tutto l’arco della giornata, dalle sette di mattina con una ricchissima carta delle colazioni anche di tipo continentale, al business lunch fino alle 15,30 per arrivare alla caffetteria pomeridiana che culmina con “happy hour” e continua la sera con una proposta più raffinata di menu “à la carte”, seguita ancora dall’american bar con musica dal vivo. Il tutto con uno spazio all’aperto in un angolo molto caratteristico di Genova. Il legame con la città e la sua cultura gastronomica resta forte, testimoniato dalla presenza di piatti e vini del territorio. E anche dal nome: Muà in genovese significa “mescere il vino dalla botte per versarlo nel bicchiere”. Ma Muà è anche una parola onomatopeica che richiama il suono del bacio e rievoca il francese “moi”, mio in italiano. Tutti questi significati, sembrano calzare a pennello per questo locale indubbiamente elegante, molto genovese ma anche molto internazionale, con le foto in bianco e nero sul tema del “bacio” alle pareti e i riferimenti enologici delle bottiglie usate anche come elemento d’arredo, con i runner al posto delle classiche tovaglie, ma realizzate artigianalmente come le divise sartoriali del personale. Sarà il look raffinato, il servizio curato e l’orario dilatato, sarà l’ottima proposta enogastronomica, fatto sta che il Muà è già diventato un nuovo punto di riferimento della ristorazione genovese e cosmopolita. Protagonista è il bancone bar della zona caffetteria, impreziosito da inserti in ceramica color oro. Alle pareti, una raccolta di fotografie in bianco e nero The principal feature of the furnishings is the bar’s counter in the café area, embellished by gold coloured ceramics. On the wall, collection of black and white photos 39 Ristorante Caffetteria Muà Fornitori Progettazione Progetto architettonico Studio Archinside (arch. Fabrizio Monga) Interior design Costa Group (arch. Sara Paveto, arch. Luigi Benvenuti), Studio Archinside (arch. Fabrizio Monga) Arredi e complementi Arredi Costa Group 40 Il progetto È stato curato dall’architetto Fabrizio Monga dello studio Archinside e dagli architetti Luigi Benvenuti e Sara Pavento di Costa Group. “Vivo a Genova da molti anni - spiega Monga - e anche se sono nato a Piacenza, la considero ormai la mia città. Faccio l’architetto da una decina d’anni. Prima con il mio socio arch. Alfio Di Bella, abbiamo lavorato quasi esclusivamente sulle ristrutturazioni, anche perché con il patrimonio architettonico che ha, Genova è decisamente più orientata al recupero che non al nuovo. Poi abbiamo aperto due uffici in Cina a Shanghai e Hong Kong e uno in Vietnam a Hanoi e dopo il trasferimento definitivo del mio socio a Shanghai, è nato lo studio Finenco Architects, uno dei primi ad aver esportato l’architettura Made in Italy in Cina. Attualmente è composto di quattro soci e si occupa non solo di architettura, ma anche di ingegneria e di servizi di consulenza specializzata nel campo di investimenti, studi di fattibilità e project management. Abbiamo realizzato diversi hotel, ristoranti e negozi, vincendo anche l’appalto per la progettazione e costruzione della piscina per i giochi olimpici di Hanoi. Io mi occupo dell’Italia, dove continuo anche a lavorare nello studio genovese Archinside, in società con l’arch. Sara Petrone. Ci siamo orientati sul contract e abbiamo progettato parecchi locali anche a Milano e Pavia. Tavoli Pedrali Impianti cucina Electrolux Professional-Zanussi Arredo esterno Casagrande Augusto Illuminazione iGuzzini Illuminazione, Piazza Luce Insegne Neon Ares Bagno Arredo Inda Sanitari Duravit, Pozzi Ginori Lavabi e arredo TrisBagno Accessori Geberit Rubinetteria Ceramica Dolomite, Hansgrohe Maniglioni e sanitari disabili Ponte Giulio Corredo tavola Porcellane Tognana Porcellane Bicchieri Bormioli Rocco e Figlio Posate Mepra Infissi e rivestimenti Porte Leader Porte Piastrelle Marazzi Group, Arezia del Luca Pavimenti e rivestimenti Ceramiche Refin Profili e angolari Profilitec I n u m e r i d i C o s t a G r o u p Nata nei primi anni ’80, è oggi una delle realtà italiane più rappresentative del “chiavi in mano”, totalmente di proprietà dei fratelli Franco e Sandro Costa. Ha 100 dipendenti e una sede da 11.000 mq immersa nel verde, con diversi stabilimenti specializzati nella lavorazione del legno, dell’acciaio, del marmo, del vetro e del vetroresina. Realizza 18/20 allestimenti al mese e ne ha già totalizzati più di 5.000 nel mondo, sempre seguendo progettazione e realizzazione in sede, dallo studio del format alla simulazione presso la fabbrica per arrivare al montaggio e all’assistenza successiva al cliente. “Sviluppare un “contenitore che vive” è la nostra missione - spiega Franco Costa - e lo facciamo plasmandolo sul cliente e rendendolo capace di dare e ricevere, di cambiare e migliorare ogni giorno, di far vivere e dare emozioni. Per questo ci confrontiamo non solo con architetti e designer, ma anche con esperti di comunicazione che contribuiscono allo sviluppo delle nostre idee. Il successo di progetti come i Fiat Playa, Fiat Cafè e Lancia Cafè, del Calandrino di Massimiliano Alajmo a Padova, del BE Boulangerie Epicerie con Alain Ducasse a Parigi e del format Friko pane-caffè-delicatessen a Mosca, testimonia la forza innovativa del nostro modo di lavorare”. A Genova abbiamo realizzato gli store Sisley e Benetton e ristoranti come il famoso Ippogrifo. Il Muà nasce dalla collaborazione con Costa Group, che si era già concretizzata nello Storico Cafè in Piazza De Ferrari piuttosto che nel Guscio di Piazza Corvetto, entrambi di gusto decisamente contemporaneo e di tendenza. In questo specifico caso potrei dire che è stato un lavoro a “tre mani”, perché anche la committenza ha avuto un ruolo attivo nel progetto, affiancando me e gli architetti di Costa Group. Ci siamo incontrati più volte, per capire le loro esigenze e per fare il briefing prima di avviare il progetto, sia strutturale che di interior design. Il mio ruolo è stato quello di essere “sul campo” e fare anche da trait d’union fra la proprietà e Costa Group, con la quale lavoro molto bene, anche per la sintonia che si è creata con il titolare Franco Costa. È un personaggio molto eclettico, una sorta di trendsetter che riesce ad anticipare le tendenze e trovare l’aspetto originale delle cose. Anche per questo, Costa Group è un partner dinamico e affidabile sia per il committente sia per il progettista, in grado di operare da solo con la formula “chiavi in mano”, ma anche di lavorare in team con altri partner. Si avvale sempre di un professionista sul territorio o di uno studio “in loco” che nel caso del Muà è stato Archinside, riferimento per gli aspetti più tecnici, dal cambio di destinazione d’uso del locale che era adibito a mensa dell’Enel, alla scelta dei partner. In gran parte realizzati da Gosta Group, alcuni elementi d’arredo sono stati scelti dalle collezioni di altre aziende, come tavoli di Pedrali o le lampade de iGuzzini”. 41 Il vino è anche elemento d’arredo. Sulla parete di fondo del ristorante, un’elegante bottigliera in massello per l’esposizione dei vini Wine is also a part of the furnishings. On the wall to the back of the restaurant is an elegant, solid wood, bottle rack to show off the wine La ristrutturazione “Il Muà - continua Fabrizio Monga - occupa tutti i 350 mq del piano terra con un’appendice di servizio nel sotterraneo e un ampio dehor sulla piazzetta. I lavori sono iniziati nel novembre 2008 e terminati a febbraio 2009. Siamo dovuti intervenire drasticamente con una ricostruzione totale che è riuscita a salvare solo gli stucchi dei soffitti e le finestrature in ferro battuto, unici elementi originali in un contesto completamente nuovo e moderno. L’ambiente è costituito da un grande “open space” che si snoda intorno a una sorta di box centrale trasparente, che è utilizzato come privé. La scelta è di una scenografia “total white” per dilatare l’ambiente e per un piacevole senso di pulizia formale: bianco opaco per gli stucchi dei EN G L I S H 42 TE X T The building is a beautiful, four-storey, 19th century ‘palazzo’, well-kept and carefully looked after, standing in a place which the Genoese call Borgo di San Sebastiano, overlooking a street of the same name, precisely where it widens out to form a small square. Silent and almost secluded, this little square is a peaceful and quiet oasis in the heart of the city. The new Muà looks on to this square with its elegant outdoor area, furnished with garden furniture, plants and large white sunshades. It was, for many years, Enel’s (Italian Electricity Board) canteen for its employees but, for at least the last five years, it lay abandoned and jeopardized by its own, long period of deterioration. In 2005, it was bought by a Genoese property group which then rented it out to Ms. Timossi and Mr. Di Lasio who, as licence-holders, began its renovation. “The idea - explains Mr. Di Lasio - was to create a lounge bar restaurant with a highly international Il bancone: i volumi importanti, i toni bruniti e i particolari in oro, spiccano sul bianco lucido delle pareti The counter: its considerable size, brownish tonalities and gold coloured details, stand out against the shiny white of the walls soffitti, lucido con effetto marmorino alle pareti. Unica licenza al colore, il bancone e una fascia della parete laterale, sempre in spatolato marmorino color marrone brunito. Anche il pavimento è nei toni del marrone, quelli della particolare sfumatura delle piastrelle di Refin, protagoniste anche dei bagni, insieme alle finiture in legno realizzate su misura da artigiani. Il look è volutamente neutro, tutto giocato sul bianco e sulle sfumature panna, Urban chic flavour,with an atmosphere characterized by its particular distinguishing and modern features, a contemporary and urban chic place, with a kind of catering that could embrace varied cultures. In other words, a place that could be easily found in Milan or New York. Genoa is becoming more and more a multi-ethnic melting pot and there was perhaps nothing quite like this here until now, especially with such extended opening hours: the restaurant is open till midnight, the place itself stays open till 2 a.m.. And all this with its outdoor area in a particularly characteristic corner of Genoa. The bond with the city and its wine and food culture is strong, as can be seen by the choice of local dishes and wines. And also by its name: Muà, in Genoese dialect, means “to pour the wine from the barrel into the glass”. It may be due to its sophisticated look, or to its careful service or its long opening hours, or it may be due to its excellent wine and food: but the fact remains that Muà has already become a new point of reference in Genoese and cosmopolitan catering. Project planning The project was realized by the architect Fabrizio Monga of the Archinside Studio and by the Costa Group’s architects Luigi Benvenuti and Sara Pavento. “We have already designed several hotels, restaurants and shops - explains Monga - and we were awarded also the contract for the planning and building of the Hanoi Olympic Games swimming pool. I work on Italian projects and I still work in the Archinside Studio in Genoa, together with my business partner Sara Petrone. We mainly deal with contract furnishing and have also planned several places in Milan and Pavia. The Muà has been created thanks to our partnership with the Costa Group, like it happened for Piazza de L’ingresso del Muà sulla piazzetta di San Sebastiano Muà’s entrance on San Sebastiano Square perché credo che in questo tipo di locali molto vissuti, siano le persone che lo frequentano a fare “l’ambient” e ad arredarlo con i loro colori”. L’interior design “Se il concept del locale - spiegano gli architetti Benvenuti e Pavento ruota intorno al non colore dello sfondo, con un po’ di marrone e qualche tocco sbarazzino di rosso, il protagonista assoluto dell’arredo è il bancone della zona caffetteria-cocktails all’ingresso. È un grande tavolo a ferro di cavallo, impreziosito nel frontale da ceramica color oro e sovrastato da un piano in Compact, un materiale molto compatto e resistente composto da resine e polveri di marmo, che è stato utilizzato anche per i top dei tavoli. Lungo il perimetro della parete corre un volume in cartongesso illuminato sopra e sotto per evidenziare una composizione di fotografie in bianco e nero. Lungo le pareti sono disposti tavoli bianchi dal design minimale, circondati da sedute in candido skay. La sala ristorante vera e propria è posizionata dietro il bancone, nella parte posteriore del locale. Nel corridoio è collocato un originale tavolo a ponte in iroko che attraversa una vetrata e termina all’interno del privé, completamente visibile dall’esterno per le pareti vetrate. A vista sono anche le fastose poltrone in velluto rosso e i particolari tavolini in metallo intagliato, sovrastati da un importante lampadario a semicupola. La zona ristorazione, con tavoli bianchi e sedie alternate bianche e marroni, è circondata da una preziosa bottigliera in massello per l’esposizione dei vini ed è caratterizzata da un tendaggio scarlatto che richiama il sipario dei teatri dando l’idea di una scenografia sontuosa. In fondo alla sala, una parete nera è punteggiata da oblò di diverse dimensioni per lasciar intravedere il passaggio retrostante e creare un curioso quanto gradevole effetto trompe l’oeil”. Ferrari’s ‘Storico Cafè’ and Piazza Corvetto’s ‘Guscio’, both of which are extremely trendy and modern places. Talking about this specific case, I could call it a ‘three-handed project’ because the client also played an active role in the project, collaborating with me and the Costa Group’s architects. My job was to be ‘on the field’ and also to act as an intermediary between the owners and the Costa Group. The latter is a dynamic and trustworthy partner both for the client and for the planner, and can work either alone with the ‘turn-key’ formula or as a team, with other partners. The Group always works together with local professional experts or with an ‘on the site’ Studio, as in the case of Muà with Archinside”. Restoration “The Muà - continues Monga - covers all of the 350 sq.mt on the ground floor with a service area in the basement and a spacious outdoor area in the little square. We had to totally and drastically restore the whole place and we managed to save only some stuccoes on the ceilings and the wrought iron window frames, which are now the only original features remaining in a completely new and modern context. The place is made up of a large open space which winds around a sort of central and transparent cube that is used as a reserved area. The setting is pleasantly imbued with a formal freshness: opaque white for the ceiling stuccoes, shiny white with a ground marble effect for the walls. The only colour allowed is on the counter and on a part of the side wall. The floor, too, is in brown tonalities, as are the bathrooms. The look is purposely neutral because I believe that in this sort of place, it is the people who come here who create the ambience and who furnish it with their own colours”. Interior Design “While the basic concept of the place - explain the architects Benvenuti and Pavento - is essentially the ‘non-colour’, the main feature of the furnishings is the café-cocktails counter in the entrance. It is a large, horseshoe-shaped table, embellished by golden ceramics and dominated by a surface in Compact. Minimal design, white tables are aligned along the walls, surrounded by snow-white, skay chairs. The actual restaurant is behind the counter, to the rear. In the corridor, an original bridge-shaped, iroko wood table is placed: it crosses a glass wall and finishes inside the reserved area, which is completely visible from outside. Magnificent, red velvet armchairs and unusual small, carved metal tables are also visible, with an impressive semi-dome lamp hanging above them. The restaurant area is surrounded by a valuable bottle rack in solid wood that shows off the wines”. 43