ACQUE CONFEZIONATE Gli italiani non hanno molta sete Estratto da Largo Consumo n. 9/2012 SOFT DRINK Un bel drink anche senza alcol Estratto da Largo Consumo n. 3/2012 Scopri cosa può fare la soluzione IBM per il tuo settore © Editoriale Largo Consumo srl PRODUZIONE ACQUE CONFEZIONATE Gli italiani non hanno molta sete Il mercato delle acque minerali non sta vivendo un gran momento, a causa della crisi che condiziona i consumi. Per restare a galla bisogna puntare sulla qualità. di Sabino Cirulli Percorso di lettura: www.largoconsumo.info/042010/PL-0410001.pdf (Acque: produzione e consumo) n mercato poco effervescente, segnato dalla crisi generalizzata dei consumi, che si scopre vivace solo nella gamma del mezzo litro e vede il suo futuro legato a politiche ecofriendly: è quello della bevanda per eccellenza degli italiani, l’acqua minerale, acquistata secondo un’indagine Gfk Eurisko commissionata da Mineracqua dal 98% delle famiglie, per un consumo annuo pro capite di 190 litri (196,9 nel 2008). Cifre che spingono il nostro Paese a essere uno dei leader mondiali nei consumi, al terzo posto per la precisione dopo Emirati Arabi e Messico. Il confronto con altre nazioni marca una differenza netta: si va dai 166,7 litri della Germania, ai 101,5 degli Stati Uniti, ai 33,6 della Gran Bretagna. Sul fronte della produzione, i dati sono significativi: in Italia sono stati imbottigliati 12 milioni di litri da 165 imprese, per un totale di quasi 300 marchi, con un mercato che in valore va oltre i cinque milioni di euro. L’export equivale invece a oltre 1 miliardo di litri venduti nel mondo nel 2011. Secondo un’indagine di Zenith International, società indipendente con sede centrale nel Regno Unito, il formato predominante è la bottiglia naturale fino a 2 litri, che copre il 53% del totale, seguita dalla gassata fino a 2 litri (33,2%). Registra la migliore performance però il mezzo litro che, grazie alla componente di servizio/praticità legata ai consumi outdoor, cresce nonostante il prezzo elevato, arrivando a coprire una quota che supera il 10% del totale. Ragioni invece squisitamente legate alla convenienza sostengono l’incremento di quota del formato da 2 litri. I canali distributivi vedono la gdo in testa, con una quota del 36,6%, precedendo i discount (24,5%) e il fuori casa (22,5%). U Un mercato dominato da due player che insieme coprono il 57% del totale volume: Nestlè (34%) e San Benedetto (24%). Se le marche low price crescono sia a volumi di base sia totali, le premium mantengono la quota, con una spinta dovuta a un prodotto con pack eco sostenibile a differenza delle medium che avvertono una certa sofferenza. Cambia anche il profilo del consumatore, che per proteggere il suo potere d’acquisto aumenta il nomadismo con 3,7 punti di vendita visitati in un mese e una frequenza di spesa nella settimana passata dal 32% del 2004 al 71 di oggi, con un’attenzione al volantino promozionale, dove peraltro l’acqua minerale è sempre presente, che ha raggiunto il 90%. IL BILANCIO DEL MERCATO Per tracciare un bilancio, se il mercato italiano ha recuperato in termini di volumi nel 2011 dopo una decrescita abbastanza significativa nel 2010, di contro si registra una crescita più contenuta in valore, a causa del ridotto prezzo medio per litro, e una campagna di offerte del prodotto attraverso la gdo e il canale discount durante diversi periodi dell’anno. LARGO CONSUMO n. 9/2012 Scopri la potenza della soluzione IBM Il mercato dell’acqua minerale che in origine aveva la peculiarità di un prodotto ad alta valenza terapeutica con le stimmate di status symbol, si è con il passare del tempo spostato verso un consumo banalizzato, accogliendo la funzione di mero sostituto dell’acqua del rubinetto. Come conseguenza, si è avuta una crescita costante dei volumi e una diminuzione pari grado del prezzo. Tra i fattori che confortano tale lettura, il sempre maggiore peso nella torta dei consumi dell’acqua naturale e l’insuccesso, almeno in Italia, di alcuni prodotti ad alto valore aggiunto quali le acque aromatizzate e funzionali. «È indubbio che in questo momento di difficoltà bisogna tenere in primo luogo il consumatore legato alla marca – l’appello di Stefano Agostini, presidente e amministratore delegato di San Pellegrino –. Dal punto di vista salutistico mi sembra che il cliente non conosca fino in fondo tutte le virtù del prodotto acqua, sebbene richieda di essere idratato sempre con qualità. La storia degli italiani vede un legame indissolubile con l’acqua e le sue virtù fino dall’antichità, basti pensare al concetto di terme e alle proprietà terapeutiche delle sorgenti. Oltre alla funzionalità, a livello di marketing ritengo si debba lavorare molto sul luogo d’origine come valore aggiunto, un elemento che equivale a una sorta di Dna dell’acqua. Dobbiamo comunicare a chi beve che grazie alla tecnologia e a un packaging adeguato garantiamo la qualità della sorgente al momento del consumo». Nella gdo, inoltre, il settore è sempre uno dei più critici, perché a fronte di grandi volumi di vendita genera una marginalità molto contenuta, richiedendo peraltro ampi spazi espositivi. L’Italia vanta il prezzo medio per litro più basso d’Europa (0,22 euro per litro), a fronte di altri Paesi ove è quasi doppio se non oltre, come Usa (0,36 euro/litro), Belgio (0,40 euro/litro) o Gran Bretagna (0,51 euro/litro). Il mercato inoltre si caratterizza ancora per la presenza di una pluralità di marchi molto forti a livello locale, che grazie al contenimento dei costi logistici e di trasporto possono offrire al consumatore prezzi competitivi. Su un quadro di questo tenore però non manca chi, come Ferrarelle, guarda al futuro con un certo ottimismo. Per il suo direttore commerciale, Antonio De Caro, «il 2011 è stato un anno molto positivo. In controtendenza rispetto a diversi attori del largo consumo, avevamo impostato Scopri la potenza della soluzione IBM SOLUZIONI IT PER LE AZIENDE ffrire all’ampio target delle piccole e medie aziende italiane impegnate nei diversi settori d’industria uno strumento di gestione, efficace e flessibile, declinabile su diverse aree applicative, studiato per migliorare la competitività in mercati sempre più dinamici e soggetti a una rapida evoluzione tecnologica. IBM ® ACG Vision4 è nata con questo obiettivo. IBM O ACG Vision4 Consumer Goods: flessibilità ed efficienza al servizio delle Pmi Comunicazione d’impresa: serie I CASI AZIENDALI © Editoriale Largo Consumo srl Una suite ERP completa e innovativa «Volevamo presidiare le Pmi, un universo di circa 35.000 aziende, nel quale IBM detiene il 12% di share, con un prodotto ad hoc – spiega Renato Ottina, IBM ® ACG Business Leader della società – nel quale riversare tutta l’innovazione tecnologica IBM, in grado di migliorare i processi di business delle imprese. È nata così IBM® ACG Vision4, una suite ERP completa, completamente sviluppata in linguaggio Java nativo, con architetture innovative, nuove aree funzionali, un potente e sofisticato motore di analisi basato su tecnologia IBM Cognos® che trasforma i dati in infor mazioni per prendere decisioni rapide, procedure automatizzate e un’inter faccia semplice, personalizzabile e accessibile via browser». IBM ® ACG Vision4 copre la parte amministrativa, logistica, acquisti, vendite, magazzino. Anche alla produzione è destinata un’attenzione speciale: infatti, grazie alla tecnologia IBM ILOG®, che ottimizza gli algoritmi di calcolo in maniera efficiente, l’intero ciclo di produzione può essere svolto in po- L’AZIENDA IBM è una società di innovazione al servizio delle aziende e delle istituzioni di tutto il mondo, che detiene primati in ogni area tecnologica, dai microprocessori ai supercomputer, dai server al software per lo sviluppo e la gestione di complesse infrastrutture informatiche; opera in 170 Paesi (dal 1927 in Italia). LA SOLUZIONE IBM® ACG Vision4 Consumer Goods è una piattaforma ERP in grado di gestire efficacemente i rapporti fra le aziende produttrici di beni di consumo e le imprese retail. I VANTAGGI La soluzione IBM permette di supportare i processi tipici del settore e, in particolare, la gestione dei canvass e delle attività promozionali, la gestione dei premi e quella della contrattualistica. chi secondi. Da qui la possibilità di dare risposte più rapide ed efficaci al mercato. L’ultimo trimestre dello scorso anno ha segnato il lancio di una prima verticalizzazione della suite: si tratta di IBM ® ACG Vision4 Consumer Goods. Una risposta concreta alle necessità di tutte quelle aziende che producono beni di consumo e si devono quotidianamente confrontare con le imprese della Gdo. Come rapportarsi al meglio con il retail «La gestione dei rapporti con la filiera distributiva – prosegue Ottina – presenta notevoli peculiarità, dovendo tenere conto di strutture di vendita (non solo gdo, ma anche normal trade) e settori produttivi (food & beverage, de- Largo Consumo 2013 tergenza, articoli per la casa, elettronica, per citarne solo alcuni) molto diversi tra loro». Tutto ciò richiede processi commerciali di elevata complessità, strategie di vendita e gestione disegnate su misura delle esigenze di ogni tipologia di clientela. In particolare, IBM® ACG Vision4 Consumer Goods consente alle aziende di supportare al meglio i processi tipici di questo settore e, in particolare, tre aree fondamentali: la gestione dei canvass, con la conseguente implementazione delle opportune politiche di vendita e attività promozionali; la gestione dei premi, dalla definizione e liquidazione al controllo dell’andamento dei costi; la gestione della contrattualistica. Senza dimenticare la personalizzazione ed estensione delle anagrafiche e la codifica dei prodotti. Va sottolineato che, attraverso il sistema gestionale IBM, le diverse funzioni aziendali, dal responsabile commerciale al venditore, in base al loro ruolo e alle rispettive competenze, possono dare un contributo prezioso a ogni aspetto dei rapporti tra azienda e retailer. «IBM® ACG Vision4 Consumer Goods – conclude Ottina – sta già riscuotendo un notevole interesse da parte delle aziende. Siamo convinti, infatti, che proprio in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, le aziende debbano investire per farsi trovare operativamente pronte alla ripresa. In questo senso, IBM ha tutta l’esperienza e il know-how per supportarle. E continua a stimolare i propri business partner, che spesso vantano competenze di processo molto importanti. Non a caso sono allo studio altre verticalizzazioni, a cominciare dal mondo fashion». PRODUZIONE l’anno dietro una strategia orientata alla crescita in volume, perché siamo un’azienda che sviluppa il proprio fatturato in larga prevalenza sul mercato domestico e riteniamo fondamentale attraversare la crisi economica mantenendo il maggiore numero di consumatori per le acque che commercializziamo ed essere più forti quando la crisi sarà passata. Il risultato delle nostre azioni per il 2011 è stato una crescita di circa il 4% dei volumi, giunti al livello più elevato toccato negli ultimi nove anni dall’azienda, accompagnata da risultati economici superiori alle previsioni, anche legati alle economie industriali che si sono generate grazie al progressivo rinnovamento degli impianti effettuato dal 2005 in poi. Per il 2012 contiamo di mantenere i livelli di fatturato raggiunti, rinunciando a qualche volume tra quelli meno profittevoli per razionalizzare il nostro assortimento. Inoltre il nostro obiettivo generale è il completamento definitivo della fase di ristrutturazione dell’azienda che, a fine 2012, porterà a regime i notevoli investimenti effettuati per ritrovare competitività in un mercato difficile. Le criticità del mercato dell’acqua minerale sono quelle dei mercati maturi: numerosità dei concorrenti, forte tensione sui prezzi, elevata inflazione dei costi, poca attenzione da parte del trade nella valorizzazione a scaffale, bassi ritorni degli investimenti pubblicitari. Il principale punto di forza è forse il fatto che si tratta di un mercato anticiclico e che l’Italia è quasi un laboratorio per il successo dei marchi all’export». Scopri la potenza della soluzione IBM Il punto a Venezia sulle acque minerali Una due giorni per fare il punto sullo stato del comparto. Si è svolta a a Venezia la seconda Conferenza dell’Industria Italiana delle Acque Minerali, organizzata da Zenith International in collaborazione con Mineracqua. Tra le sessioni che hanno acceso l’interesse del pubblico, la tavola rotonda dove si sono confrontati i big della vendita al dettaglio. La discussione ha toccato temi quali i cambiamenti nelle abitudini di acquisto dei consumatori, gli aumenti generali dei prezzi dei prodotti e l’elevato numero di offerte e sconti attualmente presenti nel mercato italiano dell’acqua in bottiglia, gli importanti tagli dei prezzi che hanno avuto una ricaduta sul valore del prodotto, ma resi inevitabili nella congiuntura economica attuale. Dopo l’intervento di Andrea Rovesti, business insights manager SymphonyIRI Italia, che ha dimensionato numericamente il mercato dell’acqua minerale nella gdo, è iniziato il dibattito partendo da uno scenario che prevede anche per il 2012 una situazione di debolezza, con il calo dei volumi indicato come il principale fattore di rischio. Per Giuseppe Zuliani, direttore marketing di Conad, «l’acqua minerale rimane una categoria molto importante nel paniere dei prodotti, soprattutto in termini di volume. Abbiamo riscontrato ultimamente dei problemi dovuti al trend in crescita della discountizzazione dei prezzi al consumatore che risultano sempre più bassi. A tale proposito invece registriamo un ottimo andamento per la nostra marca commerciale, grazie anche a importanti promozioni e a un adeguato supporto pubblicitario. Sono convinto che il problema principale rimanga sempre quello della distribuzione, che va a incidere in modo rilevante sui fattori di costo, per questo abbiamo operato un’importante razionalizzazione della logistica con nuovi centri che portano a un efficace miglioramento dei costi». Tutti sono convinti dell’importanza della comunicazione per questo comparto, a partire da Vincenzo Tassinari, presidente di Coop Italia, che in un recente passato si è resa protagonista di una campagna pubblicitaria a favore dell’acqua del rubinetto. «La nostra non è stata una campagna contro, ma un investimento per il futuro, per dare ai consumatori le informazioni utili per fare scelte consapevoli. Non vogliamo colpire questa industria, tutt’altro. Abbiamo un interesse perché si continui a comprare acqua minerale, ma puntiamo su un nuovo pubblico, attento all’ambiente, informato e sobrio nei consumi». tiamo della crisi». Una strategia simile a quella di Alessandro Invernizzi, amministratore delegato di Lurisia. «Abbiamo voluto rimetterci in gioco trovando una nuova identità, partendo dalla certezza di avere un’acqua di altissima qualità. Così abbiamo deciso di posizionarci in un segmento alto. Abbiamo chiesto a un maestro mondiale del design come Ettore Sott12.000 sass di pensare e disegnare la sua botti- glia d’acqua ideale, e il risultato è stato una bottiglia in vetro che costa quattro volte una tradizionale a perdere di pari formato, ma che ci ha permesso di essere considerati a livello mondiale leader di LA QUALITÀ immagine e qualità. I numeri ci stanno dando ragione. Nel 2011 l’azienda ha CONTRO LA CRISI fatturato 15 milioni di euro e venduto 55 Una risposta alle problematiche endemilioni di bottiglie, di cui l’80% in vetro, miche del comparto può essere il collocon un incremento del 25% sul fatturato carsi nella fascia premium. «Le criticità dell’anno precedente e del 20% sulle botdel mercato, specialmente12.000 itatiglie vendute». 10.000 I VOLUMI DEL MERCATO DELLE ACQUE MINERALI liano – evidenzia Antonio Pola, È indubbio che per molti ope10.000 8.000 IN ITALIA: 2008-2011 (in milioni di litri) amministratore delegato di ratori, soprattutto per i marchi 8.000 12.000 Lauretana – risiedono nel posimedio/piccoli, la crisi abbia rap6.000 zionamento del prodotto. Ricorpresentato il momento per ridur4.000 diamoci che determinante 6.000 nel- 10.000 re i costi nella comunicazione. l’acquisto da parte dei clienti Uno studio realizzato da Sym4.000è 8.000 2.000 il riconoscimento dell’alta quaphonyIRIGroup ha evidenziato 2.000 6.000 lità dell’acqua minerale, unica come negli ultimi sette anni si è 0 2008 2009 2010 2011 nel suo genere per la leggerezza assistito a una contrazione di ol0 4.000 2008 2009 2010 2011 e le particolari caratteristiche tre il 50% degli investimenti a 2.000 chimico-fisico-organolettiche. supporto delle marche, passando Molto spesso nel nostro comdai 125 milioni di euro del 2005 0 totale naturale 2011 parto è in atto una vera e propria ai 62 dell’anno scorso, elemento 2008 2009 2010 corsa al ribasso, ecco perché noi che peraltro contribuisce all’abtotale naturale gassata boccioni posizionando il nostro brand in Fonte: GFK-Euriskogassata bassamento della barriera protetper Mineracqua Largo Consumo boccioni una fascia medio/alta non risentiva sul prezzo. Una situazio- totale naturale gassata boccioni LARGO CONSUMO n. 9/2012 PRODUZIONE ne aggravata anche da campagne pubblicitarie portate avanti a livello istituzionale per incentivare il consumo di acqua del rubinetto. «Ormai da anni il consumatore è esposto a campagne mediatiche che tentano di mettere in competizione l’acqua del rubinetto con l’acqua minerale – sottolinea Michele Foglio, amministratore delegato di Maniva –. Sappiamo bene che questa competizione costituisce un falso problema. Infatti, l’acqua di rubinetto e l’acqua minerale rispondono a esigenze diverse del consumatore, che derivano dalle differenti caratteristiche qualitative dei due prodotti: caratteristiche legate principalmente alle specificità dei luoghi da cui provengono. Eppure, proprio da questa “finta-concorrenza” deriva il maggiore rischio per il nostro mercato. Il punto di forza dell’acqua minerale sta nella garanzia di offrire un prodotto dalle elevate qualità organolettiche, che persistono sempre costanti nel tempo e che – fondamentale – vengono riconosciute dal consumatore». ratori, e la ricaduta positiva in termini di immagine si avverte anche sul fatturato. «A differenza del mercato generale che ormai è maturo e saturo di concorrenza, dove pesa ancora la stagionalità, le nostre performance sono più che positive, +14,23% a volume e + 11,31% a fatturato, con un incremento del formato vetro a rendere del +10,1% sull’anno precedente – dichiara Gianfranco Morandi, direttore generale del Gruppo Bracca –. Sicuramente hanno inciso alcune innovazioni di prodotto, premiate dai consumatori. Abbiamo lanciato la prima acqua minerale al mondo eco-sostenibile senza l’imballo di plastica. La rivoluzione del fardello invisibile sta ottenendo un successo considerevole. La sostituzione del film termoretraibile con due semplici reggette in Pet e Pp ha consentito di ridurre del 14% il peso di plastica dell’imballo totale, incluse le bottiglie, che sale addirittura al 90% considerando l’involucro esterno, con una contrazione dell’energia elettrica pari al 12,4%. Una scelta che ha ricevuto un importante riconoscimento: il nostro gruppo utilizza l’imballaggio LitePac, prodotto dalla tecnologia dell’azienda tedesca Krones, vincitore dell’Oscar per il miglior imballaggio 2011. Un investimento da 700.000 euro, che consente l’imballaggio di 24.000 bottiglie all’ora. Sforzo ampiamente ripagato, i cui esiti positivi ci hanno spinto a lanciare in estate la confezione invisibile anche per il pack da 6 bottiglie da mezzo litro. Una spinta importante per una politica aziendale già da tempo improntata al rispetto dell’ambiente e alla sostenibilità del mercato ita- Scopri la potenza della soluzione IBM liano, dove l’acqua minerale confezionata in bottiglie di plastica arriva nella quasi totalità delle case». Tra i nomi che hanno reagito positivamente allo stimolo di ridurre il proprio impatto ambientale vi è di sicuro il colosso San Benedetto. L’azienda veneta negli ultimi trent’anni ha ridotto infatti del 25% il peso delle bottiglie, utilizzando meno plastica per produrle, e continua a impegnarsi nel contenimento dell’impatto ambientale degli imballaggi. Nel 2011, in seguito a un accordo con il Ministero dell’Ambiente per promuovere un processo di riduzione volontaria dell’impronta di carbonio, San Benedetto ha lanciato Easy, una bottiglia da litro con il 30% di Pet rigenerato che neutralizza il 100% delle emissioni di CO2 attraverso l’acquisto di crediti di tipo VERs (Verified Emissions Reductions). Caratteristiche che verranno estese presto ad altri formati della nuova linea EcoGreen. Un impegno che si è spinto anche oltre: grazie a un impianto fotovoltaico e a interventi di efficientamento energetico, nel biennio 2008-2010 si è ottenuto una riduzione PER RIDURRE delle emissioni di CO2 del 13%, pari a 30.000 tonnellate. L’IMPATTO AMBIENTALE Ferrarelle dal canto suo ha installato Un’importante battaglia condivisa dal nello stabilimento di Riardo (CE) nel dicembre 2008 un impianto fotovoltaico settore è quella sul fronte delle politiche e strategie per ridurre l’impatto ambiendotato di 4.732 pannelli che si estendono tale in un mercato che ha ormai raggiunsu una superficie di circa 16.000 m2 (cirto i valori massimi in termini di penetraca 1,5 ettari, l’equivalente di tre campi da zione nelle famiglie e volumi consumati, calcio): il sistema ha la potenza di 1 mw anche alla luce di una crescente consapeche produce circa 1 milione 400.000 volezza dei consumatori e della pressiokwh all’anno, pari all’energia necessaria ne dei media. «Da sempre – continua Foa provvedere al fabbisogno annuo di cirglio – Maniva compie scelte eco-amca 500 famiglie. Nello stesso anno si è bientali nel rispetto dell’equilibrio avviata una nuova linea per l’imI PRINCIPALI GRUPPI PRODUTTIVI DELLE ACQUE dei luoghi in cui sorgono i suoi siti bottigliamento in Pet che ha perCONFEZIONATE IN ITALIA* (mln di litri e %) produttivi, Bagolino ai margini del messo di risparmiare circa 1.000 produttori marche principali litri % Parco dell’Adamello e Chiusi della tonnellate di Pet e 365 tonnellate 1 San Pellegrino S.Pellegrino, Panna, Levissima, 2.400 19,8 Verna nell’Oasi naturale delle Fodi Hdpe (plastica dei tappi) all’anGr. Nestlé Waters Nestlé Vera, S.Bernardo, ... reste casentinesi. Si tratta di vere e no. Attenta anche la politica di ge2 San Benedetto S.Benedetto, Guizza, Primavera, 2.000 16.5 Gruppo Zoppas Nepi, Valle Reale... proprie scelte ecologicamente prostione degli scarti industriali: le 3 Rocchetta/Uliveto Uliveto, Rocchetta, Brio Blu, 950 7,8 attive, come l’esclusivo utilizzo di acque riutilizzate per i lavaggi delGr. Cogedi Brio Blu Frizzantissima casse in plastica riciclata, la ridule bottiglie vengono sottoposte a 4 Fonti Di Vinadio Sant’Anna di Vinadio e altre 940 7,7 zione dei pesi dell’intera gamma di processi di filtrazione all’avanGruppo Bertone bottiglie in Pet – del 20% circa – e guardia, che permettono di reim5 Norda+ Gaudianello Norda, Lynx, Alisea, Gaudianello, G. Pessina Leggera, Imperiale 900 7,4 la conseguente riduzione di prespiegarle diverse volte per questo 6 Ferrarelle Ferrarelle, Boario, Vitasnella, sione in fase di soffiatura delle prescopo prima di smaltirle definitiGruppo Pontecorvo Natia, Santagata... 870 7,1 forme, che porta così a un risparvamente. Tutti i rifiuti solidi da 7 Spumador S.Antonio, Valverde, S.Andrea, mio energetico di circa il 20%. scarti di materiali di imballo proGruppo Refresco San Carlo Spinone 500 4,1 Inoltre, il gruppo si applica attivadotti nello stabilimento vengono 8 Fonti Del Vulture Lilia, Sveva... 450 3,7 Coca Cola mente per la manutenzione della differenziati, compattati e spediti Totale 9.010 74,1 rete idrica, la creazione di nuove ad aziende che riutilizzano questi Altri Produttori – 3.140 25,9 piste ciclabili e il recupero di antimateriali per produzioni di manuTotale generale 12.150 100,0 che mulattiere del monte Maniva, a fatti. «Ad oggi, in questo modo, ri* Dati riferiti alla produzione (vendite Italia + export), comprese Bagolino, dove ha sede il suo stabicicliamo più del 90% dei materiaproduzioni per c/terzi limento principale». li che vengono scartati dal procesFonte: Elaborazioni estimative Bevitalia Beverfood Largo I temi ambientali stanno conquiso produttivo», dichiara con sodsu dati aziendali, associativi e di istituti di ricerca Consumo stando la maggior parte degli opedisfazione De Caro. I LARGO CONSUMO n. 9/2012 PRODUZIONE SOFT DRINK Un bel drink anche senza alcol Sono molte le novità che si susseguono nel settore dei soft drink, caratterizzato da naturalità e leggerezza da una parte, e dalla funzionalità degli energy drink dall’altra. di Claudia Notargiacomo Percorso di lettura: www.largoconsumo.info/102009/PL-1009001.pdf (Bevande analcoliche) ullo sfondo di un contesto economico ancora decisamente impegnativo come quello attuale, il mercato dei soft drink risponde con energia, scegliendo l’innovazione quale strumento per affrontare nuove sfide. In particolar modo è il segmento degli aperitivi a rappresentare un comparto in piena evoluzione, con trend e risultati in termini di quote di mercato assolutamente positivi. La crescente richiesta salutistica, inoltre, trova corrispondenza in quei prodotti che, all’interno di tali comparti, garantiscono assenza di coloranti e conservanti. Quello della salute è un tema particolarmente sentito dalla maggior parte della popolazione e per questo viene sempre più considerato da parte delle aziende. «Il 2011 è stato un anno particolarmente sfidante a causa dell’incertezza del contesto economico – riferisce Paolo Caporossi, marketing manager Business Unit Italia di Sanpellegrino –. Il gruppo Sanpellegrino, con un portfolio caratterizzato da varietà e ricchezza, ha risposto in maniera decisa ed efficace: abbiamo potuto affermare la nostra capacità competitiva, ottenendo buone performance in termini di quote di mercato, in particolare nella categoria dell’acqua minerale e degli aperitivi, segmenti in cui l’innovazione è stata determinante per la crescita». L’innovazione, infatti, è stata una leva importantissima nel mercato delle bibite gassate, mercato sul quale l’azienda Sanpellegrino ha lanciato, per esempio, la Limonata. «Anche il comparto dei tè freddi è in evoluzione – continua Paolo Caporossi – proprio in relazione a tematiche legate alla salute e alla naturalità: motivo questo di destagionalizzazione dei consumi». A tale proposito le aziende dichiarano, infatti, esserci gran- S di spazi da sfruttare in termini di penetrazione del mercato presso le famiglie italiane e di lavorare in questo senso per il prossimo futuro. «Il mercato del tè è un mercato in grande sviluppo ed è un mercato che, rispetto al 2010, cresce sia a valore sia a volume – sottolineano dalla Sanpellegrino –; parallelamente ha inoltre ancora un ampio margine da potere sfruttare. Sempre di più si tratta di un’arena competitiva in cui grande impatto hanno le dinamiche di tipo promozionale, il presidio del punto di vendita e l’esposizione in extra display, così da stimolare l’acquisto e avvantaggiarsi rispetto ai competitor». La strada che molti attori del mercato stanno cercando di intraprendere è sicuramente legata al tentativo di ampliare e diversificare i consumi, moltiplicando le occasioni di utilizzo, prescindendo dalla stagionalità, attraverso strategie di prezzo e promozioni, ma anche attra- LARGO CONSUMO n. 3/2012 Scopri la potenza della soluzione IBM verso l’inserimento di nuove referenze e gusti per un consumo quotidiano e quindi più frequente. Interessante nel comparto del tè lo sforzo fatto dalle aziende nei confronti del consumatore, sempre più attento e consapevole, assecondandolo con la ricerca di gusti e formati innovativi. Sono molte le aziende che fanno notare come in passato le bibite italiane venissero relegate dalle multinazionali al mercato dei più piccoli o dei prodotti convenienti. Mentre oggi il mercato premia proprio la nobiltà di tali prodotti, che stanno riprendendo il loro ruolo di alternativa agli alcolici nel consumo fuori casa. «Il nostro è un prodotto trasversale, un prodotto di condivisione perché può essere consumato da tutta la famiglia – spiega Alessandro Invernizzi, amministratore delegato LaurisiaAcque Minerali srl –, un prodotto consumato al 60% nei pubblici esercizi e per il restante 40% in famiglia. È una valida alternativa alle bevande alcoliche e all’acqua anche nell’alta ristorazione. Le bibite non vengono più considerate prodotti per bambini, ma sono acquistate da consumatori evoluti e consapevoli. Nel nostro caso il consumatore è over 20 anni per l’80% dei consumi». INNOVAZIONE E QUALITÀ Le aziende hanno puntato indubbiamente sull’innovazione per affrontare questo momento così difficile per i mercati, trovando conferme presso il consumatore, pronto ad accogliere novità e qualità con interesse e curiosità. «L’innovazione ha rappresentato certamente una leva importante nel mercato delle bibite – sottolinea Paolo Caporossi di Sanpellegrino –. Le nostre storiche Aranciate hanno confermato la loro posizione di mercato rispondendo alla richiesta di naturalità dei consumatori con un prodotto unico, dal gusto inconfondibile, di qualità indiscussa e che si distingue anche per l’assenza di conservanti e coloranti, e per la ricchezza di succo, 15,6% (+30% rispetto al minimo previsto dalla legge)». Buone performance anche per l’intera gamma delle bibite Sanpellegrino Zero, che rispondono alla crescente richiesta salutistica, richiesta che influenza e condiziona proprio la ricerca e l’innovazione. Importante aspetto di questo mercato è, infatti, l’utilizzo di materie prime di qualità, selezionate e provenienti a volte anche da presidi Slow Food, per PRODUZIONE Per un consumo più consapevole degli energy drink L’obiettivo di Assobibe, in collaborazione con il Ministero della Salute, è quello di rendere responsabile il marketing relativo agli energy drink, attraverso l’individuazione di specifiche regole sulle attività di promozione e pubblicità di tali prodotti. Si è deciso di prevedere informazioni aggiuntive per quanto riguarda l’etichetta ed evitare la promozione del consumo in abbinamento all’alcol e iniziative commerciali in prossimità delle scuole. Il sito infoenergydrink.it è studiato proprio con l’obiettivo di supportare il consumatore nel fare scelte consapevoli e la partecipazione delle aziende del settore aderenti ad Assobibe rappresenta un importante contributo nei confronti di un mercato sempre più consapevole e vicino a un consumatore evoluto e informato. L’impegno delle aziende, che passa attraverso una seria autoregolamentazione, unito a un’informazione puntuale sugli ingredienti e sugli effetti dei prodotti commercializzati, rappresentano la base per scelte consapevoli e sicure. I principali punti messi in rilievo nel sito dedicato agli energy drink da Assobibe, in collaborazione con il Ministero della Salute, sono i seguenti: – Gli energy drink sono bevande analcoliche “funzionali” con un effetto stimolante e combinazioni uniche di ingredienti caratterizzanti, quali caffeina, taurina, vitamine e altre sostanze aventi un effetto nutrizionale o fisiologico. – La caffeina è contenuta in molti alimenti quali caffè, tè o cioccolata. La quantità di caffeina contenuta in una lattina di energy drink è simile a quella contenuta in una tazzina di caffè. – Come per qualsiasi altro alimento, si raccomanda di consumare gli energy drink con moderazione e di evitare il loro consumo eccessivo. Per il loro contenuto di caffeina, gli energy drink non sono raccomandati ai bambini, alle donne incinte o alle persone sensibili alla caffeina. – Gli energy drink sono disponibili in oltre 160 Paesi, inclusi tutti gli Stati dell’Unione europea. Sono commercializzati da più di 20 anni (da oltre 10 in Italia). In nessun Paese ne è stata vietata la vendita. - Al fine di fornire informazioni sulle reali caratteristiche degli energy drink e per promuovere un consumo responsabile e consapevole degli stessi, i principali produttori aderenti ad Assobibe hanno deciso di rafforzare il proprio impegno adottando specifiche azioni concernenti le attività di promozione, marketing e pubblicità di tali bevande. esempio. Il tema della naturalità e della qualità, in modo particolare nell’alimentare, è ormai un pilastro imprescindibile, che il consumatore, sempre più informato, mette fra i primissimi parametri di valutazione. «La nostra aranciata, realizzata con arancia del Gargano – spiega Alessandro Invernizzi di Laurisia-Acque Minerali srl –, è un presidio Slow Food, un esempio importante di agricoltura storica, risultato di intelligenti scelte agronomiche in perfetta armonia con la vocazione, il clima e il terreno di questa felice nicchia ambientale». Gli agrumi del Gargano maturano tutto l’anno con un’eccezionale resistenza all’ossidazione dopo la raccolta: buccia sottilissima, polpa croccante e succo tendente al dolce per ottenere un prodotto di qualità. Gli energy drink rappresentano, poi, un vero e proprio comparto, che si rivolge a chi desidera una bevan- Scopri la potenza della soluzione IBM brand; ciò riguarda anche il packaging, con il prossimo inserimento di una nuova Sku dell’innovativo Qr Code, per potere accedere facilmente tramite smartphone a maggiori informazioni sul prodotto. COMUNICAZIONE E PACKAGING Oggi il web ricopre un’importanza ormai incontestabile, le aziende utilizzano i siti per scambiare informazioni con il consumatore, mettendo a disposizione dati e indicazioni utili, oltre ad approfondire tematiche di particolare interesse. Allo stesso tempo le aziende reperiscono attraverso Internet importantissime informazioni sulle esigenze del consumatore, in modo da muoversi e pianificare azioni mirate. Molte anche le iniziative dedicate agli incontri con il pubblico, come nel caso di Red Bull e delle sue “manifestazioni aeree”. «Per il 2012 sono previste tante attività di marketing – riferiscono dal brand marketing di Red Bull –, tra cui il lancio di nuove referenze e grandi eventi, quali il 3° “Red Bull Flugtag – Un giorno con le ali”, che si terrà il 10 giugno a Milano: la più spettacolare e strampalata competizione aerea del mondo». Per quanto riguarda il packaging, per marzo 2012 l’azienda presenterà un’edizione limitata in formato da 473 ml per celebrare la ripartenza del campionato di F1. «La Champions Edition – prosegue Red Bull – da energetica pronta all’uso. «Red Bull presenta il volto di Sebastian Vettel e si rivolge a tutti coloro che hanno biso- della sua monoposto Red Bull Racing, gno di energia – sottolineano dal brand campioni del mondo di F1 nel 2010 e marketing di Red Bull – in ogni mo- 2011». mento e in ogni luogo. Red Bull è stata Di particolare rilievo la questione una delle prime bevande funzionali e il inerente la sanificazione o la sterilizzaprimo energy drink di tutti i tempi. Da zione del packaging: gli imballaggi in oltre 23 anni, mette le ali alle persone plastica risultano fra i meno soggetti a di tutto il mondo che desiderano essere contaminazioni, perché si tratta di un sempre al massimo della forma fisica e materiale poco gradito ai microrganimentale». L’innovazione è da sempre, smi, sebbene anch’esso può divenire infatti, uno dei valori principali del sede dei batteri, delle muffe e simili presenti negli ambienti destinati a produzione o imballaggio. CANALI DI VENDITA BIBITE ITALIA E PACKAGING È evidente, perciò, che il packaBIBITE ANALCOLICHE ITALIA (%) ging debba essere trattato con metoCanali di vendita (totale) % 100 Packaging (totale) % 100 di specifici, come la sanificazione e Pdv moderni 56 Bottiglie vetro 6 la sterilizzazione per irraggiamento. Retail tradizionale 18 Bottiglie plastica 70 La tecnologia dell’irraggiamento è Consumi in casa 74 Cartone poliaccoppiato 3 efficace e non crea problemi di resiHoreca, chioschi, catering 21 Lattine 12 dui, che si presentano, al contrario, nel caso di trattamenti chimici. In Distrib. automatica, vending 5 Bicchierini 3 Italia uno degli stabilimenti per l’irConsumi fuori casa 26 Dispensing e altri 6 raggiamento si trova a Minerbio Fonte: Bevitalia Beverfood Largo Consumo (Bo) ed è della Gammarad Italia. I LARGO CONSUMO n. 3/2012