Strumenti e Riflessioni per L’efficacia Relazionale Presentazione di: Daniela Patruno e Massimo J. Monaco 1 Temi chiave Contenuti del lavoro di Gruppo Sviluppo del TEAM Comunicazione efficace Ascolto attivo e Relazione 2 Lungo il percorso prima o poi tutto ritorna integrazione dei concetti in un processo unitario di sviluppo 3 IL GRUPPO struttura, necessità e funzione 4 Un’Organizzazione (così come una qualsiasi società umana) è un macrogruppo non spontaneo ma strutturato e articolato all’opposto c’è l’individualismo 5 In una Organizzazione, lo sviluppo dell’interdipendenza presuppone che, quando un soggetto ha successo, anche le altre risorse lo hanno, e così è per tutto il gruppo. 6 Ogni Organizzazione si confronta continuamente con nuovi problemi Per affrontare il mutamento costante del mercato e per vincere la competizione necessita di competenze diversificate e complementari 7 il lavoro di gruppo risponde alla necessità di ottimizzare le competenze richieste 8 Ogni individuo ha risorse per eccellere in alcune aree ma è carente in altre. Il lavoro di gruppo fa emergere, accanto alle competenze professionali di cui si dispone, anche competenze sociali e relazionali. Questo crea sinergie 9 Le sinergie all’interno del gruppo consentono di perseguire cambiamenti, che si pongono come risultato di un insieme che lavora apportando un know-how specifico In un gruppo aperto possono inserirsi ed integrarsi nuove risorse che apportano creatività, produttività, efficienza ed efficacia. 10 Sviluppo di un progetto ovvero La possibilità del gruppo a termine IL TEAM 11 DEFINIZIONE DI TEAM Un piccolo gruppo di persone con delle skills complementari messe in comune con lo scopo preciso di raggiungere un obiettivo 12 PUNTI CHIAVE A PROPOSITO DEL TEAM Un TEAM è molto differente da un gruppo di persone che lavorano insieme L’efficacia del TEAM è misurata dalla qualità degli stimoli che manda verso l’esterno (l’efficacia produce una forte visibilità) Un TEAM efficace è capace di affrontare i problemi ed i conflitti interni segue 13 segue PUNTI CHIAVE A PROPOSITO DEL TEAM La diversità, la complementarietà degli stili e delle capacità rendono un TEAM più forte Nel TEAM le capacità si esercitano nella direzione della facilitazione e non nella direzione del controllo Le capacità del TEAM sono di beneficio per tutti i suoi membri Il rispetto e la responsabilità reciproca sono le pietre angolari dell’efficacia del TEAM 14 LE NORME DEL TEAM a ogni idea è dato il giusto ascolto tutti hanno occasione di contribuire con informazioni ed opinioni tutte le opinioni aperte e corrette sono benvenute i membri si ascoltano e si confrontano attivamente l’un altro nel TEAM il ruolo non ha privilegi 15 PROBLEMI INTERNI DEL TEAM un TEAM abile risolve i conflitti discutendo le differenze il TEAM deve essere aperto alla comunicazione, fidarsi dei suoi membri e ognuno è libero di esprimere la propria opinione 16 CONFLITTI ! Nell’organizzazione gerarchica tradizionale i conflitti si sviluppano all’interno delle strutture dei gruppi diventando prevalenti. Nel TEAM il conflitto si definisce come semplice differenza di opinione e come tale viene affrontato. 17 TIPI DI CONFLITTI NEL TEAM conflitti di rapporto nascono quando ci sono incompatibilità tra persone del TEAM; questo può causare tensione, animosità e irritazione. conflitti operativi nascono quando ci sono disaccordi fra i membri del TEAM circa il contenuto delle mansioni operative, le differenze nei punti di vista, le idee e le opinioni. 18 CONFLITTO NATURALE i conflitti sono inevitabili i conflitti non sono necessariamente negativi i conflitti possono rafforzare i rapporti del TEAM se tutti accettano di confrontarsi in modo assertivo L’ASSERTIVO AGGREDISCE IL PROBLEMA NON LE PERSONE 19 EFFETTI POTENZIALMENTE NEGATIVI calo delle performance disaffezione aggressione ansietà spreco di tempo spreco di energia Ognuno di questi effetti si ripercuote dal TEAM al singolo e viceversa con effetto ridondante riduzione dell’efficienza 20 EFFETTI POTENZIALMENTE POSITIVI il conflitto fa emergere le necessità dei singoli rende possibile la soluzione dei problemi sotterranei aumenta lo sviluppo del TEAM il confronto interno sviluppa la coesione facilita l’eventuale cambiamento organizzativo necessario 21 ASPETTI DEL CONFLITTO SOTTERRANEO 22 GESTIONE DEL CONFLITTO se consideriamo il conflitto come qualcosa da evitare rischiamo di metterci sulla difensiva il conflitto non è necessariamente uno stadio di infelicità evitare il conflitto può essere una strategia a breve termine ma è inevitabilmente logorante a lungo termine far fronte a un conflitto in modo efficace non vuole dire risolvere una volta per tutte i problemi; vuol dire piuttosto acquisire competenze necessarie per gestirlo 23 DENTRO IL CONFLITTO Quando percepiamo differenze conflittuali domandiamoci da dove nasce il problema 24 LE 5 STRATEGIE NEI CONFLITTI collaborativo assertività ALTA competitivo BASSA compromesso schivo BASSA accomodante cooperazione ALTA 25 COMPROMESSO è disponibile a discutere e a fare concessioni pur di risolvere rapidamente il conflitto capisce che se il disaccordo deve essere risolto alcuni sacrifici devono essere fatti 26 COMPROMESSO è appropriato quando: si può raggiungere lo stesso obiettivo senza scontri e in modo assertivo quando lo scontro di potere sta degenerando verso la reciproca chiusura è desiderabile realizzare un ponte provvisorio per affrontare temi più complessi la pressione del tempo e le necessità aziendali rendono necessario trovare soluzioni rapide e convenienti l’atteggiamento competitivo è infruttuoso 27 COMPETITIVO persegue i propri obiettivi senza attenzione verso gli altri è pronto ad agire al primo movimento cercando di guadagnare il controllo per raggiungere i propri risultati prolunga la discussione per convincere tutti di aver ragione 28 COMPETITIVO è appropriato quando: è necessario prendere decisioni rapide come in situazioni di emergenza bisogna affrontare azioni impopolari su fatti importanti (tagli costi, licenziamenti, disciplina, nuovi regolamenti) si è certi di essere nel giusto per quanto riguarda le necessità vitali al benessere del TEAM e dell’azienda il TEAM risulterebbe svantaggiato da comportamenti passivi 29 COLLABORATIVO analizza i punti di conflitto e le opzioni disponibili per raggiungere una intesa cerca combinazioni tra le diverse opinioni per trovarne una nuova accettabile da tutti è attento alle differenze e disponibile a cercare soluzioni 30 COLLABORATIVO è appropriato quando: è necessaria una soluzione integrante che non lasci nessuno sconfitto l’obiettivo è imparare differenti visioni possono essere fuse in una si può guadagnare comprendendo le differenze a favore di un consenso utile 31 SCHIVO allontana i problemi nel tempo cerca di non affrontare i problemi dicendo che non lo riguardano ritiene inutile perdere tempo a voler risolvere i conflitti o far convergere le opinioni 32 SCHIVO è appropriato quando: fatti più importanti stanno premendo non ci sono probabilità di raggiungere l’obiettivo la potenziale rottura supera i benefici ottenibili è meglio raffreddare le tensioni per osservare da una nuova prospettiva la raccolta delle informazioni è più utile di una decisione immediata un altro può risolvere più efficacemente il conflitto 33 ACCOMODANTE è disposto a vedere i problemi nel modo in cui gli altri lo desiderano preferisce adeguarsi alle opinioni degli altri piuttosto che avere un confronto diretto 34 ACCOMODANTE è appropriato quando: risulta evidente che sbagliamo è opportuno trovare un’occasione migliore è utile mostrare capacità logiche è più importante per altri che per noi è necessario cooperare è meglio acquisire un credito per un’occasione più importante essendo fuori gioco e accettando si minimizza la perdita 35 QUALE STRATEGIA PER LA SOLUZIONE Molti conflitti possono essere risolti con una semplice strategia IMPARARANDO A USARE NUOVE STRATEGIE 36 RISPOSTE STRATEGICHE 1. confrontare la situazione di stato con la situazione del problema 2. confrontare la lista delle possibili opzioni con le proprie opzioni sulla situazione 3. valutare le possibili conseguenze raccogliendo tutte le informazioni 4. scegliere la soluzione più utile al problema, al TEAM all’azienda 37 ABBANDONARE GLI ATTEGGIAMENTI REATTIVI SVILUPPARE UN ATTEGGIAMENTO PROATTIVO 38 MODELLI DI RISPOSTA Modello Reattivo Modello Proattivo stimolo stimolo autoconsapevolezza immaginazione risposta libertà di scelta risposta coscienza volontà autonoma 39 L’Ascolto Udire è un fatto fisico Ascoltare è un’azione intellettuale ed emotiva. 40 L’ascolto è un elemento essenziale della comunicazione Ascoltare è una abilità e come tutte le abilità è necessario praticarla per mantenerla e svilupparla 41 Per un ascolto efficace è necessario identificare le argomentazioni dell’altro ed essere in gradi di riassumerle. mantenere l’attenzione su due livelli: contenuto e aspetti non verbali. essere consapevoli delle proprie emozioni per evitare di ascoltare solo ciò che piace e assumere atteggiamenti mentali ostili verso ciò che non piace. segue 42 segue Per un ascolto efficace è necessario Le persone più difficili d’ascoltare sono quelle con cui siamo in disaccordo. far percepire che si ascolta. dare feedback per ricevere feedback 43 Ascolto attivo – premesse Senza comunicazione non c’è relazione La comunicazione è difficile anche tra persone con background comune È più facile parlare che ascoltare 44 L'Ascolto Attivo rifiuta l’ atteggiamento giusto - sbagliato /io ho ragione - tu hai torto / amico - nemico a favore di uno in cui si assume che l'interlocutore è intelligente, che bisogna mettersi nelle condizioni di capire com'è che comportamenti che a noi appaiono irragionevoli, all’interlocutore sembrano ragionevoli e razionali. 45 Nell’ Ascolto Attivo è necessario assumere atteggiamenti opposti a ciò che caratterizza il buon osservatore. impassibilità, neutralità, sicurezza, assenza di emozioni e reazioni su quanto si ascolta. NO! 46 Per entrare nella giusta dimensione d’Ascolto Attivo dobbiamo: apprendere a sorprenderci, superare le certezze e dialogare riconoscere la fatica a comprendere ciò che l'altro sta dicendo stabilire rapporti di riconoscimento, rispetto e apprendimento reciproco 47 Ascolto attivo – finalità Necessità di comprendere e decodificare i messaggi ricevuti (come reazione ai segnali inviati da noi - feedback) comprendendo le comunicazioni sottostanti 48 Ascolto attivo – modalità Comprensione del messaggio Disponibilità esami approfonditi (non fretta e preconcetti) Accettazione dell’interlocutore Accettazione del peso/valore che il messaggio ha per chi lo invia ……… 49 segue Ascolto attivo – modalità Frequente feedback per verifica comprensione Parafrasi e Domande dirette Assenza di commenti dove: si attribuiscono intenzioni si formulano giudizi sui motivi si formulano giudizi sulla persona si fanno domande investigative si intende smascherare Accettazione dell’interlocutore 50 Ascolto selettivo È il tipo di ascolto più comune e si riscontra quando si sente solo quello che si vuole sentire, ossia si filtra il messaggio. L’ascolto selettivo è un ascolto polemico e preconcetto. Come tale volge la relazione al conflitto. 51 Il feedback 52 L’Ascolto Attivo dipende dal Feedback. Il Feedback è necessario sia a noi che all’interlocutore, perché aiuta a comprendere la correttezza della comunicazione e a correggere eventuali malintesi. Il Feedback per funzionare ha tre regole: 1) deve essere immediato 2) deve essere corretto 3) deve essere utile 53 Se un nostro messaggio non viene compreso, non possiamo imputare responsabilità al ricevente, né insistere nella medesima strategia. UTILIZZIAMO LA CREATIVITÁ PER MODIFICARE IL MODELLO DI MESSAGGIO 54 Creatività vuol dire flessibilità la persona flessibile comprende le risposte al proprio modello di approccio ed è in grado di cambiare lo stile relazionale cercando quello che dà il codice d'accesso alla mappa del mondo altrui. 55 Linguaggi non verbali 56 I linguaggi non verbali sono linguaggi emozionali 57 La comunicazione non verbale è lo strumento che rivela, trasmette e fa comprendere i percorsi e gli sviluppi dell’interazione 58 La parola e il suono sono solo una parte degli strumenti della comunicazione Comunicazione non verbale gesti – posture – sguardi ed ogni altro elemento che dica qualcosa di noi 59 STILI DI RELAZIONE Star Narratori Clown parlano / distraggono Aggressivi Dominatori Battaglieri controllano / logorano Disfattisti rabbiosi interiori 60 CI SONO DOMANDE? 61 Le domande aperte sono quelle che mirano a conoscere fatti e opinioni sono le domande di relazione 62 Parole chiave per le domande aperte Perché Da che punto di vista In che senso Cosa ne pensa Qual è il suo parere per le opinioni Come + il verbo al condizionale Cosa + il verbo al condizionale 63 Quale Chi Quanto Dove Quando Come + il verbo indicativo Cosa + il verbo indicativo per i fatti concreti e oggettivi 64 Le domande senza sviluppo sono le domande chiuse Sono quelle che per la loro particolare formulazione possono ricevere unicamente una risposta positiva (SI) / negativa (NO) 65 Quando si hanno dubbi, i migliori risultati si ottengono ponendo domande Chi domanda conduce la comunicazione 66