ELEMENTI DI TECNOLOGIA DELL’ ARCHITETTURA A.A. 2007-2008 Prof. Luca Venturi TRAVI E PILASTRI 1 2 LA STRUTTURA PARTIZIONE INTERNA ORIZZONTALE STRUTTURA ORIZZONTALE CHIUSURA VERTICALE ESTERNA STRUTTURA VERTICALE ATTACCO TRAVE/PILASTRO PLINTO DI FONDAZIONE 3 IL SISTEMA COSTRUTTIVO INTELAIATO D>/) 1>12 1;0/) 45.06700/8/) /;) 4G3G) 5) 4G3G: G) .85>@ 5;5) H 73./) .12 : 61) E7;C/5;1) .06700763>1 J 1>12 1;0/) : 5603;0/) 5) 3705: 5603;0/K G) L5..5;5) 1..161) @ 10030/) /;) 5: 163<) E3? ? 6/430/) 3 : /M) 9 B5: 163) 1) : 5/) /;.03>>30/) ;1>>3) : 5./C/5;1) : 618/.03<) 5) : 5..5;5) 1..161) : 61E3? ? 6/430/ /;)5EE /4 /;3G !"#"$$%#&'$&!(%)*%+)'&'$%,"! ./.012 3) 45.06700/85) 9 /) 0/: 5) 9 /.45;0/;75< ) 588165) 063.2 /../5;1) 9 1/ 436/4=/)3>)01661;5)/;): 7;0/): 61.03? />/0/ ! >3) .06700763) ;5;) 3..5>81) 3) 452 : /0/) /;01@ 630/) >1@ 30/) 3>) ? 1;1..161 32 ? /1;03>1 ! >/? 160A) 452 : 5./0/83) 9 1>>B/;85>7465) 1.016;5) @ 363;01;9 5) 6/>183;0/ 6/.7>030/)9 /)3>>1@ @ 16/2 1;05)1)063.: 361;C3)9 1/)85>72 /)19 />/C/ D>/)1>12 1;0/).06700763>/)./)9 /.0/;@ 75;5): 16)E562 3)1 E7;C/5;1)3>>B/;016;5)9 1>>B56@ 3;/.2 5)19 />/C/5)/;F G 1>12 1;0/)>/;136/)H 73>/): />3.065< )06381< )2 1;.5>3< )01>3/5< 3645< I G 1>12 1;0/)9 /).7: 16E /4 /1)H 73>/)>3.063< ): 36101): 5603;01< >3.063)47683< )@ 7.4/5< )144G < )70/>/CC30/): 6183>1;012 1;01 ;1@ >/)19 /E /4 /)/;9 7.06/3>/G 4 )))#%DN+%)NL%#"$&O% +3)613>/CC3C/5;1)9 1>>1)5: 161)/;)4G3G)./).85>@ 1)30063816.5)836/1)E3./- !"#"$%%&'()* &+(,"-$''&.,/* & +1)43..1E562 1).5;5)5: 161): 6588/./5;3>/)9 1.0/;301)3)9 361)E562 3)1)45;01;/2 1;05 3>)@ 1005)E /; 5)3)4=1)H 71.05);5;)3? ? /3)63@ @ /7;05)/>);141..36/5)/;9 76/2 1;05G)'5;5 45.0/07/01): 16)>5): /P)9 3)0385>30/)/;)>1@ ;5)9 /)3? 101)9 1>>5).: 1..561)9 /)42 )I <Q )4/643< >36@ =1)42 )F I RF Q <)1)>7;@ =1)@ 1;163>2 1;01)S GT T )2 0G)L5..5;5)1..161)613>/CC301 3;4=1)45;)3>06/)2 3016/3>/)452 1)39 )1.G)/;)452 : 1;.305)J : 16)5001;161).7: 16E /4 / 47681K )5)/;)>32 /163)9 /)344/3/5)J H 73;9 5)/>)>565)70/>/CC5)6/: 10705);1)@ /7.0/E /4 3)>3 2 3@ @ /561).: 1.3)/;/C/3>1K G !5;.03;5)9 /)9 71): 360/-)H 71>>3)9 /)45;01;/2 1;05)9 1>)@ 1005)9 1003)43..165<)1)H 71>>3 9 /).5.01@ ;5)9 /)H 71.05<)4=/32 303)? 3;4=/;3@ @ /5G 5 L16)/>)? 3;4=/;3@ @ /5)./)39 5: 163;5).5.01@ ;/)E562 30/)9 3)0638/)3).1C/5;1)61003;@ 5>361< 5)3).1C/5;1)4/645>361G &).5.01@ ;/)83;;5): 5.0/)3)9 /.03;C3)61@ 5>303)/;)E7;C/5;1)9 1>)436/45)1)45>>1@ 30/)063 >565)45;)0385>1): 16)18/0361)@ >/).: 5.032 1;0/)1)6/9 7661)>1)>7;@ =1CC1)>/? 161)9 / /;E >1 ../5;1G L16)/>).5.01;032 1;05)9 1>>1)43..1E562 1);1>>3)45.067C/5;1)9 /)0638/)/;)1>183C/5;1<)M ;141..36/5): 65419 161)3>>B 161)3>>B3>>1.0/2 1;05)9 /)7;3).06700763): 6588/./5;3>1)9 /).5.01@ ;5 45.0/07/03)9 3)7;)./.012 3)9 /): 7;01>>/)/;)>1@ ;5<)5)/;)344/3/5<)39 )3>01CC1)61@ 5>3? />/G 6 !"''%#N!"''%#N- )45;0/1;1)/>)@ 1005)1 ;1): 162 1001)>B 1001)>B/;9 76/2 1;05 ;1>>3)E562 3)85>703 U"V!(&V"DD&NU"V!(&V"DD&N- )/;./12 1)9 / .06700761)452 : >12 1;036/)3001 3)@ 363;0/61)>3)8160/43>/0A<)>3 61./.01;C3)1)/)45>>1@ 32 1;0/ 7 Poiché travi e solai formano per lo più in corpo unico, generalmente si procede alla predisposizione delle opere provvisorie necessarie al getto dei solai contemporaneamente a quello delle travi. Per i solai interamente realizzati in opera si costruisce un tavolato continuo tra le casserature delle travi, opportunamente sorretto da un’ un’orditura di travetti rompitratta che scaricano su dei puntelli. Per i solai a travetti o a lastre prefabbricate, basta appoggiare gli elementi prefabbricati sulle due sponde delle casserature delle travi, opportunamente rinforzate ed ispessite, ed eventualmente sorreggerli con puntelli intermedi per non gravare troppo sulle casserature delle travi. 8 9 Particolare attenzione va posta affinchè le citate opere provvisionali (comunemente dette nel loro insieme armature, da non confondere con le armature in acciaio incorporate nel calcestruzzo) non abbiano a subire durante e dopo il getto, deformazioni apprezzabili a causa non solo del peso del calcestruzzo ma anche dell’ dell’effetto dinamico connesso con le operazioni di lavorazione: devono essere in grado di supportare il carico del cls fresco, le spinte provocate in fase di costipamento del getto, il peso delle persone e delle attrezzature, garantendo condizioni di sicurezza, limitate deformazioni e tenuta stagna. 10 +1) 43..1E562 1) .5;5) @ 1;163>2 1;01) 06300301) 45;) 7;) /2 : 61@ ;3;01) J 9 /.362 3;01K ) 4=1 ;1)E34/>/03)/>)9 /.03445)9 3>)43>41.067CC5)9 5: 5)/>)@ 1005)J 9 763;01)>3)E3.1)9 /)9 /.362 5K G Casseforme metalliche costituite da pannelli in lamiera di acciaio, irrigiditi da un telaio posto sulla faccia che non viene a contatto con il calcestruzzo. I pannelli vengono uniti fra loro per mezzo di morsetti. Casseforme in legno costituite da tavole in abete delle dimensioni che variano da 8 a 16 cm, con uno spessore di 2,5 cm circa. Questi elementi vengono interamente montati ogni volta che si effettua un getto. 11 12 13 MATERIALE CARATTERISTICHE IMPIEGO Legno Grezzo Normalmente adoperato un legno resinoso, in tavole accoppiate mediante chiodatura. Vantaggi: possibilità di ottenere forme geometriche diverse; robustezza del materiale. Inconvenienti: numero limitato di reimpieghi; scarto notevole;complessità di esecuzione della cassaforma; possibili difetti nei getti dopo il disarmo. Tutti gli impieghi tradizionali per i getti eseguiti in opera Legno lavorato Generalmente impiegato legno duro in tavole, piallate ed opportunamente rifinite ai bordi per accoppiamento semplice o ad incastro. Rispetto al legno grezzo hanno un costo più elevato ma offrono il vantaggio di conferire ai getti una forma più esatta e rifinita Soprattutto per getti che debbano rimanere a vista Legno compensato Adoperato in lastre dello spessore di 1/2 cm. e dimensioni variabili a seconda dei casi. Vantaggi: grande dimensione delle lastre e quindi facilità di posa in opera e disarmo; notevole rigidità; stabilità e durezza della superficie che permettono numerosi reimpieghi; uniformità delle superificie e quindi getti bene rifiniti. Inconvenienti: costo elevato specialmente utilizzato per getti di grandi dimensioni, come solai, volte, opere d'arte, ecc. Acciaio Impiegato generalmente in pannelli piuttosto grandi. Vantaggi: riduzione e facilitazione del lavoro di preparazione e disarmo; possibilità di numerosi reimpieghi;ottima rifinitura della superficie dei getti; facilità di applicare la vibrazione esterna. Inconvenienti: costo elevato, peso notevole, necessità di una manutenzione accurata per evitare la formazione di ruggine In tutti quei casi in cui la cassaforma può essere utilizzata molte volte nelle stesse condizioni: getti in opera (muri di sostegno, strutture, viadotti, ecc); getti di elemeni prefabbricati (manufatti, lastre, pannelli, ecc.) Matrie plastiche Possono fungere da casseforme se opportunamente rinforzate o irrigidite con fibra di vetro o armatura metallica Se usate in forma di rivestimento possono garantire particolari effetti. Utilizzate anche per la produzione di elementi in serie soprattutto se di forma complessa 14 REALIZZAZIONE DEL PILASTRO PREPARAZIONE DEI CASSERI Nella costruzione dell’ dell’ossatura in calcestruzzo armato degli edifici multipiani, spesso conviene ridurre la sezione dei pilastri nei piani più alti. Le riduzioni di sezione – riseghe –si fanno, per quanto possibile, in modo che la risultante dei carichi sia baricentrica rispetto ad ogni sezione. Per questo si ricorre normalmente al criterio di mantenere uno o più lati della sezione dei pilastri su FILI FISSI, cioè su una stessa verticale per tutti i piani della costruzione,e di ridurre la sezione spostando gli altri lati. I FILI FISSI Il TRACCIAMENTO 15 CHIAMATE DI ANCORAGGIO - REGISTRI DI BASE ./.012 /)3): 169 161 <)4=1)6/2 3;@ 5;5)/;)5: 163)9 5: 5)>B 5)>B1.147C/5;1)9 1>)@ 1005)452 1 1>12 1;0/)9 /): 6501C/5;1);1>)012 : 5<)5)81;@ 5;5)6/2 5../)1)9 /.06700/< ./.012 /)9 /)6147: 165 <);1/)H 73>/)/>): 3;;1>>5)8/1;1)6147: 16305<): 7>/05)1)6/70/>/CC305 7;)41605);72 165)9 /)85>01<)/;9 /: 1;9 1;012 1;01)9 3>)0/: 5)9 /))@ 1005)9 / 45;@ >52 16305G 16 Il montaggio delle casseforme dei pilastri si esegue in corrispondenza dei fili dei pilastri tracciati sulla base di partenza, posizionando i pannelli in verticale e puntellandoli con saette. L’armatura può essere posizionata prima di chiudere la casseratura con il quarto pannello, o prima del montaggio della casseratura stessa. I ferri longitudinali si sovrammettono ai ferri in attesa della struttura di fondazione o del pilastro sottostante. In cima al pilastro le barre longitudinali sono lasciate sporgere oltre il limite del getto per connettersi con quelle del pilastro sovrastante o per essere piegate ad angolo nel solaio di copertura. Una volta eseguita la casseratura con l’armatura al suo interno la si rinforza con cravatte metalliche, fissate contro i pannelli con cunei e poste più fitte verso la base dove sarà maggiore la pressione del calcestruzzo gettato. Si procede quindi al getto. 17 L’ANCORAGGIO CRAVATTE SAETTE SMUSSI 18 LA REALIZZAZIONE DEL PILASTRO CHIAMATE CRAVATTE SAETTE REGISTRI 19 B – armatura metallica Le armature devono essere distribuite in modo tale da sopperire alla scarsa resistenza a trazione del cls, limitando a dimensioni poco più che capillari (0.2/0.3 mm) le fessurazioni dovute ai carichi di esercizio, alle dilatazioni termiche e al ritiro. Pertanto le armature longitudinali di una trave, anziché di pochi ferri di grosso diametro, devono essere costituite da molti ferri di piccolo diametro per avere una migliore diffusione di questi nella massa e per aumentare la superficie di aderenza tra ferro e cls.(l’ cls.(l’armatura metallica non è costituita solo da barre di ferro, ma anche da staffe per il loro collegamento trasversale). I ferri possono essere tagliati a misura in cantiere da maestranze specializzate che poi li mettono in opera oppure possono essere tagliati e assemblati fuori opera con apposite piegatrici, sempre secondo i disegni esecutivi di progetto. progetto. 20 Lo scorrimento tra ferro e calcestruzzo viene ridotto con la sagomatura dei tratti terminali, con lunghezze proporzionali a 3 o 6 volte il diametro e soprattutto con l’utilizzo di armature ad aderenza migliorata, realizzati con ferro del tipo FeB38K e FeB44K, la cui caratteristica principale è quella di presentare la superficie esterna sagomata e filettata, oppure realizzata con l’l’assemblaggio di più trefoli. 21 Nel caso del c.a. l’l’efficienza strutturale deve fare i conti con la semplicità e l’l’economia della cassaforma, e con la facilità di disarmo, per cui si utilizzano frequentemente sezioni quadrate o rettangolari. La gabbia di armatura risponde ad esigenze strutturali e alla corretta eseguibilità dei getti in verticale: stabilità dei ferri e completo inglobamento del calcestruzzo. I pilastri sono armati con ferri longitudinali posti lungo il perimetro della sezione orizzontale, tenuto conto dello spessore del copriferro; se questa ha forma poligonale, in corrispondenza di ogni vertice. Il numero minimo di barre di armatura longitudinale, con diametro maggiore di mm 12 è 4 nelle sezioni quadrate e rettangolari, 6 in quelle circolari. I ferri longitudinali sono collegati da staffe orizzontali. Alle staffe è affidato il compito di contenere il cls contrastando la dilatazione laterale del pilastro compresso. Le staffe devono essere chiuse e conformate in modo da contrastare efficacemente, lavorando a trazione, gli spostamenti dei ferri verso l’esterno. L’ L’interasse tra loro non deve essere maggiore di 15 volte il diametro minimo dell’ dell’armatura longitudinale con un massimo di cm 25. 22 23 Esempi di armature longitudinali e trasversali al variare della forma del pilastro Gli acciai più comunemente utilizzati sono le bare ad aderenza migliorata. Presentano rilievi superficiali che ne aumentano l’Tipi aderenza al calcestruzzo. di Ferro d’armatura Tipo di acciaio Un. misura FeB22K FeB32K FeB38K FeB44K Tensione di snervamento fyk N/mm2 >=215 >=315 >=375 >=430 Tensione di rottura ftk N/mm2 >=335 >=490 >=450 >=540 Allungamento As % >24 >=23 >=14 >=12 Classificazione del ferro d’armatura 24 Le giunzioni non possono essere localizzate nelle zone dove maggiore è l’l’azione di trazione. Possono essere realizzate con i seguenti sistemi: 1. 2. 3. giunzione per sovrapposizione, giunzione a manicotto filettato, giunzione a saldatura (ammesse per particolari tipi di acciaio, risparmia materiale ma necessita di maestranze abili e specializzate). +3) .5863: : 5./C/5;1) 9 181) 1..161) 43>45>303) /;) 2 59 5) 03>1) 9 3) 3../476361 >B3;4563@ @ /5)9 /)4/3.47;3)? 3663W)/;)5@ ;/)43.5)>3)>7;@ =1CC3)9 /).5863: : 5./C/5;1 Tipi di Ferro /;561)9 d’armatura /;)61005)9 181)1..161);5;)2 /)I T )85>01)/>)9 /32 1065G +3) .7: 16E /4 /1) 9 1>>B 1>>B362 30763) 61./.01;01) 9 181) 9 /.0361) 9 3>>1) E3441) 1.016;1) 9 1> 45;@ >52 16305) X) 45: 6/E1665) X) 9 /) 3>2 1;5) T <Y ) 42 ) ;1>) 43.5) 9 /) .100/<) : 3610/) 1 .5>1001<) 1) 9 /) 3>2 1;5) I ) 42 ) ;1>) 43.5) 9 /) 0638/) 1) : />3.06/G) $3>/) 2 /.761) 9 185;5 1..161) 372 1;0301) E /; 5) 3) 42 ) I ) : 16) >1) .5>1001) 1) 3) 42 ) S ) : 16) >1) 0638/) 1) / : />3.06/) /;) : 61.1;C3) 9 /) .3>.19 /;1) 2 36/;3<) 9 /) 12 3;3C/5;/) ;54/81) 59 ) /; 32 ? /1;01)452 7;H 71)3@ @ 61../85G 25 PROCEDIMENTO COSTRUTTIVO DELLA POSA DELLE ARMATURE Z;3) 85>03) 9 /.: 5.05) />) 43..165) /;) 061) 9 1/) H 730065) >30/) 9 1>) : />3.065 ) 5) 9 1>>3) 06381) ./ : 65419 1) 45;) />) : 5./C/5;32 1;05) 9 1>>3) 362 30763) /;016;3) 613>/CC303) /;) 344/3/5< .145;9 5) >1) H 73>/0A) 9 1>>5) .01..5) 1) >1) .1C/5;/) : 61.46/001) 9 3>>3) ;562 30/83) 1) 9 3> : 65@ 1005G +[%Z#N!N*&!%) I ) J L65@ 1003C/5;1) 9 1>>1) .06700761) 9 /) 43>41.067CC5K ) 1;063 45;461032 1;01) ;1>) 47561) 9 1>) : 65? 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L’operazione di getto viene eseguita per parti successive dopo il completamento della casseratura e la posa delle armature mediante l’l’utilizzo di pompe di sollevamento o manualmente. 30 La posa in opera del cls viene effettuata quanto prima dopo la miscelazione, al fine di non ridurne la lavorabilità. Durante il getto il calcestruzzo può andare incontro a fenomeni di segregazione, ovvero di separazione degli aggregati più pesanti dalla pasta di cemento, per evitare questo fatto il getto non viene effettuato ad altezze maggiori di 1 mt circa, né viene mosso in orizzontale nella casseratura una volta gettato. Affinché non restino nel calcestruzzo delle bolle d’ d’aria ed affinché esso vada ad inglobare completamente l’l’armatura, si esegue, subito dopo il getto, una operazione di costipamento, per lo più attraverso apparecchi vibranti ad immersione nel cls fresco. La vibrazione ben eseguita provoca la massima compattezza, un buon assestamento della massa, l’l’eliminazione delle bolle d’ d’aria e lo scolamento dell’ dell’acqua superflua. 31 Dopo il getto e il costipamento comincia la fase di maturazione o stagionatura, durante la quale si sviluppa la reazione di idratazione del cemento che determina l’l’indurimento dell’ dell’impasto ed il raggiungimento delle proprietà di resistenza. Durante questo periodo (che si considera concluso dopo circa 4 settimane) l’l’acqua dell’ dell’impasto non deve evaporare troppo rapidamente sotto l’l’effetto dell’ dell’irraggiamento solare e del vento, pena la riduzione delle capacità portanti ed il manifestarsi di difetti superficiali. Inoltre il getto deve essere protetto da dilavamento dovuto alla pioggia, dal raffreddamento rapido, da sbalzi di temperatura e da temperature troppo basse (sotto i 5°C), per evitare che il processo di idratazione si rallenti e si arresti completamente con il gelo. Per accelerare la maturazione del cls, si possono proteggere i getti affinchè non si disperdi il calore prodotto dalle reazioni chimiche di idratazione o si può procedere al riscaldamento localizzato dell’ dell’ambiente, cosa che viene comunemente fatta nei getti in officina di elementi prefabbricati. 32 Durante la fasi del getto è opportuno osservare alcune regole volte ad evitare fenomeni di segregazione fra i componenti del calcestruzzo, come ad es. i trasporti in opera con mezzi dotati di vibrazione eccessive, una distribuzione con caduta da eccessiva altezza o attraverso scivoli troppo lunghi, getti eseguiti a strati di elevato spessore, costipamento eseguito in modo irregolare. 33 $7001) >1) 6/: 61.1) 9 1/) @ 100/) 9 1>>1) .06700761) 8160/43>/) 81;@ 5;5) 1.1@ 7/01 : 545) .5: 63) /) : /3;/) 9 1/) .5>3/<) >A) 9 581) >1) .5>>14/03C/5;/) 9 /) E >1 ../5;1 .5;5) : /P) 6/9 5001<) @ 363;01;9 5) /;) 03>) 2 59 5) >3) 45;0/;7/0A) 9 1>>1) 0638/) 1 9 1/)4569 5>/G 34 0"1 0"1"'($2 ),+$(3/$"4&%"-,+2 %,* &/$(, +3).03@ /5;30763)5)2 30763C/5;1)9 1>)45;@ >52 16305)=3)/;/C/5).7? /05)9 5: 5)4=1)@ >/ d/;@ 619 /1;0/e /1;0/e)81;@ 5;5)2 1.45>30/)1): 65.1@ 71)H 73./)/>>/2 /03032 1;01);1>)012 : 5G +3)2 30763C/5;1)./)452 : 5;1)9 /)9 71)E3./f >3): >3): 61.3 )4=1)/;/C/3)_ T RS Q )2 /;G)9 5: 5)4=1)./)3@ @ /7;@ 1)34H 73);1>>3)2 1.45>3)1 9 763): 16)7;)41605)012 : 5)836/3? />1).145;9 5)/>)0/: 5)9 /)412 1;05)1)>1)45;9 /C/5;/ 32 ? /1;03>/)/;)47/)388/1;1)>3)2 30763C/5;1G)&;)H 71.03)E3.1)/>)4>.): 3..3)9 3>>3 45;./.01;C3): >3.0/43)3)H 71>>3).5>/9 3).1;C3)34H 7/.0361)43: 34/0A)9 /)61./.01;C3 3: : 61CC3? />1W f )>B )>B/;9 76/2 1;05 < )4=1).1@ 71)>3): 61.3G)&;)H 71.03).145;9 3)E3.1)/>)4>.)./)45;.5>/9 3 19 )34H 7/.03)43: 34/0A)9 /)61./.01;C3G)+B /)61./.01;C3G)+B/;9 76/2 1;05)./): 650631)/>>/2 /03032 1;01);1> 012 : 5)2 3)3@ >/)1EE100/)9 1>>3)9 10162 /;3C/5;1)9 1>>3)61./.01;C3)#4g)./)45;./9 163 : 630/432 1;01)0162 /;305)9 5: 5)I Y )@ @ G &>) : 1.5) : 65: 6/5) 9 1>) 45;@ >52 16305) 362 305<) H 73;9 5) />) 83>561) 1EE100/85) ;5;) 6/.7>03) 9 3 9 10162 /;3C/5;1)9 /61003<)9 181)1..161)3..7;05): 36/)3)I Q T T g@ R2 4G !5;./9 16301) >1) 613C/5;/) E /. /45h4=/2 /45) 4=1) 3881;@ 5;5) : 16) 1EE1005) 9 1>>B 1>>B34H 73 ;1>>B ;1>>B/;016;5) 9 1>>3) 2 3..3) 9 763;01) >3) 2 30763C/5;1<) >B >B32 ? /1;01) /;) 47/) />) 4>.) 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Il disarmo consiste nello smontaggio delle opere provvisionali (casseforme ed eventuali opere di sostegno) messe in atto per la realizzazione della struttura. Le casserature la cui funzione è solo di contenimento come le sponde, possono essere smontate dopo pochi giorni, mentre tempi più lunghi (28 gg.) s’ s’impongono per le parti destinate a sostenere il peso proprio della struttura. 37 LE TRAVI V1>>3)2 3@ >/3)4=1)45.0/07/.41)>B >/3)4=1)45.0/07/.41)>B569 /0763)9 1>>1)0638/)/;)7;)19 /E /4 /5)45;).06700763 /;)4G3G)./): 5..5;5)9 /.0/;@ 7161-)0638/): 6/;4/: 3>/)J : 5603;0/K <)0638/)9 /)? 569 5)J 5)9 / /66/@ /9 /2 1;05h063.816.3>/K <)0638/).145;9 36/1)J 5)0638100/)9 /)569 /0763)9 1/).5>3/K G 38 *3)7;): 7;05)9 /)8/.03).030/45)./)E3)6/E16/2 1;05)3>>5).4=12 3)9 1>>3)06381)3: : 5@ @ /303 3@ >/)1.0612 /)1)436/4303)7;/E562 12 1;01-)H 71.03)6/.7>016A).5>>14/0303)3)E >1 ../5;1)1 03@ >/5<)19 )/>)2 52 1;05)E >1 001;01)6/.7>016A)/;)5@ ;/).1C/5;1)9 1>>5).01..5).1@ ;5 J : 5./0/85K G + B362 30763)>5;@ /079 /;3>1)61./.01;01)3)063C/5;1).36A)9 /.: 5.03).12 : 61)/;)? 3..5G L5/4=j)/>)2 52 1;05)E >1 001;01)M)2 3../2 5);1>>3).1C/5;1)9 /)2 1CC16/3)1)9 1461.41 3;9 3;9 5)816.5)>1)1.0612 /0A)E /; 5)39 )3;;7>>36./);1>>1).1C/5;/)9 /)3: : 5@ @ /5<)>B /5<)>B362 30763 6/.7>03)6/3>C303)816.5)>3)C5;3)452 : 61..3)45;): /1@ 30763)3)S Q a G)+1).03EE1).5;5 /;E /0 0/01)/;): 65../2 /0A)9 1@ >/)3: : 5@ @ /)581)2 3../2 5)M)/>)83>561)9 1>>5).E56C5)9 /)03@ >/5G)& 9 /32 106/)9 1/)E166/)9 1>>1).03EE1).5;5)452 : 61./)063)2 2 )\ );1>>1)0638/);562 3>/)1)2 2 )Y h F S );1>>1)0638/)9 /)@ 63;9 /)>74/)5)2 5>05)436/4301G 39 &>)45;01;/2 1;05)9 1>>1)9 1E562 3C/5;/)M 1.: 61..5)/;9 /43;9 5)>3)E6144/3 2 3../2 3)/;)2 1CC16/3)/;)63: : 5605)3>>3 >741)9 1>>3)06381G)L16)/)436/4=/)9 5870/)3 : 1.5): 65: 6/5<)/)436/4=/): 162 3;1;0/)1 7;3): 56C/5;1)9 /)H 71>>/)836/3? />/<)>3 E6144/3)2 3../2 3);5;)9 181)1..161 2 3@ @ /561)9 /)H 73;05)6/: 560305)/; 03? 1>>3!5;01;161)>1)9 1E562 3C/5;/)9 1>>3)06381 875>)9 /61)45;065>>361)>3).73)6/@ /9 /0A 9 1E /; 1;9 5)/>)63: : 5605)063)3>01CC3)1 >36@ =1CC3)9 1>>3)06381<)/;)61>3C/5;1)3>>3 9 /.03;C3)063)/).5.01@ ;/G)*B ;/G)*B3>063): 3601)>3 06381);5;): 7c)1..161)45.k)6/@ /9 3)9 3);5; 1..161)/;)@ 639 5)9 /)9 1E562 36./)H 71>)03;05 4=1): 162 1001<).1;C3)652 : 16./)1).1;C3 : 169 161)>3)E7;C/5;3>/0A)9 /).1@ 7/61 181;073>/)419 /2 1;0/)9 1/).75/).5.01@ ;/<)/; : 360/45>361)9 1>>1)E5;9 3C/5;/G)+3 ;562 30/83)32 2 1001)4=1);5;)4/)./3;5 6/.4=/)9 /)9 1E562 3C/5;/): 16)9 10162 /;30/ 63: : 560/)063)3>01CC3)1)>741)9 1>>1)0638/ J 819 /)03? 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A seconda della funzione si dividono in: - Trave di Cordolo: Cordolo: elemento in conglomerato cementizio armato che costituisce l’l’irrigidimento del solaio, agli elementi portanti verticali. Se in appoggio per tutta la sua lunghezza su muratura portante continua non è soggetta a flessione. Riuscendo a distribuire uniformemente i carichi alla struttura sottostante; - Trave: elemento in conglomerato cementizio armato che sorregge i solai, trasmettendo i carichi ai pilastri. Essendo elementi poggiati alle estremità, le travi sono prevalentemente soggette a sollecitazioni di flessione e taglio. Le travi possono essere: a) trave a sezione rettangolare b) trave a sezione ribassata c) trave a sezione rialzata d) trave in spessore di solaio e) trave parapetto f) trave portamuro g) trave veletta 43 TRAVI RIBASSATE E TRAVI IN SPESSORE Le travi con geometria ribassata o rialzata sono particolarmente efficaci in termini statici e consentono di contenere entro limiti relativamente bassi l’l’incidenza del peso proprio. Esse sono adottate oltre che per le costruzioni in zona sismica, nei solai degli edifici industriali, nei solai di copertura e in tutti i casi in cui sono previsti forti carichi su luci superiori ai 5 metri. Le travi in spessore, caratterizzate da una sezione con la base molto maggiore dell’ dell’altezza, hanno una conformazione evidentemente in contrasto con i principi della statica, secondo i quali, a parità di area, una sezione è tanto più resistente quanto più é alta e stretta. Questa loro conformazione, si traduce in un peso proprio rilevante, ma nonostante ciò esse sono utilizzate nei solai dei normali edifici residenziali, con luci fino a 6 metri. TRAVI RIBASSATE Vantaggi: - possibilità di realizzare una struttura notevolmente rigida - possibilità di realizzare reticoli strutturali a grandi luci libere - risparmio sulla sezione dell’ dell’ armatura metallica necessaria Svantaggi - creazione di vincoli al posizionamento delle pareti interne Cassero per trave ribassata - riduzione dell’ dell’ altezza libera dei locali - elevato costo della casseratura per il getto 44 TRAVI IN SPESSORE Vantaggi: Svantaggi: - riduzione dei costi della casseratura, poiché le travi vengono gettate sullo stesso tavolato piano del solaio - maggior peso proprio della trave a causa della notevole larghezza - formano una superficie d’ d’ intradosso piana, che non impone vincoli alla distribuzione interna delle pareti - maggior consumo di acciaio per l’l’ armatura metallica - creazione di una struttura che non raggiunge gli stessi gradi di rigidezza di quella con travi ribassate 45