Italo Svevo
La coscienza di Zeno
Copertina della 2° edizione della Coscienza di Zeno (1925).
Trieste “posta al crocevia di più popoli […] era allora un
terreno singolarmente adatto a tutte le coltivazioni
spirituali. Le persone colte di Trieste leggevano autori
francesi, russi, tedeschi, scandinavi, inglesi”
[da I. Svevo, Profilo autobiografico scritto nel 1927 per
la riedizione di Senilità]
Il brano finale della coscienza di Zeno
Biografia
1861-1928. Duplicità culturale, figlio di commercianti ebrei, madre italiana e padre tedesco
 pseudonimo Italo Svevo
Trieste è città multietnica e multiculturale, crocevia fra cultura italiana e cultura
mittleeuropea (Nietsche, Freud)
Duplice formazione culturale dell’autore: studi primari a Trieste + a 13 anni va a studiare in
Baviera
Duplice anima dell’autore: lavoro presso una banca ma amore per gli studi umanistici.
Collabora a riviste (L’Indipendente). Nel 1892 pubblica Una vita (primo titolo Un inetto), a
proprie spese con lo pseudonimo di Italo Svevo (fino a quel momento Ettore Samigli) 
punto di svolta
Nel 1898 pubblica Senilità, prima a puntate su “L’indipendente” poi a spese proprie
Tra il 1906 e il 1907 a Trieste frequenta a un corso di inglese in cui l’insegnante è James
Joyce.
Suo cognato va in terapia da Sigmund Freud
E’a Trieste durante la guerra
Nel 1923 pubblica a sue spese La coscienza di Zeno (iniziato nel 1919, dopo la guerra).
Entusiasmo di Joyce (che aveva già pubblicato l’Ulisse nel 1922) + articolo di Montale nel
1925 sulla rivista L’esame: “Omaggio a Italo Svevo”
Poetica
Area geografica intimamente collegata all’Europa: anticipo di Svevo sull’ambiente culturale
italiano nel percepire le tematiche delle nuove borghesie industriali (solitudine del borghese,
disperata assenza di una ragione di vita, di una fede solida davanti al crollo delle vecchie
strutture economiche)
Già da Una vita: crisi morale della borghesia.
Letture di formazione: Schopenhauer (carattere inconsistente della volontà individuale),
Darwin (lotta per la vita. “inetto” è parola darwiniana in quanto indica l’animale inadatto a
cooperare nelal lotta per la sopravvivenza), Freud
Letture letterarie: Balzac, Flaubert (realismo francese), Zola (naturalismo), Gončarov,
Dostoevskij, Ibsen. In italia erano attivi Carducci, D’Annunzio, Pascoli. Joyce lo spinse a
leggere gli umoristi anglosassoni, tra cui Sterne e Swift. Nel Vita e opinioni di Tristam
Shandy di Sterne la realtà si dipana seguendo il filo delle associazioni di idee.
Poetica
Tre opere = ritratto dell’uomo moderno nel suo irrisolto rapporto con una realtà sempre
meno definita e oggettiva.
Piano reale, obiettivo  piano psicologico, soggettivo
≠ naturalismo : registro la realtà e le difficoltà del rapporto tra individuo e realtà
= entro in profondità nella coscienza di un personaggio (= malattia, inettitudine)
Malattia = segno positivo, rifiuto dell’adattamento ai meccanismi alienanti della società.
Inetto = diverso, non accetta di comportarsi come la società gli richiede.
Scrittura = unico strumento di salvezza
L’inetto con i suoi dubbi e le sue vigliaccherie, mostra le contraddizioni dell’essere umano
e l’indifferenza con cui guarda il mondo che lo circonda
4 aprile 1928: […] di questi giorni scopersi […] la sola cosa importante che mi sia
avvenuta (che abbia fatto): la descrizione di me fatta di una sua parte […] come è viva
quella vita e come è definitivamente morta la parte che non raccontai […] E ora che sono
io? Non colui che visse ma colui che descrissi.
Innovazioni a livello tematico e di struttura narrativa rispetto agli altri due romanzi. Lungo
monologo. Il protagonista, da vecchio, rievoca e reinterpreta fasi salienti della sua vita.
Oggetto di indagine: coscienza. Nucleo tematico: malattia
Zeno, come Alfonso e Emilio, è incapace di agire sul reale. Le radici della malattia non
solo hanno un fondamento storico, ma comprendono l’intera società e tutti gli individui.
Tutti sono malati, la differenza è la coscienza della malattia.
Punto di approdo della terapia psicanalitica di Zeno: la malattia è parte integrante della vita
stessa, il male è la stessa società. La vera salute è un’utopia, sarebbe possibile in una
società giusta e umana.  Zeno smette la cura. Zeno è guarito, si reinserisce tra i normali,
senza scrupoli morali, che porteranno il mondo alla distruzione descritta nell’ultima
pagina. Ironia  parodia.
Identità tra narratore e protagonista filtrata dalla distanza fra vecchio Zeno che ricorda e
giovane Zeno  ironia, tecnica del monologo e disgregazione del tempo reale (Joyce,
Proust, Mann, Kafka)
Proust: fiume della memoria che ripercorre il passato per prenderne cosciena e analizzarlo
A Trieste Freud soggiorna per la sua prima ricerca. A Trieste nasce Edoardo Weiss, suo
allievo e fondatore del movimento psicoanalitico italiano. Umberto Saba, in seguito a una
forte depressione, entra in analisi proprio con Weiss
Riassunto dell’opera
1
Prefazione
2
Preambolo
3
Il fumo
4
La morte di mio padre
5
La storia del mio
matrimonio
6
La moglie e l'amante
7
Storia di un'associazione
commerciale
8
Psico-analisi
Riassunto dell’opera
I fatti non seguono un tempo lineare. Zeno si piega a seguire le tortuosità della sua psiche in
un tempo misto di passato e presente
9 sogni
2 gruppi di vicende: le vicende degli anni 1890-6 (confessioni) + quelle avvenute quando è in
terapia (1914-16). L’ordine cronologico è sostituito dal tempo interiore della coscienza. Il
lettore è messo in condizione di dubitare di ciò che gli viene raccontato. Racconto in prima
persona + cornice (impossibile una lettura “ingenua” del libro). Mente, per es., quando dice
di non amare più Ada o quando continua a ribadire la sua amicizia per Guido, il marito di
Ada.
Lapsus: in ritardo al suo matrimonio, in ritardo al funerale di Guido
Il narratore non è onnisciente, ne sa quanto il personaggio. Tuttavia, Zeno che scrive (io
narrante) è diverso dallo Zeno della giovinezza (io narrato)
Tempo degli eventi ≠ tempo del racconto
Tempo presente della scrittura (“adesso che scrivo”) e tempo passato in cui si sono verificati
gli eventi
Definizione di Svevo: il tempo della coscienze è un tempo misto.
Genere, Ambientazione, Stile
Genere del romanzo-saggio, fondato sull’analisi della psicologia individuale e del suo
rapporto problematico con l’ambiente sociale. Una vita è ancora naturalista. Diversamente
da Zola ebbe una coscienza critica della complessità del reale, irriducibile a rigide formule
di spiegazione deterministica.
Ambientazione: Trieste, città vivace e letteraria, multiculturale. Ambiente borghese
Lingua e stile: espressioni dialettali triestine, tedeschismi, espressioni toscane letterarie e
parlate. La sua lingua assomiglia all’italiano perché usa parole italiane, ma non è italiana
nei modi (Debenedetti). Lenta e analitica, sintassi involuta e spezzettata, uso complicato
dei tempi verbali.
Dialogo è pesante e duro perché non è presente ma è ricordato da Zeno  uso del pass.
Remoto quando ci si aspetterebbe il pass. prossimo.
Lingua e stile: espressioni dialettali triestine, tedeschismi,
espressioni toscane letterarie e parlate. La sua lingua
assomiglia all’italiano perché usa parole italiane, ma non è
italiana nei modi (Debenedetti). Lenta e analitica, sintassi
involuta e spezzettata, uso complicato dei tempi verbali.
Dialogo è pesante e duro perché non è presente ma è ricordato
da Zeno  uso del passato remoto quando ci si aspetterebbe il
passato prossimo.
Riflessioni su lingua e stile (I)
Per far riflettere i ragazzi sulle scelte linguistiche e stilistiche, maggio 1915, sul rapporto italianodialetto.
I ragazzi devono aver ben presente che l’autore abitualmente parlava in dialetto triestino; in
tedesco per lavoro.
Se ne avessi parlato sarebbe stata una nuova difficoltà nella mia esposizione già
tanto difficile. Quest'eliminazione non è che la prova che una confessione fatta da
me in italiano non poteva essere né completa né sincera. In un deposito di
legnami ci sono varietà enormi di qualità che noi a Trieste appelliamo con termini
barbari presi dal dialetto, dal croato, dal tedesco e qualche volta persino dal
francese (zapin p.e. e non equivale mica a sapin ). Chi m'avrebbe fornito il vero
vocabolario? Vecchio come sono avrei dovuto prendere un impiego da un
commerciante in legnami toscano? Del resto il deposito legnami della ditta Guido
Speier e C. non diede che delle perdite. Eppoi non avevo da parlarne perché
rimase sempre inerte, salvo quando intervennero i ladri e fecero volare quel
legname dai nomi barbari, come se fosse stato destinato a costruire dei tavolini
per esperimenti spiritistici.
Riflessioni su lingua e stile (I)
Il dottore presta una fede troppo grande anche a quelle mie benedette
confessioni che non vuole restituirmi perché le riveda. Dio mio! Egli non
studiò che la medicina e perciò ignora che cosa significhi scrivere in
italiano per noi che parliamo e non sappiamo scrivere il dialetto. Una
confessione in iscritto è sempre menzognera. Con ogni nostra parola
toscana noi mentiamo! Se egli sapesse come raccontiamo con predilezione
tutte le cose per le quali abbiamo pronta la frase e come evitiamo quelle
che ci obbligherebbero di ricorrere al vocabolario! È proprio così che
scegliamo dalla nostra vita gli episodi da notarsi. Si capisce come la nostra
vita avrebbe tutt'altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto.
Riassunto del brano finale
In data 24 maggio 1916 Zeno, sollecitato dal medico che gli chiede il resto delle sue
memorie, afferma di avere le idee ben chiare. Gli ottimi affari conclusi all’inizio della
guerra hanno fatto di lui un uomo dalla salute solida, perfetta. Di fronte al mondo
sconvolto egli ha infatti iniziato a comperare, facendo la sua fortuna. Ora pensa che lo
psicanalista dovrebbe restituirgli le sue memorie precedenti, che egli vorrebbe
riscrivere alla luce di quanto accaduto negli ultimi tempi.
L’ultima parte contiene riflessioni sul genere umano e sugli ordigni che questo ha
fabbricato, prevedendo una catastrofe mondiale rigeneratrice.
Analisi del brano finale
Il brano è diviso sostanzialmente in due parti. La prima, in cui Zeno parla di sé e della sua
guarigione, caratterizzata dal pronome io. La seconda in cui si descrive la condizione di tutti
gli uomini, in cui si esprime in terza persona.
I ragazzi possono individuare facilmente questa bipartizione, anche se cade nel mezzo di un
paragrafo
I parte
Dal Maggio dell'anno scorso…
….Naturalmente io non sono un
ingenuo e scuso il dottore di
vedere nella vita stessa una
manifestazione di malattia.
II parte
La vita somiglia un poco alla malattia…
Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e
la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà
nei cieli priva di parassiti e di malattie.
.
Analisi del brano finale
…chiaramente vedrà come io la pensi di lui e della sua cura. Giacché possiede tutte le mie
confessioni, […]
Intanto egli crede di ricevere altre confessioni di malattia e debolezza e invece riceverà la
descrizione di una salute solida, perfetta quanto la mia età abbastanza inoltrata può
permettere. Io sono guarito! Non solo non voglio fare la psico-analisi, ma non ne ho
neppur di bisogno. E la mia salute non proviene solo dal fatto che mi sento un privilegiato
in mezzo a tanti martiri.
Non è per il confronto ch'io mi senta sano. Io sono sano, assolutamente. Da lungo tempo
io sapevo che la mia salute non poteva essere altro che la mia convinzione […]. Io soffro
bensì di certi dolori, ma mancano d'importanza nella mia grande salute […]
Ammetto che per avere la persuasione della salute il mio destino dovette mutare e
scaldare il mio organismo con la lotta e sopratutto col trionfo. Fu il mio commercio che mi
guarì […]
Allora io cominciai a comperare. Sottolineo questo verbo perché ha un significato più alto
di prima della guerra. In bocca di un commerciante, allora, significava ch'egli era disposto a
comperare un dato articolo. Ma quando io lo dissi, volli significare ch'io ero compratore di
qualunque merce che mi sarebbe stata offerta. Come tutte le persone forti, io ebbi nella
mia testa una sola idea e di quella vissi e fu la mia fortuna.
.
Analisi del brano finale
Invece per me non era un rischio. Io ne sapevo il risultato felice con piena certezza.
Dapprima m'ero messo, secondo l'antico costume in epoca di guerra, a convertire tutto il
patrimonio in oro, […] Io effettuo di tempo in tempo anche delle vendite ma sempre in
misura inferiore agli acquisti. Perché cominciai nel giusto momento i miei acquisti e le mie
vendite furono tanto felici che queste mi davano i grandi mezzi di cui abbisognavo per
quelli
Con grande orgoglio ricordo che il mio primo acquisto fu addirittura apparentemente una
sciocchezza e inteso unicamente a realizzare subito la mia nuova idea: una partita non
grande d'incenso. Il venditore mi vantava la possibilità d'impiegare l'incenso quale un
surrogato della resina che già cominciava a mancare, ma io quale chimico sapevo […]
Secondo la mia idea […]. Nel momento in cui incassai quei denari mi si allargò il petto al
sentimento della mia forza e della mia salute.
Il dottore, quando avrà ricevuta quest'ultima parte del mio manoscritto, dovrebbe
restituirmelo tutto. Lo rifarei con chiarezza vera perché come potevo intendere la mia vita
quando non ne conoscevo quest'ultimo periodo? Forse io vissi tanti anni solo per
prepararmi ad esso!
Naturalmente io non sono un ingenuo e scuso il dottore di vedere nella vita stessa una
manifestazione di malattia.
.
Analisi del brano finale
A un certo punto, quando è finita la “glorificazione” di sé, Zeno parla per sofismi: non
prevale più l’io ma affermazioni di carattere generale, in terza persona
•La vita somiglia un poco alla malattia
•a differenza della altre malattie la vita è sempre mortale
•la vita attuale è inquinata alle radici
•qualunque sforzo di darci la salute è vano
•la sua furbizia cresce in proporzione della sua debolezza
•sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni prospereranno malattie e
ammalati.
l’orizzonte si allarga in maniera sorprendente -
problemi degli ultimi anni: questione ambientale,
esplosione demografica, “condizione nucleare”
parte finale è solenne, capacità narrativa, epica,sincera,
notevole, semplice. Ottenuta con la miglior tecnica
narrativa nella scansione semplice del periodo.
Analisi del brano finale
strutturale: rende completa la cornice creata dalla prefazione del dottor S.
I parte
Dal Maggio dell'anno scorso…
….Naturalmente io non sono un
ingenuo e scuso il dottore di
vedere nella vita stessa una
manifestazione di malattia.
II parte
La vita somiglia un poco alla malattia…
Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e
la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà
nei cieli priva di parassiti e di malattie.
Conclusiva: rovescia il rapporto salute-malattia
•. Il brano è diviso sostanzialmente in due parti. La prima, in cui Zeno parla di sé e della sua guarigione, caratterizzata dal pron
Analisi del brano finale
Sarcasmo nei cfr del dottor S. (sognatore ipnagogico).
Aggressività del paziente + aggressività del dottore nella prefazione (le pubblico per vendetta
e spero gli dispiaccia).
Successo commerciale = medicina miracolosa, porta fiducia (Nel momento in cui incassai
quei denari mi si allargò il petto al sentimento della mia forza e della mia salute)
Frase che mette in dubbio tutta la credibilità del contenuto :lo rifarei con chiarezza vera
perché come potevo intendere la vita quando non ne conoscevo quest’ultimo periodo?
Il lettore si sente preso in giro? Registrazione fluida di una coscienza, che non si limita a
raccontare ma continuamente reinterpreta.
I parte
Dal Maggio dell'anno scorso…
….Naturalmente io non sono un
ingenuo e scuso il dottore di
vedere nella vita stessa una
manifestazione di malattia.
1^ parte: sarcasmo nei cfr del dottor S. (sognatore ipnagogico). Aggressività del paziente + aggressività del dottore all’inizio (le
Successo commerciale = medicina miracolosa, porta fiducia. Frase che mette in dubbio tutta la credibilità del contenuto lo rifar
Analisi del brano finale
vita è malattia (vita somiglia un poco alla malattia)
La selezione naturale (Darwin, positivisti, naturalismo) non è applicabile alla specie umana. (Ne
seguirà una grande ricchezza... nel numero degli uomini. Ogni metro quadrato sarà occupato da
un uomo… La legge del più forte sparì e perdemmo la selezione salutare)
L’uomo piega la natura ai suoi scopi. Uomo può moltiplicare gli effetti aggressivi. (inventa gli
ordigni fuori del suo corpo )
Guerra come spartiacque fra salute e malattia. Ha reso palese che a essere malato non è il singolo
ma l’intera società (Ed è l'ordigno che crea la malattia con l'abbandono della legge che fu su
tutta la terra la creatrice…sotto la legge del possessore del maggior numero di ordigni
prospereranno malattie e ammalati)
II parte
La vita somiglia un poco alla malattia…
Ci sarà un'esplosione enorme che nessuno udrà e
la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà
nei cieli priva di parassiti e di malattie.
•. Il brano è diviso sostanzialmente in due parti. La prima, in cui Zeno parla di sé e della sua guarigione, caratterizzata dal pron
Analisi del brano finale
Tempi verbali
Scrive al presente perché parla del proprio stato attuale, da sano. A definire il presente sono le
vicende del passato. Previsione del futuro.
Finale: brano in cui si esemplifica il tempo misto
Con grande orgoglio ricordo che il mio primo acquisto fu addirittura apparentemente
una sciocchezza e inteso unicamente a realizzare subito la mia nuova idea: una partita
non grande d'incenso. Il venditore mi vantava la possibilità d'impiegare l'incenso quale
un surrogato della resina che già cominciava a mancare, ma io quale chimico sapevo
con piena certezza che l'incenso mai più avrebbe potuto sostituire la resina di cui era
differente toto genere. Secondo la mia idea il mondo sarebbe arrivato ad una miseria
tale da dover accettare l'incenso quale un surrogato della resina. E comperai! Pochi
giorni or sono ne vendetti una piccola parte e ne ricavai l'importo che m'era occorso
per appropriarmi della partita intera. Nel momento in cui incassai quei denari mi si
allargò il petto al sentimento della mia forza e della mia salute.
Forse
traverso
una catastrofe
inaudita prodotta
ordigni
ritorneremo
salute.
Quando
velenosi
basteranno
più, un uomo dal
fattopron
com
•. Il brano
è diviso
sostanzialmente
in duedagli
parti.
La prima,
in cuialla
Zeno
parla
di séi gas
e della
sua non
guarigione,
caratterizzata
Analisi del brano finale
Tempi verbali
Scrive al presente perché parla del proprio stato attuale, da sano. A definire il presente sono le
vicende del passato. Previsione del futuro.
Finale: brano in cui si esemplifica il tempo misto
Forse traverso una catastrofe inaudita prodotta dagli ordigni ritorneremo alla salute.
Quando i gas velenosi non basteranno più, un uomo fatto come tutti gli altri, nel
segreto di una stanza di questo mondo, inventerà un esplosivo incomparabile, in
confronto al quale gli esplosivi attualmente esistenti saranno considerati quali innocui
giocattoli. Ed un altro uomo fatto anche lui come tutti gli altri, ma degli altri un po' più
ammalato, ruberà tale esplosivo e s'arrampicherà al centro della terra per porlo nel
punto ove il suo effetto potrà essere il massimo. Ci sarà un'esplosione enorme che
nessuno udrà e la terra ritornata alla forma di nebulosa errerà nei cieli priva di
parassiti e di malattie.
Prova scritta
1) Il tema della follia in Pirandello e della malattia in Svevo. La nevrosi e la
malattia sono state contrapposte da entrambi gli autori all’apparente salute dei
sani che forse sono più ammalati di coloro che non si uniformano alle
convenzioni e alle ipocrisie sociali.
2) Confronta la parte finale de La coscienza di Zeno con la conclusione
dell’opera Il disagio della civiltà di S. Freud (1929). Quali analogie e quali
differenze rilevi?
Come inserirei Svevo in un percorso
Come inserirei Svevo in un percorso
4 percorsi
Quattro percorsi possibili:
Gli inetti
Umorismo e Pessimismo
Psicanalisi
Trieste
(Adolescenza: v. relazione)
Gli inetti
Appunti per un percorso
•Inetto: così si definisce Mattia Pascal
all’inizio del romanzo
•Decadentismo
(contrapposizione
Huysmans, Wilde, D’ Annunzio)
•Michele de gli indifferenti
•Un uomo finito di Papini
•L’uomo senza qualità di Musil
a
Gli inetti
Lettura dal brano critico di S. Del Missier da Italo Svevo , Firenze, Le Monnier, 1977
Avido di esperienze, curioso e soggetto ai più mutevoli umori, Zeno in potenza è dotato di molte, addirittura troppe
qualità, al punto da risultarne affatto privo. Malgrado ciò egli resta un inetto, sia pure di stampo diverso dai suoi
predecessori Alfonso ed Emilio: inetto per troppa grazia, si potrebbe dire, perché non si sente di sacrificare nessuna delle
sue attitudini per realizzarsi appieno in una sola direzione, non riuscendo a sottrarsi ad alcuna sollecitazione che la vita
gli offre […]. per questa via il senso d'inferiorità e d'insicurezza accusato da Zeno presenta una doppia faccia.
Da un lato esso non è tanto traumatico da sfociare, come quello di Nitti e Brentani, nella rinuncia alla vita o nell'evasione
dalla realtà, ma assomiglia piuttosto al sottile, indefinibile senso di vertigine che assale ognuno di noi di fronte
all’imponderabilità, al continuo fluttuare, alla casualità dell’esistenza. Dall’altro si configura in situazioni di angoscia di più
palese impronta psicopatologica.
Tuttavia, nonostante la “malattia” […] Zeno non appare profondamente infelice come dovrebbe essere un soggetto
nevrotio e come lo erano i protagonisti dei due precedenti romanzi. La principale ragione di ciò sta nel fatto che, a
differenza di costoro anche se non per meriti propri, egli non è un “reietto” in permanente conflitto con la società
borghese nella quale, anzi, risulta essersi perfettamente integrato
•Quali sono i motivi dell’inettitudine di Zeno? A quali esiti porta?
•Perché Zeno non appare profondamente “infelice”?
•Costruisci uno schema in cui evidenzi le caratteristiche dell’inettitudine di Zeno da
quella di altri personaggi sveviani
Alfonso Nitti
Rapporto con il
proprio ruolo
sociale
Rapporto con il
padre
Rapporto con le
donne
Caratteristiche
dell’Inettitudine
Esito
dell’esistenza
Emilio Brentani
Zeno Cosini
Modulo autore oppure
Modulo tematico “Gli inetti”
Visione pomeridiana del film Senilità di M. Bolognini. Sceneggiatura di G. Parise (10962)
Umorismo e Pessimismo
Appunti per un percorso
•Brano di don Abbondio e la mula (cap. XXIII
de I Promessi Sposi)
•Prefazione e preambolo La coscienza di Zeno
oppure le gaffe di Zeno quando si fidanza con
Augusta
•La patente di Pirandello
•Comare Coletta di A. Palazzeschi
• Brano da Lo scherzo di M. Kundera
Psicanalisi
Appunti per un percorso
•Malombra di A. Fogazzaro
•Prefazione e preambolo e il brano finale de
La coscienza di Zeno
•Amalia Rosselli e Dino Campana
TRIESTE
Ho attraversata tutta la città.
Poi ho salita un'erta,
popolosa in principio, in là deserta,
chiusa da un muricciolo:
un cantuccio in cui solo
siedo; e mi pare che dove esso termina
termini la città.
Trieste ha una scontrosa
grazia. Se piace,
è come un ragazzaccio aspro e vorace,
con gli occhi azzurri e mani troppo grandi
per regalare un fiore;
come un amore
con gelosia.
Da quest'erta ogni chiesa, ogni sua via
scopro, se mena all'ingombrata spiaggia,
o alla collina cui, sulla sassosa
cima una casa, l'ultima, s'aggrappa.
Intorno
circola ad ogni cosa
un'aria strana, un'aria tormentosa,
l'aria natia.
La mia città che in ogni parte e viva,
ha il cantuccio a me fatto, alla mia vita
pensosa e schiva.
Umberto Saba
«La nostra bella Trieste! Spesso l'ho detto con
rabbia, ma stasera sento che è vero. Ho voglia di
vedere le luci che brillano lungo la Riva mentre il
treno passa Miramare. Dopo tutto, Nora, è la città
che ci ha dato rifugio.»
James Joyce, da una lettera a Nora, settembre 1909
«Ebbene, - proposi - camminiamo così,
tenendoci per mano, traverso tutta la
città. In questa posizione insolita, per
farci meglio osservare, passiamo la
Corsia Stadion (odierna Via Battisti),
eppoi i volti di Chiozza e giù giù
traverso il Corso fino a Sant'Andrea per
ritornare alla camera nostra per tutt'altra
parte, perché tutta la città ci veda.»
Italo Svevo, da La coscienza di Zeno
Srečko Kosovel (Sesana, 18 marzo 1904 – Tomadio, 27 maggio 1926)
Colloquio con lo sconosciuto
Dove sei, circolo polare della mia anima,
dove, oh dillo, ora ti attardi?
La terra è come nera zolla di disperazione
e tu - taci.
Dolcemente sto annegando nel muto abisso,
nella nera tenebra dell'immensità notturna,
solo l'anima ancora attende che Lui la sfiori,
solo il cuore ancora attende che cominci a
parlare.
Silenzio e oscurità ricoprono le cose. e Lui? Non c'è.
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