L'origine delle
specie e
l'evoluzionismo di.
Charles Darwin
(1809 -1882).
1
Argomento della
discussione

Che cosa vuol dire “origine”?

1. Il linguaggio del Genesi



Racconto mitico dell’origine del mondo e degli esseri
viventi secondo il punto di vista di Dio. Linguaggio
figurato, interpretativo.
2. Il linguaggio della scienza
Ricostruzione dell’origine del mondo e dell’uomo
basata esclusivamente sui fatti presenti, così come
sono accessibili ai nostri occhi. Linguaggio esatto, fatti
presenti.
2
La concezione
scientifica del mondo



Tutto è accessibile all’uomo e l’uomo è la
misura di tutte le cose.
La concezione scientifica del mondo non
conosce enigmi insolubili.
Si dà solo conoscenza empirica, basata sui
dati immediati.
(da Hahn, Carnap, Neurath, La concezione scientifica del mondo, Il
Circolo di Vienna - Manifesto dell’Empirismo logico, 1929)
3
Oggetto della
discussione






Qual è “il fatto presente” di cui si occupa
Darwin? E’ il concetto di “specie”.
Che cosa è una “specie”?
Per rispondere a questa domanda, bisogna sapere che il naturalista
Linneo classificava gli esseri viventi della terra con tre livelli:
Come si vede, la specie è compresa fra l’individuo e il
genere.
Ma è importante sapere che esistono soltanto gli individui.
Il genere raggruppa le specie che hanno molti tratti in
comune.
4
Che cosa è una “specie”?
Il grande naturalista Linneo, che credeva nell’ordine intelligente,
stabile e originario del creato, classificava gli esseri viventi della
terra su tre livelli:

1. Individui  es. David

2. Specie

3. Generi

Darwin ritiene che solo gli individui
esistano. La specie è quel “limite” che
 es. uomo, scimmia,
cavallo, castagno
 es. animale, pianta
permette a due individui di accoppiarsi e
procreare. Individui che appartengono a
due specie diverse non possono
procreare.
5
Teoria fissista

Le specie viventi
sono state create
originariamente
da un Principio
intelligente
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6
L’IPOTESI DI DARWIN

Quella di Darwin è una ipotesi
eretta su tre condizioni:

Tutti gli individui lottano per sopravvivere

Lo stato presente della terra è stato prodotto da
impercettibili variazioni nel corso di milioni di anni

L’allevamento e la coltivazione operano mediante
selezione dei caratteri individuali
7
La specie secondo Darwin
La specie secondo Darwin è qualcosa di variabile
ORIGINE DI TUTTI I VERTEBRATI
Animale acquatico, provvisto di branchie, coi due sessi riuniti in un solo individuo,col cuore e il cervello ancora da sviluppare
Un'ascidia di mare
Uccelli
Digitare il titolo
Rettilie
Pesci
Anfibi
Marsupiali
Quadrumani
8
Prima condizione
dell’ipotesi darwiniana

Lotta per l’esistenza

Si basa sulle idee di Thomas Robert
Malthus, che elabora l’espressione
“Struggle for Life”.

In ogni specie vivente nascono sempre
più individui di quanti ne possano
sopravvivere.

Perciò entro ogni specie, vegetale e
animale, e fra le diverse specie viventi,
ha luogo una perenne lotta per la
sopravvivenza.
9
Seconda condizione
dell’ipotesi darwiniana




Tesi geologica di Charles Lyell
il passato geologico può essere
compreso in termini di processi naturali
che ancora oggi possiamo osservare,
quali sedimentazione nei corsi d’acqua,
erosione eolica ed idrica, avanzamento
o ritiro dei ghiacciai (ATTUALISMO);
i cambiamenti sono estremamente
lenti e costanti (GRADUALISMO);
le leggi naturali sono costanti ed
eterne, operanti nel passato con la
stessa intensità di oggi.
10
Tesi geologica
di Charles Lyell

Specie nuove sono
apparse molto
lentamente, una dopo
l’altra, sia sulla terra che
nelle acque. Inoltre le
specie estinte non sono
mai più riapparse perché
la catena delle
generazioni è stata
spezzata.

Le osservazioni
geologiche dei fossili
negli strati terrestri del
cosiddetto “terziario”
presentano
testimonianze di forme
estinte lungo una
lunghissima
successione di millenni.
11
La natura adesso
Il mondo dei fossili (paleontologia) e
la natura delle specie oggi viventi
sono un immenso e quasi
sconosciuto archivio dell’evoluzione
12
Terza condizione
dell’ipotesi darwiniana

La selezione artificiale

La selezione fatta da allevatori di animali
domestici e da agricoltori sulle piante
coltivate (ortaggi e floricoltura) avviene
favorendo gli individui portatori di
variazioni positive
13
La selezione
artificiale

Gli allevatori e i
coltivatori creano
intenzionalmente delle
variazioni
intervenendo sugli
animali e sulle piante
sia direttamente che
modificando le
condizioni esterne.

Vi è pure una selezione
inconscia operata dai
proprietari di piante e
di animali domestici,
in quanto scelgono i
migliori individui di
ogni specie
14
L’ipotesi darwiniana
La selezione naturale




Le specie attualmente esistenti sulla terra sono
il prodotto di una selezione naturale, che nella
lotta per l’esistenza fa sopravvivere le specie
più adatte.
Le piccole differenze individuali nel tempo
possono diventare ereditarie e dar luogo a
nuove specie.
La selezione non deriva da alcun disegno
intelligente, ma da fattori casuali.
Un aspetto della selezione naturale deriva dalla
gara sessuale, che premia i maschi dotati di
qualità superiori.
15
L’albero della vita di Darwin
Le specie
attualmente
esistenti sulla
terra sono
il prodotto di
una selezione
naturale, che
nella lotta per
l’esistenza fa
sopravvivere
le specie più
adatte.

16
La selezione non
deriva da alcun
disegno intelligente,
ma da fattori del tutto
casuali
17
Albero della filogenesi evoluzionista
(da destra a sinistra)
Uomo Scimmia Cane Cavallo Asino Coniglio Canguro Colombo Pollo Pinguino Tartaruga Serpente a sonagli Tonno Verme della vite Baco ecc.
Le piccole
differenze
individuali
nel tempo
possono
diventare
ereditarie e
dar luogo a
nuove specie
18
La selezione sessuale
Un aspetto
della
selezione
naturale
deriva dalla
gara
sessuale, che
premia i
maschi dotati
di qualità
superiori.
19
La selezione naturale
La selezione naturale agisce solo conservando e
modificando le piccole modificazioni ereditate,
ciascuna delle quali è utile all’individuo
conservato.
La selezione naturale rifiuta la credenza nella
creazione continua di nuovi esseri viventi, o di
qualsiasi grande e improvvisa modificazione
della loro struttura
20
La variazione

Gli individui appartenenti a una
stessa specie tendono a divergere
nei loro caratteri, quando si
modificano. Che essi si siano molto
differenziati è provato dal fatto che
le specie di tutti i tipi possono
essere riunite in generi, i generi in
famiglie, le famiglie in sottordini e
così via.
21
La variazione

La variazione indica le differenze che in
tempi considerevolmente lunghi
intervengono fra gli individui.

Quando anche lievi variazioni offrono un
vantaggio nella lotta per la sopravvivenza
“di fatto” la specie le conserva.

Secondo Darwin, la “natura” seleziona
sempre i portatori di una variazione
vantaggiosa.

La tendenza a variare non deriva
specificamente dalle condizioni
ambientali, ma da cause del tutto
imponderabili.

Il concetto stesso di “specie” non
differisce dal termine “varietà”, ma
indica solamente gruppi di individui
molto somiglianti fra loro
22
L’ORIGINE DELL’UOMO


L’Origine delle
specie è del
1859. Nel 1871
Darwin pubblica
L’Origine
dell’uomo.
L’australopiteco,
4 milioni di anni
prima, rappresenta
il progenitore
comune dell’uomo
e delle scimmie
antropomorfe.
23
L’intelligenza dell’uomo

Il mio scopo è quello di mostrare che non c’è una
differenza fondamentale tra le facoltà mentali
dell’uomo e quelle dei mammiferi superiori.
La maggior parte degli istinti più complessi
nell’uomo è stata raggiunta attraverso la
selezione naturale delle variazioni istintive più
semplici.
Tali variazioni sembrano determinate dalle stesse
ignote cause che agiscono sull’organizzazione
cerebrale, le quali danno luogo a variazioni
minime.
24
E NOI?
25
E NOI?
Darwin elabora un’ipotesi universale, cercando di
legare in una logica ingegnosa, cioè in un sistema di
relazioni, un certo numero di osservazioni sulla vita
animale e dei dati fossili. Naturalmente osservazioni
già intenzionalmente cercate per dimostrare la sua tesi

26
E NOI?
L’ipotesi è costruita su alcune condizioni da lui
accettate dogmaticamente: il malthusianesimo
(struggle for life), la selezione passiva (per
eliminazione) dei meno adatti e il modello della
selezione artificiale cioè intenzionale.

27
E NOI?
Mette dogmaticamente come
presupposti logici
 che la specie non sia che un variare di
caratteri individuali simili (nominalismo),
che le differenze non siano che varianti di
un modello comune,
 che la coscienza logica, morale,
religiosa ed estetica sia solo una
modificazione di istinti,
 che fin dall’inizio della vita il caso
escluda ogni agente finalistico
 e il complesso derivi dal semplice per
via di esclusioni.

28
E NOI?
Darwin sconfina nella metafisica quando
pretende di scoprire la memoria della vita
sulla terra. Dopo miliardi di anni
l’intelligenza sarebbe diventata
consapevole della propria oscura Odissea.
Non siamo di fronte al progetto di consacrare
nell’uomo dell’età vittoriana (lo scienziato)
l’esito trionfante del tempo millenario?

29
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L`origine delle specie di Darwin