“L’osservatorio comunale prezzi: il punto di vista degli statistici” Como, 24 giugno 2005 GLI OSSERVATORI SUI PREZZI Uno strumento per il contenimento dell’inflazione Enrico D’Elia (USCI e UCS Roma) Novella Cecconi (UCS Roma) Sommario • • • • I risultati degli accordi locali contro l’aumento dei prezzi Perché funzionano gli accordi L’importanza dell’informazione sui prezzi Il ruolo degli Osservatori Alcune esperienze di successo ALESSANDRIA COMO FIRENZE PALERMO ROMA SAVONA TORINO VENEZIA “Stop ai prezzi” “Osservatorio Comunale Prezzi” “Firenz€ prezzo fresco” “Palermo spende meglio” “Roma spende bene” “Spesa amica” “Stop ai prezzi in corsa” “Un prezzo in comune” Le principali caratteristiche delle campagne di contenimento dei prezzi • Accordi su base volontaria con associazioni di categoria del commercio, della distribuzione, degli imprenditori e dei consumatori • Prezzi bloccati o particolarmente convenienti su panieri di prodotti prevalentemente alimentari • Campagne di informazione, comunicazione e orientamento sui prodotti e sui prezzi rivolte ai consumatori Alcuni tratti comuni • Quasi nessuna città ha diffuso le liste dei prezzi praticate nei diversi esercizi, ma solo prezzi “di riferimento” (p.es: minimi, “convenienti”, medi, massimi, ecc.) e liste degli operatori commerciali aderenti alle campagne • Spesso l’adesione agli accordi si è limitata inizialmente a pochi punti vendita • All’inizio le campagne hanno avuto un effetto modesto ma in seguito si è assistito ad un netto miglioramento • Con l’intensificazione del processo di informazione si è osservato un rallentamento dei prezzi (o almeno una riduzione del differenziale rispetto alla media italiana) • Sia prima dell’adesione alle campagne, sia dopo il loro termine, i commercianti si sono impegnati a mantenere stabili i prezzi di alcuni prodotti (anche nell’accordo nazionale con il MIPA) I risultati (1) ALESSANDRIA COMO C A M PA GN A " ST OP A I PR EZ Z I" : d icemb r e 2 0 0 3 - g ennaio 2 0 0 5 O SSE R V A T O R I O C O M U N A L E P R E Z Z I : n o v e mb r e 2 0 0 3 a d o g g i 8,0 8 6,0 6 4,0 4 2,0 2 0,0 0 -2,0 -2 -4,0 gen-01 gen-02 gen-03 Differenza Alessandria-ITALIA gen-04 -4 gen-01 gen-02 Alessandria Differenza Como-ITALIA 8,0 6,0 6,0 4,0 4,0 2,0 2,0 0,0 0,0 -2,0 -2,0 gen-03 Differenza Firenze-ITALIA gen-05 Como C A M PA GN A " PA LER M O SPEN D E M EGLIO" : o t t o b r e 2 0 0 4 - g ennaio 2 0 0 5 8,0 gen-02 gen-04 PALERMO FIRENZE C A M P A GN A "P R EZ Z O F R ES C O": g e n n a i o - m a g g i o 2 0 0 4 -4,0 gen-01 gen-03 gen-04 Firenze -4,0 gen-01 gen-02 gen-03 Differenza Palermo-ITALIA gen-04 Palermo I risultati (2) SAVONA ROMA C A M PA GN A " SPESA A M IC A " : o t t o b r e - d icemb r e 2 0 0 4 C A M PA GN A " R OM A SPEN D E B EN E" : d a ag o st o 2 0 0 2 a o g g i 8,0 8,0 6,0 6,0 4,0 4,0 2,0 2,0 0,0 0,0 -2,0 -2,0 -4,0 gen-01 gen-02 gen-03 Differenza Roma-ITALIA gen-04 -4,0 gen-01 gen-02 Roma Differenza Savona-ITALIA 8,0 6,0 6,0 4,0 4,0 2,0 2,0 0,0 0,0 -2,0 -2,0 gen-03 Differenza Torino-ITALIA Savona C A M PA GN A " U N PR EZ Z O IN C OM U N E" : d icemb r e 2 0 0 3 - f eb b r aio 2 0 0 4 8,0 gen-02 gen-04 VENEZIA TORINO C A M P A GN A "S T OP A I P R EZ Z I I N C OR S A ": o t t o b r e 2 0 0 3 - d i c e m b r e 2 0 0 4 -4,0 gen-01 gen-03 gen-04 Torino -4,0 gen-01 gen-02 gen-03 Differenza Venezia-ITALIA gen-04 Venezia In base ad alcune stime econometriche, in queste 8 città, gli accordi hanno consentito di ridurre la crescita dei prezzi degli alimentari dello 0,4% l’anno rispetto alla media nazionale (a parità di altre condizioni). Questo corrisponde ad un risparmio di circa 9 € pro capite l’anno. L’economia degli accordi anti-inflazionistici • • • • In un mercato reale (imperfetto) uno stesso prodotto può essere venduto a prezzi differenti Pertanto i prezzi di mercato dipendono, in larga misura, dalle risorse (tempo, spostamenti, ecc.) dedicate dai consumatori alla ricerca dei prodotti più convenienti Diffondere informazioni tra i consumatori rende meno costosa e più efficiente la ricerca dei prodotti Pertanto gli Osservatori possono svolgere un ruolo fondamentale per il contenimento dell’inflazione Il circolo virtuoso informazione-prezzi I prezzi di mercato diminuiscono effettivamente I prezzi di mercato diminuiscono effettivamente Informazioni fornite dagli Osservatori I consumatori "visitano" più negozi I consumatori si aspettano di trovare prodotti a buon mercato Modelli di “search” I consumatori sono più informati e accettano di acquistare solo a prezzi più bassi Le imprese devono adeguare le proprie politiche di prezzo Modelli con “reservation price” Alcune linee guida per gli Osservatori • • • • • • Gli Osservatori non devono limitarsi a condurre “studi di settore”, ma devono svolgere un ruolo attivo nella diffusione delle informazioni presso i consumatori, incoraggiando la ricerca dei punti vendita più economici E’ meglio evitare la diffusione di liste complete dei prezzi per scongiurare il pericolo di collusione tra gli operatori a danno dei consumatori Gli osservatori dovrebbero diffondere “prezzi di riferimento” preferibilmente inferiori alla media dei prezzi di mercato (altrimenti i consumatori non ricevono informazioni aggiuntive rispetto a quelle già possedute e quindi non sono incoraggiati ad intensificare la ricerca dei prodotti più convenienti) L’attività degli Osservatori può essere utile anche se, inizialmente, coinvolge pochi consumatori e pochi esercizi commerciali (è sufficiente un piccolo impulso per attivare il circolo virtuoso informazioni-prezzi) Gli effetti anti-inflazionistici degli Osservatori possono essere inizialmente modesti, ma col tempo tendono a rafforzarsi (grazie al circolo virtuoso informazioni-prezzi) E’ bene evitare che i prezzi scendano troppo o troppo rapidamente per lasciare alle imprese margini sufficienti per investire in nuove tecnologie e forme organizzative che riducono i costi (e i prezzi) nel medio periodo Riferimenti D’Elia E., “The Economics of Anti-Inflation Agreements”, in via di pubblicazione su Economia, società e istituzioni, LUISS, 2005. ISAE, “Gli accordi per il contenimento dei prezzi”, in Le previsioni per l’economia italiana, Febbraio 2005.