lettere&opinioni
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Internamenti coatti
e istituti religiosi
zxy Ho seguito la trasmissione televisiva
«Falò» del 12 di questo mese sui bambini
orfani o figli illegittimi sottoposti a internamento coatto in istituti. Si sono sentiti
i racconti di alcune persone che, da
bambini o da adolescenti, furono appunto oggetto di internamento. Tutto ciò
in vista della prossima entrata in vigore
di una legge federale che dovrebbe regolare il modo di risarcire le vittime di un
tale provvedimento (giudicato, allo stato
attuale delle cose, non compatibile con
uno Stato di diritto) e di stabilirne i beneficiari. Presi di mira, durante la trasmissione, sono stati istituti, per lo più ticinesi, che, nel periodo considerato (durato
fino al 1981), erano retti prevalentemente da personale religioso, fra cui il Von
Mentlen di Bellinzona, la Culla San Marco e il Santa Maria di Pollegio. Di questi
istituti gli intervenuti hanno detto ogni
sorta di male. I bambini che vi furono
rinchiusi sarebbero stati maltrattati, percossi, umiliati in mille modi, oggetto di
abusi sesssuali, considerati insomma
poco più che delle bestie. Il peggiore di
tutti sarebbe stato, stando alle testimonianze, l’istituto di Pollegio, una specie
di succursale del Gulag. Qui si sarebbe
usato perfino il filo spinato per impedire
la fuga dei ragazzi. Per quanto consta, i
collocamenti come tali di minorenni
una base legale l’avevano. L’art 284 CCS
prevedeva infatti che i figli «esposti a durevole pericolo per il loro sviluppo fisico
o mentale o siano moralmente abbandonati» dovranno, ad opera dell’autorità
tutoria, essere tolti «alla custodia dei genitori e ricoverati convenientemente
presso un’altra famiglia o in un istituto».
Il difetto sarebbe piuttosto da scorgere
nella procedura: il compito di decidere
sarebbe stato infatti lasciato a semplici
autorità amministrative che agivano
d’imperio, al di fuori di un procedimento
contenzioso. È da presumere che questo
modo di procedere sia stato, a posteriori,
giudicato di per sé lesivo della dignità
dalla persona e tale da chiamare direttamente in causa la responsabilità dello
Stato. Questa responsabilità la si potrebbe, innanzitutto, scorgere nel non aver
regolato adeguatamente la materia e,
secondariamente, nell’avere, indirettamente, fatto sì che bambini bisognosi di
cure particolari finissero in mano a persone inidonee, infide che, anziché curarli e proteggerli li trascuravano. Ciò che
appare quanto mai strano è che ci si sia
resi conto dell’arbitrarietà di questo modo di procedere soltanto a molti anni di
distanza. Queste cose non sono accadute nel «buio» Medioevo e, per quanto
consta, già esisteva un Tribunale federale che, penso, avrebbe potuto, almeno in
teoria, essere adito invocando l’abuso di
diritto.
Si ha in ogni caso la sensazione che sia in
atto una volontà di screditare e, come si
suol dire, di demonizzare l’opera educativa e caritativa svolta da sempre dalle
istituzioni e dalle scuole cristiane. Che vi
siano stati degli abusi e degli errori nes-
Le code al Gottardo
scoraggiano i turisti
Un mercato in evoluzione per la cittadina di confine
zxy Dopo più di un anno e mezzo dall’inaugurazione nelle
sue sembianze odierne, il mercato del venerdì di Chiasso
pare aver trovato la formula vincente. Le bancarelle erano state per lungo tempo confinate nella parte Sud di
corso San Gottardo, una posizione che non permetteva
suno lo nega. Quel che lascia sconcertati
è la messa sotto accusa in blocco, generalizzata. Del resto è mai credibile che i
bambini che furono oggetto di internamento coatto in istituti gestiti da personale religioso siano stati regolarmente e
sistematicamente maltrattati, diseducati
così da rovinare la loro stessa vita? È mai
possibile che persone che, già in forza
della fede da loro professata, avrebbero
dovuto agire con giustizia e mitezza si siano, salvo poche eccezioni, trasformate
in sadici persecutori? È comunque innegabile che gli istituti gestiti o già gestiti da
religiosi sono da qualche tempo presi di
mira un po’ dappertutto. Tipico è il caso
irlandese. Qualche tempo fa si diffuse la
notizia, poi risultata sostanzialmente falsa, che in una certa località dell’Irlanda
nel terreno di un ex orfanotrofio gestito
da religiose sono stati scoperti, in una
fossa comune, i resti di quasi 800 bambini. Bambini che, attorno agli anni Sessanta del secolo scorso, sarebbero stati
lasciati morire di stenti e seppelliti, contro ogni verosimiglianza, senza battesimo. Ora, in attesa dell’annunciata legge
(di cui non conosco il tenore), ci si possono comunque porre alcune domande.
Quali saranno le condizioni per ottenere
un risarcimento? Sarà sufficiente che sia
provata la permanenza, previo internamento o collocamento coatto, in uno
zxy Polizia
117
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zione della tratta ferroviaria Stabio-Arcisate, diminuzione del flusso delle auto
sostenendo le ditte che organizzano trasporti pubblici, impedendo la costruzione di nuovi parcheggi alle industrie e
tassando quelli già esistenti. Bisogna
pure collaborare con i Comuni oltre
confine. L’on. Zali aveva intrapreso questa via per creare parcheggi oltre frontiera e corse con bus per trasportare i frontalieri al luogo di lavoro. A che punto
sono le trattative? Considerato il fallimento dell’esperimento, è auspicabile la
sua sospensione da subito.
anna, rita, Guido Codoni,
San Pietro di Stabio
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Corriere del ticino
Sabato 21 novembre 2015
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degli istituti incriminati? Le affermazione dei richiedenti di aver subito maltrattamenti o, comunque, di essere stati,
dalla permanenza in tali istituti, talmente condizionati da subire danni duraturi
saranno senz’altro prese per buone o vi
potrà essere qualche verifica o accertamento? Certo è che, anche se li si vogliono ritenere formalmente irregolari, non
tutti i collocamenti coatti avranno avuto
effetti negativi.
Fernando Filippi, Airolo
Ligornetto: il traffico
è solo stato spostato
zxy Un ex sindaco di Ligornetto auspicava (leggi articolo sulla Regione del 12
novembre 2013) la chiusura al traffico
del nucleo di quel paese per allontanare
le circa 3.000 auto che giornalmente lo
attraversano. Secondo un rilevamento
del 23 settembre 2014, lungo via Segeno,
che porta al valico di San Pietro, sono
transitati 4.564 veicoli nei due sensi. Già
l’apertura notturna e nei giorni festivi
della dogana sampietrina (frutto degli
accordi di Schengen) comportò, per chi
vive nella frazione, un peggioramento
della qualità di vita. Considerato che il
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lo sviluppo della manifestazione. Riprendendone la gestione nel marzo 2014, la Società commercianti del Mendrisiotto ha aperto agli espositori anche piazza Indipendenza e la zona Nord di corso San Gottardo, ampliando la
lista dei presenti al mercato del venerdì.
(Foto Maffi)
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zxy Il relativismo spopola a banda larga.
Il livello morale e culturale è sceso in
basso. Abbiamo bisogno di un sussulto
di valori, onestà e umiltà da parte di
tutti. La globalizzazione porta tangenti
e corruzione in molti Paesi e il potere
politico si appiattisce. Ma ecco che si
legge un scenario pericoloso, con una
miscela di populismo e plebiscitarismo.
La spinta populistica viene dal basso e
si sposa poi perfettamente con il plebiscito. Ciò forma una congiunzione ottimale per quei leader politici che, molto
pragmaticamente, sono pronti a cavalcare l’onda per avere e accrescere i consensi. Chi si astiene dal diritto di voto
afferma sempre che «tanto non cambia
niente». Logico, restando a casa, senza
esercitare i propri diritti democratici, le
cose non potranno mai cambiare.
Graziano Falconi, Bellinzona
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luGanese
20, bellinzona
Se non risponde
numero dei frontalieri è aumentato e
che buona parte del traffico ora si riversa su San Pietro, la frazione si vede confrontata con un numero di passaggi veicolari che rende sempre più difficile
non solo spostarsi, ma anche vivervi.
Ora (vedi CdT del 3 novembre) anche il
nucleo di Ligornetto, per cui si stanno
facendo tutti questi sacrifici, si lamenta
perché al momento della riapertura, alle
8 del mattino, le strade vengono prese
d’assalto. Per non parlare dei costi generati da questa limitazione. Quanto deve
sborsare il contribuente per i presidi che
giornalmente si debbono effettuare per
attuare la misura? Cerchiamo altre vie
per ridurre il traffico! Quartieri e Comuni vicini stanno sopportando un aumento di veicoli in circolazione, andato
ad accumularsi a quello già preesistente; gli automobilisti in colonna nei momenti di punta vedono allungarsi anche
di mezzora il tempo di percorrenza da
Mendrisio a Stabio e viceversa. Genestrerio si lamenta e San Pietro e Stabio,
così come Arzo e Besazio… Ma non era
prevedibile? Le auto, si sa, vanno dove ci
sono strade fruibili. La soluzione geniale
di spostare il traffico da un nucleo all’altro non ha senso. Non è riversando le
auto sugli altri Comuni e frazioni vicini
che si risolve il problema. Va piuttosto
affrontato in modo globale: completa-
zxy Ho letto e ascoltato i commenti sul
trimestre turistico estivo 2015 per quanto concerne il cantone Ticino. Non sono
cifre rallegranti e si sentono numerosi
commenti negativi. A mio avviso uno dei
principali inconvenienti durante questo
periodo sono le interminabili colonne
alla galleria del San Gottardo, sia in entrata sia in uscita.
Chi oltre, San Gottardo, accetta queste
condizioni? Si preferisce magari restare
a casa o scegliere altri luoghi. Nei numerosi bollettini stradali emessi non ho
mai sentito dire che chi vuole evitare
l’attesa può scegliere la via del passo.
Sarà un po’ più lunga, ma si viaggia e
non si inquina.
Smettiamola poi di piagnucolare sul
franco forte. Non è lo stesso per tutta la
Svizzera? Si è appena conclusa Expo
2015 a Milano con oltre 21 milioni di visitatori: cosa ha portato per il Mendrisiotto
e per il cantone Ticino malgrado le più
ottimistiche previsioni? Comunque, nel
turismo gentilezza e buon gusto non dovrebbero mai mancare.
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