COSTRUZIONE
DI UN PORTALE DINAMICO PER L’ARCHEOLOGIA
MEDIEVALE:
LA
RIPROGETTAZIONE DI UNO SPAZIO WEB GIÀ ESISTENTE
INDICE
1.
2.
3.
4.
5.
6.
INTERNET
NUOVE TECNOLOGIE PER LA CREAZIONE DI SITI WEB
IL PORTALE DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE
OBIETTIVI DELLA RICERCA
TEMPI DELLA RICERCA
BIBLIOGRAFIA E RISORSE WEBOGRAFICHE
1. INTERNET
Il mondo del web e di Internet ha avuto dalla fine degli anni ’90 uno sviluppo
esponenziale tanto nel numero dei documenti on line, tanto nella quantità sempre maggiore di
utenti che utilizzano quotidianamente “la rete” usufruendo dei diversi servizi che offre1.
Questa grande crescita è stata determinata dalla facilità con cui si possono creare e mettere on
line pagine web; chiunque, una volta raggiunto un minimo d’esperienza di navigazione ed una
conoscenza informatica di base, può essere in grado di creare documenti html (Hyper Text
Markup Language)2.
Due sono le caratteristiche fondamentali del web: la possibilità di raggiungere in pochi
istanti ed “in tempo reale” qualsiasi angolo del continente e l’occasione di sfruttare la
multimedialità potendo quindi usufruire di più mezzi di comunicazione (non solo testi, ma anche
immagini, filmati e suoni).
La rete rappresenta dunque un veicolo ottimale per la comunicazione, per lo scambio di
dati e di informazioni, per incrementare i contatti con altri archeologi ed altri organismi. Inoltre,
nel caso della nostra disciplina, ci mette in grado di superare alcuni dei mali che colpiscono a
diversa profondità le unità di ricerca: una di queste patologie è rappresentata dalle informazioni
che circolano assai lentamente a causa dei lunghi tempi di costruzione ed elaborazione della
documentazione. E questo si accompagna ad un atteggiamento che vede molti archeologi trattare
come loro “proprietà” esclusiva i dati, che assai spesso non vengono resi disponibili alla
collettività scientifica3.
Il calcolatore consente di “polverizzare” i tempi di elaborazione della documentazione e
mettere a disposizione dei ricercatori in tempi strettissimi attraverso la rete i dati prodotti nelle
1
Secondo una ricerca dell’Eurisko gli utenti che utilizzano Internet in Italia sono passati dal 1997 al 2004 da 2 a 14
milioni. Nell’ultimo anno l’incremento è stato di circa il 15%. Le rilevazioni di Eurisko riportano inoltre un accesso
alla rete internet del 75% delle persone che possiedono un computer.
2
FRANCOVICH, I SABELLA 2004
3
ISABELLA, SALZOTTI, VALENTI 2001
indagini, rendendoli consultabili ed oggetto di critiche e di reinterpretazioni; inoltre permette agli
organi di tutela una possibilità di verifica ed un dialogo diretto assai più agevoli.
Infine risolve l’antico e costoso problema della pubblicazione. La costruzione in proprio di siti
internet (e di prodotti ipertestuali o multimediali oggi sempre più connessi al loro impiego in
rete), abbatte decisamente i costi di socializzazione dell’informazione archeologica. Gli alti costi
della stampa di impegnative edizioni di scavo possono fortemente ridursi e limitarsi all’edizione
di elaborazioni interpretative e a sintesi, lasciando alle banche dati il compito di assolvere la
funzione di banca dati di supporto.
Negli ultimi anni i siti web che trattano di archeologia sono diventati molto numerosi, ma
a questo boom quantitativo non è sinora corrisposto un altrettanto ampio incremento qualitativo;
si tratta per la maggior parte di siti “di presenza”, realizzati al solo scopo di comparire, che non
offrono al visitatore nessun tipo di approfondimento e poche informazioni utili. Gli utenti hanno
ormai acquisito migliaia di ore d’esperienza di navigazione e relegano nel limbo dei pochi accessi
le pagine prive di contenuto che non sono in grado di soddisfare le proprie esigenze, decretando
in tal modo la scomparsa di molti ed il successo di pochi4.
2. NUOVE TECNOLOGIE PER LA CREAZIONE DI SITI WEB
Come precedentemente accennato la grande fortuna del web è stata determinata
dall’estrema facilità ed economicità nella realizzazione di siti web. Grazie all’utilizzo del
linguaggio HTML (HyperText Markup Language)5, sviluppato a partire dalla metà degli anni
’90, chiunque ha la possibilità di diventare protagonista attivo dello scambio informativo. La vera
rivoluzione di Internet consiste proprio nel fatto che chiunque può mettere informazione in rete
ed ha a disposizione un potente mezzo, economico e facilmente utilizzabile, per diffondere e non
solo per raccogliere informazione.
Lo sviluppo di HTML è stato assai complesso e, soprattutto in una certa fase, piuttosto
disordinato. Nella sua prima versione ufficiale, il linguaggio era estremamente semplice, e non
prevedeva la possibilità di rappresentare fenomeni testuali ed editoriali complessi. Di
conseguenza le sue specifiche hanno subito numerose revisioni che hanno dato origine a diverse
versioni ufficiali, nonché a una serie di estensioni introdotte dai vari produttori di browser Web
(in particolare, Microsoft e Netscape6). Pur se in maniera un po' caotica, questi raffinamenti
successivi, accogliendo le sollecitazioni provenienti da una comunità di utenti sempre più vasta e
variegata, hanno progressivamente allargato la capacità rappresentazionale del linguaggio,
introducendo molti elementi utili a migliorare l'organizzazione strutturale e formale dei
documenti.
La costituzione del W3C7 ha permesso di standardizzare in modo definitivo il linguaggio,
che è ormai finalmente stabilizzato. Nel dicembre del 1999, infatti, è stata rilasciata ufficialmente
4
NIELSEN 2000
BERNERS-LEE 2001
6
Scoppiata nell’agosto del 1996, è la cosiddetta guerra dei browser, la guerra di mercato che ha contrapposto, con
alterne vicende, la Microsoft e la Netscape sul terreno del software di navigazione che permette di utilizzare il
World Wide Web
7
Nell'ottobre del 1994 Tim Berners Lee, considerato padre del Web, fondò al MIT (Massachusset Instutute of
Technlogy), in collaborazione con il CERN di Ginevra, un'associazione di nome World Wide Web Consortium
5
l'ultima versione, denominata HTML 4.01 (le specifiche formali sono disponibili all'indirizzo
http://www.w3.org/TR/html4/21).
L'evoluzione di Internet procede incessantemente. La crescente richiesta di nuove
potenzialità e applicazioni trasforma la rete in un continuo work in progress, un laboratorio dove
si sperimentano tecnologie e soluzioni innovative. Il 26 gennaio 2000 il W3C (World Wide Web
Consortium) rilascia la prima specifica del linguaggio di markup destinato a sostituire HTML,
l’XHTML. L'elemento chiave è la X. Sta per EXTENSIBLE, è la stessa X su cui si fonda quella
che è sicuramente la pietra angolare della comunicazione digitale del futuro: XML (Extensible
Markup Language). La cosa "rivoluzionaria" è appunto questa: HTML è ora una parte della
grande famiglia XML8, ne condivide regole di base e potenzialità. Risultato: il tempo
dell'anarchia, del codice "sporco ma basta che funzioni", degli elementi proprietari imposti dai
vari browser esistenti sul mercato è finito.
3. IL PORTALE DI ARCHEOLOGIA MEDIEVALE (fig. 1)
Il sito web dell’Insegnamento di Archeologia Medievale9 dell’Università degli Studi di
Siena è stato progettato e realizzato all’interno del LIAAM (Laboratorio di Informatica Applicata
all’Archeologia Medievale10) ed è on line dal 1996. Partendo da poche pagine che descrivevano
le ricerche dell’insegnamento, in un decennio siamo ormai giunti a più di 8000 pagine che
raccolgono, oltre ai progetti ed alle attività dell’area di archeologia medievale, tutta una serie di
strumenti utili ad un vasto target di utenti, dagli studiosi, agli appassionati, agli studenti.
Nel 2000, a causa del numero sempre crescente di siti web dedicati a progetti, mostre,
convegni, scavi archeologici organizzati dall’Insegnamento di Archeologia Medievale di Siena e
per la grande quantità di siti web archeologici che si andavano sempre più sviluppando sul web,
abbiamo deciso di creare il “portale di Archeologia Medievale”, con l’obiettivo di fungere da
punto di riferimento e di partenza per le ricerche di archeologia medievale nel web. In circa tre
anni sono stati catalogati oltre 12000 siti suddivisi per argomenti: dall’archeologia medievale, a
quella scandinava, alla metodologia della ricerca archeologica, alla cartografia, alla politica e
gestione dei Beni Culturali, ai dipartimenti di Archeologia di tutta Europa11.
Nel corso degli anni sono stati attivati vari servizi che hanno fatto del nostro sito una delle
maggiori risorse di archeologia medievale on line non solo in Italia ma in tutta Europa.
Sempre nel 2000 nasce la “biblioteca archeologica on line” (ora BibAr:
http://www.bibar.unisi.it) con l’obiettivo di rendere disponibili gratuitamente volumi ed articoli
scaricabili di archeologia non protetti da copyright o comunque scritti dai vari docenti e
ricercatori del Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti. Nel corso degli anni il progetto ha
visto un grande sviluppo ed attualmente sono disponibili circa 150 volumi e centinaia di articoli
inediti o pubblicati dalle case editrici “All’Insegna del Giglio” di Firenze, “SAP – Società
Archeologica Padana”, “Nuova Immagine Editrice” ed “Edipuglia”.
(abbreviato W3C o W3), con lo scopo di migliorare gli esistenti protocolli e linguaggi per il WWW e di aiutare il
Web a sviluppare tutte le sue potenzialità.
8
CIOTTI 2004
9
http://archeologiamedievale.unisi.it
10
http://www.paesaggimedievali.it/lab_liaam.html
11
http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/LINK/index.html
Tutti gli scavi ed i principali progetti e ricerche dell’insegnamento sono stati dotati di siti
web dedicati12 che descrivono le ricerche svolte e forniscono materiali per approfondimenti (link,
articoli scaricabili, depliant informativi, bruchure di mostre, informazioni per l’iscrizione, mappe
per raggiungere i luoghi degli scavi).
Sono stati inoltre inseriti diversi database on line:
1. GPS – Stazione di riferimento di Siena13. Sono disponibili e scaricabili
gratuitamente i dati GPS della stazione di Siena.
2. Atlante delle Fotoaeree oblique della Toscana14. E’ possible consultare l’archivio
delle fotoaeree scattate dal Dipartimento di Archeologia a partire dal 2000, da
quando cioè sono stati eliminati i divieti riguardanti la fotografia da aerei civili
risalenti al 1939. Attualmente il database contiene oltre 4000 foto ricercabili per
“keywords” singole o multiple attraverso un motore di ricerca.
3. “Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana” di Emanuele Repetti15.
Raccoglie gli oltre 5000 siti citati all’interno dei sei volumi del dizionario, che
sono stati georeferenziati e schedati. Le schede possono essere ricercate secondo
tre modalità differenti: per denominazione delle località così come sono citate nel
dizionario, per toponimo IGM che contiene il nome attuale del luogo ed
all’interno della descrizione per termini citati nel testo degli articoli.
4. Mediacenter di Archeologia Medievale (fig. 2)16. Sviluppato alla fine del 2005, Il
Media Center è finalizzato sia a seguire in diretta gli eventi organizzati dalla
nostra area di ricerca, sia ad archiviarne la memoria, così che possano essere
consultati in qualsiasi momento da qualunque postazione remota. Rappresenta
quindi un contenitore dinamico, organizzato graficamente e funzionalmente sullo
stile dei Blog, destinato nel tempo ad arricchirsi di video concernenti convegni,
seminari e conferenze. Attualmente sono presenti circa 80 filmati relativi a
convegni, tavole rotonde, seminari e workshop organizzati a partire dal 2001
dall’Area di Archeologia Medievale. In un futuro prossimo è prevista
l’immissione di tutta la multimedialità realizzata nelle nostre attività didattiche o
legata ad interventi a convegni.
L’enorme quantità di materiale e di pagine web, destinata ad aumentare nel corso del
tempo, ha reso evidente già da alcuni anni la difficoltà di gestione e di aggiornamento di molte
sezioni del portale. Secondo diversi studi di usabilità dei siti Internet, caratteristica fondamentale
del web sono i frequenti aggiornamenti17; un sito web ha successo e viene premiato dagli utenti
solo se costantemente aggiornato e ricco di contenuti e strumenti utili. L’esempio più eclatante
ma non l’unico è la sezione “Archeologia in rete”, che, pur essendo ancora molto visitata, non
viene più aggiornata da tempo a causa della mancanza di una redazione che si occupi delle nuove
immissione in rete, delle nuove categorie, del funzionamento dei link già presenti; molti siti web
hanno cambiato indirizzo, altri sono offline, altri ancora sono stati creati ex novo.
Per coinvolgere maggiormente i vari ricercatori dell’Area di Archeologia Medievale a
partecipare attivamente all’immissione ed all’aggiornamento dei contenuti del Portale risulta
12
http://www.paesaggimedievali.it/luoghi.html
http://shaq.archeo.unisi.it/gps/index.cfm
14
http://www.paesaggimedievali.it/atlante/index.html
15
http://www.archeogr.unisi.it/repetti/
16
http://archeologiamedievale.unisi.it/mediacenter/
17
NIELSEN 2000; VISCIOLA 2000
13
quindi determinante l’utilizzo di uno o più CMS (Content Management System),
un’applicazione, spesso usabile mediante il browser, che consente con un front-end di semplice
uso l’inserimento e la gestione di articoli, schede, elenchi, link e filmati. Tali informazioni sono
poste in un database dal quale poi il motore dinamico del sito le estrae per produrre le pagine che
saranno visualizzate al visitatore. Chi inserisce i contenuti, in sostanza, non deve avere
conoscenze tecniche. Deve saper scrivere e quasi niente altro.
4. OBIETTIVI DELLA RICERCA
La ricerca dovrebbe svolgersi su più fronti e riguardare, come brevemente accennato nel
punto precedente, in principal modo la sperimentazione e lo sviluppo di un sistema che renda più
snello e veloce l’aggiornamento dei contenuti, della grafica e delle interfacce utente del Portale di
Archeologia Medievale. Tale applicazione dovrà prevedere la multiutenza, essere usabile tramite
browser, generare pagine dinamiche in XHTML valido e rispettare le direttive del W3C18 e la
recente legge Stanca19 che, entrata in vigore all’inizio del 2006, obbliga tutte le amministrazioni
pubbliche a dotarsi di siti web accessibili agli utenti disabili.
Date le differenti caratteristiche delle varie sezioni del portale sarà probabilmente
necessario utilizzare più applicazioni di CMS, scegliendole a seconda delle esigenze tra i molti
software “open source” già disponibili20 ed adattandole alle diverse necessità che richiedono le
varie aree del portale.
18
http://www.w3.org/WAI/
http://www.camera.it/parlam/leggi/04004l.htm
20
Una breve e non completa lista di CMS open source è la seguente:
• ASP Nuke
• CMS Made Simple
• Contenido
• Docebo CMS
• DotNetNuke
• Drupal
• eZ publish
• Flatnuke
• ICE Integrated content management
• Cms Vigile
• JBoss Portal
• Joomla
• Magnolia
• Mambo
• MKPortal
• OpenCms
• Phoenix Portal
• PHPNuke
• PHP-Fusion
• Plone
• PostNuke
• s|m|a|r|t Nexus
• Syntax Desktop
• Typo3
• WebPortal
19
Quello che immaginiamo come un’unica applicazione, fatta per lo più corrispondere al
sito, in realtà è un insieme di componenti che lavorano in sinergia. Tra gli elementi più importanti
troviamo:
- la base dati contenente i contenuti;
- il motore di pubblicazione delle pagine;
- il sistema di gestione dei contenuti.
Caratteristica fondamentale delle applicazioni CMS e del linguaggio XTML è quella di
separare i contenuti inseriti nei database dalla grafica delle pagine web gestita attraverso l’utilizzo
di fogli di stile21 (CSS: Cascading Style Sheets22); le pagine web vengono associate a determinati
stili grafici e interfacce utente, cambiando i quali sarà possibile variare l’impostazione grafica di
tutti i documenti ad essi associati senza essere obbligati ad intervenire manualmente su ogni file.
Una volta scelti i software CMS maggiormente adatti alle varie sezioni del sito a seconda
dei database in esse contenuti e dei servizi che si vogliono fornire, sarà necessario testarli ed
adattarli alle esigenze richieste dai molteplici tipi di contenuti (archivi grafici, testuali, filmati,
collegamenti ipertestuali, pagine web, forum, materiali scaricabili in formati diversi).
Gli obiettivi finali da raggiungere possono essere schematicamente riassunti nei seguenti
punti:
1. Modello di sito web di scavo aggiornabile “in tempo reale” in stile blog23 con possibilità
di inserire in modo facile ed intuitivo e senza la conoscenza di linguaggi di
programmazione il diario di scavo, la documentazione grafica e fotografica, le schede US
e le interpretazioni di scavo.
In tal senso è già iniziata da alcuni anni la sperimentazione del sito web in tempo reale
dello scavo del castello di Miranduolo (Chiusdino – SI), in cui giorno per giorno viene
inserito il diario di scavo, tutta la documentazione e le interpretazioni date dagli
archeologi. Seguendo lo schema di tale sito l’obiettivo è quello di creare un contenitore in
cui i responsabili dei vari scavi, senza nessuna esperienza di creazione di pagine web,
possano facilmente mettere on line i risultati delle proprie ricerche in progress.
2. Area studenti con possibilità, tramite iscrizione, nome utente e password, di avere a
disposizione un proprio spazio sui server dell’Insegnamento di Archeologia Medievale, di
realizzare un proprio blog, di tenere i contatti con i docenti, di scaricare e condividere
materiale didattico, di iscriversi on line agli esami ed agli scavi o ricognizioni.
3. Implementazione e sviluppo del già esistente mediacenter con la possibilità di creare
archivi on line dei prodotti multimediali realizzati dall’Area di Archeologia Medievale di
• WordPress
• Xaraya
• XOOPS
21
I fogli di stile a cascata (dall'inglese CSS Cascading Style Sheet) sono il linguaggio definito dal W3C (World Wide
Web Consortium) per definire l'aspetto delle pagine HTML e XHTML. La loro creazione, avvenuta nel 1996 si è resa
necessaria per separare i contenuti dalla formattazione e imporre una programmazione più chiara e facile da
utilizzare, sia per l'autore che per l'utente.
22
BRIGGS, CHAMPEON, COSTELLO, PATTERSON 2002
23
BLOOD 2002
Siena, di materiale didattico (dispense ed articoli scaricabili, presentazioni powerpoint...),
di immagini e di filmati.
4. Progettazione e realizzazione del database on line “Archeologia in rete”. Riprendendo
l’idea del vecchio progetto di “Portale di Archeologia Medievale” l’archivio dovrà essere
in grado di gestire migliaia di link a siti web di Archeologia Medievale, metodologia della
ricerca archeologica ed Archeologia e Informatica. Ogni ricercatore, attraverso una
registrazione con nome utente e password, potrà creare all’interno della banca dati
categorie e sottocategorie in cui inserire la propria bibliografia web (ogni link potrà essere
corredato o meno da una breve descrizione e da una valutazione qualitativa).
Periodicamente il database dovrà indicizzare i link presenti al suo interno, controllarne il
funzionamento e, in caso di mancata risposta del server, comunicare il mal funzionamento
al ricercatore che potrà prontamente eliminarlo dall’archivio o cercare un eventuale
cambio di indirizzo. Infine un motore di ricerca potrà essere utilizzato per trovare
direttamente le risorse interessate e fornire una visualizzazione alternativa a quella
“classica” per categorie e sottocategorie.
5. Area docenti con possibilità, tramite iscrizione, nome utente e password di gestire la
propria attività didattica e comunicare con gli studenti, di avere a disposizione un proprio
blog in cui tenere costantemente aggiornate le proprie ricerche, il proprio curriculum,
segnalare mostre, convegni, tavole rotonde e comunicare con altri archeologi e ricercatori.
6. Archivio di tutti i pannelli esplicativi realizzati nel corso degli anni dall’Insegnamento di
Archeologia Medievale in occasione di mostre, allestimenti museali, parchi archeologici.
Ogni pannello, una volta compresso in un formato immagine adatto al web (GIF24,
JPEG25, PNG26), potrà essere consultato direttamente on line o scaricato in formato pdf. Il
database dovrà essere dotato di un’interfaccia utente facilmente consultabile ed
aggiornabile e disporrà di un motore di ricerca che consentirà di ricercare i vari panneli
per parole chiave, per evento, per argomento e secondo un criterio cronologico.
7. Realizzazione di un forum dedicato all’Archeologia Medievale. Ogni utente iscritto avrà
la possibilità di aprire discussioni relative a temi della ricerca archeologica o della tutela
che potranno essere consultate e discusse on line da docenti, ricercatori, archeologi,
studenti o semplici appassionati di archeologia.
24
Graphic Interchange Format. Formato grafico compresso molto diffuso su Internet. Può visualizzare un massimo
di 256 colori contemporaneamente.
25
Joint Photographic Experts Group. Attualmente JPEG è lo standard di compressione delle immagini fotografiche
più utilizzato. Riduce l'occupazione di spazio delle immagini mediante una efficiente compressione (regolabile) che
introduce una progressiva perdita di definizione. Può visualizzare fino a 16 milioni di colori, ma ad alti tassi di
compressione riduce la qualità dell'immagine
26
Portable Network Graphics. Esistono due tipi di file PNG. Il formato PNG-8 usa colori a 8 bit e presenta molte
analogie con i file di tipo GIF. Risulta utile per la compressione di aree a tinta unita e mantiene i dettagli nitidi.
Il formato PNG-24 supporta colori a 24 bit e presenta molte analogie con i file di tipo JPEG. È adatto sia per le
immagini fotografiche che per le immagini geometriche e in più ha il vantaggio di supportare la trasparenza anche su
più livelli.
8. Possibilità di sfruttare il web per forme di didattica on line via Internet. Per citare solo una
delle più importanti fra le moltissime esperienze estere, a partire dal 1969 in Inghilterra la
Open University (http://www.open.ac.uk/) ha esplorato tutte le strade della didattica a
distanza, integrando corsi a dispense e su audio e videocassette con trasmissioni radio e
televisive, l'uso degli strumenti postali e, da qualche anno, anche di quelli telematici. Non
vi è dubbio che la diffusione di Internet (e dunque il settore dell'on-line learning o
formazione in rete27) apra all'educazione a distanza (distance learning) strade e possibilità
del tutto nuove.
a. Offre innanzitutto la possibilità di una maggiore interazione tra docente e studente,
attraverso forme di apprendimento collaborativo, e tra gli studenti stessi che
possono comunicare fra loro, condividere e discutere problemi ed esperienze. Ma
la possibilità di lavoro didattico collaborativo non riguarda solo gli studenti: la
teledidattica facilita infatti l'interazione anche fra docenti distribuiti sul territorio o
addirittura su scala internazionale. È così possibile, ad esempio, prevedere
all'interno di un corso, accanto al corpus docente 'stabile', l'intervento a distanza di
'docenti ospiti'.
b. Facilita la creazione di itinerari di studio personalizzati, rendendo lo studente
molto più autonomo nella scelta, nella graduazione e nel controllo del proprio
percorso di apprendimento.
c. Permette inoltre notevoli vantaggi anche nella distribuzione e nell'utilizzazione
degli strumenti di sussidio alla didattica: per fare solo un esempio, la
consultazione a distanza di biblioteche e videoteche può permettere sia ai docenti
che agli studenti di utilizzare in qualunque momento risorse essenziali al loro
percorso di apprendimento, in maniera semplice e immediata e senza necessità di
spostamenti fisici.
d. L'educazione a distanza per via telematica può utilizzare sia strumenti di
comunicazione asincrona, sia strumenti di comunicazione sincrona. Nel primo
caso, l'interazione degli studenti fra loro e con i docenti avviene sfruttando la posta
elettronica, o appositi sistemi di messaggistica come le liste o i newsgroup, mentre
i contenuti didattici possono essere in rete, ad esempio sotto forma di pagine Web.
Nel secondo caso si possono utilizzare strumenti quali stanze chat e
videoconferenze, eventualmente integrati da archivi nei quali depositare - sotto
forma di file - documenti, dispense, materiali multimediali.
e. È ormai relativamente semplice realizzare su Web anche strumenti di
autovalutazione, ad esempio questionari interattivi e simulazioni.
In definitiva il Portale di Archeologia Medievale ed i vari siti web a esso connessi dovranno
essere gestiti attraverso applicazioni di Content Management che permettano una netta
separazione dei contenuti dalla grafica del sito e soprattutto snelliscano le procedure di
aggiornamento ed immissione di nuove informazioni on line
5. TEMPI DELLA RICERCA
27
ELETTI 2002
Il progetto seguirà nel triennio la seguente scansione temporale:
1° Anno – SCELTA DELLE APPLICAZIONI CMS E SPERIMENTAZIONE DEL SOFTWARE
Una prima fase della ricerca sarà dedicata alla scelta dei migliori software
open source di content management. Probabilmente, date le esigenze e le
caratteristiche molto differenti dei vari servizi che dovrà gestire il portale, sarà
necessario utilizzare programmi diversi e sviluppare moduli interni capaci di
gestire formati di dati digitali molto eterogenei (immagini, filmati, testi,
prodotti multimediali, QTVR, prodotti powerpoint).
In seguito comincerà la fase di creazione della grafica, delle interfacce utente e
di navigazione delle varie sezioni del portale. Le pagine web dovranno essere
in linguaggio XHML valido e soddisfare i requisiti di accessibilità ad utenti
disabili richiesti dalle direttive del W3C e dalla legge Stanca 9 gennaio 2004,
n. 4.
2° Anno – IMMISSIONE DEI DATI ALL’INTERNO DELLE BANCHE DATI
Nella seconda parte del progetto (secondo anno di ricerca) verrà curata la
realizzazione dei database e l’immissione dei contenuti.
Attenzione particolare sarà destinata allo sviluppo di interfacce multiutente,
funzionanti via browser, che permetteranno a più redattori di inserire on line i
contenuti senza nessuna esperienza di programmazione, linguaggi o editor
web.
Gran parte del lavoro sarà incentrata sullo sviluppo di un modello di sito web
aggiornabile in tempo reale sul modello di quello sperimentato per lo scavo del
castello di Miranduolo (Chiusdino – SI)28.
3° Anno – VERIFICA DEI RISULTATI E TEST DI USABILITÀ
1. La fase finale del progetto (terzo anno di ricerca) sarà dedicata a testare
sia l’usabilità del portale da parte degli utenti, sia delle applicazioni di
gestione e immissione dei contenuti da parte dei redattori e
collaboratori.
2. Stesura della tesi.
BIBLIOGRAFIA
BERNERS-LEE 2001 = BERNERS-LEE T., L'architettura del nuovo Web, Milano
BLOOD 2002 = BLOOD R., The Weblog Handbook, Cambridge (Mass.)
BRIGGS, CHAMPEON, COSTELLO, PATTERSON 2002 = BRIGGS O., CHAMPEON S., COSTELLO E.,
PATTERSON M., Cascading Style Sheet (CSS): Fogli di stile per il web, Milano
CIOTTI 2004 = CIOTTI F., Manuale XML per le scienze umane, Roma-Bari
ELETTI 2002 = ELETTI V. (a cura di), Che cos'è l'e-learning, Roma
28
http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/MIRANDUOLO/MIR.html
FRANCOVICH, ISABELLA 2004 = FRANCOVICH R., ISABELLA L., “Un portale per l’Archeologia
Medievale”, in “Archeologia e Calcolatori”, 15, Firenze
ISABELLA, SALZOTTI, VALENTI 2001 = ISABELLA L., SALZOTTI F. VALENTI M., “L’esperienza
dell’insegnamento di Archeologia Medievale nel campo dell’informatica applicata”, IN DE
MARCHI M., SCUDELLARI M., ZAVAGLIA A.,“Lo spessore storico in urbanistica”, Mantova
NIELSEN 2000 = NIELSEN J., Web usability, Milano
VISCIOLA 2000 = VISCIOLA M., Usabilità dei siti web, Milano
RISORSE WEBOGRAFICHE
http://www.html.it
Portale dedicato all’uso dell’HTML ed a tutti i linguaggi del web
http://archeologiamedievale.unisi.it
Portale di Archeologia Medievale dell’Università di Siena
http://www.paesaggimedievali.it/lab_liaam.html
Sito web del LIAAM (Laboratorio di Informatica Applicata all’Archeologia Medievale)
http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/LINK/index.html
Sezione “Archeologia in rete” del Portale di Archeologia Medievale
http://www.paesaggimedievali.it/luoghi.html
Sezione del sito web “Archeologia del Paesaggi Medievali” che raccoglie la pagine dedicate agli
scavi dell’area di Archeologia Medievale dell’Università di Siena
http://shaq.archeo.unisi.it/gps/index.cfm
GPS – Stazione di riferimento di Siena
http://www.paesaggimedievali.it/atlante/index.html
Atlante delle Fotoaeree oblique della Toscana
http://www.archeogr.unisi.it/repetti/
“Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana” di Emanuele Repetti
http://archeologiamedievale.unisi.it/mediacenter/
Mediacenter di Archeologia Medievale
http://www.w3.org/WAI/
Sito web del W3C con le linee guida sull’accessibilità dei siti web
http://www.camera.it/parlam/leggi/04004l.htm
Legge Stanca 9 gennaio 2004, n. 4
http://archeologiamedievale.unisi.it/NewPages/MIRANDUOLO/MIR.html
Sito web aggiornato in tempo reale dello scavo del castello di Miranduolo (Chiusdino –SI)
Figura 1. Home Page del Portale di Archeologia Medievale
Figura 2. Mediacenter di Archeologia Medievale. E' possibile visionare tutti i filmati
dell’archivio video dell’ Area di Archeologia Medievale dell’Università di Siena.
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