18 ottobre 2012-Agrigento Ordine degli Ingegneri di Agrigento Dott. Ing. Giuseppina Ciulla L’involucro edilizio è l’elemento di separazione tra l’ambiente interno e quello esterno Il suo compito è far sì che, nonostante la variabilità che caratterizza l’ambiente esterno, le condizioni all’interno siano stabilmente confortevoli Se l’obbiettivo del progettista è quello di rendere minimi gli effetti disturbanti provocati dalle condizioni esterne, ben si comprende perché sia soprattutto richiesta all’involucro la capacità di "isolare” Meno immediata è la necessità di " stabilizzare ” le condizioni di comfort. Un camper o un prefabbricato leggero ha delle pareti con un ottimo isolamento termico, eppure la qualità del comfort all’interno non è certamente esaltante In estate la capacità di “isolare” delle pareti serve talmente poco che è indispensabile tenere costantemente in funzione un condizionatore Al contrario, nelle stesse condizioni, all’interno di una antica casa in muratura, priva di ogni sorta di materiale isolante, si può godere di una piacevole frescura. Per la natura dei materiali impiegati nell’edilizia, la velocità di evoluzione dei fenomeni termici è nettamente governata dalla conduzione, tanto da potere considerare, rispetto ad essa, quasi istantanei gli altri scambi per convezione ed irraggiamento Il ritardo temporale con cui un flusso termico attraversa una struttura dal lato esterno a quello interno è espresso dallo sfasamento dell’onda termica. Lo smorzamento dell’onda termica esprime il rapporto percentuale tra la massima oscillazione termica della superficie interna ed esterna. L’inerzia termica legata al fenomeno conduttivo è capace di : mitigare le oscillazioni di temperatura nell’ambiente realizzare migliori condizioni di benessere limitare i costi di installazione e di gestione degli impianti Il valore massimo della potenza termica richiesta per la climatizzazione estiva può essere ridotto sfasando in modo adeguato gli istanti in cui il carico termico per ventilazione e quello per trasmissione raggiunge il picco giornaliero Con un valore del carico massimo di raffreddamento più limitato, sarà necessario dimensionare un impianto con taglia e costo sicuramente inferiori ; tale impianto avrà inoltre un migliore rendimento energetico globale Sfruttare il fenomeno di inerzia termica delle pareti di involucro significa conoscere e definire la sua: 1. Capacità Termica Indica la quantità di calore necessaria per innalzare di 1K la temperatura di un 1 kg del materiale stesso. J Ct m c p V c p K 2. Resistenza Termica (stazionario) Indica la difficoltà che ha il calore nell'attraversare un mezzo. Ri si i n Rt Rsi Ri Rse i 1 m2 K W 1 W U Rt m2 K Trasmittanza Termica Trasmittanza Termica Totale 1 Indica il flusso di calore che per ogni grado Kelvin di U differenza di temperatura, in regime stazionario, attraversa Rt l’unità di superficie della parete Trasmittanza Termica lineica Li i Indica il flusso di calore disperso nelle singole zone di ponte termico per metro di lunghezza e per differenza di temperatura tra due ambienti . Trasmittanza Termica periodica È il prodotto tra il fattore di attenuazione e la trasmittanza termica totale. Yie U Fd Fattore di attenuazione Fd Qout Qin In base alla zona climatica di appartenenza il D.Lgs. 192/2005 e smi vengono indicati i valori limiti di trasmittanza termica che devono essere rispettati per gli edifici di nuova costruzione. Per la Zona climatica B, dal 1 Gennaio 2010 2. U=0,32 W/m2K 1. U=0,41 W/m2K 3. U=0,46 W/m2K 4. U=2,4 W/m2K Le linee guida nazionali sul rendimento energetico degli edifici limitano la trasmittanza termica periodica a 0,12 W/m2K. Il DPR 59/2009 stabilisce, per tutte la categorie di edifici ove il valore medio di irradianza nel mese di massima insolazione è maggiore di 290 W/m2, che la trasmittanza termica periodica: • • Per le coperture Yie<0,12 W/m2K, Per le pareti perimetrali tale limite può essere sostituito con il limite sulla massa superficiale di 230kg/m2. Caso Studio 1 Caratteristiche in comune: • Spessore di 33 cm • Massa superficiale di 210 kg/m2 • Trasmittanza termica stazionaria di 0,4 W/m2K Fonte: Considerazioni su soluzioni di involucro opaco in regime termico dinamico Caso Studio 1 Fonte: Considerazioni su soluzioni di involucro opaco in regime termico dinamico Caso Studio 1 2A EN ISO 13786:2007 2C 2D 2E 2B 1 Parete omogenea 2.A Isolante interno 2,B Isolante esterno 2,C Isolante verso l’interno 2,D Isolante al centro 2,E Isolante verso l’esterno 2,F Metà Isolante Fonte: Considerazioni su soluzioni di involucro opaco in regime termico dinamico Caso Studio 1 Flusso termico in regime dinamico EN ISO 13786:2008 La soluzione migliore è la 1:senza strato concentrato di isolante. Il flusso termico entrante raggiunge il minimo in corrispondenza del valore massimo di temperatura esterna. Fonte: Considerazioni su soluzioni di involucro opaco in regime termico dinamico Caso Studio 2 Doppio strato con isolante in intercapedine e rivestimento esterno di mattoni faccia a vista; lo strato murario interno è in blocchi di laterizio di 20-25 cm; Doppio strato con isolante e camera d’aria in intercapedine e rivestimento esterno di mattoni faccia a vista; lo strato murario interno è in blocchi di laterizio di 25 cm Monostrato con rivestimento in listelli faccia a vista senza isolante; lo strato murario interno è di 45 cm Fonte: Il comportamento energetico di pareti in laterizio a vista Monostrato con rivestimento a cappotto e listelli in laterizio, lo strato murario interno è in blocchi di laterizio di 30 cm Peculiarità Rivestimento esterno con mattone tradizionale 12 x 25x 5,x 5 cm Rivestimento esterno con mattone semipieno (35%) 12 x 25x 5,x 5 cm Rivestimento esterno con listello in laterizio 6 x 25x 5,x 5 cm Fonte: Il comportamento energetico di pareti in laterizio a vista Rivestimento esterno con listello in laterizio 3,3 x 25x 5,x 5 cm Rivestimento esterno con listello a colla 1 x 25x 5,x 5 cm Piastrella in laterizio incollata con malta cementizia sullo strato di isolante del rivestimento a cappotto Caso Studio 2 Verifica Glaser UNI EN ISO 6946:2008 EN ISO 13786:2008 Caratteristica 1 2 3 4 5 6 7 8 Massa superficiale [kg/m2] 394,75 346,07 331,64 340,39 426,81 378,13 436,03 344,97 U [W/m2K] 0,294 0,281 0,318 0,291 0,293 0,281 0,312 0,285 Spessore [m] 0,410 0,410 0,400 0,413 0,495 0,495 0,523 0,395 Capacità termica [kJ/m2K] 316,1 271,8 292,7 266,1 346,6 303,3 422,4 268,7 Sfasamento [h] 12,78 13,38 10,96 10,94 13 13,51 21,21 12,65 Fattore di attenuazione 0,2 0,17 0,24 0,27 0,18 0,16 0,04 0,12 Fonte: Il comportamento energetico di pareti in laterizio a vista Caso Studio 2 Massa Superficiale Trasmittanza termica Fonte: Il comportamento energetico di pareti in laterizio a vista Caso Studio 2 Sfasamento Fattore di Attenuazione Fonte: Il comportamento energetico di pareti in laterizio a vista Sfasamento di 15h 18’ Sfasamento di 17h 54’ Sfasamento di 9h 30’ Sfasamento di 12h 30’ Sfasamento di 10h 54’ Sfasamento di 4h 48’ Sfasamento di 15h 6’ Sfasamento di 16h 18’ Sfasamento di 23h 54’ Sfasamento di 21h 6’ Sfasamento di 20h 48’ Sfasamento di 23h 12’ •Le prestazioni termiche di qualsiasi elemento di involucro sono strettamente dipendenti dalla stratificazione e dalla tipologia di materiali; •In generale a fronte dell’aumento della massa superficiale corrisponde sempre un aumento dello sfasamento e una riduzione dell’attenuazione; •La massa superficiale della parete non è il solo parametro idoneo a stabile la bontà della prestazione termica; •La posizione dello strato di isolante influisce soprattutto sul fattore di attenuazione, mentre ha poca influenza sul ritardo temporale; •A parità di spessore occorre valutare la leggerezza dell’elemento e la percentuale di foratura; •In generale è consigliato un valore di sfasamento minimo di 8 ore e non superiore a 16 ed un fattore di attenuazione minore di 0,4 . 18 ottobre 2012-Agrigento Ordine degli Ingegneri di Agrigento Dott. Ing. Giuseppina Ciulla