Rivista Italiana di Genetica e Immunologia Pediatrica - Italian Journal of Genetic and Pediatric Immunology
Anno II numero 4 - ottobre 2010 | direttore scientifico: Carmelo Salpietro - direttore responsabile: Giuseppe Micali
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Eritema nodoso e infezione da Chlamydia pneumoniae
Piera Vicchio, Stefania Meduri, Emanuela Moschella, Donatella Comito, Caterina Grosso, Laura Colavita, Luca Alessi, Romina Gallizzi
UOC di Genetica ed Immunologia Pediatrica Università di Messina
Caso clinico
Una ragazza di 15 anni giunge alla nostra osservazione per la comparsa, da circa 3
giorni, di manifestazioni eritematose, ovalari e nodulari, calde e dolenti alla
digitopressione, localizzate agli arti inferiori.
L’anamnesi patologica remota della paziente era silente tranne per aftosi ricorrente
al cavo orale.
Nella settimana precedente il ricovero la ragazza aveva inoltre lamentato artralgie
(di modesta entità).
Gli esami ematochimici effettuati hanno evidenziato un modesto incremento degli
indici di flogosi.
Il pattern autoimmunitario, l’Ace test, il tampone faringo-tonsillare e il TAS,
l’HLA-B51 sono risultati tutti negativi e/o nella norma.
E’ stato comunque avviato trattamento empirico con amoxicillina + acido clavulanico
e FANS. Il successivo riscontro di una forte positività in IgM per Chlamydia
Pneumoniae e la risoluzione delle lesioni dopo trattamento con macrolide, oltre alla
negatività delle altre indagini, ci hanno permesso di porre diagnosi di eritema nodoso
secondario ad infezione da Chlamydia Pneumoniae.
Discussione
L’eritema nodoso è un tipo di panniculite che colpisce il grasso sottocutaneo.
L'eritema nodoso è più frequente nel sesso femminile (4:1 rispetto ai maschi) e in
giovane età (25-40 anni).
Le lesioni si localizzano prevalentemente a livello degli arti inferiori e le loro
dimensioni variano da 1 finanche a 10 cm.
Tali lesioni si presentano come noduli eritematosi, caldi al termotatto e a
distribuzione simmetrica con sedi preferenziali quali ginocchia, caviglie e in regione
tibiale (Fig. 1), in taluni casi le lesioni possono confluire a formare placche nodulari.
L’evoluzione è verso la completa restituito ad integrum cutanea.
Generalmente l’eritema nodoso si associa a sintomi generali quali febbre, astenia,
malessere, artralgie, cefalea, dolori addominali ecc.
Meno frequentemente le manifestazioni cutanee possono essere accompagnate da
sintomi quali linfadenopatia, splenomegalia, epatomegalia e pleurite.
Fig. 1 Eruzione tipica dell’eritema nodoso
I noduli scompaiono normalmente dopo 3-6 settimane anche se sono stati descritti
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casi in cui il tempo di risoluzione è stato più lungo.
Le recidive sono eccezionali.
Si è ormai propensi a considerare l’eritema nodoso come una reazione
immunomediata cutanea a stimoli antigenici.
Spesso l’eritema nodoso compare in associazione a malattie granulomatose quali la
tubercolosi, la sarcoidosi o le malattie infiammatorie croniche intestinali.
L’eziologia comunque è alquanto variabile.
Le cause possono essere molteplici, con più della metà dei casi (55%) che rimane di
natura indeterminata.
Nei restanti casi si può riconoscere un’eziologia infettiva, soprattutto da
Streptococco e Salmonelle nel 28-48% dei casi; da farmaci (es. sulfonamidi,
penicillina, contraccettivi orali) nel 3-10%; come manifestazione di malattie
sistemiche (M. di Behcet, sarcoidosi) nel 11-25%; nel 1-4% è associata a malattie
infiammatorie croniche dell’intestino.
Tra le cause infettive, lo Streptococco beta emolitico sembra essere l’agente
eziologico responsabile di circa il 48% dei casi nella popolazione pediatrica.
Generalmente in questi casi l’eritema nodoso compare dopo 2-3 settimane da una
faringite streptococcica.
Sono stati descritti in letteratura casi di eritema nodoso come manifestazione
primaria di infezione da Chlamydia Pneumoniae ma tale evenienza non è comunque
frequente.
La terapia dipende chiaramente dall’eziologia alla base.
Bibliografia
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Trimestrale di divulgazione scientifica dell'Associazione Pediatrica di Immunologia e Genetica
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