Chlamydia pneumoniae-IgM-sELISA medac Italiano 0123 432-TMB-VPI/010512 FABBRICANTE medac Gesellschaft für klinische Spezialpräparate mbH Fehlandtstraße 3 D-20354 Hamburg DISTRIBUZIONE medac Gesellschaft für klinische Spezialpräparate mbH Geschäftseinheit Diagnostika Theaterstrasse 6 D-22880 Wedel Tel.: Fax: ++49/ 4103 / 8006 – 348 ++49/ 4103 / 8006 - 359 INDIRIZZO PER LE ORDINAZIONI Tel.: Fax: ++49/ 4103 / 8006 - 111 ++49/ 4103 / 8006 - 113 432-TMB-VPI/010512 Chlamydia pneumoniae-IgM-sELISA medac Test immunoenzimatico per la rilevazione di anticorpi di classe IgM anti-C. pneumoniae Cat.no.: 432-TMB PER SOLO USO DIAGNOSTICO IN VITRO INTRODUZIONE Le Chlamydie sono agenti batterici gram-negativi. Sono caratterizzate da un ciclo vitale obbligato di tipo intracellulare a carico delle superfici mucose, delle cellule endoteliali e delle cellule muscolari lisce e, in base a recenti indagini, anche a carico di alcune strutture tissutali del sistema nervoso centrale. Le Chlamydie dipendono dai fosfati ricchi in energia delle loro cellule ospiti e pertanto svolgono un parassitismo di tipo energetico. Il genere Chlamydia comprende quattro specie: C. pneumoniae, C. trachomatis, C. psittaci e C. pecorum. C. pneumoniae e C. trachomatis sono agenti patogeni obbligati dell’uomo. C. psittaci è patogeno per l’uomo e per una varietà di specie animali. Finora C. pecorum è stata isolata soltanto da animali. Le infezioni da C. pneumoniae si verificano in tutto il mondo. La tipologia della malattia, oltre a una sindrome simil-influenzale, comprende sinusite, faringite, bronchite, malattia polmonare ostruttiva cronica, polmonite e artrite reattiva. Allo stato attuale è ancora oggetto di indagine un coinvolgimento eziologico di C. pneumoniae nell’asma di natura infettiva, sarcoidosi, neoplasia polmonare, aterosclerosi, infarto miocardico acuto, infarto cerebrale, sclerosi multipla e insorgenza tardiva di malattia di Alzheimer. Secondo Grayston e Saikku (1989), che per primi hanno descritto questa specie di Chlamydia, quasi ogni persona si infetta e reinfetta con C. pneumoniae nel corso della vita. Il decorso sintomatologico prevalentemente modesto e/o diffuso delle infezioni da C. pneumoniae rende la loro diagnosi più difficile; le infezioni non diagnosticate possono portare a un’evoluzione cronica della malattia con conseguenze gravi. La diagnosi di infezione da C. pneumoniae si basa sull’isolamento del patogeno in colture cellulari, rivelazione diretta dell’antigene, test di amplificazione degli acidi nucleici e sierologia. L’isolamento del 432-TMB-VPI/010512 1 patogeno su colture cellulari richiede normalmente diversi passaggi successivi; richiede tempo, è limitato a particolari laboratori ed è efficace solo in pochi casi. L’immunofluorescenza diretta (IFA) e i test immunoenzimatici per la rivelazione dell’antigene (EIA) non sono stati ancora utilizzati su ampia scala; è stata segnalata una loro bassa sensibilità e specificità. Per il riscontro di anticorpi specie-specifici, la microimmunofluorescenza (MIF) è stata considerata il metodo di scelta. La MIF è laboriosa, soggettiva e richiede notevole esperienza. Tale test non è standardizzato; l’uso di diversi antigeni e l’adozione di differenti criteri per la determinazione del valore soglia per le infezioni pregresse, recenti o in atto creano significative variazioni dei risultati da laboratorio a laboratorio. Il test Chlamydia pneumoniae-sELISA medac impiega un antigene altamente purificato e specifico. La rivelazione di anticorpi IgM, IgA e IgG consente la valutazione dello stato di infezione e il follow-up dopo il trattamento. Gli anticorpi di classe IgM indicano, con un elevato grado di certezza, un’infezione acuta. Il test Chlamydia pneumoniae-sELISA medac ottempera alle esigenze di standardizzazione, obiettività, riproducibilità e automazione nella routine di laboratorio. 432-TMB-VPI/010512 2 PRINCIPIO DEL TEST La piastra è sensibilizzata con una preparazione antigenica di C. pneumoniae altamente purificata. Gli anticorpi specifici del campione diretti contro C. pneumoniae si legano all’antigene. Gli anticorpi anti-IgM umane coniugati con perossidasi si legano agli anticorpi di tipo IgM (P = perossidasi). Incubazione con TMB-substrato (*). La reazione viene bloccata mediante l’aggiunta di acido solforico. L’assorbanza viene letta mediante spettrofotometro. Vantaggi del test Elevata sensibilità e specificità. Le strisce di micropozetti efficiente del test. separabli 432-TMB-VPI/010512 consentono un uso 3 CONTENUTO DEL KIT Cat. no.: 432-TMB 1. MTP Micropiastra: 12 x 8 pozzetti (contrassegnati con CPM, con supporto ed essicante sigillati in una busta di alluminio), separabili, con profilo a U, sensibilizzati con un antigene specifico di C. pneumoniae e siero bovino fetale, pronta per l’uso. 2. CONTROL Controllo negativo: 1 flacone da 1,5 ml di siero umano, pronto per l’uso, di colore blu, contenente siero bovino neonatale, fenolo, ProClinTM 300 e gentamicina solfato. 3. CONTROL + Controllo positivo: 1 flacone da 1,5 ml di siero umano, pronto per l’uso, di colore blu, contenente BSA, fenolo, ProClinTM 300 e gentamicina solfato. 4. WB Tampone di lavaggio: 1 flacone da 100 ml, PBS/Tween (10x), a pH 7,2 - 7,4, contenente ProClinTM 300. 5. BAC-DIL Diluente campioni: 1 flacone da 110 ml, PBS/Tween/siero bovino fetale, a pH 7,0 - 7,2, pronto per l’uso, di colore blu, contenente ProClinTM 300. 6. CON Coniugato: 4 flaconi da 4,5 ml ciascuno, anticorpi di capra antiIgM umane coniugati con HRP, pronto per l’uso, di colore rosso, contenente BSA, fenolo, ProClinTM 300 e gentamicina solfato. 7. TMB TMB-substrato: 1 flacone da 10 ml, pronto per l’uso. 8. STOP Soluzione di stop: 2 flaconi da 11 ml ciascuno, acido solforico 0,5 M (H2SO4), pronto per l’uso. 9. RF-ABS Reattivo assorbente per IgG/Rf: 1 flacone da 4 ml, anticorpi di capra anti-IgG umane, pronto per l’uso, contenente < 0,1 % di sodio azide. 432-TMB-VPI/010512 4 1. CONSERVAZIONE E STABILITÀ Materiale/Reattivo Kit Stato integro Conservazione 2...8 °C Micropiastra aperta Controlli Tampone di lavaggio Diluente campioni Coniugato TMB-substrato Soluzione di stop aperti diluito aperto aperto aperto aperta 2...8 °C nella busta con essiccante 2...8 °C 2...8 °C 2...8 °C 2...8 °C 2...8 °C 2...8 °C Reattivo assorbente aperto per IgG/Rf 2...8 °C Stabilità fino alla data di scadenza 12 settimane 12 settimane 12 settimane 12 settimane 12 settimane 12 settimane fino alla data di scadenza 12 settimane Non utilizzare i reattivi dopo la data di scadenza. 2. REATTIVI E MATERIALI RICHIESTI MA NON FORNITI 2.1. Acqua per iniezione (H2O bidistillata). L’utilizzo deionizzata può disturbare la procedura del test. di acqua 2.2. Micropipette regolabili. 2.3. Contenitori puliti in vetro o in plastica per la diluizione del tampone di lavaggio e dei campioni. 2.4. Un apparecchio adeguato per il lavaggio di micropiastre (p.es. multistepper o lavatore per micropiastre ELISA). 2.5. Incubatore a 37 °C. 2.6. Lettore per micropiastre con filtri a 450 nm e 620 - 650 nm. 3. PREPARAZIONE DEI REATTIVI Prima di iniziare la procedura di test, tutti i componenti del kit devono essere portati a temperatura ambiente. Calcolare il numero di pozzetti richiesti. 3.1. Micropiastra La busta in alluminio deve essere accuratamente risigillata insieme con l’essiccante dopo ogni prelievo dei pozzetti. Per la conservazione e la stabilità dei pozzetti vedi punto 1. 432-TMB-VPI/010512 5 3.2. Tampone di lavaggio Mescolare un volume di tampone di lavaggio (10x) con nove volumi di acqua per iniezione (p.es. 50 ml di tampone di lavaggio (10x) con 450 ml di acqua). Per otto pozzetti sono necessari 10 ml di tampone di lavaggio diluito. I cristalli nel tampone di lavaggio (10x) devono essere disciolti mediante riscaldamento (max. 37 °C) e/o agitazione a temperatura ambiente. Non mescolare i reattivi specifici del kit (micropiastra, controlli, coniugati) di lotti diversi. Per contro il diluente campioni, il tampone di lavaggio, il TMB-substrato, il reattivo assorbente per IgG/Rf e la soluzione di stop sono generalmente intercambiabili per tutti i Chlamydia e Mycoplasma ELISA. I reagenti di altri produttori non possono essere utilizzati. Risultati validi e riproducibili si ottengono seguita attentamente la procedura del test. 4. soltanto se viene CAMPIONI 4.1. Il test è adatto per campioni di siero ma non di plasma. Il campioni dei pazienti possono essere conservati per 7 giorni a 2-8°C. Per una durata più lunga i campioni possono essere conservati a ≤ -20 °C. Si consiglia di evitare ripetuti cicli di scongelamento e congelamento dei campioni. 4.2. Allo scopo di evitare interferenze con titoli elevati di IgG e con fattori reumatoidi, deve essere eseguito un assorbimento per IgG/Rf. 4.3. Il pretrattamento dei sieri, p.es. inattivazione, non è necessario. Questi non devono comunque essere contaminati con microrganismi, né contenere globuli rossi. 5. PROCEDURA DI TEST 5.A. ASSORBIMENTO PER IgG/RF Attenzione: I controlli sono pronti per assorbimento). I volumi di seguito indicati determinazioni singole. l’uso si 432-TMB-VPI/010512 (non riferiscono è necessario soltanto a 6 5.A.1. Siero: diluire 10 µl di siero con 240 µl di diluente campioni (diluizione 1:25). 5.A.2. Assorbimento: mescolare 30 µl di reattivo assorbente per IgG/Rf con 30 µl di siero diluito (diluizione 1:50) e incubare per 15 min a temperatura ambiente. Alternativa: l’assorbimento può essere eseguito a 2 - 8 °C durante tutta la notte. 5.A.3. La diluizione del test è ora di 1:50. 5.B. ESECUZIONE DEL TEST 5.B.1. Tagliare la busta di alluminio al di sopra della chiusura e prelevare il numero richiesto di pozzetti (vedi 3.1.). I pozzetti sono pronti per l’uso e non devono essere sottoposti a lavaggio. 5.B.2. Pipettare 50 µl di diluente campioni nel pozzetto A1 come bianco (vedi 6.A.) e 50 µl di controllo negativo (in duplicato), controllo positivo, e campioni diluiti dei pazienti. Se necessario i pozzetti possono essere mantenuti in camera umida a temperatura ambiente per un massimo di 30 min prima di procedere. 5.B.3. Incubare i pozzetti per 60 min (± 5 min) a 37 °C (± 1 °C) in camera umida o sigillati con un cartoncino da incubazione. 5.B.4. Al termine dell’incubazione lavare i pozzetti tre volte con 200 µl di tampone di lavaggio per pozzetto. Porre attenzione affinché tutti i pozzetti siano pieni. Dopo il lavaggio scuotere i pozzetti su carta da filtro. Non lasciare asciugare i pozzetti! Procedere immediatamente! 5.B.5. Aggiungere il coniugato (di colore rosso) in ogni pozzetto. Se il test viene eseguito manualmente devono essere pipettati 50 µl di coniugato in ogni pozzetto. Attenzione: Allorché si utilizzano apparecchiature automatiche, devono essere pipettati 60 µl di coniugato in ogni pozzetto a causa della elevata evaporazione nelle camere di incubazione degli apparecchi. 432-TMB-VPI/010512 7 La convalida del test ha confermato che il kit può essere automatizzato. Si raccomanda tuttavia di verificarne la compatibilità con la strumentazione disponibile in laboratorio. 5.B.6. Incubare nuovamente per 60 min (± 5 min) a 37 °C (± 1 °C) in camera umida o sigillati con un cartoncino da incubazione. 5.B.7. Al termine dell’incubazione lavare nuovamente i pozzetti (vedi 5.B.4.). 5.B.8. Aggiungere 50 µl per 30 min (± 2 sigillati con un campioni positivi 5.B.9. Arrestare la reazione mediante l’aggiunta di 100 µl di soluzione di stop a ogni pozzetto. I campioni positivi si colorano di giallo. di TMB-substrato a ogni pozzetto e incubare min) a 37 °C (± 1 °C) in camera umida o cartoncino da incubazione per l’oscurità. I si colorano di blu. Pulire la superficie inferiore dei pozzetti prima della lettura e verificare l’assenza di bolle d’aria nei pozzetti. La lettura deve essere effettuata entro 15 min dall’aggiunta della soluzione di stop. 5.C. TABELLA PER L’ASSORBIMENTO PER IgG/RF Indicazione per singola determinazione 10 µl di siero + 240 µl di diluente campioni 250 µl; dil. 1:25 30 µl di reattivo assorbente per IgG/Rf + 30 µl di siero diluito 60 µl; dil. 1:50 Vortex Incubare per 15 min a temperatura ambiente o a 2 - 8 °C durante tutta la notte Diluizione del test 1:50 432-TMB-VPI/010512 8 5.D. TABELLA PER LA PROCEDURA DI TEST Bianco (A1) Diluente campioni Controllo negativo Controllo positivo Campione assorbito Controllo negativo 50 µl - 50 µl - Controllo positivo 50 µl - Campione 50 µl Incubare per 60 min a 37 °C, lavare 3 x con 200 µl di tampone di lavaggio Coniugato 50/60 µl*) 50/60 µl*) 50/60 µl*) 50/60 µl*) Incubare per 60 min a 37 °C, lavare 3 x con 200 µl di tampone di lavaggio TMB-substrato 50 µl 50 µl 50 µl 50 µl Incubare per 30 min a 37 °C nell’oscurità. Soluzione di stop 100 µl 100 µl 100 µl 100 µl Lettura spettrofotometrica a 450 nm (rif. 620 - 650 nm) *) procedura manuale/automatica (vedi 5.B.5.). 6.A. CALCOLO DEI RISULTATI (VALIDITÀ) Leggere i valori di assorbanza a 450 nm (lunghezza d’onda di riferimento 620 - 650 nm). Sottrarre il valore di assorbanza del bianco (pozzetto A1) da tutti gli altri valori di assorbanza. Il valore di assorbanza del bianco deve essere < 0,100. Il valore di assorbanza media del controllo negativo deve essere < 0,100. Il valore di assorbanza del controllo positivo deve essere > 0,800. Valore soglia = Valore di assorbanza media del controllo negativo + 0,380 Zona grigia = Valore soglia ± 10 % Ripetere il test nel caso che i risultati non corrispondano alle specifiche sopra descritte. 432-TMB-VPI/010512 9 6.B. VALUTAZIONE DEI RISULTATI 6.B.1. QUALITATIVA Risultato Valutazione assorbanza < zona grigia assorbanza del valore soglia ± 10 % assorbanza > zona grigia negativo dubbio positivo 6.B.2. QUANTITATIVA Indice del valore soglia = Assorbanza del campione Assorbanza del valore soglia Valutazione < 0,9 0,9 - 1,1 > 1,1 negativo dubbio positivo I campioni con valori di assorbanza nella zona grigia devono essere nuovamente sottoposti a test insieme con un campione fresco prelevato 14 giorni dopo al fine di valutare un’eventuale variazione del titolo. I risultati devono essere sempre interpretati in correlazione ai dati clinici e a parametri diagnostici addizionali. Elevate concentrazioni di emoglobina e di bilirubina nel siero non influenzano i risultati. Elevate concentrazioni di lipidi possono tuttavia aumentare i valori di assorbanza dei campioni negativi. In casi singoli non possono essere escluse reazioni crociate con anticorpi anti-nucleari, anticorpi eterofili e anticorpi antiC. psittaci e anti-C. trachomatis. 432-TMB-VPI/010512 10 6.C. INTERPRETATIONE SPECIFICA delle IgM/IgA/IgG Risultati possibili IgM IgA IgG COI* COI COI Interpretazione >1,1 + <0,9 - <0,9 - 1. Indicazione sierologica di uno stadio precoce d’infezione o di stimolazione policlinale delle cellule B. Ritestare gli anticorpi IgM, IgA e IgG dopo 14 giorni. >1,1 + >1,1 + <0,9 - 2. Indicazione sierologica di un’infezione acuta. Ritestare le IgG dopo 14 giorni. >1,1 + <0,9 - >1,1 + 3. Indicazione sierologica zione acuta. di un’infe- >1,1 + >1,1 + >1,1 + 4. Indicazione sierologica zione acuta. di un’infe- <0,9 - >1,1 + >1,1 + 5. Indicazione sierologica un’infezione corrente1. Ritestare IgA e IgG dopo 14 giorni. <0,9 - <0,9 - >1,1 + 6. Indicazione sierologica di un’infezione passata. In caso di sospetto clinico ritestare dopo 14 giorni l’andamento degli anticorpi IgG e IgA. <0,9 - >1,1 + <0,9 - 5. Indicazione sierologica di uno stadio precoce d’infezione o di IgA2 persistenti. Ritestare gli anticorpi IgM, IgA e IgG dopo 14 giorni. <0,9 - <0,9 - <0,9 - 8. Nessuna indicazione sierologica di infezione corrente o passata3. In caso di sospetto clinico ritestare gli anticorpi IgM, IgA e IgG dopo 14 giorni. di le * Indece Cut-off Commento: I risultati borderline possono indicare un inizio o una regressione dell’infezione. Si consiglia di rieseguire l’analisi dopo 14 giorni. 432-TMB-VPI/010512 11 1 Un’infezione corrente potrebbe indicare: - un’infezione cronica con persistenza del patogeno: i valori COI degli anticorpi rimangono costanti per diverse settimane. - un’infezione cronica: i valori COI degli anticorpi aumentano significatamente. - concentrazione elevata di IgG: non può essere esclusa un’infezione acuta. In accordo con Grayston et al. (1989), titoli di IgG MIF ≥ 1:512 indicano un’infezione acuta. 2 Si possono osservare singoli casi in cui si rileva la persistenza di anticorpi IgA. Questo fenomeno immunologico appare in diverse infezioni batteriche. Una rilevanza clinica non è apprezzabile. 3 In casi di infezioni acute da C. pneumoniae i risultati sierologici anticorpali possono essere negativi nonostante la presenza di sintomi clinici e di positività antigenica. Se è richiesto una conferma sierologica di un risultato positivo per l’antigene o un follow-up, si raccomanda di eseguire il test dopo 14 giorni per verificare la siero-conversione. 432-TMB-VPI/010512 12 7. PRESTAZIONI METODOLOGICHE DEL KIT Le prestazioni metodologiche del kit sono state valutate nel corso della valutazione diagnostica. 7.A. SPECIFICITÀ E SENSIBILITÀ Per la determinazione della specificità sono stati valutati 121 sieri risultati negativi mediante MIF per IgM anti-C. pneumoniae (31 pazienti con sospetto clinico di infezione da Chlamydia (1) e 90 pazienti con malattie veneree, positivi alla coltura per C. trachomatis (2) e 159 sieri negativi per IgM (ELISA di riferimento) provenienti da donatori di sangue (3) (uomini e donne di età compresa tra 20 e 60 anni). Per la determinazione della sensibilità sono stati valutati 38 sieri di pazienti con infezioni respiratorie (4). Mediante MIF si sono rilevate IgM anti-C. pneumoniae in tutti i sieri. Gruppo di pazienti Specificità IgM Sieri senza anticorpi IgM anti-C. pneumoniae mediante MIF: (1) Pazienti con sospetto di infezione da Chlamydia (n = 31) (2) Pazienti con malattie veneree (n = 90) Sieri negativi per IgM anti-C. pneumoniae all’ ELISA di riferimento: (3) Donatori di sangue (n = 159) Gruppo di pazienti 90 % (28/31) 98 % (88/90) 99 % (157/159) Sensibilità IgM Sieri contenenti anticorpi IgM anti-C. pneumoniae mediante MIF: (4) Pazienti con infezioni respiratorie (n = 38) 432-TMB-VPI/010512 97 % (37/38) 13 7.B. PRECISIONE Campione NC BC PC N° 1 N° 2 Variazione intra-saggio Assorbanza media 0,036 0,503 1,216 0,844 0,719 SD CV (%) n 0,003 0,027 0,047 0,063 0,042 8 5 4 7 6 21 21 21 21 21 Campione NC BC PC N° 3 N° 4 Variazione intersaggio (n = 11) AssorSD CV banza (%) media 0,035 0,003 9 0,521 0,027 5 1,225 0,063 5 0,051 0,004 8 0,848 0,061 7 NC = controllo negativo; BC = controllo basso positivo (non incluso nel kit); PC = controllo positivo AVVERTENZE E PRECAUZIONI Al fine di evitare la flaconi e i loro tappi. contaminazione crociata non scambiare i I reattivi devono essere richiusi immediatamente dopo l’uso al fine di evitare l’evaporazione e la contaminazione microbica. Dopo l’uso i reattivi devono essere conservati come indicato, al fine di garantire la loro conservazione. Dopo l’uso tutti i componenti del kit devono essere conservati nella confezione originale al fine di evitare di mescolare i reattivi di altri test o lotti (vedi anche 3). REGOLE DI SICUREZZA Devono essere rispettate le norme locali di sicurezza. I reattivi di origine umana sono stati sottoposti a test e riscontrati negativi per HBsAg, per anticorpi anti-HIV-1/2 e antiHCV. Ciò nonostante, si raccomanda vivamente che tali materiali, così come quelli di origine animale (vedi contenuto del kit), vengano considerati come potenzialmente infettivi e pertanto manipolati con tutte le necessarie precauzioni. SMALTIMENTO I residui di sostanze chimiche e di preparati sono generalmente considerati come rifiuti a rischio. L’eliminazione di questo tipo di rifiuti è regolata dalle leggi e dalle norme nazionali e regionali. Contattare le autorità locali o le Compagnie di smaltimento rifiuti al fine di ottenere informazioni relative allo smaltimento dei rifiuti a rischio. Data della revisione: 01.05.2012 432-TMB-VPI/010512 14 BIBLIOGRAFIA Balin, B.J., Gérard, H.C., Arking, E.J., Appelt, D.M., Branigan, P.J., Abrams, J.T., Whittum-Hudson, J.A., Hudson, A.P.: Identification and localization of Chlamydia pneumoniae in the Alzheimer’s brain. Med. Microbiol. Immunol. 187, 23-42 (1998). Christiansen, G., Boesen, T., Hjerno, K., Daugaard, L., Mygind, P., Madsen, A.S., Knudsen, K., Falk, E., Birkelund, S.: Molecular biology of Chlamydia pneumoniae surface proteins and their role in immunopathogenicity. Am. Heart J. 138, 491-495 (1999). Danesh, J., Collins, R., Peto, R.: Chronic infections and coronary heart disease: is there a link? Lancet 350, 430-436 (1997). Elkind, M.S., Lin, I.F., Grayston, J.T., Sacco, R.L.: Chlamydia pneumoniae and the risk of first ischemic stroke. The Northern Manhattan stroke study. Stroke 31, 1521-1525 (2000). 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