MITIS ITIS MAGAZINE MARZO 2015 Il mensile dell’Istituto Tecnico Industriale “E. Majorana” di Cassino 8 marzo: festa della donna. forza e il coraggio di reagire e di riprendersi la necessaria dignità. A coloro che nella drammaticità della guerra sono costrette a vedere figli soffrire o assistere impotenti alla loro morte. Se lo ricordano tutti quando per le strade notano banchi vendita dell’ultima ora tutti colorati di mimose. Se lo ricordano le donne che in quel giorno riflettono e sorridono di più. Se lo ricordano gli uomini che fanno La sensibilità delle donne è gli auguri senza sapere bene enorme e va festeggiata. Ne siamo convinte. Vorremmo peper cosa. rò il giusto riconoscimento quoAuguri, affinché le donne pos- tidiano, e non per la bellezza, sano procedere volenterose e per le abilità culinarie o per l’etenaci nel percorso di vita che sperienza lavorativa domestica. per molte è più simile ad un pesante fardello. Auguri perché Aspettiamo il riconoscimento. possano essere sempre multi- Ma nel frattempo, strizzando tasking nel ruolo di donne, ma- l’occhio a Darwin, supponiamo dri, mogli, gran lavoratrici, pa- che le nostre spalle si siano zienti interpreti dei tanti mes- fortificate attraverso secoli di saggi silenziosi di chi le circon- ricerca affannosa di un ruolo dignitoso, di equità nella distrida. buzione dei carichi di lavoro, La vita non è facile per nessu- del riconoscimento delle pari no. Per le donne lo è molto me- opportunità. no. Per alcune in particolare è E mentre tutti ci fanno gli auguai limiti dell’accettabilità. ri, noi donne continuiamo a creAuguri. Alle donne che faticano dere nelle nostre possibilità. per il riconoscimento dei diritti Ricordiamole tutti giorni, sofondamentali alla vita. A coloro prattutto in quelli più difficili. che subiscono violenze e maltrattamenti affinché trovino la GDP. 1 In questo numero: MATEMATICA. CHE PASSIONE FESTA DELLA DONNA A SCUOLA. SAN BENEDETTO Rubriche LEGGIAMO? I-SPEAK i “La natura ha detto alla donna: sii bella se puoi, saggia se vuoi, ma degna di stima sempre.” Beaumarchais MATEMATICA … CHE PASSIONE Dalle lezioni del prof. B. A. Nodargi L’ipotesi del continuo (COME SONO STRANI I MATEMATICI …!) L’ipotesi del continuo afferma: “Non esiste alcun insieme la cui cardinalità è strettamente compresa fra quella dei numeri interi e quella dei numeri reali” Se si trovasse un insieme S che rendesse falsa l'ipotesi del continuo, sarebbe impossibile trovare una corrispondenza biunivoca tra S e gli interi: ci sarebbe sempre qualche elemento di S (in realtà un numero infinito) "lasciato fuori". Allo stesso tempo, sarebbe impossibile trovare una corrispondenza biunivoca tra S e i numeri reali; in questo caso saremmo sempre costretti a "lasciare fuori" un numero infinito di numeri reali. In matematica, l’ipotesi del continuo è un’ipotesi avanzata da Georg Cantor che riguarda le dimensioni possibili per gli insiemi infiniti. Cantor introdusse il concetto di cardinalità e di numero cardinale per confrontare tra loro insiemi transfiniti, e dimostrò l’esistenza di insiemi finiti di cardinalità diversa, come ad esempio i numeri naturali e i numeri reali. Per dare una dimostrazione formale dell’ipotesi, occorre iniziare con una definizione: “due insiemi hanno la stessa cardinalità se possono essere messi in corrispondenza biunivoca” Determinare la cardinalità degli insiemi finiti non porta ed alcun problema, non si può affermare altrettanto degli insiemi infiniti. Già Galileo aveva fatto notare come i quadrati perfetti, anche se sembrano essere molto meno dei numeri interi, si possono porre in corrispondenza biunivoca con questi ultimi. Consideriamo l’insieme dei numeri razionali. Si potrebbe pensare che questi ultimi siano più degli interi e meno dei reali, invalidando l’ipotesi del continuo. In realtà è possibile dimostrare che i numeri razionali possono essere posti in corrispondenza biunivoca con gli interi, e quindi la cardinalità dell’insieme dei numeri razionali è uguale a quella degli interi: sono entrambi insiemi numerabili. D’altro canto, il metodo diagonale di Cantor mostra che gli interi e i reali non hanno la stessa cardinalità, quindi l’ipotesi del continuo ha un senso: in pratica, ogni sottoinsieme del continuo (cioè dell’insieme dei numeri reali) che comprende gli interi ha la medesima cardinalità di questi ultimi, o la medesima cardinalità del continuo stesso. (… PARLANO DI CARDINALITA’ COME SE TUTTO FOSSE NUMERABILE? ) MATTEO TORTOLANO II SEZ.I 2 A SCUOLA DI GIORNALISMO Sabato 7 marzo 2015 si è tenuto nel nostro istituto un incontro con i giornalisti Fernando Riccardi, caporedattore del noto quotidiano locale “L’Inchiesta", e la dott.ssa Ornella Massaro. I giornalisti hanno messo in evidenza la facilità di stampa dei nostri giorni rispetto al passato, in quanto grazie alla tecnologia si riescono a riprodurre i giornali in modo più pratico e veloce. Come avviene tutto ciò? I giornalisti si riuniscono in mattinata, controllano la veridicità delle notizie, fanno le loro scelte e la sera, attraverso un processo tecnologico, si procede alla stampa dei giornali che noi siamo soliti comprare ogni giorno. Inoltre, il dott. Riccardi ha parlato a lungo dell’impegno di questo lavoro, facendo riferimento ai giornalisti che molte volte rischiano la vita recandosi in luoghi dove vi sono frequenti guerre. Riguardo alla struttura del giornale ci hanno presentato una figura importante, l’ opinionista, il quale ha la funzione di esprimere il proprio parere su un argomento importante. Il tema più “forte”, che viene spesso trattato e che attira maggiormente l’interesse del lettore, è quello della cronaca locale ovvero le notizie che riguardano arresti, violenze, omicidi, corruzione... Secondo noi, questa giornata ci ha aiutato a scoprire i segreti del mestiere e tutto il lavoro che c’è dietro alla pubblicazione di un giornale. CIONE LAURA CIONE LORENZO TUMOLILLO SAMUELE 1 SEZ I “ITIS INCONTRA”: LEZIONE DI GIORNALISMO “Cucina Giornalistica”. Così il dott. Fernando Riccardi ha definito l’arte di comporre articoli agli studenti del biennio dell’istituto tecnologico “E. Majorana”. Lo scorso 7 marzo la dott.ssa Ornella Massaro, presidente della cooperativa editoriale “L’inchiesta”, e il dott. Fernando Riccardi, scrittore e capo redattore del quotidiano L’inchiesta, hanno tenuto una conferenza presso il nuovo laboratorio storico- linguistico del dipartimento sul tema “La scrittura giornalistica”. Invitati dalla responsabile del nostro laboratorio, prof.ssa Rita Matera e dalle proff. Monica Antonescu, responsabile del progetto “Il quotidiano in classe”, e Geny Di Palo, responsabile della redazione del nostro mitico giornalino d’istituto “MITIS”, gli alunni delle classi prime sez. A e sez. I, impegnati nel progetto di cui sopra, insieme con gli studenti della redazione giornalistica di Mitis, hanno potuto partecipare all’interessante incontro. Le tecniche, i “trucchi” di composizione giornalistica, la struttura di un giornale e più precisamente del quotidiano “L’inchiesta” sono stati i temi analizzati. I due ospiti hanno dato vita con noi giovani reporter in erba ad un piacevole dibattito che ci ha permesso di conoscere “da vicino” il mondo della carta stampata. Un incontro piacevole che avrà presto un seguito perché i giornalisti ci hanno invitato in redazione per vedere “dal vivo” come e quanto sia complesso “confezionare” ogni giorno un quotidiano. ANNALISA PALATELLA 1 A, LORENZO LEPORE E MARTINA PRINCIPE 1 B , 3 A SCUOLA… FESTA DELLA DONNA Opinioni contrastanti caratterizzano da molto tempo la nostra società; in esse troviamo il pensiero che hanno alcuni individui nei confronti della donna. Per secoli la donna è stata solamente partecipe passiva della società perché è sempre stata considerata un essere inferiore, portando l’uomo molte volte ad avere il sopravvento su di lei, a dominarla. Spesso le sono state attribuite opinioni negative in ogni ambito, è stata in molte occasioni oggetto di derisione; a volte usata come un oggetto. Pensieri maschilisti hanno portato, e purtroppo ancora oggi portano, gli uomini a manifestare la loro apparente superiorità attraverso episodi negativi di qualunque genere che molte volte si riassumono con la parola “violenza”. Non si tratta solo di abusi sessuali, cosa che associamo subito alla parola senza pensare che ne esistono altri di modi, modi più subdoli. Questi riguardano la così detta “ violenza verbale” che comprende minacce, offese pesanti, insulti ma anche osservazioni che potrebbero portare la donna ad uno stato di male interiore, di inferiorità, di inadeguatezza, uno stato uguale a quello che si otterrebbe con un atto di violenza fisica. Nonostante le continue derisioni, le discriminazioni nell’ambito sociale, la donna ha saputo affrontare ed arrivare ad un livello intellettuale e lavorativo elevato, riuscendo a raggiungere i propri obiettivi e, inoltre, ad essere quasi un punto di riferimento per molte persone. 4 A scuola, con la manifestazione dell’11 marzo, abbiamo voluto rappresentare la fondamentale importanza che la donna ha nel mondo di oggi, trasmettendo emozioni attraverso la musica, la danza, la poesie e le nostre considerazioni. Abbiamo cercato di rappresentare la sofferenza che certe azioni causano alle donne, l’indecisione su cosa fare quando si subisce una violenza, ma anche la rinascita della donna, la sua forza. Anche se le situazioni di difficoltà restano, le donne devono continuare a dimostrare coraggio, perché tutti abbiamo la stessa importanza e le donne, con i loro pregi e difetti valgono, valgono davvero. MARIKA ANTONELLI II D LAURA FERRI II D 21 MARZO: SAN BENEDETTO CASSINO IN FESTA ATTRAVERSO LA STORIA “FIERA DEL SANTO PATRONO BENEDETTO” Nell’edizione 2015 della “Fiera del Santo Patrono”, tradizionale appuntamento per le scuole del territorio e occasione di presentazione dei risultati di ricerche sul mondo medievale, abbiamo proposto di “rileggere” una pagina del nostro passato, quando Cassino si chiamava San Germano ed era la capitale di uno Stato Ecclesiastico fra i più ricchi del Medio Evo. Il 23 luglio del 1230, in quella che era la Chiesa Maggiore di San Germano e che ora è la Chiesa Madre di Cassino, venne firmato, fra l’imperatore Federico II di Svezia e papa Gregorio IX, il trattato di pace passato alla storia come “Pace di San Germano”. Un evento storico di rilievo, riportato nei libri di storia, ma poco presente nella memoria dei Cassinati, sebbene abbia coinvolto eminenti personaggi del tempo. JORDY CALCE 1G 5 Harry Potter è una serie di romanzi fantasy suddivisa in 7 volumi. Il primo volume è” Harry Potter e la pietra filosofale”in cui inizia la storia e le avventure di Harry. Harry viene lasciato da un signore sconosciuto davanti la porta degli zii Dursley ai quali viene chiesto di prendersene cura. Harry cresce infelice poiché viene maltrattato e umiliato. Quando compie 11 anni comincia a ricevere molte lettere che vengono nascoste fin dall’inizio dagli zii, finché un giorno il guardiano di Hogwarts non rivela ad Harry la sua natura di mago e che i genitori erano stati uccisi da Valdemort. Cosi Harry diventa molto noto tra i maghi e comincia a frequentare Hogwarts (dopo varie opposizioni da parte degli zii).Harry si procura il necessario per essere un mago e nella stazione conosce altri studenti: Hermione Ganger, Ron Fred e George Weasley e ancheDraco Malfoy. Nella scuola i ragazzi vengono accolti dal cappello parlante che ha il compito di smistare i nuovi studenti in diverse case: Grifondoro, Corvonero,Tassorosso e Sempreverde. Harry, Ron, Hermione e Neville vengono assegnati a Grifondoro. Lì capisce che però la magia è difficile e ci sono numerose materie. Diventa amico dei professori,di Ron e ella guardia Hagrid. Grazie al mantello dell’invisibilità (lasciato come eredità dal padre), fa vari giri notturni e proprio così scopre il cane di Hagrid che protegge la pietra filosofale. Harry, incontrando una figura incappucciata, capisce che è Valdemort e che Piton cerca di rubare la pietra filosofale non per lui ma per Valdemort e riesce nel suo intento. I tre ragazzi in assenza del preside cercano di risolvere da soli la situazione, ma devono affrontare varie prove chiamati “tranelli del diavolo”, molto difficili e impegnativi. Dopo averli superati, Valdemort cerca di uccidere Harry ma quest’ultimo è protetto da una magia fatta dalla madre prima di morire per salvarlo. Così, dopo averli sconfitti, arrivata l’ora di ritornare nelle proprie case e al banchetto di fine anno, i tre ragazzi coraggiosi ricevono molti punti per la loro impresa. Harry, infine, torna a casa degli zii aspettando l’arrivo del nuovo anno per rientrare a Hogwarts che ormai lui considera la propria casa. DE LIGUORO SARA 1G 6 . i– speak Fish, chips & mushy peas Fish and chips is considered Britain’s national dish. No one knows precisely where or when fish and chips came together. Chips had arrived in Britain from France in the eighteenth century. The first mention in 1854 was when a leading chef included ‘thin cut potatoes cooked in oil’ in his recipe book, Shilling Cookery. Around this time fish warehouses sold fried fish and bread, with mention of them in Charles Dickens’ novel Oliver Twist published in 1830. Fish and chips helped feed the masses during the First World War and were one of only a few foods not rationed in the Second. Ingredients sunflower oil, for deep-frying ½ teaspoon sea salt 1 teaspoon freshly ground black pepper 225 g white fish fillets 225 g flour, plus extra for dusting 285 ml beer, cold 3 heaped teaspoons baking powder 900 g potatoes, peeled and sliced into chips For the mushy peas 1 knob butter 4 handfuls podded peas 1 small handful fresh mint, leaves picked and chopped 1 squeeze lemon juice sea salt freshly ground black pepper To make your mushy peas, put the butter in a pan with the peas and the chopped mint. Put a lid on top and simmer for about 10 minutes. Add a squeeze of lemon juice and season with salt and pepper. You can either mush the peas up in a food processor, or you can mash them by hand until they are stodgy, thick and perfect for dipping your fish into. Keep them warm while you cook your fish and chips. Pour the sunflower oil into your deep fat fryer or a large frying pan and heat it to 190ºC. Mix the salt and pepper together and season the fish fillets on both sides. This will help to remove any excess water, making the fish really meaty. Whisk the flour, beer and baking powder together until nice and shiny. The texture should be like semi-whipped double cream (i.e. it should stick to whatever you're coating). Dust each fish fillet in a little of the extra flour, then dip into the batter and allow any excess to drip off. Holding one end, lower the fish into the oil one by one, carefully so you don't get splashed – it will depend on the size of your fryer how many fish you can do at once. Cook for 4 minutes or so, until the batter is golden and crisp. Meanwhile, parboil your chips in salted boiling water for about 4 or 5 minutes until softened but still retaining their shape, then drain them in a colander and leave to steam completely dry. When all the moisture has disappeared, fry them in the oil that the fish were cooked in at 180ºC/350ºF until golden and crisp. While the chips are frying, you can place the fish on a baking tray and put them in the oven for a few minutes at 180ºC to finish cooking. This way they will stay crisp while you finish off the chips. When they are done, drain them on kitchen paper, season with salt, and serve with the fish and mushy peas. Prof.ssa GABRIELLA MARTINO 7 MITIS -REDAZIONE Hanno partecipato a questo numero Contatti PROF.SSA GABRIELLA MARTINO [email protected] PROF.SSA RITA MATERA ISTITUTO TECNICO PROF. BRUNO NODARGI INDUSTRIALE STATALE SARA DE LIGUORO I G “E. MAJORANA” MATTEO TORTOLANO II SEZ.I CASSINO CIONE LAURA 1 SEZ I CIONE LORENZO 1 SEZ I Responsabile : prof.ssa TUMOLILLO SAMUELE 1 SEZ I GENY DI PALO ANNALISA PALATELLA 1 A, LORENZO LEPORE 1 B MARTINA PRINCIPE 1 B JORDY CALCE 1 G MARIKA ANTONELLI II D LAURA FERRI II D BUONA PASQUA 8