Centrale idroelettrica di Edolo centrale di Edolo: uffici Elementi principali della centrale: Condotte forzate Nel primo tratto ha diametro di 4,85m. Successivamente si dirama in 2 distinte tubazioni di diametro 3,40m. Immediatamente prima della centrale si diramano ulteriormente in 4 tubazioni ciascuna, per un totale di 8. Gruppi turbina alternatore Ciascun gruppo è costituito da una pompa-turbina Francis a 5 stadi, con distributore fisso. Serbatoio inferiore E’ un serbatoio artificiale, capace di contenere circa 1,4 milioni di m3 d’acqua e ha la funzione di accumulare l’acqua scaricata dalle turbine. Serbatoi superiori I serbatoi superiori del lago d’Avio e Benedetto (1908m.s.l.m. e 1929m.s.l.m.). Questi serbatoi possono contenere circa 29 milioni di m3 di acqua ma solo 24,5 sono utilizzabili per produrre 81 GWh. Le 2 dighe sono a gravità massiccia. Stazione 380KV L’impianto è dotato di 2 stazioni elettriche. La prima isolata ad esafloruro di zolfo e la seconda ad aria; 2 terne di cavi isolati ad olio fluido le collegano. Trasformatore Eleva la tensione da 15KV a 380KV della rete nazionale. Valvole rotative Sono 16, due per ciascuno degli 8 gruppi; una di sicurezza e una di manovra. La centrale di Edolo, in L’impianto è in grado di servizio dal 1985 è situata in svolgere i seguenti servizi: Val Camonica sulla sponda produzione di energia sinistra del fiume Oglio. Ha elettrica (annui 219GWh); una potenza installata di 1 pompaggio nel serbatoio milione di KW e costituisce uno superiore dei volumi d’acqua dei più importanti impianti trattenuti nella vasca di idroelettrici d’Italia e d’Europa. accumulo dopo il loro utilizzo E’ costituita da 3 serbatoi per la produzione di energia di cui 2 posti in quota e uno a elettrica; valle. La centrale è dotata di 8 disponibilità alla immissione gruppi reversibili che nelle nella rete di trasporto nazionale ore di basso carico possono di una elevata potenza nel ritrasferire al lago d’Avio volgere di pochi minuti. una parte delle acque scaricate dalle turbine nelle ore di punta e trattenute nell’apposita vasca di accumulo. percorso dell’acqua condotte forzate Tutti credono che l’energia sia qualcosa di straordinario. Anche noi! ENEL, il volto dell’energia I due giovani giornalisti hanno intervistato un addetto dell’Enel, durante la loro visita al museo dell’energia. Il mondo sotto la sua luce migliore: la nostra! Chi siete? L’Enel è un gruppo internazionale che produce e distribuisce elettricità e gas in 22 Paesi. E per quanto riguarda il mercato internazionale? Oltre all’Italia (che è il primo operatore in assoluto) noi ci siamo espansi e abbiamo acquistato aziende e attività anche all’estero. Soprattutto in Spagna, Portogallo, Russia, Marocco, Francia, Romania, Slovacchia, Bulgaria, Grecia, U.S.A., Canada e America latina. Come distribuite l’energia ai vostri clienti? Distribuiamo energia attraverso 1,5 milioni di km di linee elettriche e 32mila km di gasdotti a 49,2 milioni di clienti e gas a 3,2 milioni tra famiglie e imprese. E’ importante produrre energia. Voi come lo fate? Più di un quarto dell’energia è generata usando la forza dell’acqua, del sole, del vento e del calore naturale della Terra.Per la generazione da combustibili fossili, Enel si avvale di tecnologie all’avanguardia, attraverso la ricerca e l’innovazione tecnologica. L’energia a tutti. In che modo? Nel 2007, l’Enel ha distribuito a case e imprese 389,2 TWh di energia elettrica e 5,5 miliardi di m3 di gas. Inoltre la società investe costantemente nel potenziamento e nell’automazione della rete e dei sistemi di gestione. Voi affermate che la vostra energia è la capacità di ascoltare i vostri clienti. In che maniera? Il gruppo risponde alle esigenze di imprese e famiglie con soluzioni innovative per le forniture di gas ed elettricità. “Ai clienti Enel che lo richiedono sono inoltre garantite le tecnologie più innovative per una gestione completamente on line del contratto” lui dice! Come opera nel mercato? Attraverso la rete di franchising. Enel. si, propone a famiglie e imprese servizi, prodotti e soluzioni integrate per il risparmio e l’efficienza energetica. Che cos è l’Enel Green Power? E’ la società del gruppo Enel nata per valorizzare lo sviluppo e la gestione delle attività di generazione dell’energia da fonti rinnovabili. Che cos’ha di caratteristico questa società? Questa azienda produce elettricità da tutte le risorse, con un ampio e bilanciato assortimento di impianti che varia dall’eolico, dall’idroelettrico ad acqua fluente, dalla geotermia al solare, fino alle biomasse. Dove si è sviluppata questa società? Enel Green Power è presente in Italia, Spagna, Francia, Grecia, U.S.A., Canada, Centro e Sud America Voi parlate di responsabilità ambientale. In che modo l’Enel opera nel rispetto dell’ambiente? Noi riteniam importante investire nelle attività di ricerca e sviluppo per ridurre il consumo di combustibili e le emissioni ed operare nel rispetto dell’ambiente costruendo sistemi di generazione innovativi non inquinanti. E ci sono stati risultati? Dal 2003 le emissioni del principale gas serra sono state ridotte circa del 35% nella produzione di energia termoelettrica per un totale di circa 25 milioni di tonnellate. Come tutte le società anche la vostra ha dei progetti? Quali? Per ora tra i progetti più importanti c’è: lo sviluppo di un laboratorio fotovoltaico avanzato a Catania; la realizzazione di una centrale solare termodinamica; la realizzazione di impianti pilota a Brindisi; l’Hydrogen Park, la più grande area di ricerca in Europa sull’idrogeno; una nuova area sperimentale sulla geotermia. Che attenzione date al cliente? Con il cliente abbiamo un rapporto basato sull’innovazione e la qualità della fornitura. Inoltre opera con una politica di prezzo competitiva e garantisce la facilità di accesso alla fornitura. Che importanza date alla sicurezza sul lavoro? Il gruppo Enel si impegna a diffondere e consolidare una cultura della sicurezza sviluppando la consapevolezza per i rischi e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti. Per concludere: l’azienda cosa garantisce ai propri dipendenti? Garantisce l’opportunità di crescita professionale attraverso programmi di formazione, di valorizzazione delle competenze e di condivisione del know-how di Matteo e Dalen Bernina Express: il trenino rosso La tratta da percorrere col trenino rosso, a trazione elettrica, è Tirano-St. Moritz, per una lunghezza di circa 60km. Il trenino attraversa la Val Poschiavo e la Valle del Bernina, divise dal Passo del Bernina a 2253m. Un percorso tutto in territorio svizzero. Il tracciato ferroviario risale al 1910 e la prima corsa al 1913. Durante il tragitto si incontrano alcuni piccoli laghi. Il più ampio è il lago di Poschiavo, mentre nel punto più alto del percorso il trenino sfiora il lago Bianco e il lago Nero. St. Moritz… G. Segantini: la realtà espressa nell’arte Il museo Segantini di St. Moritz è stato eretto nel 1908 Nasce il 15 gennaio ad Arco (Trento). Frequenta come una sorta di monumento visitabile, in memoria l’accademia di Brera a Milano. Nel 1880 del grande artista , che trascorse gli ultimi anni della Segantini apre il suo primo atelier a Milano. cupola, sua vita in Engadina. L’edificio circolare con la Nel 1881 si trasferisce con Luigia Bugatti, detta il padiglione da lui progettato per l’Esposizione Bice, in Brianza, a Savognino, nei Grigioni e infine universale del 1900. Il museo è stato completamente a Maloja in Engadina. Il 28 settembre 1899 ristrutturato e ampliato tra il 1998 e il 1999. Segantini muore sullo Schafberg, il monte che sovrasta Pontresina. Nelle Alpi svizzere l’artista trae ispirazione dal paesaggio montano, a cui conferisce una interessantissima luminosità, attribuendole un contenuto profondamente simbolico. Tra le sue opere principali ricordiamo: Bacio della Croce, A messa prima, Ave Maria a trasbordo. Con il maestoso Trittico ispirato alle Alpi La Vita, La Natura e La Morte Segantini realizzò una delle ultime opere simbolistiche dell’800. Dal 1897 al 1899 l’artista lavorò ad un panorama delle Alpi di dimensioni gigantesche, destinato all’Esposizione universale di Parigi del 1900. Il progetto fallì a causa dei costi elevati, cosicchè l’artista congiunse i 2 dipinti La Vita e La Morte con il dipinto centrale La Natura. Montisola: una tradizione lunga 200 anni A Montisola, posta al centro del lago d’Iseo, sicuramente ci sono sempre stati abili artigiani capaci di ricavare dai legni lì esistenti barche adatte alla navigazione. Tutte le barche che escono dal Cantiere nautico Montisola sono costruite rigorosamente a mano, con fasciame klinker o liscio, unendo la tradizioni tecniche di costruzione ai più avanzati sistemi di incollaggio e protezione in vetro e resina epossica. Nelle barche a fasciame liscio, prima si realizza lo scheletro, o nervatura,poi si mettono le fasce. Nel klinker, a fare da supporto, c’è una serie di selle che guidano la posa della carenae poi vengono rimosse per l’installazione delle costole flessibili. I legni pregiati usati nella costruzione sono il mogano, il teak e l’iroko per i fasciami, il rovere e l’acacia per le ordinate, l’abete e il douglas per gli alberi. Le barche vengono verniciate e pitturate a mano. Dal 1985 è stato introdotto l’uso di resine epossidiche per il trattamento della carena. Castello di Vezio… Ritorno all’atmosfera di un tempo tra falchi e falconeria Con l’inizio del XX secolo l’atteggiamento dell’uomo nei confronti dei rapaci si era praticamente trasformato in odio, tanto che i falchi venivano cacciati senza pietà. Durante questo periodo buio, alcuni falconieri continuarono a difendere i rapaci dallo sterminio e permisero che quest’arte giungesse fino a noi. Nacquero così in tutte le parti del mondo centri di recupero rapaci, società di appassionati e organizzazioni per la riproduzione in cattività di queste specie che rischiano l’estinzione. Da qualche anno anche il Castello di Vezio ospita un centro di cura e addestramento rapaci che permette al pubblico di conoscere, apprezzare e sostenere questa antica arte. Al momento i rapaci presenti sono 5: 2 pojane di Harris, una pojana ferruginosa, un barbagianni e un gufo reale europeo. Teniamo a precisare che tutti gli animali sono nati e cresciuti in cattività, non sarebbero pertanto in grado di sopravvivere in natura, e che viene loro garantita la miglior forma psico-fisica possibile. Linda, pojana di H arris Fem m ina di 1100g circa nata nel m aggio 2001, di gran lunga la m igliore volatrice fra i rapaci del castello, sm aliziata e furba è capace di fare il cosiddetto “altovolo”. Parsifal, Pa rsifal, pojana di H arris Il più giovane, nato nel giugno 2008, ad oggi ancora in addestram ento m a prom ette m olto bene Regina, pojana ferruginosa N ata nel m aggio 2000, fem m ina di 1,7kg circa. Possente ed austera ha un’apertura alare di 140cm . Costantem ente affam ata e dotata di un ottim o caratere, vi stupirà per la sua grazia e potenza. Sem ola, barbagianni N ato nell’aprile del 2007, il più piccolino, pesa m eno di 300g. Sarà possibile vederlo svolazzare libero solo, essendo un rapace prettam ente notturno, verso sera. A rtù, gufo reale europeo N ato nel m aggio 2005, di gran lunga il rapace notturno più grosso al m ondo, raggiunge i 3-4kg di peso e i 2m di apertura alare. Moto Guzzi: una storia nata nel 1921 Il Museo Moto Guzzi è situato a Mandello del Lario, sul ramo lecchese del lago di Como, nel cuore della storica fabbrica che ha visto nascere il mito dell’Aquila nel lontano 1921. Patrimonio storico, tecnico e culturale, il Museo Moto Guzzi raccoglie una ricchissima collezione di oltre 150 pezzi espositivi tra moto di serie, moto sportive, prototipi sperimentali e motori che si alternano in un percorso temporale,, che testimonia la glorosa storia di un intramontabile mito italiano, consacratosi a livello mondiale. Nel Museo sono esposti pezzi unici come la prima motocicletta costruita da Carlo Guzzi nel 1919, accanto ad esemplari fra i piu celebrati al mondo come la straordinaria Otto cilindri 500 del 1957, nata dal genio di Giulio Cesare Carcano.