TurismoInformazioneCulturanellaProvinciadiTreviso edi zio ne MARCADOC PRESENTA la MINI GUIDA DI: 2016 CASTELFRANCO VENETO E DINTORNI... CI SIAMO FATTI IN TRE Associazioni artigiane, Banche di Credito Cooperativo e Ascotrade insieme per promuovere l’efficienza energetica e favorire il risparmio delle famiglie della provincia di Treviso. PER L’EFFICIENZA DI CASA TUA Cambi caldaia e ottieni: - bonus di 100 € subito in bolletta - finanziamento a tasso agevolato - riduzione delle emissioni di CO2 - riduzione fino al 35% del consumo gas - detrazione fiscale fino al 65% della spesa Contatti www.marcadoc.it www.efficienzakmzero.it numero verde 800 024 343 3 www.marcadoc.it Mini Guida di Castelfranco www.marcadoc.it Il Castello è oggi il suo salotto, nel quale fa accomodare con molta cordialità i suoi ospiti. Città murata per sua stessa definizione, conserva quasi integralmente la cinta muraria e le sei torri che si innalzano ai quattro angoli e nei punti mediani di oriente e meridione. Castelfranco oggi come un tempo si trova in una posizione strategica. Da qui infatti, anche con collegamenti con mezzi pubblici, possono velocemente essere raggiunte Venezia, Treviso, Padova con le meraviglie di Giotto, Vicenza e le Ville del Palladio, Verona. Un benvenuto ai visitatori di Castelfranco Veneto ! Con questa piccola guida l’Associazione culturale Marcadoc pone alla Vostra attenzione alcuni spunti che offre il territorio per renderVi più gradito il soggiorno in questo angolo della Marca Trevigiana! Buon soggiorno! Posizionato strategicamente nel cuore della Regione Veneto, Castelfranco Veneto è ben collegata alle principali città turistiche e commerciali della zona. Castelfranco Veneto è universalmente nota per aver dato i natali a una delle figure più straordinarie ed enigmatiche della storia della pittura : Giorgione (1478-1510), genio misterioso della luce e del colore. Come raggiungere Castelfranco Veneto: da Treviso e Vicenza (Uscita Autostrada A31 Vicenza Nord) percorrere la SS. 53 “Postumia”. Da Padova (Uscita Autostrada A4 Padova Est) e Bassano la SS. 245 “del Santo” e da Montebelluna la SS. 307. CASTELFRANCO VENETO, LA RICCA Castelfranco Veneto, la ricca. La grande pittura di Giorgione la identifica nella sua componente culturale; le ville, antiche e moderne, ne punteggiano il territorio; il borgo medievale chiama al passeggio, fra la torre civica, villa Bolasco, il sinuoso corso del Muson e il gioiello del teatro accademico. (A.Zaltron). La città di Giorgione conserva, tra le mura medioevali, tutto il suo fascino e il prestigio di una città d’arte. La Pala del Giorgione, all’interno del Duomo, e il fregio di Casa Marta Pellizzari sono nel cuore della città assieme al settecentesco Teatro Accademi- co. Palazzi affrescati si affacciano sulla scenografica piazza che costeggia le mura del Castello, costruito dai Trevigiani nel XII secolo a scopo difensivo. La Torre Civica sovrasta le torri angolari e la cinta muraria, interrotta su tre lati da porte di accesso alla fortezza. Attorno al Castello si apre un piacevole giardino, circondato da un fossato e da una bella passeggiata ornata da statue. Castelfranco Veneto, città sorta alla fine del XII secolo e’ cerniera fra Padova, Treviso e Vicenza. Terra di passaggio e di fiorenti interessi mercantili è memore del- la colonizzazione romana grazie alla via Aurelia e la via Postumia, ponte fra Asolo e Padova. Durante il Medioevo, al tempo dei comuni, i Trevigiani edificarono il primo avamposto per arginare le incursioni di padovani e vicentini. Castelfranco Veneto deve il proprio nome al castello ‘franco’ (esente) da imposte per i suoi primi abitanti. Il Castello, possente quadrato di rossi mattoni a pianta quadrata circondato da un ampio fossato, fu eretto fra il 1195 e il 1199 sopra un preesistente terrapieno. Mini Guida di Castelfranco Madonna col Bambino Giorgione Il Radicchio variegato All’interno del Castello si possono visitare il Teatro Accademico, progettato dall’architetto Preti e costruito a partire dal 1754. Il teatro non è solo un gioiello di storia ma anche punto di riferimento della vita dei castellani. Di notevole interesse inoltre il Duomo, progettato anch’esso dall’architetto Preti. Il Duomo fu aperto al pubblico nel 1746 ancora privo di facciata (venne realizzata nel 1893). Il Duomo di Castelfranco accoglie la famosa Pala del Giorgione intitolata “Madonna col Bambino”. Nel territorio di Castelfranco si produce il ‘radicchio rosso variegato’, un’altra famosa varietà di questo prelibato ortaggio, simile ad una rosa di petali screziati, dal sapore dolce. Si può 4 apprezzare poi la ‘fregolota’, un dolce secco. I ristoranti della zona offrono nel contempo altre gradevoli specialità che variano col mutare delle stagioni. DA VEDERE La CINTA MURARIA Le mura, le torri e il fossato sono quanto rimane di una complessa macchina da guerra allestita nel scolo XII. Per prime si innalzarono le quattro torri d’angolo, cui seguirono le mura. Al castello si accedeva attraverso due porte (“di Treviso”, a est, e “di Cittadella”, a ovest) e da due accessi pedonali, a sud e a nord. Le mura, alte 17 e spesse 1,70 metri, sono prive di fondazione. Il camminamento di ronda sporge per 1,75 metri. Nell’Ottocento, il castello diventa il simbolo della città. Tra il 1865 e il 1869, si rifanno i ponti della Salata (di fronte alla torre civica) e dei Beghi (verso piazza Giorgione) si costruiscono il passeggio ‘Dante’ e i giardini pubblici sul lato verso la torre nord-est, detta di Giorgione per la sua collocazione a ridosso del monumento al grande pittore. Entrando nel Castello attraverso la porta principale, sopra la quale troneggia un Leone di S. Marco del 1499, e proseguendo all’interno delle mura si arriva nella piazza del Duomo. Il DUOMO La chiesa è opera dell’architetto Preti. In esso sono espresse tutte le sue teorie architettoniche successivamente riprese in altre chiese della zona. Il Preti assume come modello di riferimento la palladiana chiesa del Reden- www.marcadoc.it Mini Guida di Castelfranco del Veronese (1528-1588). La cinta muraria Il Duomo Malibran è una piccola azienda agricola a conduzione familiare specializzata nella produzione di Prosecco Superiore da generazioni. La linea comprende tutte le tipologie del Valdobbiadene DOCG : Brut ( anche nella meno conosciuta variante a soli 5 grammi di residuo zuccherino ), Extra-Dry e Dry. Particolare e da provare la versione più tradizionale del Prosecco Col Fondo ( o Sur-lie ) prodotta anche Senza Solfiti Aggiunti. Recentemente ristrutturata la cantina è facilmente raggiungibile e dispone di un’ampia sala degustazione per accogliere i visitatori. MALIBRAN 5GRAMMI Giallo paglierino tenue con riflessi verdolini, dalle bollicine fini e persistenti che sprigionano sentori fruttati con note di pera Williams, agrumi fragranti, che vengono esaltati dalla finezza dei fiori di zagara. Gusto secco, morbido, con buona struttura. È equilibrato con un bel ritorno aromatico nel finale. BOLLINO ROSSO Attribuito dal Merano Wine & Culinaria Award 2014 Per informazioni e per prenotare una visita alla Cantina con degustazione: Azienda Agricola MALIBRÁN Via Barca II°, 63 - 31058 Susegana (TV) T +39 0438 781410 - M +39 338 5623107 - [email protected] - www.malibranvini.it tore di Venezia e fors’anche la veneziana chiesa dei Gesuati. La costruzione del Duomo comportò la demolizione di un tratto di cinta muraria e anche dell’antica chiesa romanica “di dentro”, sacrario di memorie storiche cittadine, irrimediabilmente perdute insieme all’originaria cappella Costanzo. Oltre alla Pala di Giorgione, il Duomo conserva numerose opere d’arte: la pala del coro, con la Discesa di Cristo al limbo di Giovanni Battista Ponchini (circa 1500 -1570), collaboratore del Veronese, e, al lato destro, il Martirio di S. Sebastiano di Palma il Giovane (1544-1628), l’altare dell’Assunta (abside della crociera) dello scultore Giuseppe Bernardi detto il Torretto (1694 -1773). Nella stupenda quadreria della Sacrestia si possono ammirare sette frammenti degli affreschi MUSEO CASA DI GIORGIONE Adiacente al Duomo si trova casa Marta-Pellizzari, conosciuta come Casa di Giorgione, non per una sicura appartenenza al maestro ma per la presenza al primo piano di un affresco a lui attribuito: il Fregio delle arti liberali e meccaniche. L’edificio conserva fregi decorativi cinquecenteschi e affreschi con scene bibliche e di paesaggio del XVI secolo. Il buio accoglie i visitatori e li avvolge nei misteri di Giorgione, il bianco rincorre il suo inafferrabile fantasma: benvenuti a Casa Giorgione. Uno spazio intimo, carico di suggestioni regalate da secoli di storia e da un allestimento di nuova concezione, costruito attorno alle due opere del Maestro conservate in città: la Pala di Castelfranco, nel Duomo cittadino, e il Fregio delle arti liberali e meccaniche, all’interno di Casa Giorgione, dove, lungo il percorso museale si materializzano il tempo e il territorio dell’artista. Dalla storia e dai segreti dei due capolavori onservati in città, il progetto museale trae la forza per raccontare un territorio e un’epoca di grande fermento culturale, più che mai congeniali alla formazione dell’artista e del suo linguaggio innovativo. Il Museo celebra lo straordinario valore dell’artista e il contesto in cui è proposto. L’allestimento è il frutto di un lavoro intenso che invita a vivere lo spazio museale in modo attivo. Qui il visitatore vive e respira l’atmosfera del tempo, diventando protagonista di un percorso di scoperta che stimola i sensi e solletica la mente. Durante il percorso espositivo strumenti multimediali incrociano 6 opere del Rinascimento. Il patrimonio comprende oltre cento oggetti che, accanto alle ricostruzioni architettoniche e d’ambiente, immergono nelle atmosfere del tardo Quattrocento e spingono ad indagare la potenza enigmatica di Zorzi da Castelfranco, l’influenza del territorio in cui è vissuto, i messaggi della sua pittura rivoluzionaria. L’allestimento invita a vivere lo spazio museale come un’esperienza preziosa, frutto di attenta ricerca sui pochissimi documenti che testimoniano la vita dello straordinario Maestro. Figlio di quel Veneto che fra Trecento e Cinquecento è capitale dell’arte italiana e internazionale con artisti come Giotto e Mantegna, Bellini e Tiziano, Giorgione scompare a poco più di trent’anni, nel 1510, dopo aver lasciato straordinari capolavori. Pochissime le opere attribuitegli oggi dalla critica così come è esiguo anche il numero dei documenti che provano la sua esistenza, solo cinque, a cui è dedicata una specifica sala del Museo. Da qui, il buio che ha accompagnato fino ad ora il visitatore, lentamente si dissolve per entrare nella storia dell’unico affresco attribuito a Giorgione conservato nella sua interezza, apprezzabile appieno grazie al bagaglio di conoscenza costruito lungo le sale espositive. Nel Fregio si colgono certezze e paure di un’epoca, astrologia, astronomia, guerra e filosofia sono gli elementi che si possono indagare nel dipinto e attraverso pezzi originali che ripropongono l’intera sequenza del Fregio. Il MONTE DI PIETÀ L’attuale palazzo del Monte di Pietà, risale al 1825-1826. Il palazzo ospita la Biblioteca Comu- 7 www.marcadoc.it Mini Guida di Castelfranco nale. Alla Biblioteca è annesso l’Archivio Storico Comunale. Al centro del castello, il Palazzo municipale, costruito tra il 1879 e il 1880, sorge sul luogo della quattrocentesca residenza del podestà veneziano. Sotto il portico del Municipio si apre l’Oratorio della Beata Vergine delle Grazie. Villa Revedin Bolasco Il TEATRO ACCADEMICO In via Garibaldi troviamo il Teatro Accademico, progettato intorno alla metà del ‘700 da Francesco Maria Preti e considerato uno dei teatri più belli d’Italia. L’originalità dell’edificio consiste nella sua duplice funzione di teatro diurno (per le riunioni degli Accademici) e notturno (per rappresentazioni teatrali) e nella sua ottimale acustica. Il soffitto, affrescato dal pittore Sebastiano Santi con l’allegoria raffigurante L’immortalità assisa tra la Virtù e la Gloria che dispensa serti di alloro e letterati, scienziati ed artisti nati a Castelfranco. PIAZZA GIORGIONE La piazza del mercato, ora Piazza Giorgione, un tempo utilizzata per il raduno del bestiame, era dotata di tre pozzi. La sua ampiezza era singolare per una città di origine medioevale. Insieme al Corso, la piazza è il cuore della città. Nella piazza sorsero un tempo le case dominicali dei nobili Gradenigo, dei Piacentini, dei Barisan. Il lato orientale è limitato dalle acque del Musonello, dai giardini pubblici e dalle mura del Castello. Palazzo Piacentini, divenuto l’Hosteria della Spada, divenne celebre come ritrovo di forestieri e mercanti. La sua facciata è VISITE GUIDATE GRATUITE A quanti desiderano approfondire in modo piacevole la conoscenza del patrimonio della Marca Trevigiana, il Centro Guide Turistiche propone alcuni “assaggi” gratuiti e Vi aspetta il primo venerdi di ogni mese . il servizio viene effettuato fino ad un massimo di 25 partecipanti Per maggiori informazioni: www.guideveneto.com CENTRO GUIDE E SERVIZI TURISTICI V.lo del Cristo 4 - 31100 TREVISO T/F: +39 0422 56470 • M +39 348 1200427 [email protected] - www.guideveneto.com Centro Guide - Visite Guidate Nel Veneto www.marcadoc.it decorata da affreschi risalenti al XVI secolo. Il CORSO Corso XXIX Aprile, la via principale, è delimitata dagli edifici della Bastia Nuova, sbarramento di case edificate nel XIII secolo per aumentare la difesa di Porta Franca. A partire dal XV secolo le abitazioni di legno fecero posto agli edifici in muratura con porticato. Degno di nota è il Palazzo Pulcheri, ora Bordignon Favero (sec. XVIII). Palazzo Soranzo Novello, dello stesso periodo, presenta una elegante struttura architettonica ed è arricchito da raffinate decorazioni in stucco: nelle sue sale sono conservate tele di S. Ricci (XVIII secolo) e di L. Carlevarjis (XVIII secolo). Sulla facciata di Palazzo Spinelli Guidozzi sono rappresentate le vicende di Diana e Atteone e del Ratto di Europa in un ricco complesso decorativo attribuito alla scuola del Veronese. L’edificio è posto al centro della città di fronte alla Torre Civica. La facciata di Palazzo Bovolini Soranzo è affrescato con Le fatiche di Ercole, datata a pittore di scuola mantegnesca di fine XV secolo. I giardini, le mura di levante, il fossato e il Passeggio Dante, circondato da statue, donano al luogo un tocco di raffinata bellezza. Mini Guida di Castelfranco Castelfranco, in Borgo Treviso, sorge Villa Revedin Bolasco, La residenza è formata da un grande corpo a L, la cui fronte orientale è affacciata su un grande parco. Nell’area sorgeva fin dal Quattrocento una residenza, poi passata a un nipote di Caterina Cornaro, la Signora di Asolo proprietaria del famoso Barco nella vicina Altivole. VILLA REVEDIN BOLASCO Al margine del centro storico di Nel Seicento, Vincenzo Scamozzi ristrutturò il complesso progettando due palazzi gemelli e un grande giardino barocco. Alla metà dell’Ottocento i Revedin, nuovi proprietari, ricostruirono secondo il nuovo gusto romantico sia la fatiscente residenza che il giardino. Nella prima, opera di G.B. Meduna, sono notevoli lo scalone interno e la sala da ballo affrescata; nell’annesso rustico, splendida la scuderia, curatissima nei dettagli. Il secondo, frutto di interventi successivi del Meduna e di Antonio Caregaro Negrin, è un bellissimo esempio di parco all’inglese a boschetti e radure attorno a un laghetto; vi si trovano edifici di epoca diversa, tra cui una grande serra in stile moresco; mentre una cinquantina di statue barocche di Orazio Marinali, appartenenti all’antico giardino scamozziano, furono ricollocate a contornare la Cavallerizza. Il Parco è aperto al pubblico. IL RADICCHIO Castelfranco Veneto è famosa per un prodotto tra i più apprezzati e ricercati: il Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Veneto IGP. Nel rigore dell’inverno trevigiano nasce, come per magia, il prodotto più caratteristico e noto della campagna trevigiana, il radicchio. Il Radicchio Variegato di Castelfranco con il suo colore, bianco crema, la variegatura della foglia e la sua forma e’ uno dei radicchi più ammirati. Bello di aspetto, delicato al palato, il radicchio variegato di Castelfranco aspetta paziente il mo- 8 Parco Villa Revedin Le Scuderie Le Serre La Cavallerizza dove si tengono anche spettacoli teatrali e musicali. 9 www.marcadoc.it Mini Guida di Castelfranco www.marcadoc.it Mini Guida di Castelfranco sorgenti della Storga nei pressi dell’attuale sede della Provincia a nord di Treviso. Va anche ricordato che, lo stesso fiume Piave, delimita ad Est l’area di produzione. Asolo Possagno Villa Emo Villa Barbaro mento della sua celebrazione, contento di soddisfare il palato dei gourmet più attenti. Il Radicchio Variegato di si presenta di buona croccantezza, moderatamente amaro, adatto a molteplici usi, sia cotto che crudo. Fax 0423 0720760 www.prolococastelfrancoveneto.it [email protected] Per Info sul Variegato di Castelfranco Veneto: Pro Loco Castelfranco Veneto Tel. 0423 495000 Per conoscere e apprezzare i luoghi legati al Radicchio Rosso è stata istituita la Strada del Ra- dicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Veneto che conduce il Visitatore alla scoperta dell’area di produzione che è sicuramente una delle più ricche di beni storici e paesaggistici dell’intera pianura veneta. Ciò è dovuto sia alle sue peculiarità ambientali sia alle vicissitudini storiche che l’hanno interessata e che hanno lasciato Cittadella NEI DINTORNI DI CASTELFRANCO VENETO formaggi bio di capra e vacca e speciali www.perenzin.com bottega del gusto, cheese bar, ristorante www.perperenzin.com tracce nel paesaggio. In primo luogo va citato il Sile che è il più lungo fiume di risorgiva d’Europa (le sorgenti sono a Casacorba). Per la sua importanza naturalistica è stato creato un Parco Regionale a testimonianza della sua rilevanza non solo nazionale. Il Sile è inoltre ricchissimo di testimonianze storiche e culturali quali ad esempio i numerosi mulini, gli attracchi per le imbarcazioni (i tradizionali “burci”), le alzaie che servivano al transito dei buoi che trainavano le imbarcazioni controcorrente, le splendide ville e le industrie molitorie che costituiscono importanti testimonianze dell’archeologia industriale. Oltre al Sile non vanno dimenticati altri numerosi corsi d’acqua minori e alcune interessanti zone di risorgiva quali le Fontane Bianche a Villorba o le Una delle più antiche testimonianze archeologiche ancora visibile nel territorio è costituita dalle Motte di Castello di Godego, una struttura fortificata risalente forse all’età del bronzo. Ben più ampie e numerose sono le vestigia di epoca romana (a partire dalle vie - Postumia, Claudia Augusta, Aurelia – per arrivare gli agri centuriati...). Non meno rilevanti sono le testimonianze d’epoca medioevale come dimostra la stessa Castelfranco. A partire dal Medioevo vengono avviate due iniziative che finiranno per segnare profondamente l’assetto di tutto il territorio: la diffusione dell’irrigazione e la bonifica delle aree paludose. L’opera di derivazione idrica più importante realizzata nell’alta pianura trevigiana fu la Bretella, che attingeva l’acqua dal Piave a Pederobba per condurla, tramite una fitta rete di canali, in tutto il territorio posto tra il Sile ed il Montello. E’ a partire dal ‘500, inoltre, che inizia la progressiva diffusione di uno degli esempi più caratteristici del territorio: la villa veneta che, in origine, costituiva in prevalenza un centro aziendale e, successivamente, si trasformò in luogo di svago e di villeggiatura. Le ville presenti nel territorio di produzione del radicchio sono numerosissime ed alcune di grandissima rilevanza architettonica: basti ricordare le due ville palladiane: Emo a Fanzolo (Vedelago) e Corner a Piombino Dese, la villa Marcello a Levada, la villa Corner della Regina 10 a Vedelago. Villa Chiminelli a Sant’Andrea e la Tomba Brion di Carlo Scarpa. Da ultimo va ricordato almeno un importante luogo di culto: la casa natale di San Pio X a Riese Pio X ed il piccolo museo dedicato al Santo a Salzano. VILLA EMO Fanzolo di Vedelago (TV) A Fanzolo di Vedelago si trova uno dei capolavori di Andrea Palladio: Villa Emo . La Villa, che si sviluppa orizzontalmente, comprende due grandi barchesse che si affiancano al corpo centrale, cui si accede attraverso una scalinata in pietra. Ben conservati gli affreschi al piano nobile, opera dello Zelotti, collaboratore e seguace del Veronese. Il ciclo pittorico si ispira a temi mitologici, storici e allegorici, con riferimenti ai quattro elementi e alle quattro stagioni, chiare allusioni all’anima agricola della casa. Oggi la villa e’ sede di una Banca. ASOLO Il borgo medioevale, perla architettonica del Veneto, gode di una posizione panoramica incantevole, tanto da essere battezzata da Giosuè Carducci come “la città dai cento orizzonti”. Asolo accoglie il visitatore dopo un’erta salita. Cittadina nobile e ricercata, ospito’ in tempi lontani Caterina Cornaro, regina di Cipro. Piu’ recentemente, invece, offri’ dimora ad Eleonora Duse, che riposa nel piccolo cimitero dietro l’oasi francescana di Sant’Anna, e poi il poeta Robert Browning, che qui compose gli ultimi versi, il musicista Gian Francesco Malipiero, la viaggiatrice ed esploratrice inglese Freya Stark, che la regina madre d’Inghilterra, una ventina d’anni fa, volle in- 11 www.marcadoc.it contrare all’ombra della Rocca che domina il centro. Le strette vie che tagliano la cittadina, offrono al visitatore angoli singolari. Pace e tranquillità’ regnano sovrane. Bastano un paio d’ore per visitarla e riempire il cuore di dolcezza e serenita. La Rocca domina il centro storico che ospita il Castello, la Cattedrale, con una pala di Lorenzo Lotto, e il quattrocentesco Palazzo della Ragione. Suggestiva la passeggiata tra le vie ed i portici del centro storico che hanno incantato gli artisti di tutto il mondo. POSSAGNO Oltre Asolo, ai piedi dei contrafforti del Monte Grappa, ecco Possagno, piccolo centro reso famoso in tutto il mondo da Antonio Canova che qui nacque e comincio’ ad abbozzare la pietra. Ad accogliere il visitatore e il meraviglioso tempio canoviano che lo scultore neoclassico volle donare ai suoi compaesani. Antonio Canova riposa in un’urna funeraria posta sulla sinistra, vicino all’ingresso. Discesa la lunga scalinata, si trova la Gipsoteca, uno scrigno ricco di tesori sorto accanto alla casa natale dell’artista, che Carlo Scarpa ampliò nella seconda meta’ del secolo scorso. Dalle Tre Grazie alle Danzatrici, da Amore e Psiche alla Naiade giacente, la scultura neoclassica ha trovato protezione ed ospitalita’ in questo piccolo paese. Nella casa, invece, e’ esposta una ricca collezione di disegni, incisioni, tempere e monocromi. MASER - VILLA BARBARO Fu costruita da Andrea Palladio intorno al 1560 per Daniele Mini Guida di Castelfranco Barbaro, Patriarca di Aquileia, e suo fratello Marcantonio Ambasciatore della Repubblica di Venezia. Per le decorazioni furono chiamati Paolo Veronese, che nel ciclo di affreschi del piano nobile realizzò uno dei suoi capolavori, e Alessandro Vittoria, brillante allievo del Sansovino. Nell’area della Villa sorge un museo delle carrozze e un tempietto palladiano. La Villa nel 1996 è stata dichiarata dall’U.N.E.S.C.O. patrimonio dell’umanità. Unica tra le Ville del Palladio la Villa di Maser ha conservato la sua vocazione agricola ed è rimasta inserita in uno splendido scenario naturale. Attualmente infatti, adiacente alla Villa, si trova la cantina che risale al 1850. CITTADELLA A quindici chilometri da Castelfranco ed altrettanti da Bassano del Grappa, ecco un’altra città murata conservata fedelmente. Cittadella la bella. Mirabile esempio di architettura difensiva, la cinta muraria di Cittadella è una delle costruzioni militari medievali meglio conservate d’Europa. Le mura imponenti che circondano la città, sovrastate da ben 32 torri, sono pressoché intatte ed il sentiero che ne segue il giro del fossato ne propone una visita suggestiva. L’origine della città risale al 1220 quando il Comune di Padova fece costruire la cinta muraria per proteggere il proprio territorio dagli attacchi esterni. Il centro storico custodisce autentici tesori: la Torre di Malta, citata nella Divina Commedia, l’antico Palazzo Pretorio ed il prestigioso Teatro Sociale, uno dei pochi realizzati a palchetti nel Veneto. www.marcadoc.it Mini Guida di Castelfranco TRADIZIONE E SPETTACOLO Marostica Bassano del Grappa Tradizione vuole che qui siano risuonate per la prima volta le note della «Canzone del Grappa», durante la Prima guerra mondiale. Zona di retrovia. Le truppe si riposavano in attesa di riprendere gli assalti sul Berretta, sul Fenilon, sull’Asolone. Monte Grappa tu sei la mia patria... BASSANO DEL GRAPPA Il caratteristico Ponte degli Alpini, Iacopo da Ponte e la produzione ceramica sono i simboli che le attribuiscono notorietà internazionale. Il Ponte in legno, opera di Andrea Palladio, il Castello degli Ezzelini, il Museo Civico e numerosi palazzi affrescati impreziosiscono il centro storico. Le testimonianze medioevali si mescolano con l’architettura veneziana all’interno La riviera del Brenta delle tre cinte murarie, che segnano lo sviluppo urbano della città di origini romane. Il percorso pedonale lungo le mura offre una splendida vista sul territorio pedemontano e sull’intera città. Dall’interno delle mura si raggiunge il Castello degli Ezzelini, in posizione rialzata. MAROSTICA Con un mirabile effetto scenografico, la cinta muraria parte dal colle che domina la città per scendere fino al centro storico, collegando il Castello Superiore a quello Inferiore. I due Castelli, collegati da una cinta muraria, fanno da cornice alla città. Il sentiero panoramico che li collega permette di godere di uno spettacolo architettonico e paesaggistico unico. Il Castello Inferiore si affaccia sulla piazza principale dove si disputa la celebre partita a scacchi con personaggi viventi. Ma Marostica non e’ solo re e regine, cavalli e alfieri. I mille colori della primavera risplendono nelle dolci colline che la attorniano. Lo spettacolo dei ciliegi in fiori e’ imperdibile. Vivace e frizzante, la vita culturale della zona è ricca di proposte in ogni stagione, alcuni esempi: • Palio del Castel d’amore (Castelfranco, seconda domenica di settembre). I quartieri e i borghi cittadini si sfidano alla conquista del Castello nel Palio, occupando gli spazi della cinta muraria medievale. • Fantadia - Festival Internazionale di Multivisione (Asolo, anni dispari) Per una intera settimana la multivisione trasforma in spettacolo l’intera città. • Estate a Possagno (luglio/agosto) Appuntamenti folcloristici, culturali ed enogastronomici. • Voci dell’Evo di mezzo (Cittadella, ultima settimana di settembre). Per una intera settimana la città torna a vivere il medioevo con i costumi, le tradizioni e le sue atmosfere suggestive. • Opera estate festival veneto (Bassano, luglio e agosto). Tra i festival italiani più vivaci ed eclettici. Centinaia di serate tra luglio ed agosto, nella splendida Bassano e nelle altre città collegate. • Ballata del Millennio (Bassano, metà settembre degli anni dispari). Centinaia di figuranti rievocano i momenti significativi della storia di Bassano. • Partita a scacchi (Marostica, secondo fine settimana di settembre degli anni pari). Più di seicento personaggi viventi rievocano un’antica leggenda del ‘400 in cui si narra della sfida amorosa tra due giovani nobili per ottenere in sposa la figlia del podestà. 12 • Umoristi a Marostica (aprile/ maggio). Rassegna internazionale di umorismo grafico a tema. RASSEGNE GASTRONOMICHE Castelfranco: festa del radicchio di Castelfranco, la domenica prima di Natale. Possagno: a tavola con i prodotti tipici della Comunità Montana, maggio Bassano: festa dell’asparago e serate gastronomiche, aprile e maggio. Marostica: mostra mercato della ciliegia, l’ultima domenica di maggio. LA RIVIERA DEL BRENTA Un territorio ricco di fascino e cultura, culla delle famose Ville Venete, che unisce attraverso il fiume Brenta le città di Venezia e Padova. Ideale prolungamento di Venezia in terraferma, la Riviera del Brenta ha vissuto dal Cinquecento al Settecento un periodo aureo che l’ha trasformata in luogo di villeggiatura privilegiato dei ricchi patrizi veneziani. Ricca dei fasti di questa civiltà la Riviera del Brenta si presenta tutt’ora con i giardini fioriti delle sue dimore nobili, con le ville aperte al pubblico, i riflessi acquei carpiti dalle statue, i salici lambiti dalla corrente. Mini Guida di Castelfranco 14 ISTRUZIONI PER CREARE LA TUA GUIDA STAMPARE IN FORMATO A4 ORIZZONTALE STAMPARE TUTTI I FOGLI NEL FORMATO PDF PIEGARE OGNI FOGLIO A METÀ VERSO L’INTERNO SOVRAPPORRE TUTTI I FOGLI PIEGATI E PINZARE CON LA GRAFFETTATRICE PIEGA andreettadesign.com www.marcadoc.it Complimenti, la tua nuova guida è pronta! BUON VIAGGIO!! TurismoInformazioneCulturanellaProvinciadiTreviso Pubblicato da : Associazione Culturale Marcadoc Via della Crosetta 83 - 31015 Conegliano (TV) Sito web: www.marcadoc.it - E-mail: [email protected] Progetto grafico | Andreetta Design - www.andreettadesign.com Testi e Fotografie tratti da: rovincia di Treviso, Comune Castelfranco Veneto, Comune Cittadella, Proloco Castelfranco Veneto, Hotel Alla Torre. Hotel Roma, www.Ana.it Altre fonti: internet. L’Associazione Marcadoc e i suoi autori fanno il possibile per fornire informazioni accurate e attendibili. Tuttavia alcuni dati quali numeri di telefono, orari di apertura, date di manifestazioni e eventi possono essere soggette a cambiamenti. Marcadoc declina ogni responsabilità per qualsiasi danno o inconveniente derivanti dall’utilizzo di questa guida. Suggerimenti da parte dei nostri Lettori saranno i benvenuti.