SULLA DIMlN UZroNE DI RESISTENZA DI PROFILO DEI CILINDRI ROTANTI OT1'ENUTA CON UNA PARE'l'E COASSIALE FISSA. Dott. GIAN DOMENICO MATTIOLI RIASSUNTO. - La grande resistenza. di profilo {'he presentano i cilindri rotanti in una eorrante dipende in notevole parte da] fatto che una. porzione della Ruperficie rotante ha. velocità. opposta a. quella del fluido in immediato contatto, ciò che produce in questo un rallentamento, al quale consegue la formazione di una scia vortieosa. Per eliminare questo inconveniente l'A. ha pensato di masehel'are 1a. suddetta porzione del cilindro ('on una superficie coassiaJe fissa, che impedisca il diretto contatto del Buido col cilindro. Le esperienze eseguite in un piccoJo tunnel, per quanto condotte con mezzi imperfetti, mostrano in modo evidente l'efficacia. del dispOl~.itivo. I cilindri rotanti in una conente fluida. prodncono, come è ben noto, una rilevante forza portante (ortogonale alla velocità del fluido), ma accompagnata da una notevole resistenza diretta, tale che il loro rapporto è senza confronti più piccolo dell'analogo rapporto relativo alle comuill ali d'aeroplano. È assai probabile che con nessun mezzo si riesca. a portare il rendimento aerodinamico d un cilindro rotante nelle vicinanze <li quello delle ali ordinarie, perchè essendo il cilindro rotante un elemento a grande portanza, la sua resistenza indotta (proporzionale al quadrato della portanza) sarà sempre grande malgrado si possa dJminuiria alquanto, ad esempio a,p plicando alie estremità del cilindro opportuill <lischi, i quali diffondono in una regione più ampia il vortice portante che ivi esce nel mezzo fluido, diminuendone ('osì l'energia. Ma oltre ad avere una notevole resistenza indotta, il cilindro (rotante o no) essendo, quale profilo aerodinamico, assai scadente, presenta anche una grande resistenza di profilo dovuta alla produ· zione di vortici nella sua scia. Questa parte della resistenza tot,ale L'AEROTECNICA 210 [VoI. IX, fase. 4, 1929J è più facilmente intaccabile della prima, e già il Prandtl (1) ha preso in considerazione il problema di impedire, od almeno ostacolare le formazioni vortico8e nella scia dei cilindri fissi o rotanti investiti da una corrente fluida, e indica alcuni espedienti, purtroppo non pratici, che servono allo scopo. La vorticosità della scia nel caso che ci interessa (cilindro rotante) è dovuta certamente a queste due circostanze: i filetti a coutatto con la snperficie cilindrica decollano prima del punto loro assegnato dalla idrodinamica dei fluidi perfetti; inoltre la superficierota,nte ha, per una sua porzione, una velocità opposta a quella del fluido in immediato contatto: ciò che produce un rallentamento di queste masse fluide e conseguente produzione di scia vorticosa. L'esame di fotografie dei filetti flnidi che contornano un cilindro rotante, mostra che l'influenza relativa delle due precedenti cause di resistonza è diversa alle varie velocità di rotazione: lllle piccole velocità (piccole portanze) predomina la prima: alle maggiori (grandi portanze) sembra che esclusivamente la seconda circostanza entri in gioco. Ove si voglia cercare di migliorare il rapport,o tra portanza e resistenza, conservando al cilindro rotante il suo requisito essenziale di foruire una grande portanza relativamente all'area della sua sezione assiale, si deve cercare di eliminare la seconda causa, senza diminuire la circolazione a.ttorno al cilindro. CILINDRO ROTANTE CON SUPERFICIE PAllZIALlIENTE MASCHERATA Un modo assai semplice di ottenere gran parte del risultato richiesto, e facilmente realizza bile in pratica, si ha disponendo in vicinanza della superficie cilindrica lilla parete coassiale fissa (fig. 1) e in modo da esclurlere dall'immediato contatto con le masse fluide in moto quella parte deUa superficie del cilindro la cui velocità è oppost,a alla velocità del fluido. Le esperienze fatte con una simile disposizione, riferite più avanti. confermano la presunzione sulla cansa della vorticosità, ed affermano l'efficacia del metodo qai proposto per eliminarla. Sono già stati fatti replicati tentativi, con prove sperimentali, per rliminuire la resistenza dei cilindri rotanti accoppiandoli con superficie portanti (di cui cost-itui,cono l'orlo d'attacco). I ri8nlDA UNA PARETE COASSIALR FISSA. - (1) Ergebni88e der III Lieferung, pago 6. nerodYllam.i8chen Versuchsan8talt Zfl. Gott·ingen. {VoI. IX, fasc. 4, 1929] L'AEROTECNICA 211 tati, come è noto, furono sfavO'revoli. È bene notare fin d'ora, che il criterio informatore della mia disposizione è totalmente diverso di quello che porta ad assoriare il cilindro rotante all'ala. L'apvlicazione della parete fissa non modifica apprezzabilmente la forma geometrica del sistema portante (il cilindro ruotante), il quale conserv~ pressochè inalterata la capacità di produrre una circolazione giacchè questa è provocata essenzialmente da quella porzione della superficie del cilindro che si muove con il fluido. TI cilindro rotante (semplice), per il fatto che una porzione <Iella sua superficie si muove contro il fluido, è paragonabile ad una ala scabra sulla faccia inferiore. Si sa che lm'ala siffatta, mentre presenta una resistenza molto maggiore dell'eguale ala liscia slùle due faccie~ forni8ce lma portanza. massima che è anche inferiore a quella di quest'ultima (I\. L'eliminazione della rugosità porta dunque il duplice va,ntaggio di diminuire la resistenza dirotta e di aumentare la portanza massima: Il naturale aspettarsi lo stesso riaultrtto dal sistema cilinrlro-parete, perchè l'applicazione (Iella parete neUa regione indicata, equivale a trasformare (in certa guisa) da scabra la liscia a porzione di superficie che essa maschera. DESCRIZIONE nELLE ESPERIENZE. - Le esperienze con il dispositivo indica,t o sono state eseguite in un piccolo tunnel della sezione 25 X 25 cm. in correnti d'aria variabili da 2,5 a 4,5 tn. /sec. circa. Il cilindro usato era del diametro di 5 cm. e provvisto di dischi laterali di 9 cm. di diametro. La parete, a sezione circolare ricopriva poco più rli 1 /1 della superficie cilindl'ica: precisamente 96°, e ne distava da l a 3 mm . secondo l'esperienza. Ove si trattasse di misure assolute, le rlimensioni e la velocità ùel vento adottate sarebbero nettamente da rigettarsi (il numero di Reynolds è troppo piccolo): ma le presenti esperienze non hanno altro scopo se non quello di confrontare il comportamento qualitativo (e con una c,erta approssimazione, anche quantitativo) del semplice cilindro rotante con lo stesso provvisto di parete fissa: perciò si pnò tollerare una disposizione speriment,ale non del tutto razionale. La bilanci" adoperata è a due componenti: quanto basta per le misure in questionc; ed è costituita da due telai: uno orizzontale (1) PRAKDTL. Ergebnis8c .... III Lief., pago 112. L'AEROTECI>'1CA 212 [VoI. IX, fase. 4, 1929) girevole attorno ad un fulcro 6.880, l'altro ve-.rticale e girevole attorno ad un'estremità del primo. Opportune maBse perme.ttono di equilibrare il sistema e di raggiungere una sensibilità sufficiente, I pesi necessari ad equilibrare durante ]e misure, vengono collocati su due appositi piatti. Il cilindro in esperienza è fissato ad un aSBe sostenuto dal telaio verticale mediante cuscinetti a sfere e che passa attraverso due fessure praticate nelle pareti verticali del tunnel. Alla rotazione del cilindro serve un motorino elettrico collocato nella parte superiore del telaio verticale: la trasmissione è a fune. La parete veniva collocata nella posizione voluta mediante due sostegni ad U imperniati sull'asBe di rotazione (allo scopo di ben centrare la parete) e fissati al telaio verticale della bilancia. Non disponendo di un tubo Pitot, la velocità del vento venne valutata su di un piccolo anemometro preventivament.e tarato. Per indicare la posizione della paret.e rispetto alla direzione del vento, indichiamo con a. l'angolo che la retta m di simmetria, per In. sua sezione, Iorma con la normale n alla direzione della corrente, contato po.itivamente, se m è spostata riBpetto ad n nella direzione del vento. Tra le numerose miBure fatte è Bufficiente che ne riporti trp: e precisamente le polari del: cilindro semplice (cur,a I): cilindro con parete nelle posizioni: , = _7° (curva II), e • = + 27° (curva lII). I numeri scritti lungo le polari sono Fig. l. i valori del rapporto:: , tra la velocità pe- v riferica " del cilindro e quella, v del vento, che si riferiBcono ai punti indicati. I punti rappresentativi delle misure BOUO, qua e là, un po' discosti dalla relativa polare: ciò è dovuto al gran numero di perturba7.ioni accidentali che in quest'ordine di esperienze intervengono, e principalmente alle vihrazioni del sistema (specie della paret.e), variabili di entità da prova a prova, che avevano una grande ripercussione sulla struttura della vena fluida. Ad ogni modo la caratteristica della parete, quale riduttrice della resistenza. di profilo, balza evidente dal confronto delle tre polari della fig. 2. Le quali dicono inoltre che quando ci si linlita [Vol. IX, fasc. 4, 1929] L'AEROTECNICA ~13 ad una l'idmdolle- che non è la mR.ssima, le grandi portanze vengono raggiunte con un rapporto ~ minore di quello necessario con il 8010 cilindro. Ilo esperimentato anrhe nna parete-di ruta sottilissima (montata sn telaio rigido di li lo di ferro): il suo comportamento 'I. è uguale a quello clelia parete me·• taillca, e, sotto certi aspetti, ancbe C. " migliore perchò non vibra come 6. r--- 6 DI D > quest'ultima: essa, semplicemente VI ! trattenuta dai due latJ, .i gonfia r I IQ 1/ disponendosi automaticamente di / /. fronte, e non a contatto, alla Su- 6 / perficie rotante. .:l ~ Allo scopo di esplorare tutte le 1.1 possibilità, della disposizione adot~ .ciAi/f/ru t ata, ho fatto plll'e dene prove con il; la parete, sempre collocata nella odl+pv.a=--i_O stessa regione, ma provvista di J una breve appendice poppiera 6cil+ptr.a= 24 avente lo scopo di guidare alricongiungimento le masse d'aria che banno circuito il cilindro dall'una I e dall'altra parte. La bilancia adoperata non si presta a questo tipo O . ,f :/ 3 di misure (sarebbe neceRsaria nna Fig. 2. bilancia a tre componenti) che furono compiute quindi ricorrendo a particolari espedienti: dai risultati semb,.,. cbe la riduzione della resistenza sia ancora più cospicua di quella realizzata con la parete semplice, ma si ha pure una rilevante diminuzione di portanza. Sarebbe desiderabile che in qualcbe Istituto Aerodinamico si riprendessero le esperienze indicate nella presente comunicazione, conducendole con intenti quantitativi, dato l'interesse clelle applicazioni note e possibili del cilindro rotante a bassa resistenza. Ringrazio il dotto Antonio Longo cbe mi fu 'valido colloboratore nella esecuzione delle esperienze e a cui (levo la costruzione • dei modeill e del dispositivo sperimentale. ./< . ~ . 1 -O O '*