Prevenzione e gestione dei servizi antincendio Lezione 3 Prevenzione e gestione dei servizi antincendio • • • • Classificazione ed etichettatura Schede di sicurezza Etichette Classificazione per il trasporto 2 Gli strumenti con cui le informazioni sulla pericolosità delle sostanze e dei preparati commerciali vengono divulgate sono: etichetta schede dei dati di sicurezza 3 La normativa Direttiva 67/548/CEE (recepita in Italia con la legge 256 del 1974 – abrogata), nata con l’obiettivo di ravvicinare le disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative relative alla “Classificazione, imballaggio ed etichettatura delle sostanze pericolose”, è diventata il sistema unico, normato a livello europeo, di individuazione dei pericoli associati all’uso di sostanze chimiche per conoscere il più possibile tali pericoli prima che le sostanze vengano commercializzate ed utilizzate, con eventuali conseguenti danni per la salute umana e per l’ambiente. Ha avuto (finora) 14 modifiche e 28 adeguamenti. 4 L’Allegato I alla direttiva quadro 67/548 contiene l’elenco (con relativa scheda) delle sostanze classificate ed etichettate ufficialmente dalla CEE e viene periodicamente arricchito di sostanze e aggiornato con degli adeguamenti alla direttiva 67/548. La scheda di ogni singola sostanza che compare in Allegato I contiene : – i nomi delle sostanze nelle varie lingue – i codici numerici di identificazione (n°CAS, n° CE, n° di indice) – le classificazioni e simboli di pericolosità, frasi di rischio R, consigli di prudenza S – le concentrazioni specifiche delle sostanze per le quali scatta un certo tipo di classificazione ed etichettatura dei preparati che le contengono (queste concentrazioni esistono soltanto per un certo numero di sostanze dell’Allegato I). 5 Direttiva 1999/45/CE (recepita in Italia con il DM n° 65 del 14 marzo 2003 pubblicata su GU Suppl. Ord. n° 87 del 14 aprile 2003 – Vedere modifiche in D. L.vo 260/04), relativa alla classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi. Contiene “l’allargamento” del campo di applicazione della normativa sulla classificazione, imballaggio ed etichettatura dei preparati pericolosi anche ai prodotti fitosanitari – 30 luglio 2004 - (per i quali vengono comunque mantenute le indicazioni specifiche precedenti, per alcuni aspetti più restrittive), alle leghe, agli esplosivi. Vengono inoltre esplicitati i criteri, i metodi e le concentrazioni delle sostanze quali componenti dei preparati, per stabilire quando una sostanza o un preparato sono pericolosi per l’ambiente e si sancisce la possibilità di avere, su richiesta, anche la scheda dei dati in materia di sicurezza relativa a preparati non classificati né etichettati come pericolosi, ma che tuttavia contengono almeno una sostanza pericolosa . 6 Campo di applicazione La normativa si applica alle sostanze e preparati pericolosi. Le sostanze vengono definite come “elementi chimici ed i loro composti, allo stato naturale o ottenuti mediante qualsiasi procedimento di produzione, compresi gli additivi necessari per mantenere la stabilità dei prodotti e le impurezze derivanti dal procedimento impiegato, ma esclusi i solventi che possono essere eliminati senza incidere sulla stabilità delle sostanze e senza modificare la loro composizione ”; i preparati sono definiti come “le miscele o le soluzioni composte da due o più sostanze”. 7 Sono escluse dall'applicazione di questa normativa le seguenti classi di sostanze e preparati: Sostanze: • medicinali, stupefacenti e sostanze radioattive • trasporto di sostanze per ferrovia, strada fluviale, marittima o aerea • derrate alimentari e alimenti per animali • sostanze sotto forma di residui intendendosi come tali sostanze di cui il detentore si disfi o abbia l'obbligo di disfarsene. Preparati (allo stadio di prodotto finito): • medicinali per uso umano e veterinario • prodotti cosmetici • miscugli di sostanze che si presentano sotto forma di rifiuti • prodotti alimentari • mangimi • preparati contenenti sostanze radioattive • dispositivi medici invasivi o utilizzati a contatto diretto con il corpo umano. 8 DEFINIZIONI • Sostanza – elemento chimico definito da una formula di struttura o prodotto complesso ottenuto da un processo produttivo • Preparato – miscela intenzionale di due o più sostanza • Pericolosità – proprietà di un agente fisico, chimico o biologico di provocare un danno a persone, organismi o cose • Frasi R - Frasi di rischio 9 • Frasi S - Frasi di prudenza CATEGORIE DI PERICOLO - SIMBOLI • Esplosivi – possono esplodere, detonare o deflagrare anche senza l’azione dell’ossigeno atmosferico • Comburenti – a contatto con altre sostanze, soprattutto se infiammabili, provocano una forte reazione esotermica • Estremamente infiammabili – a contatto con una fonte di calore si infiammano a temperature inferiori a 0°C • Facilmente infiammabili – a contatto con una fonte di calore si infiammano a temperature tra 0° e 21° • Infiammabili – per infiammarsi de a contatto con una fonte di calore si infiammano a temperature tra 21° e 51° • Molto tossici – possono provocare effetti letali o danni acuti o cronici in piccolissime quantità • Tossici - possono provocare effetti letali o danni 10 acuti o cronici in piccole quantità • Nocivi - possono provocare effetti letali o danni acuti o cronici • Corrosivi - a contatto con i tessuti vivi hanno un’azione distruttiva • Irritanti – per contatto diretto, prolungato o ripetuto con la pelle o le mucose una reazione infiammatoria • Sensibilizzanti – per contatto o inalazione provocano una iper-sensibilizzazione che determina in una esposizione successiva una reazione avversa • Cancerogeni – possono per azioni diretta o indiretta provocare un tumore o aumentarne la frequenza • Mutageni - possono per azioni diretta o indiretta provocare un difetto genetico ereditario o aumentarne la frequenza • Tossici per il ciclo riproduttivo – possono provocare danni alla prole o a carico delle funzioni riproduttive maschili e/o femminili • Pericolosi per l'ambiente – in caso di diffusione ambientale possono provocare danni immediati o differiti 11 nel tempo a una o più componenti ambientali I SIMBOLI DI RISCHIO 12 Frasi di rischio - Frasi R R7 Può provocare un incendio R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili R10 Infiammabile R11 Facilmente infiammabile R12 Estremamente infiammabile R14 Reagisce violentemente con l'acqua 13 R40 Possibilità di effetti cancerogeni – prove insufficienti R41 Rischio di gravi lesioni oculari R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato R45 Può provocare il cancro R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie 14 R62 Possibile rischio di ridotta fertilità R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno R65 Nocivo: può causare danni ai polmoni in caso di ingestione R66 L'esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle R67 L'inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini R68 Possibilità di effetti irreversibili. 15 Consigli di prudenza - Frasi S S24 Evitare il contatto con la pelle S25 Evitare il contatto con gli occhi S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il medico S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati S28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con (prodotti idonei da indicarsi da parte del fabbricante) S29 Non gettare i residui nelle fognature 16 17 18 19 L’etichetta Ogni contenitore di preparati pericolosi deve recare in etichetta o direttamente sull'imballaggio le seguenti indicazioni scritte in modo leggibile ed indelebile, in lingua italiana: a) denominazione o nome commerciale del preparato b) nome e indirizzo completi, compreso il numero di telefono, del responsabile dell'immissione sul mercato stabilito nell’Unione europea. Questo deve comparire perchè così sappiamo chi è il responsabile dell'immissione sul mercato e della compilazione dell'etichetta che può essere contattato per ottenere eventualmente ulteriori informazioni. c) il nome chimico delle sostanze presenti nel preparato che hanno dato luogo alla classificazione ed alla scelta delle corrispondenti frasi di rischio, secondo i criteri indicati nell’allegato VII, parte A (D.lgs.n°65 del 14 marzo 2003). 20 Se in un contenitore è presente una sola sostanza pericolosa deve comparire in etichetta il nome della sostanza. L'articolo 6 del D.lvo n° 285 del 16 luglio 1998 riguardante l'etichettatura, classificazione ed imballaggio dei preparati pericolosi indica quando devono essere scritti in etichetta i nomi delle sostanze che co mpongono un preparato. Le condizioni per cui deve comparire in etichetta il o i nomi chimici delle sostanze presenti in un preparato e la classificazione e l'etichettatura dei preparati derivano da come sono classificate ed etichettate le sostanze componenti e dalla percentuale di presenza di queste quali componenti dei preparati. 21 In etichetta devono comparire anche per esteso • le frasi di rischio R (esempio R 15 "A contatto con l'acqua libera gas facilmente infiammabili") e • i consigli di prudenza S (esempio S 8 "Conservare al riparo dall'umidità"). 22 L'etichetta deve anche presentare i simboli di pericolo: teschio, croce di Sant'Andrea, etc. Se un preparato contiene una sostanza tossica alla quale è associato il teschio come simbolo di pericolo e una sostanza nociva alla quale è associato il simbolo di pericolo Croce di Sant'Andrea e Xn in etichetta comparirà soltanto il teschio perchè evidenzia il rischio più grave,che diciamo comprende anche il rischio meno grave che è il nocivo. Lo stesso concetto viene applicato nella scelta delle frasi di rischio. 23 ETICHETTE DI SOSTANZE E PREPARATI PERICOLOSI 24 25 26 Da: “Radici della mia famiglia …” di Cesare Capretti Guidi “…Lo Zagni era un appassionato ciclista: un giorno, che si era impegnato in una gara, si fermò tutto accaldato vicino ad un fosso dove c’erano due Lavandaie, e visto un fiasco che credeva contenesse dell’acqua, ne trangugiò alcuni sorsi; era invece candeggina e morì per le ustioni interne dopo alcuni giorni, malgrado gli sforzi dei Medici per salvarlo. Era il 18 settembre 1908.” 27 Etichettatura trasporto pericolosi Particolari etichettature su imballi e veicoli per il trasporto di materiali pericolosi Il primo tipo, è costituito da tabelloni o pannelli di conformazione quadrata, posizionati sui veicoli di spigolo, sulle cui superfici sono riportati i contrassegni di pericolo internazionalmente concordati in relazione alla classificazione assegnata alle materie trasportate per tipologia di rischio (classe) Es . CLASSE 3 Pericolo di incendio (materie liquide infiammabili) 28 La scheda dei dati di sicurezza (normativa di riferimento D.M. 7 settembre 2002 pubblicato nella G.U. n. 252 del 26 ottobre 2002) Le informazioni sulla pericolosità di un prodotto chimico vengono fornite tramite una "Scheda Dati di Sicurezza" che amplia ed integra quanto indicato nell’etichetta di pericolo. Questo strumento è rivolto in modo specifico a chi utilizza le sostanze e i preparati pericolosi ed ha come finalità quella della protezione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro, pur essendo uno strumento prezioso per tutti coloro che necessitano di informazioni sulle sostanze chimiche in uso. 29 La scheda è articolata nelle seguenti 16 "voci" : 1 - elementi identificativi della sostanza o del preparato e della società/impresa produttrice, 2 - composizione/informazione sugli ingredienti, 3 - indicazione dei pericoli, 4 - misure di primo soccorso, 5 - misure antincendio, 6 - misure in caso di fuoriuscita accidentale, 30 7 - manipolazione e stoccaggio, 8 - controllo dell'esposizione/protezione individuale, 9 - proprietà fisiche e chimiche, 10- stabilità e reattività, 11- informazioni tossicologiche, 12- informazioni ecologiche, 13- considerazioni sullo smaltimento, 14- informazioni sul trasporto, 15- informazioni sulla regolamentazione, 16- altre informazioni 31 Le schede devono essere fornite agli utilizzatori professionali al massimo al momento della prima fornitura, sono gratuite, devono essere in lingua italiana e devono essere aggiornate e ridistribuite qualora cambi la composizione del preparato o si abbiano nuove informazioni riguardanti la pericolosità delle sostanze, sia tal quali che componenti un preparato. 32 E’ necessaria una scheda dati di sicurezza anche per i preparati non classificati come pericolosi, ma che contengono una sostanza che presenti pericoli per la salute o per l'ambiente, oppure una sostanza per la quale esistono limiti di esposizione comunitari sul luogo di lavoro in concentrazione individuale 1% in peso per i preparati diversi da quelli gassosi e 0,2% in volume per i preparati gassosi. 33 Per i preparati pericolosi devono essere indicate le sostanze, unitamente alla loro concentrazione o gamma di concentrazione, qualora presentino un pericolo per la salute o per l’ambiente o siano statii fissati limiti comunitari all’esposizione sul luogo di lavoro. È obbligatorio, salvo deroghe particolari, riportare alla sezione 3, i nomi delle sostanze, accompagnati dal numero della/e frase/i R, che compongono un preparato pericoloso se presenti in percentuale: 34 • maggiore o uguale a 0,1% per le sostanze T o T+ (tossiche o molto tossiche) Cancerogene, Mutagene o Tossiche per la riproduzione Categorie 1 o 2 e rispettivamente 0,02 % per i preparati gassosi • maggiore o uguale a 1% per le sostanze Xn (nocive), C (corrosive), Xi (irritanti), Sensibilizzanti, Cancerogene, Mutagene o Tossiche per la riproduzione Categoria 3 e rispettivamente 0,2 % per i preparati gassosi • maggiore o uguale a 0,1 per le sostanze pericolose per l’ambiente N • maggiore o uguale a 0,1 per le sostanze pericolose per l’ambiente ozono, anche per i preparati gassosi • maggiore o uguale a 0,1 per le sostanze pericolose per l’ambiente 35 Rischio cancerogeno Le frasi di rischio associate sono R 45 "Può provocare il cancro", R 49 "Può provocare il cancro per inalazione" ed R 46 "Può provocare alterazioni genetiche ereditarie". 36 L'applicazione del titolo VII del D.lvo 626/94 "Protezione dagli agenti cancerogeni" e del D.lvo n.66 del 25 febbraio 2000 scatta quando vengono utilizzati sostanze o preparati cancerogeni. Un preparato è considerato cancerogeno quando contiene almeno una sostanza cancerogena in percentuale maggiore o uguale allo 0.1 %, salvo limiti diversi e specifici riportati nella scheda delle singole sostanze nell'Allegato I; un preparato è considerato mutageno quando contiene almeno una sostanza mutagena in percentuale maggiore o uguale allo 0.1 %, salvo limiti diversi e specifici riportati nella scheda delle singole sostanze nell'Allegato I. 37 Sono da considerarsi cancerogene anche le sostanze che sulla base dei criteri dettati dall’Unione Europea sono cancerogene e/o mutagene di categoria 1 o 2 - quindi anche quelle classificate ed etichettate “provvisoriamente” R45 o R49 o R46 e non soltanto quelle classificate ufficialmente in Allegato I. 38 Scheda di sicurezza AMMONICA ANIDRA Scheda di sicurezza n. 1045 - Rev. 06 del 26/02/04 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETÀ FORNITRICE Identificazione del prodotto: Ammoniaca. Altre denominazioni: Formula chimica: NH3 Usi più comuni: Processi industriali e speciali, refrigerante, trattamenti termici. Società fornitrice: Linde Gas Italia S.r.l. – Via G. Rossa, 3 – 20010 Arluno (MI) Numero telefonico di emergenza: 02 903731 2. COMPOSIZIONE / INFORMAZIONI SUGLI INGREDIENTI Sostanza / preparato: Sostanza. Componenti / impurezze: Non contiene altri componenti o impurezze che influenzano la classificazione del preparato. Classificazione corrente: T C N - R10 | R23 | R34 | R50 CAS n.: 7664-41- 7 CEE n. (EINECS): 231-635- 3 3. IDENTIFICAZIONE DEI PERICOLI Prodotto classificato pericoloso ai sensi della normativa vigente. Identificazione dei pericoli: Tossico per inalazione; corrosivo per occhi, apparato respiratorio e pelle; infiammabile. Gas liquefatto. 39 4. INTERVENTI DI PRIMO SOCCORSO In caso di necessità contattare il 118 o altro numero di emergenza disponibile sul territorio. Inalazione: Tossico per inalazione. Indossando l’autorespiratore spostare le vittime in zona aerata e tenerle distese al caldo. Praticare la respirazione artificiale solo se il respiro è cessato. Contatto con la pelle e con gli occhi: Consultare con urgenza un medico. Può causare ustioni alla pelle ed alla cornea. Lavare immediatamente gli occhi con acqua per almeno 15 minuti. Togliere immediatamente gli indumenti contaminati e lavare la parte interessata per almeno 15 minuti. Ingestione: Non previsti interventi specifici. 5. MISURE ANTINCENDIO Mezzi di estinzione utilizzabili: Tutti i mezzi estinguenti conosciuti. Mezzi di estinzione da non utilizzarsi: Nessuno. Pericoli specifici: Infiammabile. L’esposizione del contenitore alle fiamme può causare l’esplosione dello stesso. Prodotti di combustione pericolosi: In caso di incendio può generare ossido e diossido di azoto. Mezzi di protezione speciali: Usare l’autorespiratore ed indumenti protettivi adatti. Metodi specifici: Se possibile arrestare la fuoriuscita del prodotto. Allontanarsi dal recipiente, circoscrivere la zona ed irrorare con acqua da posizione protetta, fino a raffreddamento del contenitore. 40 6. MISURE IN CASO DI DISPERSIONE ACCIDENTALE Precauzioni individuali: Evacuare l’area interessata. Assicurare adeguata ventilazione. Intervenire nella zona interessata con l’autorespiratore ed idonei indumenti protettivi. Evitare che gli abiti si impregnino di prodotto. Eliminare le possibili fonti di ignizione. Precauzioni ambientali: Tentare di arrestare la fuoriuscita. Ridurre i vapori con acqua nebulizzata. Metodi di bonifica: Se la perdita interessa un contenitore mobile e non può essere arrestata, portare il contenitore all’aperto in zona isolata e svuotare all’atmosfera. Ventilare la zona. Mantenere la zona sgombra ed evitare ogni fonte di ignizione finché tutto il liquido sia evaporato. 7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO Manipolazione: Evitare l’ingresso di acqua nel contenitore. Non svuotare completamente il recipiente. Utilizzare solo apparecchiature specifiche per il prodotto, la temperatura e la pressione di impiego. Non fumare mentre si manipola il prodotto. Stoccaggio: Mantenere i recipienti a temperatura inferiore a 50°C, in locali freschi ed adeguatamente aerati /ventilati. Proteggerli dagli urti. Tenere i contenitori lontano da fonti di ignizione, comprese le cariche elettrostatiche. Evitare lo stoccaggio vicino a recipienti contenenti ossidanti (es. ossigeno, cloro…). In caso di dubbi consultare il fornitore del gas. Impieghi particolari: Non stabiliti. 41 8. PROTEZIONE PERSONALE / CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE Valori limite di esposizione TLV- TWA: TLV- TWA 8 ore: 20 ppm (Dir. 2000/39/CE) Breve periodo: 50 ppm (Dir. 2000/39/CE) Controllo dell’esposizione professionale: Evitare l’inalazione del gas adottando adeguati sistemi di aerazione / ventilazione. Assicurarsi che i DPI siano compatibili con il prodotto ed adatti alla mansione. Protezione respiratoria: Utilizzare protezione respiratoria adatta alla mansione. Tenere un autorespiratore pronto per l’uso in caso di emergenza. Protezione delle mani: Proteggere dagli spruzzi di liquido. Utilizzare guanti adatti alla mansione svolta. Protezione degli occhi: Proteggere dagli spruzzi di liquido. Utilizzare occhiali o schermo adatti alla mansione svolta. Protezione della pelle: Proteggere dagli spruzzi di liquido. Utilizzare indumenti adatti al tipo di mansione svolta. Controllo dell’esposizione ambientale: Valutare se è necessario il controllo della presenza di ammoniaca nell’ambiente. 42 9. PROPRIETÀ CHIMICHE E FISICHE Aspetto: Gas incolore. Densità relativa liquido (acqua=1): 0,7. Odore: Estremamente pungente. Idrosolubilità: 0,68 mg/l (15°C, 1,013 bar) Peso molecolare: 17 g/mole. Solubilità in altri solventi: Non disponibile. Punto di fusione: -77,7 °C (1,013 bar) Coeff. di ripartiz. n-ottanolo/acqua: Non disponibile. Punto di ebollizione: -33 °C (1,013 bar) Limiti di infiammabilità (%vol. in aria): 15% - 27% Tensione di vapore a 20°C: 8,6 bar. Temperatura di autoaccensione: 630°C. Temperatura critica: 132 °C (114,8 bar). Altre informazioni: Densità relativa gas(aria=1): 0,6. 43 10. STABILITÀ E REATTIVITÀ Generale: Reattivo alcalino. Può formare miscele esplosive con l’aria. Reagisce violentemente con le sostanze ossidanti e con gli acidi. Può formare composti esplosivi con argento, mercurio e oro. Condizioni da evitare: Evitare fuoriuscite e perdite. Evitare la formazione di atmosfere esplosive con l’aria. Reagisce con l’acqua formando composti alcalini corrosivi. Materiali da evitare: Evitare acidi, ossidanti, argento, mercurio ed oro, con cui reagisce violentemente. Prodotti di decomposizione pericolosi: Per decomposizione termica dà origine ad azoto ed idrogeno. 11. INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE Generali: Tossicità acuta CL50: 4000 ppm. Inalazione: Tossico per inalazione. L’inalazione di grandi quantità porta a broncospasmi, edema alla laringe e alla formazione di pseudomembrane. Ingestione: Può causare ustioni (corrosivo). Contatto con la pelle o con gli occhi: Può causare ustioni (corrosivo). 44 12. INFORMAZIONI ECOLOGICHE Generali: Altamente tossico per gli organismi acquatici. Ecotossicità: Può causare variazioni di pH nei sistemi ecologici acquatici. Mobilità: Non stabilita. Persistenza e degradabilità: Non stabilita. Potenziale di bioaccumulo: Non stabilito. Altri effetti avversi: 13. CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO Generali: Evitare lo scarico diretto in atmosfera e nei corsi d’acqua. Non scaricare dove l’accumulo può risultare pericoloso o in zone con rischio di formazione di atmosfere esplosive con l’aria. Il gas dovrebbe essere smaltito in opportuna torcia con dispositivo anti-ritorno di fiamma. I gas tossici e corrosivi formatisi durante la combustione dovrebbero essere abbattuti prima dello scarico in atmosfera. 45 14. INFORMAZIONI SUL TRASPORTO Trasporto stradale: ADR Numero UN: 1005 Denominazione per il trasporto: Ammoniaca anidra. Classe: 2 Codice di classificazione: 2TC Numero di identificazione pericolo: 268 Etichette ADR: Etich. 2.3: gas tossico. Etich. 8: materie corrosive. Gruppo di imballaggio: Non applicabile alla classe 2. Altre informazioni per il trasporto: Assicurarsi che vi sia adeguata ventilazione. Assicurarsi che il conducente sia informato dei rischi potenziali del carico e sappia come comportarsi in caso di incidente o di emergenza. Prima di iniziare il trasporto verificare che il carico sia ben assicurato e che: - le valvole delle bombole siano chiuse e non perdano; - le valvola siano protette (da cappellotto o altre protezioni) e le protezioni correttamente montate. Assicurare l’osservanza delle disposizioni vigenti. È sconsigliato il trasporto in veicoli in cui la zona di carico non è separata dall’abitacolo. 46 15. INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE Num. in All. 1 Dir. 67/548 e s.m.i. 007-001- 00-5 Classificazione CE: R10 | T;R23 | C; R34 | N; R50 Simboli: T, N. Etichettatura dei recipienti: Si utilizzano le etichette previste dall’ADR. Etich. 2. 3: gas tossico. Etich. 8: materie corrosive. Frasi di rischio R: R10 Infiammabile. R23 Tossico per inalazione. R34 Provoca ustioni. R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici. Consigli di prudenza S: S9 Conservare il recipient e in luogo ben ventilato. S16 Conservare lontano da fiamme e scintille. Non fumare. S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente ed abbondantemente con acqua e consultare un medico. S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti a proteggersi gli occhi / la faccia. S45 In caso di incidente o di malessere consultare il medico (se possibile, mostrargli l’etichetta o la presente scheda). S61 Non disperdere nell’ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali / schede informative in materia di sicurezza. Altre normative: L’ammoniaca è un gas tossico soggetto al R.D. 147/27 che ne disciplina l’impiego, il trasporto e lo stoccaggio. 47 16. ALTRE INFORMAZIONI Prima di utilizzare questo prodotto in qualsiasi nuovo processo o esperimento, deve essere condotto uno studio approfondito sulla sicurezza e sulla compatibilità del prodotto stesso con i materiali. La società fornitrice non è responsabile di eventuali danni provocati dall’uso del prodotto in applicazioni non corrette e/o in condizioni diverse da quelle previste. Per la valutazione del rischio chimico in ambienti di lavoro attenersi a quanto indicato nel D. Lgs. 2 febbraio 2002, n. 25. La presente scheda di sicurezza è stata compilata in conformità alla Direttive Europee vigenti ed è applicabile in tutti i Paesi che hanno implementato tali Direttive nella legislazione nazionale. I dati contenuti sono quelli attualmente riportati nella letteratura tecnica specializzata; quanto riportato nel testo ha valore di informazione e non sostituisce norme e disposizioni emanate dagli Organi Istituzionali pubblici. Le informazioni sono fornite al fine della protezione della salute e della sicurezza sul posto di lavoro; non si accettano responsabilità per eventuali danni derivanti da un uso di queste informazioni diversi da quelli citati. La presente scheda annulla e sostituisce tutte le precedenti revisioni della stessa. 48 Scheda di sicurezza: BENZENE 1. Identificazione del Prodotto e della Società Sono contenute informazioni importanti per la identificazione della sostanza e altre informazioni che permettono di accedere facilmente ad altre fonti informative. • Benzene • Identificazione della società/ impresa Società: Merck KGaA * 64271 Darmstadt * Germany * Tel. +49 6151 72- 2440 N. telefonico emergenze: Centro Naz. Inf. Tossicologica- Centro Antiveleni- Pavia-Tel. 0382/ 244 49 2. Composizione e Informazioni sugli Ingredienti Per i preparati devono essere indicate di massima le composizioni in percentuale delle diverse sostanze pericolose che sono presenti. Caratteristiche chimiche: benzene, puro • • - Numero CAS 71- 43- 2 Numero/ i di identificazione Numero EINECS: 200- 753- 7 Numero CEE: 601- 020- 00- 8 50 3. PERICOLI Classificazione secondo le direttive CE: • Il prodotto è classificato e codificato conformemente alle direttive CE / norme sui prodotti pericolosi / dir. 67/ 548 25° adeguamento / dir. 88/ 379 4° adeguamento • Sigla ed etichettatura di pericolosità del prodotto: T: Tossico F: Facilmente infiammabile • Natura dei rischi specifici (frasi R): 45 Può provocare il cancro. 11 Facilmente infiammabile. 48/ 23/ 24/ 25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. 51 4. Misure Pronto Soccorso Deve specificare cosa fare e se è necessaria una immediata consultazione medica • Inalazione: Portare in zona ben areata, in caso di disturbi consultare il medico. • Contatto con la pelle: Generalmente il prodotto non è irritante per la pelle. • Contatto con gli occhi: Lavare con acqua corrente per alcuni minuti tenendo le palpebre ben aperte. • Ingestione: Se persistono sintomi di malessere consultare il medico. 52 5. Misure Antincendio Devono essere indicate le prescrizioni per la lotta all’incendio causato dal prodotto o che si sviluppa in vicinanza della sostanza; i mezzi di estinzione adatti e inadatti, i rischi fisici di esplosione, l’equipaggiamento di protezione per gli addetti antincendio. • Mezzi di estinzione idonei: CO2, polvere, o acqua nebulizzata. Estinguere gli incendi di grosse dimensioni con schiuma resistente all'alcool. • Mezzi di estinzione inadatti per motivi di sicurezza: Getti d'acqua • Rischi specifici dovuti alla sostanza, ai suoi prodotti della combustione o ai gas liberati: In difetto di ossigeno: monossido di carbonio (CO) Mezzi protettivi specifici: Non sono richiesti provvedimenti particolari • 53 6. Misure in caso di Fuoriuscita Accidentale Precauzioni individuali, precauzioni ambientali, metodi di pulizia, controindicazioni Misure cautelari rivolte alle persone: • Indossare equipaggiamento protettivo. Allontanare le persone non equipaggiate. • In caso di vapori/ polvere/ aerosol adottare protezioni respiratorie. Misure di protezione ambientale: • Impedire l'entrata del prodotto nelle fognature, cave o cantine. • Impedire infiltrazioni nella fognatura/ nelle acque superficiali/ nelle acque freatiche. Metodi di pulitura/ assorbimento: • Aspirare il liquido in adatto recipiente e assorbire il resto con materiale poroso (tripoli, legante di acidi, legante universale, ecc.). • Smaltimento del materiale contaminato conformemente al punto 13. • Provvedere ad una sufficiente areazione. 54 7. Manipolazione e Stoccaggio Precauzioni per una manipolazione sicura e per uno stoccaggio sicuro Manipolazione: • • • • • • • Mantenere i contenitori inutilizzati ermeticamente chiusi. Aprire e manipolare i recipienti con cautela. Travaso e manipolazione del prodotto solo in sistemi chiusi o sotto aspirazione. Indicazioni per prevenire incendi ed esplosioni: Tenere lontano da fonti di calore, non fumare. Adottare provvedimenti contro cariche elettrostatiche. Tener pronto il respiratore. Stoccaggio: • Requisiti dei magazzini e dei recipienti: • Conservare in ambiente fresco. • Non conservare a contatto con ossidanti. • Mantenere i recipienti ermeticamente chiusi. • Conservare in luogo fresco e asciutto in fusti ben chiusi. 55 8. Controllo dell’Esposizione e Protezione Individuale Devono essere indicate i provvedimenti atti a ridurre al minimo l’esposizione del lavoratore. Devono essere indicati i limiti di esposizione e i DPI idonei. Valori Limite 1 ml/ m3; 3.25 mg/ m3 Cancerogeno C 1: conosciuto essere cancerogeno per l’uomo Assorbimento cutaneo Protezione vie respiratorie: richiesta quando siano generati vapori/ aerosol. Filtro A (DIN 3181) Protezione degli occhi: richiesta Protezione delle mani: in pieno contatto guanti con spessore dello strato 0.70 mm tempo di penetrazione > 480 Min. contato con gli spruzzi materiale per guanti gomma nitrile spessore 0.40 mm tempo di penetrazione > 10 Min. I guanti protettivi da usare devono rispettare le specifiche delladirettiva EC 89/ 686/ EEC e lo standard EN 374, p. es. KCL. 890 Togliere immediatamente gli indumenti contaminati. Applicare una crema protettiva per la pelle. Lavare le mani ed il viso dopo aver lavorato con la sostanza. Evitare di mangiare o bere 56 9. Proprietà Fisiche e Chimiche Aspetto, odore, pH, punto ebollizione, fusione, infiammabilità, autoinfiammabilità, proprietà esplosive, comburenti, pressione di vapore, densità relativa, idrosolubilità, liposolubilità, coefficiente di ripartizione. • • • • • • • • • • • • Stato: liquido Colore: incolore Odore: caratteristico Valore di pH non disponibile Temperatura di ebollizione 80.1 °C Temperatura di ignizione 555 °C (DIN 51794 ) Punto d’infiammabilità -11 °C (DIN 51755) Limite di esplosione inferiore 1.4 Vol% superiore 8.0 Vol% Pressione di vapore (20 °C) 101 hPa Densità (20 °C) 0.88 g/ cm3 Solubilità in Acqua (20 °C) 1.770 g/ l 57 10. Stabilità e Reattività Devono essere indicate tutte le condizioni nelle quali si sviluppano reazioni pericolose. Decomposizione termica/ condizioni da evitare: • Il prodotto non si decompone se utilizzato secondo le norme. Reazioni pericolose • Può reagire violentemente con materiale ossigenato (comburente). Pericolo di esplosione. Prodotti di decomposizione pericolosi: • Non sono noti prodotti di decomposizione più pericolosi del prodotto stesso. 58 11. Informazioni Tossicologiche Descrizione concisa e completa degli effetti derivati dal contatto, vie di esposizione, sintomi, effetti cronici e acuti ecc. • • • • • • • • • • • • Tossicità acuta LC50 (inalazione, ratto): 44 mg/ l /4 h. LC50 (inalazione, ratto): 10000 ppm( V) /7 h. LD50 (orale, ratto): 930 mg/ kg. LDLo (orale, umano): 50 mg/ kg. Sintomi specifici in studi su animali: Test di irritazione agli occhi (coniglio): Forte irritazione . Test di irritazione cutanea (coniglio): Leggere irritazioni . Tossicità subacuta a cronica Esperimenti su animali hanno mostrato un effetto mutageno nei mammiferi. Esperienze hanno dimostrato che questa sostanza è cancerogena nell’uomo . Effetto mutagenico nei test su animali. Mutagenicità batterica: Salmonella thyphimurium: negativa. Non presenta effetti teratogeni nei test su animali. 59 11. Ulteriori informazioni tossicologiche E’ un capitolo importante che necessità di essere spesso aggiornato. Dovrebbero essere citate le fonti. Tossicità acuta: • Orale: LD50: 4894 mg/ kg (ratto) • Cutaneo: LD50: 48 mg/ kg (Topo) • Per inalazione: LC50/ 4 h: 32,4 mg/ l (Topo) Irritabilità primaria: sulla pelle: Non ha effetti irritanti. sugli occhi: Non particolarmente irritante. Sensibilizzazione: Non si conoscono effetti sensibilizzanti. Ulteriori dati (relativi alla tossicità sperimentale): • Non disponibili altri dati rilevanti. Ulteriori dati tossicologici: Cancerogeno 60 12. Informazioni ecologiche Devono essere Indicati gli effetti , il comportamento e la trasformazione nell’ambiente della sostanza. Analoghe informazioni dovrebbero essere fornite per i prodotti pericolosi che derivano dalla degradazione della sostanza • • • • • • • • • Dati sulla eliminazione (persistenza e biodegradabilità) Ulteriori indicazioni: t( 1/ 2): 5- 16 dd Effetti tossici per l'ambiente: Tossicità acquatica: LC50 aq.: 20 (24- 48h) mg/ l (pesci) Ulteriori indicazioni: Pericolosità per le acque classe 3 (WGK tedeschi) (Classif. secondo le liste): molto pericoloso Non immettere nelle acque freatiche, nei corsi d'acqua o nelle fognature, anche in piccole dosi. Pericolo per le acque potabili anche in caso di perdite nel sottosuolo di quantità minime di prodotto. 61 13. Considerazioni sullo smaltimento Devono essere fornite indicazione sui rischi residui, sui metodi di smaltimento idonei, e devono essere indicati i riferimenti normativi. Consigli: • Non smaltire il prodotto insieme ai rifiuti domestici. Non immettere nelle fognature. • Riciclare se possibile altrimenti rivolgersi ad azienda autorizzata per smaltimento rifiuti industriali. • Imballaggi non puliti: Lavare con solventi da inviare a incenerimento 62 14. Considerazioni sul trasporto • • • • • • • • • Trasporto via terra ADR, RID UN 1114 BENZEN, 3, II Trasporto via fiume ADN, ADNR non testato Trasporto via mare IMDG, GGVSee UN 1114 BENZENE, 3, II Ems: 3- 03 Trasporto via aerea CAO, PAX BENZENE, 3, UN 1114, II Le regolamentazioni sul trasporto sono citate secondo le regolamentazioni internazionali e nella forma applicabile in Germania (GGVSE). • Eventuali applicazioni nazionali in altri paesi non sono considerate. 63 15. Informazioni sulla regolamentazione Devono essere riportate le informazioni che figurano sull’etichetta , deve indicare se esistono specifiche disposizioni legislative in relazione ala protezione dell’uomo e dell’ambiente. • • Classificazione secondo le direttive CE: Il prodotto è classificato e codificato conformemente alle direttive CE / norme sui prodotti pericolosi / dir. 67/ 548 25° adeguamento / dir. 88/ 379 4° adeguamento • • • • • • Sigla ed etichettatura di pericolosità del prodotto: T Tossico F Facilmente infiammabile Natura dei rischi specifici (frasi R): 45 Può provocare il cancro. 11 Facilmente infiammabile. 48/ 23/ 24/ 25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione. Consigli di prudenza (frasi S): 53 Evitare l'esposizione — procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso. 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli l'etichetta). Classe di pericolosità per le acque: molto pericoloso . • • • • 64 16. Altre informazioni Deve riportare qualsiasi altra informazione utile, indicazioni sull’addestramento, fonti dati utilizzati, data di emissione della scheda ecc. • • • • • • • Scheda rilasciata da: Q. A / Normative Interlocutore: Telefono di emergenza: 0039 2 953251 Riferimenti bibliografici ECDIN (Environmental Chem. Data and Information Network) IUCLID (International Uniform Chemical Information Database) NIOSH - Registry of Toxic Effects of Chemical Substances Roth - Wassergefährdende Stoffe Verschueren - Handbook of Environmental Data on Organic Chemicals • ChemDAT - Safety Data Sheets from E. Merck on CD- ROM Merian - Metals and their compounds in the environment * Dati modificati rispetto alla versione precedente 65 66 67 Il trasporto Il trasporto di sostanze pericolose è basato su criteri diversi da quelli della manipolazione. Tali criteri, specifici, servono a prevenire incidenti nel trasporto di materiali pericolosi e a limitare i loro effetti. Derivano da norme che regolano il trasporto di materiali pericolosi per le diverse vie 69 IL TRASPORTO “PERICOLOSO” TRASPORTO SU STRADA - Regolamentato dalla Convenzione relativa al contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) - ADR, adottato nella legislazione europea TRASPORTO PER FERROVIA precedente - TRASPORTO CON CONTAINER Convention for Safe Container" CSC. Regolamentato Riferimento dal RID come il è la "International TRASPORTO MARITTIMO - Il trasporto per mare delle merci pericolose è regolato da raccomandazioni elaborate in sede IMO; in particolare ci si riferisce alla IMDG (trasporto di prodotti chimici pericolosi in colli, in cisterne stradali, ferroviarie, container e tank container) TRASPORTO AEREO - Il trasporto aereo è regolato dall'ICAO (International Civil Airtransport Organisation) e applicato da IATA (International Air Transport Association), vale a dire l'Associazione delle Compagnie di trasporto aereo. 70 TRASPORTO SU STRADA - NORMATIVA DI RIFERIMENTO ACCORDO EUROPEO RELATIVO AL TRASPORTO INTERNAZIONALE DI MERCI PERICOLOSE SU STRADA (ADR), CON ANNESSI PROTOCOLLO ED ALLEGATI - European Agreement concerning the International Carriage of Dangerous Goods by Road (ADR), Appendices to Annex A and Annex B Ginevra, 30 settembre 1957- Direttiva 2001/7/CE ADR (Ristrutturato) - NUOVO AGGIORNAMENTO CON MODIFICHE AGLI ALLEGATI A E B DELL’ADR - D.M. 21.12.2001 In vigore dal 1 gennaio 2003 71 ADR - i punti principali . L’ADR è formato da 9 parti 1 Disposizioni generali 2 Classificazione 3 Lista delle merci pericolose... 4 Disposizioni relative all’utilizzo di imballaggi e cisterne 5Procedure di spedizione 6 Prescrizione per la costruzione degli imballaggi 7 Dispositivi relative alle condizioni di trasporto, al carico, alo scarico e alla movimentazione 8 Prescrizioni relative all’equipaggio, all’attrezzatura, all’utilizzo dei veicoli e alla documentazione 9 Prescrizioni relative alla costruzione e all’approvazione dei veicoli Parte fondamentale dell’ ADR è la suddivisione in capitoli (non più marginali) e la struttura tabellare della lista delle merci pericolose (di più facile lettura) 72 Criteri per la definizione della pericolosità Occorre riferirsi alla tabella A capitolo 3.2 che contiene: - l’elenco delle materie pericolose soggette all’ADR - i numeri ONU per l’individuazione di sostanze o gruppi - l’etichettatura delle merci pericolose Etichette armonizzate a livello ONU Sugli imballaggi - A losanga con dimensioni minime di 10 cm di lato sui colli e 25 cm di lato su grandi contenitori Etichette di pericolo/pannelli sui mezzi di trasporto / Rettangolari 300x120mm, arancioni, parte superiore numero UN, parte inferiore numero Kemler - i requisiti degli imballaggi Gruppo di imballaggio I: materie ad alto pericolo (precedentemente a); Gruppo di imballaggio II: materie a medio pericolo (precedentemente b); Gruppo di imballaggio III: materie a basso pericolo (precedentemente c). 73 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR A.D.R. “Accordo Europeo relativo al trasporto internazionale di merci pericolose su strada” SCOPO: RENDERE SICURO IL TRASPORTO STRADA DELLE MERCI PERICOLOSE. SU 74 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR MERCI PERICOLOSE INTERESSATE ? MATERIE PRIME PERICOLOSE PRODOTTI FINITI PERICOLOSI RIFIUTI CLASSIFICATI SOGGETTI ALL’A.D.R. ATTIVITÀ INTERESSATE ? OPERAZIONI DI CARICO/SCARICO DELLE MERCI PERICOLOSE (O RIFIUTI), SUI MEZZI DEI TRASPORTATORI ESTERNI 75 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR PRICIPI FONDAMENTALI DELL’A.D.R. I principi fondamentali dell’accordo ADR sono: • • • • • • • Classificazione delle merci Formazione speciale dei conducenti Modalità di trasporto Precauzioni da adottare durante il trasporto Documentazioni e procedure Caratteristiche dei veicoli e loro equipaggiamenti Norme relative alla costruzione e approvazione degli imballaggi 76 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR CLASSI DELLE MERCI PERICOLOSE Classe 1: Classe 2: Classe 3: Classe 4.1: Classe 4.2: Classe 4.3: Classe 5.1: Classe 5.2: Classe 6.1: Classe 6.2: Classe 7: Classe 8: Classe 9: Materie e oggetti esplosivi Gas compressi, liquefatti o disciolti sotto pressione Materie liquide infiammabili Materie solide infiammabili Materie soggette ad accensione spontanea Materie che a contatto con l’acqua sviluppano gas infiammabili Materie comburenti Perossidi organici Materie tossiche Materie infettive Materie radioattive Materie corrosive Materie e oggetti pericolosi diversi 77 The classes of dangerous goods according to ADR are the following: Class 1 Explosive substances and articles Class 2 Gases Class 3 Flammable liquids Class 4.1 Flammable solids, self-reactive substances and solid desensitized explosives Class 4.2 Substances liable to spontaneous combustion Class 4.3 Substances which, in contact with water, emit flammable gases Class 5.1 Oxidizing substances Class 5.2 Organic peroxides Class 6.1 Toxic substances Class 6.2 Infectious substances Class 7 Radioactive material Class 8 Corrosive substances Class 9 Miscellaneous dangerous substances and articles TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR PERICOLI CHE PRESENTANO LE DIVERSE CLASSI Classe 3: il pericolo è legato all’infiammabilità, Evitare qualsiasi fonte di innesco. In caso di piccolo incendio estinguere con polvere, schiume, o acqua nebulizzata; non usare acqua in getto. In caso di rilasci indossare gli indumenti protettivi, tamponare la falla e arginare con il materiale assorbente in dotazione, per evitare che il liquido vada a finire in cantine, fognature o corsi d’acqua. Se la materia è tossica e/o corrosiva avvisare immediatamente le autorità sanitarie. 79 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR PERICOLI CHE PRESENTANO LE DIVERSE CLASSI Classe 6.1: la pericolosità è dovuta alla loro tossicità. Evitare qualsiasi dispersione nell’ambiente esterno. Se ciò accade, avvisare immediatamente le autorità sanitarie. In caso di rilascio, dopo aver indossato le protezioni personali, allontanare tutte le persone avvertendole sul pericolo, tamponare la falla e circoscrivere la perdita per evitare che possa interessare corsi d’acqua o fognature. In caso di incendio provvedere subito ad avvertire il diretto superiore o l’autorità competente. Evitare qualsiasi contatto con la materia e liberarsi degli indumenti se si sono impregnati, quindi sottoporsi a visita medica presso centri specializzati. 80 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR PERICOLI CHE PRESENTANO LE DIVERSE CLASSI Classe 8: la pericolosità è dovuta alla capacità di attaccare i tessuti epiteliali. Utilizzare gli indumenti di protezione personale durante la manipolazione e le operazioni di carico e scarico. Sia nel caso di rilasci che di incendio, indossare le protezioni personali, agire sempre con il vento alle spalle, impedire il diffondersi della sostanza tamponando la falla e arginando con materiali inerti. Liberarsi degli abiti qualora siano impregnati; informare sempre le Autorità. 81 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR PERICOLI CHE PRESENTANO LE DIVERSE CLASSI Classe 9: presentano pericoli diversi da quelli delle altre classi (in genere pericoli per l’uomo o per l’ambiente a medio o lungo periodo, in quanto vengono assorbite dagli esseri viventi). Evitare qualsiasi dispersione nell’ambiente esterno, Evitare la presenza di qualsiasi fonte di innesco di incendio in quanto alcune di esse generano fumi tossici. Nel caso di incendio provvedere allo spegnimento ed informare le Autorità. Nel caso di rilasci , dopo aver indossato le protezioni personali, tamponare la falla e circoscrivere la perdita, evitare che la materia vada a finire in corsi d’acqua, fognature, cantine, ecc., ed informare le Autorità. 82 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR I DOCUMENTI DI TRASPORTO ADR Ogni trasporto di merci pericolose deve essere accompagnato da tre documenti previsti dalla normativa ADR, essi sono: 1. il documento di trasporto 2. le consegne scritte per il conducente (o istruzioni di sicurezza) 3. la dichiarazione di trasporto Di particolare interesse, anche per quanto riguarda l’attività esecutiva interna di (movimentazione e) carico delle merci pericolose, sono le consegne scritte in caso di incidente, destinate al trasportatore. 83 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR Le schede di sicurezza (per il trasporto - schede CEFIC) devono essere redatte secondo il seguente modello: • • • • • • • • CARICO NATURA DEL PERICOLO PROTEZIONE INDIVIDUALE MISURE DI ORDINE GENERALE CHE DEVE PRENDERE IL CONDUCENTE MISURE SUPPLEMENTARI E/O SPECIALI CHE DEVE PRENDERE IL CONDUCENTE INCENDIO PRONTO SOCCORSO INFORMAZIONI COMPLEMENTARI 84 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR SITUAZIONI DI EMERGENZA IPOTESI INCIDENTE: Caduta di fusto contenente merce liquida pericolosa, durante operazione di carico con carrello, con fuoriuscita di liquido. COSA FARE ? Porre il mezzo in sicurezza (arrestarlo, abbassare le forche, inserire il freno). Richiedere l’intervento della squadra di pronto intervento ( ------) specificando il proprio nome, l’area e/o impianto interessato e ogni altra informazione utile in funzione dell’emergenza, quale ad es. natura della sostanza, luogo, quantità interessata, ecc.). Avvisare il proprio responsabile. Allontanarsi a distanza di sicurezza e tenersi a disposizione, astenendosi dal compiere operazioni o manovre potenzialmente pericolose. In caso di feriti, chiedere l’invio di una ambulanza al Servizio Sorveglianza 85 ( ------). TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR ETICHETTE DI PERICOLO I veicoli che trasportano merci pericolose ,in particolare quelli per il trasporto di merci pericolose alla rinfusa, le cisterne e i contenitori cisterna e i container, devono essere dotati di pannelli-etichette di pericolo. Le stesse etichette con lo stesso significato sono utilizzate per i colli. Sui veicoli i pannelli-etichette devono essere apposti sui lati e nella parte posteriore, tanti quanti sono i pericoli relativi alla merce; sui colli le etichette devono essere apposte sulla circonferenza se si tratta di colli circolari oppure ai lati a facce contrapposte se si tratta di colli quadrati o rettangolari. I veicoli che trasportano rifiuti, per la normativa italiana devono inoltre avere una etichetta posteriore con la lettera “R”in nero su fondo giallo. 86 87 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR Nera su fondo arancio: bomba esplodente nella metà superiore. Pericolo di esplosione 1 Bombola per gas nera o bianca su fondo verde con piccolo numero “2” nell’angolo inferiore Gas non infiammabile e non tossico 2 Fiamma nera su fondo rosso (materie liquide infiammabili) Pericolo di incendio 3 88 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR Fiamma nera su fondo costituito da bande verticali quidistanti alternativamente rosse e bianche Fiamma nera su fondo bianco nella metà superiore, triangolo rosso nella metà inferiore Fiamma nera o bianca su fondo blu Pericolo di esplosione (materie solide infiammabili) 4.1 Materia spontaneamente infiammabile 4.2 Pericolo di emanazione di gas infiammabili a contatto con l’acqua 4.3 89 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR Fiamma nera su cerchio nero e fondo giallo; piccolo numero “5.1” nell’angolo inferiore Materia comburente 5.1 Fiamma nera su cerchio nero e fondo giallo; piccolo numero “5.2” nell’angolo inferiore Perossido organico: 5.2 : Testa di morto su due tibie nere su fondo bianco Materia tossica 6.1 90 91 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR Tre mezze lune sovrimposte in un cerchio; piccolo numero “6” Materia infettiva 6.2 nell’angolo inferiore Gocce colanti da una provetta su una lastra e da un’altra provetta su una mano; nere su fondo bianco nella metà superiore, al metà inferioe nera. Fondo bianco con sette bande verticali nere nella metà superiore; piccolo numero “9” nell’angolo inferiore. Materia corrosiva 8 Materia e oggetti diversi; durante il trasporto presentano un pericolo diverso da quelli che sono contemplati dalle altre classi 9 92 93 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR Triangolo rosso avente lato di 250 mm minimo, termometro con liquido rosso al centro Materie della classe 9 trasportate a caldo, oltre i 100° C (le cisterne che trasportano materie della classe 9, ordinali 20° e 21°, devono esporre nella parte posteriore questa etichetta) Due frecce nere su fondi bianco o su fondo contrastante appropriato Alto, caricare i colli parallelamente tra loro e su piano orizzontale (etichetta complementare per colli) (apporre le etichette con le punte delle frecce rivolte verso l’alto) 94 TRASPORTO MERCI PERICOLOSE - ADR SEGNALAMENTO DEI PERICOLI (PANNELLI DI PERICOLO) Tutti i veicoli che trasportano merci pericolose devono essere segnalati nella parte anteriore e posteriore con un pannello di colore arancione, bordato di nero, retroriflettente, delle dimensioni di 300x400 mm, avente resistenza al fuoco almeno 15 minuti (REI 15). 33 1088 Il numero superiore rappresenta il n° di identificazione del pericolo o n° KEMLER, può essere di due o tre cifre e può essere preceduto dalla lettera X che indica il divieto assoluto di utilizzare acqua. Il numero inferiore rappresenta il numero di identificazione della materia o n° ONU, ed è sempre di quattro cifre. 95 Meaning of hazard identification numbers The hazard identification number consists of two or three figures. In general, the figures indicate the following hazards: 2 Emission of gas due to pressure or to chemical reaction 3 Flammability of liquids (vapours) and gases or selfheating liquid 4 Flammability of solids or self-heating solid 5 Oxidizing (fire-intensifying) effect 6 Toxicity or risk of infection 7 Radioactivity 8 Corrosivity 9 Risk of spontaneous violent reaction 96 Instructions in writing Trem-Card As a precaution against any accident or emergency that may occur or arise during carriage, the driver shall be given instructions in writing, specifying concisely for each dangerous substance or article carried or for each group of goods presenting the same dangers to which the substance(s) or article(s) carried belong(s): (a) the name of the substance or article or group of goods, the Class and the UN number or for a group of goods the UN numbers of the goods for which these instructions are intended or are applicable; 97 (b) the nature of the danger inherent in these goods as well as the measures to be taken by the driver and the personal protection equipment to be used by the driver; (c) the general actions to be taken, e.g. to warn the road users and passers-by and call the police/fire brigade; (d) the additional actions to be taken to deal with minor leakages or spillages to prevent their escalation, if this can be achieved without personal risk; (e) the special actions to be taken for certain goods, if applicable; (f) the necessary equipment for additional and/or special actions, if applicable. 98 Emergency Response Intervention Cards (ERICards) The Emergency Response Intervention Cards (ERICards or ERIC's) provide guidance on initial actions for trained fire crews when they first arrive at the scene of a chemical transport accident without having appropriate and reliable product-specific emergency information to hand. ERICards are intended to deal with land-transport accidents involving a substantial amount of product. They may, therefore, not be appropriate for accidents in other situations. Because they apply to a group of products, ERICards can never be a substitute for specific product information obtained from a reliable source (e.g. safety data sheet, reference databases or industry experts). For this reason, ERICards always require sound judgement, taking into account the particular circumstances of each accident. 99 Emergency Response Information CORROSIVE SUBSTANCE. • • • • • • • • Substance: SODIUM HYDROXIDE SOLUTION UN Number: 1824 HIN: 80 ADR Label: 8 ADR Class: 8 Classification Code: C5 Packing Group: II,III ERIC: 8-03 100 1. Characteristics. • Corrosive, causing damage to skin, eyes and air passages. • Liquid or solid. • Flash point above 61°C OR not flammable. 2. Hazards. • Heating of container(s) will cause pressure rise with risk of bursting and subsequent explosion (BLEVE). • Gives off corrosive and irritant fumes, also when burning. • May attack metals and produce hydrogen gas which may form explosive mixture with air. • The vapour may be invisible and is heavier than air. It spreads along the ground and may enter sewers and basements. 101 3. Personal Protection. • Chemical protection suit. • Self contained breathing apparatus. • Gas tight suit in close proximity to substance or vapour. 4. Intervention Actions. 4.1 General. • Keep upwind. Put on protective equipment before entering danger area. 4.2 Spillage. • Stop leaks if possible. • Dilute spillage with water spray as far as necessary to reduce hazard. Contain run off by any means available. • If substance has entered a water course or sewer, inform the responsible authority. • Ventilate sewers and basements where there is no risk to personnel or public. 102 4.3 Fire (involving the substance) • Keep container(s) cool with water. • Extinguish with water fog (spray). • Do not use water jet to extinguish. • Use water spray to knock down fire fumes if possible. • Avoid unnecessary run-off of extinguishing media which may cause pollution. 5. First Aid. • If substance has got into eyes, wash out with water for at least 15 minutes and seek immediate medical attention. • Remove contaminated clothing immediately and drench affected skin with plenty of water. • Persons who have been in contact with the substance or have inhaled fumes should get immediate medical attention. Pass on all available product information. • Mouth to mouth resuscitation should be avoided. Use alternative methods, preferably with oxygen or compressed 103 air driven apparatus. 6. Essential Precautions For Product Recovery. • Use acid resistant equipment. • Recover spilled product in vented container fitted with absorption filter. 7. Precautions After Intervention. 7.1 Undressing. • Drench contaminated suit and breathing apparatus with water before removing facemask and suit. • Use chemical protection suit and self contained breathing apparatus while undressing contaminated co-workers or handling contaminated equipment. 7.2 Equipment Clean Up. • Drench with water before transporting from incident. 104 Decodifica omologazione imballo - esempio Specificazione 1: ap parz(<7 cm); 2 ap. Totale) Tipo imballo (1:fusto) Peso netto max (solidi); Densità (liquidi) può essere omessa se <= 1.2 Anno di fabbricazione 1H1 / X 1.3 / 250 / AA Materiale (H: plastica) Gruppo appartenenza (X-YZ) Paese Se liq lim inf prova press idr (Kpa) Se solido c’è una S Numero protocollo (numero certificato) I / ISP 0000001 - NUMERO Laboratorio che ha certificato Numero identificatore costruttore – solitamente sigla fabbricante + identificazione effettuata dal costruttore NB: per gli imballi in plastica la presenza di un orologio indicante mese ed anno di fabbricazione è parte integrante dell’omologazione 105 Decodifica omologazione imballo - esempio 1 IMBALLO PER LIQUIDI NOME STATO AUTORIZZ. 1.4 150 02* NL NOME FABBR. ANNO DI FABBR. (ULTIME 2 CIFRE) GRUPPO IMBALLO (X – Y- Z ) Y Gruppo imballaggio II TEST PRESSIONE 1H1 fusto plastica coperchio non amovibile DENSITA’ RELATIVA UN CODICE IDENT. IMBALLO SIMBOLO UN UN 1H1/Y1.4/150/02/NL/VL823 VL823 NB:*per imballi 1H-3H anche mese, che non deve apparire obbligatoriamente accanto all’anno, è ammesso l’utilizzo dell’orologio apposto sul fusto che è parte integrante dell’omologazione 106 Decodifica omologazione imballo - esempio 2 IMBALLO PER SOLIDI - IMBALLAGGIO PER INTERNO S 02* NL NOME FABBR. 300 kg AUTORIZZANTE LETTERA INDICANTE SOLIDO Y ANNO DI FABBR. (ULTIME 2 CIFRE) NOME STATO QTY MAX NETTA 1H2 GRUPPO IMBALLO (X – Y- Z ) UN CODICE IDENT. IMBALLO SIMBOLO UN UN 1H2/Y300/S/02/NL/VL823 VL823 Gruppo fusto plastica coperchio imballaggio II amovibile NB:*per imballi 1H-3H anche mese, che non deve apparire obbligatoriamente accanto all’anno, è ammesso l’utilizzo dell’orologio apposto sul fusto che è parte integrante dell’omologazione 107 Struttura omologazione - esempio 1H1 / X 1.3 / 250 / AAAA 1:Fusto 2:Barili 3:Tanica A:Acciaio 4:Scatola B:Alluminio 5:Sacchi G:Cartone 6:Imball. H:Plastica compositi M:Carta 1:Apertura parziale 2: Apertura totale Con imballaggi compositi appaiono più sigle di materiale es: HA plastica e acciaio 108