AncorasullaBibliothèque
stauro che rappresenta perciò
la continuazione della prevenzione con altri mezzi: questi
prevedono l'interuento diretto
fisico e/o chimico sui materiali
e sulle strutture dell'oggetto.
Dalla parte della conseruazione
L'obiettivo del restaurodeve essere quello di garantire la salv a g u a r d i ad e l l e i n f o r m a z i o nj
o letto l'eccellente arsoÍre preseraatíon che ho semstodche di cui i libri (ma í1 diticolo di Cado Revelli
pre tradono con prerenzione.
scorso dovrebbe valere per tutsulla Bibliothèque naPer quanto mi riguarda, quant i i b e n i c u l t u r a l i ls o n o r e s l i tionale cleFrance in "Bibliotedo parlo di conseruazione inmom e, in subordine, quello di
che oggi" di marzo, interuentendo il complessodelle azioni
restituire funzionalità all'oggetto di grande interesse per me
dirette e indirette volte a ralto dell'intervento rispettandone
poiché mi ha consentito di fare
lentare gli effetti della degradale r alenzeesleliche.Il termine
i1 punto sulla situazione della
zione causata dal tempo e dalfunzionalità non va inteso coBnf alla vigilia dell'apertura al
I'uso sulle componenti maferiame un concetto astratto,valiclo
pubblico.
1i dei beni culturali. Essacomin generale per tutti i beni culMi sembra che nell'artlcolo si
prende la preuenzione e iI returali, ma come un obiettivo
delinei una sofia di parallelistauro.Laprima, che fino a qualcommisurato alla funzione che
smo tra il doppio settennato
che anno fa si identificava tout
quel singolooggettoè chiamamitterandianoe l edificazione
.i
court coo la conseruazione,
to a svolgere in un contesto
della Bnf lle quattro toni mi riarticola a sua volta in prevenculturale e sociale deteminato.
cordano gli obelischi che Sisto
zione diretta e indiretta a seCome si vede non ho mai parv fece erigere a testimoniare la
conda se, per esplicarsÌ,comlato del trasferimento del testo
propria pofenza - tanto Freud
porta o esclude il coinvolgisu supporti alternativi, poiché
s a r e b b en a t o s o l o t r e s e c o l i
mento fisico dell'originale. La
la conservazione riguarda edopo! - o il suo contrario).
p r e v e n z i o n ed i r e t t a c o n 5 i 5 t e , sclusivamente\a materia delPer parte mia però non vorrei
ad esempio, ne1ladisinfezione
l'opera, sia essa un libro, un
entrare nel merito della granoppure nella realizzazione di
documento, r-rnmosaico, un afd e z z ad i F r a n q o i sM i t t e r a n d , involucri di protezlone, mentre
fresco o un monumento. La rrudelle cui capacitàpolitiche soin queìlaindirenarienrranomicrofilmatura (o qualsíasi proceno sempre stato un fervente
sure quali la definizione di una
dimento assimilabile)puo serammiratore, e limltarmi a comprassi specifica per 1'uso più
vire a tutelare l'originale o mementaregli aspeltiche riguarcorretto dei libri e dei oocuglio a comunicarlo'- Giorgio
dano la conservazione,argomenti owero il controllo dei
D e M a r c h i sp r o p o n e d i s o s t i mento del quale mi occupo oÍparametri ambientali.
tuire "l imbccille valorizzaziomai da qualche decennio.
Allorché le misure preventive
ne" con "comunicazione" ("La
P r e m e l t oc h e l e g g o c o n r i v o
non siano più sufficienti a gaRepubblica",B maggio 1996) e
interessegli articoli di Revelli
rantirela tutela,la consen,azio- aderisco all'invito - con meno
quando scrive di biblioteche in
ne assume i connotati del rer i s c h i . M a l a p r e s e r rr z i o n e è
g e n e r a l e ,m e n t r e n o t o d e l l e
"cadute
di competenza ogni
volta che si occupa di conservazione, tema effettivamente
molto speclalisticosu1quale gli
scivoloni possono essereall'ordine del giorno. Accade così
che egli prenda per oro colato
la deîiniztone di G. Thomas
Tanselle che distingue Ia conseruazione(che prolunga la vita del1'originale)dalla preseruazione (.checompofia il trasferimento del testo).
Cominciamo con I'intenderci
sul linguaggio. Innanziittto preseruazionemi sembra la traslit
terazione del termine anglosas-
nationalede France,
m a n o ns o l o . . .
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un'altra cosa.
11significato di preservazione
che Revelli mutua da Tanselle
mi richiama alla mente la vicenda dei corsi di laurea in
conseryazionedei beni culturali per i quali 1a gran parte dei
docenti coinvolti in essí tenderebbe a preferire la definizione
"storia
di
dei beni culturali".
Non voglio entrare in questa
sede nel merlto dell'opportunità di dare vita, nel nostro
Paese,a 14 o 15 corsilaureain
conseruazione:si tratta probabilmentedi una follia.che prescinde dalle esigenzereali del
settore e che serve soprattutto
a creare posli per i profcssori
insieme ad un'ulteriore area di
parcheggio per giovani della
quale essi cefio non sentono 1a
necessità.I1 punto indiscutibile
è che la conservazione è un'altfa cosa e riguarda materiali e
tecniche impiegati per costruire
quell'oggetto che oggi - più o
meno proprlamente - vlene
definito "bene cu1tura1e".
Se il
corso di laurea è in conseruazione, è questache deve essere insegnata; se si vuole rnsegnare altro, si modifichi la denominazione, si chiudano questi corsi, si faccia, da parte dei
maggiorenti universitari, quello
che si ritiene più opportuno,
ma non si cambi i1 significato
di termini che hanno alle spall e u n a s t o r i a b e n d e f i n i r ac u i
non si comprende per quale
moti\ o dovrebberorinunciarc.
?
p
z
a
Biblioteche
ogg- Luglto-Agosto'
Ió
Torno ora a1laBnf per quanto
attieneai problemi consefl/ativi. Nell'autunnode11995ebbi
l ' o p p o r t u n i t àd i e n t r a r en e 1
complessodi Tolbiacnell'ambito di una visita organizzal.a
per un gruppodi srudentiparigini. Dopo un paio d'ore ne uscii con una forte sensazione
a con l impresd i i m p o t e n ze
sioneche, almenoper la costruzionedellebiblioteche,l'ignoranzanon era piu intangibile monopolioitaliano.Naturalmente,alla fine dei fatti, le
cosesono andatemeglio che
da noi, nel sensoche,accorgendosidi un grave errore,
hannocercatodi porvi rimedio.
E questonon è poco.L'altn impressioneche ho maturatoè
stataquelladel climadl estreche permeava
ma ùservatezza
della biblioogni realizzazione
t e c a ,c o m e s e s i t f a t t a s s ed i
q u a l c o s ad i s e g r e t i s s i m L
oa
.
spiegazionestavanel fatto che
i progettistieranostatial centro di una c mpagnadi stampa
nel corsodellaquadurissima,
1euna partedegli intellettuali
francesi aveva allaccaf.osenza
quartiereI'impresae l'organizzazioneavevareagitocon 1a
chiusuradei rapporticon I'estemo.
In realtàè difficilenon condividerele ragionidegli "attaccanti":almenodal punto di viIe pasta del1aconservazione
reti vetîatedelle quattrotorri
una follia.La lurappresentano
ce è uno degli agentidi degrado più seriper i materialilibrari e certo il vetro trasparente
non costltuisceun ostacol0.
Per giunta le finestre,pur essendoil vetro un buon isolant e . r a p p r e s e n t a n( m
o aormai
dovrebbeesserenoto a tutti) il
di ognì
p u n t od i d e b o l e z z a
progettodi isolamentotermico
in un edificio,visto che non
offrono alcunagaranziarelativamenlealla coslanzadei Parametritermoigrcmetrici.
si sono
Di questonaturalmente
r e s i c o n t o- d o p o q u a l c h e
tempo - anchei progettistì
c h e s o n o c o r s ia i r i p a r ic o Ió
oggt- Luglio-Agosto'
Bibliateche
struendo,all'interno
delle finestre,una sorta di banieraantilucee
antitermicadi spessore
superlorea un metro.
Anche per me questa
s o l u z i o n eè a p p a r s a
quasiincredibile,
sicché me 1asono fatta
ripetere un paio di
volte nel corsodella
visitaeffettuatanel novembrescorso:la ricercadi confermeufficiali non ha alrrto esito (la rlspostaè stata
sempreno comment,
per incompeteÍ\zao
p e r r i s e r v a t e z z aS
) ,1
tengaconto che questa sorta di barriera
(polimaterica,
costituita
da pannellidi gesso,
sughero,argillaespansa e persinometallo)
cofre pef tutto il pefimetrodella superficie
vetfalariducendoin
(a
modo considerevole
mio awiso) il volume
dei locali.
Der
nrrantn
hn
nrc-
messo,va da sé che al momento non posseggo alcuna
documentazione ufficiale relativamente alle misure adottate
presso la Bnf e spero di essere
ga sempre per ultima. Ciò dismentito almeno in pafte.
pende forse dal fatto che essa
Vorrei infine discolpare Carlo
non essendo mai stata insegnaRevelli da qualsiasi responsabita, non è diventata di pubblico
lítà per quanto riguarda la sotdominio e che quindi ci sia un
tovalutazione che egli potrebpo' di timore ad occuparsene
be avere avuto rispetto ai prosenza rischiare qualche brutta
b l e m i d i c o n s e r v a z i o n ed e l
figura?Ma d'altra parte mi rimateriale librarlo; la compamane Ia convinzione che non
gnia è talmente folta che a"d1sarà i1 fiorire dei corsi di laurea
vrebbe rischiato di sentirsi
in conservazionecui ho criticaverso" solo se avesseconsidemente accennato sopra a morato la conservazione nella midificare, in positivo, 1a condisura corretta. Non smetterÒ
zrone attuale. Non è un caso,
mai di chiedermi come mai de1 resto, che allorché, nel nuvisto che tutti siamo in appa"Biblioteche ogmero di aprile,
renza d'accordo sul fatto che
gi" ha ritenuto di occuparsi delquesto sia uno dei compiti
la v Conferenza nazion \e dei
fondamentali della biblioteca
- s i p a r l i c o s t a n t e m e n t ed i
beni librari ("La biblioteca tra
con scarsissima spazio e progetto') al Massimo
conseruazione
1ivel1o,non abbia speso una
cognizione di causa e la soluparola sulla conservazionee
zione dei problemi (anche fisui suoi problemi. neppure in
nanziai) che la riguardano ven-
chiavecritica(fama d,iloro il
mondoessernon lassa...).
Concludoinvitandocoloro che
si occupanodellavita delle bibliotechea uscíredal1"'effimero" (absitiniuría,,,)rammentando,tra 1'altro,che i cataloghi e 1a caralogazionenon sono fini a se stessi,ma che dovrebberoservireper "trovare"I
1ibri,visto che uno degli obier
tivi deila bibliotecaè quello di
metterea contattolibri e lettostrade
ri. Se si continuane11e
intraprese,
si rischiadi avere
cataloghlperfetti(i1pericoio
mi pare comunqueancoralontano) i quali, alla fine dei fatti,
I'unicoindirappfesentefanno
zio di iibri che non ci sono
più, perchénessunoha fatto
nulla per conservarii.
Cailo Federici
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