HealthNewsletter a cura della redazione scientifica Phoenix Emicrania e cefalea nuovi trattamenti e approcci futuri Il termine “mal di testa”, più correttamente cefalea, è un’espressione utilizzata genericamente per descrivere cefalee, emicranie e nevralgie dei nervi cranici. La cefalea costituisce il disturbo più comune nel mondo: si stima infatti che almeno il 64% della popolazione maschile e il 78% di quella femminile ne soffra in modo cronico e ricorrente. Si distinguono numerose forme di cefalea. Nella maggior parte dei casi si tratta di cefalea di forma primaria, o idiopatica, nella quale non è possibile individuare una causa precisa, mentre sono molteplici le cause di cefalea secondaria. Il mal di testa nella sua forma più comune insorge generalmente al mattino e raggiunge il picco dell’intensità in circa mezz’ora. Se non viene bloccato al suo esordio, può durare fino a 1-2 giorni. L’emicrania è la forma più grave di cefalea e colpisce il 10% delle persone nel mondo, in parti- brali. A questa fase ne segue una di forte dilatazione delle arterie, con la comparsa del dolore. Il 60% delle donne che soffre di emicrania assiste al riacutizzarsi degli attacchi in corrispondenza del ciclo mestruale. Nell’emicrania, inoltre, è stato evidenziato il ruolo delle intolleranze alimentari nei confronti di numerosi alimenti. La cefalea di natura tensiva è la forma più comune mal di testa e lo stress è il fattore predominante per il suo scatenarsi. In questo tipo di cefalea, il dolore è di intensità lieve e/o moderata ed è accompagnato dalla contrazione dei muscoli del collo e del capo. La tensione nervosa agisce sui circuiti cerebrali, alterando i rapporti tra i neurotrasmettitori che regolano la percezione del dolore. Questo tipo di cefalea interessa tra il 30 e il 50% dei soggetti sofferenti di cefalea. Per ridurre i sintomi del comune mal di testa è necessario riposo, assenza di stimoli visivi e uditivi e ridurre al minimo situazioni fonte di stress. La cefalea a grappolo è caratterizzata da violenti attacchi quotidiani (1-3 al giorno, soprattutto durante la notte), intervallati da lunghi periodi di benessere. Il dolore, molto intenso, interessa la fronte, l’orbita e le colar modo le donne. Oggigiorno tempie e può presentarsi associato a l’emicrania è considerata una vera lacrimazione e rinorrea. Questa cone propria patologia neurovascola- dizione colpisce prevalentemente re, spesso associata a ipertensione. la popolazione maschile (rapporto La natura vascolare dell’emicrania maschio/femmina 8:1). è considerata una delle ipotesi più L’International Headache Society attendibili, in cui si osserva la con- (organizzazione che promuove la trazione di un’arteria della testa, ricerca e le informazioni relative a con la conseguente riduzione del questi disturbi) ha classificato quasi flusso sanguigno nelle aree cere- 100 diversi tipi di mal di testa. Health Newsletter Aggiornamento Settembre 2010 Secondo un’indagine Gfk Eurisko, in Italia il 10% della popolazione soffre di emicrania, colpendo in particolare le donne: sono infatti 4.500.000 (gli uomini sono 1.500.000), hanno tra i 35 e i 44 anni, sono casalinghe, impiegate o insegnanti, sposate con figli e soffrono in media di 3 attacchi al mese, che comporta la perdita di milioni di giornate lavorative e costi sociali rilevanti. Nonostante questa patologia impedisca il normale svolgimento delle attività quotidiane, compromettendo studio, lavoro e vita sociale, molte persone che ne sono affette non conoscono la differenza tra comune mal di testa ed emicrania. Come conseguenza, non ricorrono a terapie adeguate, né tantomeno a uno specialista. Quali esami? E’ importante accertare l’origine di questa patologia sottoponendosi a una visita neurologica. Solitamente l’anamnesi del paziente permette di diagnosticare con certezza la presenza di emicrania. Quando però www.pho.it lo specialista nutra dubbi riguardo la causa dell’emicrania potrà prescrivere esami di approfondimento. Uno di questi, l’elettroencefalogramma, consente di diagnosticare malattie (ad esempio encefalite, demenza, epilessia) ed è in grado di accertare se vi siano lesioni cerebrali in persone che abbiano subito traumi alla scatola cranica. Altri esami, come la TAC o la riso- Nel mondo La WHO (Organizzazione Mondiale della Salute) colloca l’emicrania tra le principali cause di disabilità (20° posto). Soffre di emicrania il 12% della popolazione mondiale, perlopiù in età giovanile, produttiva, con punte che sfiorano il 25% nelle donne in età fertile. nanza magnetica, permettono di escludere cause intercraniali secondarie. I mezzi terapeutici attualmente disponibili permettono una ge- stione soddisfacente dell’emicrania nella maggior parte dei casi se impiegati in maniera razionale da uno specialista. Cause e stili di vita da evitare Dieta Gli alimenti possono costituire un fattore significativo per la manifestazione dell’emicrania, soprattutto in bambini e adolescenti. Spesso sono gli additivi chimici contenuti negli alimenti ad essere responsabili della sua comparsa. Sostanze come la tiramina (Fig. 1), feniletilamina, tirosina, glutammato di sodio (MSG), aspartame, caffeina, solfiti, nitrati (nelle carni conservate) e istamina (vino e birra) sembrano scatenare questa condizione, alterando la patofisiologia dell’attacco di emicrania. Non solo gli alimenti, ma anche alcune combinazioni alimentari possono provocare gli attacchi nei soggetti sensibili. Per un processo digestivo ottimale, infatti, è necessario accostare gli alimenti non solo dal punto di vista organolettico, ma soprattutto tenendo conto delle caratteristiche enzimatico-digestive. Una regola molto semplice può essere di non associare i carboidrati con le proteine, mentre le verdure possono essere consumate sempre. Disturbi del sonno È importante considerare la qualità del sonno dei pazienti colpiti da cefalea cronica. È stato infatti osservato che in alcuni di questi soggetti il trattamento dei disturbi del sonno ha prodotto miglioramenti nella sintomatologia e in alcuni casi ha portato alla completa risoluzione della patologia. Studi recenti indicano che negli emicranici la frequenza di sonnolenza diurna è 3 volte maggiore di chi non soffre di mal di testa e i disturbi del sonno sono 5 volte più comuni. In caso di cefalea cronica, il rischio di disturbi del sonno è 17 volte maggiore. Fattori ambientali La WHO ha stimato che il 30% degli edifici uffici nuovi o ristrutturati possono causare problemi di salute a individui suscettibili. Cefalea, rinite, irritazione della congiuntiva, disturbi respiratori, eruzioni cutanee, affaticamento e nausea sono i sintomi più comuni, attribuiti alla sindrome dell’edificio malato che compaiono principalmente in coloro che lavorano in edifici con aria condizionata.Tuttavia, tale sintomatologia è stata anche osservata in individui che lavorano in edifici ventilati naturalmente. (Fig. 2) Alimenti contenenti tiramina Fig.1 BEVANDE CARNI PESCI ORTAGGI FRUTTI DOLCI CEREALI birra cioccolata calda superalcolici carne affumicata carne in scatola fegato di pollo pancetta prosciutto salame salsiccia selvaggina caviale aringhe in salamoia pesce affumicato pesce salato ed essicato cavolo cavolfiore cipolle crauti fagioli fave olive patate piselli avocado banane fichi noci uva susine uva passa cioccolato gelato torte paste al cioccolato krapfen dolci al caffè crackers al formaggio pane con formaggio pane lievitato caldo Health Newsletter Aggiornamento Settembre 2010 LATTE E DERIVATI latte fresco latte a lunga conservazione panna, burro yogurt formaggio (fresco, stagionato) prodotti confezionati per l’infanzia (biscotti secchi, pastina, omogenizzati, liofilizzati, farine lattee) alcuni prodotti di pasticceria www.pho.it Fattori implicati nell’esordio di un attacco di emicrania Fig.2 ORMONALI DIETA CAMBIAMENTI STIMOLI SENSORIALI STRESS mestruazioni ovulazione terapia ormonale sostitutiva alcolici cioccolato formaggi stagionati glutammato di sodio dolcificanti artificiali caffeina frutta secca nitrati e nitriti agrumi climatici stagionali viaggi altitudine imprevisti disturbi del sonno dieta saltare i pasti luci abbaglianti luci tremolanti odori delusioni attività intensa perdite (separazione, divorzio, lutto) difficoltà nelle relazioni perdita/cambiamento del lavoro periodi di crisi Terapie utili Agopuntura Biofeedback Una recente rassegna (Cochrane, 2009) indica che questa metodica può essere considerata un trattamento sicuro e di dimostrata validità nella cefalea (in particolare in quella emicranica e di tipo muscolotensivo). Tra i meccanismi d’azione di questa terapia, che mediano l’effetto analgesico, troviamo la liberazione di endorfine e l’induzione dei recettori oppioidi. L’agopuntura in alcuni casi mostra una buona efficacia come rimedio non-farmacologico, mentre in altri può essere un utile complemento alla farmacoprofilassi dell’emicrania. Il biofeedback, termine derivato dalla contrazione delle parole inglesi biological feedback, è una tecnica terapeutica utilizzata per il trattamento di vari disturbi e malattie in medicina, psichiatria e psicosomatica. Il principio su cui si basa è costituito dalla possibilità di apprendere a controllare e autoregolare varie funzioni fisiologiche quali tensione muscolare, temperatura cutanea, conduttanza cutanea, pressione arteriosa, frequenza cardiaca, che normalmente sono al di fuori della consapevolezza e del controllo volontario. Il settore in cui questa metodica ha avuto maggiore diffusione è quello della terapia dell’ansia cronica e dei disturbi psicofisiologici stress-dipendenti, delle cefalee di tipo tensivo e vascolare, dei tic e del bruxismo. Una recente metanalisi (per un totale di 55 studi) ha mostrato che questa metodica è in grado di ridurre in maniera sostanziale e significativa il dolore e i sintomi psicologici in pazienti emicranici cronicizzati (Nesto- Health Newsletter Aggiornamento Settembre 2010 riuc e Martin, 2007). Un’altra metanalisi (Trautmann et al., 2006) ha fornito le medesime evidenze positive in bambini e adolescenti. Stretching e yoga Anche l’apprendimento di una serie di esercizi di contrazione e di rilassamento muscolare (stretchins, yoga) è in grado di produrre un generale rilassamento psicofisico. La differenza con il biofeefback è che quest’ultimo si rivolge a specifici sistemi di risposta, mentre le tecniche di rilassamento favoriscono il benessere generale dell’organismo. Anche un “pace-maker” può servire La stimolazione del nervo occipitale, una metodica di avanguardia che sta fornendo risultati soddisfacenti, ha mostrato di ridurre il dolore cronico da emicrania in pazienti intolleranti alle terapie farmacologiche. Viene utilizzato una sorta di pacemaker sottocutaneo impiantato a livello occipitale che ha la capacità di “spegnere” la cefalea cronica grazie a una leggera scossa data ai nervi occipitali da due mini-cateteri. www.pho.it Trattamenti non-farmacologici e cefalee Partenio Il partenio (Tanacetum parthenium), noto anche come feverfew (in inglese “antipiretico”) è un’erba molto diffusa, tradizionalmente utilizzata com antinfiammatorio, antisettico e antiemicranico. Nella moderna fitoterapia è principalmente impiegato nella profilassi dell’emicrania. Gli effetti del partenio sono stati sufficientemente studiati, con risultati variabili e con forti indicazioni di prevenzione profilattica ma non abortiva sull’emicrania. Il meccanismo d’azione del partenio sembra collegato all’inibizione dell’aggregazione piastrinica e al blocco del rilascio di serotonina nelle piastrine e nei neutrofili. Il partenio ha anche attacchi, anche se non si è osservata una diminuzione nella gravità. In un altro studio la sintomatologia è stata diminuita assumendo una dose profilattica di 50 mg di partenio al giorno. L’estratto secco (50-400 mg) standardizzato nel principio attivo più importante, il partenolide (0.20.75%) è in grado di fornire risultati apprezzabili. che il partenio rappresenta un rimedio preventivo dell’emicrania. Magnesio Il magnesio svolge un importante ruolo nella produzione di energia a livello mitocondriale, nella comunicazione tra cellule, rilassamento muscolare e scheletrico e nella produzione e regolazione della serotonina e altri neurotrasmettitori. Nei soggetti sofferenti di emicrania sono stati osservati livelli significativamente bassi di magnesio nel sangue, nel liquido cerebrospinale e nella saliva. Il magnesio regola il tono delle arterie cerebrali, modula il rilascio di ossido nitrico (NO) dai vasi sanguigni e controlla il rilascio di serotonina. Una riduzione dei li- Autore Pazienti/dropout Terapia Parametri misurati Risultati Johnson et al. 17/2 2 cps (25 mg) di polvere partenio Frequenza del mal di testa, incidenza di nausea e vomito. La frequenza del mal di testa è diminuita rispetto ai soggetti placebo. Frequenza, durata e gravità del mal di testa. Incidenza di nausea e vomito. 24% di riduzione nella frequenza degli attacchi; significativa riduzione di nausea e vomito. Nessun cambiamento nella durata e gravità degli attacchi. Nessun effetto Murphy et al. 72/12 1 cps (82 mg) di polvere partenio Kuritzky et al. 20/nr 100 mg di partenio Effetti del partenio sull'uptake di 5-HTP e sull'attività delle piastrine. Weerdt et al. 50/6 1 cps (143 mg) di partenio granulato Gravità degli attacchi di Nessun effetto significaemicrania, giorni di lavoro tivo. persi. 57/nr 2 cps (50 mg) di polvere di partenio Intensità del dolore; gravità di nausea e vomito; sensibilità a rumore e luce. Palevich et al. un effetto sulla sintesi delle prostaglandine e potrebbe quindi ridurre l’infiammazione vascolare a livello cerebrale. Alcuni studi clinici hanno mostrato la sua efficacia. In uno di questi, in 76 soggetti affetti da emicrania ha ridotto del 24% la frequenza degli Health Newsletter In una recente rassegna (Centre for Reviews and Dissemination, 2008), è stata valutata l’efficacia del partenio nell’emicrania in studi clinici, placebo-controllati, randomizzati. Il dosaggio variava da 6.25 a 143 mg/ die e il periodo di trattamento da 1 a 6 mesi. I risultati ottenuti indicano Aggiornamento Settembre 2010 Significative riduzione in tutti i parametri osservati. velli di magnesio intracellulare è stata osservata nella corteccia dei pazienti durante un attacco di emicrania. I migliori risultati ottenuti con la somministrazione di magnesio sono stati riportati nel trattamento acuto di pazienti con aura e nella profilassi www.pho.it nr = non riportati PARTENIO ED EMICRANIA: EVIDENZE CLINICHE dell’emicrania premestruale. L’efficacia del magnesio nella terapia della fase acuta potrebbe essere collegata ai livelli di magnesio ionizzato. Per ottenere un beneficio profilattico è richiesta la supplementazione di magnesio per almeno 3-4 mesi. La somministrazione di magnesio è stata associata con la riduzione del 40% nella frequenza dell’emicrania dopo la 9a settimana di trattamento. In altri studi controllati, gli integratori di magnesio hanno mostrato un buon grado di utilità nel ridurre la frequenza in pazienti pediatrici. La dose media di magnesio utilizzata negli studi era di 350-500 mg/die, anche se si è registrato come effetto collaterale la diarrea. È stato ipotizzato che la carenza di magnesio possa provocare numerosi sintomi della PMS (sindrome premestruale). In uno studio su donne con emicrania associata al ciclo mestruale, 360 mg di magnesio al giorno sono stati più efficaci del placebo nella riduzione dei sintomi. Vitamina B-2 (riboflavina) Alte dosi di riboflavina (vitamina B-2), un metabolic enhance, possono prevenire gli attacchi di emicrania, come riportato da uno studio europeo pubblicato sulla rivista scientifica European Journal of Neurology. Secondo lo studio, gli effetti benefici sono apparsi dopo un mese di assunzione giornaliera di 400 mg di B-2. Questo dosaggio è superiore a quello raccomandato di questa vitamina; tuttavia, essendo una vitamina idrosolubile, quantitativi eccessivi di B-2 non si depositano nell’organismo, ma vengono eliminati con le urine. Un deficit del metabolismo della riboflavina nel mitocondrio, condizione che pregiudica il metabolismo dell’ossigeno, potrebbe avere un ruolo nella patogenesi dell’emicrania. Ed è proprio grazie al ruolo svolto dalla riboflavina svolto Health Newsletter fenolici del salice possiedono effetti fisiologici e farmacologici similari. B-2 Riboflavina Nel tratto intestinale tali sostanze • sembra che i pazienti emicrasi convertono nel principio attivo, nici abbiano un difetto mitoconl’acido salicilico. driale nella regolazione dell’O2 A causa del tempo di conversione, le proprietà terapeutiche sono espres• la riboflavina è il precursore di se più lentamente rispetto al farmamolecole chiave nella catena di co, ma continuano ad essere efficaci trasporto degli elettroni nel mitoper un tempo maggiore di quello condrio dei salicilati. La salicina svolge atti• 200 mg/die ai pasti per 3 mesi vità analgesiche e antinfiammatorie produce il 68% di riduzione desimili a quelle dell’aspirina, inibengli attacchi di emicrania (studio do la produzione di prostaglandine, randomizzato controllato) sostanze importanti nella mediazione del dolore, dell’infiammazione e • effetto collaterale: colorazione della febbre. Questo composto ha gialla delle urine mostrato un’azione antiaggregante piastrinica minore di quella dell’aciSchoenen, Neurology 1998; Sando acetilsalicilico. Particolare di dor, Headache 2000; Magis, Headache 2007. importanza non secondaria, la salicilina non presenta gastrolesività, al nell’apporto di ossigeno alle cellule, contrario dell’acido acetilsalicilico. che tale nutriente presenta un’azio- E’ stato recentemente osservato che ne positiva contro l’emicrania, ridu- Salix alba riconosce, interagisce cendo la frequenza degli attacchi e e coopera con i recettori 5-HT2a i giorni di durata. Gli effetti sono osservabili già dopo 1 mese di terapia, anche se l’effetto massimo si sperimenta dopo 3 mesi. L’utilizzo della riboflavina come agente anti-emicrania, eventualmente associata ai farmaci prescritti, è preferibile, grazie al bilancio positivo tra efficacia ed effetti collaterali, tenendo comunque presente che gli effetti sono raggiungibili non prima delle 6-8 settimane di trattamento. Per l’eccellente grado di tolleranza, e 5-HT2c e i recettori 5-HT1d, che la riboflavina può essere il nutrien- hanno mostrato di avere un ruolo te di prima scelta per bambini e nella profilassi dell’emicrania. Salix adolescenti e, se una profilassi anti- alba potrebbe favorire gli effetti emicrania fosse necessaria, durante della serotonina endogena a questi la gravidanza. recettori durante l’attivazione trigemino-vascolare, risultando in un effetto triptano-simile, riducendo l’infiammazione neuronale. SeconLe proprietà del salice bianco (Salix do questo meccanismo, la durata e alba), diffuso rimedio antireumatico l’intensità del dolore dovrebbero e antipiretico, sono note fin dall’an- essere ridotte. L’attività antinfiamtichità. La corteccia (in particolare matoria del salice potrebbe svolgequella dei giovani rami di 2-3 anni), re un ruolo negli effetti preventivi contiene salicilina, il precursore fi- della cefalea e nei dolori d’origine toterapico dell’aspirina (acido ace- flogistica, in particolare quando astilsalicilico), anche se tutti i glicosidi sociato al partenio. Salice bianco Aggiornamento Settembre 2010 www.pho.it 5-HTP bile per la sintesi di ATP. Potente antiossidante e stabilizzatore di memGriffonia simplicifolia brana, questo coenzima mostra in particolare attività cardioprotettiva, La Griffonia simplicifolia è una neuroprotettiva e antiaging. pianta che cresce in alcune regioni In uno studio in aperto 31 pazienti dell’Africa Occidentale, nelle quali è hanno assunto 150 mg di coenzima ampiamente utilizzata dalle popola- Q10, che come la riboflavina è un zioni che ne usano corteccia, radice metabolic enhancer, in un’unica e foglie. somministrazione giornaliera per I semi di Griffonia che vengono 3 mesi. Il 63% dei partecipanti ha utilizzati in fitoterapia sono ricchi mostrato oltre il 50% della riduziodi 5-idrossitriptofano (7-10%), il cui ne del numero degli attacchi, senza massimo contenuto viene osservato effetti collaterali. a maturazione completa. In un altro studio in doppio cieco Studi risalenti agli anni ’60 hanno controllato, 100 mg di questo coenindividuato nella pianta elevate con- zima 3 volte al giorno hanno portacentrazioni di L-5HTP, che fa della to a una significativa riduzione nella griffonia una ricca fonte di seroto- frequenza dell’emicrania. La carenza nina. È stato osservato un collega- di coenzima Q10 è una condizione mento tra serotonina ed emicrania. piuttosto diffusa nell’emicrania peI livelli plasmatici di 5-HTP sono diatrica e in quella degli adolescenti. più bassi nei soggetti che soffrono L’identificazione della sua carenza e di emicrania rispetto ai quelli sani. la conseguente somministrazione In alcuni studi la supplementazione (1-3 mg/kg/die) può fornire buoni di 5-HTP ha mostrato di ridurre la risultati clinici a questi pazienti. Almeno 3 studi hanno mostrato l’efficacia terapeutica del coenzima Q10 nella prevenzione di questa patologia. Rozen et al. hanno evidenziato una significativa riduzione nel numero dei giorni di emicrania, che si è verificata a partire dal primo mese di trattamento profilattico. Nello studio di Sandor in doppio cieco, placebo-controllato, la ridugravità degli attacchi. Studi clinici zione della frequenza degli attacchi condotti su oltre 400 pazienti evi- fu significativa nel gruppo che avedenziano il miglioramento della sin- va assunto 300 mg di coenzima Q10, tomatologia, sia nella frequenza che rispetto al gruppo placebo. Nel suo nella gravità. Il 74% dei pazienti ha studio randomizzato, Hershey ha risposto positivamente al trattamento, mentre nell’86% dei casi è stato evidenziato un miglioramento dei sintomi delle sindromi dolorose. Melatonina La melatonina è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale, o epifisi, nella quale viene sintetizzata a partire dalla serotonina. Quando verso la fine degli anni ’50 fu scoperta la melatonina, si considerò l’ipotesi che la ghiandola pineale, grazie alla sua secrezione ormonale, fosse in grado di regolare le funzioni endocrine di altri organi. La secrezione di melatonina segue un ritmo giornaliero: inizia verso sera (h. 20.00), raggiunge il culmine di notte (h. 3.00-4.00), scende al minimo al mattino (h. 8.00-9.00) e rimane bassa durante il giorno. La produzione di melatonina decresce con l’età; quando l’uomo invecchia, la ghiandola pineale si calcifica e produce quantità sempre minori di melatonina. I livelli di questo ormone sono alti nell’infanzia e iniziano a diminuire durante la pubertà, regolarmente, fino alla vecchiaia (-90%). La ghiandola pineale, e quindi la melatonina, sono state associate alla patofisiologia dell’emicrania. Alcuni pazienti emicranici sono sensibili agli agenti ambientali che influenzano la secrezione di melatonina. In alcuni studi sono stati osservati anomalie nella secrezione della melatonina nei pazienti emicranici e il miglioramento della sindrome in seguito alla somministrazione orale della stessa. Almeno 6 studi hanno riportato una o più associazioni della melatonina con l’emicrania, 4 dei quali hanno rilevato bassi livelli di melatonina di base, durante la fase acuta dell’attacco, con insonnia o, nell’emicrania mestruale, senza il suo normale inCoenzima Q10 cremento che si verifica durante la (ubidecarenone) fase luteale. In uno studio in aperto la sommiIl coenzima Q10 è un nutriente che nistrazione serale di melatonina (3 svolge un importante ruolo nella mg/die per 3 mesi) a bambini con catena respiratoria dei mitocondri, mostrato la risposta alla supplemen- emicrania primaria, ha mostrato il dove agisce come trasportatore di tazione di coenzima Q10 nell’emi- miglioramento dei sintomi e la riduelettroni e risulta quindi indispensa- crania pediatrica e degli adolescenti. zione degli attacchi. Health Newsletter Aggiornamento Settembre 2010 www.pho.it Bibliografia Linde K, Allais G, Brinkhaus B, Manheimer E, Vickers A, White AR. Acupunture for tension-type headache. Cochrane Database of Systematic Reviews 2009, Issue 1, Art. No: CD007587. DOI: 10.1002/14651858. CD007587. Guerrera MP,Volpe SL, Mao JJ.Therapeutic uses of magnesium. Am Fam Physician 2009 Jul 15;80(2):157-62. O’Brien HL, Hershey AD. Vitamins and paediatric migraine: Riboflavin as a preventative medication. Cephalalgia. 2010 Jul 27. 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Vietata la Divulgazione al Pubblico Aggiornamento Settembre 2010 www.pho.it Partenio 300 mg 0,2% Partenolide Feverfew RELAX Informazioni Prodotto Ogni capsula contiene Partenio sommità fiorite 300 mg (Tanacetum parthenium) estratto secco titolato 0,2% [600mcg] partenolide maltodestrina, agente di carica (cellulosa m.c.), antiagglomeranti (magnesio stearato vegetale e biossido di silicio). Capsula di origine vegetale in idrossipropilmetilcellulosa. cefalea ricorrente, è stato somministrato estratto di partenio (82 mg/die), o un placebo per 4 mesi. Al termine è stata evidenziata una riduzione del 24% nel numero e nell’intensità delle crisi di cefalea nei pazienti trattati con partenio, oltre alla riduzione degli accessi di vomito. Si è inoltre constatato che il numero dei giorni lavorativi persi a causa degli attacchi erano inferiori nei soggetti che avevano assunto partenio (68), rispetto al gruppo che aveva assunto il placebo (76). Azione antinfiammatoria Il partenio, Tanacetum parthenium, è una pianta originaria dell’Europa sud orientale, diffusa anche in Australia e Nord America, usata per secoli come rimedio contro numerosi disturbi quali febbre, irregolarità mestruali e cefalee. La droga è composta dalle parti aeree raccolte durante la stagione estiva quando la pianta è in fiore. Nella fitoterapia moderna il partenio è utilizzato principalmente nella profilassi dell’emicrania, mentre risulta meno efficace quando l’emicrania è già presente. Il principio attivo più importante è un lattone sesquiterpenico, il partenolide, la cui somministrazione ad animali da esperimento ha mostrato effetti analgesici e la capacità di inibire l’aggregazione piastrinica. Il partenolide ha mostrato, inoltre, di inibire la crescita di linee cellulari tumorali in vitro, con una virtuale capacità di potenziare la sensibilità delle cellule cancerose ai farmaci chemioterapici. Sembra esercitare anche un’attività antistaminica e antiprostaglandinica. In particolare, in vitro inibisce in maniera dose-dipendente l’attività della ciclossigenasi e della 5-lipossigenasi, riducendo la sintesi di leucotrieni, soprattutto di leucotrieni B-4, citochine proinfiammatorie come il TNF alfa e l’interleukina 1. I risultati clinici sono molto positivi, confermati in studi in doppio cieco e statisticamente significativi. Già nell’antichità il partenio era considerato un ottimo rimedio per la febbre e altri stati infiammatori. Gli estratti di partenio titolati in partenolide hanno mostrato di svolgere azione antinfiammatoria. Sembra che questa sostanza abbia la capacità di prevenire il rilascio di acido arachidonico, precursore delle prostaglandine. L’azione antinfiammatoria viene svolta mediante l’inibizione della degradazione dei polimorfonucleati che esercitano la funzione fagocitaria nei processi infiammatori. Azione antispasmodica Grazie all’effetto antispasmodico che la droga esercita a livello della muscolatura liscia, è possibile pensare all’applicazione del partenio in caso di crampi mestruali e dolori della sindrome premestruale. Utile in caso di • EMICRANIE E CEFALEE • PATOLOGIE INFIAMMATORIE • DOLORI MESTRUALI • FEBBRE Modo d’uso 1 capsula al giorno durante i pasti con un bicchiere d’acqua abbondante. Avvertenze Non assumere in gravidanza e durante l’allattamento. Controindicato nei soggetti allergici alle piante appartenenti alla famiglia delle Asteraceae (o Compositae). Non associare ad anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici e antinfiammatori non steroidei. Integratori sinergici Magnesium 375 Ginkgo Plus PMS B-2 100 Salice Bianco Prevenzione emicrania e cefalea Il partenolide esplica un’azione rilassante sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni, esercitando un effetto contrario alle sostanze vasocostrittrici rilasciate dalle piastrine. Sembra inoltre che il partenolide inibisca il rilascio di serotonina, fattore scatenante l’emicrania, agendo sui leucociti polimorfonucleati riducendone la degranulazione e diminuendo di conseguenza l’emissione di sostanze proinfiammatorie e vasocostrittrici. Uno studio della City of London Migraine Clinic ha dimostrato la capacità di un preparato a base di partenio di ridurre di circa 2/3 gli attacchi di emicrania nel gruppo dei pazienti trattati, registrando un risultato simile a quello di alcuni farmaci per combattere l’emicrania (Johnson ES et al., 1985). Secondo questi dati è possibile affermare che l’assunzione di partenio è in grado di alleviare almeno 1/4 di tutti i tipi di cefalee. In una revisione di 6 studi sull’effetto preventivo dell’emicrania di questa pianta (con dosaggi che variavano tra gli 82 e 143 mg/die), per un periodo di 1-6 mesi, il partenio ha mostrato effetti benefici in quasi tutti gli studi, rispetto al placebo, riducendo incidenza e gravità degli attacchi, nausea e vomito. In uno studio clinico a 72 pazienti affetti da crisi di 50 capsule # 0206 bibliografia • Sheldon S. Hendler, D. Rorvik. PDR for nutritional supplements. Thomson 2001 pp306-309. • Pfaffenrath V, Diener H, Fischer M, et al. The efficacy and safety of Tanacetum parthenium (feverfew) in migraine prophylaxis - a double blind, placebo-controlled dose-response study. Cephalalgia 2002;22:523-532. • Ernst E, Pittler MH. The efficacy and safety of feverfew (Tanacetum parthenium): an update of a systematic review. Public Health Nutrition 2000;3:509-514. 201 Magnesium 375 375 mg Magnesio ad Elevata Biodisponibilità MINERALE ANTISTRESS Informazioni Prodotto Ogni tavoletta contiene Magnesio 375 mg* Ingredienti: ossido di magnesio, agente di carica (cellulosa m.c.), stabilizzante (sorbitolo), addensante (carbossimetilcellulosa di sodio), agente di carica (calcio fosfato bibasico), antiagglomerante (magnesio stearato vegetale), ascorbato di magnesio, citrato di magnesio, gluconato di magnesio, succinato di magnesio, agenti di rivestimento (amido di mais, talco e glicerolo), colorante esterno (biossido di titanio). *100% RDA (Razione Giornaliera Raccomandata) Il magnesio (Mg) è l’elemento catalitico e strutturale di maggiore significato nella fisiologia dell’organismo umano. Necessario per l’integrità funzionale e anatomica di numerosi organelli cellulari, è coinvolto in tutte le principali vie metaboliche (carboidrati, proteine e lipidi) e nelle reazioni di ossidoriduzione. Partecipando a più di 300 reazioni biochimiche, il Mg risulta essenziale per la crescita, la difesa immunitaria, la produzione di energia, l’attività nervosa, cerebrale e muscolare, in particolare quella relativa al muscolo cardiaco. Sistema cardiovascolare Il deficit primario di magnesio è considerato tra i primi fattori di rischio per le malattie cardiovascolari ed è stato associato a numerose condizioni: Aritmie cardiache Il Mg ha un ruolo essenziale nell’elettrofisiologia cardiaca. Il suo utilizzo come agente di controllo dell’aritmia ventricolare e sopraventricolare è un’area di interesse crescente negli ultimi anni. Negli studi effettuati su alcuni tipi di aritmia (QT lungo, aritmia ventricolare asintomatica e postoperatoria) si è potuto constatare che la supplementazione di Mg rappresenta un approccio fisiologico con un ottimo rapporto costo-efficacia-sicurezza. Malattia coronarica Il Mg mostra un ruolo rilevante nella patogenesi delle malattie delle coronarie e della morte cardiaca improvvisa. Sono stati osservati per 10 anni 400 soggetti (25-63 anni) ad alto rischio e divisi in 2 gruppi: al 1° fu prescritta una dieta ricca di Mg, mentre il 2° seguì la dieta usuale. Le complicazioni totali nel 1° gruppo furono significativamente minori di quelle del 2° (28,6% contro 60,3%). La morte cardiaca improvvisa fu una volta e mezza maggiore nel 2° gruppo rispetto al 1° e la mortalità totale fu nel 1° gruppo del 10,7%, nel 2° del 18%. Ipertensione Bassi livelli nel siero o un apporto carente di Mg sono associati all’incremento del rischio di malattia coronarica e ipertensione. Studi epidemiologici, in vivo e clinici hanno dimostrato che l’assunzione orale di Mg (365 mg/die) può esercitare un effetto benefico sull’ipertensione leggera-moderata. di Mg, condizione che riduce ulteriormente i livelli di Mg nei tessuti. Depressione In numerosi studi la somministrazione di Mg, in particolare nella depressione e nei disturbi comportamentali, il Mg ha mostrato effetti benefici. In uno studio condotto da Cox et al. su soggetti affetti da depressione cronica primaria, è stato rilevato che l’89% dei pazienti presentava carenza di Mg. Il suo deficit è stato osservato anche in pazienti schizofrenici, maniaco-depressivi e in bambini affetti da iperattività e disturbi dell’attenzione (ADHD). Emicrania La carenza di Mg induce una costrizione e uno spasmo dei vasi sanguigni cerebrali, provocando ipereccitabilità cellulare. È stato osservato che il 50% dei pazienti durante un attacco acuto di emicrania mostra bassi livelli di Mg. In alcuni studi in doppio cieco la somministrazione orale di Mg (600 mg/die) ha mostrato di ridurre la frequenza degli attacchi e i giorni di durata dell’emicrania. Sindrome premestruale In uno studio studio su 192 donne sofferenti di PMS, la supplementazione di Mg (360 mg 3 volte/die) in particolare durante la fase luteale, dall’ovulazione alla mestruazione, ha favorito la riduzione di irritabilità, ansia, depressione, gonfiore agli arti e tensione mammaria. In un altro studio la somministrazione di Mg durante la settimana che precede il ciclo ha mostrato di ridurre la durata dei giorni di emicrania e dei sintomi di questa sindrome. Sistema osteoarticolare In alcuni studi in donne in menopausa, la somministrazione di Mg ha mostrato di prevenire il rischio di fratture e promuovere l’aumento della densità ossea. Il consumo Mg supplementare rappresenta anche un fattore protettivo per il mantenimento di un corretto equilibrio acido-basico. Infatti, l’organismo nel tentativo di compensare l’eccesso di acidi assunti con la dieta, utilizza le basi presenti nelle ossa, tra cui il Mg, provocando fragilità ossea e osteoporosi. Il Mg svolge un ruolo importante nella funzione muscolare, tant’è che tra i sintomi della sua carenza vi sono i crampi muscolari. Stipsi Possiamo considerare il Mg un lassativo naturale. La sua carenza può provocare stipsi perché il Mg regola e mantiene l’alcalinità intestinale e previene la formazione di gas nel tratto gastrointestinale. • ARITMIE CARDIACHE • TERAPIE A BASE DI DIURETICI • IPERTENSIONE LEGGERAMODERATA • STRESS • EMICRANIA E CEFALEA TENSIVA • DEPRESSIONE • OSTEOPOROSI • SBALZI D’UMORE • CRAMPI MUSCOLARI • SINDROME PREMESTURALE • STIPSI Modo d’uso 1 tavoletta al giorno con acqua durante il pasto. Avvertenze Non assumere in caso di insufficienza renale, blocco atrio-ventricolare di grado elevato e miastenia grave. Può causare diarrea, nausea e crampi addominali. Può diminuire l’assorbimento di farmaci bifosfonati, chinolonici e tetracicline. Integratori sinergici Calcium 750 B-6 Potassium 99 Biancospino LaxFactors Adrenal Rodiola 100 tavolette # 0046 Sistema nervoso Stress La carenza di Mg si verifica durante condizioni di stress intenso, sia fisico che mentale. Il suo deficit, inoltre, aumenta le conseguenze negative dello stress. Queste reazioni sono mediate dall’eccessivo rilascio degli ormoni dello stress (catecolamine e corticosteroidi), la cui produzione aumenta in caso di deficit Utile in caso di bibliografia • Schulze MB et al. Fiber and magnesium intake and incidence of type 2 diabetes - a prospective study and meta-analysis. Arch Intern Med 2007;167:956-965. 151 B-2 100 mg Riboflavina (vitamina B-2) INTEGRITÀ CELLULARE Informazioni Prodotto Ogni compressa contiene Vitamina B-2 (riboflavina) 100 mg agente di carica (calcio fosfato bibasico), stabilizzante (sorbitolo), antiagglomeranti (acido stearico e magnesio stearato vegetali), addensante (carbossimetilcellulosa di sodio), emulsionante (lecitina di soia), agenti di rivestimento (idrossipropilmetilcellulosa e polietilenglicole). La vitamina B-2, o riboflavina, è una vitamina idrosolubile del gruppo B, che viene rapidamente assorbita dal tratto gastrointestinale e, a causa della sua facile escrezione, difficilmente immagazzinata nell’organismo. La vitamina B-2 si trasforma per il 75% in flavin-adenindinucleotide (FAD) e per il 25% in flavin-mononucleotide (FMN). Funzionando da trasportatori dell’ossigeno, questi due composti rivestono un ruolo fondamentale nella degradazione di vari substrati e intervengono nelle reazioni ossidoriduttive, entrando in questo modo a far parte della catena respiratoria. La vitamina B-2 partecipa a numerose reazioni cellulari essenziali per produrre energia e per consentire il normale metabolismo di zuccheri, grassi e proteine. La riboflavina è particolarmente legata al metabolismo delle proteine e la sua carenza può provocare la riduzione della loro sintesi: per questo motivo viene definita “vitamina della crescita”. Intervenendo nelle reazioni di trasformazione di altri nutrienti (vitamina B-6, acido folico, niacina e vitamina K) nelle loro forme biologicamente attive, un suo stato carenziale può provocare a cascata il deficit di altre vitamine. Più che una vera e propria carenza, è maggiormente diffusa la cosiddetta carenza subclinica, riscontrabile in particolare in donne che utilizzano contraccettivi orali, bambini, diabetici, adolescenti e anziani. La vitamina B-2 viene distrutta dalla luce e persa in considerevoli quantità nell’acqua di cottura degli alimenti. cataratta, rispetto ai soggetti che ne consumavano poca. In un recente studio su 408 donne è stato trovato che l’alto apporto di riboflavina con la dieta è inversamente associato al cambiamento dell’opacità del cristallino in 5 anni. Profilassi dell’emicrania Secondo una recente teoria, il metabolismo alterato dell’ossigeno nei mitocondri cerebrali può essere implicato nella patologia dell’emicrania. Grazie al loro ruolo di trasportatori di ossigeno, FAD e FMN potrebbero essere utilizzati nella profilassi di questo disturbo. In uno studio in doppio cieco durato 3 mesi, condotto su 55 pazienti affetti da emicrania, la somministrazione di riboflavina (400 mg/die) ha riportato interessanti risultati rispetto alla durata degli attacchi e il numero di giorni di questa sindrome. Un altro studio clinico ha evidenziato che la supplementazione di 400 mg/die di riboflavina per 3 mesi è in grado di ridurre la frequenza media degli attacchi. Sebbene queste ricerche siano preliminari, i dati provenienti dalla maggior parte degli studi suggeriscono che la supplementazione di vitamina B-2 potrebbe essere un’utile aggiunta alla terapia farmacologica di prevenzione dell’emicrania. Abuso di alcolici Dati recenti indicano che il 50% dei soggetti che abusano di alcolici presenta una carenza di vitamina B-2 (la quantità di tale nutriente viene misurata dalla ridotta attività del glutatione). Utile in caso di • DERMATITI SEBORROICHE • RAGADI LABIALI • CATARATTA • PROTEZIONE OCULARE • EMICRANIA • PROTEZIONE ANTIOSSIDANTE • ASSUNZIONE DI CONTRACCETTIVI ORALI E ANTIBIOTICI • ABUSO DI ALCOLICI Modo d’uso 1 compressa al giorno con acqua durante il pasto. Avvertenze Gli integratori a base di riboflavina conferiscono una colorazione gialloverde alle urine, che tuttavia non riveste alcun significato patologico. Integratori sinergici B Complex 50 t/r OcuFactors Plus Partenio Magnesium 375 Manifestazioni cutanee e problemi alle mucose Chiazze eritematose con successive ragadi agli angoli della bocca (cheiliti), dermatiti seborroiche nelle pieghe naso-labiali e glossiti, sono alterazioni che, trattate con riboflavina (soprattutto sotto forma di trattamento coadiuvante), possono migliore rapidamente. Antiossidante La riboflavina ha un’attività antiossidante, che deriva dal suo ruolo di precursore del FAD e come cofattore nella produzione del glutatione. La carenza di riboflavina incrementa la perossidazione dei lipidi e diminuisce la generazione del glutatione ridotto, che è necessario per il funzionamento dell’antiossidante glutatione perossidasi. 100 compresse # 0082 Cataratta e problemi oculari Uno studio caso-controllo ha trovato una rilevante riduzione del rischio (33-51%) di disturbi oculari in donne e uomini con maggiore apporto giornaliero di riboflavina, rispetto a quelli con una minore assunzione. Uno studio di prevalenza su 2.900 uomini e donne australiani, di 49 anni e oltre, ha evidenziato che la più alta assunzione di riboflavina era associata alla riduzione del 50% di incidenza di sviluppo della bibliografia • Schoenen J, Jacquy J, Lenaerts M. Effectiveness of high-dose riboflavin in migraine prophylaxis. A randomized controlled trial. Neurol 1998, vol. 50; issue 2:466-470. • Manore MM. Effect of physical activity on thiamine, riboflavin, and vitamin B-6. Am J Clin Nutr August 2000, vol. 72, n° 2; 598S-606s. 47 Salice Bianco 400 mg 15% Salicina White Willow STAGIONE INVERNALE Informazioni Prodotto Due capsule contengono Salice bianco corteccia (Salix alba) estratto secco titolato 15% [120mg] salicina 800 mg maltodestrina, antiagglomeranti (magnesio stearato vegetale e biossido di silicio). Capsula di origine vegetale in idrossipropilmetilcellulosa. e 5-HT2c e i recettori 5-HT1d, che hanno mostrato di avere un ruolo nella profilassi dell’emicrania. Salix alba potrebbe favorire gli effetti della serotonina endogena a questi recettori durante l’attivazione trigemino-vascolare, risultando in un effetto triptano-simile, riducendo l’infiammazione neuronale. Secondo questo meccanismo, la durata e l’intensità del dolore dovrebbero essere ridotte. L’attività antinfiammatoria del salice potrebbe svolgere un ruolo negli effetti preventivi della cefalea, in particolare quando associato al partenio. Le virtù terapeutiche della corteccia di salice bianco (Salix alba) sono note fin dall’antichità. Diffuso rimedio antireumatico e febbrifugo, il primo documento del suo uso è rintracciabile nel Papiro Ebers, scritto oltre 3500 anni fa. La corteccia (in particolare quella dei giovani rami di 2-3 anni), contiene salicilina, il precursore fitoterapico dell’aspirina (acido acetilsalicilico), anche se tutte le glicosidi fenoliche del salice possiedono effetti fisiologici e farmacologici similari. Nel tratto intestinale tali sostanze si convertono nel principio attivo, acido salicilico. A causa del tempo di conversione, le proprietà terapeutiche sono espresse più lentamente, ma continuano ad essere efficaci per un tempo maggiore di quello dei salicilati. La salicina svolge attività analgesiche e antinfiammatorie, simili a quelle dell’aspirina, inibendo la produzione di prostaglandine, sostanze importanti nella mediazione del dolore, dell’infiammazione e della febbre. Questo composto ha mostrato un’azione antiaggregante piastrinica minore di quella dell’acido acetilsalicilico. Particolare di importanza non secondaria, la salicilina non presenta gastrolesività, al contrario dell’acido acetilsalicilico. Recenti studi clinici hanno mostrato l’efficacia della somministrazione dell’e.s. di corteccia di salice bianco nel controllo del dolore lombare e nell’osteoartrite. Utile in caso di • DISTURBI REUMATICI • MALATTIE FEBBRILI DA RAFFREDDAMENTO • STATI INFIAMMATORI • MAL DI TESTA Modo d’uso 1-2 capsule 2 volte al giorno con acqua durante i pasti. Avvertenze Non assumere durante la gravidanza e l’allattamento. Integratori sinergici RheumFactors EPA & DHA Bromelain Partenio Noni Allergeni Contiene salicilati. Disturbi reumatici acuti e cronici I salicilati sono stati utilizzati per circa un secolo per il trattamento delle malattie articolari, sia di natura infiammatoria che degenerativa. Recenti rassegne confermano questo ruolo che si esplica mediante l’attività antinfiammatoria e analgesica. E’ stato condotto uno studio randomizzato, doppio cieco, controllato con placebo, su 78 pazienti affetti da osteoartrite, per valutare l’efficacia terapeutica dell’e.s. di corteccia di salice bianco tit. al 50% in salicilina, a un dosaggio di 240 mg/die, per 2 settimane. I sintomi sono stati valutati con il WOMAC Osteoarthritis Index (indice di misurazione di dolore, rigidità e funzionalità). Al termine del trattamento è stato osservato un miglioramento del 14% nei soggetti del gruppo verum, rispetto a un peggioramento del 2% del gruppo placebo. In un altro studio, 120 pazienti con lombalgia hanno ricevuto giornalmente e.s. di corteccia di salice contenente 120 o 240 mg di salicilina o un placebo, per 4 settimane. I risultati hanno mostrato nel 39% dei soggetti del gruppo trattato con 240 mg di salicilina la completa assenza di sintomi, mentre nel gruppo che ne aveva assunta 120 mg la percentuale risultò del 15%. Nel gruppo placebo fu del 6%. Cefalee e dolori d’origine flogistica E’ stato recentemente osservato che Salix alba riconosce, interagisce e coopera con i recettori 5-HT2a 50 capsule # 0322 bibliografia • Vlachojannis JE, et al. A systematic review on the effectiveness of willow bark for musculoskeletal pain. Phytother Res 2009 Jan 12. 216 5-HTP 100 mg 5-Idrossitriptofano RELAX E BENESSERE MENTALE Informazioni Prodotto osservati in uno studio in doppio cieco su 14 donne in sovrappeso (900 mg/die). Una capsula contiene Emicrania, cefalea Griffonia semi 400 mg (Griffonia simplicifolia) estratto secco titolato 25% [100mg] 5-HTP maltodestrina, agente di carica (cellulosa m.c.), antiagglomeranti (magnesio stearato vegetale e biossido di silicio). Capsula di origine vegetale in idrossipropilmetilcellulosa. Il 5-HTP (5-idrossitriptofano), aminoacido naturale precursore del neurotrasmettitore serotonina e intermedio del metabolismo del triptofano, partecipa alla regolazione del tono di umore, sonno, emozioni, appetito e funzioni cognitive. Il triptofano, precursore del 5-HTP e della serotonina, è contenuto in numerosi alimenti, in particolare in carni e latticini, tuttavia solo il 3% supera la barriera ematoencefalica per essere utilizzato, contro il 70% del 5-HTP. Tra le fonti principali di 5-HTP troviamo i semi di una leguminosa africana (Griffonia simplicifolia). L’attività psicoattiva del 5-HTP sembra dipendere dalla sua azione sulla sintesi della serotonina nel SNC. Il 5-HTP stimola i neuroni serotoninergici ad aumentare la produzione e di conseguenza il rilascio di serotonina. Depressione e sbalzi d’umore In numerosi studi clinici sono stati osservati livelli ridotti di 5-HTP in pazienti depressi. In un esperimento condotto in Francia in 28 (su 36) soggetti affetti da depressione grave e trattati con 5-HTP, sono stati riportati risultati positivi. In uno studio giapponese in 24 pazienti ospedalizzati per depressione, trattati con 5-HTP, sono stati osservati miglioramenti dei sintomi depressivi. In uno studio in doppio cieco su 59 pazienti depressi trattati con 150-300 mg/die per 3 settimane, vi è stata una risposta positiva in 40 soggetti (67,8%), 13 dei quali con netto miglioramento. L’80% dei pazienti responsivi ha ottenuto il miglioramento in 1 settimana. Controllo dell’appetito L’effetto dimagrante del 5-HTP è dato dal fatto che, sottoforma di serotonina, inibisce il segnale della fame, riduce il desiderio di carboidrati e migliora l’umore, aumentando il consumo calorico basale. Cali di peso corporeo, in rapporto a placebo, si sono verificati a dosaggi di 800-900 mg/die in alcune settimane, in percentuali variabili tra il 2 e il 5%, senza alterazione del tono dell’umore. In uno studio in doppio cieco placebo, condotto su 19 soggetti obesi, l’assunzione di 5-HTP (8 mg/kg/ die) per 5 settimane ha prodotto un calo di peso pari al 5%, rispetto al gruppo di controllo. Un successivo esperimento della durata di 12 settimane, ha ottenuto i medesimi risultati. In un altro studio, a 20 donne in sovrappeso sono stati somministrati 900 mg/die di 5-HTP, o del placebo, per 6 settimane. Alla conclusione dello studio è stata osservata una riduzione del peso corporeo (2-5%) nel gruppo che aveva assunto 5-HTP, ma non nel gruppo placebo. Benefici similari sono stati Bassi livelli di serotonina possono causare cefalee croniche ed emicrania. Il 5-HTP è stato utilizzato con successo nella prevenzione delle cefalee croniche di vario tipo, incluse le emicranie di tipo tensivo. In uno studio 124 pazienti sono stati trattati con 5-HTP (600 mg/die) o metisergide (farmaco per l’emicrania) per 6 mesi. Si è osservato un miglioramento significativo nel 75% dei pazienti trattati con metisergide e nel 71% di quelli trattati con 5-HTP. Il 5-HTP ha ridotto intensità e durata dell’attacco, piuttosto che la frequenza, mostrando maggiore tollerabilità. In un altro studio su 48 bambini (6-13 anni) l’assunzione di 4,5 mg/kg/die di 5-HTP ha prodotto una riduzione del 70% nella frequenza delle emicranie, contro l’11% del gruppo placebo. Insonnia Il 5-HTP è efficace nel trattamento dell’insonnia, in particolare nel migliorare la qualità del sonno nella fase REM. Il 5-HTP è convertito direttamente in melatonina, quindi, una parte degli effetti indotti sul sonno dal 5-HTP, è il risultato dell’aumento dei livelli di melatonina. Alcuni ricercatori francesi hanno osservato che la somministrazione di 100 mg/die di 5-HTP a soggetti affetti da insonnia leggera, era in grado di indurre significativi miglioramenti nella qualità del sonno. In uno studio su bambini sofferenti di incubi e paure notturne persistenti, la somministrazione di 2 mg/kg/ die di 5-HTP in 6 mesi ha prodotto la remissione del disturbo nell’83% dei bambini trattati. Abuso psicostimolanti Amfetamina e cocaina danneggiano l’integrità dei neuroni serotoninergici del SNC. Alcuni studi indicano un potenziale utilizzo del 5-HTP per i consumatori di psicostimolanti ad alti dosaggi o cronici, in particolare amfetamina, metamfetamina, cocaina. I benefici maggiori riguardano il miglioramento dei deficit cognitivi associati all’abuso di queste sostanze. Utile in caso di • DEPRESSIONE • SOVRAPPESO • SBALZI D’UMORE • EMICRANIA, CEFALEA • INSONNIA • INCUBI NOTTURNI • ABUSO PSICOSTIMOLANTI • FAME NERVOSA Modo d’uso 1 capsula al giorno con acqua durante il pasto. Avvertenze Non assumere con farmaci antidepressivi, durante la gravidanza, l’allattamento e al di sotto dei 18 anni di età. In caso di qualsiasi patologia o durante l’assunzione di qualsiasi farmaco, consultare il medico prima di utilizzare il prodotto. Integratori sinergici Magnesium 375 Bed Time Cal-Mag-Zinc Rodiola Slim Factors Mellissa Iperico Fibromialgia Si sono avuti buoni riscontri nell’attività analgesica in soggetti affetti da fibromialgia. Sono in corso studi per perfezionare dosaggi e tossicità. 50 capsule # 0261 bibliografia • Bruni O, Ferri R, Miano S, Verrillo E. L-5-Hydroxytryphtophan treat ment of sleep terrors in children. Eur J Ped 2004 Jul 402-7. • Ribeiro CA. L-5-hydroxytryptophan in the profylaxis of chronic tension type headache: a double-blind, randomized, placebo-controlled study. Headache Jun 2000;40(6):451-6. 23 Co En Q10 100 100 mg Coenzima Q10 ANTIOSSIDANTE Informazioni Prodotto Ogni capsula contiene Coenzima Q10 (Kaneka Q10™) 100 mg Ingredienti: olio vegetale, emulsionante (lecitina di soia), Kaneka Q10™ (coenzima Q10 - puro, cristallino e di origine giapponese). Capsula in gelatina, colorante (caramello). Kaneka Q10™ è un marchio di Keneka Corporation - Japan Il coenzima Q10 (CoQ10), o ubichinone, è un cofattore che svolge un ruolo primario nel metabolismo energetico cellulare. Costituente essenziale della catena respiratoria mitocondriale, è un potente antiossidante che inibisce la perossidazione lipidica. Ridotti livelli plasmatici di CoQ10 sono stati associati a forme di cardiomiopatia e di scompenso cardiaco congestizio e a malattie neurodegenerative (Alzheimer, Parkinson), in cui il ruolo del CoQ10 appare in stretta relazione con una ridotta attività antiossidante. È stato anche osservato il suo deficit primario in alcuni tipi di encefalomiopatia mitocondriale. Il CoQ10 rappresenta una sostanza antiaging che mostra effetti benefici sulla riduzione dei fenomeni dovuti al declino senile naturale. Dati recenti indicano che l’assunzione di statine inibisce la sintesi di coenzima Q10 e pertanto in questo caso se ne consiglia la supplementazione. Il coenzima Q10 (ubidecarenone) utilizzato in questa formulazione è completamente naturale e ottenuto dalla fermentazione di lieviti, che lo rende bioidentico a quello sintetizzato dal nostro organismo. Prodotto dal gruppo giapponese Kaneka da oltre 30 anni, l’ubidecarenone KanekaQ10™ vanta ricerche e studi clinici che ne confermano la qualità e la sicurezza. Malattie cardiovascolari Scompenso cardiaco congestizio È stato osservato che i livelli di CoQ10 sono più bassi nei pazienti con scompenso cardiaco congestizio rispetto a quelli sani. La somministrazione di CoQ10 (100-200 mg/die per 3 mesi), in associazione con la terapia convenzionale farmacologica, ha mostrato in questi pazienti miglioramenti in alcune misurazioni della funzionalità cardiaca. Una meta-analisi di 8 studi ha osservato gli effetti della supplementazione di CoQ10 nello scompenso cardiaco congestizio: in oltre 350 pazienti la sua somministrazione (che variava tra i 60 e i 200 mg/die) ha migliorato numerosi parametri cardiaci di questa condizione. Infarto del miocardio e chirurgia cardiaca In alcuni studi su animali un pre-trattamento con il coenzima Q10 ha mostrato la riduzione del danno del miocardio da ischemia-riperfusione. In pazienti in attesa di by pass coronarico, il pre-trattamento con CoQ10 (60-300 mg/die) ha fornito benefici nel recupero post-operatorio. Angina pectoris In 5 piccoli studi placebo-controllo sono stati esaminati gli effetti della supplementazione orale di CoQ10 (60-600 mg/die) in aggiunta alla terapia farmacologica per angina pectoris. È stato osservato il miglioramento della tolleranza all’esercizio fisico e ridotti o rallentati cambiamenti elettrocardiografici da ischemia rispetto ai soggetti placebo. Ipertensione L’aggiunta di 120 mg/die di CoQ10 per 8 settimane alla convenzionale terapia in pazienti con ipertensione e malattia coronarica, ha mostrato di ridurre la pressione sanguigna sistolica (12 mm/ Hg) e diastolica (6 mm/Hg) rispetto ai soggetti placebo. In pazienti con ipertensione sistolica isolata, la supplementazione di coenzima Q10 (120 mg/die) e vitamina E (300 U.I./die) per 12 settimane ha portato alla diminuzione media di 17 mm/Hg della pressione sistolica, rispetto alla sola somministrazione di vitamina E. In soggetti diabetici, oltre al miglioramento della pressione sanguigna, la somministrazione di CoQ10 ha mostrato un miglior controllo glicemico. Funzione dell’endotelio vascolare Anche se sono necessari ulteriori studi, la somministrazione di CoQ10 ha mostrato di migliorare la vasodilatazione endotelio-dipendente in pazienti diabetici e in pazienti con disfunzioni endoteliali. Attività neuroprotettiva È stata stata studiata la potenziale utilità del coenzima Q10 in alcune malattie degenerative, quali morbo di Parkinson, Alzheimer, sclerosi amiotrofica laterale e morbo di Huntington. In particolare nel morbo di Parkinson è stato evidenziato che la somministrazione di almeno 300 mg di questo coenzima è in grado di rallentare il progressivo declino funzionale associato a questa patologia. Invecchiamento Il CoQ10 svolge un importante ruolo nella sintesi dell’ATP, in particolare in qualità di antiossidante. Alcuni studi riportano che i livelli tissutali di coenzima Q10 declinano con l’invecchiamento e pertanto la sua supplementazione potrebbe essere importante durante questo periodo. Utile in caso di • PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE • ANGINA PECTORIS • MORBO DI PARKINSON • TERAPIE A BASE DI STATINE • IPERTENSIONE MODERATA • EMICRANIA • CFS Modo d’uso 1-2 capsule al giorno con acqua durante i pasti. Avvertenze Può causare lievi disturbi intestinali. Evitare l’uso contemporaneo a farmaci anticoagulanti, insulina e altri ipoglicemizzanti orali. Integratori sinergici E 400 L-Carnitine L-Taurine Biancospino Allergeni Emicrania In uno studio pubblicato su Neurology (2005;64:7135) è stato riportato che la supplementazione con CoQ10 può ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania nei soggetti che ne soffrono cronicamente. Questa attività preventiva era già stata osservata in precedenza, mostrando la riduzione degli attacchi mensili. Contiene soia. CFS (sindrome da affaticamento cronico) Alcuni buoni risultati sono stati osservati nella CFS. Pazienti affetti da questa sindrome, sottoposti a moderato esercizio fisico, sono stati trovati carenti di CoQ10. La somministrazione di 100 mg/die di questo coenzima per 3 mesi ha mostrato una migliore tolleranza all’esercizio fisico e un minore affaticamento post-esercizio. 30 capsule fotoprotette # 0333 bibliografia • Belardinelli R, Mucaj A, Lacalaprice F, et al. Coenzyme Q10 and exercise training in chronic heart failure. Eur Heart J 2006. • Burke BE, Neuenschwander R, Olson RD. Randomized, double-blind, placebo-controlled trial of coenzyme Q10 in isolated systolic hypertension. South Med J 2001;94(11):1112-1117. 85 Melatonin 3 mg Melatonina a Rapido Assorbimento CICLO SONNO-VEGLIA Sbalzi d’umore Informazioni Prodotto Ogni compressa sublinguale contiene Melatonina 3 mg edulcoranti (sorbitolo e fruttosio), addensante (cellulosa m.c.), aroma (menta piperita), antiagglomerante (magnesio stearato vegetale). La melatonina è un ormone prodotto da una ghiandola posta alla base del cervello, la ghiandola pineale, o epifisi, nella quale viene sintetizzata a partire dalla serotonina. Per lungo tempo l’epifisi fu considerato un organo privo di specifica funzione. Quando verso la fine degli anni ’50 fu scoperta la melatonina, si considerò l’ipotesi che la ghiandola pineale, grazie alla sua secrezione ormonale, fosse in grado di regolare le funzioni endocrine di altri organi. La secrezione di melatonina segue un ritmo giornaliero: inizia verso sera (h. 20.00), raggiunge il culmine di notte (h. 3.00-4.00), scende al minimo al mattino (h. 8.00-9.00) e rimane bassa durante il giorno. La produzione di melatonina decresce con l’età; quando l’uomo invecchia, la ghiandola pineale si calcifica e produce quantità sempre minori di melatonina. I livelli di questo ormone sono alti nell’infanzia e iniziano a diminuire durante la pubertà, regolarmente, fino alla vecchiaia (-90%). La melatonina può essere utile anche in caso di depressione. Alcuni studi in doppio cieco indicano che la sua supplementazione, anche a dosaggi bassi, è in grado di ridurre gli sbalzi d’umore e i disturbi del sonno collegati alla depressione. Calo delle difese immunitarie Secondo numerosi studi, la melatonina sembra essere in grado di incrementare la produzione dei linfociti NK, cellule che svolgono funzione di sorveglianza immunitaria, in particolare nei confronti delle cellule tumorali e delle cellule infettate da virus. Esperimenti in vivo e in vitro hanno evidenziato la capacità di questo ormone di inibire lo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Si attendono dati più precisi che possano confermare questa interessante ipotesi. Utile in caso di • INSONNIA • DISTURBI DEL SONNO • STRESS • DEPRESSIONE • TINNITO (ASSOCIATO ALL’INSONNIA) Protezione antiossidante Modo d’uso Presente in elevate concentrazioni nel nucleo cellulare, la melatonina protegge il DNA dal danno dei radicali liberi. La sua attività antiossidante è particolarmente efficace, poiché questa sostanza è sia liposolubile che idrosolubile. Grazie a questa proprietà, la melatonina viene proposta per contrastare i processi di invecchiamento cellulare che sono ritenuti responsabili dello sviluppo di numerose patologie. 1 compressa al giorno da sciogliere lentamente sotta la lingua mezz’ora prima di coricarsi. Insonnia e disturbi del sonno La melatonina, tra gli induttori del sonno disponibili, è uno tra i più efficaci e sicuri; la sua azione, infatti si manifesta nel 90% dei soggetti dopo mezz’ora dall’assunzione. Il sonno provocato dalla melatonina risulta più naturale e ristoratore, favorendo un risveglio pieno di forza e vitalità. L’organismo umano è regolato da un orologio interno che disciplina la secrezione di ormoni in momenti diversi, per controllare le funzioni corporee. Questo bioritmo naturale delle secrezioni ormonali è chiamato “ritmo circadiano”. La melatonina svolge un ruolo primario nel sincronizzare la secrezione degli ormoni e il ciclo sonno-veglia. Disturbi del sistema circadiano (equilibrio metabolico relativo alle 24 ore) possono anche derivare dall’esposizione notturna a luce artificiale intensa, da turni lavorativi notturni e da turni di lavoro a rotazione. Alcuni studi mostrano che nelle persone anziane (che presentano bassi livelli di melatonina), la somministrazione di 2 mg per notte di questo ormone produce benefici effetti in termini di qualità del sonno, dopo tre settimane di trattamento. Avvertenze Non assumere durante la gravidanza e l’allattamento. Non assumere con bevande alcoliche, durante la guida di veicoli o macchinari e al di sotto dei 18 anni. Da usare sotto stretta supervisione medica in caso di qualsiasi patologia e durante l’assunzione di qualsiasi farmaco. Integratori sinergici Valeriana B-12 Magnesium 375 Bed Time Iperico Melissa Sindrome da jet lag Numerosi studi in doppio cieco hanno dimostrato che la melatonina è molto efficace nella sindrome da jet lag. La desincronizzazione tra i ritmi endogeni dell’organismo e quelli dell’ambiente esterno, può portare a disturbi quali affaticamento, insonnia o risveglio mattutino precoce, cefalea, irritabilità, stipsi e una sensazione di malessere generale, sintomi tipici che si possono verificare dopo lunghi viaggi transcontinentali. Si consiglia l’assunzione di melatonina il giorno della partenza, all’orario corrispondente al momento di coricarsi del luogo di destinazione, continuando l’assunzione per 3-4 giorni. 60 compresse sublinguali # 0228 bibliografia • Arendt J. Melatonin, circadian rhythms, and sleep. N Eng Med 2000; 343:1114-6. • Garfinkel D et al. Improvement of sleep quality in ederly people by controlled-released melatonin. Lancet 1995; 346:541-4. • Petrie K et al. Effect on jet-lag after long haul flights. BMJ 1989;298:705-7. • Lewy AJ, Bauer VK, Cutler NL, Sack Rl. Melatonin treatment of winter depression: a pilot study. Psychiatr Res 1998; 77:57-61. 155