Cefalee intrattabili e non responsive alla terapia Maria Del Zompo UC Farmacologia Clinica AOUCagliari Dipartimento di Scienze Biomediche – Università di Cagliari La Cefalea Sintomo ? Malattia ? Necessità di una classificazione condivisa che caratterizzi tutti i tipi di cefalea Classificazione delle cefalee secondo L’International Headache Society (I.H.S.) CEFALEE PRIMARIE 1. 2. 3. 4. Emicrania Cefalea di tipo tensivo Cefalea a grappolo e altre cefalee autonomiche trigeminali Altre cefalee primarie CEFALEE SECONDARIE 5. Cefalea secondaria a trauma della testa o del collo 6. Cefalea secondaria a disturbi vascolari cervicali e cerebrali 7. Cefalea secondaria a disturbi intracranici non vascolari 8. Cefalea secondaria all’ all’assunzione o all’ all’interruzione di alcune sostanze 9. Cefalea secondaria ad infezioni 10. Cefalea secondaria a disturbi dell’ dell’omeostasi 11. Cefalea o dolore del volto secondario a disturbi del cranio, collo, occhi, orecchie, naso, seni, denti, bocca o altre strutture craniali o facciali 12. Cefalea secondaria a disturbi psichiatrici Primo livello della International Classification of Headache Disorders, seconda edizione (ICHD-II): Cephalalgia 2004;24:1-160 Cefalea primitiva: emicrania con aura A) Almeno 2 attacchi che soddisfano il criterio B B) Sono presenti almeno 3 delle seguenti caratteristiche: Uno o più sintomi dell’ dell’AURA di disfunzione focale emisferica e/o troncocefalica, completamente reversibili. Almeno un sintomo neurologico dell’ dell’AURA che si sviluppi gradualmente in più di 4 minuti oppure due o più sintomi che si presentano in successione. Nessun sintomo dell’ dell’AURA che dura più di 60 minuti; se è presente più di un sintomo, la durata accettata è proporzionalmente più lunga. La cefalea segue l’l’AURA con un intervallo libero inferiore a 60 minuti (ma talora può esordire prima o contemporaneamente all’ all’AURA) Cefalea primitiva: emicrania senza aura A Almeno 5 attacchi che soddisfano i criteri B - D B Durata degli attacchi dalle 4 alle 72 ore (senza trattamento o con trattamento inefficace). Se un paziente si addormenta e si risveglia senza cefalea la durata dell’ dell’attacco va considerata fino al risveglio. C La cefalea presenta almeno una delle seguenti caratteristiche: Unilateralità Dolore tipo pulsante Intensità media o severa (limita o impedisce lo svolgimento dell’ dell ’attività quotidiana). Peggioramento con l’ l’attività fisica. D La cefalea è accompagnata da almeno uno dei sintomi: Nausea e/o vomito Fotofobia e fonofobia MIGRAINE – A MULTISYMPTOM COMPLEX PATHOPHYSIOLOGICAL MECHANISMS Gestione dell’ dell’emicrania Emicrania a bassa frequenza Emicrania ad alta frequenza senza abuso di farmaci <6 mesi >6 mesi Emicrania ad alta frequenza con abuso di farmaci Gestione ambulatoriale Farmacoterapia per os Gestione in regime di ricovero ordinario/DH Farmacoterapia i.v. + per os Possibile evoluzione dell’ dell’emicrania Nessuna emicrania Emicrania a bassa frequenza Emicrania a alta frequenza >6 /mese Emicrania cronicizzata <6 /mese Tracing transformation:chronic migraine classification, progression and epidemiology Lipton RB,Neurology 2009 Feb3:72 (5Suppl):S3(5Suppl):S3-7 EMICRANIA IPOTESI PATOGENETICHE I meccanismi patogenetici dell’ dell’emicrania sono stati ampiamente studiati; esistono numerose ipotesi ma nessuna di queste è stata definitivamente provata Vascolare o periferica Neurogena o centrale (Spreading depression) Trigemino--vascolare Trigemino Unificante (soglia emicranicaemicranica-generatore centrale) Biochimica (Serotonina – Dopamina ) Genetica TEORIA VASCOLARE DELL’ DELL’EMICRANIA (WOLFF WOLFF’’S TEORY) vasocostrizione arteriosa cerebrale a carico della corteccia visiva del lobo occipitale vasodilatazione reattiva dei vasi extracerebrali con stiramento e stimolazione dei terminali sensitivi vascolari A sostegno dell’ ’ipotesi: Natura pulsante del dolore Risposta in acuto ad agenti vasocostrittori ( ergotaminici/ triptani) Ipotesi neurogenica o centrale Considera l’ ’emicrania come disturbo intrinseco dell’ ’encefalo mentre le modificazioni vascolari vengono considerate un fenomeno secondario Poggia le sue fondamenta sugli studi di Lashley e di Leao sulla “SPREADING DEPRESSION” ” Edward Liveing “On Megrim” ” (1873) prima illustrazione a stampa dell’ ’aura visiva IPOTESI TRIGEMINOTRIGEMINO-VASCOLARE The trigeminotrigemino-vascular hypothesis of migraine pain Dopamina ed emicrania Evidenze cliniche, farmacologiche e genetiche sostengono il ruolo del Sistema Dopaminergico nella patogenesi del disturbo •Nausea – vomito – ipotensione – sbadigli sintomi controllati dalla DA(DOPAMINA) •Ipersensibilità dopaminergica ( Sicuteri 1977) •Studi di genetica molecolare (Peroutka 1997, Del Zompo 1997) Association between dopamine receptor genes and migraine without aura in a Sardinian sample. Del Zompo M et al Neurology. 1998 Sep;51(3):781-6 . Clinical susceptibility to migraine with aura is modified by dopamine D2 receptor (DRD2) NcoI alleles Peroutka SJ et al, Neurology. 1997 Jul;49(1):201-6 SEROTONINA ED EMICRANIA Evidenze • la serotonina somministrata per via endovenosa può controllare gli attacchi emicranici ( kimball et al, anni ’60) • metaboliti della serotonina ( 55-idrossiindolacetico) si ritrovano aumentati nelle urine di pazienti emicranici durante una crisi. • farmaci attivi sui recettori serotoninergici sono efficaci nel trattamento preventivo e sintomatico dell’ dell’emicrania ( ergotaminiciergotaminici-triptani) ATTUALE IPOTESI DEI MECCANISMI COINVOLTI NELL’ NELL ’EMICRANIA FATTORI SCATENANTI PRESENZA NEGLI EMICRANICI DI UNA SOGLIA RIDOTTA AGLI STIMOLI AFFERENTI ALL’ ’ENCEFALO (Ipereccitabilità corticale?) ATTIVAZIONE DELLE VIE CENTRALI DEL DOLORE ATTIVAZIONE DEL CASCATA DI EVENTI NEUROCHIMICI SISTEMA TRIGEMINOVASCOLARE STIMOLI AFFERENTI ATTRAVERSO IL NERVO TRIGEMINO Complex diseases MALATTIE COMPLESSE Dipendono dall’ dall’interazione tra fattori ambientali e genetici Terapia dell’ dell’emicrania: linee guida SISC 2011 Terapia farmacologica Terapia dell’ dell’attacco acuto Terapia preventiva degli attacchi Terapia non farmacologica Modificazioni dello stile di vita Agopuntura Biofeedback Centro per lo Studio e la Terapia delle Cefalee Primitive “Franco Tocco” Dipartimento di Scienze Biomediche, Sezione di Neuroscienze e Farmacologia Clinica Università degli Studi di Cagliari 1 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 2 1 3 4 3 2 2 2 2 2 3 1 1 Mese: 5 3 6 3 7 2 8 2 9 10 11 12 13 14 15 16 17 1 1 1 1 1 18 19 20 21 22 23 24 2 2 2 2 FARMACO EFFICACIA 2 Casella vuota = cefalea assente 1 = cefalea lieve che non impedisce le normali attività 2 = cefalea moderata che limita, ma non impedisce le normali attività 3 = cefalea intensa che limita completamente le normali attività Terapia dell’ dell’attacco acuto dell’ dell’emicrania: obiettivi Scomparsa dei sintomi associati Rapida ripresa delle attività dell’individuo Risoluzione del dolore Minimi effetti collaterali Scale di valutazione della disabilità dell’ dell ’emicrania: Migraine Disability Assesment Questionaire (MIDAS) 1) Quanti giorni di assenza dal lavoro o da scuola ha fatto negli ultimi tre mesi a causa del mal di testa? 2) Per quanti giorni, nel corso degli ultimi tre mesi, il suo rendimento sul lavoro o a scuola si è ridotto della metà o più a causa del mal di testa? (Non conteggi i giorni di assenza che ha già indicato nella risposta alla prima domanda) 3)Per quanti giorni, nel corso degli ultimi tre mesi, non ha svolto i lavori di casa a causa del mal di testa? Scala di valutazione della disabilità dell’ dell ’emicrania (MIDAS) 4)Per quanti giorni, negli ultimi tre mesi, il suo rendimento nei lavori di casa si è ridotto della metà o più a causa del mal di testa? (Non conteggi i giorni di assenza che ha già indicato nella risposta alla prima domanda) 5) Per quanti, giorni, nel corso degli ultimi tre mesi, non ha partecipato ad attività familiari, sociali o di svago a causa del mal di testa? C. C.Per Per quanti giorni, nel corso degli ultimi tre mesi, ha sofferto di mal di testa? (Se un mal di testa è durato più di un giorno, sommi tutti i giorni) D. Su una scala da 0 a 10, quale è stata mediamente l'intensità del dolore durante questi mal di testa? (Dove 0 è uguale ad assenza di dolore e 10 dolore fortissimo, non potrebbe essere peggio) HIT6 • Quando ha mal di testa, quanto spesso il dolore è forte? • Quanto spesso il mal di testa limita la sua capacità di svolgere le attività quotidiane abituali,compresi i lavori di casa, il lavoro, lo studio o le attività con gli altri? • Quanto spesso il mal di testa limita la sua capacità di svolgere le attività quotidiane abituali,compresi i lavori di casa, il lavoro, lo studio o le attività con gli altri? • Quando ha mal di testa, quanto spesso vorrebbe potersi sdraiare? Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso si è sentito/a troppo stanco/a per lavorare o per svolgere le sue attività quotidiane, a causa del mal di testa? • Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso ha avuto la sensazione di non poterne più o si • è sentito/a irritato/a, a causa del mal di testa? Nelle ultime 4 settimane, quanto spesso il mal di testa ha limitato la sua capacità di concentrarsi sul lavoro o sulle attività quotidiane? • mai 6 raramente 8 qualche volta molto spesso 10 11 sempre 13 Farmaci attacco acuto Linee Guida Società Italiana per lo Studio delle Cefalee (S.I.S.C.), 2011 Non specifici Analgesici e FANS Antiemetici Derivati degli ergotaminici Specifici ”Triptani Triptani” ” Sumatriptan Rizatriptan Zolmitriptan Eletriptan Almotriptan Meccanismo d’ d’azione dei triptani Legame con il recettore 5HT1D e 5HT1F presinaptico Inibizione dell’infiammazione neurogena Inibizione rilascio GCRP, neuropeptidi Legame con il recettore 5HT1B Postsinaptico delle arterie durali o della pia vasocostrizione Risoluzione della vasodilatazione Legame con il recettore 5HT1D, 5HT1B e 5HT1F a livello dei neuroni trigeminali del tronco Inibizione centrale della trasmissione del dolore Meccanismo d d’ ’azione dei triptani vasocostrizione selettiva vasi extracranici e intracranici inibizione del “release release”” di sostanze vasoattive dalla terminazione trigeminale inibizione del complesso di neuroni trigeminale del tronco encefalico Controindicazioni dei triptani Anamnesi positiva per cardiopatia ischemica Vasospasmo coronarico Patologia cerebro-vascolare Patologie vascolari periferiche Ipertensione non controllata Emicrania emiplegia Meccanismo d’azione dei FANS Acido arachidonico Cicloossigenasi FANS (COX-1 e COX-2) x Prostaglandina G2 Prostaglandina H2 Prostaciclina Trombossano A2 Prostaglandine E2, F2α, D2 Farmaci attacco acuto Antiemetici Metoclopramide per os: cpr 10 mg; sciroppo 0.1%; bustine effervescenti 5mg; dose massima giornaliera 30 mg: mg: per os: cpr 10 mg; sciroppo 0.1%; bustine effervescenti Domperidone : compresse10mg compresse10mg,, sciroppo 0.1%, bustine effervescenti 5 mg; dose massima giornaliera 30 mg; per via rettale: supposte 30 mg; dose massima giornaliera 30 mg Proclorperazina: per via rettale supposte 10 mg; dose massima Proclorperazina: giornaliera 20 mg; per via intramuscolare; dose testata 10 mg; per via endovenosa; dose testata 10 mg Terapia dell’ dell’attacco acuto ASA 1000 mg=Sumatriptan 50 mg= Ibuprofene 400 mg Diclofenac potassico 100 mg = Sumatriptan 100 mg Ketoprofene 75-150 mg = Zolmitriptan 5 mg Quando iniziare una terapia preventiva farmacologica > 2 attacchi di emicrania al mese 1 attacco al mese della durata > di 3 giorni e altamente invalidante durata degli attacchi > di 22-3 giorni intensità severa del dolore con grave limitazione delle attività individuali scarsa efficacia della terapia dell’ dell’attacco acuto quando non è possibile utilizzare farmaci per l’attacco acuto Terapia preventiva dell dell’ ’emicrania Beta-bloccanti BetaAntidepressivi triciclici CalcioCalcio -antagonisti Antiepilettici Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: antidepressivi triciclici Molecola Gruppo di Raccomandazione Amitriptilina ( 1010-30 mg/die) I Controindicazioni all’uso dell’amitriptilina: Aritmie cardiache, ipertrofia prostatica, glaucoma, epilessia Antidepressivi triciclici : ADR a dosaggi AntiAnti-Depressivi Secchezza delle fauci, stipsi ritenzione urinaria visione offuscata, tachicardia, disturbi cognitivi, deliri Vertigine Ipotensione ortostatica Problemi eiaculatori α -1 Aumento ponderale Sonnolenza Vertigini H1 Sedazione M1 TCA Stabilizzazione della membrana Disturbi del ritmo cardiaco NRI SRI EFFETTO ANTIDEPRESSIVO Effetti complessi: tremore, riduzione soglia convulsiva, (mioclono, epilessia) viraggio maniacale Terapia preventiva dell dell’ ’emicrania emicrania:: Beta Beta-bloccanti Molecola Gruppo di Raccomandazione Propranololo ( 8080-240 mg/die) I Metoprololo (50(50-200 mg/die) I Atenololo (25(25-100 mg/die ) II Nadololo (40(40-240 mg/die) II Timololo (40(40-120 mg/die) II Bisoprololo (5(5-10 mg/die) II Nebivololo (5 mg/die) II Linee Guida SISC per la terapia delle cefalee primarie, 2011 Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: probabili meccanismi 1/2 Beta bloccanti: riduzione del tono adrenergico Interazione con i recettori eccitatori del glutamato Antidepressivi triciclici: • down regulation dei recettori adrenergici presinaptici: riduce il tono adrenergico •down regulation dei recettori serotoninergici: previene l’ ’infiammazione sterile neurogena •Up regulation dei recettori GABAB Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: Calcio antagonisti Molecola Gruppo di Raccomandazione Flunarizina (5(5-10mg/die) I Controindicazioni: Depressione in atto o pregressa; M. di Parkinson e altri distrurbi extrapiramidali, obesità Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: probabili meccanismi 2/2 Ca antagonisti (Flunarizina): Interazione con sistema dopaminergico Soppressione della CSD Riduzione del release di glutammato Interazione ( inibizione ) recettori 5HT Modificazioni della risposta all’ all’NO Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: antiepilettici Controindicazioni: Valproato:: epatopatie, pancreatiti, trombocitopenia Valproato Topiramato: insufficienza epatica o renale, calcolosi renale, glaucoma Eventi avversi Valproato di sodio: astenia, tremore, alopecia, incremento ponderale, alterazioni ciclo mestruale, epatopatia, pancreatiti Topiramato: astenia, disturbi della memoria, dimagrimento, parestesie, alterazioni del gusto, dpressione. Eventi rari: acidosi metabolica, calcolosi renale, glaucoma ad angolo chiuso Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: antiepilettici Canali al calcio T Valproato, topiramato Inibizione rialscio di GCRP vasi durali Siti di interazione di farmaci antiepilettici a livello della neurotrasmissione GABAergica valproato Valproato: • aumenta i valori del GABA •Inibisce l’infiammazione neurogena attraverso i GABA-A Siti possibili di interazione di farmaci antiepilettici con la neurotrasmissione glutammatergica. Epidemiologia emicrania L’emicrania negli USA è presente nel 12% della popolazione e nel corso della vita dal 314% dei pazienti emicranici la malattia progredirà verso la cronicizzazione JR Saper,DW Dodick “Occipital nerve stimulation or the treatment of intrattacble chronic migraine headache:ONSTIM feasibility Study, Cephalagia 2010 L’ ’emicrania cronicizzata è presente in circa il 4% della popolazione e rappresenta circa il il 30-80% dei pazienti afferenti nei Centri Cefalea Sanin LC et al. Cephalalgia. 1994; Scher Al et al. Headache. 1998; Risk Factors for Headache Chronification Obesity Snoring Sleep problems Comorbid pain condition Head or neck injury Major life events Smoking Caffeine Intake Overuse of certain classes of medication (opiate and barbiturate, nonsteroidal antianti-inflammatory agents) Ann I. Scher, PhD; Lynn A. Midgette, MPH; Richard B. Lipton, MD, Headache 2008;48:16-25 Emicrania cronicizzata 1.5.1 A) Emicrania che dura almeno 15 giorni al mese per almeno 3 mesi in ASSENZA di overuse di farmaci per l’attacco acuto B) La cefalea soddisfa i criteri “C” e “D” per l’emicrania: Almeno 5 che soddisfano i criteri C - D attacchi C) La cefalea presenta almeno una delle seguenti caratteristiche: Unilateralità Dolore tipo pulsante Intensità media o severa (limita o impedisce lo svolgimento dell’attività quotidiana) Peggioramento con l’attività fisica D) La cefalea è accompagnata da almeno uno dei seguenti sintomi: Nausea e/o vomito Fotofobia e fonofobia Hemicrania continua 4.7 A cefalea continua per un periodo > 3 mesi che risponda ai criteri BB- D B tutte delle seguenti caratteristiche: Dolore esclusivamente unilaterale Giornaliero e continuo senza nessun periodo di benessere Dolore di intensità moderata ma con esacerbazione a dolore severo C Almeno uno dei seguenti sintomi autonomici durante le esacerbazioni del dolore e ipsilaterali Iniezione congiuntivale e/o lacrimazione Congestione nasale e/o rinorrea Ptosi palpebrale e/o miosi D Risposta completa all’ all’indometacina New daily persistent headache (NDPH) 4.8 A: cefalea per almeno 3 mesi che soddisfi i criteri B-D B: Cefalea quotidiana dall’esordio o entro i 3 giorni dall’esordio D: Non più di uno dei seguenti sintomi: Fotofobia, fonofobia o nausea lieve Cefalea da abuso di farmaci Cefalea cronica associata ad abuso di farmaci: considerazioni abuse Farmaco assunto con indicazione corretta in dose e modalità corretta ma in quantità eccessiva improper use Uso di un triptano per TTH misuse Analgesico assunto quando il dolore è severo Cefalea da abuso di triptani 8.2.2 1/2 Cefalea presente per più di 15 giorni/mese che abbia almeno una delle seguenti caratteristiche e che risponda ai criteri C e D: principalmente unilaterale pulsante di intensità moderata o severa aggravata dall’ ’attività fisica routinaria (camminare o salire le scale), che viene evitata associata almeno a: nausea e/o vomito fotofobia e fonofobia The International Classification of Headache Disorders, 2nd Edition, 2004 Cefalea da abuso di triptani 8.2.2 2/2 B. Assunzione di triptani (qualunque formulazione) per più di 10 giorni/mese regolarmente per più di 3 mesi C. La frequenza della cefalea è aumentata in modo marcato durante l’ ’abuso di triptani D. La cefalea torna alla sua frequenza originale entro 2 mesi dalla sospensione dei triptani L’ ’abuso di triptani può fare aumentare la frequenza dell’ ’emicrania fino al uno stato di emicrania cronica. E’ ’ stato osservato che questo avviene prima con l’ ’abuso di triptani che con l’ ’abuso di ergotamina The International Classification of Headache Disorders, 2nd Edition, 2004 Cefalea da abuso di analgesici non oppioidi 8.2.3 A. Cefalea presente per >15 giorni/mese con almeno una delle seguenti caratteristiche e che soddisfi i criteri C e D: 1. Bilaterale 2. Opprimente (non-pulsante) 3. Intensità lieve o moderata B. Assunzione di analgesici comuni per> 15 giorni/mese per> 3 mesi C. Cefalea insorta o peggiorata sensibilmente durante l’ ’abuso D. La cefalea si risolve o ritorna allo stato precedente entro 2 mesi dalla sospensione degli analgesici Nota: L’ ’opinione degli esperti più che l’ ’evidenza formale suggerisce che questo tipo di cefalea è indotta dall’ ’uso di analgesici per > 15 giorni / mese e non per > 10 giorni / mese. The International Classification of Headache Disorders, 2nd Edition, 2004 Cefalea da abuso di analgesici oppioidi 8.2.4 A. Cefalea presente per >15 giorni/mese che soddisfi i criteri C e D B. Assunzione di oppioidi per > 10 giorni/mese per > 3 mesi C. Cefalea insorta o peggiorata sensibilmente durante l’ ’abuso di oppioidi D. La cefalea si risolve o torna allo stato precedente entro 2 mesi dalla sospensione degli oppioidi Commento: Studi prospettici indicano che i pazienti che abusano di oppioidi hanno la media di ricadute più alta dopo il trattamento della sindrome da astinenza. The International Classification of Headache Disorders, 2nd Edition, 2004 Cefalea da abuso di trattamenti combinati 8.2.5 A. Cefalea presente per >15 giorni/mese con almeno una delle seguenti caratteristiche e che soddisfi i criteri C e D: 1. Bilaterale 2. Opprimente (non-pulsante) 3. Intensità lieve o moderata B. Assunzione di trattamenti combinati per > 10 giorni/mese per > 3 mesi C. Cefalea insorta o peggiorata sensibilmente durante l’eccesso di COMBO D. La cefalea si risolve o torna allo stato precedente entro 2 mesi dalla sospensione del trattamento combinato Nota: implicati in questo tipo di cefalea normalmente sono quelli che contengono semplici analgesici combinati con oppioidi, butalbital e/o caffeina. The International Classification of Headache Disorders, 2nd Edition, 2004 Silberstein Chronic Daily Headache (CHD) Cefalea per un periodo >= 15 giorni al mese CDH primitiva Non correlata a patologie sistemiche o strutturali, comprende: Emicrania cronicizzata Emicrania transformata Cefalea tensiva cronica New daily persistent headache CDH secondaria associata a : Cefalea da abuso di farmaci, Patologie del rachide cervicale, Patologie vascolari, patologie con aumento della pressione intracranica S.D. Silberstein “Chronic Daily Headache”, JAOA Supplement 2, Vol 105, N.4, 2005 Silberstein “Transformed Migraine” “..Pazienti con una storia di emicrania con cefalea progressiva come frequenza associata a foto/fonofobia, con nausea sempre frequente e meno intensa, con o senza abuso di farmaci. Questi pazienti spesso sviluppano nel tempo una tipologia di dolore di intensità sempre meno severa che da un punto di vista clinico è un ‘misto’ tra la cefalea tensiva e l’emicrania..” S.D. Silberstein “Chronic Daily Headache”, JAOA Supplement 2, Vol 105, N.4, 2005 Diagnosi di cefalea cronica refrattaria: criteri proposti dall’ dall’American Headache Society (AHS) 1. Il Paziente ha una diagnosi di emicrania cronica 2. Il Paziente non ha risposto ad almeno 2 dei seguenti farmaci usati come terapia preventiva delle crisi: a. Anticonvulsivanti b. Beta-bloccanti c. Triciclici d. Calcio antagonisti 3. Il paziente ha modificato il proprio stile di vita ed eliminato i fattori scatenanti le crisi 4. Il paziente non risponde ai farmaci dell’attacco acuto quali a. Triptani e Diidroergotamina b. FANS e analgesici in combinazione 5 Ci sono le seguenti variabili: a. Con o senza overuse di farmaci b. Con disabilità significativa Robbins L. Refractory chronic migraine:long -term follow -up using a refractory rating scale, J Headache Pain 13:225-229 , 2012 Emicrania cronica refrattaria: Mancano criteri diagnostici nella classificazione I.H.S. 2004 Pazienti affetti da emicrania all’esordio che hanno assunto senza beneficio terapie preventive e dell’attacco acuto Per identificare questo gruppo si fa riferimento alla disabilità di vita causata dalla malattia espressa dalle scale di valutazione MIDAS e HIT6 Tutti i pazienti considerati refrattari hanno un MIDAS >21 (altamente disabilitante) Definizione grado di disabilità MIDAS I nessuna disabilità 0-5 II disabilità lieve 6-10 III disabilità moderata 11-20 IV disabilità severa +21 Cronicizzazione del dolore emicranico:ipotesi Stimolazione reiterata terminazioni nervose trigeminali Liberazione di CGRP (Calcitonin Gene Related Peptide), Sostanza P TNF-alfa Stimolazione di ganglio trigeminale,neuroni sensitivi extratrigeminali, nucleo caudale del trigemino, talamo Disfunzione dei sistemi nocicettivi endogeni come quello serotoninergico Disfunzione della sostanza grigia periacqueduttale (PAG) Attivazione recettori del glutammato ionotropici del nucleo caudale del trigemino Liberazione di BDNF e glutammato Sensibilizzazione centrale Gestione dell’ dell’emicrania cronica refrattaria Emicrania ad alta frequenza con abuso di farmaci Farmacoterapia parenterale Emicrania cronicizzata Gestione in regime di ricovero ordinario/DH Emicrania cronicizzata e refrattaria •Terapia con tossina botulinica •Neuromodulazione Tossina Botulinica A nella gestione dell’’emicrania cronicizzata e refrattaria dell IPOTESI DI MECCANISMO D’AZIONE - Inibizione della trasmissione colinergica sia a livello di placca neuromuscolare che a livello delle sinapsi postgangliari - Inibizione locale e centrale del release di neuromediatori nocicettivi quali glutammato, sostanza P, Calcitonine Gene Relted Peptide (CGRP) La tossina botulinica A in Italia non ha l’ ’indicazione per la terapia dell’ ’emicrania cronicizzata, ha l’ ’indicazione negli USA e in UK Tossina Botulinica A nella gestione dell’’emicrania cronicizzata e refrattaria: dell “La tossina botulinica di tipo A ha dimostrato una buona efficacia in diversi studi in aperto condotti su pazienti emicranici. Risultati contraddittori sono emersi invece dagli studi controllati in doppio cieco con placebo. Gli studi effettuati fino ad oggi hanno utilizzato protocolli differenti, sia individualizzati che standardizzati, differenti sedi di inoculazione e gruppi di pazienti con differente frequenza delle crisi. I risultati promettenti degli studi in aperto non sono stati quindi confermati dagli studi effettuati in doppio cieco” Linee Guida per la Terapia delle cefalee primarie, SISC 2011 Gestione dell’emicrania cronicizzata e refrattaria: neuromodulazione La “neuromodulazione” comprende: •Meditazione •Biofeedback •Terapia fisica •Farmaci Neurostimolazione elettrica (invasiva e non invasiva) F. Perini, A. De Boni “Peripheral neuromodulation in chronic migraine” Neurol Sci 33( Suppl 1) :S29-S31 Procedure di Neuromodulazione nelle cefalee primitive e secondarie Neuromodulazione Centrale Periferica Deep-brain stimulation (DBS) •Stimolazione nervo occipitale (ONS) •Stimolazione nervo vago (VNS) •Stimolazione trigeminale subcutanea Neuroanatomia funzionale del complesso trigemino-cervicale (TCC) Il complesso trigeminocervicale è composto dalla mescolanza di fibre afferenti trigeminali e cervicali C1-C2-C3 in particolare quelle C2 nel nucleo trigeminale caudale Recettori serotoninergici 5-HT1B/D e dopaminergici D2 sono localizzati a livello del TCC e la loro attivazione inibisce la trasmissione nocicettiva nei neuroni di II ordine, dimostrando il coinvolgimento del TCC nell’emicrania A.R. Charbit, S. Akerman “ Trigeminocervical complex responses after lesioning dopaminergic A11 nucleus are modified by dopamine and serotonin mechanism “ Pain 152 2365-2376, 2011 Neuromodulazione nervo occipitale La stimolazione elettrica del nervo grande occipitale avviene attraverso l’impianto di elettrodi a filo posizionati sottocute nella regione sottoccipitale e sopra il muscolo splenio. Gli elettrodi sono collegati ad un neurotrasmettitore a batteria che genera impulsi che viene impiantato nel tessuto sottocutaneo a livello infraclavicolare o nella regione periombelicale. La stimolazione elettrica potrebbe avere un effetto antinocicettivo diretto nel territorio di questo nervo e delle regioni con innervazione trigeminale Peripheral Neurostimulation for the Treatment of Chronic, Disabling Transformed Migraine (C.A. Popeney, DO Kenneth, Headache 43:369-375, 2003) Metodi: •25 pazienti affetti da emicrania (I.H.S.) e da Emicrania trasformata ( secondo i criteri suggeriti) •Tutti i pazienti con una storia di emicrania ad andamento progressivo con dolore localizzato in regione occipitale, al vertice e in regione retrorbitaria •In media tutti avevano circa 7 farmaci di terapia preventiva senza beneficio clinico •Il 76% presentava inoltre abuso di analgesici semplici o in combinazione •Prima dell’impianto tutti i pazienti presentavano una disabilità grave (grado IV) alla scala MIDAS • La media dell’intensità del dolore prima dell’impianto era 9.3 nella scala VAS •A tutti i pazienti è stato inserito un impianto con elettrodi situati sottocute tra C1-C3. il buon posizionamento degli elettrodi è stato confermato dalla comparsa di parestesia nella regione occipitale ed è stata lasciata libertà di impostare il dispositivo su un profilo di stimolazione pulsata o continua “Peripheral Neurostimulation for the Treatment of Chronic, Disabling Transformed Migraine “ (C.A. Popeney, DO Kenneth, Headache 43:369-375, 2003) Complicazioni: In 6 pazienti spostamento traumatico degli elettrodi ( incidente stradale) In 3 pazienti spostamento spontaneo degli elettrodi In 1 paziente comparsa di infezione postoperatoria di lunga durata (6 mesi) In tutti i pazienti è stato riposizionato l’elettrodo “Peripheral Neurostimulation for the Treatment of Chronic, Disabling Transformed Migraine “ (C.A. Popeney, DO Kenneth, Headache 43:369-375, 2003) Risultati: Valutazione della disabilità ( dopo 3 mesi)legata all’emicrania dopo l’impianto con scala MIDAS 15 pazienti molto lieve o nessuna disabilità ( grado I) 1 paziente disabilità lieve (grado II) 4 pazienti con disabilità moderata (grado III) 5 pazienti con disabilità severa (grado IV) La media dell’intensità del dolore dopo 3 mesi dall’impianto era 5.7 nella scala VAS In tutti i casi è stato risolto l’abuso di farmaci Grazie per l’attenzione Classificazione delle cefalee secondo L’International Headache Society (I.H.S.) Emicrania 1.1 Emicrania senz’ senz’aura 1.2 Emicrania con aura 1.2.1 Aura tipica con cefalea emicranica 1.2 1.2.2 Aura tipica con cefalea non non--emicranica 1.2 1.2.3 Aura tipica senza cefalea 1.2 1.2.4 Emicrania emiplegica familiare (FHM) 1.2 1.2.5 Emicrania emiplegica sporadica 1.2 1.2.6 Emicrania di tipo basilare 2 Cefalea di tipo tensivo 2.1 Cefalea di tipo tensivo episodica sporadica (<1 episodio al mese) 2.2 Cefalea di tipo tensivo episodica frequente 2.3 Cefalea di tipo tensivo cronica 3 Cefalea a grappolo e altre cefalalgie autonomico trigeminali 3.1 Cefalea a grappolo episodica 3.2 Cefalea a grappolo cronica Teoria Trigeminovascolare “Infiammazione neurogenica” neurogenica” CENTRI Vaso sanguigno SUPERIORI vasodilatazione NUCLEO TRIGEMINALE CGRP SOST.P Infiammazione Sterile Patogenesi dell’ dell’emicrania: ruolo dei neurotrasmettitori Triptani: eventi avversi Sensazione di oppressione toracica/costrizione cervicale Vampate di calore al volto Astenia Mialgie Sonnolenza Sensazione di caldo o di freddo alla testa o agli arti Parestesie , vertigini, instabilità posturale Farmacocinetica dei triptani Parametri Sumatrpitan* Emivita/ore ~ 2.5 Legame prot 10-21% Rizatriptan ~2.5 14% Zolmitriptan ~3.25 25% Frovatriptan ~ 26 15% Almotriptan ~ 3.5 35% Eletriptan ~ 4-5 85% plasmatiche Leg. eritroc 60% Biodisponibilità 14-15% Eliminazione renale * per os Goldstein,2003, Micromedex,2004 57% 40-50% 82% 39-48% 60% 24-30% 60% 70-80% 50% 75% 9% Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: probabili meccanismi 2/2 Ca antagonisti (Flunarizina): Interazione con sistema dopaminergico Soppressione della CSD Riduzione del release di glutamato Interazione ( inibizione ) recettori 5HT Modificazioni della risposta all’ all’NO Valproato: • aumenta i valori del GABA •Inibisce l’infiammazione neurogena attraverso i GABA-A Altri farmaci con effetto inibitorio I farmaci che ‘bloccano’ i canali Na+ voltaggio-dipendenti diminuiscono l’eccitabilità neuronale. Sono utilizzati come antiepilettici (es. fenitoina), anestetici locali (es. lidocaina). Anche gli anestetici generali volatili (es. enflurano) sembrano agire a livello dei canali Na+ Terapie preventive varie 1/2 Tossina botulinica A Magnesio Riboflavina Coenzima Q10 Niacina OnabotulinumtoxinA for Treatment of Chronic Migraine: PREEMPT 1 and 2 Trials DoubleBlind III Phase David W Dodick, MD1; Timothy R Smith, MD2; Werner J Becker, MD3; Methods •In the Study were enrolled 1384 pazients with Chronic Migraine •Therapy clinical program each included a 24 week randomized, double blind phase followed by a 32 week open-label phase •Qualified patients were randomized (1:1) to onabotulinumtoxinA with 155-195 Units or Placebo injections every 12 weeks • Adverse events occurred in 62.4% of onabotulinumtoxinA patients and 51.7% of placebo patients. Most patients reported adverse events that were mild to moderate in severity and few discontinued (onabotulinumtoxinA 3.8%; placebo 1.2%) Method of Injection of Onabotulinumtoxin A for Chronic Migraine: A safe, Well Tolerated and effective Treatment Paradigm Based on the PREEMPT Clinical Program A.Blumenfeld, S.D. Silberstein Headache, 50:1406-1418, 2010 Fixed-site /fixed- dose and follow the pain sites Common Adverse Events (incidence >5.5%) Eyelid ptosis, neck pain and neck weakness OnabotulinumtoxinA for Treatment of Chronic Migraine: PREEMPT 1 and 2 Trials DoubleBlind III Phase David W Dodick, MD1; Timothy R Smith, MD2; Werner J Becker, MD3; Cnclusions: Pooled analyses from the PREEMPT 1 and 2 trials demonstrate that treatment with onabotulinumtoxinA resulted in highly significant improvements in onabotulinumtoxinA treated patients versus placebo-treated patients in frequency of headache days in patients suffering from CM. OnabotulinumtoxinA treatment resulted in highly significant improvements in multiple endpoints versus placebo, including reductions in frequencies of headache episodes, moderate/severe headache days, migraine days, and migraine episodes; in cumulative number of headache hours on headache days; and in the proportion of patients with severe (≥60) HIT-6 score. Patients treated with onabotulinumtoxinA achieved significant improvements from baseline versus patients treated with placebo in functioning, vitality, psychological distress, and overall HRQoL. Multiple IM treatments of onabotulinumtoxinA 155 U up to 195 U per treatment cycle administered every 12 weeks were safe and well tolerated. OnabotulinumtoxinA represents an effective, safe, and well-tolerated treatment for the prophylaxis of CM. Terapia preventiva dell’ dell’emicrania: motivi di insuccesso Diagnosi non corretta Non considerazione delle eventuali comorbidità Utilizzo di farmaci di efficacia non provata Uso non corretto del farmaco (dose) Durata inadeguata del trattamento Eventi avversi Inefficacia clinica del farmaco Canali al calcio fenilalchilamine (verapamil e gallopamil), benzotiazepine (diltiazem) diidropiridine, il cui prototipo è la nifedipina Tutti i farmaci della classe bloccano i canali L al calcio, La Flunarizina blocca anche i canali T al Ca L’effetto principale si ha a livello cellulare bloccando i movimenti transmembrana degli ioni calcio attraverso i canali del calcio che sono sia voltaggio-attivati, sia recettore-attivati.