ATLETICA LEGGERA
A SCUOLA
Scuola Secondaria
2° grado
Introduzione
La scuola degli ultimi anni vive in condizioni
difficili sotto diversi aspetti (risorse, didattica,
motivazioni, scelte politiche).
L’educazione fisica è una di quelle materie che gode
di scarsa considerazione nonostante abbia un ruolo
importantissimo per maturare un corretto stile di
vita e una cultura del corpo accettabile.
I Gruppi Sportivi Scolastici gettano la prima pietra
per la comprensione dei valori fondamentali dello
sport che si traducono in valori di vita quotidiani,
primo fra tutti l’agonismo (ossia il sano confronto,
lo spirito combattivo, la tenacia, l’equa sfida con
l’altro)
OBIETTIVI
L’atletica leggera come sport di base porta il suo contributo
alla crescita fisica e cognitiva attraverso lo sviluppo delle
abilità principali come la corsa, il salto, il lancio e sostiene
nel suo piccolo l’idea di collaborazione e impegno di
gruppo (es. della staffetta e delle gare a squadre)
nonostante emerga pur sempre la caratteristica prettamente
individuale.
Il presente spunto didattico non è altro che un insieme di
suggerimenti per poter lavorare con l’atletica anche in
condizioni precarie rispetto agli spazi, i tempi, i materiali e
le motivazioni degli studenti.
L’ATLETICA…PER
FORTUNA
1. Punti di forza: variabilità delle proposte,
adattabilità, materiali di fortuna
2. Molto dipende dalla motivazione e dalla
fantasia di studenti e insegnanti
LA CORSA
LA MARCIA
Cosa controllare:
• Gamba distesa quando appoggia a terra – Non
esagerare l’ampiezza del passo che può portare
alla sospensione ossia a “correre”
• Esercitazioni: controllo del cammino a gambe
bloccate – un piede avanti all’altro sulla stessa
linea – idem ma incrociando il passo rispetto alla
linea
In pratica …
• Alternare tratti di corsa/cammino a tratti di marcia
• Slalom di marcia tra ostacoli
LA RESISTENZA
Alcune strategie:
• Ogni 100 metri variare il tipo di corsa o cambiare il
capofila
• Ogni 200 metri effettuare un breve esercizio di
allungamento
• Ogni 400 metri usare un colore per segnare il passaggio;
segnare il tempo; segnare il numero dei giri …
• Corsa a “navetta” seguendo un ritmo imposto (crescente,
decrescente, variazioni, ecc …)
• Corsa in ambiente naturale (ove possibile intorno alla
scuola, giardino o parco limitrofo)
• Esercizi generali e semplici (skip, calciata dietro, saltelli,
slalom, ecc …) col metodo del circuito badando solo al
graduale protrarsi del tempo di lavoro
LA VELOCITA’
È utile allenare “LA PARTENZA”:
- con il battito di mani o di piedi, un fischio (analizzatore
uditivo)
- con un soffio o tocco sulla spalla (analizzatore tattile)
- facendo l’occhiolino o muovendo qualsiasi parte del corpo
(analizzatore visivo)
- al movimento del compagno (false partenze)
E’ indispensabile essere “RAPIDI”:
- Scatti sotto forma di sfida a coppie o a staffetta
- Andature tipo skip o calciata dietro a tempo
- Corsa tra cerchi o bacchette di legno piatte (ottenute con
materiali di scarto)
Idea di corsa in accelerazione (cambiamento brusco di
velocità) e corsa lanciata (falcata ampia e busto eretto)
GLI OSTACOLI
Ostacoli poco costosi e pratici:
• Elastico di indumenti intimi (deformabile e
applicabile a pali, ganci a muro, sedie, ecc …)
• Filo segnaletico (utilizzabile più volte)
• Cartone e ritagli di gomma piuma (materiale di
recupero); strisce di gomma piuma possono essere
fissate ad hs già esistenti, anche se bassi, per
aumentarne l’altezza e favorire la facilità di
passaggio a quote maggiori
• Zaini e borse che possono anche essere impilati
per ottenere diverse altezze
GLI OSTACOLI
Cosa controllare:
1. Prima gamba (controllare “l’attacco” a ginocchio sempre
alto)
2. Seconda gamba (controllare il “richiamo” avanti/alto del
ginocchio che ritorna davanti al corpo, in direzione di
corsa)
3. Spinta energica del piede prima dell’ostacolo
Esercitazioni sistemando più ostacoli in successione:
• Analitici: di passo, solo prima gamba che atterra distesa +
solo seconda gamba (passare a fianco degli hs) (distanza
5 piedi)
• Sintetici: 1° e 2° gamba insieme (passare in mezzo agli
hs) (distanza 6/7 piedi) continuità nel passaggio
GLI OSTACOLI
Esercitazioni con filo segnaletico:
• Sistemare il filo a “ragnatela” utilizzando punti di
fissaggio quali rete da pallavolo, panchine, ganci al muro,
alunni che sostengono il filo a turni (utile un punto
centrale di fissaggio all’interno dello spazio di lavoro):
 Proporre diversi tipi di scavalcamento (di fianco a gambe
distese, passaggio classico, pendolo ossia entrambi gli
arti distesi, un arto piegato e l’altro a pendolo)
 Proporre passaggio classico alternato a passaggi sotto al
filo (utile anche per potenziamento arti inferiori)
 Proporre salti a piedi pari alternati al passaggio classico
Utilità:
• Sensibilizzazione anche – capacità di differenziazione –
aspetto condizionale – assenza di tempi morti – proposta
divertente
I BLOCCHI DI PARTENZA
Quali blocchi adatti a tutti?
• 2 ceppi di legno la cui lunghezza differisca di circa 35 cm
(ad es. 30 cm e 65 cm), altezza 15 cm, taglio 45° nel punto
in cui appoggia il piede
Cosa controllare?
• Sul “ai vs posti” posizione comoda con mani dietro la linea
di poco più larghe delle spalle
• Sul “pronti” il piede deve aderire completamente al blocco
in modo da evitare il passo falso indietro al momento della
spinta vera e propria
• Sul “pronti” il bacino deve raggiungere un’altezza
intermedia, poco al di sopra della linea delle spalle
• Sul “via” ricercare la massima distensione dell’arto avanti
dal blocco e sostenere il bacino alto nei primi 3-4 appoggi
LA STAFFETTA
Controllo del testimone
• Impugnare l’attrezzo all’estremità per fare in modo di lasciare spazio
alla presa del compagno (non cambiare mai la presa durante la corsa!)
• In velocità sistemare il testimone in diverse posizioni rispetto ad una
linea (ortogonale, parallelo, ecc …)
• Passare al compagno in situazioni via via più complesse (dal passaggio
camminando in fila indiana al passaggio in leggera corsa)
Controllo in corsa
• Avvio in leggera corsa nel momento in cui il compagno “portatore”
passa su un segno a terra ben visibile (braccio già disteso e sguardo al
compagno); distanza di 20 piedi circa tra il segno a terra e la
postazione del “ricevente”
• ATTENZIONE a non chiedere velocità troppo elevate al momento del
cambio che ne potrebbero compromettere la riuscita; ciò che interessa
è che il testimone non perda fluidità e velocità di mano in mano
IL TESTIMONE: rotoli plasticati per carta fax, cilindro di cartone di
rotoloni carta per mani, scarti tubi in plastica da elettricista lunghezza
30 cm circa, bottigliette acqua, ecc…
IL SALTO
PROPEDEUTICA AI SALTI
1.
•
•
1.
•
•
•
•
•
Controllo del corpo in volo
Salti in basso con diversi atteggiamenti dei segmenti corporei (caduta
su semplici stuoie protettive o addirittura , ad altezze ridotte, solo sul
pavimento lavorando, in questo modo, anche sulla gestione delle
cadute)
Suggerimenti: atteggiamento teso, gambe divaricate, flesse, braccia
in alto, in fuori, ecc …)
Didattica dei balzi: cosa controllare!
Appoggio “pieno” del piede ossia di tutta pianta
Tempo di appoggio e tempo di volo più lunghi
Busto eretto durante l’esecuzione
Suggerimento: gioco della “settimana” utile per abituare sia al balzo
alternato sia al balzo successivo sia al balzo combinato (modulare le
distanze dei cerchi o camere d’aria o funicelle, ecc …); a velocità
basse buon controllo dei parametri di cui sopra
Suggerimento: lavorare con tutti i tipi di salto in circuito o in
percorso prendendo come riferimento le attrezzature già presenti in
palestra (rete, segni al muro, funi, canestri, sedie, panche, zaini)
IL SALTO IN LUNGO
A.
B.
C.
D.
E.
•
Salto con un passo (utile per sentire la posizione allo stacco ossia arto
di spinta disteso completamente e arto libero flesso)
Salti con breve rincorsa a velocità ridotte, 6/8 appoggi (utile per dare
continuità all’azione di stacco verso l’avanti/alto)
Come sopra ma a velocità più elevate (abituarsi il più possibile a non
disperdere le energie in azioni inutili come ad es il caricamento
eccessivo allo stacco, lo sbilanciamento avanti del busto)
Salti con rincorse medie, che potrebbero diventare ottimali nel
contesto di gare scolastiche, 10/12 appoggi al massimo
Prediligere l’arrivo in sabbia o su tappeti in posizione raccolta e il più
possibile accorta (per evitare infortuni)
Predisporre, quale zona di caduta in palestra, materassi non
eccessivamente alti oppure, solamente per i salti con un passo,
chiedere agli alunni di arrivare in alto su panche o sedie (per
comprendere l’idea di volo)
IL SALTO IN ALTO
CARATTERISTICA
ESERCITAZIONI
Corsa in curva
Corsa in cerchio di diametro 6/8 metri (o
meno se lo spazio non lo consente)
Appoggio più “sentito”
Andature semplici in cui il piede
appoggia più tempo a terra
Passi in curva
Piede di stacco “avanti”
Valicamento
Osservare nella corsa in curva che i
piedi appoggino “uno davanti
all’altro” sull’ipotetica linea di
curva
Salti e imitativi di stacco in cui il
piede di spinta appoggia avanti
Arco dorsale sulle spalle a terra Arco dorsale con assistenza (mani
in presa alle mani di un
compagno)
IL SALTO TRIPLO
Alcune esercitazioni
• “Il pendolo”: da fermo oscillare un arto, spinta e ricaduta sull’altro arto (balzo
alternato) – come sopra ma ricadere sullo stesso arto (balzo successivo) –
come sopra ma ricadere sullo stesso arto poi, nell’oscillazione successiva
ricadere sull’altro (balzo combinato simile al salto vero e proprio)
• Breve rincorsa e ritmica del salto (hop – step – jump)
Circuito salti (considerare i 4 lati della palestra)
 Lato corto: sistemare cerchi a diverse distanze e posizioni (la “settimana”
classica o con aggiunta di cerchi, balzi nei cerchi sistemati a zig zag, ecc …)
 Lato lungo: corsa tra cerchi o bacchette o copertoni di bicicletta (distanza 6
piedi circa in modo da ottenere una corsa regolare e non troppo veloce)
 Lato corto: ritmica dx / dx / sx (per un destrorso)
 Lato lungo: breve rincorsa, salto e arrivo su un materasso o stuoia o sul
pavimento in posizione raccolta facendo attenzione ad attenuare la caduta
P.S. Quale arto esegue il balzo successivo e quale l’alternato? Di solito il primo
balzo si effettua con l’arto abile perché dopo l’hop si atterra nuovamente
sull’arto più “forte” e si hanno meno problemi di equilibrio; lasciare comunque
spazio alla sensazione dei ragazzi riguardo alla scelta del piede
CONTROLLARE: primo balzo non troppo alto ma in avanzamento – fluidità del
gesto a velocità medio/basse
IL LANCIO
PROPEDEUTICI AI LANCI
Palloni medicinali 1kg – 2 kg – 3kg – 4kg – 5kg
• Lanci frontali a due mani dal basso – dal petto – dal petto
con balzo a piedi pari – da sopra la testa
• Lanci frontali ad una mano dal petto – ad una mano dal
petto con rotazione del busto
• Lanci dorsali a due mani dal basso – a due mani dietro la
nuca – a due mani dal basso con uscita laterale
• Lanci rotatori frontali a due mani dal basso
• Lanci rotatori frontali e laterali ad una mano con torsione
del busto
In assenza di palloni medicinali utilizzare palloni o palline di
diverse dimensioni … felpe arrotolate…
IL PESO
Cosa controllare
• Posizione “da fermo”: attrezzo tenuto sulle dita unite (non sul palmo!)
e il pollice che sostiene, spingerlo al collo sotto al mento (non sulla
nuca!) – corpo laterale rispetto alla direzione di lancio – gambe distanti
tra loro di circa 3 piedi
• Spinta energica della gamba “dietro” (piegamento e distensione) che
determina l’altezza di uscita dell’attrezzo e distensione in avanti del
braccio (circa all’altezza della tempia)
• In movimento: utile il classico “piede scaccia piede” rapido per passare
comunque alla posizione da fermo
Idee stravaganti in assenza di pesi in gomma o regolari:
• attrezzo costruito con fogli di giornale o scarti di stoffa/pelle avvolti
con nastro da pacchi (dimensioni circa 110 mm di diametro, simili alle
dimensioni regolari)
• cucire scarti di pelle o cuoio o tessuto resistente riempiendoli prima
con polvere di ferro, sabbia, ghiaia, argilla, lenticchie, fagioli (più
elaborato)
IL DISCO
Alcune soluzioni:
- vecchi copertoni di bicicletta o camere d’aria
- cerchi di varie dimensioni
- barrette di legno (all’esterno)
- coperchi di plastica con incavo per la mano (all’esterno)
Cosa controllare
• Posizione “da fermo” simile al Peso: lanciare con leggera torsione del
busto lasciando oscillare il braccio dietro fino a “fine corsa” (evitare il
ritorno anticipato del braccio che porta al contro tempo del lancio,
ossia spalle in avanti e traiettoria bassa in uscita)
• Mezzo giro (destrorso): piede dx a centro pedana o su un punto fisso a
terra, braccio lungo il corpo, busto eretto – spinta del piede sx e
giro/perno del piede dx, rotazione “di schiena” del corpo (UTILE per
sentire che il braccio lanciante si solleva e viene avanti solo per effetto
della rotazione, all’inizio non badare troppo all’azione attiva del
braccio lanciante che si coordinerà col tempo – UTILE per abituarsi al
corpo che ruota sull’asse longitudinale)
A CURA DELLA
FEDERAZIONE DI
ATLETICA LEGGERA
Gruppo di Rimini
Info: [email protected]
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Lanci frontali - U.S.P. Rimini