Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano”
Diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo Russo
Direttore Onorario Francesco Carletti
Anno III Numero 6
Giugno 2009
www.redazioneathenaeum.com
Una scuola davvero speciale
Il Direttore M a r c o C e c i l i s a l u t a i l e t t o r i p ri m a d eg l i E s a m i
Riflessioni sull’esperienza vissuta e qualche consiglio ai compagni
Marco Cecili
Il I liceo porta
in scena
“Peter Pan”
A pagina 3
A pagina 6
Mistero sulla
scomparsa
dell’Airbus 330
di Air France
A pagina 7
A pag. 5
Possono delle singole giornate
cambiare la vita? Io dico di sì.
Una normale mattinata di sei
anni fa la professoressa Fantini si
presentò alla Scuola Media di
Fiuggi e parlò del Liceo Leoniano. In quel momento scomparirono i dubbi sul mio futuro e
decisi che scuola frequentare alle
superiori: il Leoniano! Non sono
mai venuto a visitare la scuola
prima che iniziassero le lezioni a
Athenaeum saluta il III liceo!
settembre, non avevo bisogno di
guardare o domandare, solo
quella mezz’oretta di presenta- professori!). In ogni periodo si sia ugualmente importanti.
frequentato il Leoniano questa è Un gran difetto che so di avere è
zione mi conquistò.
una cosa che accomuna tutti: un la testardaggine. Ma in molti casi
E incominciò un’avventura malegame unico tra coloro che mi è stata di aiuto. Infatti se non
gnifica: dal ritardo del primo
hanno vissuto tra queste mura. avessi avuto il coraggio di andare
giorno di scuola (mi sono fatto
subito riconoscere!) ai vari viaggi Già perché ho potuto notare contro i più (anche contro coloro
d’istruzione, dal giornale alle av- come tanti si ricordano un pro- che non mi consigliavano di inventure a scuola ma ciò che ser- prio Leoniano: fatto da precisi do- traprendere il liceo Classico e soberò veramente nei miei ricordi centi, compagni, presidi e prattutto una scuola non
sarete Voi, stimabili lettori e so- ognuno lo interpreta come la mi- pubblica) non avrei vissuto queprattutto amici. La scuola è spe- glior scuola possibile. E ne sono sta vita che fin’ora è stata indimenticabile
(e
non
è
ciale perché siamo noi a renderla passati di studenti…
assolutamente
perfetta!
Con
i
così col nostro sorriso, con la vo- E questo cambiamento l’ho vismiei
casini,
paure
e
ricordi).
E’
glia di cambiare il mondo e col suto sulla mia pelle. I primi tre
modo di relazionarsi l’un l’altro anni sono stato accompagnato vero, spesso ho sbagliato, ma
(sia tra alunno e alunno che tra da insegnanti che sono stati im- l’importante, come dico io, è di
studente e insegnante). Secondo portantissimi per la mia crescita e aver “sbattuto la testa” vivendo
me non si crea in classe un solo avranno nel cuore un posto par- l’errore, anche questo mi ha aiulegame di “sopportazione scola- ticolare. Questi ultimi due anni in- tato a crescere...
stica” ma con la maggior parte vece sono stato guidato verso la (continua a pagina 2)
anche di amicizia (anche con i maturità da altri insegnanti
A
pagina
10
Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR)
Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone
2
Scuola
Un incontro mi ha
cambiato la vita
Marco Cecili
(continua dalla prima)
...Spero veramente che Voi non abbandoniate i Vostri sogni e obbiettivi e li inseguiate fino in fondo. Mettendo l’impegno e
la volontà è possibile tutto e sono certo che
se un giorno non si dovesse raggiungere
qualcosa che mi ero prefissato non ne bisogna fare un dramma se si sarà dato tutto se
stessi. E per migliorare le cose tutto questo
è necessario, e spero che Voi non smettiate
di credere in Voi stessi.
L’uomo crescendo perde una parte fondamentale di quando si è bambini: lo stupore.
Non tratterò qui di questo tema e vi rimando all’articolo di Francesco Carletti del
giugno 2007, una perla. Dico solo che crescendo viene a mancare quella sensazione
di scoperta che gratifica. Dovremmo, in alcuni momenti, quindi tornare bambini e
dove ci sentiamo sicuri dalle insidie della
vita e i problemi che si devono iniziare ad
affrontare. Per questo non dimenticate di
far rimanere una piccola parte di Voi
Grazie, Direttore!
Grazie, Marco!
Gabriele Russo Russo
Quello di giugno non è mai un numero
come tutti gli altri. Solitamente più piccolo,
ma incredibilmente intenso, fra saluti, ringraziamenti, promesse, auguri…un pensiero
all’anno scolastico che ci lasciamo alle
spalle, alle vacanze sempre più vicine e soprattutto ai ragazzi che dopo cinque anni
giungono alla fine del proprio percorso
nella nostra Scuola.
E anche io voglio salutare con affetto il III
liceo e augurare a tutti i ragazzi buona fortuna per gli Esami. Dopo aver condiviso con
loro tanti momenti indimenticabili di vita
scolastica, tra i banchi o nei vari viaggi
d’istruzione, non possiamo fare a meno di
sostenerli in questi ultimi, ma importantissimi, giorni da liceali.
Lasciatemi dire che, almeno per noi/Voi lettori o redattori di Athenaeum, quest’ultimo
numero dell’anno è ancora più speciale del
solito. Come sapete, anche il nostro Direttore e Fondatore Marco Cecili sta per cominciare la nuova avventura dell’università:
alla LUISS, per primo nella storia della nostra
Scuola! Perciò non potevo fare a meno di
scrivere qualche riga, in aggiunta al bellissimo messaggio che Francesco Carletti gli
ha voluto dedicare.
Se non ci fosse stato Athenaeum, molto
probabilmente tra me e Marco non si sarebbe mai instaurato un vero rapporto di
amicizia. D’altra parte penso che, se non mi
Giugno 2009
Il valore della relazione
Francesco Carletti
Al termine di quest'anno vorrei dirvi pochissime parole, quelle giuste, e l'intento non è
leggero!
Provo ad immedesimarmi in ognuno di voi (
che altro mi è rimasto?) e mi rendo conto di
come, per un giovane, ogni anno che passa
è un cambiamento vorticoso, una rivoluzione, che si consuma giorno per giorno, tra
famiglia, scuola, amicizie, amori... ci provo, e
sento improvvisamente l'entusiasmo che
prende lo stomaco, la smania che ci catapulta verso il futuro ( quello
imminente delle
vacanze, e anche
più lontano!). Poi
cerco di andare a
fondo, e vedo
altro: le ferite profonde delle delusioni,
delle
sconfitte, delle
perdite. E' inevitabile, è parte di
noi: una disarmonica alternanza
tra il desiderio del
nuovo e il rimpianto di ciò che abbiamo vissuto, e soprattutto di coloro che l'hanno vissuto assieme a noi, ci accompagna sempre,
ci rende quelle creature ipersensibili e volubili che siamo, esseri umani.
Ecco, sono di fronte ad un problema ora,
una complessità che non perdona banalità,
candidi auguri di una bella estate, che sono
sempre graditi, intendiamoci, ma forse...non
bastano ad illuminare una stagione. C'è bisogno di qualcosa in più: banale anche questo, direte, eppure così vero.
Pensando a voi, ora che sono così distante,
fossi trovato così bene con lui, non
avremmo fatto tanta strada con il nostro
piccolo grande giornale. In questo senso,
mi ritengo “fortunato” ad aver vissuto così
da vicino l’avventura di Athenaeum e ad
aver conosciuto persone straordinarie,
come i nostri due Fondatori.
Purtroppo ho trascorso insieme a Francesco
un solo anno di scuola, mentre con Marco
ben tre, per un totale di 25 numeri pubblicati! Ricordo le prime e-mail, in cui ci davamo del “Lei”, come si addiceva al
“Direttore di Athenaeum, Rappresentante
di Classe, Rappresentante…etc.” e le telefonate, inizialmente solo redazionali, col
tempo da amici. Insieme abbiamo fatto due
viaggi estivi con la professoressa Fantini, indimenticabili. Poi abbiamo scoperto Hattrick, una svolta nella nostra vita…o
sbaglio?! :-) Come è normale, non sono
mancate le discussioni (in verità pochis-
mi viene da valutare attentamente l’importanza della relazione, (che la scuola oltre ad
offrire il più delle volte esige). Relazione: è
ciò che ci unisce, l’unica via che ci permette
di conoscere profondamente i pensieri, i desideri e le emozioni altrui, e che mette tutto
questo materiale -così impalpabile, eppure
siamo noi!- in condivisione, alla mercé di chi
vorrà tenerlo in considerazione e di chi semplicemente lo ignorerà. La relazione trasforma la conoscenza in amore e l’amore in
conoscenza: non è straordinario? E non è finita qui, perché questa relazione è anche
l’unico modo che abbiamo per conoscere
noi stessi. Scontro, dialogo, parole e silenzi,
domande e risposte, sorrisi e
lacrime: cose che
ci passano sotto il
naso
sempre,
che ci vengono
naturali come respirare, e sono
loro a tenerci in
vita.
L’augurio che desidero farvi è
quello di non
aver paura della relazione, della fiducia che
ci domanda, della scommessa nell’altro, del
dolore, inevitabile, che ci assale quando
questa finisce, quando le persone che
amiamo ci lasciano, quando termina un percorso, magari per lasciare il posto a scenari
nuovi, di confronto con noi stessi, o con altri
che arricchiranno la nostra vita.
Questo pensiero lo dedico al mio caro
amico Marco, con il quale da quest’anno
potrò finalmente condividere, con piacere,
il titolo di “Direttore Onorario”. Benvenuto
tra noi, pezzi d'antiquariato!
sime). Tutto questo senza trascurare il giornale che, anzi, ne ha fatti di passi avanti!
Chiunque abbia avuto modo di condividere
qualche momento con Marco, sa con
quanto entusiasmo ha guidato Athenaeum
e quanto si sia impegnato perché restasse
sempre sui livelli sperati. Quindi non posso
che ringraziarlo di cuore, per tutto quello
che ha fatto in veste di Direttore e di amico;
ma, soprattutto, gli auguro che di Athenaeum e delle fatiche mensili, affrontate sempre con la stessa voglia dei primi numeri,
porti con sé qualcosa in più di un semplice
ricordo, che rimanga con lui per sempre.
Infine, Vi anticipo – ma non è certo una sorpresa – che da settembre il nome di Marco
affiancherà quello di Francesco in prima pagina, col titolo di Direttore Onorario. Un invito –se ce ne fosse bisogno – a restare
vicino ad Athenaeum.
Grazie!
Scuola 3
Anno III Numero 6
Voliamo sull’Isola che non c’è!
Si rinnova la tradizione dello spettacolo teatrale di fine anno
Q u e st’anno in scena la storia di “P et e r P a n : i l b a m bi n o c h e non v ol e v a cre s c e r e”
Giorgia Arduo
Un altro anno scolastico sta per giungere al
termine…la tradizione si ripete: c’è chi arranca
per guadagnarsi il sei, chi è tranquillo e cerca
di godersi gli ultimi giorni, chi è teso per gli
esami di maturità… si organizzano i tornei di
calcio e pallavolo ma soprattutto si rinnova
uno degli appuntamenti più significativi e
simbolici della nostra
scuola : lo spettacolo teatrale di fine anno. Quest’anno è la mia classe, il
Primo Liceo, ad essersi cimentata in quest’avventura,insieme alla classe
Seconda Liceale che invece, si esibirà in un concerto musicale intitolato :
“ The New Deal”.
Tornando invece allo
spettacolo teatrale, quest’anno abbiamo
scelto insieme all’energica Prof.ssa Fantini di
mettere in scena la storia di “Peter Pan: il
bambino che non voleva crescere”.Vestito di
verde, energico e scatenato Peter, insieme
alla fatina Trilly, e ai tre fratelli Wendy, Giannino e Michele vi accompagnerà sull’isola
che non c’è, un luogo fatato dove abitano e
si scontrano i Pirati guidati dal terribile Capitano Uncino, gli Indiani di Giglio Tigrato e i
Bambini Sperduti. La storia già speciale di per
sé, è resa ancora più magica dalle musiche
che abbiamo scelto e che
sono sicura canterete tutti
insieme a noi. Oltre però
alla storia che tutti conoscete, abbiamo voluto rappresentare
alcune
differenze che ci sono tra
il mondo dei bambini e
quello degli adulti, ma soprattutto abbiamo voluto
mettere in evidenza l’incapacità degli adulti di comprendere i bambini e viceversa, utilizzando
un metodo alquanto insolito…che scoprirete
però solo se assisterete al nostro spettacolo.
Abbiamo lavorato molto per realizzarlo, abbiamo studiato e aiutati da Milco Paravani
abbiamo cercato di metterlo in scena in
modo originale…certo non posso dirvi di più,
altrimenti vi rovinerei la sorpresa, comunque
indipendentemente dalla buona riuscita o
meno dello spettacolo l’importante è che noi
ragazzi ci siamo divertiti, impegnati e cercato
di rafforzare la dove è stato possibile il nostro
spirito di classe. Oltre a noi alunni, molte persone hanno dato il loro contributo: i docenti
che hanno dato la disponibilità delle loro ore
di lezione per le prove, la prof.ssa Fantini che
durante le prove ha mostrato le sue grandi
capacità teatrali, il regista Milco, e alcuni genitori che ci hanno aiutato per i costumi e le
scenografie, a tutti loro va un sentito ringraziamento. Vi aspettiamo numerosi quindi il
12 giugno presso il Collegio Leoniano alle
17.30 per viaggiare insieme a noi sull’Isola
che non c’è…
“Un abbraccio, un pensiero, uno sguardo...”
Il I liceo ha vinto il concorso sull’affidamento familiare tenutosi a Sgurgola il 15 maggio
I ragazzi hanno potuto riflettere sul valore della famiglia e della solidarietà
Giulia Rossi
Affidamento uguale fiducia.
Affidamento uguale speranza.
Affidamento uguale amore.
Sono tante le parole per descrivere un gesto
d’amore eppure non bastano mai. Spesso i
gesti più belli sono quelli che si compiono in
silenzio, quelli capaci di asciugare le lacrime
che nascondono un sorriso…
Tante famiglie attraversano periodi spesso
molto bui e in queste situazioni il vento del
dolore rischia di soffiare su un’unica candela
rimasta accesa…e di spegnerla.
L’affidamento familiare permette di far avvi-
cinare questa candela al calore di un grande
fuoco, la famiglia, e di farla riaccendere per
poi lasciarla ritornare da dove è venuta per
portare la sua luce nel buio.
Questo è quello su cui abbiamo riflettuto partecipando al concorso sull’affidamento organizzato dalla dott.ssa Ciangola , che si è
tenuto il giorno 15 maggio presso il centro
polivalente di Sgurgola. Appena ricevuto l’invito ci siamo messi a lavoro. Dopo che la professoressa Tagliaboschi ci ha spiegato in che
cosa consiste l’affidamento familiare, ognuno
di noi ha frugato nel proprio cuore andando
oltre la semplice disciplina giuridica, e ha
scritto una frase o una strofa; tutte le frasi
sono state poi unite formando la canzone
che ci ha portato alla vittoria.
È stato come se le parole di
ciascuno fossero delle gocce
nell’oceano… anche queste infatti, se restano da sole, sono
troppo piccole, insignificanti,
ma unite insieme possono sostenere il peso di una nave.
Ed è stato proprio così. Abbiamo cantato a tutti il nostro
messaggio, sulle note leggere
di una melodia altrettanto meravigliosa, tanto che era diffi-
cile stabilire se ci fosse più poesia nelle parole
o nella musica.
Poi ancora, grazie all’aiuto di qualche rappresentante di ogni classe, abbiamo dato vita
a quelle frasi, in una coreografia non meno
degna di ammirazione. Insomma, oltre che
una vittoria “formale”, ognuno di noi ha ottenuto anche una piccola vittoria in fondo al
cuore; con la nostra canzone abbiamo voluto
dare voce a uno dei gesti più belli che si possano compiere: ritrovare un sorriso perso nel
buio: “PERCHÉ ESSERE FELICI È IL SOGNO DI
TUTTI, MA OFFRIRE UN SORRISO È ANCORA
PIÙ BELLO, UN ABBRACCIO, UN PENSIERO,
UNO SGUARDO…AMARSI: SEMPLICEMENTE
UNA FAMIGLIA!”
Sul prossimo Dvd di
Athenaeum troverete
il video dell’esibizione
dei nostri compagni
a Sgurgola!
4
Scuola
Giugno 2009
Coco Chanel: the revolution in fashion
Silvia Loppa
Vi proponiamo un estratto dal Topic di Silvia Loppa
If I were a stylist I would look like Coco Chanel, because her personality changed the
world and the ways of thinking with her fantastic and great ideas. Coco Chanel was a
pseudonym because her true name was Gabrielle Chanel; she was born from a very poor
family and she was made orphan so she
went to study to a nunnery but at sixteen
age she fell in love with Etienne
Balsan, a rich gentleman that let
her be known into the upper middle class. She succeeded in realizing clothes and so she opened an
atelier of hats in Deauville then she
went to Paris and she had the first
boutique in 13 rue Cambon, even
if she was not so beautiful Coco
had a very strong nature and an
excellent irony. She threw the jersey dresses, the trousers, the bijoux
fantasia, the long necklaces and the fashion
of short hairs. Her tailleurs (with short skirt
and jacket) had determinate but female line.
Her clothes were worn by a lot of women:
Jacqueline Kennedy, the Windsor duchess,
Greta Garbo. The success of her perfume
made her famous: Chanel number five. […] In
1913, she opened up her very first shop
which sold a range of fashionable raincoats
and jackets. During the pre-war era, Chanel
met up with an estranged and former best
Poesie
Martina Iacoangeli
16 Dicembre
Sono il mio cantastorie
Sono il rapsodo che canta
i miei momenti e a me li rammenta quando
li tramanda alla mia memoria.
Sono il mio pittore
Sono l’architetto e l’operaio
del mio futuro:
progetto e costruisco la mia Vita.
Sono Maestra,
manovale ed apprendista
Di me stessa.
Il mio ieri, l’oggi e
forse
Il mio domani.
Nascita
Evoluzione
Morte.
Una parola
friend of Etienne Balsan, Arthur "Boy" Capel,
with whom she soon fell in love. In 1913,
Chanel introduced women's sportswear at
her new boutique in Deauville and her third
shop and successor to her biggest store in
France was located in Deauville, where more
women during the World War I came to realize that women were supposed to dress for
themselves and not their men. In 1923, she
told that "simplicity is the keynote of all true
elegance." Coco Chanel always
kept the clothing she designed
simple, comfortable and revealing.
[…] The iconic Chanel jacket is in
many ways a microcosm of this design philosophy. A Chanel couture
jacket has numerous design and
construction details that distinguish it from a tailored jacket as
traditionally constructed. For
example, these jackets lack the
complex inner structure of interfacings, pad stitching, and facings commonly
used in bespoke tailoring. Rather, the silk lining is machine quilted directly to the fashion fabric, the long exterior seams of the
fashion fabric are machine sewn, and then
the shoulder fashion fabric seams are machine sewn. The interior lining seams and the
outside edges of the lining are turned under
and hand stitched to the edge of the jacket.
The three piece sleeve (another distinctive
Chanel feature) is constructed in a similar
manner, and then hand sewn to the body of
the jacket. The heavy trims, cast metal buttons and the curbed chain sewn to the hem
have a functional purpose by adding weight
to a garment that is really nothing more than
fashion fabric and lining. The end result is a
supremely comfortable garment, more like a
sweater than a traditional jacket. In 1939, at
the beginning of World War II, the designer
closed her shops. She believed that it was not
a time for fashion. She took up residence in
the Hotel Ritz Paris and for more than 30
years, Chanel made this hotel her home,
even during the Nazi occupation of Paris. During that time she was criticized for having an
affair with Hans Gunther von Dincklage, a
German officer and Nazi spy who arranged
for her to remain in the hotel. In 1945, she
moved to Switzerland, eventually returning
to Paris in 1954, the year she also returned to
the fashion world. Her new collection did not
have much success with the Parisians because of her relationship with the Nazi spy;
however, it was much applauded by the
Americans, who were to become her most
popular buyers. Chanel died in Paris on 10 January 1971, aged 87, in her private suite at
the Hotel Ritz, and she was buried in Lausanne, Switzerland. Her tombstone is carved
with stone lion heads representing her birth
sign, Leo.
Un libro
Un’ enciclopedia.
Estate
Oggi non sono
ma lo sono sempre stata.
Io, distratta
Insicura ed inerme
Perdetti la Ragione
Mi odio
Tu, Maldestro
La trovavi e
Non me la restituivi
So chi sono e
non mi conosco
Ora sussurri
E domandi attenzione
Sono astrazione ma
mi senti mi tocchi.
Tu cerchi l’impossibile.
Mi stimo
Sono sintesi
eppure in ogni momento, attimo
Sono diversa
Sono malata di Umanità
Donna ma uomo
circondata e
irresistibilmente sconfinata.
Puoi negare che sono Libera?
*****
*****
Quando chiami Amore
non senti l’Eco?
Scuola 5
Anno III Numero 6
“Non è che un arrivederci!”
L e emozioni del pranzo dei 20 gior n i n e l c o mm e n to d e l l a p r o f es s o r e s s a Fa n t i n i
Invitati anche gli ex docenti: la “famiglia” si è ritrovata in un momento speciale
Prof.ssa Claudia Fantini
Il pranzo dei “20 giorni” è stato un successo e
un piacere. Non solo perché i ragazzi erano
belli da vedere: infatti, si erano messi “in tiro”
per l’occasione; non solo perché c’era un ambiente rilassato d’affetto e d’amicizia; non
solo perché il pranzo è stato luculliano; non
solo perché i ragazzi hanno invitato anche i
loro vecchi insegnanti ed è stata per tutti
un’occasione di incontro, confronto e scambio; non solo perché ci siamo commossi
tutti… ma anche perché – era tangibile – tutti
erano contenti di essere lì. I ragazzi ad accogliere i loro insegnanti e sì, ad incominciare a
salutarli… gli insegnanti a dire loro un’ultima
parola al di fuori delle mura scolastiche. Perché loro capissero che le parole pronunciate,
dentro e fuori le mura, non erano solo il
frutto di un’aulica traduzione di Tacito o di
Seneca ma venivano dal cuore e dalla mente.
E di parole ne sono volate molte anche al
pranzo e anche di molto profonde. Gli insegnanti hanno lasciato trasparire tutto l’affetto
che provano per i loro alunni e tutta la cura
che nutrono per il loro futuro. E i ragazzi
sono stati delicati, nel senso di "al posto loro",
"educati" e "gentili". Vero è, che solo grazie a
loro la famiglia si è riunita. A loro tanta tanta
fortuna di cuore! E a noi non resta che ammettere che li abbiamo trovati… abbastanza
maturi!
Il prof. Umberto Caperna alla fine dell’incontro, con lo spumante in mano, ha anche ine
tonato il canto degli addii in francese,: Ce
n'est qu'un au revoir Non è che un arrivederci (nota in Italia come “Il valzer delle candele”):
Ce n'est qu'un au revoir, mes frères, /
Ce
n'est qu'un au revoir ! / Oui, nous nous reverrons, mes frères, Non è che un arrivederci,
miei fratelli, non è che un arrivederci, sì noi
noi ci rivedremo, fratelli miei… Au bon vieux
temps mes chers amis, / Au jours du bon
vieux temps, / Buvons un verre maintenant.
Ai bei vecchi tempi andati miei cari amici, ai
giorni dei bei vecchi tempi, beviamo un bicchiere ora.
In realtà si tratta di una traduzione di
un’opera del poeta nazionale scozzese della
fine del ‘700: Robert Burns… (permettete ora,
ragazzi, che torni a galla l’insegnante che è
in me… perché i ruoli e l’essenza di ciascuno
non vengano dimenticati, neanche nell’alcol). Nel mondo anglosassone viene cantata
soprattutto nella notte di capodanno per
dare l'addio al vecchio anno e anche in occasione di congedi, separazioni e addii.
Quindi, ragazzi…
For auld lang syne, my dear,
For auld lang syne,
We'll take a cup of kindness yet,
For auld lang syne!
6
Attualità
Giugno 2009
Europa: dialogo alla base del confronto tra i cittadini
La verità è che non ci conosciamo abbastanza
Rispetto reciproco è la chiave di volta per fare dello scontro tra popolazioni differenti un incontro costruttivo
Daniele Rodolico
Quanti di noi si sentono effettivamente, oltre
che Italiani, cittadini europei? Grazie all’iniziativa a cui molti alunni della nostra scuola
hanno aderito, ossia “The European Science
Parliament” ho avuto modo di riflettere su
questa realtà internazionale di cui, spesso, ci
si sente poco parte integrante.
Accedendo al sito www.science-parliament. eu
ci si può iscrivere e partecipare alle discussioni. I temi sono molteplici, ma in prevalenza
quelli ambientali e bioetici. Questo confronto
è a mio avviso molto costruttivo poiché permette a noi giovani europei di affrontare politiche comunitarie molto rilevanti e
prepararci, quindi, a quello scambio di idee
indispensabile per garantire alle future generazioni un’Europa unita nel vero senso
della parola. Infatti, l’Unione Europea già esiste, ma è innegabile che i cittadini dei vari
Stati membri non si sentono poi così uniti,
anzi!
Personalmente, ho sempre ritenuto e ritengo
tuttora che bisogna essere fieri della propria
identità nazionale. L’orgoglio patriottico è la
componente principale di un buon cittadino.
Tale consapevolezza non deve, però, sfociare
in un razzismo culturale sulla base delle differenze esistenti tra Stati europei che, malgrado la vicinanza geografica, la pensano in
Registratevi su
www.sciene-parliament.eu
Anche la nostra Scuola potrebbe partecipare alla riunione del “The European
Sciene Parliament” ad Aquisgrana.
modo differente, poiché originari da percorsi storici diversi.
Fautore del rispetto per le idee
diverse dalle mie, sempre che
anche quelle che io condivido
siano rispettate, ritengo che
c’è ancora molto da fare per
incoraggiare i rapporti tra i cittadini dei vari Stati membri
dell’Unione Europea. Infatti,
come spesso accade, le cose
più ovvie sono ritenute scontate e invece sono fondamentali: questa è una di quelle. A
mio parere, non siamo ancora
pronti per confrontarci con sicurezza su tematiche che ci riguardano tutti
da vicino poiché non ci conosciamo ancora
abbastanza. Questo perché gli Accordi di
Schengen hanno cancellato per tutti i cittadini europei i confini geografici dei vari Stati
membri, ma non potevano abbattere le barriere culturali presenti nelle menti di molte
persone. L’eccessivo nazionalismo porta
spesso a erigersi delle mura intorno a sé e diventa una vera e propria interferenza comunicativa e va combattuta assolutamente.
Come superare questo ostacolo per raggiungere il risultato che auspichiamo?
Non è facile smussare la testardaggine di
molte popolazioni e ritengo anche abbastanza ingiusto obbligare uno Stato ad accettare provvedimenti che vanno contro le
proprie tradizioni. Con il tempo, una cosa del
genere ha delle conseguenze molto negative. Ma si possono far conoscere i costumi
degli altri Paesi ed educare a rispettarli. Non
è difficile visto che siamo interessati continuamente da flussi migratori e, quindi, il con-
fronto (a volte scontro) è inevitabile, a partire
dalle strade di città. Come possiamo meravigliarci se l’Italia è un paese prevalentemente
xenofobo se spesso assumiamo un atteggiamento quasi infantile e alquanto capriccioso?
Rispetto vuol dire tante cose: accettazione,
apertura ecc. Rispetto non vuol dire rinunciare a quello in cui si crede a favore dell’altro.
Per questo un immigrato regolare non può
comunque contestare le abitudini dello Stato
in cui si reca e chiedere che cambino, per rispettare la propria cultura. Dalla parte opposta, però, neanche si può far finta di niente. è
necessario andare incontro a queste polemiche e trovare la giusta soluzione per rispettare entrambi e non uno soltanto. Senza il
rispetto reciproco per quella che è la propria
storia, le proprie radici culturali e i propri costumi, e quindi privati anche di un confronto
costruttivo, non si va da nessuna parte. Come
già è stato scritto più volte su Athenaeum,
siamo nell’era della globalizzazione e dobbiamo accettare questo movimento di persone che, di conseguenza, comporta anche
un incontro tra idee diverse.
Ci si deve confrontare! Bisogna incentivare la
comunicazione tra gli Stati membri e ciò vuol
dire dotarli di reti di trasporto più efficienti
per viaggiare agevolmente attraverso essi,
potenziare la diffusione dei mass media esteri
per integrarli in quelli nazionali e promuovere il dialogo tra cittadini di nazionalità differente. Solo quando saranno chiare le
diverse posizioni e soprattutto avremo imparato a rispettarle (e vedremo che anche le nostre vengono rispettate), si potrà iniziare a
lavorare per arrivare a un risultato che soddisfi, quindi, tutti e in maniera definitiva. Sfruttare il potenziale costruttivo di questo
scambio è la via più corretta per garantire il
raggiungimento di risultati concreti dal dialogo su politiche comunitarie che, come nel
caso di quelle bioetiche, giocano su aspetti
fondamentali della persona.
Attualità 7
Anno III Numero 6
La tragedia dell’Airbus 330
Scomparso l’aereo dell’Air France partito da Rio de Janeiro con destinazione Parigi
I n dividu ati i presunti rottami, p o i l a s m en t i t a : a n c o ra mi s t e r o s u l l ’a c c ad u t o
Stefano Passetti
Lo scorso 1 giugno, in contemporanea ad
una delle più importanti manifestazioni aereonautiche dell’anno, l’Air Show di Roma,
sono stati persi i contatti con un Airbus 330
della compagnia aerea Air France (francese)
partito da Rio e atteso a Parigi per le 11.10
del giorno dopo.
Non ci sarebbero più speranze a pochi giorni
dall’ accaduto secondo le fonti di Rio, e la
possibilità che possono essere accreditate all’incidente sono veramente
molte.
I rottami dell'Airbus 330 in
mare sarebbero dispersi in
un raggio di cinque chilometri; questo fa pensare
alla possibilità che il volo Air
France da Rio a Parigi sia
esploso in volo ad alta
quota.
L'ipotesi è di alcuni specialisti della compagnia aerea
sentiti da "Le Monde" che ricorda pure che i
resti dell'aereo sono stati localizzati in due
zone distanti tra di loro 60 chilometri e situate
a est dal punto in cui l'Airbus ha mandato
uno degli ultimi messaggi automatici prima
della sua scomparsa (in realtà negli ultimi
giorni è stato accertato che i rottami individuati non appartenevano all’Airbus 330,
ndr).
Secondo esperti brasiliani si dice che l'aereo
avrebbe tentato di virare, forse per ritornare
verso l'Isola di Fernando .
Secondo un quotidiano brasiliano che ha
esaminato i messaggi automatici inoltrati dall'aereo e ricevuti nella sede della compagnia
Elezioni europee:
i verdetti
Andrea Paris
Il Pdl cresce rispetto alle precedenti Europee
ma non realizza lo sfondamento del 40% auspicato alla vigilia del voto, anzi perde rispetto alle precedenti politiche; il Pd perde
consensi ma resta vicino alla soglia psicologica del 27% indicata come livello minimo di
sopravvivenza. Lega Nord e Italia dei valori
in netta crescita, così come l'Udc. Sinistra radicale esclusa anche dal Parlamento europeo dopo essere già scomparsa, con le
elezioni politiche di un anno fa, dagli scranni
di Camera e Senato.
Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha
affermato che «gli elettori hanno confermato il progetto del Pd ed è svanito il mito
aerea di Parigi ha rivelato che i primi segni di
qualche problema a bordo sono stati registrati alle 3,10 (ora brasiliana).
Quattro minuti dopo, spiega il quotidiano,
l'Air France avrebbe ricevuto l'ultimo messaggio che mostrava ''dati anomali del variometro e dell’ anemometro, ovvero violenti
sbalzi di quota registrati dall'indicatore della
velocità verticale.
Questo però testimonia il presidente dell’aviazione Brasiliana è accaduto perché i piloti di Air France
comunque non
avrebbero seguito la rotta
prevista e invece
di salire fino a
37mila piedi di
altitudine sarebbero arrivati solo
fino a 35mila.
Questa
decisione potrebbe
essere
stata
presa per evitare una forte turbolenza oppure a causa di un'avaria all'altimetro.
Tra le altre ipotesi, improbabili ma che non
possono essere escluse, citate dalla stampa
francese, quella di una collisione in volo, e
quella di un atto terroristico, quest'ultima
però avrebbe dovuto vedere una rivendicazione nelle ore seguenti all'incidente.
Tra i mezzi utilizzati per le ricerche dell'Airbus
Air France caduto due giorni fa nell'Oceano
Atlantico vi sarà anche un mini sottomarino
francese che cercherà le scatole nere.
Lo ha annunciato alla Bbc Brasil un portavoce delle Forze armate francesi, secondo il
quale la nave che lo trasporta, La Pourquoi
dell'invincibilità di Berlusconi». Nella Lega
Nord, Umberto Bossi ha assicurato il Cavaliere: «Nel governo non cambia nulla», mentre il Pdl cerca di minimizzare sul proprio
risultato al di sotto delle aspettative, facendo
notare il maggiore calo percentuale registrato dal Pd e recriminando sul forte astensionismo. Opposti sentimenti nell'alleanza
Lombardo-Storace: il primo esulta per il risultato della Sicilia, il secondo si addossa la
responsabilità del mancato quorum. Casini,
invece, legge nel risultato del voto un rifiuto
del bipartitismo da parte degli elettori. Le sinistre divise sono rimaste fuori dall'Europa.
Ferrero infatti parla di una «scissione di
troppo». I radicali, infine, lamentano la loro
sostanziale assenza nei programmi incormativi della tv pubblica.
Si accentua il calo dell'affluenza alle urne.
Complessivamente, su scala europea, si è
Pas, arriverà nella zona del disastro entro otto
giorni. Le scatole nere degli Airbus emettono
segnali sonori fino a trenta giorni dopo un incidente.
A questo proposito il direttore di Air France
Jean-Cyril Spinetta , ha detto di "non essere
di un ottimismo totale" sulla possibilità di ritrovare le scatole nere, spiegando che potrebbero essersi inabissate in una zona
"profonda e montuosa" dell'Oceano Atlantico.
Il giorno 3-06-09 si è tenuta nella cattedrale
di Notre-Dame di Parigi la cerimonia interreligiosa in memoria delle 228 vittime del disastro.
In apertura, il cardinale Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale di Francia, ha letto un
messaggio del Papa.
Nel messaggio, Benedetto XVI invoca la ''benedizione apostolica per tutti coloro che
sono stati colpiti dalla tragedia'' e raccomanda le vittime ''alla misericordia divina''.
Nella chiesa sono state accese 228 candele,
''segnale luminoso della loro presenza'', ha
detto monsignor Vingt-Trois raccogliendosi
in memoria degli scomparsi. Lo stesso cardinale ha letto alcuni passi de 'Il Piccolo Principe' di Antoine de Saint-Exupery.
raggiunto il minimo storico del 43,02%: nel
2004 la partecipazione era stata del 45,47
per cento. Ma seppure con numeri più incoraggianti, l'affluenza è in calo anche in Italia: 65,04% degli elettori alle urne rispetto al
73,9% delle europee del 2004, con un calo
quindi dell'8,86% dei votanti.
Ballottaggio per la
Provincia
Ancora nessun vincitore nelle Elezioni per la
Provincia di Frosinone. Il candidato del centro-destra Antonello Iannarilli si è fermato al
44,47 %, seguito da Gianfranco Schietroma,
sostenuto dal centro-sinistra, con il 39,01 %.
Si andrà quindi ad un turno di ballottagio,
in cui come sempre saranno decisivi gli
eventuali apparentamenti fra le liste.
8
Rubriche
Giugno 2009
Athenaeum consiglia
In cucina
Titolo
Autore
Collana
Editore
Pagine
Prezzo su ibs.it
Crostata con fragole e ricotta
Vi proponiamo due libri
Voglio l’America
Enrico Franceschini
I canguri
Feltrinelli, 2009
189
€ 10,40
È arrivato a New York da solo, con un borsone
rosso a tracolla, una macchina da scrivere portatile e il sogno di conquistare l'America, almeno per
un po'. È un provinciale italiano appena uscito dall'università che si è messo in testa di fare il giornalista negli Stati Uniti, attirato dai romanzi di
Bukowski, dai film di De Niro, dalle luci di Broadway.
Ma la realtà è diversa dalla fantasia: nessun giornale pubblica i suoi articoli, per sopravvivere distribuisce volantini pubblicitari di un topless bar e
non ci sono luci attorno a Hell's Kitchen, la "cucina
dell'inferno", dove ha preso in affitto un appartamentino con gli ultimi soldi che gli sono rimasti.
Poi John Gambino, "padrino" di una delle famiglie
di Cosa Nostra che controllano il crimine organizzato in città, viene arrestato: ed è la sua occasione di mettersi alla prova.
Tra loft di artisti squattrinati, fumosi jazz club e discoteche con toilette
bisex, vola via un anno pieno di sorprese, che lo lascia davanti a un doppio bivio: sposare Angie, un'italoamericana che gioca a biliardo meglio di
un uomo?
E una volta fatti i conti con l'America, rimanere o tornare?
Titolo
Autore
Collana
Editore
Pagine
Prezzo su ibs.it
Il cielo rubato. Dossier Renoir
Andrea Camilleri
Art stories
Skira, 2009
96
€ 9,80
Una donna bella e sfuggente, un notaio di Agrigento che forse nasconde un segreto e il misterioso viaggio a Girgenti del maestro
dell'Impressionismo, Pierre-Auguste Renoir, un
viaggio che nessuno storico dell'arte ha mai saputo collocare nel tempo. Un epistolario a una
sola voce che sale in un crescendo emotivo e si interrompe bruscamente.
Un giallo nel giallo brillantemente risolto dall'indagine sul campo di Andrea Camilleri. "Sto scrivendo una cosa nuova e complessa. Un racconto
lungo su un viaggio poco noto che Pierre-Auguste
Renoir fece ad Agrigento, riferito dal figlio Jean Renoir nella biografia sul padre. Sembra che al papà
avessero rubato il portafoglio, che sia stato ospitato dal contadino cui aveva chiesto di fargli da guida, uno che s´offese
quando alla fine gli fu offerto un compenso, tanto che la moglie Aline risolse togliendosi una catenina con la Madonna e regalandogliela. Si separarono tra i pianti. Altro non c'è. Ma io scrivo." (Andrea Camilleri)
Vi proponiamo una ricetta
Ingredienti:
Pasta frolla:
-250 g di farina
-150 g di zucchero
-150 g di burro
-1 uovo
-scorza di un limone biologico
-una presa di sale
Crema:
-250 gr. di ricotta
-200 gr di zucchero
-2 confezioni fragole fresche di stagione
-1 cucchiaio di maizena
- il succo di un limone
-1 stecca di vaniglia
Preparazione
Preparare prima la pasta frolla, amalgamando velocemente tutti gli ingredienti senza far riscaldare
troppo la pasta. Far riposare l’impasto per circa
un’ora in frigorifero. A questo punto stendere la
pasta e foderare con questa uno stampo da crostata;
coprire la pasta con un foglio di carta stagnola e alcuni fagioli e farla cuocere per 15 minuti a 180°.
Preparare intanto la crema di ricotta: tagliare a metà
nel senso della lunghezza la stecca di vaniglia e raschiare via i semi contenuti all'interno; montare a
crema la ricotta insieme a 150 gr di zucchero e i semi
di vaniglia così ottenuti, infine ricoprire il fondo della
crostata con la crema di ricotta. Mettere nel frullatore
le fragole lavate e tagliate a pezzi (lasciarne qualcuna
a parte per la decorazione) con lo zucchero restante,
il succo di limone e la maizena. Frullare bene il tutto
fino ad ottenere una salsa liscia. Ricoprire con questa
la superficie della crostata e decorare con le fragole
tagliate a metà. Mettere in frigo per almeno 2 ore,
servire fredda.
Cultura 9
Anno III Numero 6
Jurassic Park: thriller per tutti
L’ i d e a d i u n “ p a r c o g i u r a s s i c o ” t r a f o l l i a e t e o r i e s c i e n t i f i c h e
L ’ opera di Crichton sebbene non r e c e nt i s s i m a o f f re m o l t i s p u n t i d i at t u a l i t à
Davide Cultrera
ricoli nella creazione di forme di vita mai
conosciute. E tra questi due scienziati si
svolgeranno importanti discussioni su temi
che, sebbene il libro non sia recentissimo,
sono più che mai attuali, quali la clonazione, l’abuso delle conoscenze scientifiche, la mancanza di un’etica nella ricerca,
l’inquinamento...
Un “parco giurassico” nell’era contemporanea? Una folle idea che, oltre a
grandi possibilità di scoperte, porta
anche grandi interrogativi. Intorno alla
realizzazione di questa eccentrica opera
gira il fantastico thriller di Michael Crichton, “Jurassic Park”.
Il romanzo è ambientato in Costa Rica,
dove un ricco industriale ha costruito su
un’isola un parco divertimenti popolato
da dinosauri, clonati con le più moderne
tecniche dell’ingegneria genetica. Qualche mese prima dell’apertura al pubblico, il signor Hammond, proprietario
di Isla Nublar, invita alcuni dei suoi più
importanti collaboratori a visitare il parco, ma
i problemi non tardano ad arrivare: black out,
tradimenti, morti misteriose e momenti di
puro terrore, e il crescente, tremendo sospetto che alcuni di questi mostri siano riusciti a fuggire...
Nel 1990, questo
abile
scrittore,
morto prematuramente lo scorso
novembre, ci ha
regalato una storia
avvincente,
ben costruita e, soprattutto, ben narrata: tutto il libro
scorre fluidamente, ritmato da brevi pause ri-
flessive, fondamentali per gli sviluppi successivi, ma mai noiose o rilassate. Descrizioni accurate di animali inventati, efficaci ritratti
psicologici dei personaggi più importanti...
tutto contribuisce a creare progressivamente
un’atmosfera adatta al tema.
Nonostante ciascuno dei personaggi
sia fondamentale per la narrazione, i
principali autori di tutte le drammatiche rivelazioni sull’isola sono due: il
paleontologo Alan Grant, uomo di
grande acume e dall’attento spirito di
osservazione, e Ian Malcolm, eccentrico matematico vestito sempre di
nero che, grazie alle sue conoscenze
sulla teoria del caos e sui sistemi complessi, si rende conto quasi da subito dei pe-
Ma il lettore avrà anche occasione di imparare, grazie ai totalmente ignorati discorsi
del
matematico
“caotico”,
interessanti notizie riguardo la vita, il destino, il famoso “effetto farfalla” degli
eventi, l’evoluzione e l’incidenza dell’uomo
(secondo lui, pressoché nulla) sulla vita nel
nostro pianeta.
Tutta la storia si articola in “iterazioni”, seguendo uno schema tipico delle figure frattali, che si ripetono sempre uguali a se stesse,
indipendentemente dalle dimensioni. Ogni
iterazione racchiude l’inizio, lo svolgimento e
la fine di un’unità del romanzo: infatti, secondo la teoria di Malcolm, la struttura di una
vita intera è simile a quella di un solo giorno,
l’andamento di un settore di mercato è simile
alle oscillazioni che avvengono nel corso di
un mese, e la struttura di un romanzo è simile
a quella dei suoi capitoli.
Insomma, Jurassic Park è un thriller intelligente e di grande pregio, la cui lettura è consigliata a tutti, indipendentemente dall’età,
dalle conoscenze scientifiche e dai gusti letterari.
10 Sport
Giugno 2009
A Roma il Barça fa “triplete”
Gli spagnoli tornano sul tetto d’Europa vincendo la finale dello Stadio Olimpico
I campioni del Manchester United affondano sotto i colpi di Eto’o e Messi
Mattia Fedele
L’FC Barcelona sale per la terza volta sul tetto
d’Europa battendo i campioni in carica del
Manchester United FC in una delle finali di
UEFA Champions League più attese degli ultimi anni. La sfida di Roma è decisa dai gol di
Samuel Eto'o e Lionel Messi. Un successo
netto e meritato, quello degli uomini di Josep
Guardiola, che dopo un avvio
difficile riescono a mettere in
bella mostra quel calcio spettacolo apprezzato durante
tutta la stagione conclusasi
con una trionfale ‘triplete’ di
trofei.
Il Barcellona è senza l’infortunato Rafael Márquez e gli
squalificati Eric Abidal e Daniel Alves. Guardiola piazza
Gerard Piqué e Yaya Touré al
centro della difesa, mentre sulle fasce vanno
Carles Puyol e Sylvinho. Non c’è quindi l’arretramento di Seydou Keita ventilato alla vigilia. Sergio Busquets prende il posto di Touré
a centrocampo a fianco di Andrés Iniesta e
Xavi Hernández. Thierry Henry ha recuperato
dal suo infortunio e parte in attacco con Eto'o
e Messi.
il corpo del portiere olandese. E’ il quarto gol
in Champions per il camerunense.
Dopo un inizio
targato United è
il Barcellona sembra stentare ad
accendersi ma
alla prima occasione passa in vantaggio. Iniesta pesca Eto'o in verticale a destra. L'attaccante taglia verso il centro dribblando secco
a rientrare Nemanja Vidić e fredda sul tempo
Edwin van der Sar con un tocco di esterno,
quasi di punta, che si insacca passando sotto
Il Barcellona inizia a nascondere la palla allo
United con il suo famoso possesso fatto di
splendidi passaggi di prima. Quando un giocatore dello United arriva a pressare, il pallone è già da un’altra parte. Van der Sar è
costretto all’uscita disperata sui piedi di Puyol
che poco prima aveva visto il suo colpo di
testa finire proprio tra le braccia dell’olandese. Finisce in festa per i tifosi del Barcellona
arrivati a Roma. Dopo i successi in campionato e Copa del Rey i catalani sono di nuovo
padroni dell’Europa.
Il tridente del Barcellona fa paura, ma Sir Alex
Ferguson ritrova almeno Rio Ferdinand al
centro della difesa. John O'Shea è confermato terzino destro, mentre a centrocampo
– senza lo squalificato Darren Fletcher - spazio per Michael Carrick, Anderson e Ryan
Giggs. Ji-Sung
Park a destra e
Wayne Rooney a
sinistra sostengono Cristiano
Ronaldo in attacco.
Per tutto il primo tempo c’è solo il Barcellona
e dopo l’intervallo Ferguson si gioca il tutto
per tutto. Dentro anche Dimitar Berbatov e
fuori Park. Ma ancora una volta la mossa
dello scozzese non dà i frutti sperati. Anzi, è il
Barcellona a raddoppiare quasi immediatamente. Cross dalla destra di Xavi e colpo di
testa (sì, colpo di testa della Pulce!) vincente
di Messi. Che non è serata per il Manchester
United si capisce quando Valdés respinge
con il corpo la conclusione a botta sicura di
Ronaldo da due passi poco dopo.
Nuova sfida per gli Azzurri di Lippi
L’Italia prenderà parte alla Confederations Cup che si terrà in Sudafrica
Tante le novità nel gruppo della Nazionale e tante anche le assenze di lusso: scelte giuste?
Niccolò Polidori
Italia (vincitrice del Mondiale 2006)
A
Per quanto riguarda gli azzurri, 13 dei 23
convocati per la trasferta in Sudafrica erano
già noti; mancavano soltanto 10 calciatori, e
Marcello Lippi non ha aspettato di vedere
come procedeva l’amichevole contro l’Irlanda del Nord per rendere noti i nomi mancanti.
La Fifa Confederations Cup, torneo calcistico
per nazionali di calcio che si svolge con cadenza quadriennale nell'anno che precede la
Coppa del Mondo, quest’anno per la prima
volta in assoluto si terrà in Sudafrica e come
da tradizione vi prendono parte le nazionali
vincitrici di ognuna delle sei competizioni di
confederazione insieme alla squadra vincitrice della Coppa del Mondo FIFA e alla nazione ospitante, per un totale di 8 squadre. Il
sorteggio per determinare i due gruppi si è
svolto il 22 Novembre 2008 a Johannesburg
Sudafrica e il torneo è composto da due gironi:
Nuova Zelanda ( vincitrice della Coppa delle
Nazioni Oceaniche 2008)
Sudafrica (paese organizzatore)
Spagna (vincitrice Europeo 2008)
Iraq (vincitrice della Coppa d’Asia 2007)
B
Brasile (vincitrice della Coppa America 2008)
Egitto ( vincitrice della Coppa Africa 2008)
Stati Uniti (vincitrice della Gold Cup 2007)
Con l'attuale formula, in vigore fin dalla prima
edizione targata FIFA, ovvero la terza assoluta, le prime 2 classificate per girone accedono alla fase ad eliminazione diretta che
consta di semifinali e finali. Nelle semifinali la
1° classificata nel Gruppo A si scontra contro
la 2° del Gruppo B, mentre la 1° del Gruppo B
gioca con la 2° del Gruppo A; le due vincenti
si affrontano poi in finale. È prevista anche la
finale per il terzo e quarto posto fra le 2 squadre sconfitte nelle semifinali.
La sorpresa principale è che è stato convocato il giovane interista Santon, che soltanto
un anno fa disputava ancora il torneo di Viareggio, 18 anni e prima convocazione in nazionale, un futuro da predestinato, come lo
stesso Lippi ammette. Lui sarà l’unica novità
visto che, alla faccia dei volti nuovi, i restanti
22 convocati sono tutti calciatori già veterani
e semi-veterani della maglia azzurra. Numerosi saranno gli esclusi di lusso: tra i molti ricordiamo Antonio Cassano (mai in buoni
rapporti con il ct) e Alessandro Del Piero, a
mio avviso scelta errata ed inspiegabile; da
sottolineare anche la perdita del vice di Marcello Lippi ovvero Ciro Ferrara diventato ufficialmente pochi giorni fa il nuovo allenatore
della Juventus. Assenze importanti anche
nelle altre nazionali, infatti la Spagna dovrà
fare a meno di Iniesta , fresco vincitore della
Champions League con il Barcellona, a causa
di una lesione muscolare; invece il ct del Brasile Dunga, ha deciso di non convocare Ronaldo perché ancora non nelle condizioni di
rigiocare partite di alto livello.Vincere, anzi
crescere. Lippi ha le sue priorità per la Nazionale. Per cui l'obiettivo per la Confederations
Cup è ovviamente la vittoria. Ma se non dovesse arrivare... «Il processo di crescita va
bene- dice il ct- cercheremo di vincere in Confederations Cup, ma se non dovesse succedere non ci strapperemo i capelli dalla testa»;
anche perché la scaramanzia vuole che chi
vince la Confederations Cup non vince mai la
Coppa del Mondo, speriamo di sfatare questo tabù e di continuare a vincere come solo
noi italiani sappiamo fare. FORZA AZZURRI!!!
Un anno insieme 11
Anno III Numero 6
Un anno insieme 2008-09
Settembre
Ottobre
Due momenti tradizionali per la nostra
Scuola: a sinistra la Giornata dell’Accoglienza
svoltasi a Segni, sopra l’IInaugurazione dell’Anno Scolastico.
Marzo
Marzo
Immagini dell’indimenticabile viaggio d’istruzione a Parigi: a destra tutto il gruppo, sopra il
III liceo.
Maggio
Giugno
Abbiamo partecipato a molti concorsi durante l’anno; sopra una foto del gruppo che
ha gareggiato nel Word&Excel Game 2009,
con ottimi risultati.
Il 12 giugno il I liceo ha portato in scena lo
spettacolo teatrale “Peter Pan”. Sopra un’immagine delle prove.
Athenaeum augura a tutti Voi
lettori una buona estate
e buona fortuna ai ragazzi
del III liceo che affronteranno
gli Esami di Maturità!
Compleanni
Luglio - Agosto - Settembre
20/07
Davide Cultrera
16
“
Arianna Campoli
16
21/07
Julian Panciu
22/07
Emanuele Onifade
30/07
Martina Ciavardini
“
Quiz!
1/08
Riccardo Tabacchiera
25/08
Federica Restante
17/09
Niccolò Polidori
4/08
Come sempre c’è un concorso.
Inviate le risposte alla Direzione dal sito (non imbrogliate!).
Giorgia Arduo
29/08
Viviana Astazi
Luca Fantini
15
20
17
16
18
15
15
19
17
ROMPICAPI
18/09
Alessia Scandorcia
17
1) Claudia ed Elena mangiano 10 mandarini in 10 minuti. Claudia mangia 4 volte i
“
Isabella Erculei
19
mandarini mangiati da Elena. Quanto impiegherà Elena da sola a mangiare 12 man19/09
Giorgio Scacchi
16
darini? (60 min)
25/09
Angelo Astrei
19
2) Avete a disposizione due taniche inizialmente vuote la cui capacità è rispettivamente di 3 e 5 litri. Avendo a disposizione tutta l'acqua che desiderate, e potendo riempire e vuotare le taniche, oltre che potere trasferire acqua da una all'altra, dovete mettere esattamente 4 litri di acqua dentro la tanica da 5. Come bisogna
procedere?
?
3) Supponendo che non esistano anni bisestili, e che la probabilità di nascere in un giorno dell'anno piuttosto che in un altro
sia sempre la stessa (cioè non ci sono periodi o giorni dell'anno in cui è più probabile nascere), qual è il minimo numero di
persone che deve costituire un ipotetico gruppo affinché sia più probabile che esistano due persone del gruppo nate lo stesso
giorno piuttosto che tale coppia di persone non esista? Inoltre qual è la formula che consente di determinare la probabilità
che in un gruppo di X persone ne esistano due nate lo stesso giorno (date per valide le ipotesi di partenza)?
QUESITI
1 )La Rivolta dei Boxers avvenne nel 1900. Dove?
O Venezuela
O USA
O Messico
2) Quale dei seguenti Stati non confina con la Russia?
O Georgia
O Mongolia
O Cina
O Cina
O Azerbaijan
O Sud Africa
O Iran
3) Quanti articoli contiene la Costituzione della Repubblica Italiana?
O 103
O 117
O 139
O 151
O 197
4) Ovidio Nasone dove è morto?
O Roma
O Napoli
O Terni
O Sulmona
O Tomi
5) Nel 1930 l’Uruguay vinse la prima edizione della Coppa Rimet (l’attuale coppa del mondo). Chi arrivò in finale?
O Argentina
O Perù
O Francia
O Usa
O Belgio
6) Quanti tornei dello Slam ha vinto Roger Federer?
O 12
O 14
O 22
O 34
O 46
7) You are always so determinated! What … you … after your diploma?
O Will – do
O are – doing
O are- going to
O do – do
8)What cultural movement contributed to the French Revolution?
O Classicism
O Romanticism
O Imperialism
O Enlightenment
Perla di saggezza...
Il tempo è soltanto il fiume dove vado pescando.
Henry David Thoreau (Concord, 12 luglio 1817 – 6 maggio 1862, filosofo e scrittore statunitense.), Walden
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