Mensile redatto dagli studenti del Liceo Classico “Leoniano” Diretto da Marco Cecili e Gabriele Russo Russo Direttore Onorario Francesco Carletti Anno III Numero 6 Giugno 2009 www.redazioneathenaeum.com Una scuola davvero speciale Il Direttore M a r c o C e c i l i s a l u t a i l e t t o r i p ri m a d eg l i E s a m i Riflessioni sull’esperienza vissuta e qualche consiglio ai compagni Marco Cecili Il I liceo porta in scena “Peter Pan” A pagina 3 A pagina 6 Mistero sulla scomparsa dell’Airbus 330 di Air France A pagina 7 A pag. 5 Possono delle singole giornate cambiare la vita? Io dico di sì. Una normale mattinata di sei anni fa la professoressa Fantini si presentò alla Scuola Media di Fiuggi e parlò del Liceo Leoniano. In quel momento scomparirono i dubbi sul mio futuro e decisi che scuola frequentare alle superiori: il Leoniano! Non sono mai venuto a visitare la scuola prima che iniziassero le lezioni a Athenaeum saluta il III liceo! settembre, non avevo bisogno di guardare o domandare, solo quella mezz’oretta di presenta- professori!). In ogni periodo si sia ugualmente importanti. frequentato il Leoniano questa è Un gran difetto che so di avere è zione mi conquistò. una cosa che accomuna tutti: un la testardaggine. Ma in molti casi E incominciò un’avventura malegame unico tra coloro che mi è stata di aiuto. Infatti se non gnifica: dal ritardo del primo hanno vissuto tra queste mura. avessi avuto il coraggio di andare giorno di scuola (mi sono fatto subito riconoscere!) ai vari viaggi Già perché ho potuto notare contro i più (anche contro coloro d’istruzione, dal giornale alle av- come tanti si ricordano un pro- che non mi consigliavano di inventure a scuola ma ciò che ser- prio Leoniano: fatto da precisi do- traprendere il liceo Classico e soberò veramente nei miei ricordi centi, compagni, presidi e prattutto una scuola non sarete Voi, stimabili lettori e so- ognuno lo interpreta come la mi- pubblica) non avrei vissuto queprattutto amici. La scuola è spe- glior scuola possibile. E ne sono sta vita che fin’ora è stata indimenticabile (e non è ciale perché siamo noi a renderla passati di studenti… assolutamente perfetta! Con i così col nostro sorriso, con la vo- E questo cambiamento l’ho vismiei casini, paure e ricordi). E’ glia di cambiare il mondo e col suto sulla mia pelle. I primi tre modo di relazionarsi l’un l’altro anni sono stato accompagnato vero, spesso ho sbagliato, ma (sia tra alunno e alunno che tra da insegnanti che sono stati im- l’importante, come dico io, è di studente e insegnante). Secondo portantissimi per la mia crescita e aver “sbattuto la testa” vivendo me non si crea in classe un solo avranno nel cuore un posto par- l’errore, anche questo mi ha aiulegame di “sopportazione scola- ticolare. Questi ultimi due anni in- tato a crescere... stica” ma con la maggior parte vece sono stato guidato verso la (continua a pagina 2) anche di amicizia (anche con i maturità da altri insegnanti A pagina 10 Via Rotabile S. Francesco - 03012 Anagni (FR) Via Aldo Moro, 415 - 03100 Frosinone 2 Scuola Un incontro mi ha cambiato la vita Marco Cecili (continua dalla prima) ...Spero veramente che Voi non abbandoniate i Vostri sogni e obbiettivi e li inseguiate fino in fondo. Mettendo l’impegno e la volontà è possibile tutto e sono certo che se un giorno non si dovesse raggiungere qualcosa che mi ero prefissato non ne bisogna fare un dramma se si sarà dato tutto se stessi. E per migliorare le cose tutto questo è necessario, e spero che Voi non smettiate di credere in Voi stessi. L’uomo crescendo perde una parte fondamentale di quando si è bambini: lo stupore. Non tratterò qui di questo tema e vi rimando all’articolo di Francesco Carletti del giugno 2007, una perla. Dico solo che crescendo viene a mancare quella sensazione di scoperta che gratifica. Dovremmo, in alcuni momenti, quindi tornare bambini e dove ci sentiamo sicuri dalle insidie della vita e i problemi che si devono iniziare ad affrontare. Per questo non dimenticate di far rimanere una piccola parte di Voi Grazie, Direttore! Grazie, Marco! Gabriele Russo Russo Quello di giugno non è mai un numero come tutti gli altri. Solitamente più piccolo, ma incredibilmente intenso, fra saluti, ringraziamenti, promesse, auguri…un pensiero all’anno scolastico che ci lasciamo alle spalle, alle vacanze sempre più vicine e soprattutto ai ragazzi che dopo cinque anni giungono alla fine del proprio percorso nella nostra Scuola. E anche io voglio salutare con affetto il III liceo e augurare a tutti i ragazzi buona fortuna per gli Esami. Dopo aver condiviso con loro tanti momenti indimenticabili di vita scolastica, tra i banchi o nei vari viaggi d’istruzione, non possiamo fare a meno di sostenerli in questi ultimi, ma importantissimi, giorni da liceali. Lasciatemi dire che, almeno per noi/Voi lettori o redattori di Athenaeum, quest’ultimo numero dell’anno è ancora più speciale del solito. Come sapete, anche il nostro Direttore e Fondatore Marco Cecili sta per cominciare la nuova avventura dell’università: alla LUISS, per primo nella storia della nostra Scuola! Perciò non potevo fare a meno di scrivere qualche riga, in aggiunta al bellissimo messaggio che Francesco Carletti gli ha voluto dedicare. Se non ci fosse stato Athenaeum, molto probabilmente tra me e Marco non si sarebbe mai instaurato un vero rapporto di amicizia. D’altra parte penso che, se non mi Giugno 2009 Il valore della relazione Francesco Carletti Al termine di quest'anno vorrei dirvi pochissime parole, quelle giuste, e l'intento non è leggero! Provo ad immedesimarmi in ognuno di voi ( che altro mi è rimasto?) e mi rendo conto di come, per un giovane, ogni anno che passa è un cambiamento vorticoso, una rivoluzione, che si consuma giorno per giorno, tra famiglia, scuola, amicizie, amori... ci provo, e sento improvvisamente l'entusiasmo che prende lo stomaco, la smania che ci catapulta verso il futuro ( quello imminente delle vacanze, e anche più lontano!). Poi cerco di andare a fondo, e vedo altro: le ferite profonde delle delusioni, delle sconfitte, delle perdite. E' inevitabile, è parte di noi: una disarmonica alternanza tra il desiderio del nuovo e il rimpianto di ciò che abbiamo vissuto, e soprattutto di coloro che l'hanno vissuto assieme a noi, ci accompagna sempre, ci rende quelle creature ipersensibili e volubili che siamo, esseri umani. Ecco, sono di fronte ad un problema ora, una complessità che non perdona banalità, candidi auguri di una bella estate, che sono sempre graditi, intendiamoci, ma forse...non bastano ad illuminare una stagione. C'è bisogno di qualcosa in più: banale anche questo, direte, eppure così vero. Pensando a voi, ora che sono così distante, fossi trovato così bene con lui, non avremmo fatto tanta strada con il nostro piccolo grande giornale. In questo senso, mi ritengo “fortunato” ad aver vissuto così da vicino l’avventura di Athenaeum e ad aver conosciuto persone straordinarie, come i nostri due Fondatori. Purtroppo ho trascorso insieme a Francesco un solo anno di scuola, mentre con Marco ben tre, per un totale di 25 numeri pubblicati! Ricordo le prime e-mail, in cui ci davamo del “Lei”, come si addiceva al “Direttore di Athenaeum, Rappresentante di Classe, Rappresentante…etc.” e le telefonate, inizialmente solo redazionali, col tempo da amici. Insieme abbiamo fatto due viaggi estivi con la professoressa Fantini, indimenticabili. Poi abbiamo scoperto Hattrick, una svolta nella nostra vita…o sbaglio?! :-) Come è normale, non sono mancate le discussioni (in verità pochis- mi viene da valutare attentamente l’importanza della relazione, (che la scuola oltre ad offrire il più delle volte esige). Relazione: è ciò che ci unisce, l’unica via che ci permette di conoscere profondamente i pensieri, i desideri e le emozioni altrui, e che mette tutto questo materiale -così impalpabile, eppure siamo noi!- in condivisione, alla mercé di chi vorrà tenerlo in considerazione e di chi semplicemente lo ignorerà. La relazione trasforma la conoscenza in amore e l’amore in conoscenza: non è straordinario? E non è finita qui, perché questa relazione è anche l’unico modo che abbiamo per conoscere noi stessi. Scontro, dialogo, parole e silenzi, domande e risposte, sorrisi e lacrime: cose che ci passano sotto il naso sempre, che ci vengono naturali come respirare, e sono loro a tenerci in vita. L’augurio che desidero farvi è quello di non aver paura della relazione, della fiducia che ci domanda, della scommessa nell’altro, del dolore, inevitabile, che ci assale quando questa finisce, quando le persone che amiamo ci lasciano, quando termina un percorso, magari per lasciare il posto a scenari nuovi, di confronto con noi stessi, o con altri che arricchiranno la nostra vita. Questo pensiero lo dedico al mio caro amico Marco, con il quale da quest’anno potrò finalmente condividere, con piacere, il titolo di “Direttore Onorario”. Benvenuto tra noi, pezzi d'antiquariato! sime). Tutto questo senza trascurare il giornale che, anzi, ne ha fatti di passi avanti! Chiunque abbia avuto modo di condividere qualche momento con Marco, sa con quanto entusiasmo ha guidato Athenaeum e quanto si sia impegnato perché restasse sempre sui livelli sperati. Quindi non posso che ringraziarlo di cuore, per tutto quello che ha fatto in veste di Direttore e di amico; ma, soprattutto, gli auguro che di Athenaeum e delle fatiche mensili, affrontate sempre con la stessa voglia dei primi numeri, porti con sé qualcosa in più di un semplice ricordo, che rimanga con lui per sempre. Infine, Vi anticipo – ma non è certo una sorpresa – che da settembre il nome di Marco affiancherà quello di Francesco in prima pagina, col titolo di Direttore Onorario. Un invito –se ce ne fosse bisogno – a restare vicino ad Athenaeum. Grazie! Scuola 3 Anno III Numero 6 Voliamo sull’Isola che non c’è! Si rinnova la tradizione dello spettacolo teatrale di fine anno Q u e st’anno in scena la storia di “P et e r P a n : i l b a m bi n o c h e non v ol e v a cre s c e r e” Giorgia Arduo Un altro anno scolastico sta per giungere al termine…la tradizione si ripete: c’è chi arranca per guadagnarsi il sei, chi è tranquillo e cerca di godersi gli ultimi giorni, chi è teso per gli esami di maturità… si organizzano i tornei di calcio e pallavolo ma soprattutto si rinnova uno degli appuntamenti più significativi e simbolici della nostra scuola : lo spettacolo teatrale di fine anno. Quest’anno è la mia classe, il Primo Liceo, ad essersi cimentata in quest’avventura,insieme alla classe Seconda Liceale che invece, si esibirà in un concerto musicale intitolato : “ The New Deal”. Tornando invece allo spettacolo teatrale, quest’anno abbiamo scelto insieme all’energica Prof.ssa Fantini di mettere in scena la storia di “Peter Pan: il bambino che non voleva crescere”.Vestito di verde, energico e scatenato Peter, insieme alla fatina Trilly, e ai tre fratelli Wendy, Giannino e Michele vi accompagnerà sull’isola che non c’è, un luogo fatato dove abitano e si scontrano i Pirati guidati dal terribile Capitano Uncino, gli Indiani di Giglio Tigrato e i Bambini Sperduti. La storia già speciale di per sé, è resa ancora più magica dalle musiche che abbiamo scelto e che sono sicura canterete tutti insieme a noi. Oltre però alla storia che tutti conoscete, abbiamo voluto rappresentare alcune differenze che ci sono tra il mondo dei bambini e quello degli adulti, ma soprattutto abbiamo voluto mettere in evidenza l’incapacità degli adulti di comprendere i bambini e viceversa, utilizzando un metodo alquanto insolito…che scoprirete però solo se assisterete al nostro spettacolo. Abbiamo lavorato molto per realizzarlo, abbiamo studiato e aiutati da Milco Paravani abbiamo cercato di metterlo in scena in modo originale…certo non posso dirvi di più, altrimenti vi rovinerei la sorpresa, comunque indipendentemente dalla buona riuscita o meno dello spettacolo l’importante è che noi ragazzi ci siamo divertiti, impegnati e cercato di rafforzare la dove è stato possibile il nostro spirito di classe. Oltre a noi alunni, molte persone hanno dato il loro contributo: i docenti che hanno dato la disponibilità delle loro ore di lezione per le prove, la prof.ssa Fantini che durante le prove ha mostrato le sue grandi capacità teatrali, il regista Milco, e alcuni genitori che ci hanno aiutato per i costumi e le scenografie, a tutti loro va un sentito ringraziamento. Vi aspettiamo numerosi quindi il 12 giugno presso il Collegio Leoniano alle 17.30 per viaggiare insieme a noi sull’Isola che non c’è… “Un abbraccio, un pensiero, uno sguardo...” Il I liceo ha vinto il concorso sull’affidamento familiare tenutosi a Sgurgola il 15 maggio I ragazzi hanno potuto riflettere sul valore della famiglia e della solidarietà Giulia Rossi Affidamento uguale fiducia. Affidamento uguale speranza. Affidamento uguale amore. Sono tante le parole per descrivere un gesto d’amore eppure non bastano mai. Spesso i gesti più belli sono quelli che si compiono in silenzio, quelli capaci di asciugare le lacrime che nascondono un sorriso… Tante famiglie attraversano periodi spesso molto bui e in queste situazioni il vento del dolore rischia di soffiare su un’unica candela rimasta accesa…e di spegnerla. L’affidamento familiare permette di far avvi- cinare questa candela al calore di un grande fuoco, la famiglia, e di farla riaccendere per poi lasciarla ritornare da dove è venuta per portare la sua luce nel buio. Questo è quello su cui abbiamo riflettuto partecipando al concorso sull’affidamento organizzato dalla dott.ssa Ciangola , che si è tenuto il giorno 15 maggio presso il centro polivalente di Sgurgola. Appena ricevuto l’invito ci siamo messi a lavoro. Dopo che la professoressa Tagliaboschi ci ha spiegato in che cosa consiste l’affidamento familiare, ognuno di noi ha frugato nel proprio cuore andando oltre la semplice disciplina giuridica, e ha scritto una frase o una strofa; tutte le frasi sono state poi unite formando la canzone che ci ha portato alla vittoria. È stato come se le parole di ciascuno fossero delle gocce nell’oceano… anche queste infatti, se restano da sole, sono troppo piccole, insignificanti, ma unite insieme possono sostenere il peso di una nave. Ed è stato proprio così. Abbiamo cantato a tutti il nostro messaggio, sulle note leggere di una melodia altrettanto meravigliosa, tanto che era diffi- cile stabilire se ci fosse più poesia nelle parole o nella musica. Poi ancora, grazie all’aiuto di qualche rappresentante di ogni classe, abbiamo dato vita a quelle frasi, in una coreografia non meno degna di ammirazione. Insomma, oltre che una vittoria “formale”, ognuno di noi ha ottenuto anche una piccola vittoria in fondo al cuore; con la nostra canzone abbiamo voluto dare voce a uno dei gesti più belli che si possano compiere: ritrovare un sorriso perso nel buio: “PERCHÉ ESSERE FELICI È IL SOGNO DI TUTTI, MA OFFRIRE UN SORRISO È ANCORA PIÙ BELLO, UN ABBRACCIO, UN PENSIERO, UNO SGUARDO…AMARSI: SEMPLICEMENTE UNA FAMIGLIA!” Sul prossimo Dvd di Athenaeum troverete il video dell’esibizione dei nostri compagni a Sgurgola! 4 Scuola Giugno 2009 Coco Chanel: the revolution in fashion Silvia Loppa Vi proponiamo un estratto dal Topic di Silvia Loppa If I were a stylist I would look like Coco Chanel, because her personality changed the world and the ways of thinking with her fantastic and great ideas. Coco Chanel was a pseudonym because her true name was Gabrielle Chanel; she was born from a very poor family and she was made orphan so she went to study to a nunnery but at sixteen age she fell in love with Etienne Balsan, a rich gentleman that let her be known into the upper middle class. She succeeded in realizing clothes and so she opened an atelier of hats in Deauville then she went to Paris and she had the first boutique in 13 rue Cambon, even if she was not so beautiful Coco had a very strong nature and an excellent irony. She threw the jersey dresses, the trousers, the bijoux fantasia, the long necklaces and the fashion of short hairs. Her tailleurs (with short skirt and jacket) had determinate but female line. Her clothes were worn by a lot of women: Jacqueline Kennedy, the Windsor duchess, Greta Garbo. The success of her perfume made her famous: Chanel number five. […] In 1913, she opened up her very first shop which sold a range of fashionable raincoats and jackets. During the pre-war era, Chanel met up with an estranged and former best Poesie Martina Iacoangeli 16 Dicembre Sono il mio cantastorie Sono il rapsodo che canta i miei momenti e a me li rammenta quando li tramanda alla mia memoria. Sono il mio pittore Sono l’architetto e l’operaio del mio futuro: progetto e costruisco la mia Vita. Sono Maestra, manovale ed apprendista Di me stessa. Il mio ieri, l’oggi e forse Il mio domani. Nascita Evoluzione Morte. Una parola friend of Etienne Balsan, Arthur "Boy" Capel, with whom she soon fell in love. In 1913, Chanel introduced women's sportswear at her new boutique in Deauville and her third shop and successor to her biggest store in France was located in Deauville, where more women during the World War I came to realize that women were supposed to dress for themselves and not their men. In 1923, she told that "simplicity is the keynote of all true elegance." Coco Chanel always kept the clothing she designed simple, comfortable and revealing. […] The iconic Chanel jacket is in many ways a microcosm of this design philosophy. A Chanel couture jacket has numerous design and construction details that distinguish it from a tailored jacket as traditionally constructed. For example, these jackets lack the complex inner structure of interfacings, pad stitching, and facings commonly used in bespoke tailoring. Rather, the silk lining is machine quilted directly to the fashion fabric, the long exterior seams of the fashion fabric are machine sewn, and then the shoulder fashion fabric seams are machine sewn. The interior lining seams and the outside edges of the lining are turned under and hand stitched to the edge of the jacket. The three piece sleeve (another distinctive Chanel feature) is constructed in a similar manner, and then hand sewn to the body of the jacket. The heavy trims, cast metal buttons and the curbed chain sewn to the hem have a functional purpose by adding weight to a garment that is really nothing more than fashion fabric and lining. The end result is a supremely comfortable garment, more like a sweater than a traditional jacket. In 1939, at the beginning of World War II, the designer closed her shops. She believed that it was not a time for fashion. She took up residence in the Hotel Ritz Paris and for more than 30 years, Chanel made this hotel her home, even during the Nazi occupation of Paris. During that time she was criticized for having an affair with Hans Gunther von Dincklage, a German officer and Nazi spy who arranged for her to remain in the hotel. In 1945, she moved to Switzerland, eventually returning to Paris in 1954, the year she also returned to the fashion world. Her new collection did not have much success with the Parisians because of her relationship with the Nazi spy; however, it was much applauded by the Americans, who were to become her most popular buyers. Chanel died in Paris on 10 January 1971, aged 87, in her private suite at the Hotel Ritz, and she was buried in Lausanne, Switzerland. Her tombstone is carved with stone lion heads representing her birth sign, Leo. Un libro Un’ enciclopedia. Estate Oggi non sono ma lo sono sempre stata. Io, distratta Insicura ed inerme Perdetti la Ragione Mi odio Tu, Maldestro La trovavi e Non me la restituivi So chi sono e non mi conosco Ora sussurri E domandi attenzione Sono astrazione ma mi senti mi tocchi. Tu cerchi l’impossibile. Mi stimo Sono sintesi eppure in ogni momento, attimo Sono diversa Sono malata di Umanità Donna ma uomo circondata e irresistibilmente sconfinata. Puoi negare che sono Libera? ***** ***** Quando chiami Amore non senti l’Eco? Scuola 5 Anno III Numero 6 “Non è che un arrivederci!” L e emozioni del pranzo dei 20 gior n i n e l c o mm e n to d e l l a p r o f es s o r e s s a Fa n t i n i Invitati anche gli ex docenti: la “famiglia” si è ritrovata in un momento speciale Prof.ssa Claudia Fantini Il pranzo dei “20 giorni” è stato un successo e un piacere. Non solo perché i ragazzi erano belli da vedere: infatti, si erano messi “in tiro” per l’occasione; non solo perché c’era un ambiente rilassato d’affetto e d’amicizia; non solo perché il pranzo è stato luculliano; non solo perché i ragazzi hanno invitato anche i loro vecchi insegnanti ed è stata per tutti un’occasione di incontro, confronto e scambio; non solo perché ci siamo commossi tutti… ma anche perché – era tangibile – tutti erano contenti di essere lì. I ragazzi ad accogliere i loro insegnanti e sì, ad incominciare a salutarli… gli insegnanti a dire loro un’ultima parola al di fuori delle mura scolastiche. Perché loro capissero che le parole pronunciate, dentro e fuori le mura, non erano solo il frutto di un’aulica traduzione di Tacito o di Seneca ma venivano dal cuore e dalla mente. E di parole ne sono volate molte anche al pranzo e anche di molto profonde. Gli insegnanti hanno lasciato trasparire tutto l’affetto che provano per i loro alunni e tutta la cura che nutrono per il loro futuro. E i ragazzi sono stati delicati, nel senso di "al posto loro", "educati" e "gentili". Vero è, che solo grazie a loro la famiglia si è riunita. A loro tanta tanta fortuna di cuore! E a noi non resta che ammettere che li abbiamo trovati… abbastanza maturi! Il prof. Umberto Caperna alla fine dell’incontro, con lo spumante in mano, ha anche ine tonato il canto degli addii in francese,: Ce n'est qu'un au revoir Non è che un arrivederci (nota in Italia come “Il valzer delle candele”): Ce n'est qu'un au revoir, mes frères, / Ce n'est qu'un au revoir ! / Oui, nous nous reverrons, mes frères, Non è che un arrivederci, miei fratelli, non è che un arrivederci, sì noi noi ci rivedremo, fratelli miei… Au bon vieux temps mes chers amis, / Au jours du bon vieux temps, / Buvons un verre maintenant. Ai bei vecchi tempi andati miei cari amici, ai giorni dei bei vecchi tempi, beviamo un bicchiere ora. In realtà si tratta di una traduzione di un’opera del poeta nazionale scozzese della fine del ‘700: Robert Burns… (permettete ora, ragazzi, che torni a galla l’insegnante che è in me… perché i ruoli e l’essenza di ciascuno non vengano dimenticati, neanche nell’alcol). Nel mondo anglosassone viene cantata soprattutto nella notte di capodanno per dare l'addio al vecchio anno e anche in occasione di congedi, separazioni e addii. Quindi, ragazzi… For auld lang syne, my dear, For auld lang syne, We'll take a cup of kindness yet, For auld lang syne! 6 Attualità Giugno 2009 Europa: dialogo alla base del confronto tra i cittadini La verità è che non ci conosciamo abbastanza Rispetto reciproco è la chiave di volta per fare dello scontro tra popolazioni differenti un incontro costruttivo Daniele Rodolico Quanti di noi si sentono effettivamente, oltre che Italiani, cittadini europei? Grazie all’iniziativa a cui molti alunni della nostra scuola hanno aderito, ossia “The European Science Parliament” ho avuto modo di riflettere su questa realtà internazionale di cui, spesso, ci si sente poco parte integrante. Accedendo al sito www.science-parliament. eu ci si può iscrivere e partecipare alle discussioni. I temi sono molteplici, ma in prevalenza quelli ambientali e bioetici. Questo confronto è a mio avviso molto costruttivo poiché permette a noi giovani europei di affrontare politiche comunitarie molto rilevanti e prepararci, quindi, a quello scambio di idee indispensabile per garantire alle future generazioni un’Europa unita nel vero senso della parola. Infatti, l’Unione Europea già esiste, ma è innegabile che i cittadini dei vari Stati membri non si sentono poi così uniti, anzi! Personalmente, ho sempre ritenuto e ritengo tuttora che bisogna essere fieri della propria identità nazionale. L’orgoglio patriottico è la componente principale di un buon cittadino. Tale consapevolezza non deve, però, sfociare in un razzismo culturale sulla base delle differenze esistenti tra Stati europei che, malgrado la vicinanza geografica, la pensano in Registratevi su www.sciene-parliament.eu Anche la nostra Scuola potrebbe partecipare alla riunione del “The European Sciene Parliament” ad Aquisgrana. modo differente, poiché originari da percorsi storici diversi. Fautore del rispetto per le idee diverse dalle mie, sempre che anche quelle che io condivido siano rispettate, ritengo che c’è ancora molto da fare per incoraggiare i rapporti tra i cittadini dei vari Stati membri dell’Unione Europea. Infatti, come spesso accade, le cose più ovvie sono ritenute scontate e invece sono fondamentali: questa è una di quelle. A mio parere, non siamo ancora pronti per confrontarci con sicurezza su tematiche che ci riguardano tutti da vicino poiché non ci conosciamo ancora abbastanza. Questo perché gli Accordi di Schengen hanno cancellato per tutti i cittadini europei i confini geografici dei vari Stati membri, ma non potevano abbattere le barriere culturali presenti nelle menti di molte persone. L’eccessivo nazionalismo porta spesso a erigersi delle mura intorno a sé e diventa una vera e propria interferenza comunicativa e va combattuta assolutamente. Come superare questo ostacolo per raggiungere il risultato che auspichiamo? Non è facile smussare la testardaggine di molte popolazioni e ritengo anche abbastanza ingiusto obbligare uno Stato ad accettare provvedimenti che vanno contro le proprie tradizioni. Con il tempo, una cosa del genere ha delle conseguenze molto negative. Ma si possono far conoscere i costumi degli altri Paesi ed educare a rispettarli. Non è difficile visto che siamo interessati continuamente da flussi migratori e, quindi, il con- fronto (a volte scontro) è inevitabile, a partire dalle strade di città. Come possiamo meravigliarci se l’Italia è un paese prevalentemente xenofobo se spesso assumiamo un atteggiamento quasi infantile e alquanto capriccioso? Rispetto vuol dire tante cose: accettazione, apertura ecc. Rispetto non vuol dire rinunciare a quello in cui si crede a favore dell’altro. Per questo un immigrato regolare non può comunque contestare le abitudini dello Stato in cui si reca e chiedere che cambino, per rispettare la propria cultura. Dalla parte opposta, però, neanche si può far finta di niente. è necessario andare incontro a queste polemiche e trovare la giusta soluzione per rispettare entrambi e non uno soltanto. Senza il rispetto reciproco per quella che è la propria storia, le proprie radici culturali e i propri costumi, e quindi privati anche di un confronto costruttivo, non si va da nessuna parte. Come già è stato scritto più volte su Athenaeum, siamo nell’era della globalizzazione e dobbiamo accettare questo movimento di persone che, di conseguenza, comporta anche un incontro tra idee diverse. Ci si deve confrontare! Bisogna incentivare la comunicazione tra gli Stati membri e ciò vuol dire dotarli di reti di trasporto più efficienti per viaggiare agevolmente attraverso essi, potenziare la diffusione dei mass media esteri per integrarli in quelli nazionali e promuovere il dialogo tra cittadini di nazionalità differente. Solo quando saranno chiare le diverse posizioni e soprattutto avremo imparato a rispettarle (e vedremo che anche le nostre vengono rispettate), si potrà iniziare a lavorare per arrivare a un risultato che soddisfi, quindi, tutti e in maniera definitiva. Sfruttare il potenziale costruttivo di questo scambio è la via più corretta per garantire il raggiungimento di risultati concreti dal dialogo su politiche comunitarie che, come nel caso di quelle bioetiche, giocano su aspetti fondamentali della persona. Attualità 7 Anno III Numero 6 La tragedia dell’Airbus 330 Scomparso l’aereo dell’Air France partito da Rio de Janeiro con destinazione Parigi I n dividu ati i presunti rottami, p o i l a s m en t i t a : a n c o ra mi s t e r o s u l l ’a c c ad u t o Stefano Passetti Lo scorso 1 giugno, in contemporanea ad una delle più importanti manifestazioni aereonautiche dell’anno, l’Air Show di Roma, sono stati persi i contatti con un Airbus 330 della compagnia aerea Air France (francese) partito da Rio e atteso a Parigi per le 11.10 del giorno dopo. Non ci sarebbero più speranze a pochi giorni dall’ accaduto secondo le fonti di Rio, e la possibilità che possono essere accreditate all’incidente sono veramente molte. I rottami dell'Airbus 330 in mare sarebbero dispersi in un raggio di cinque chilometri; questo fa pensare alla possibilità che il volo Air France da Rio a Parigi sia esploso in volo ad alta quota. L'ipotesi è di alcuni specialisti della compagnia aerea sentiti da "Le Monde" che ricorda pure che i resti dell'aereo sono stati localizzati in due zone distanti tra di loro 60 chilometri e situate a est dal punto in cui l'Airbus ha mandato uno degli ultimi messaggi automatici prima della sua scomparsa (in realtà negli ultimi giorni è stato accertato che i rottami individuati non appartenevano all’Airbus 330, ndr). Secondo esperti brasiliani si dice che l'aereo avrebbe tentato di virare, forse per ritornare verso l'Isola di Fernando . Secondo un quotidiano brasiliano che ha esaminato i messaggi automatici inoltrati dall'aereo e ricevuti nella sede della compagnia Elezioni europee: i verdetti Andrea Paris Il Pdl cresce rispetto alle precedenti Europee ma non realizza lo sfondamento del 40% auspicato alla vigilia del voto, anzi perde rispetto alle precedenti politiche; il Pd perde consensi ma resta vicino alla soglia psicologica del 27% indicata come livello minimo di sopravvivenza. Lega Nord e Italia dei valori in netta crescita, così come l'Udc. Sinistra radicale esclusa anche dal Parlamento europeo dopo essere già scomparsa, con le elezioni politiche di un anno fa, dagli scranni di Camera e Senato. Il segretario del Pd, Dario Franceschini, ha affermato che «gli elettori hanno confermato il progetto del Pd ed è svanito il mito aerea di Parigi ha rivelato che i primi segni di qualche problema a bordo sono stati registrati alle 3,10 (ora brasiliana). Quattro minuti dopo, spiega il quotidiano, l'Air France avrebbe ricevuto l'ultimo messaggio che mostrava ''dati anomali del variometro e dell’ anemometro, ovvero violenti sbalzi di quota registrati dall'indicatore della velocità verticale. Questo però testimonia il presidente dell’aviazione Brasiliana è accaduto perché i piloti di Air France comunque non avrebbero seguito la rotta prevista e invece di salire fino a 37mila piedi di altitudine sarebbero arrivati solo fino a 35mila. Questa decisione potrebbe essere stata presa per evitare una forte turbolenza oppure a causa di un'avaria all'altimetro. Tra le altre ipotesi, improbabili ma che non possono essere escluse, citate dalla stampa francese, quella di una collisione in volo, e quella di un atto terroristico, quest'ultima però avrebbe dovuto vedere una rivendicazione nelle ore seguenti all'incidente. Tra i mezzi utilizzati per le ricerche dell'Airbus Air France caduto due giorni fa nell'Oceano Atlantico vi sarà anche un mini sottomarino francese che cercherà le scatole nere. Lo ha annunciato alla Bbc Brasil un portavoce delle Forze armate francesi, secondo il quale la nave che lo trasporta, La Pourquoi dell'invincibilità di Berlusconi». Nella Lega Nord, Umberto Bossi ha assicurato il Cavaliere: «Nel governo non cambia nulla», mentre il Pdl cerca di minimizzare sul proprio risultato al di sotto delle aspettative, facendo notare il maggiore calo percentuale registrato dal Pd e recriminando sul forte astensionismo. Opposti sentimenti nell'alleanza Lombardo-Storace: il primo esulta per il risultato della Sicilia, il secondo si addossa la responsabilità del mancato quorum. Casini, invece, legge nel risultato del voto un rifiuto del bipartitismo da parte degli elettori. Le sinistre divise sono rimaste fuori dall'Europa. Ferrero infatti parla di una «scissione di troppo». I radicali, infine, lamentano la loro sostanziale assenza nei programmi incormativi della tv pubblica. Si accentua il calo dell'affluenza alle urne. Complessivamente, su scala europea, si è Pas, arriverà nella zona del disastro entro otto giorni. Le scatole nere degli Airbus emettono segnali sonori fino a trenta giorni dopo un incidente. A questo proposito il direttore di Air France Jean-Cyril Spinetta , ha detto di "non essere di un ottimismo totale" sulla possibilità di ritrovare le scatole nere, spiegando che potrebbero essersi inabissate in una zona "profonda e montuosa" dell'Oceano Atlantico. Il giorno 3-06-09 si è tenuta nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi la cerimonia interreligiosa in memoria delle 228 vittime del disastro. In apertura, il cardinale Andrè Vingt-Trois, arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale di Francia, ha letto un messaggio del Papa. Nel messaggio, Benedetto XVI invoca la ''benedizione apostolica per tutti coloro che sono stati colpiti dalla tragedia'' e raccomanda le vittime ''alla misericordia divina''. Nella chiesa sono state accese 228 candele, ''segnale luminoso della loro presenza'', ha detto monsignor Vingt-Trois raccogliendosi in memoria degli scomparsi. Lo stesso cardinale ha letto alcuni passi de 'Il Piccolo Principe' di Antoine de Saint-Exupery. raggiunto il minimo storico del 43,02%: nel 2004 la partecipazione era stata del 45,47 per cento. Ma seppure con numeri più incoraggianti, l'affluenza è in calo anche in Italia: 65,04% degli elettori alle urne rispetto al 73,9% delle europee del 2004, con un calo quindi dell'8,86% dei votanti. Ballottaggio per la Provincia Ancora nessun vincitore nelle Elezioni per la Provincia di Frosinone. Il candidato del centro-destra Antonello Iannarilli si è fermato al 44,47 %, seguito da Gianfranco Schietroma, sostenuto dal centro-sinistra, con il 39,01 %. Si andrà quindi ad un turno di ballottagio, in cui come sempre saranno decisivi gli eventuali apparentamenti fra le liste. 8 Rubriche Giugno 2009 Athenaeum consiglia In cucina Titolo Autore Collana Editore Pagine Prezzo su ibs.it Crostata con fragole e ricotta Vi proponiamo due libri Voglio l’America Enrico Franceschini I canguri Feltrinelli, 2009 189 € 10,40 È arrivato a New York da solo, con un borsone rosso a tracolla, una macchina da scrivere portatile e il sogno di conquistare l'America, almeno per un po'. È un provinciale italiano appena uscito dall'università che si è messo in testa di fare il giornalista negli Stati Uniti, attirato dai romanzi di Bukowski, dai film di De Niro, dalle luci di Broadway. Ma la realtà è diversa dalla fantasia: nessun giornale pubblica i suoi articoli, per sopravvivere distribuisce volantini pubblicitari di un topless bar e non ci sono luci attorno a Hell's Kitchen, la "cucina dell'inferno", dove ha preso in affitto un appartamentino con gli ultimi soldi che gli sono rimasti. Poi John Gambino, "padrino" di una delle famiglie di Cosa Nostra che controllano il crimine organizzato in città, viene arrestato: ed è la sua occasione di mettersi alla prova. Tra loft di artisti squattrinati, fumosi jazz club e discoteche con toilette bisex, vola via un anno pieno di sorprese, che lo lascia davanti a un doppio bivio: sposare Angie, un'italoamericana che gioca a biliardo meglio di un uomo? E una volta fatti i conti con l'America, rimanere o tornare? Titolo Autore Collana Editore Pagine Prezzo su ibs.it Il cielo rubato. Dossier Renoir Andrea Camilleri Art stories Skira, 2009 96 € 9,80 Una donna bella e sfuggente, un notaio di Agrigento che forse nasconde un segreto e il misterioso viaggio a Girgenti del maestro dell'Impressionismo, Pierre-Auguste Renoir, un viaggio che nessuno storico dell'arte ha mai saputo collocare nel tempo. Un epistolario a una sola voce che sale in un crescendo emotivo e si interrompe bruscamente. Un giallo nel giallo brillantemente risolto dall'indagine sul campo di Andrea Camilleri. "Sto scrivendo una cosa nuova e complessa. Un racconto lungo su un viaggio poco noto che Pierre-Auguste Renoir fece ad Agrigento, riferito dal figlio Jean Renoir nella biografia sul padre. Sembra che al papà avessero rubato il portafoglio, che sia stato ospitato dal contadino cui aveva chiesto di fargli da guida, uno che s´offese quando alla fine gli fu offerto un compenso, tanto che la moglie Aline risolse togliendosi una catenina con la Madonna e regalandogliela. Si separarono tra i pianti. Altro non c'è. Ma io scrivo." (Andrea Camilleri) Vi proponiamo una ricetta Ingredienti: Pasta frolla: -250 g di farina -150 g di zucchero -150 g di burro -1 uovo -scorza di un limone biologico -una presa di sale Crema: -250 gr. di ricotta -200 gr di zucchero -2 confezioni fragole fresche di stagione -1 cucchiaio di maizena - il succo di un limone -1 stecca di vaniglia Preparazione Preparare prima la pasta frolla, amalgamando velocemente tutti gli ingredienti senza far riscaldare troppo la pasta. Far riposare l’impasto per circa un’ora in frigorifero. A questo punto stendere la pasta e foderare con questa uno stampo da crostata; coprire la pasta con un foglio di carta stagnola e alcuni fagioli e farla cuocere per 15 minuti a 180°. Preparare intanto la crema di ricotta: tagliare a metà nel senso della lunghezza la stecca di vaniglia e raschiare via i semi contenuti all'interno; montare a crema la ricotta insieme a 150 gr di zucchero e i semi di vaniglia così ottenuti, infine ricoprire il fondo della crostata con la crema di ricotta. Mettere nel frullatore le fragole lavate e tagliate a pezzi (lasciarne qualcuna a parte per la decorazione) con lo zucchero restante, il succo di limone e la maizena. Frullare bene il tutto fino ad ottenere una salsa liscia. Ricoprire con questa la superficie della crostata e decorare con le fragole tagliate a metà. Mettere in frigo per almeno 2 ore, servire fredda. Cultura 9 Anno III Numero 6 Jurassic Park: thriller per tutti L’ i d e a d i u n “ p a r c o g i u r a s s i c o ” t r a f o l l i a e t e o r i e s c i e n t i f i c h e L ’ opera di Crichton sebbene non r e c e nt i s s i m a o f f re m o l t i s p u n t i d i at t u a l i t à Davide Cultrera ricoli nella creazione di forme di vita mai conosciute. E tra questi due scienziati si svolgeranno importanti discussioni su temi che, sebbene il libro non sia recentissimo, sono più che mai attuali, quali la clonazione, l’abuso delle conoscenze scientifiche, la mancanza di un’etica nella ricerca, l’inquinamento... Un “parco giurassico” nell’era contemporanea? Una folle idea che, oltre a grandi possibilità di scoperte, porta anche grandi interrogativi. Intorno alla realizzazione di questa eccentrica opera gira il fantastico thriller di Michael Crichton, “Jurassic Park”. Il romanzo è ambientato in Costa Rica, dove un ricco industriale ha costruito su un’isola un parco divertimenti popolato da dinosauri, clonati con le più moderne tecniche dell’ingegneria genetica. Qualche mese prima dell’apertura al pubblico, il signor Hammond, proprietario di Isla Nublar, invita alcuni dei suoi più importanti collaboratori a visitare il parco, ma i problemi non tardano ad arrivare: black out, tradimenti, morti misteriose e momenti di puro terrore, e il crescente, tremendo sospetto che alcuni di questi mostri siano riusciti a fuggire... Nel 1990, questo abile scrittore, morto prematuramente lo scorso novembre, ci ha regalato una storia avvincente, ben costruita e, soprattutto, ben narrata: tutto il libro scorre fluidamente, ritmato da brevi pause ri- flessive, fondamentali per gli sviluppi successivi, ma mai noiose o rilassate. Descrizioni accurate di animali inventati, efficaci ritratti psicologici dei personaggi più importanti... tutto contribuisce a creare progressivamente un’atmosfera adatta al tema. Nonostante ciascuno dei personaggi sia fondamentale per la narrazione, i principali autori di tutte le drammatiche rivelazioni sull’isola sono due: il paleontologo Alan Grant, uomo di grande acume e dall’attento spirito di osservazione, e Ian Malcolm, eccentrico matematico vestito sempre di nero che, grazie alle sue conoscenze sulla teoria del caos e sui sistemi complessi, si rende conto quasi da subito dei pe- Ma il lettore avrà anche occasione di imparare, grazie ai totalmente ignorati discorsi del matematico “caotico”, interessanti notizie riguardo la vita, il destino, il famoso “effetto farfalla” degli eventi, l’evoluzione e l’incidenza dell’uomo (secondo lui, pressoché nulla) sulla vita nel nostro pianeta. Tutta la storia si articola in “iterazioni”, seguendo uno schema tipico delle figure frattali, che si ripetono sempre uguali a se stesse, indipendentemente dalle dimensioni. Ogni iterazione racchiude l’inizio, lo svolgimento e la fine di un’unità del romanzo: infatti, secondo la teoria di Malcolm, la struttura di una vita intera è simile a quella di un solo giorno, l’andamento di un settore di mercato è simile alle oscillazioni che avvengono nel corso di un mese, e la struttura di un romanzo è simile a quella dei suoi capitoli. Insomma, Jurassic Park è un thriller intelligente e di grande pregio, la cui lettura è consigliata a tutti, indipendentemente dall’età, dalle conoscenze scientifiche e dai gusti letterari. 10 Sport Giugno 2009 A Roma il Barça fa “triplete” Gli spagnoli tornano sul tetto d’Europa vincendo la finale dello Stadio Olimpico I campioni del Manchester United affondano sotto i colpi di Eto’o e Messi Mattia Fedele L’FC Barcelona sale per la terza volta sul tetto d’Europa battendo i campioni in carica del Manchester United FC in una delle finali di UEFA Champions League più attese degli ultimi anni. La sfida di Roma è decisa dai gol di Samuel Eto'o e Lionel Messi. Un successo netto e meritato, quello degli uomini di Josep Guardiola, che dopo un avvio difficile riescono a mettere in bella mostra quel calcio spettacolo apprezzato durante tutta la stagione conclusasi con una trionfale ‘triplete’ di trofei. Il Barcellona è senza l’infortunato Rafael Márquez e gli squalificati Eric Abidal e Daniel Alves. Guardiola piazza Gerard Piqué e Yaya Touré al centro della difesa, mentre sulle fasce vanno Carles Puyol e Sylvinho. Non c’è quindi l’arretramento di Seydou Keita ventilato alla vigilia. Sergio Busquets prende il posto di Touré a centrocampo a fianco di Andrés Iniesta e Xavi Hernández. Thierry Henry ha recuperato dal suo infortunio e parte in attacco con Eto'o e Messi. il corpo del portiere olandese. E’ il quarto gol in Champions per il camerunense. Dopo un inizio targato United è il Barcellona sembra stentare ad accendersi ma alla prima occasione passa in vantaggio. Iniesta pesca Eto'o in verticale a destra. L'attaccante taglia verso il centro dribblando secco a rientrare Nemanja Vidić e fredda sul tempo Edwin van der Sar con un tocco di esterno, quasi di punta, che si insacca passando sotto Il Barcellona inizia a nascondere la palla allo United con il suo famoso possesso fatto di splendidi passaggi di prima. Quando un giocatore dello United arriva a pressare, il pallone è già da un’altra parte. Van der Sar è costretto all’uscita disperata sui piedi di Puyol che poco prima aveva visto il suo colpo di testa finire proprio tra le braccia dell’olandese. Finisce in festa per i tifosi del Barcellona arrivati a Roma. Dopo i successi in campionato e Copa del Rey i catalani sono di nuovo padroni dell’Europa. Il tridente del Barcellona fa paura, ma Sir Alex Ferguson ritrova almeno Rio Ferdinand al centro della difesa. John O'Shea è confermato terzino destro, mentre a centrocampo – senza lo squalificato Darren Fletcher - spazio per Michael Carrick, Anderson e Ryan Giggs. Ji-Sung Park a destra e Wayne Rooney a sinistra sostengono Cristiano Ronaldo in attacco. Per tutto il primo tempo c’è solo il Barcellona e dopo l’intervallo Ferguson si gioca il tutto per tutto. Dentro anche Dimitar Berbatov e fuori Park. Ma ancora una volta la mossa dello scozzese non dà i frutti sperati. Anzi, è il Barcellona a raddoppiare quasi immediatamente. Cross dalla destra di Xavi e colpo di testa (sì, colpo di testa della Pulce!) vincente di Messi. Che non è serata per il Manchester United si capisce quando Valdés respinge con il corpo la conclusione a botta sicura di Ronaldo da due passi poco dopo. Nuova sfida per gli Azzurri di Lippi L’Italia prenderà parte alla Confederations Cup che si terrà in Sudafrica Tante le novità nel gruppo della Nazionale e tante anche le assenze di lusso: scelte giuste? Niccolò Polidori Italia (vincitrice del Mondiale 2006) A Per quanto riguarda gli azzurri, 13 dei 23 convocati per la trasferta in Sudafrica erano già noti; mancavano soltanto 10 calciatori, e Marcello Lippi non ha aspettato di vedere come procedeva l’amichevole contro l’Irlanda del Nord per rendere noti i nomi mancanti. La Fifa Confederations Cup, torneo calcistico per nazionali di calcio che si svolge con cadenza quadriennale nell'anno che precede la Coppa del Mondo, quest’anno per la prima volta in assoluto si terrà in Sudafrica e come da tradizione vi prendono parte le nazionali vincitrici di ognuna delle sei competizioni di confederazione insieme alla squadra vincitrice della Coppa del Mondo FIFA e alla nazione ospitante, per un totale di 8 squadre. Il sorteggio per determinare i due gruppi si è svolto il 22 Novembre 2008 a Johannesburg Sudafrica e il torneo è composto da due gironi: Nuova Zelanda ( vincitrice della Coppa delle Nazioni Oceaniche 2008) Sudafrica (paese organizzatore) Spagna (vincitrice Europeo 2008) Iraq (vincitrice della Coppa d’Asia 2007) B Brasile (vincitrice della Coppa America 2008) Egitto ( vincitrice della Coppa Africa 2008) Stati Uniti (vincitrice della Gold Cup 2007) Con l'attuale formula, in vigore fin dalla prima edizione targata FIFA, ovvero la terza assoluta, le prime 2 classificate per girone accedono alla fase ad eliminazione diretta che consta di semifinali e finali. Nelle semifinali la 1° classificata nel Gruppo A si scontra contro la 2° del Gruppo B, mentre la 1° del Gruppo B gioca con la 2° del Gruppo A; le due vincenti si affrontano poi in finale. È prevista anche la finale per il terzo e quarto posto fra le 2 squadre sconfitte nelle semifinali. La sorpresa principale è che è stato convocato il giovane interista Santon, che soltanto un anno fa disputava ancora il torneo di Viareggio, 18 anni e prima convocazione in nazionale, un futuro da predestinato, come lo stesso Lippi ammette. Lui sarà l’unica novità visto che, alla faccia dei volti nuovi, i restanti 22 convocati sono tutti calciatori già veterani e semi-veterani della maglia azzurra. Numerosi saranno gli esclusi di lusso: tra i molti ricordiamo Antonio Cassano (mai in buoni rapporti con il ct) e Alessandro Del Piero, a mio avviso scelta errata ed inspiegabile; da sottolineare anche la perdita del vice di Marcello Lippi ovvero Ciro Ferrara diventato ufficialmente pochi giorni fa il nuovo allenatore della Juventus. Assenze importanti anche nelle altre nazionali, infatti la Spagna dovrà fare a meno di Iniesta , fresco vincitore della Champions League con il Barcellona, a causa di una lesione muscolare; invece il ct del Brasile Dunga, ha deciso di non convocare Ronaldo perché ancora non nelle condizioni di rigiocare partite di alto livello.Vincere, anzi crescere. Lippi ha le sue priorità per la Nazionale. Per cui l'obiettivo per la Confederations Cup è ovviamente la vittoria. Ma se non dovesse arrivare... «Il processo di crescita va bene- dice il ct- cercheremo di vincere in Confederations Cup, ma se non dovesse succedere non ci strapperemo i capelli dalla testa»; anche perché la scaramanzia vuole che chi vince la Confederations Cup non vince mai la Coppa del Mondo, speriamo di sfatare questo tabù e di continuare a vincere come solo noi italiani sappiamo fare. FORZA AZZURRI!!! Un anno insieme 11 Anno III Numero 6 Un anno insieme 2008-09 Settembre Ottobre Due momenti tradizionali per la nostra Scuola: a sinistra la Giornata dell’Accoglienza svoltasi a Segni, sopra l’IInaugurazione dell’Anno Scolastico. Marzo Marzo Immagini dell’indimenticabile viaggio d’istruzione a Parigi: a destra tutto il gruppo, sopra il III liceo. Maggio Giugno Abbiamo partecipato a molti concorsi durante l’anno; sopra una foto del gruppo che ha gareggiato nel Word&Excel Game 2009, con ottimi risultati. Il 12 giugno il I liceo ha portato in scena lo spettacolo teatrale “Peter Pan”. Sopra un’immagine delle prove. Athenaeum augura a tutti Voi lettori una buona estate e buona fortuna ai ragazzi del III liceo che affronteranno gli Esami di Maturità! Compleanni Luglio - Agosto - Settembre 20/07 Davide Cultrera 16 “ Arianna Campoli 16 21/07 Julian Panciu 22/07 Emanuele Onifade 30/07 Martina Ciavardini “ Quiz! 1/08 Riccardo Tabacchiera 25/08 Federica Restante 17/09 Niccolò Polidori 4/08 Come sempre c’è un concorso. Inviate le risposte alla Direzione dal sito (non imbrogliate!). Giorgia Arduo 29/08 Viviana Astazi Luca Fantini 15 20 17 16 18 15 15 19 17 ROMPICAPI 18/09 Alessia Scandorcia 17 1) Claudia ed Elena mangiano 10 mandarini in 10 minuti. Claudia mangia 4 volte i “ Isabella Erculei 19 mandarini mangiati da Elena. Quanto impiegherà Elena da sola a mangiare 12 man19/09 Giorgio Scacchi 16 darini? (60 min) 25/09 Angelo Astrei 19 2) Avete a disposizione due taniche inizialmente vuote la cui capacità è rispettivamente di 3 e 5 litri. Avendo a disposizione tutta l'acqua che desiderate, e potendo riempire e vuotare le taniche, oltre che potere trasferire acqua da una all'altra, dovete mettere esattamente 4 litri di acqua dentro la tanica da 5. Come bisogna procedere? ? 3) Supponendo che non esistano anni bisestili, e che la probabilità di nascere in un giorno dell'anno piuttosto che in un altro sia sempre la stessa (cioè non ci sono periodi o giorni dell'anno in cui è più probabile nascere), qual è il minimo numero di persone che deve costituire un ipotetico gruppo affinché sia più probabile che esistano due persone del gruppo nate lo stesso giorno piuttosto che tale coppia di persone non esista? Inoltre qual è la formula che consente di determinare la probabilità che in un gruppo di X persone ne esistano due nate lo stesso giorno (date per valide le ipotesi di partenza)? QUESITI 1 )La Rivolta dei Boxers avvenne nel 1900. Dove? O Venezuela O USA O Messico 2) Quale dei seguenti Stati non confina con la Russia? O Georgia O Mongolia O Cina O Cina O Azerbaijan O Sud Africa O Iran 3) Quanti articoli contiene la Costituzione della Repubblica Italiana? O 103 O 117 O 139 O 151 O 197 4) Ovidio Nasone dove è morto? O Roma O Napoli O Terni O Sulmona O Tomi 5) Nel 1930 l’Uruguay vinse la prima edizione della Coppa Rimet (l’attuale coppa del mondo). Chi arrivò in finale? O Argentina O Perù O Francia O Usa O Belgio 6) Quanti tornei dello Slam ha vinto Roger Federer? O 12 O 14 O 22 O 34 O 46 7) You are always so determinated! What … you … after your diploma? O Will – do O are – doing O are- going to O do – do 8)What cultural movement contributed to the French Revolution? O Classicism O Romanticism O Imperialism O Enlightenment Perla di saggezza... Il tempo è soltanto il fiume dove vado pescando. Henry David Thoreau (Concord, 12 luglio 1817 – 6 maggio 1862, filosofo e scrittore statunitense.), Walden