GOVERNARE LA SALUTE C hi si avvale dei servizi sanitari, nella maggior parte dei casi, non ne sostiene direttamente il costo: generalmente, sono i finanziatori del sistema (lo Stato, le mutue, le assicurazioni) a sostenere il costo delle prestazioni sanitarie e non il singolo utente. Pertanto, nei sistemi sanitari è tipicamente assente il controllo della domanda che negli altri ambiti economici è assicurato dal prezzo dei beni e dei servizi. Quanto più è cresciuto nei sistemi sanitari contemporanei lo squilibrio fra domanda di prestazioni e risorse disponibili, Tommaso Langiano Direttore generale, AOU Meyer, Firenze 12 moltoMEYER | PRIMAVERA 2013 tanto più si è affermata la centralità dell’appropriatezza. L’appropriatezza, quindi, è l’insieme degli strumenti valutativi che consentono di identificare le prestazioni realmente necessarie per il paziente, ovvero quelle il cui costo è giustificato, in quanto apportano un reale beneficio alla salute del paziente. Le dimensioni che influenzano la composizione e l’intensità del consumo delle risorse sanitarie sono l’organizzazione dei servizi e le decisioni dei clinici: per questo, si distingue l’appropriatezza organizzativa dall’appropriatezza clinica: • per appropriatezza organizzativa si intende l’individuazione del livello assistenziale che garantisce il miglior rapporto fra sicurezza ed economicità delle cure (es. erogare le prestazioni in ricovero diurno, anziché in ricovero ordinario, se compatibile con la sicurezza del paziente); parte delle comunità professionali al tema dell’appropriatezza clinica è rappresentato dall’iniziativa “Less Is More” di Jama Internal Medicine (già Archives of Internal Medicine): una raccolta sistematica di articoli pubblicati in quella rivista (attualmente ne sono riportati 74) i quali documentano come l’uso non appropriato (“overuse”) di prestazioni mediche può determinare rischi e danni per i pazienti, invece che benefici per la salute1. Analoga nel significato, ma ancora più rilevante per le possibili implicazioni pratiche è la campagna “Choosing Wisely”, che è stata promossa da ABIM (American Board of Internal Medicine) Foundation, con il coinvolgimento delle principali Società Scientifiche americane. In particolare, alle Società Scientifiche è stato chiesto di indicare le cinque prestazioni a maggior rischio di inappropriatezza fra quelle più frequentemente prescritte nell’ambito della specifica disciplina. Altrettanto rilevante è la condivisione di questa iniziativa con le principali associazioni dei consumatori, in modo da creare un’alleanza virtuosa fra medici ed utenti e responsabilizzare gli uni e gli altri nell’uso corretto e saggio delle risorse2. Anche American Academy of Pediatrics ha aderito a questa iniziativa: la tabella I riporta le cinque prestazioni che i pediatri dovrebbero evitare di utilizzare. Ancora più recentemente il British Medical Journal ha deciso di dare avvio ad una campagna per il miglioramento dell’appropriatezza clinica: “Too Much Medicine”3. Le prove dell’eccessivo ricorso alle prestazioni mediche sono sempre più evidenti e sono sempre più documentati i rischi ed i costi degli interventi non necessari4. Confronto fra medico e infermiera nel Reparto di Terapia Intensiva Neonatale, AOU Meyer • per appropriatezza clinica si intende adottare soltanto le azioni che, alla luce delle prove scientifiche disponibili, sono realmente necessarie per le condizioni cliniche del paziente. Tradizionalmente, il tema dell’appropriatezza è stato considerato di interesse esclusivo degli organi regolatori e delle direzioni aziendali. Tuttavia, almeno a livello internazionale, la consapevolezza che l’appropriatezza costituisce un requisito fondamentale per la qualità delle prestazioni e la sostenibilità dei sistemi sanitari è sempre più chiara ed evidente nei più autorevoli contesti professionali. Forse il primo sistematico esempio di attenzione da In merito all’appropriatezza organizzativa, il requisito fondamentale per conseguire sistematici e significativi miglioramenti nell’appropriatezza dei ricoveri è rappresentato dall’effettiva realizzazione della continuità assistenziale fra ospedale e territorio e, quindi, dall’ulteriore miglioramento della collaborazione e della comunicazione fra pediatria di famiglia e pediatria ospedaliera. La Rete Pediatrica regionale toscana ha adottato a questo fine alcune iniziative: a. sono stati adottati con delibera della Giunta regionale gli indirizzi operativi per migliorare la comunicazione fra pediatria di famiglia e pediatria ospedaliera: l’obiettivo è il passaggio da una comunicazione tra professionisti soltanto episodica e dipendente dalle caratteristiche del singolo moltoMEYER | PRIMAVERA 2013 13 GOVERNARE LA SALUTE Tabella I. Le cinque prestazioni di interesse pediatrico considerate ad elevato rischio di inappropriatezza clinica. 1. Antibiotics should not be used for apparent viral respiratory illnesses (sinusitis, pharyngitis, brochitis). 2. Cough and cold medicines should not be prescribed or recommended for respiratory illnesses in children under four years of age. 3. Computed tomography (CT) scans are not necessary in the immediate evaluation of minor head injuries; clinical observation/Pediatric Emergency Care Applied Research Network (PECARN) criteria should be used to determine whether imaging is indicated. 4. Neuroimaging (CT, MRI) is not necessary in a child with simple febrile seizure. 5. Computed tomography (CT) scans are not necessary in the routine evaluation of abdominal pain. Pur nella consapevolezza che il costante miglioramento dell’appropriatezza costituisce una dimensione fondamentale della qualità delle cure ed anche la condizione della sostenibilità economica dei servizi sanitari, occorre evitare il rischio di applicare in maniera acritica all’attività pediatrica gli strumenti di valutazione e controllo dell’appropriatezza organizzativa sviluppati per il controllo delle cure non pediatriche. Questo meccanicismo acritico, che purtroppo è attualmente adottato in tutti i sistemi regionali di controllo dell’appropriatezza organizzativa, comporta effetti distorsivi che, invece, è necessario evitare. A questo proposito, la prima e più rilevante criticità è costituita dalla stessa classificazione della casistica ospedaliera adottata nel nostro Paese: come è ben noto la classificazione DRG non è in grado di rappresentare con specificità e completezza la casistica pediatrica. Ad ulteriore sottolineatura di questa ben conosciuta verità, si riporta la traduzione di una ben chiara affermazione contenuta nella Gazzetta Ufficiale (Federal Register) americana: “come abbiamo frequentemente dichiarato, il nostro obiettivo primario nell’aggiornamento dei DRG è finalizzato alla popolazione assistita da Medicare. Non disponiamo dei dati, né dell’esperienza per aggiornare i DRG in aree cliniche che non sono significative nella popolazione Medicare6. Continuiamo ad incoraggiare gli utilizzatori dei DRG ad apportare rilevanti modifiche nell’eventuale utilizzo per popolazioni diverse da quelle assistite da Medicare. Non disponiamo dell’esperienza, né dei dati per aggiornare i DRG relativamente ai neonati, ai pazienti pediatrici e all’area materna”7. professionista, ad un modello di comunicazione sistematica e bidirezionale. Per porre il bambino al centro dell’offerta sanitaria è necessario realizzare l’integrazione fra ospedale e pediatri di famiglia attraverso la definizione di percorsi assistenziali che vedano coinvolte le diverse figure professionali e che tengano conto dei bisogni della comunità. Gli strumenti operativi a questo fine individuati sono i protocolli di comunicazione telefonica ed elettronica, le riunioni periodiche, l’accesso diretto per i pediatri di famiglia alla diagnostica di urgenza5. b. L’individuazione condivisa e la formalizzazione dei percorsi per la deospedalizzazione specifici per patologie, che in particolare esplicitano i criteri che rendono appropriato in quanto necessario il ricovero ospedaliero, nonché il percorso del ricovero e i criteri per la dimissione appropriata in quanto Quindi, i gestori della classificazione DRG sconsigliano di tempestiva. utilizzare questa classificazione per i pazienti pediatrici e neonatali se non si apportano “rilevanti modifiche”: purtroppo, è questa attualmente la situazione italiana. Come è Il coinvolgimento degli operatori sanitari ha consentito il miglioramento nei livelli di appropriatezza organizzativa ovvio, la gran parte degli indicatori utilizzati dalle regioni per il dell’AOU Meyer: nella foto un breafing a Oncoematologia. controllo dell’appropriatezza organizzativa è fondata sulla classificazione DRG. Il loro utilizzo nell’ambito pediatrico, per le ragioni su esposte, deve essere valutato con attenzione, cautela e consapevolezza. Nella tabella II sono riportate, a mero titolo esemplificativo e senza alcuna pretesa di esaustività, alcune criticità correlate all’utilizzo in ambito pediatrico dei controlli di appropriatezza organizzativa attualmente adottati dalla Regione Toscana. Peraltro, perché i controlli di appropriatezza adottati dalle diverse regioni fanno in gran parte riferimento alla lista dei Tabella II. Attività pediatrica e controlli di appropriatezza: alcune criticità. Tabella III. Azienda Ospedaliera Universitaria Meyer: indicatori di performance 2010-2012. Anno 2010 Anno 2012 Δ% Ricoveri ordinari 9060 9036 -0,3 Peso medio* 1,42 1,44 1,3 5,7 5,6 -0,4 Attrazione extraregionale (r.o.) 22,2 23,9 7,5 Casi chirurgici totali (ord. e diurni) 5775 6255 8,3 Casi day surgery 1760 2284 -29,8 Casi day hospital 18.678 20.386 9,2 26,6 38,5 44,6 1. Assenza di differenziazione per i livelli di severità (es: DRG 163; 184; 252; 282; 327; 333) 2. Procedure che richiedono sedazione in età pediatrica (es: DRG 184) 3. Mancata esclusione dei casi urgenti (es: DRG 295; 396) 4. Appropriatezza del ricovero ordinario per tonsillectomia 5. Presunta inappropriatezza del ricovero per chemioterapia in tumori solidi (es: DRG 410) Degenza media Dh terapeutici/totale dh medici * pesi relativi Regione Toscana DRG ad elevato rischio di inappropriatezza definita in sede interregionale, le criticità riportate in tabella II sono in gran parte comuni ai diversi sistemi regionali di controllo. Basti ricordare che i DRG pediatrici, ovvero quelli identificati dal limite di età inferiore ai 18 anni, a differenza dei DRG che classificano i casi adulti, non sono differenziati in funzione delle eventuali complicanze o comorbilità e quindi, nello stesso DRG pediatrico, sono classificati sia i casi di maggiore gravità (con complicanze o comorbilità), sia i casi di minore gravità: è evidente l’effetto distorsivo che questa situazione classificatoria comporta nel valutare l’appropriatezza organizzativa. organizzative i livelli di appropriatezza organizzativa e clinica delle cure: come ho già affermato, la centralità di questa sfida emerge dalla duplice consapevolezza che l’appropriatezza è una dimensione non marginale della qualità delle cure ed è anche una condizione essenziale di sostenibilità economica dei sistemi sanitari. Un’iniziativa congiunta delle Società scientifiche pediatriche ispirata al modello “choosing wisely” e, quindi, finalizzata ad identificare le prestazioni più frequentemente inutili nell’ambito pediatrico avrebbe un elevato valore educativo e consentirebbe l’attivazione di iniziative di responsabilizzazione dei prescrittori e di valutazione dei miglioramenti conseguiti. Ad esempio, un paziente adulto ricoverato per enterocolite infettiva, in presenza di segni di disidratazione è assegnato al più complesso DRG 182, in assenza di tali segni è assegnato al DRG 183. Se un bambino è ricoverato per enterocolite infettiva, siano o meno presenti i segni di disidratazione, è comunque assegnato al DRG 184. Il DRG 184 è classificato fra quelli ad elevato rischio di inappropriatezza: esso, tuttavia, classifica alcune procedure endoscopiche che, in età pediatrica, richiedono il ricorso alla sedazione e, quindi, non sono facilmente trasferibili in ricovero diurno. Per i ricoveri di tonsillectomia si è determinata una situazione quasi paradossale: il DRG 60 è ricompreso nell’elenco dei DRG ad elevato rischio di inappropriatezza, mentre le linee guida relative agli interventi di tonsillectomia a cura del “Programma nazionale linee guida” non raccomandano il ricovero diurno. In merito all’appropriatezza organizzativa, è necessario predisporre una proposta organica che identifichi gli ambiti di possibile miglioramento (standardizzazione dei criteri di triage; criteri per il trasferimento sicuro in ambulatorio e day-service; revisione critica del PRUO pediatrico; ecc.) e, al contempo, riaffermi in concreto la specificità delle cure pediatriche anche nella valutazione e nel controllo dell’appropriatezza, onde evitare le criticità riassunte nella tabella II. Riconsiderare alla luce della specificità pediatrica i criteri e gli strumenti per il monitoraggio dell’appropriatezza organizzativa definiti nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni potrebbe essere un utile avvio del percorso. L’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (AOPI) per la sua missione e per le competenze di cui dispone potrebbe rendersi protagonista attivo. • Sono convinto che in questi anni il sistema italiano delle cure pediatriche ha conseguito dei concreti miglioramenti nei livelli di appropriatezza organizzativa. Ad esempio, nella tabella III è riportato il trend migliorativo realizzato nell’ultimo triennio dall’AOU Meyer per un insieme di indicatori di performance che sono tutti direttamente o indirettamente correlati all’appropriatezza organizzativa. Sono altrettanto convinto che il mondo pediatrico italiano debba assumere come prioritario e centrale l’obiettivo di migliorare sistematicamente ed in tutte le sue articolazioni 1. http://archinte.jamanetwork.com/colletion. Aspx? category id=6017] 21.4.13 2. www.abimfoundation.org/Initiatives/Choosing Wisely.aspx 3. www.bmj.com/too-much-medicine 4. Moynihan R, Glasziou P, Woloshin S, et al. Winding back the harms of too much medicine. BMJ 2013; 346: f1271. doi: 10.1136/bmj.f1271. 5. Delibera della Giunta Regionale Toscana 1227 – 28.12.2012. 6. Medicare è il programma federale che assiste la popolazione anziana. 7. Federal Register, 2007, April 13. BIBLIOGRAFIA E NOTE moltoMEYER | PRIMAVERA 2013 15