Censimento degli archivi dei Comuni della Provincia di Lodi, degli ex E.C.A. e dei complessi archivistici aggregati Rilevazione dei dati Il presente censimento degli archivi dei Comuni della Provincia di Lodi, dei cessati Enti comunali di assistenza della Provincia di Lodi e dei fondi aggregati, rappresenta il proseguimento di analoghe attività promosse nel 1989 dal Consorzio lodigiano e nel 1999 dalla Provincia di Lodi, e sostenute grazie al finanziamento della Regione Lombardia. I due precedenti censimenti costituiscono infatti il punto di partenza per la nuova rilevazione, finalizza all’aggiornamento dei dati necessari per una nuova complessiva analisi dello stato di ordinamento, inventariazione e conservazione degli archivi comunali del territorio lodigiano. Il lavoro si è svolto in più anni, dai sopralluoghi effettuati tra l’autunno 2009 e la primavera del 2010, all’allineamento e revisione dei dati compiuta nel corso del 2012, grazie all’apporto di informazioni aggiornate da parte delle Amministrazioni comunali, all’attuale pubblicazione. L’attività ha riguardato dapprima la rilevazione dei fondi documentari conservati presso i Comuni e la contemporanea verifica dei dati e delle informazioni relative agli archivi conservate presso la Soprintendenza archivistica per la Lombardia competente per territorio: inventari o altri strumenti di corredo, notizie di scarto. Successivamente si è provveduto alla redazione delle schede di censimento, compilate in due formati differenti ma allineati, uno completo di tutti i dati censiti e finalizzato alla pubblicazione sul sito web della Provincia di Lodi, ed uno più sintetico e di agevole lettura per la presente pubblicazione a stampa. Le stesse schede di censimento sono state inoltre predisposte perché possano confluire nella banca dati del Ministero per i beni e le attività culturali attraverso il portale SIUSA (Sistema Informativo Unificato per le Soprintendenze Archivistiche). Il sopralluogo agli archivi conservati presso le Amministrazioni comunali è stato preceduto da una comunicazione ufficiale della Provincia di Lodi, indicante le finalità del progetto e le modalità di rilevazione dei dati, ed ha riguardato anche la ricognizione dei depositi di conservazione per l’acquisizione delle informazioni di carattere logistico, rilevate ma non pubblicate. In soli due casi il sopralluogo non è stato effettuato, perché i depositi sono risultati del tutto inaccessibili; più consistenti invece i casi in cui il fondo documentario è stato censito solo parzialmente, a causa di diversi fattori più avanti illustrati nell’analisi dei dati. In entrambe le condizioni gli archivi sono stati comunque censiti, se possibile, indirettamente, grazie all’apporto dei dati presenti negli strumenti di corredo all’archivio e alle informazioni contenute nel precedente censimento del 19991. Oggetto del censimento sono stati tutti i fondi archivistici conservati dalle 61 Amministrazioni comunali del territorio provinciale, sia quelli prodotti dalle stesse amministrazioni conservatrici che quelli ad esse pervenuti, a qualsiasi titolo, dalla loro costituzione fino ad oggi; pertanto sono stati considerate – come archivi aggregati – anche le carte degli enti le cui competenze sono passate nel tempo ai Comuni: opere pie, congregazioni di carità, enti comunali di assistenza, opera nazionale maternità e infanzia, patronati scolastici, comuni soppressi, società di mutuo soccorso, uffici di conciliazione, tutti archivi depositati presso i Comuni di riferimento2. Per quanto concerne l’ambito cronologico, la rilevazione ha riguardato la documentazione conservata nei depositi d’archivio dalle origini al 2009-2010, oltre alle serie particolari (pratiche edilizie, registri delle deliberazioni, ecc.) anche se conservate negli Uffici e nei depositi di settore; non sono state censite invece le pratiche, correnti o meno, conservate negli Uffici e non ancora versate in archivio, come indicato nelle schede. La decisione di spingere la rilevazione dei fondi archivistici fino alle annate correnti è stata influenzata dalla necessità di evidenziare, come dato importante, la cesura prodotta dall’abbandono in molti Comuni, progressivamente a partire dall’anno 2004, del Titolario Astengo3, in uso dal 1898, a favore dell’adozione del Titolario cosiddetto ministeriale4, più adeguato alla classificazione dei documenti prodotti dalle moderne Amministrazioni comunali. Criteri di redazione delle schede Nelle schede relative a ciascun Comune sono riportate le informazioni di seguito specificate, in forma sintetica per la pubblicazione a stampa, più completa per la pubblicazione sul sito web della Provincia di Lodi. 1 Censimento dei comuni e degli ex ECA della Provincia di Lodi, a cura di Daniela Fusari, 1999, volume realizzato dalla Provincia di Lodi e dalla Regione Lombardia. 2 Per quanto riguarda il Comune di Lodi, si rimanda alla guida I fondi speciali delle biblioteche lombarde, volume secondo, Bibliografica, 1998, per la descrizione analitica e completa degli archivi aggregati conservati presso la sezione separata d’archivio di via Fissiraga. 3 La circolare del Ministero dell’Interno 1.3.1897, n. 17100-2, cosiddetta “circolare Astengo”, ha disciplinato la classificazione organica degli atti dei Comuni a partire dal 1898; identificava 15 categorie suddivise in classi e fascicoli sulla base delle quali i Comuni italiani hanno continuato a classificare, nonostante i grandi cambiamenti di ordine costituzionale e istituzionale intervenuti dal momento della sua emanazione. 4 Si tratta del Piano di classificazione proposto dal Gruppo di lavoro per la formulazione di proposte e modelli per la riorganizzazione dell’archivio dei Comuni, promosso dalla Direzione generale per gli archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, anno 2005. Informazioni relative al Soggetto conservatore I comuni sono i soggetti conservatori del proprio archivio e di eventuali archivi aggregati. Sono state raccolte tutte le informazioni riguardanti l’identificazione univoca dell’ente, l’ubicazione, i fondi detenuti e relativa collocazione. Inoltre sono forniti tutti i riferimenti e le indicazioni utili per contattare il conservatore: indirizzo, numero di telefono e fax, sito internet e casella di posta elettronica. Nella scheda a stampa di seguito consultabile: - denominazione del Comune conservatore - indirizzo del comune e contatti Dati complessivi e note circa la rilevazione - data di sopralluogo ed eventuale successivo aggiornamento dati - numero di abitanti residenti nel comune Informazioni relative al Soggetto produttore I soggetti produttori 5 degli archivi conservati presso i comuni sono stati identificati. Nelle schede di censimento consultabili on line, è incluso un ampio e dettagliato profilo storico biografico dei comuni, tratto dal portale Lombardia beni culturali, sezione Istituzioni storiche (http://www.lombardiabeniculturali.it/istituzioni/). Sono indicati inoltre gli estremi cronologici e la consistenza complessiva della documentazione censita. Descrizione dei complessi archivistici I dati relativi ai fondi documentali sono forniti distinguendo in modo netto la documentazione riordinata e inventariata (o semplicemente ordinata e numerata, ovvero con una struttura archivistica), dalla documentazione non riordinata e non inventariata, ossia priva di quegli strumenti di corredo e di accesso alla consultazione che consentono la ricerca e l’individuazione degli atti. Gli atti ordinati e inventariati sono descritti per sezioni, secondo l’organizzazione delle carte stesse, in base alla struttura e alla classificazione attribuite alla documentazione (ad esempio: per titoli e classi aperte, per serie annuali, secondo il titolario Astengo o il titolario ministeriale, …). Sono fornite informazioni analitiche e dettagliate circa numerazioni, consistenze, estremi cronologici e partizioni. 5 Col termine soggetto produttore si intende qualunque soggetto, pubblico o privato, che produca o acquisisca documenti nello svolgimento delle sue funzioni. Gli atti non riordinati e non inventariati sono descritti in modo più sommario e sintetico, poiché si tratta di documentazione non ordinata, mai selezionata per lo scarto, costituita a volte anche da carte sciolte, spesso in disordine, non definibile e quantificabile in modo puntuale. Le serie particolari, costituite da documenti aggregati per tipologia e cronologicamente, sono descritte separatamente, anch’esse divise a seconda della presenza di un ordinamento e di strumenti di corredo, e costituiscono delle sottoripartizioni degli Atti. Si precisa che le serie particolari non sono le medesime in tutti i comuni censiti: alcune sono presenti e rilevabili presso ogni ente (ad esempio registri di protocollo, deliberazioni di Giunta e Consiglio, conti consunti, pratiche edilizie), altre sono il risultato della sedimentazione di atti che altrove possono trovarsi ordinati per titoli, categorie e classe di pertinenza, ma che per praticità d’uso e per consuetudine sono conservate separatamente. I registri dello stato civile (atti prodotti dagli Uffici comunali per delega di una funzione dello Stato) e gli archivi aggregati sono descritti separatamente, rispetto al fondo archivistico comunale. Sinteticamente, si riportano i descrittori dei complessi archivistici: - denominazione del fondo, relativi estremi cronologici e consistenza complessiva della documentazione in metri lineari - eventuali indicazioni circa lo stato di conservazione e luogo di deposito diverso dal comune, o altre indicazioni di utilità (sono segnalati ad esempio gli archivi, interamente o in parte, depositati temporaneamente presso soggetti terzi, in outsourcing) - descrizione analitica degli atti riordinati e inventariati, articolata nelle varie sezioni, numerate progressivamente da 1 - descrizione sintetica degli atti non inventariati. Inventari Si riporta l’elenco degli strumenti di corredo esistenti, con indicazione di autore e anno di redazione, quando è stato possibile individuarli. Sintetica descrizione del fondo Si tratta di una breve e sommaria descrizione dell’archivio: luogo di conservazione, stato di ordinamento e inventariazione, presenza o meno di strumenti di corredo alla consultazione. Elenco delle abbreviazioni utilizzate: E.C.A. – Ente comunale di assistenza C. d. C. – Congregazione di carità LL.PP. – Luoghi pii OO.PP. – Opere pie reg./regg. – registro/registri s.d. – senza data b./bb. – busta/buste (utilizzato come sinonimo di faldone o cartella) vol./voll., volume/volumi Prima analisi dei dati Si fornisce solo una prima sommaria analisi dei dati più rilevanti, nella certezza che il censimento possa rappresentare un valido punto di partenza per ben più analitiche e produttive valutazioni sulle condizioni e sulle necessità degli archivi comunali da parte delle Amministrazioni territoriali della Provincia di Lodi. Rispetto al censimento del 1999, è stato riscontrato in molti Comuni, in misura del 30% circa, un deterioramento dei depositi di conservazione e, di conseguenza, anche dello stesso stato di conservazione degli archivi. Una delle ragioni è da identificarsi nella ristrutturazione di molte sedi comunali, avvenuta nel corso degli ultimi 10 anni, che non ha previsto il rifacimento o costituzione ex novo di depositi per la conservazione degli archivi. A causa di questa situazione ben 10 Comuni hanno deciso di affidare la proprio archivio a soggetti terzi per il deposito temporaneo in outsourcing. In merito al peggioramento dello stato di conservazione delle carte, deve essere anche rilevato che negli ultimi 20 anni la consistenza della documentazione prodotta dalle Amministrazioni comunali è aumentata in misura consistente, senza che intervenissero, nella maggior parte dei casi, attività di selezione e scarto volte alla riqualificazione dell’archivio, né progetti organici di riordino ed inventariazione. Tale situazione ha prodotto un versamento non ordinato delle carte nell’archivio di deposito, a svantaggio della documentazione già ordinata. Questi dati risultano ben evidenti dalla lettura delle schede di censimento, laddove la documentazione è definita “non quantificabile”. Si riportano infine alcuni numeri interessanti: - documentazione presso terzi, 10 Comuni - documentazione conservata in locali non accessibili e/o inscatolata, 11 Comuni - rilevazione indiretta dei dati (documentazione in outsourcing, inscatolata, in disordine, in locali non accessibili), 21 Comuni - condizioni di non adeguatezza dei locali impiegati come deposito d’archivio, 20 Comuni - inventari non riscontrati presso le Amministrazioni comunali, 26 Comuni - Inventari di archivi storici redatti secondo criteri moderni, informatizzati e approvati dalla Soprintendenza archivistica di recente (ultimi 10/15 anni), 15 Comuni - Interventi di trasloco, riordino, inventariazione o scarto effettuati nel corso del 2009-2012, 11 Comuni. Si ringraziano gli Amministratori comunali, i Segretari, gli impiegati incontrati durante i sopralluoghi agli archivi, che hanno dimostrato interesse per l’iniziativa della Provincia di Lodi e grande disponibilità verso i rilevatori. Lodi, settembre 2012 Per la Mémosis Società Cooperativa Mariasilvia Cortelazzi e Chiara Grapelli