RELAZIONE DEL VISITATORE E DEL CONSIGLIO AL 3° CAPITOLO DELLA PROVINCIA ITALIA Carissimi Fratelli, rileggere quattro anni di attività nello spazio di una relazione che deve essere sintetica non è facile. Il Consiglio deve rispondere alla Provincia su quanto ha saputo operare per l’unità e l’unione dei Fratelli alla luce di quel voto di Associazione che Il nostro Fondatore fece a suo tempo con i primi Fratelli e sulle scelte concrete fatte per attuare le decisioni del 2° Capitolo di Provincia in accordo con le indicazioni dell’Istituto. Il dialogo che seguirà a questa Relazione permetterà di approfondire meglio gli aspetti che l’Assemblea Capitolare riterrà di evidenziare. La presente Relazione riassume le riflessioni dei Consiglieri seguendo l’ordine dei temi affrontati dal 2° Capitolo di Provincia come scritto nel volumetto “Fratelli e Laici insieme, il cammino continua…” che raccoglie le decisioni di detto Capitolo di Provincia. Abbiamo suddiviso ogni tema in due parti: nella prima parte il racconto di quanto fatto con i risultati e le criticità incontrati, nella seconda parte le nostre riflessioni per migliorare l’operatività del Governo della Provincia negli anni futuri. 1. IL GOVERNO Il governo della Provincia è composto dal Visitatore titolare, dal Visitatore ausiliare e dal Consiglio di Provincia formato da nove Fratelli: 6 eletti e 3 nominati: Agostini Stefano, Cacciotti Alessandro, Contri Carlo, Di Giovanni Gabriele, Lorenzini Bernardino, Muller Enrico, Parisi Bartolo, Santoro Salvatore, Zanoni Celestino. Nel quadriennio 2011-2015 il Consiglio si è riunito in media sette volte all’anno (29 volte nel corso dell’intero quadriennio) per esprimere pareri sull’ordine del giorno. I principali temi sono stati: 1. Attuazione delle delibere del Secondo Capitolo di Provincia. 2. Gestione del personale religioso (Fratelli), Direttori e Coordinatori laici. 3. Gestione amministrativa ed economica delle Opere della Provincia. 4. Sviluppo, mantenimento o riduzione di attività educative nelle Opere della Provincia. 5. Manutenzione degli immobili della Provincia. 6. Organizzazione degli eventi di rilevanza per la Provincia (Assemblee, Ritiri spirituali) 7. Programmazione e calendarizzazione dei lavori del Consiglio stesso. 8. Valutazione annuale del lavoro svolto dal Consiglio. Di ogni Consiglio è stato redatto il verbale dal quale sono stati tratti i ‘Resoconti’ inviati ai Fratelli. Dai verbali risultano le principali delibere assunte dal Consiglio con votazione: nel quadriennio ne sono state predisposte circa 60. La presenza assidua di tutti i Membri ai Consigli programmati a inizio d’anno e la documentazione preventivamente inviata ai Consiglieri, hanno consentito di analizzare e di decidere su tutte le più importanti problematiche che si sono presentate, in particolare quelle inerenti alla gestione economica delle Istituzioni che hanno costituito il più severo banco di prova per il Consiglio nell’arco del proprio mandato. 1 Alla luce dell’esperienza di questi quattro anni, suggeriamo al Capitolo di rivedere la composizione del Consiglio di Provincia riducendo la sua composizione da nove a sei membri compreso il Visitatore ausiliare (quattro eletti dal Capitolo, il Visitatore ausiliare e uno nominato dal Visitatore titolare). Ritieniamo importante mantenere la figura del Fratello Visitatore ausiliare come primo collaboratore del Visitatore e con i compiti che egli riterrà utile affidargli, eventualmente scegliendolo con modalità analoghe a quelle adottate dal 45° Capitolo Generale per la scelta del Vicario Generale. 2. LA COMUNITÀ 2.a VITA RELIGIOSA IN PROVINCIA Oggi la provincia Italia è composta da 175 Fratelli con 26 Comunità Religiose. In ogni realtà Comunitaria vi sono tanti aspetti positivi che i Fratelli, in generale, cercano di curare e di sviluppare almeno sotto l’aspetto della ricerca di crescita comune: - La ricerca di Dio nella preghiera personale e Comunitaria. - Lo sforzo di intrecciare relazioni cordiali con i propri Confratelli e con i collaboratori Laici. - Il desiderio profondo di portare i giovani, che Dio ci affida , alla consapevolezza di una natura divina che in loro esiste e che spesso la società odierna ha atrofizzato con una mentalità individualista e priva di relazioni con il divino. - La necessità della vita Comunitaria come luogo di dialogo e di crescita personale. Sono numerosi gli aspetti positivi che in molti di noi albergano ma che non sempre riusciamo ad esternare anche a causa di una formazione iniziale basata su principi di riservatezza e di scarsa condivisione. Alcune comunità sono aperte al dialogo con i Laici collaborando e sentendosi con loro corresponsabili della missione. Non mancano però le criticità che, come tarli, rischiano di minare la crescita comunitaria e il suo rinnovamento alla luce delle numerose sollecitazioni che ci vengono anche dai Documenti dell’Istituto. Il primo aspetto critico è lo scarso senso di appartenenza alla Comunità, alla Provincia e all’Istituto che si manifesta in numerosi Fratelli. Troppo spesso non ci sentiamo Provincia. Alcuni Fratelli vedono solo ed esclusivamente la “loro” Istituzione che considerano alla stregua di una “proprietà privata”, dimenticando che vi operano a nome della Provincia che li ha inviati. E così il Visitatore e il Consiglio di Provincia assumono, ai loro occhi, un ruolo più ispettivo e di controllo che di unificazione sulle tematiche comuni a tutti. Un’altra criticità consiste nella ricerca del proprio io e nell’inamovibilità dall’Istituzione in cui si trovano da molto (troppo?) tempo. Troppi “io”, e raramente dei “noi”. E questo conduce spesso all’incapacità di smuovere se stessi e la Comunità da uno stile di vita sclerotizzato. Nell’insieme vi è disponibilità a servire la Provincia, ma si tratta a volte di una disponibilità legata a schemi, intenti ed interessi che rischiano di essere troppo personali. Il mancato ricambio generazionale e il conseguente aumento dell’età media dei 2 Fratelli costituiscono certamente un ostacolo al rinnovamento, ma non possono essere invocati come alibi alla conservazione dello statu quo. Vorrei porre all’attenzione del Capitolo due aspetti della vita delle nostre Comunità che, se positivamente affrontati, potrebbero essere un aiuto a superare alcune “chiusure” delle stesse nei confronti delle realtà circostanti: 2.b Un ‘nuovo’ rapporto tra la Comunità religiosa e l’Istituzione. Nel passato la Comunità religiosa si identificava con l’Istituzione, oggi la presenza preponderante dei Collaboratori laici anche in ruoli direttivi rischia di porre la Comunità ai margini dell’Istituzione. Anche gli Associati e i Signum Fidei chiedono un rapporto sempre più stretto con la Comunità religiosa… Molte nostre comunità sono avulse dal territorio che le circonda. Ciò non aiuta né la visibilità della comunità né l'aspetto missionario della nostra vocazione. Se i fratelli, pur nel rispetto della loro età, si inserissero in contesti ecclesiali e sociali a servizio dei poveri e di persone anche loro coetanee, potrebbero vivere con maggiore pienezza la loro vocazione. PASTORALE Per quanto riguarda la Pastorale giovanile e vocazionale si è operato in modo positivo pur senza una Comunità di Pastorale canonicamente eretta, sostituita da un Servizio di Pastorale provinciale. In questi anni si è formato il gruppo di volontariato giovanile ELP (Équipe Lasalliana di Pastorale) con sede a Roma. Lo guida Fratel Gabriele Di Giovanni con la collaborazione di alcuni Fratelli e Laici lasalliani. Il gruppo è presente sia al nord che al sud ed ha compiti di sensibilizzazione e di coordinamento delle attività della Provincia. Opera anche con modalità multimediali (gestione del sito, collegamenti in streaming…). Ogni anno è stato organizzato: Il Convegno del Movimento Giovani Lasalliani (MGL), che ha avuto un buon successo di partecipazione e di gradimento. Nonostante la diminuzione numerica dei nostri liceali, è riuscito a contenere i costi. Il Tavolo Nazionale di Pastorale, luogo di confronto tra i Responsabili della Pastorale negli Istituti. Alcuni problemi attendono ancora un’adeguata soluzione: la figura dell’animatore di pastorale locale nelle sue funzioni, nel suo ruolo, nei costi…. Il Progetto Provinciale di pastorale. Ogni anno è stato stampato e proposto alla Provincia indicando un tema preciso: Condividi il cammino; Credimi; Servi; Costruire sulla roccia. Quest’anno, con la proposta di ripartire dalla roccia che è Cristo si è cercato di approfondire la proposta. Su questa linea recentemente si è avviato il percorso di accompagnamento per giovani universitari (MGXL) con finalità vocazionali in senso ampio. Vi sono coinvolti una quindicina di giovani e vari accompagnatori, Fratelli e Laici lasalliani. Ultimamente si è avvicinato un giovane che sembra ben intenzionato. Riteniamo comunque che la pastorale vocazionale in senso stretto dovrà essere ripensata in profondità. I progetti di Pastorale realizzati e proposti dal Centro di Coordinamento, hanno avuto attuazione nelle singole realtà con modifiche o adattamenti ai rispettivi progetti locali. Nonostante le difficoltà si è seminato. I frutti sono difficilmente quantificabili, legati 3 come sono all’Intervento Divino su ogni essere umano. 3. FRATELLI E LAICI 3.a LA FORMAZIONE professionale/educativa La Provincia ha promosso a tutti i livelli la Missione Educativa. Ha potenziato la crescita professionale e la dimensione Lasalliana degli educatori (Fratelli e Laici) per costruire una comunità educante di sicuro riferimento in grado di rispondere “insieme e per associazione” alle necessità educative del contesto italiano. Per conseguire questo obiettivo ha organizzato percorsi formativi nel rispetto delle diversificate esigenze. Il Centro Lasalliano di Formazione (C.L.F.), al termine di ogni anno scolastico, ha contattato tutti i componenti delle varie istituzioni con un questionario per comprendere quali fossero i mezzi necessari per aggiornare le competenze pedagogiche e didattiche, rafforzare la professionalità e sviluppare il senso di appartenenza. Con il mese di settembre, dopo l’incontro programmatico dell’Ufficio Scuola, il CLF ha progettato, in accordo con i coordinatori locali e con i docenti, corsi di aggiornamento sulle tematiche indicate nei questionari. I corsi di aggiornamento sono stati realizzati presso tutte le Istituzioni. Nei quattro anni sono stati organizzati circa 45 corsi di formazione, che hanno avuto una diversa durata: da un massimo di 50 ore (programma previsto del Master) a un minimo di 30-40 ore. Hanno partecipato ai corsi oltre 500 docenti delle scuole Lasalliane Italiane. Vari gli argomenti trattati. Alcuni corsi meritano una riflessione particolare: - Corsi di assessment. Hanno coinvolto 45 persone per una selezione esterna e interna del personale e la valutazione del potenziale: disegno di piani di crescita; definizione delle necessità formative; development center; progetto piani di sviluppo; rilevamento delle competenze generiche per conoscere chi ha le qualità adatte per condurre un gruppo di qualità. - Master. Negli anni 2010 e 2011 sono stati portati a termine, con fatica, gli ultimi anni del Master programmati presso le seguenti istituzioni: Colle La Salle, Villa Flaminia, Catania, Biella, Torino Collegio San Giuseppe e Paderno del Grappa per un totale di 80 partecipanti. Nel settembre 2011 fratel Donato Petti ha preso la direzione del Master. Le iscrizioni e la frequenza degli insegnanti è stata sempre più rara. Questo nonostante gli inviti e le raccomandazioni che i responsabili rivolgevano ai dirigenti e ai singoli docenti. Fratel Donato ha provato a insistere con maggior forza chiedendo l’obbligatorietà della partecipazione, ma su questa richiesta si è trovato in contrasto con il Centro Lasalliano di Formazione. Nel 2012 è scaduta la convenzione che la Provincia Italia aveva stipulato con la Pontificia Università Lateranense. Già negli anni precedenti, i dirigenti dell’università (il rettore Viganò) avevano fatto qualche difficoltà ad accettare e quindi a rinnovare la Convenzione. Nel frattempo, nella revisione organizzativa dell’Università, veniva abolito il corso del Centro Interdisciplinare Lateranense nel quale era inserito il nostro Master. L’Università Lateranense aveva, da parte sua, organizzato dei master (dalla durata 4 di 1500 ore) e invitava i nostri docenti a parteciparvi e a versare 2.000€uro per la frequenza. Nell’ultimo anno 2014 vi è stata una forte flessione degli iscritti, tanto che non sono stati organizzati corsi di Master. Le difficoltà evidenziate dai docenti per frequentare i corsi di Master sono state: la fatica nel seguire le lezioni di pomeriggio, dopo aver fatto scuola e doposcuola; l’imposizione, da parte di fratel Donato, di sostenere l’esame di ogni singola disciplina, per dare un valore e una valutazione al corso. - Sicurezza. Nel corso dell’estate 2014, in collaborazione con l’ufficio sicurezza, sono stati organizzati 16 corsi, di 12 ore ciascuno, di formazione, che hanno coinvolto un totale di circa 600 persone. L’Ufficio Progetti è riuscito a finanziare tutti i corsi di formazione sopraindicati. Presso quasi tutte le istituzioni sono state organizzate, nei momenti forti dell’anno, giornate di ritiro con tematiche lasalliane, che hanno coinvolto tutto il corpo docente. Gli insegnanti di prima nomina sono stati accompagnati da un tutor e hanno partecipato, presso alcune istituzioni, a stage di formazione specifica. I Direttori e i Coordinatori hanno partecipato, due volte l’anno, a due giornate di aggiornamento e condivisione. I Direttori laici hanno avuto incontri più frequenti con l’équipe provinciale. L’Ufficio Scuola ha informato e aggiornato i Direttori e i Coordinatori sulle novità legislative e sulla soluzione di problematiche legate alla vita scolastica. Il Consiglio della MEL, nel primo quadriennio di esistenza, non avendo ben chiari i suoi compiti, non ha avuto un ruolo propositivo nella conduzione della missione educativa della Provincia 3.b LA MISSIONE EDUCATIVA LASALLIANA Associati Sotto l’aspetto vocazionale non possiamo dimenticare gli Associati ed i Signum Fidei. Sotto certi aspetti vi è stata una crescita, non tanto numerica quanto di consapevolezza dell’impegno, di chiamata di Dio e quindi di vocazione vera e propria. Per gli Associati è nato un gruppo di coordinamento che ha gestito i momenti di formazione a livello nazionale. Si sono tenute regolarmente le assemblee nazionali e le formazioni locali, condivise anche in videoconferenza. C’è da considerare però che alcune comunità locali di associati vivono una certa crisi sia organizzativa che di identità e non sempre gli impegni pubblici sono stati rinnovati. Signum Fidei Per i Signum Fidei il cammino è risultato più impegnato attraverso momenti di formazione e ritiri comuni. L’aspetto più problematico risulta la difficoltà di dialogo tra le Comunità degli Associati e le Comunità dei Fratelli. Non in tutte le realtà lasalliane il dialogo è limpido e di condivisione e questo aspetto deve essere visto e studiato per un futuro di maggiore collaborazione per il progetto educativo comune. Famiglia Lasalliana È stata rivista la presenza e la struttura della Famiglia Lasalliana in Italia. In merito a questo si è tenuta un’Assemblea per lo scioglimento della ‘vecchia’ Famiglia Lasalliana nella forma statutaria e di conseguenza è nata una ‘nuova’ Famiglia Lasalliana 5 con una diversa forma attuativa meno vincolante che però è ancora in fase di realizzazione e di crescita in parecchie realtà locali. Richiamiamo l’attenzione del Capitolo su alcuni problemi che attendono una pronta risposta: 1) Rivedere la presenza dei Fratelli nelle Istituzioni della Provincia. 2) Rivedere il Progetto Comunitario con occhi nuovi, facendone uno strumento di progettazione e di verifica del nostro vivere in comunità superando la mentalità individualistica. 3) Decidere con chiarezza e fermezza cosa intendiamo fare per le realtà rivolte ai più poveri: Regalbuto, Scampia, Monserrato, Bartolo Longo, ecc. Alcuni (molti?) Fratelli considerano una punizione l’essere inviati in queste realtà lasciando i grandi centri di Roma, Torino o Milano. 4) Ripensare i momenti di formazione umana, spirituale e psicologica dei Fratelli e l’impostazione dei ritiri spirituali. 5) Studiare forme di accompagnamento alla terza età. 4. GESTIONE 4.a GESTIONE DELLE ISTITUZIONI Consiglio di Direzione In alcune realtà il Consiglio di Direzione non è stato istituito o ha avuto poca incidenza nella gestione delle Istituzioni. Alcune realtà adducono la scusa che vi sono già altri organismi, quali il Consiglio di Istituto o i vari Collegi docenti che operano per la gestione dell’Isti-tuzione. Università Lasalliana L’attuale situazione economica e il costo ingente di un’eventuale realizzazione ne hanno fermato lo studio attuativo. Commissione di verifica. Non è stata istituita la Commissione di verifica suggerita dal 2° Capitolo (pag.22 comma d) a causa della difficoltà di reperire persone esperte che potessero farne parte. Le Istituzioni scolastiche hanno vissuto situazioni non facili sia sotto l’aspetto gestionale che economico. Ad oggi sono poche le scuole che possono dire di chiudere i bilanci in pareggio, ma la crisi maggiore si è notata sotto l’aspetto dell’unità all’interno del corpo docenti. Troppe conflittualità e disunione e non sempre i Coordinatori scolastici e i Direttori hanno saputo far fronte a queste situazioni. Si è dovuti intervenire anche togliendo l’incarico di coordinamento a dei laici, ma non risolvendo definitivamente le situazioni a causa di una carenza di personale preparto a livello gestionale, non tanto sotto l’aspetto spirituale o teologico, quanto sotto l’aspetto di capacità relazionali che conducano ad un cammino e ad un’intesa comune. Vi è stato anche un calo notevole del numero di alunni mettendo in ginocchio parecchie Istituzioni e costringendo la Provincia all’attuazione di Contratti di Solidarietà nella speranza di una ripresa futura. Credo che ormai tutti, Fratelli e Laici, siano giunti alla consapevolezza che la Provincia non può più sostenere in eterno situazioni con crisi economica. 6 Alla luce di quanto detto penso che il Capitolo debba porsi delle serie domande guardando anche al futuro. Alla luce dell’esperienza di questi anni, suggeriamo alcuni temi cui il Capitolo potrebbe porre mano: 1) Chiarire ruolo, competenze e possibilità di intervento nella gestione del Fratello e del collaboratore Laico direttore dell’Istituzione. 2) Capacità di discernimento nelle scelte future nell’ambito Direzionale. 3) Trasformazione e/o chiusura delle Istituzioni in crisi da tempo e con nessuna prospettiva futura. 4) Revisione dell’offerta educativa a livello di scuola secondaria di secondo grado. 4.b GESTIONE ECONOMICA Il 2° Capitolo di Provincia [art. 3.1] ha deliberato quanto segue: «Migliorare la qualità della gestione da parte della Provincia. Nei prossimi quattro anni l’Ente Gestore è impegnato a riqualificare la funzione gestionale con opportuni stage di studio (almeno 3) condotti da esperti del settore, rivolti a tutti i Fratelli e ai Collaboratori Laici che hanno responsabilità gestionali. I membri del Consiglio di Provincia sono obbligati a parteciparvi». Molto è stato fatto in questo campo ma resta ancora tanto lavoro da svolgere. In applicazione alle norme del D.Lgs. 231 del 2001 sulla responsabilità oggettiva degli Enti che disciplina la “responsabilità degli enti per gli illeciti amministrativi dipendenti da reato” compiuti dai propri dipendenti è stato adottato dal 2° Capitolo di Provincia il “Codice di Comportamento” da applicare in tutti gli Istituti; il documento è stato portato a conoscenza di tutti i dipendenti tramite l’intervento del Dott. Pinna e dell’Economo Provinciale. Oltre al codice di comportamento sono stati emanati due documenti, adottati dal 2° Capitolo di Provincia, che contengono norme amministrative: “Amministrazione dei beni” e il “Regolamento per la gestione delle opere scolastiche”. Detti documenti sono stati illustrati in appositi incontri e consegnati ai Direttori e ai Coordinatori scolastici. Si sono organizzati inoltre specifici incontri di formazione e scambio di esperienze tra i direttori laici sulla didattica lasalliana, rapporti di lavoro e gestione economica. Struttura organizzativa e amministrativa della Provincia. La struttura organizzativa/amministrativa della Provincia, seppur mantenendo lo spirito proprio dell’Ente, sta operando con criteri di gestione aziendali molto strutturati. L’inserimento a tempo pieno del Dott. Pinna quale consulente nell’Economato Provinciale, ha arricchito il settore di professionalità e competenze soprattutto in materia fiscale. a. Centralizzazione amministrativa. Numerosi gli interventi in questo campo. (faccio solo un breve cenno lasciando gli approfondimenti alla relazione dell’economo Provinciale). I principali interventi effettuati dall’economato provinciale sono stati: La centralizzazione dei conti correnti bancari presso “Banca Prossima” anche per la Provincia di Roma. L’affidamento a terzi della gestione buste paghe (nel 2013 Torino; nel 2014 Roma). La decisione è stata presa per non dipendere unicamente da due persone (una a Torino e una a Catania) per un lavoro così importante con il 7 rischio, a fronte di un impedimento fisico, di dover procedere con acconti e conguagli alla fine del mese per buste paghe non preparate. Il trasferimento della contabilità e della dichiarazione dei redditi da Catania a Roma per la Provincia di Roma. Il trasferimento della sede legale da Via San Sebastianello a Viale del Vignola. Per far fronte a questi nuovi impegni si è proceduto all’assunzione di un’impiegata amministrativa part time. L’organico dell’ufficio oggi è composto da due impiegati diplomati in ragioneria, che operano sotto le indicazione dell’Economo Provinciale e del Dott. Pinna. b. Formazione impiegati amministrativi. Numerosi gli incontri di formazione sull’utilizzo dei programmi gestionali per gli impiegati amministrativi (contabilità, contratto, assunzioni, libro presenze), e per la sicurezza (prove di evacuazione per tutti i collaboratori). I corsi sono stati tenuti da personale qualificato. c. Interventi straordinari. Parma La Salle: si è provveduto alla sopraelevazione di un piano per ricavare nuove aule visto l’aumento degli alunni; purtroppo il mutuo di 1.500.000 €uro non è stato sufficiente e la Provincia è dovuta intervenire con oltre 500.000 €uro non previsti nel bilancio provinciale. Istituto Gonzaga: il centro sportivo è stato inaugurato nel mese di novembre 2013. Le difficoltà finanziarie della Vitruvio, causate dalla sottrazione di fondi da parte della ditta Rosso e dalla difficoltà di vendere i box (circa 80 ancora invenduti), hanno creato parecchi disagi e danni alla Provincia e all’Istituto Gonzaga. Ci auguriamo che le cose si riescano a risolvere e che la Vitruvio possa onorare i debiti verso le ditte fornitrici in modo da avere i certificati per l’esecuzione delle opere, i collaudi e le autorizzazioni per svolgere le attività verso terzi nel centro sportivo. La sala teatro non è ancora approntata e non sono stati fatti gli atti per il piano a parcheggio e per i box. d. Difficoltà delle Istituzioni. Le difficoltà principali che si sono riscontrate in questi tre anni sono state: 1. Carenze del personale direttivo, sia dal punto di vista numerico che di qualità. La promozione a ruoli di responsabilità dei collaboratori Laici, in alcuni casi, non ha avuto riscontri positivi. Nonostante gli incontri di formazione effettuati c’è ancora molto lavoro da fare. Non si prepara in poco tempo personale direttivo capace di avere una visione dei problemi che spaziano dalle competenze didattiche, alle conoscenze legislative, amministrative e contrattuali. Nei corsi organizzati nei mesi di luglio, settembre e novembre con la società Psychome-trics con docenti dell’Università di Padova per misurare le capacità di leadership dei nostri collaboratori. Per questi corsi sono stati selezionati 45 Fratelli e Laici. Il corso di novembre a Roma è stato rinviato, causa nubifragio, a febbraio 2015. 2. Competenze: è scarsa la competenza gestionale. La centralizzazione dei servizi (che sarà portata avanti coinvolgendo tutti gli Istituti) è un percorso 8 obbligato per far fronte alle attuali carenze dei Direttori e dei Coordinatori in questo campo. 3. Innovazione: pochissime le nuove iniziative messe in atto. Oltre all’apertura del liceo per l’innovazione al Filippin e all’inserimento dell’insegnamento in lingua per alcune materie nel liceo classico dell’Istituto De Merode, nulla è stato promosso nel campo della scuola disattendendo la delibera 3.5 del 2° Capitolo di Provincia. 4. Crisi economica: in questi tre anni si è assistito ad un incrudimento della crisi economica che coinvolge in modo particolare l’Italia della quale tutti noi abbiamo almeno sentito parlare. Le conseguenze sono il cambio delle abitudini degli italiani e la preoccupazione per il futuro che fanno operare scelte tendenti più alla sopravvivenza che all’investimento sull’educazione dei figli. L’incapienza economica delle famiglie non favorisce certamente l’iscrizione presso le scuole paritarie che, come in parecchi nostri Istituti, sono in crisi di alunni. 5. Denatalità: un altro fenomeno che si è accentuato in questo ultimo periodo, dovuto sia alla crisi economica sia ad una tendenza che da diversi anni si è manifestata in Italia, è la denatalità. Il Capitolo dovrà tenere conto di questo fenomeno nella programmazione delle opere da conservare e di quelle da trasformare e/o chiudere. Il mantenimento delle opere non è un problema legato unicamente alla diminuzione dei Fratelli e al conseguente reperimento dei responsabili Laici per la gestione, ma è aggravato anche da questo fattore che sicuramente sarà di grande importanza nella programmazione. In questi ultimi tre anni le due Provincie hanno perso rispettivamente: la Provincia di Roma - 526 alunni (-187 scuola superiore e - 339 scuola dell’obbligo) e la Provincia di Torino -70 (-128 scuola superiore e + 58 scuola dell’obbligo) fenomeno che si è accentuato nell’ultimo anno con la perdita di 302 alunni per Roma e 56 per Torino. 6. Bilanci: la perdita di alunni ha ridotto notevolmente i ricavi da attività scolastiche senza ridurre proporzionalmente i costi per la gestione delle opere e pertanto alle perdite ‘storiche’ di alcuni Istituti si sono aggiunte quelle di corsi e Istituti in crisi di alunni. La situazione finanziaria è aggravata inoltre dalla mancanza dell’apporto economico dei pochi Istituti che fino ad oggi sono stati di sostegno per gli altri e dalle difficoltà per l’incasso delle rette e degli affitti attivi. La Provincia di Roma, nell’anno 2013, ha sostenuto gli Istituti con interventi pari a 2.077.000 €uro e quella di Torino per 2.308.000 €uro. Inoltre il costo per le case di riposo è pari a 540.000€uro per Roma e 1.032.000€uro per Torino. e. Carenze 1. Organo di vigilanza Il Codice di comportamento prevedeva la costituzione dell’organo di vigilanza che fino ad oggi non è ancora stato nominato rinunciando di fatto ad un apporto significativo sul controllo da parte di esperti esterni, dell’operato dei direttori e collaboratori verificando la qualità del servizio offerto alle famiglie, l’efficacia amministrativa, la buona gestione degli immobili, la regolare applicazioni delle norme contrattuali. 9 2. Costituzione del patrimonio stabile della Provincia. Il patrimonio stabile delle Province (Roma e Torino) è costituito essenzialmente dai fabbricati strumentali adibiti all’attività commerciale; la sua ‘stabilità’ è condizionata dal buon funzionamento dell’attività stessa. Le riserve finanziarie sono costituite del Fondo TFR. (Ulteriori informazioni nella relazione economica dell’Economo Provinciale allegato 2a). Un’ultima considerazione. L’attuale situazione economica italiana sta creando molte difficoltà sia per l’incasso delle rette e degli affitti sia per la contrazione delle iscrizioni. La necessità di ricorrere ai contratti di solidarietà è stato un modo per affrontare provvisoriamente, ma in modo precario, l’attuale realtà. Sarà quindi necessario prendere decisioni che comporteranno scelte dolorose ma inevitabili. La Provincia non ha più risorse per far fronte alle passività degli Istituti e ancor meno per realizzare quanto dettato dal 2° Capitolo di Provincia (art. 19.a) sulla costituzione del patrimonio stabile della stessa. CONCLUSIONE Abbiamo raccontato quanto abbiamo fatto e suggerito alcune possibili linee per il futuro della nostra Provincia. La rassegnazione di fronte ad un futuro che ci appare carico di problemi e privo di soluzioni non è da uomini di fede. La fede in Cristo ci impone la speranza e la certezza che quello che stiamo vivendo è opera di Dio e non solo nostra. Fratel Achille Buccella, Visitatore titolare Fratel Bernardino Lorenzini, Visitatore ausiliare Fratelli Consiglieri: Stefano Agostini, Alessandro Cacciotti, Carlo Contri, Gabriele Di Giovanni, Enrico Muller, Bartolo Parisi, Salvatore Santoro, Celestino Zanoni. Paderno del Grappa, 6 dicembre 2014 10 ALLEGATO 2a Carissimi Fratelli Capitolari, non nascondo che nel preparare questa relazione mi sono trovato in non poche difficoltà perché se ci si soffermava solamente sui numeri di questi 4 anni si rischiava una crisi depressiva in tutti noi. La relazione prende quindi spunto su quello che di positivo esiste dal punto di vista patrimoniale nelle sue varie forme accompagnati da alcune riflessione e ricadute che le stesse hanno sul conto economico. Il patrimonio della Provincia è costituito dagli immobili, dal portfolio titoli, dai depositi in c/c, dal portfolio clienti e dalle risorse umane (Fratelli e Laici) e dal brand lasalliano. PATRIMONIO IMMOBILIARE Il valore immobiliare assicurato per l’eventuale risarcimento danni e ricostruzione dei fabbricati ha una stima inferiore a quella del valore normale del mercato immobiliare. E’ un patrimonio che ha bisogno sempre più di attenzione ed investimenti sia per la vetustà degli stessi sia per l’adeguamento alle norme di sicurezza emanate dalla comunità europea e recepite dallo stato italiano. Criticità: • Come a tutti noto il mercato, in questi ultimi anni, ha subito un fortissimo calo nel valore degli immobili dovuto alla crisi economica, all’aumento delle imposte sugli stessi ed a una eccessiva offerta rispetto alla domanda. • Gli immobili di proprietà delle due provincie hanno inoltre uno scarso interesse sul mercato sia per le dimensioni, per la loro destinazione urbanistica e, a volte, per la loro collocazione . • Gli eventuali acquirenti, ben consci della situazione, offrono prezzi ben lontani dal valore reale. • I vincoli imposti dal Codice Urbani rallentano in modo esasperante le pratiche pregiudicando il buon esito delle trattative. A seguito delle considerazioni di cui sopra non possiamo certamente pensare di avere negli immobili, i valori e le garanzie (garanzia del mattone) che faceva degli immobili l’investimento più sicuro. La crisi del mercato immobiliare deve renderci consci che abbiamo si delle buone vetture ma che sono senza carburante e quindi inutilizzabili; l’eventuale vendita richiede tempi lunghi e scarsi profitti e pertanto non sono più una garanzia assoluta per essere trasformati in liquidità in momenti di crisi o di necessità e ripianare i debiti accumulati. COSTI PER MANUTENZIONI E IMPLEMENTAZIONI: Numerosi ed onerosi gli interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria hanno inciso sul bilancio delle Provincie. I costi della Provincia di Torino sono maggiori a causa degli interventi per il Centro Sportivo Gonzaga e per la sopraelevazione dell’Istituto La Salle di Parma. Lo sforzo compiuto in questi anni per la messa a norma degli edifici scolastici è stato di notevole importanza; purtroppo, a fronte di una mancata programmazione sulle opere da mantenere si è intervenuti su tutti con spese che avrebbero potuto essere evitate se si decideva di smettere l’attività ai primi segnali di crisi. IMMOBILI INUTILIZZATI Alcuni immobili devono essere monitorati con attenzione per definirne il mantenimento o l’alienazione: La Salle di Napoli, che da 5 anni è inutilizzato ed è gravato da un’opzione pesante in caso di vendita a favore del Comune stesso; Casa per ferie di Capocomino attualmente in stato precario; proprietà Villa S. Maria di Romano d’Ezzelino, soggetta ad un contratto di vendita ma ferma in attesa della firma della Convenzione da parte del Comune che si è irrigidito in questi ultimi tempi nelle sue posizioni considerando decaduto il piano particolareggiato (già approvato nel 2002) per decorrenza termini. Ad aggravare la situazione è intervenuta la normativa IMU che 11 assoggetta tutta l’area al pagamento dell’imposta come se fosse fabbricabile mentre di fatto non si può fare nulla. Avverso questa imposizione si sono presentati i relativi ricorsi. Mondragone: attualmente la proprietà è occupata dalla Signora Antonietta e stiamo procedendo per lo sfratto. I tentativi effettuati con la provincia di Caserta per un comodato anche a titolo gratuito non ha sortito nessun effetto. Eventuali acquirenti non sono interessati all’acquisto vista la zona dove è costruito l’immobile. Villa Fietta: dal 2013 l’immobile è inutilizzato TRATTATIVE PER VENDITE. È stato firmato il preliminare per la vendita del villino di Grottaferrata; è in corso di perfezionamento il contratto per la vendita di Castelgandolfo; ed è stato raggiunto un accordo di massima per la vendita della Romanina con relativa concessione balneare. NUOVO ACCATASTAMENTO È di questi mesi l’approvazione della riforma del catasto: il valore catastale degli immobili sarà determinato dai mq e non dal numero dei vani come è stato fino ad oggi. I risvolti non saranno indolori in termini di tassazione per i nostri immobili Istituzionali. Il comune di Roma ha cambiato il classamento degli immobili. I nostri istituti sono stati classati da B5 (scuole) in D8 (fabbricati per attività commerciali). In sostanza il Comune afferma che gli immobili di proprietà delle scuole private, in quanto svolgono attività commerciali, devono essere classificati in D8 con attribuzione di nuova rendita e conseguente forte aumento dell’IMU qualora cambiasse l’attuale normativa. Da parte della provincia è stata presentata opposizione al nuovo classamento A seguito di quanto detto sopra, sarà opportuno che si valuti bene quali immobili siano da conservare e quali da alienare, fare scelte gestionali nel mantenimento delle attività nel futuro in modo da non essere costretti a svendere le proprietà per mantenere le attività che non si reggono, avviando in tempo utili se non da subito, le pratiche presso la sovraintendenza beni ambientali per l’eventuale svincolo del bene da vendere. PATRIMONIO FINANZIARIO. BANCHE (liquidità in c/c): vi è stato un costante ricorso al credito per fronteggiare gli impegni economici derivanti sia dall’attività commerciale sia istituzionale. Abbiamo crediti pregressi verso lo stato, verso alunni per fatture emesse, verso debitori diversi e verso alunni morosi. Nella speranza che le famiglie paghino le rette e si riesca ad avere i contributi dallo stato in tempo utile e recuperare qualche credito verso i debitori potremo affrontare i costi per le prossime 3 mensilità per stipendi, oltre alle fatture fornitori. DEPOSITO TITOLI Purtroppo a causa dei continui prelievi per far fronte agli impegni economici, il deposito titoli si riduce sempre più e con questi anche i proventi per interessi attivi. La situazione diventa sempre più difficile e insostenibile. PATRIMONIO CLIENTI: alunni/famiglie e altri È il patrimonio, unitamente a quello dei collaboratori e dei Fratelli, più bello e più importante che la provincia possiede. Purtroppo i dati statistici ci stanno dimostrando che si sta indebolendo sempre più. Dobbiamo chiederci se ciò è dovuto esclusivamente alla grave crisi economica cha ha colpito la società ed in modo particolare la “nostra clientela” o se altri fattori hanno influito e continuano ad influire in modo negativo ancora oggi. Se nella scuola dell’obbligo i margini di manovra per nuove proposte educative sono molte ristrette, ben diverso lo è per la scuola secondaria di 2° grado. Siamo stati attenti all’evolversi delle necessità della società? Siamo attenti ai bisogni delle famiglie? Siamo stati capaci di conservare e/o implementare il patrimonio didattico che ci hanno lasciato i nostri Fratelli anziani? Siamo capaci di trasmettere l’entusiasmo e l’amore per l’educazione dei giovani ai nostri 12 collaboratori? Siamo ancora in grado e ne abbiamo voglia di dare un colpo d’ala per una proposta educativa innovativa e di grande respiro? Come conservare e/o aumentare questo patrimonio? Sono alcuni interrogativi su cui sarà opportuno riflettere. Dai grafici allegati si può rilevare l’andamento dell’attività scolastica in questi ultimi dieci anni dei singoli istituti. La Provincia Italia ha avuto il massimo numero di alunni nell’anno 2008/2009 con 7.876 iscritti. Nel 2014/2015 gli iscritti sono 6.462 con un calo in questi 6 anni di 1.414 alunni. La diminuzione degli stessi nel corrente anno scolastico rispetto al precedente è pari a 357 per la prov. di Roma e di 122 alunni per la Prov. di Torino: tutto ciò comporta, naturalmente, minori introiti. Alla diminuzione dei ricavi però non corrisponde mai un proporzionale riduzione dei costi. Nella Provincia di Roma si sono persi dall’anno scolastico 2007/2008 1.146 alunni (528 nella scuola superiore e 618 nella scuola dell’obbligo.). Nella provincia di Torino nello stesso periodo vi è stata una diminuzione di 257 alunni (-310 nella scuola superiore e +53 nella scuola dell’obbligo.) con pesanti conseguenze a livello di conto economico. I grafici sottostanti riportano l’andamento degli alunni dei due Enti. EX PROVINCIA DI ROMA PROVINCIA DI TORINO 13 L’ATTIVITÀ COMMERCIALE: COSTI/RICAVI. RICAVI RICAVI DA RETTE La diminuzione degli alunni ha creato una diminuzione di ricavi per la Provincia di Roma , mentre per la provincia di Torino vi è stato un leggero incremento nei ricavi da rette sia per la minor perdita di alunni sia per l’aumento delle rette stesse; è opportuno rilevare e affrontare il problema del Convitto che in questi anni ha avuto una diminuzione sia di ragazzi e quindi di rette e che ha inciso molto nel bilancio del Filippin. RICAVI DA CONVITTO Restano costanti quelle inerenti ai convitti universitari mentre sono in forte sofferenza quelle del convitto dell’Istituto Filippin. Non idonee alla gestione dell’attività, le rette applicate al pensionato universitario della villa S. Giuseppe di Torino. RICAVI PER MENSA A ATTIVITA’ VARIE Tra i ricavi restano costanti, se non in leggero aumento, quelli per le mense scolastiche, mentre quelli per attività varie come gite, corsi extrascolastici, sono in calo. Restano costanti i contributi dallo stato (parificate) anche se arrivano con il contagocce. Subiscono leggere variazione tra un anno e l’altro i ricavi derivanti da rimborsi per vendite libri, gestione bar, attività varie e quelli per ricavi diversi quali affitti attivi, e proventi derivati da pubblicità, sconti, offerte. Stabili i ricavi per attività ricettive mentre sono leggermente in calo per le attività parascolastiche. Maggior differenziazioni nei ricavi: per la provincia di Roma sono prevalenti (72%) quelli da rette contro il 56% di Torino COSTI Non subiscono particolari variazioni in entrambe le Provincie i costi per acquisto di materiale di consumo quali alimentari, consumi petroliferi, acquisti per materiale didattico ecc. Per gli oneri di personale nel 2010-11 vi è stato un incremento mentre dal 2011 inizia una leggera diminuzione per la provincia di Roma mentre è più sensibile per la Provincia di Torino nel 2013 rispetto al 2012. Sotto il profilo occupazionale è molto importante l’opera svolta dalle due provincie che da lavoro a ca. 800 dipendenti (settembre 2014) senza contare quelli che, per appalti dei servizi mensa e pulizie, lavorano all’interno degli istituti per un costo complessivo pari a 4.8000.000 €. Per far fronte alle difficoltà crescenti e valutare la possibilità di una ripresa (sotto il profilo scolastico), si sono introdotti in alcuni Istituti (Biella, Massa, Acireale,) i contratti di solidarietà. Sono contratti derivanti dal settore industriale e male si adattano all’attività scolastica. Il recupero delle ore per giustificare la riduzione salariale va a discapito dell’organizzazione didattica e vengono meno alcuni servizi offerti alle famiglie e che dovrebbero qualificare la scuola SPESE GENERALI in leggera diminuzione rispetto al 2012, sebbene ancora consistenti, i costi per le spese generali; costanti le spese per materiale scolastico; sono in leggera diminuzione i costi per manutenzione immobili, mentre aumentano quelli per i consumi di acqua, energia, e materiale per manutenzione. Sarà opportuno centralizzare la fornitura di alcune tipologie di prodotti con contratti che stabiliscano il costo uguale per tutti gli istituti sia nel campo energetico che in altri prodotti di maggior consumo. In aumento gli sconti sulle rette praticati agli alunni 14 COSTI EX PROVINCIA DI ROMA 2% 6% 3% 56% 33% mat.consumo personale costi geneali attività varie ammortamenti COSTI TORINO 4% 8% 3% 49% 36% mat.consumo personale costi geneali attività varie ammortamenti Bassa la percentuale della ex Provincia di Roma per i costi di ammortamento pari al 2% contro il 4% di Torino, e alta quella degli oneri di personale pari al 56% rispetto al 48% della ex Provincia di Torino. 15 RICAVI EX PROVINCIA DI ROMA 0; 0% 1% 13% 7% rette mensa 7% 72% att. Varie rimborsi ricavi diversi convitto RICAVI EX PROVINCIA DI TORINO 6% 11% 2% 17% 56% 8% rette mensa att. Varie rimborsi ricavi diversi convitto Forte la differenza tra le provincie sulla diversità dei ricavi: nella ex Provimcia di Roma i ricavi da rette sono il 72% dei ricavi complessivi contro il 56% di Torino. La diminuzione degli alunni avrà quindi un maggior peso negativo nel bilancio. 16 PATRIMONIO DELLE RISORSE UMANE Un altro grande patrimonio della provincia è costituito dai nostri collaboratori e dalla loro professionalità. Se da una parte e doverosa la stima e la fiducia verso di loro, dall’altra è anche necessaria una analisi sulla effettiva capacità degli stessi, sul senso di appartenenza a volte condizionato dall’incertezza del posto di lavoro. In questi anni si è lavorato molto sulla formazione in generale ma con quali risultati? E’ opportuno chiedersi se i criteri adottati e i temi trattati sono i migliori, se hanno prodotto frutti e se non lo hanno fatto, porre quei rimedi per raggiungere gli obiettivi che tali iniziative vogliono ottenere. Dall’osservatorio dell’economato provinciale si nota: la carenza di preparazione dei dirigenti nei vari istituti, sia nelle problematiche gestionali, sa nei rapporti di lavoro, sia nella gestione economica. Questo a mio avviso e da considerarsi a tutti gli effetti il punto critico per eccellenza soprattutto in vista di un futuro che, a fronte della carenza di personale religioso, dovrà reperire tra i collaboratori laici i nuovi dirigenti che a differenza del Religioso hanno a loro difesa e garanzia un contratto di lavoro. Necessità di inserire nei contratti dei Direttori, coordinatori e responsabili vari la clausola di trasferimento presso altra sede se il gestore lo riterrà opportuno; La mentalità che in caso di necessità la Provincia si farà carico delle passività, resta sempre molto ancorata in tutti (fratelli e laici); preoccupante e devastante la mancanza di iniziativa e immaginazione nell’affrontare le problematiche insorte; si cerca di conservare lo status quo a tutti i costi, nonostante la situazione economica del singolo Istituto, e questo è una ulteriore prova di deresponsabilizzazione con la convinzione che la sorgente provinciale sia inesauribile. ECONOMATO PROVINCIALE Il lavoro svolto in questi anni dall’economato provinciale, oltre alla gestione della contabilità provinciale, è stato di supporto ai vari uffici sia per l’adempimento delle varie scadenze fiscali sia per il controllo della gestione. Importante e competente la presenza del Dott. Pinna in tutti questi aspetti. Di seguito alcune delle attività svolte. Centralizzazione amministrativa: Pagamento dal Centro di gran parte degli stipendi e delle fatture degli istituti di Grugliasco, Biella, Pio XII, Colle, Pio IX, via Pagano, Braschi,…… Dichiarazioni ICI/IMU centralizzate; Trattative per affitti e contenziosi; Trattative per forniture di gas a livello nazionale; Trattative centralizzate per il rinnovo delle assicurazioni; Installazione di apposito programma e scanner in tutti gli uffici amministrativi per archiviare elettronicamente le fatture e avere la possibilità di controllo del contenuto delle medesime; Nuova impostazione su web del programma di contabilità che sarà disponibile con l’inizio del 2015 e ridurrà i costi di assistenza; Inizio della fatturazione elettronica nei rapporti con la pubblica amministrazione; Corsi di formazione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. CASH POOLING: Avvio del cash polling anche per la provincia di Roma lato positivo: permette il controllo delle entrate dei vari istituti; Lato negativo: deresponsabilizza i responsabili; sarà opportuno rivedere le modalità di gestione del fabbisogno mensile degli istituti, determinando i costi standard dell’attività commerciale e di quello per i religiosi dove si notano forte discrepanze tra la varie comunità. ATTIVITÀ ISTITUZIONALE L’attività riguarda soprattutto quanto è legato al mantenimento e alle spese personali dei Fratelli e a 17 quei costi che non sono imputabili con l’attività commerciale. (Regalbuto, Scampia, pastorale…) Il Centro La Salle di Torino ha un costo medio annuo che è quasi il doppio di quello della ca. 600 mila della Comunità S. Famiglia del Colle La Salle di Roma. Da valutare il trasferimento del Centro La Salle (ritenuta urgente visti i costi di gestione) presso altra struttura in attesa di una eventuale vendita in quanto l’immobile, nel piano regolatore, potrà essere adibito a civile abitazione. Il 2011 è stato un anno particolarmente difficile per gli investimenti che hanno causato una perdita del valore dei titoli e che ha quindi penalizzato sotto il punto di vista finanziario i bilanci. Positivo l’andamento in questi ultimi tre anni ed in modo particolare gli investimenti presso la CBIS ed Ersel che stanno dando interessi maggiori. A breve, con la consulenza del Presidente della CBIS Dott. Lombardi, saranno presi in esame i titoli depositati presso Banca Prossima, Akros ed Ersel e valutare l’opportunità della loro vendita e trasferimento presso CBIS del relativo importo con nuovi investimenti presso la stessa. I costi relativi alle spese personali dei fratelli risultano stabili, ma restano ancora in alcuni istituti di Roma l’addebito sui costi della comunità per oneri dell’attività scolastica pagati in nero. Altra voce di costo importante sono le assicurazione malattia dei Fratelli con meno di 81 anni e per le colf. CONCLUSIONI La situazione degli istituti in sintesi: Producono redditività: Gonzaga, Villa Flaminia. Autosufficienti nel presente anno: Via Pagano, De Merode?, Villa S. Giuseppe???. In difficoltà: Filippin, San Giuseppe Milano, In difficoltà cronica: S. Giuseppe Torino, Grugliasco, Massa, Biella, Acireale, Catania, Imbrecciato, Pio XII, Pio XI, Braschi. Le difficoltà maggiori in questo momento sono: incassare le rette e gli affitti; far fronte agli impegni economici contrattuali e dei fornitori; far fronte all’aumento della pressione fiscale e delle imposte sia nell’ambito immobiliare sia in quello lavorativo; far fronte all’aumento dei costi degli stessi immobili che sempre più necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria vista la vetustà degli stessi; reperire i fondi per il sostentamento dei fratelli anziani visti i risultati dell’attività commerciale che genera debiti e non utili. Il lavoro del Consiglio di Provincia è stato molto difficile; sovente, come già detto, i genitori hanno fatto richieste e proposte alternative ( a volte in modo non molto conciliativo) su delibere di chiusura di determinati corsi; la volontà di non creare conflitti e soprattutto non arrecare danni agli alunni delle classi finaliste, ha determinato compromessi, modificando le delibere assunte. Alla luce delle difficoltà richiamate sopra è obbligo programmare le attività da sostener con un congruo anticipo da parte dei Fratelli Capitolari, in modo da non essere soggetti a ricatti o ripensamenti nel corso dell’anno scolastico. Mi auguro che non si scarichi sul prossimo Consiglio di Provincia, scelte che a volte sono superiori alle forze stesse del Consiglio. E’ necessario che il Capitolo decida quali Istituti continueranno la loro attività e quali dovranno chiudere a partire già dal prossimo anno scolastico. Da quanto emerso dalle statistiche alunni e dai dati contabili, l’attività non può più reggersi con il solo introito dato dalle rette scolastiche; è fondamentale trovare altre forme di finanziamento o modalità per il recupero di almeno una parte della retta da parte dei genitori nella dichiarazione dei redditi. Da parte dell’economato si sta studiando come poter applicare le agevolazioni fiscali previste dalle normative che disciplinano la detraibilità per liberalità a favore delle Onlus, partiti politici ecc. applicandole nel contesto scolastico. Uno studio approfondito a tal riguardo e con la presenza di esperti, sarà presentato ai Fratelli Capitolari, se questi lo riterranno opportuno, affinché possano prendere le opportune decisioni su forme diverse di gestione. 18 Penso tuttavia che non saranno le forme di gestione che potranno cambiare la sostanza delle cose; il punto principale è come essere leader nel nostro campo coinvolgendo tutti i nostri collaboratori, docenti e non docenti, affinché il patrimonio didattico ed il brand lasalliano sia sempre più apprezzato e cercato e così facendo i conti ritorneranno in ordine. Sono convinto che ci sono ancora le forze per farlo ma bisogna uscire dall’abitudinario quotidiano. I fratelli capitolari si concentrino di più su come potrà essere un “nuovo futuro” per il nostro apostolato educativo e meno sui grandi principii e pie esortazioni. E’ nei momenti di difficoltà che nascono le iniziative per la ripresa come da sempre è avvenuto anche nella nostra Provincia e Congregazione. Se non riusciremo in questo, i risultati degli attuali bilanci non ci lasciano speranze ma solo illusioni che ci porteranno alla chiusura di tutto. L’ECONOMO PROVINCIALE Fratel Carlo Contri 19