Commento musicale Debussy al pianoforte Arturo Benedetti Michelangeli Una Comunità senza carità e senza unione è un inferno: uno mormora da una parte, un altro sparla del suo Fratello, un altro si indispettisce contro qualcuno, un altro si lamenta: dovunque si sentono lamentele, mormorazione e maldicenze. L’unico rimedio a questi disordini è l’unione e la carità. [MD 65.1] Per poter perseverare in una vita santa, restiamo fedeli alle più piccole pratiche della vita comunitaria e ai più piccoli punti della Regola. [MF 89.1] È nelle comunità religiose che il buon esempio risplende maggiormente. Quelli che vi abitano insieme si incoraggiano l’un l’altro. Seguite l’esempio dei confratelli più ferventi e che posseggono in alto grado lo spirito dell’Istituto. [MD 180.1] CAPITOLO III DELLO SPIRITO DI COMUNITÀ DI QUESTO ISTITUTO 1. In questo Istituto si professerà e si conserverà sempre un vero spirito di Comunità. 2. Tutti gli esercizi si faranno in comune… 3. Tutti dormiranno nello stesso dormitorio o in dormitori comuni se ne occorre più d’uno… 4. Mangeranno in un refettorio comune… 5. Faranno ricreazione tutti insieme… 6. Non si ammetterà nessuna persona estranea agli esercizi di comunità né alla mensa dei Fratelli… 7. I Fratelli non usciranno mai da soli… La formula dei voti sottolinea con forza la volontà di associazione. Nella vita in comune il Fratello può raggiungere la pienezza della persona secondo i disegni di Dio In comunità i Fratelli pregano insieme Dio Il lavoro, come pure i momenti di riposo, offrono occasioni per manifestare chiaramente il vero spirito di comunità Il dialogo tra i Fratelli appare come strumento speciale di unità fraterna La comunità è, per i Fratelli, un focolare vivente Ognuno si sente responsabile di tutti i suoi Fratelli, della vita di Comunità e del buon andamento della casa Il dialogo permette a ogni Fratello di esprimere con fiducia le proprie idee e di tendere all’unità di pensiero e di azione, senza escludere tuttavia fruttuose discussioni La Comunità è generosamente aperta al prossimo L’abitazione dei Fratelli dev’essere concepita in modo da favorire la vita di famiglia, di lavoro e di preghiera Il 45° Capitolo Generale ha lavorato alla «revisione della Regola». Per il momento conosciamo la bozza, non il testo finale. La realtà in cui operano oggi i Fratelli è molto cambiata, non solo rispetto ai tempi del Fondatore ma anche rispetto all’ultima versione della REGOLA [1986]. Alcuni problemi aperti nella Provincia Italia 1. RAPPORTO TRA COMUNITÀ RELIGIOSA E ISTITUZIONE IERI Tutte le Comunità religiose «coincidevano» con l’Istituzione OGGI Alcune Comunità religiose sono «ospiti» dell’Istituzione Alla luce della realtà, presente e futura, della Provincia Italia: quale rapporto ci può (ci deve) essere tra Comunità religiosa e Istituzione? Alcuni problemi aperti nella Provincia Italia 2. RAPPORTO TRA COMUNITÀ RELIGIOSA E COLLABORATORI LAICI IERI abitualmente erano considerati «dipendenti» OGGI vengono sempre più coinvolti in ruoli di responsabilità e alcuni anche «associati» nella Missione Educativa Lasalliana Come vivi questi cambiamenti? Li consideri una scelta ‘obbligata’ o addirittura sbagliata oppure il futuro della Missione Educativa Lasalliana in Italia? Alcuni problemi aperti nella Provincia Italia 3. COMUNITÀ «APERTE» IERI «non si ammetterà nessuna persona estranea agli esercizi di comunità né alla mensa dei Fratelli…» [Regola fino al 1966] OGGI «oggi il carisma lasalliano è vissuto nella Famiglia lasalliana in differenti stati di vita. Esso ispira la creazione di nuove comunità intenzionali per partecipare alla missione e alla spiritualità lasalliane.» [Bozza Regola 2012] In Italia, a Scampia, ha vissuto in comunità con i Fratelli una Signum Fidei Conosci questa esperienza? La consideri un ‘capitolo chiuso’ o un cammino da proseguire? Alcuni problemi aperti nella Provincia Italia 4. ? ? ? ……………….. [email protected]