SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Uretrite non-gonococcica INTRODUZIONE L’uretrite, o infiammazione dell’uretra, nel sesso maschile, è caratterizzata da secrezione uretrale e/o sintomi uretrali quali disuria o prurito uretrale, ma può anche essere asintomatica. L’uretrite è causata principalmente da patogeni trasmessi per via sessuale. La diagnosi di uretrite è confermata dalla dimostrazione di un numero in eccesso di leucociti polimorfonucleati (PML) nell’uretra anteriore. Ciò si ottiene generalmente utilizzando un tampone uretrale, ma è possibile utilizzare anche un campione di urina del primo mitto. L’uretrite viene definita gonococcica, quando si riscontra Neisseria gonorrhoeae, non–gonococcica (NGU, non-gonococcal urethritis) quando non si riscontra tale germe. La cervicite muco-purulenta è l’equivalente femminile della NGU maschile, con circa il 40% dei casi dovuti a infezione da Chlamydia trachomatis,1 sebbene siano stati descritti casi nelle donne di uretrite non-gonococcica da C.trachomatis e Mycoplasma genitalium.2 Numerose sono le incertezze riguardo le NGU. L’esecuzione e la lettura degli strisci uretrali e la conta dei PML, specialmente nei campioni con un basso grado di infiammazione, sono soggetti ad errori inter- e intra-osservatore.3,4 In molti uomini con uretrite non si ottiene l’isolamento di un patogeno noto.5-8 Fino ad un terzo degli uomini con infezione da C. trachomatis o da M. genitalium non ha un incremento dei PML;7,9-13 infatti, la sensibilità dello striscio (≥5 PML) è di gran lunga migliore in caso di secrezione evidente e vi è importante variabilità dipendente dalla popolazione campionata e dalle tecniche di raccolta. Tuttavia, se è presente secrezione uretrale, il tasso di isolamento di C. trachomatis o M. genitalium raggiunge il 50%.7,12,14,15 Nel 3-20% dei partner testati di un paziente con uretrite non da Chlamydia e non da M.genitalium, si riscontra un’infezione non diagnosticata da C. trachomatis o da M. genitalium .7,16-19 EZIOLOGIA N gonorrhoeae. Il tasso di isolamento varia enormemente a seconda del contesto sociale e dei diversi Paesi europei. N gonorrhoeae è più frequente nelle aree urbane disagiate rispetto ai quartieri più ricchi.20,21 La prevalenza degli organismi comunemente associati alle NGU secondo gli studi più recenti è illustrata nelle Tabelle 1 e 2. I tassi di isolamento dei patogeni risultano inferiori negli studi più recenti nonostante l'utilizzo di test più sensibili. Gli organismi più comunemente implicati sono C. trachomatis e M. genitalium, quest'ultimo probabilmente responsabile di maggiore sintomatologia;7,13 Chlamydia è più facilmente isolata nei pazienti giovani rispetto a M.genitalium22 e raramente i due organismi coesistono nello stesso individuo;6,23 Uretrite non-gonococcica Pag.1 1 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Nel 30-80% dei casi di NGU né C. trachomatis né M. genitalium vengono isolati;58,11,24-27 L'isolamento di Trichomonas vaginalis dipende dalla prevalenza dell'organismo nella comunità, essendo più frequente nei gruppi etnici non-bianchi e nell’Europa dell'Est, e aumenta molto con l'utilizzo di test PCR (Polymerase Chain Reaction). più sensibili. 28 L'isolamento di T. vaginalis è maggiore nei maschi con più di 30 anni;29 L’esatto ruolo degli ureaplasmi nelle NGU è controverso, essendovi osservazioni discordanti negli studi clinici. Gli ureaplasmi sono microrganismi ubiquitari che possono essere isolati nel 30-40% dei giovani maschi sani sessualmente attivi. Recentemente sono stati divisi in due specie: U. parvum (biovar 1) e U. urealyticum (biovar 2) e in alcuni studi U. urealyticum è stato associato al 5-10% dei casi di NGU acuta;30 Un'infezione delle vie urinarie può essere responsabile del 6.4% dei casi di NGU (intervallo di confidenza 95% 1.5-11.3%), sebbene solo uno studio abbia valutato questo aspetto;31 L'infezione da Adenovirus può essere responsabile probabilmente del 2-4% dei casi di pazienti sintomatici e spesso è associata a congiuntivite;27,32 Herpes Simplex tipo 1 e tipo 2 sono meno frequentemente associati a NGU (23%);27,33 N. meningitidis, Haemophilus sp., Moraxella catarrhalis, Streptococcus sp., Candida sp., le stenosi uretrali e la presenza di corpi estranei sono stati riportati in qualche caso e probabilmente sono responsabili di una piccola quota di NGU;34 Un'uretrite senza secrezione uretrale evidente può avere un'eziologia diversa rispetto all'uretrite sintomatica, essendo C. trachomatis12,35,36 e M. genitalium isolati meno frequentemente23,25,37 e in quantità inferiore.38,39 Esiste, inoltre, una possibile associazione tra NGU asintomatica e vaginosi batterica.40,41 Si ritiene che gli agenti eziologici responsabili di gonorrea e di uretriti non gonococciche sessualmente acquisite nel maschio possano causare complicanze nella partner femminile. Le infezioni da gonococco, da chlamydia e probabilmente anche da M.genitalium6,42-44 sono state implicate in quadri di infiammazione del tratto genitale femminile superiore, in particolare nella malattia infiammatoria pelvica (PID, pelvic inflammatory disease - livello di evidenza III). Questo dato deve essere ancora dimostrato per le NGU senza isolamento microbiologico. Casi di NGU asintomatica chlamydia-negativa sono stati descritti in partner maschi di donne con PID, 45 ma nello studio non era stato ricercato il M. genitalium. Sintomi clinici Secrezione uretrale; Disuria; Prurito uretrale; Uretrite non-gonococcica Pag.2 2 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Irritazione peniena; nessun sintomo Segni clinici Secrezione uretrale. Tale segno potrebbe non essere stato notato dal paziente o potrebbe essere presente solo al massaggio uretrale (che dovrebbe essere eseguito dal paziente). La secrezione uretrale è più abbondante e purulenta nella gonorrea rispetto alla NGU, ma tale differenza non è specifica; Obiettività nella norma. COMPLICANZE E CONSEGUENZE Epididimo-orchite con compromissione della fertilità maschile; Artrite reattiva sessualmente acquisita/sindrome di Reiter; Aumentato shedding di HIV a livello genitale. DIAGNOSI Se la microscopia è disponibile, la diagnosi di uretrite può essere confermata dalla dimostrazione di PML nell’uretra anteriore. Questo può essere effettuato mediante: Striscio uretrale colorato con colorazione di Gram contenente ≥5 PML per campo microscopico ad elevato ingrandimento (x 1000) (ottenuto dalla media dei 5 campi con la maggiore concentrazione di PML)35 (III, B); Striscio uretrale colorato con blu di metilene contenente ≥5 PML per campo microscopico ad elevato ingrandimento7,46 (III, B); In alternativa, il campione di urina del primo mitto può essere centrifugato e il pellet colorato con colorazione di Gram. Un'uretrite è presente se si osservano ≥10 PML per campo microscopico ad alto ingrandimento (x 1000)(ottenuti dalla media dei 5 campi con la maggiore concentrazione di PML) (III, B); Possono essere utilizzati sia lo striscio uretrale che l'urina del primo mitto: entrambi i test identificheranno i casi persi con l'altro test12 (IIb; B); La qualità dello striscio è strettamente legata alla modalità di raccolta del campione ed esistono variazioni intra- e inter-osservatore3,4 (IIb, B); Si può utilizzare un tampone con estremità di cotone o con un'ansa terminale di plastica di 5 mm che deve essere introdotto per circa 0.5 cm nell'uretra (III, B). Non esistono pubblicazioni che confrontino i due tamponi, ma il secondo è probabilmente meno traumatico per il paziente (IV, C). In alternativa può essere utilizzata una curette metallica smussata. 46 (III, B); La ricerca dell'esterasi leucocitaria sul primo mitto è un test poco affidabile che non trova utilità nella pratica clinica per la diagnosi di uretrite (IIb, B), mentre risulta utile sul mitto intermedio per la diagnosi di infezione delle vie urinarie; Uretrite non-gonococcica Pag.3 3 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili In caso di secrezione uretrale franca, lo striscio uretrale è la scelta migliore rispetto al campione di urina del primo mitto; esso permetterà di verificare la presenza di diplococchi e di altri batteri e nella maggior parte dei casi confermerà l'eccesso di PML. T. vaginalis è ben visibile all'esame microscopico a fresco (wet-mount) (IV, C); Il ruolo della microscopia nei pazienti asintomatici o in assenza di secrezioni uretrali è controverso.10,12,47 Un singolo test di amplificazione degli acidi nucleici (NAAT) per C. trachomatis può risultare negativo anche nel 3% dei maschi con uretrate da Chlamydia accertata,48 e un singolo NAAT per M. genitalium può risultare negativo anche nel 5-6% dei maschi asintomatici con infezione accertata da M. genitalium.7,10,16 Tuttavia, se la selezione dei pazienti in cui eseguire il NAAT fosse affidata alla sola microscopia si perderebbero fino al 37% delle infezioni uretrali da C. trachomatis e fino al 62% di quelle da M. genitalium,8,11,12,22,25 sebbene la microscopia dipenda grandemente dall’abilità dell’operatore sanitario23,38 (III, B). Sembra opportuno, a meno che l'aderenza dei pazienti sia molto elevata e che vi sia la disponibilità di una diagnosi microbiologica affidabile, (Chlamydia e idealmente M. genitalium) trattare tutti i pazienti sintomatici indipendentemente dal risultato della microscopia (IV, C). L'esame microscopico conserva la sua importanza nei maschi sintomatici per la diagnosi di uretrite gonococcica (IV, C); La sensibilità dell'esame dello striscio uretrale, ma probabilmente non quella dell'urina del primo mitto49, risulta influenzata dal tempo intercorso dall'ultima minzione (III, B). Non è noto quale sia l'intervallo di tempo ottimale per garantire una diagnosi certa in un maschio sintomatico. Per convenzione è preferibile un intervallo di 2-4 ore dall'ultima minzione; Tutti i pazienti valutati dovrebbero essere testati per la ricerca di N. gonorrhoeae mediante esame colturale dell'essudato uretrale o mediante NAAT (IIa, B). In caso di positività al NAAT, il risultato andrebbe confermato con l'indagine colturale o con un diverso NAAT, per la possibilità di falsi positivi in popolazioni a bassa prevalenza, così come dovrebbe essere valutata la sensibilità antibiotica (vedi linee-guida della gonorrea); C. trachomatis dovrebbe essere ricercata in tutti i pazienti con uretrite (vedi linee-guida della Chlamydia). È da rilevare che anche con il NAAT si perdono dal 3%48 al 10% delle infezioni50-52 (III, B); Test commerciali per la ricerca di M. genitalium non sono ampiamente disponibili ed il ruolo del loro utilizzo routinario nella pratica clinica deve essere ancora definito; Si dovrebbe raccogliere un campione di urina del mitto intermedio nel sospetto di infezione delle vie urinarie sulla base, ad esempio, della storia di disuria severa, ematuria (microscopica o macroscopica), nicturia, pollachiuria, urgenza minzionale, o se non vi è storia di esposizione sessuale. In uno studio, uno stick diagnostico urinario comprendente un test per nitriti ed esterasi leucocitaria ha Uretrite non-gonococcica Pag.4 4 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili mostrato valori di sensibilità e specificità per le infezioni del tratto urinario pari, rispettivamente, a 83% e 90%31 (III, B); Il tradizionale esame urine “dei due bicchieri” fornisce pochi dati aggiuntivi alla diagnosi e dovrebbe essere abbandonato (IV, C). GESTIONE Note generali (IV, C) E’ necessario fornire le informazioni sotto elencate al paziente, utilizzando del materiale informativo scritto. Spiegare le cause di uretrite, incluse quelle non infettive, e le possibili implicazioni a breve e lungo termine per la salute del paziente e del/della partner; Illustrare gli effetti collaterali del trattamento e l'importanza dell'aderenza completa allo stesso; Sottolineare l'importanza di valutare ed eventualmente trattare la/il(le/i) partner sessuali; Informare circa la necessità di astenersi dai rapporti sessuali, o, se ciò non fosse possibile, di utilizzare il preservativo (anche per i rapporti anali e orali) fino al completamento della terapia e al trattamento della/delle(del/dei) partner; Raccomandare l’adozione di pratiche sessuali a basso rischio, incluso l'uso costante del preservativo; Sottolineare l'importanza di aderire al follow-up. TRATTAMENTO Il trattamento dovrebbe essere iniziato non appena è posta diagnosi di NGU, senza attendere i risultati dei test per Chlamydia e degli esami colturali per gonococco. Il trattamento dovrebbe essere prescritto a tutti i pazienti sintomatici anche se l'esame microscopico risulta non diagnostico (IV, C). Nel caso in cui la microscopia non sia disponibile o i risultati non siano affidabili, la gestione dovrebbe essere sindromica, con trattamenti attivi sia nei confronti di C. trachomatis che di N. gonorrhoeae e, in aree ad alta prevalenza, di T. vaginalis (per ulteriori dettagli relativi alla gestione sindromica vedi linee-guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, http://www.who.int/reproductivehealth/publications/mngt_stis/index.html). Il trattamento per N. gonorrhoeae dovrebbe essere adottato routinariamente solo in caso di presenza di secrezioni uretrali, in quanto la gonorrea è rara nel maschio in assenza di secrezioni uretrali. Tale trattamento dipenderà inoltre dalla prevalenza dell'infezione nella comunità (IV, C). Idealmente, il trattamento dovrebbe essere efficace (tasso di cura microbiologico per C. trachomatis > Uretrite non-gonococcica Pag.5 5 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili 95%), semplice da assumere (non più di due volte al giorno), con un basso profilo di tossicità e con minimo impatto sulla vita quotidiana (IV, C). Stabilire l'efficacia del trattamento risulta spesso problematico perché nella maggioranza dei casi non è possibile identificare l'agente patogeno e, comunque, il processo infiammatorio può non rispecchiare una infezione persistente.34 È importante notare che l'essudato infiammatorio può persistere per un tempo variabile, anche quando l'organismo imputato è stato eliminato.53 La venereofobia è una classica causa di secrezione uretrale indotta dalla regolare spremitura uretrale: in questo caso l'assenza di PML nell'essudato uretrale o nel campione di urina del primo mitto deve scoraggiare dal prescrivere ripetuti trattamenti antibiotici. Tetracicline e azitromicina sono generalmente efficaci contro C. trachomatis sebbene siano stati riportati casi sporadici di fallimento terapeutico con le tetracicline.54 In generale, i trattamenti efficaci nei confronti di C. trachomatis sono efficaci nei casi di NGU, ma le tetracicline e l’azitromicina alle dosi raccomandate per il trattamento della Chlamydia non eradicano M. genitalium55-58 (IIa, B). A tutti i pazienti dovrebbero essere offerti il test per l’infezione da HIV e per sifilide. Regimi raccomandati per NGU La scelta dei regimi terapeutici dipende dalla disponibilità; entrambi i trattamenti sono egualmente efficaci (Ib, A) Azitromicina 1 gr in singola dose per via orale (Ib, A); oppure Doxiciclina 100 mg due volte al giorno per sette giorni (Ib, A). Regimi alternativi Eritromicina 500 mg due volte al giorno per quattordici giorni (Ib, A); oppure Ofloxacina 200 mg due volte al giorno o 400 mg una volta al giorno per sette giorni (Ib, A). La terapia in unica somministrazione ha il vantaggio di migliorare l'aderenza, anche se gli studi clinici non hanno dimostrato una maggiore efficacia di azitromicina rispetto a doxiciclina (eccetto che per l'infezione da M. genitalium) (IIa, B). GESTIONE DEI CONTATTI SESSUALI/PARTNER Uretrite non-gonococcica Pag.6 6 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Tutti i partner sessuali dovrebbero essere valutati e trattati senza attendere la diagnosi microbiologica, nel rispetto della riservatezza del paziente. La durata del “periodo di contagiosità pregressa” per il trattamento dei partner è arbitraria e dovrebbe essere valutata in base alla storia sessuale; è suggerito un periodo di tre mesi (IV, C). Nel caso di riscontro di C. trachomatis o N. gonorrhoeae è importante che tutti i partner potenzialmente a rischio siano notificati (IV, C). La notifica ai partner e la gestione degli stessi dovrebbero essere condotte con sensibilità, considerando la componente socioculturale ed evitando stigma e violenza. I dettagli di tutti i contatti dovrebbero essere raccolti nel corso della prima visita. In tale occasione dovrebbe essere anche ottenuto il consenso del paziente affinché, in caso di riscontro di infezione da C. trachomatis o N. gonorrhoeae e se il paziente indice non si ripresentasse a visita, egli possa essere contattato e/o si possa iniziare la ricerca dei contatti sessuali (IV, C); Le donne contatto di uomini con uretrite gonococcica o da Chlamydia dovrebbero essere trattate empiricamente (IIb, B). Non esiste evidenza diretta che i partner di uomini con NGU negativa per Chlamydia traggano benefici dal trattamento. Vi sono, comunque, numerosi elementi che possono influenzare il processo decisionale. a) Studi di coorte relativi alle NGU hanno valutato l'effetto sulla risposta dell'uretrite e hanno portato a conclusioni discordanti;59 b) Esistono report di pazienti con uretriti persistenti o ricorrenti che sono guariti solo dopo che il partner è stato trattato;60 c) Anche i più recenti NAAT possono non identificare il 3-10% dei soggetti con infezione da Chlamydia; d) Esiste la possibilità di discordanza tra i partner per quanto riguarda l'isolamento di Chlamydia;19,61 e) C. trachomatis può essere eliminata spontaneamente, senza alcun trattamento, dalla cervice femminile,62,63 molto più raramente dall'uretra maschile;64 f) Infine,65-67 M. genitalium è responsabile di circa il 20% dei casi di NGU e probabilmente causa malattia nelle donne.6,44 In assenza di studi prospettici randomizzati sarebbe prudente trattare contestualmente le/i partner dei soggetti con NGU microbiologicamente negativa al fine di ridurre la morbilità femminile (IV, C). FOLLOW-UP DEI PAZIENTI CON NGU Un controllo dopo 2-3 settimane è importante per valutare l'aderenza alla terapia, verificare la risoluzione dei sintomi e valutare il rischio di re-infezione da un partner non trattato, in particolare nei pazienti con infezione da Chlamydia. L'intervista di follow-up può essere effettuata di persona oppure telefonicamente o con altri mezzi di Uretrite non-gonococcica Pag.7 7 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili comunicazione 68,69 (III, B). I pazienti che sono ancora sintomatici, che non hanno completato il trattamento o che hanno avuto rapporti sessuali non protetti con un partner non trattato dovrebbero essere invitati a ripresentarsi presso la clinica e ricevere un nuovo trattamento di coppia (IV, C). Non è raccomandato il test di cura per NGU nei soggetti asintomatici (III, B). NGU PERSISTENTE/RICORRENTE Non vi è consenso unanime circa la diagnosi o la gestione di questa condizione. Empiricamente si definisce come persistente o ricorrente una uretrite sintomatica che si manifesta 30-90 giorni dopo il trattamento di una NGU acuta70, evento che si verifica nel 10-20% dei pazienti;70-73 La sua eziologia è probabilmente multifattoriale.34,59,70 M.genitalium può essere implicato nel 20-40% dei casi57,70 e i trattamenti attuali per NGU non riescono sempre ad eradicare questo organismo.55,57,58 In uno studio randomizzato di 398 uomini, il trattamento con 1 gr di azitromicina è stato associato a fallimento terapeutico nel 16% dei soggetti che sono tornati a controllo, mentre la terapia con doxiciclina 100 mg due volte al dì per sette giorni è stata associata al 64% di fallimento.56 In due piccoli studi non controllati una singola dose di azitromicina 500 mg seguita da 250 mg die per i successivi quattro giorni o la terapia con moxifloxacina 400 mg die per 10 giorni hanno curato tutti i pazienti. 57,74 In uno studio retrospettivo, Jernberg et al.75 hanno ottenuto un tasso di successo del 79% con azitromicina (1 gr in singola dose efficace come un ciclo di 5 giorni) e 100% con moxifloxacina 400 mg al dì per sette giorni. Data la possibilità di un maggior rischio di resistenza dopo una singola dose di azitromicina, alcuni esperti raccomandano una terapia di 5 giorni per il trattamento del M. genitalium (IIa, B). Un dato da considerare è la recente segnalazione di epatotossicità severa e sindrome di Stevens-Johnson in una minoranza di pazienti in trattamento con moxifloxacina.76 È stato suggerito un possibile ruolo di U. urealyticum nella NGU cronica.77 Sebbene quest'organismo possa mostrare una resistenza alle tetracicline, le implicazioni terapeutiche non sono chiare. Qualsiasi trattamento di NGU cronica dovrebbe essere attivo nei confronti di M. genitalium78 (III, B) e T. vaginalis (nelle aree in cui è prevalente- IV, C). L'unico trial randomizzato controllato per le NGU croniche ha mostrato che l'eritromicina assunta per tre settimane è migliore del placebo,79 ma nello studio non era stato ricercato M. genitalium e non era incluso il trattamento dei partner; Per la mancata evidenza di benefici, le donne partner di uomini con NGU persistente/ricorrente non necessitano di ritrattamento se sono state inizialmente trattate in modo opportuno con uno dei trattamenti di prima linea sopra indicati (IV, C). Tuttavia, in considerazione del fatto che sia doxiciclina che azitromicina possono non riuscire ad eradicare M. genitalium nei maschi, è Uretrite non-gonococcica Pag.8 8 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili probabile che ciò si verifichi anche nel sesso femminile. Questa, dunque, è una questione che necessita di ulteriori studi. GESTIONE DI NGU PERSISTENTE/RICORRENTE Assicurarsi che il paziente abbia completato il ciclo di trattamento iniziale ed escludere che si tratti di una re-infezione; Trattare solamente il paziente che abbia chiari sintomi di uretrite o segni clinici all'esame obiettivo. Rassicurare il paziente asintomatico, che non necessita di ulteriori indagini o trattamenti. REGIMI RACCOMANDATI Paziente sintomatico o riscontro di secrezioni uretrali.55,70,79-81 Trattamento di prima linea: Azitromicina 500 mg in singola dose il primo giorno seguita da 250 mg/die per i successivi quattro giorni (IIa, B). ◦ Più metronidazolo 400-500 mg due volte al dì per cinque giorni (IV, C).* Oppure Eritromicina 500 mg quattro volte al dì per tre settimane79 (Ib, A). ◦ Più metronidazolo 400-500 mg due volte al dì per cinque giorni (IV, C).* Trattamento di seconda linea: Moxifloxacina 400 mg una volta al dì per 7-10 giorni (III, B).74 ◦ Più metronidazolo 400-500 mg due volte al dì per cinque giorni (IV, C).* *Nelle aree in cui T. vaginalis è prevalente. Non esistono studi di confronto dei tre regimi terapeutici e la situazione può variare a seconda de contesto epidemiologico ed in funzione della resistenza di M. genitalium a tetracicline e macrolidi. In generale, è raccomandabile non utilizzare un macrolide nel trattamento di seconda linea se in prima linea è stata utilizzata azitromicina 1 gr (IV, C). Persistenza dei sintomi Esiste una limitata evidenza sulla migliore gestione dei pazienti che restano sintomatici dopo un secondo ciclo terapeutico o che presentano frequenti recidive dopo il trattamento. Le indagini urologiche risultano generalmente nella norma, a meno che il paziente non abbia problemi urinari,80 e non sono raccomandate (IV, C); Nella diagnosi differenziale devono essere considerate la prostatite cronica asettica e le cause psicosessuali, anche se rare79-81 (IV, C); Uretrite non-gonococcica Pag.9 9 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Per gli uomini con uretrite ricorrente o persistente non esiste al momento alcuna evidenza che un ri-trattamento del partner sessuale già opportunamente trattato apporti alcun beneficio (vedi sopra) (IV, C); Il paziente può essere rassicurato sul fatto che sintomi persistenti non sono associati a seri problemi di salute a lungo termine (IV, C); I sintomi tendono a migliorare lentamente dopo diversi mesi. Il trattamento con analgesici, antiinfiammatori non steroidei e ansiolitici può essere utile nell'alleviare i sintomi (IV, C). Indicatori utili al fine di procedure di auditing Uomini con sintomatologia uretritica dovrebbero eseguire l'esame microscopico con colorazione di Gram dell'essudato uretrale o dell'urina del primo mitto del mattino (95%); Uomini con NGU dovrebbero essere trattati con un regime antibiotico raccomandato (95%). Uretrite non-gonococcica Pag.10 10 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili Tabella 1: Prevalenza dei patogeni più comunemente isolati dai pazienti con NGU. Tabella 2. Tassi d’isolamento individuali (%) dei più comuni organismi in studi recenti. Uretrite non-gonococcica Pag.11 11 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili BIBLIOGRAFIA 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Marrazzo JM. Mucopurulent cervicitis: no longer ignored, but still misunderstood. [Review] [99 refs]. Infectious Disease Clinics of North America 2005; 19 2):333-349. 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Uretrite non-gonococcica Pag.17 17 SIMaST Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili TRADUZIONE DELLA LINEE GUIDA IUSTI 2009 Autori Mohsen Shahmanesh, Department of Genitourinary Medicine, Whittall Street Clinic, Birmingham, UK - [email protected] Harald Moi, Olafiaklinikken Oslo, Norway - [email protected] Francois Lassau, STD Clinic, Hôpital Saint-Louis , Paris, France - [email protected] Michel Janier, STD Clinic, Hôpital Saint-Louis, Paris, France - [email protected] Editor: Michel Janier, STD Clinic, Hôpital Saint-Louis, Paris, France - [email protected] Comitato editoriale IUSTI / WHO per le linee-guida europee sulle malattie sessualmente trasmesse Keith Radcliffe (Editor-in-Chief), Marita van de Laar, Michel Janier, Jorgen Skov Jensen, Martino Neumann, Raj Patel, Jonathan Ross, Willem, van der Meijden, Pieter van Voorst Vader, Harald Moi Uretrite non-gonococcica Pag.18 18