La mobilità urbana in Italia Profili, tendenze e confronti con l’Europa Carlo Carminucci, Isfort [email protected] Firenze, 19 aprile 2011 I contenuti della presentazione 1. IL QUADRO DELLA DOMANDA DI MOBILITA’ URBANA 2. PROFILI SINTETICI DELL’OFFERTA DI TRASPORTO PUBBLICO NELLE AREE URBANE 3. IL FOCUS SUL TRASPORTO URBANO SU ROTAIA E IL CONFRONTO CON L’EUROPA 4. SPUNTI CONCLUSIVI I contenuti della presentazione 1. IL QUADRO DELLA DOMANDA DI MOBILITA’ URBANA PROFILI SINTETICI DELL’OFFERTA DI TRASPORTO PUBBLICO NELLE AREE URBANE IL FOCUS SUL TRASPORTO URBANO SU ROTAIA E IL CONFRONTO CON L’EUROPA 4. SPUNTI CONCLUSIVI La fonte principale dei dati: l’indagine “Audimob” (Osservatorio Isfort – Fondazione BNC su stili e comportamenti di mobilità degli italiani) • indagine telefonica, con sistema CATI, sulla mobilità della popolazione italiana tra 14 e 80 anni; completate undici annualità, dal 2000 al 2010, in corso il 2011 • campione rappresentativo (margine di errore inferiore all’1%), distribuito su base regionale e principali caratteri demografici della popolazione, composto da oltre 3.500 unità per ogni fase (trimestre) per un complesso di circa 15.000 unità-anno • vengono rilevati in modo dettagliato e sistematico tutti gli spostamenti effettuati dell’intervistato nel giorno precedente l’intervista (solo giorni feriali), ad eccezione degli spostamenti a piedi che hanno richiesto meno di 5 minuti di tempo • per “mobilità urbana” intendiamo l’insieme degli spostamenti che hanno origine e destinazione dentro i confini comunali e comunque non sono superiori ai 20 km Un colpo di freno alla domanda di mobilità, ma i consumi resistono nelle aree urbane La dinamica della domanda complessiva di mobilità (numeri indici: anno 2000=100) 128,3 130 119,4 117,8 114,8 110 101,9 100,0 90,2 100,0 90 88,7 85,9 94,7 101,5 97,7 96,9 95,6 97,3 97,9 99,4 94,7 75,0 70 2000 2001 2002 2003 2004 Spostamenti Giorno medio feriale 2005 2006 2007 2008 2009 Passeggeri/Km 2009 Var % 2008-2009 125,4 -2,1 Spostamenti urbani (in milioni) 80,8 +0,9 % Spostamenti urbani 64,4 (+1,8) Spostamenti totali (in milioni) Lunghezza (in crescita) e durata degli spostamenti urbani La lunghezza media (in Km) Il tempo medio di percorrenza (in minuti) 14 22 11,4 12 12,2 11,7 11,8 Lunghezza media (in km) La lunghezza media (in Km) 10,1 8,8 10 9,0 8 14 8,7 6 12 2 8 9,0 4,7 8,7 5,0 18 11,416 7,7 4 10 4,7 20 5,1 8,8 11,7 11,8 12,24,3 10,1 4,3 4,0 4,0 4,0 4,0 21,0 21,0 19,8 medio (in minuti) tempo medio di percorrenza (in minuti) 19,2 19,1IlTempo 18,7 22 20,6 15,2 21,0 21,0 21,2 16,0 20 15,6 15,6 16,0 19,8 15,0 19,6 19,2 19,1 14,4 14,8 14,8 12 10 4,3 4,2 0 21,2 19,6 18 4,2 7,7 0 6 5,1 2006 2007 2008 2009 42001 2002 5,0 2005 4,7 2004 4,7 2003 4,3 2 14 20,6 16 18,7 16,0 15,6 15,6 16,0 15,2 14,8 14 2002 2003 2004 2005 200614,4 2001 2007 2008 14,8 2009 15,0 12 10 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Spostamenti totali Spostamenti urbani 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Le quote modali: il trasporto pubblico in affanno Ripartizione degli spostamenti per mezzi di trasporto motorizzati nella mobilità extraurbana e nella mobilità urbana (val. %) Mobilità urbana 2009 2008 Mobilità extraurbana 2009 2008 Mezzi pubblici 11,6 12,6 11,3 13,0 Mezzi privati (auto) 80,8 79,5 85,9 83,8 7,5 8,0 2,0 3,2 100,0 100,0 100,0 100,0 Motociclo/ Ciclomotore Totale spostamenti motorizzati Nella mobilità collettiva è molto ampia la forbice tra grandi aree urbane e resto del Paese Le quote modali del trasporto pubblico urbano per dimensione delle città (%) 40 Var. passeggeri -3,3% 30,5 30 20 10 26,7 27,4 22,3 22,5 7,2 7,3 28,5 28,6 28,4 29,3 22,4 22,7 22,2 22,6 8,3 8,8 24,7 9,1 27,7 22,4 29,3 23,3 27,4 21,5 Var. passeggeri -15,4% 5,4 3,4 3,9 4,0 3,3 2006 2007 2008 2009 0 2000 2001 2002 2003 2004 Comuni con 100.000 e più abitanti 2005 Grandi città Comuni <100.000 abitanti Il trasporto pubblico pesa di più nelle regioni del Nord-Ovest Nord-Ovest Nord-Ovest 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 71,0 Nord-Est Nord-Est 71,4 22,9 6,1 20,8 7,8 2008 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 10,7 7,9 2009 78,9 15,4 2008 2009 Sud Isole Sud eeIsole 75,1 9,6 9,9 6,5 2008 Centro Centro 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 83,6 81,4 12,1 9,0 2009 Moto, ciclomotore o scooter Mezzi privati (auto) Mezzi pubblici 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 86,3 8,0 86,0 5,7 2008 7,0 7,0 2009 Segnali deboli anche dalla mobilità dolce % degli spostamenti a piedi e in bicicletta sul totale 40 33,9 32,8 30,6 30 4,4 3,7 26,2 27,2 2000 2001 4,4 5,8 3,8 2,2 4,8 27,4 25,9 27,2 26,3 2002 2003 2004 2005 31,7 5,6 5,2 5,2 28,1 26,9 27,6 26,5 2006 2007 2008 2009 20 10 0 Spostamenti a piedi Spostamenti in bici Totale Il divario nella soddisfazione fra mezzi privati e mezzi pubblici (ma la metropolitana va bene)… TOTALE Indici di soddisfazione per i diversi mezzi di trasporto GRANDI CITTA’ Voto 1-10 2009 % voti 6-10 % voti 7-10 Motociclo, ciclomotore 8,26 93,3 87,2 Motociclo, ciclomotore 8,33 Bicicletta 8,25 90,0 83,2 Bicicletta 8,12 Automobile 7,89 88,5 80,2 Metropolitana 7,31 Metropolitana 7,34 86,2 72,1 Automobile 7,22 Pullman 6,63 75,4 58,5 Pullman 6,44 Autobus/tram 6,05 65,9 45,7 Treno locale 6,18 Treno locale 5,91 62,5 42,9 Autobus, tram 5,44 Voto 1-10 2009 …e lo stesso divario nella velocità media percepita La velocità media percepita degli spostamenti urbani per mezzi di trasporto (in km/h) Totale Grandi città 2009 2008 2009 2008 Motociclo, ciclomotore 29,1 29,5 28,9 29,5 Automobile 26,1 26,1 23,3 23,0 Mezzi pubblici 14,1 14,7 12,9 13,1 Il mezzo pubblico oggetto desiderio? Il mezzo pubblico oggetto deldel desiderio? Propensione alla modifica dei comportamenti d’uso dei mezzi di trasporto (%) In prospettiva vorrebbe….. Aumentare Utilizzazione dell’auto Grandi città Totale Grandi città 7,2 7,3 7,8 Diminuire 34,1 34,1 33,6 36,4 Non modificare 58,4 57,7 58,3 55,2 0,9 1,1 0,8 0,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo “Aumentare-Diminuire” -27,5 -26,9 -26,3 -28,6 13,4 11,3 13,0 10,6 3,2 3,5 3,2 3,6 77,8 79,3 80,2 81,3 5,5 5,9 3,6 4,5 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo “Aumentare-Diminuire” +10,2 +7,8 +9,8 +10,0 39,7 43,4 39,9 45,1 5,7 7,1 5,3 6,1 53,3 48,4 53,6 47,8 1,3 1,1 1,2 1,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Saldo “Aumentare-Diminuire” +34,0 +36,3 +34,6 +39,0 Non sa Diminuire Non modificare Non sa Aumentare Diminuire Utilizzazione di mezzi pubblici Totale 2007 6,6 Aumentare Utilizzazione di motociclo/ ciclomotore 2009 Non modificare Non sa Perché si utilizza poco il mezzo pubblico: viaggiare più comodi non basta Per quale ragione non ha utilizzato il mezzo pubblico? (max 2 risposte, val. %) Tutta la popolazione Grandi città 2007 2003 2007 2003 Fattore (in)disponibilità 17,1 13,6 7,5 4,8 Fattore accessibilità/comodità 70,5 60,3 64,0 54,0 Fattore tempo 42,5 33,6 60,0 40,7 Fattore qualità 4,8 5,4 8,1 10,1 Fattore costo 1,8 0,6 1,8 0,7 Fattore preferenza 8,0 11,9 4,4 10,1 Il nodo dell’informazione Conosce le linee, i percorsi disponibili e gli orari del passaggio dei mezzi pubblici che avrebbe potuto utilizzare per lo spostamento? (val. %)(*) 2006 2007 Totale Città con meno di 100.000 ab. Sì, conosco le linee/percorsi e gli orari No, non conosco le linee/percorsi né gli orari 2007 Città con oltre 100.000 ab. 2007 Grandi città Sì, conosco le linee/percorsi ma non gli orari (*) Domanda rivolta a chi ha utilizzato un mezzo privato per il principale spostamento effettuato nel corso della giornata 21,2 23,7 10,4 2006 20,5 58,3 65,9 2006 25,3 27,3 12,1 15,6 2007 19,5 55,2 60,6 2006 36,7 36,7 11,5 16,7 11,6 0 33,7 34,3 40 47,7 51,8 49,7 54,1 80 Numero di autovetture Numero Tasso di motorizzazione auto 60 36.000 59 34.000 58 32.000 2002 2003 2002 33.706.153 58,8 Numero Tasso 70 61 38.000 2004 2003 34.310.446 59,3 2004 33.973.147 58,1 66,7 51,3 50,7 50,4 49,8 50 2006 2005 34.667.485 59,0 2007 2006 35.297.282 59,7 2008 2007 35.680.097 59,8 2009 2008 36.105.183 60,1 2009 36.371.790 60,3 Tasso di motorizzazione (auto ogni 100 abitanti) nei principali Paese dell’Unione Europea Anno 2008 60,1 60 2005 48,3 47,7 47,5 50,1 46,2 45,8 47,0 43,9 41,5 40 41,2 UE27 UE15 Grecia Portogallo Irlanda Olanda Svezia Regno Unito Belgio Spagna Francia Germania Finlandia Austria Italia ussemburgo 30 Fonte: Isfort su dati ACI e Istat Tasso di motorizzazione La motorizzazione in Italia e in Europa Le misure dissuasive della circolazione privata: in estensione, ma con qualche incertezza 60 Stalli di sosta a pagamento su strada per 1.000 autovetture circolanti Comuni capoluogo di provincia 50 44,8 50,1 46,4 49,1 49,8 42,1 40 36,3 38,4 30 2002 0,80 2003 2004 2006 2007 2008 2009 Mq di ZTL e tasso di presenza (kmq di Ztl ogni 100 kmq di superficie comunale) Comuni capoluogo di provincia 0,60 0,44 0,40 2005 0,46 0,5 0,53 0,57 0,58 0,61 0,43 0,20 Fonte: Istat 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 La promozione della mobilità non motorizzata: più gradualità per le isole pedonali 35 Disponibilità di aree pedonali (mq per 100 abitanti) Comuni capoluogo di provincia 30 28,2 25 25,7 26,0 33,3 32,2 33,1 29,0 26,8 20 2002 15 2003 2004 2005 2007 Densità di piste ciclabili (km per 100 km2 di superficie comunale) Comuni capoluogo di provincia 10 8,6 5 2006 6,8 9,3 10,3 11,8 2008 2009 13,7 12,9 7,3 0 2002 Fonte: Istat 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 I contenuti della presentazione 1. IL QUADRO DELLA DOMANDA DI MOBILITA’ URBANA 2. PROFILI SINTETICI DELL’OFFERTA DI TRASPORTO PUBBLICO NELLE AREE URBANE IL FOCUS SUL TRASPORTO URBANO SU ROTAIA E IL CONFRONTO CON L’EUROPA 4. SPUNTI CONCLUSIVI Una tendenza molto graduale all’incremento dell’offerta (dati da un campione di 46 aziende del Tpl urbano) Evoluzione delle vetture*km erogate 2007-2008 (var. %; analisi dimensionale) Dinamica delle vetture*km erogate 2002-2008 (numeri indice) 106 100 2002 99 2003 100 101 107 Città con meno di 100mila ab. 2004 2005 2006 2007 2008 108 100 101 0,9 Media nazionale 1,2 Evoluzione dei passeggeri trasportati 2007-2008 (var. %; analisi dimensionale) 3,0 Grandi città Città con più di 100mila ab. 105 100 1,6 Città con più 0,0 di 100mila ab. 102 Dinamica dei passeggeri trasportati 2002-2008 (numeri indice) 100 Grandi città 1,6 Città con meno di 100mila ab. 102 1,3 2,8 Media nazionale 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Capoluoghi regionali (Stima 2008/09) 0,3 Le componenti di base dei ricavi (leva tariffaria, compensazioni per i servizi) più lente dell’inflazione Ricavi tariffari per passeggero e tassi di inflazione (2002-2008; numeri indice) 125 122 120 114 115 110 110 106 103 105 100 116 100 100 106 102 112 112 109 108 Ricavi tariffari per passeggero FOI trasporti 95 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Compensazioni pubbliche per km e tassi di inflazione (2002-2008; numeri indice) 125 122 120 116 114 114 115 110 110 106 105 100 117 115 103 100 100 100 2002 2003 105 109 Compensazioni pubbliche km FOI trasporti 95 2004 2005 2006 2007 2008 I costi sono invece più veloci dell’inflazione Evoluzione dellevoci di costo per km e tassi di inflazione (2002-2008; numeri indice) 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Var. % 2007-2008 Materie prime 100 100 101 116 123 121 134 10,7 Servizi 100 108 117 123 132 134 147 9,7 Ammortamenti 100 105 110 115 111 120 119 -0,8 Tasso inflazione(FOI generale) 100 102 104 106 108 110 114 3,6 Tasso inflazione(FOI trasporti) 100 103 106 110 114 116 122 5,2 Evoluzione dei prezzi delle materie prime (2002-2008; numeri indice) 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Var. % 2007-2008 Gasolio 100 102 110 130 136 136 157 15,4 GPL 100 104 104 110 125 121 131 8,3 Assicurazioni 100 105 106 108 110 112 115 2,4 Lubrificanti 100 111 113 116 122 129 136 5,4 Riparazioni 100 104 108 112 116 120 126 5,1 Manutenzioni 100 104 106 108 110 112 115 2,6 Senza contributi si rialza l’età media degli autobus Età media degli autobus in anni (2002-2008) 9,7 8,7 8,6 8,1 2002 2003 2004 2005 7,9 2006 8,1 2007 8,4 Nord-ovest Nord-Est Centro Sud e Isole 2008 Profilo ecologico degli autobus (2007, val. %) Quota autobus ad alimentazione alternativa al gasolio* Quota autobus almeno Euro III Quota autobus almeno Euro IV Nord-Ovest 19,2 31,2 9,6 Nord-Est 29,9 25,2 6,8 Centro 22,8 54,5 - Sud e Isole 11,9 37,6 3,0 Media nazionale 20,3 37,8 5,3 * Metano, GPL, Elettrico, Altro 8,7 8,3 7,4 9,4 Segnali di recupero di produttività, ma non basta Costi e ricavi unitari delle aziende di trasporto pubblico urbano Indicatori 2002 2007 2008 Var. % 2002-2008 Costi operativi per vettura*km (euro) 3,71 4,22 4,30 +15,9 Costi operativi per passeggero (euro) 0,96 1,09 1,10 +14,6 Ricavi da traffico per vettura*km (euro) 1,15 1,29 1,31 +13,9 Ricavi da traffico per passeggero (euro) 0,30 0,33 0,33 +9,6 64.639 76.987 80.288 Ricavi totali per addetto (euro) +24,2 …con due gravi conseguenze per gli equilibri del settore 1) Peggiora il rapporto ricavi da traffico/costi operativi (“quota 35%” sempre più lontana) 31,5 31,3 30,9 30,9 30,6 30,5 30,3 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2) In grave difficoltà i bilanci aziendali Nel 2008: • il 48% delle aziende ha fatto registrare un risultato negativo nella gestione finanziaria (anche a causa dei ritardi nell’erogazione dei contributi pubblici) • il 43% ha fatto registrare un risultato operativo negativo (margine operativo netto o EBIT) • il 33% ha fatto registrare una perdita di bilancio I contenuti della presentazione 1. IL QUADRO DELLA DOMANDA DI MOBILITA’ URBANA 2. PROFILI SINTETICI DELL’OFFERTA DI TRASPORTO PUBBLICO NELLE AREE URBANE 3. IL FOCUS SUL TRASPORTO URBANO SU ROTAIA E IL CONFRONTO CON L’EUROPA 4. SPUNTI CONCLUSIVI 7,5 11,6 Il peso del ferro nel trasporto pubblico urbano: un settore ad alto potenziale Ripartizione degli spostamenti motorizzati per mezzi di trasporto nella mobilità urbana (Val. %) 7,5 11,6 2005 2009 80,8 80,8 Mezzi pubblici 7,6 10,6 81,9 Mezzi privati (auto) 11,6 Motociclo/Ciclomotore La ripartizione “ferro”/“gomma” degli spostamenti urbani con mezzi di trasporto pubblico (Città con oltre 100mila abitanti - Val. %) 2009 2005 31,5 36,5 63,5 80,8 Spostamenti su “ferro” (treno, metropolitana, ecc.) 68,5 Fonte: Isfort, Osservatorio ”Audimob” Spostamenti su “gomma” (e altro) Domanda e offerta di tranvie: dal 1995 un trend di recupero graduale (molto graduale…) Dati di offerta - Numeri indice (anno 1995=100) 126,4 111,6 100,0 105,5 103,7 96,3 90,5 1990 1995 2000 98,2 96,2 88,6 2005 Materiale rotabile 102,7 100,7 94,0 99,2 98,0 90,6 2006 2007 Vetture-km 106,5 100,2 94,5 2008* 107,3 101,1 95,9 2009** Posti-km offerti Domanda soddisfatta - Numeri indice (anno 1995=100) 140,1 137,9 100,0 101,6 93,5 1990 1995 2000 Passeggeri (*) Dato provvisorio (**) Stima Fonte: Isfort su dati CNIT 2008-2009 101,0 102,2 92,6 94,5 2005 2006 105,0 108,4 95,9 95,2 2007 2008* Passeggeri-km 111,3 98,8 2009** Lo spiccato dinamismo della metropolitana (dal versante della domanda più che da quello dell’offerta) Dati di offerta - Numeri indice (anno 1995=100) 115,9 108,3 100,0 77,7 114,7 107,5 78,6 116,4 127,7 127,3 123,1 122,2 132,1 128,0 115,2 114,7 132,9 128,4 115,7 115,7 91,8 77,5 1990 1995 2000 2005 Materiale rotabile 2006 2007 Vetture-km 2008* 2009** Posti-km offerti Domanda soddisfatta - Numeri indice (anno 1995=100) 110,2 100,0 121,9 107,8 116,1 141,4 138,0 127,4 121,9 131,2 133,0 142,4 132,1 76,7 63,9 1990 (*) Dato provvisorio 1995 (**) Stima 2000 Passeggeri Fonte: Isfort su dati CNIT 2008-2009 2005 2006 2007 2008* Passeggeri-km 2009** La quota modale del Tpl nelle grandi aree urbane europee: un primo divario per le città italiane (*) Spostamento dei soli residenti (1) Dati al 2006 Fonte: Isfort-EMTA Barometer 2010 (dati al 2008) à Il di Madrid 52,7 riparto “ferro”/”gomma” capitali 40,6 di Madrid Comunitàaree Comunità di Madrid 52,7 in alcune di Madrid Comunità 40,6 europee: un secondo divario per le città italiane (Budapest) arian Region (Budapest) 49,5 nde Londra Grande Londra 46 84,7 46 VOR Region (Vienna) Stoccolma Gande Stoccolma 52,7 9,5 18,3 (Budapest) Region Central Hungarian 49,5 Region (Budapest) Hungarian Central 59,5 di Madrid 59,5 Comunità Central Hungarian Region (Budapest) 70 Praga Praga Helsinki 50 Helsinki 59,5 48,2 50 67,9 Roma (*) 62,6 62,6 43,6 0 20 0 100 0 18,9 Roma (*) Gande 37,5 31,7 Parigi Il 43,6Berlino e Bran 21,9 Ba 28,3 28,3 21,9 40 20 60 40 80 60 100 80 62,6 62,6 21,9 Roma (*) Comun Gr 43,6 Barcellona RM RM Barcellona 57,2 57,2 31,7 Barcellona RM 28,3 Roma (*) 80 67,9 67,9 37,5 Berlino e Brandeburgo (1) 28,3 50 50,0 31,7(1) (1) Berlino e Brandeburgo Berlino e Brandeburgo Parigi Ile-de-France 62,6(*) Roma 60 37,5 70,0 70 40,7 Parigi Ile-de-France Parigi Ile-de-France 18,9 57,2 VOR Reg Hungarian Region 40,7Central 40,7 Praga Helsinki 18,9 Helsinki 59,5 59,5 45,0 Helsinki 57,2 45,0 46 46,0 28,8 67,9 Praga 67,9 deburgo (1) erlino e Brandeburgo (1) rcellona Barcellona RM 57,2 RM 49,5 49,5 Praga 7018,3 Gande Stoccolma 0 28,8 84,7 84,7 45,0 Stoccolma Gande 52,7 40,6Gande Stoccolma 52,7 Grande Londra e-de-France 70Ile-de-France Parigi 28,8 Grande Londra Grande Londra 18,3 100 20 40 0 60 20 0 80 40 20 60 40 80 6 100 %sola di viaggiatori su % ferro (a) sola metropolitana % di viaggiatori ferro % di(a) viaggiatori metropolitana %d % disu viaggiatori su ferro (a)della % di viaggiatori didella viaggiatori della sola metropolitana erro (a) (a) % di viaggiatori annui su tram, metro, ferrovie suburbane in rapporto al totale Tpl (1) Le stime includono le ferrovie regionali (*) Le stime non includono alcuni servizi della rete FS Fonte: Isfort-EMTA Barometer 2009 (dati al 2006 per le città UE e al 2008 per Roma) L’enorme ritardo nello sviluppo delle reti ferroviarie suburbane Principali servizi ferroviari suburbani in Italia(1), Spagna, Germania, Francia e Regno Unito (città con un network superiore a 80 km) Paese Italia Germania Regno Unito Spagna Francia Area o Regione metropolitana Roma Milano Torino Monaco di Baviera Berlino e Brandeburgo(2) Francoforte sul Meno Grande Stoccarda Grande Londra(2) Leeds (sistema del West Yorkshire) Grande Manchester Comunità di Madrid Barcellona (RMB) Siviglia Parigi Ile-de-France(2) Numero di linee 7 8 6 7 59 9 6 >40 Lunghezza delle linee (in Km) 195,1 186,4 92,0 442,0 2.811,0 297,0 248,0 788,0 12 349,1 9 9 14 4 13 319,0 340,0 573,0 145,0 1.466,0 (1) Per Milano sono state considerate tutte le “linee S”, con limite a Rho per le S5 ed S6; per Roma le FR1, FR2 (fino a Lunghezza), FR3 (fino a Cesano), le FR per i Castelli romani (fino a Ciampino), la linea Met.Ro. per Ostia, quella per Pantano e quella per Viterbo fino a Sacrofano. Il dato di Torino è di fonte EMTA (2) La sima include le ferrovie regionali, integrate operativamente nel sistema di trasporto dell’area capitale (autorità congiunta di Berlino e del Brandeburgo: VBB). Il dato delle sole suburbane (S-Bahn) di Berlino è di 15 linee e 332 km di rete; la rete suburbana in senso stretto di Parigi e Londra è rispettivamente di 587 km e di 336,8 km Fonte: Isfort-EMTA Barometer 2009 (dati al 2006) e Legambiente Pendolaria 2010 La rete di metropolitane in Italia: poche città e con sviluppi modesti (1/2) Principali servizi di metropolitana in Italia, Spagna, Germania, Francia e UK Paese Italia Area o Regione metropolitana Numero di linee Lunghezza delle linee (in Km) Milano 3 74,6 Roma 2 36,6 Napoli 3 31,8 Torino 1 9,6 Genova 1 5,5 Catania 1 3,8 14 192,0 Berlino e Brandeburgo 9 145,0 Amburgo 3 101,0 Francoforte sul Meno 7 85,0 Monaco di Baviera 6 85,8 Dortmund 3 55,0 Colonia 5 45,0 Norimberga 3 38,2 Grande Stoccarda Germania Fonte: Isfort-EMTA Barometer 2009 (dati al 2006) e Legambiente Pendolaria 2010 La rete di metropolitane in Italia: poche città e con sviluppi modesti (2/2) Principali servizi di metropolitana in Italia, Spagna, Germania, Francia e UK Paese Regno Unito Area o Regione metropolitana Numero di linee Lunghezza delle linee (in Km) 12 408,0(1) Newcastle 2 77,5 Galsgow 1 10,4 12+1 233,0 Valencia 3 133,5 Barcellona 6 112,3 Bilbao 2 38,9 Siviglia 1 18,0 Palma di Maiorca 1 7,2 16 200,0(1) Lille 2 45,0 Lione 4 29,3 Tolosa 2 28,2 Marsiglia 2 21,8 Rennes 1 9,4 Grande Londra Comunità di Madrid Spagna Parigi Ile-de-France Francia (1) Estensione della rete invece dei Km di linee (questo secondo dato a Londra è 416 km e a Parigi è 215,4 km) Fonte: Isfort-EMTA Barometer 2009 (dati al 2006) e Legambiente Pendolaria 2010 Il dinamismo delle medie città nei sistemi a guida vincolata Le caratteristiche tecniche delle nuove tranvie Capacità di Km di N. trasporto rete fermate (*) Entrata in funzione/ prolungamenti Ulteriori estensioni Città Tipo di sistema Padova Tram su gomma 10,5 24 1.800/ 2.000 marzo 2007/2009 progettate Bergamo Metrotranvia extraurbana 12,5 16 1.700 aprile 2009 in progettazione Firenze Metrotranvia 7,6 14 5.000 marzo 2010 in progettazione Mestre Tram su gomma 6,3 18 varie stime(1) dicembre 2010 in corso/allo studio Cagliari Metrotranvia 6,4 9 1.630 marzo 2008 in corso Sassari Metrotranvia 4,3 8 1.028 ottobre 2006/2009 allo studio Perugia Metro a fune (people mover) 3,1 7 3.065 gennaio 2008 allo studio (*) La capacità massima del sistema è indicata in passeggeri-ora per direzione di marcia (1) Circa 170 a 4 passeggeri al mq, e 238 a 6 passeggeri al mq per veicolo (modello Translohr STE4) Fonte: Isfort su fonti locali e MetroTram Il focus sui programmi di investimento sul ferro nelle grandi città: molte risorse ancora da reperire Alcuni elementi economici delle opere per il trasporto pubblico su ferro (milioni di euro) Torino 2.189,4 Dati riferiti a 30 opere su 37 1.720,1 3.909,5 (44,0%) Milano 2.833,6 Dati riferiti a 20 opere su 25 (40,0%) 4.248,1 7.081,7 (60,0%) Roma 3.640,9 Dati riferiti a 14 opere su 35 (27,2%) 9.726,5 3.197,1 Napoli Dati riferiti 1.002,6 a 11 opere su 20 (56,0%) 13.367,4 (72,8%) 3.197,1 (76,1%) 1.002,6 1.002,6 4.199,6 (23,9%) Fonte: Isfort su fonti varie Fabbisogno residuo Risorse disponibili Fabbisogno residuo Qualche considerazione di insieme sugli investimenti in corso nel settore Punti di attenzione (il “solito” pro-memoria) Carenza di documenti di pianificazione, che aiutino una lettura/valutazione unitaria e integrata degli interventi Dimensione degli investimenti spropositati rispetto alle risorse disponibili: definire le priorità di intervento Investimenti monopolizzati dalla metropolitana Metà delle opere nelle regioni del Nord ….e due timidi segnali di ottimismo 1) Valutando lo stato di avanzamento tra il 2005 ed il 2010 della L. 211/92 si evince che la quota di interventi conclusi assume una dimensione di una certa importanza e, soprattutto, che gli interventi ancora fermi alla fase delle gare o a quella di progettazione rappresentano una fetta ormai modesta (ma ovviamente si tratta di opere avviate molti anni fa…) 2) Quanto alla Legge “Obiettivo” gli interventi programmati (PIS) negli ultimi 5 anni dimostrano una decisa crescita passando, in termini di costo, da poco meno di 10 miliardi di euro a oltre 25 miliardi (tuttavia, è solo l’11% delle risorse, ovvero un quarto di quanto assegnato all’ANAS; e si tratta in gran parte investimenti nelle metropolitane programmati non solo per le grandi città!) Le buone pratiche europee: il programma di investimento sul tram in Francia Un primo elenco di 22 progetti di tram, nel 2008, sono stati ammessi a sovvenzione statale (20% dei costi), per 230km di rete in più e una spesa di 6,6 Mld di € al 2020 (Programma “Grenelle de l’Environment”). A giorni è inoltre atteso l’esito di un secondo appello alla presentazione di progetti, sempre da parte di città medie. Le opere in fase di valutazione riguardano sia nuove linee (es. Aubagne, Avignon, Numes, Lens), sia estensioni della rete esistente (es. Bordeaux, Valenciennes, Montpellier). Per dare corso ad un piano così impegnativo la Legge “Grenelle 2” (luglio 2010) ha previsto come misure di Linee in servizio o progettate sostegno finanziario: (esclusa la regione di Parigi) - l’instaurazione di un “Versement Transport” (VT) specifico per i comuni turistici; - la possibilità per le autorità di trasporto (AOTU) di istituire una tassa forfettaria sul prodotto della valorizzazione di terreni e immobili adiacenti alle nuove linee; - la sperimentazione di pedaggi urbani per città sopra 300mila ab. Fonte: Gart 2009 dotati di un piano della mobilità urbana (PDU). Già oggi il VT contribuisce a finanziare in misura consistente il sistema di Tpl. Alle AOTU sopra 100mila abitanti che abbiano deciso di realizzare infrastrutture di trasporto in sede propria è concesso di portare il prelievo VT dallo 0,55% all’1,75%. Al 2008 il 36% dell’investimento per nuovi progetti in Francia è avvenuto tramite autofinanziamento, il 52% delle risorse sono derivate da mutui, il 5% sono oneri delle collettività locali e altrettanti sono quelli dello Stato (Fonte: Certu-Gart). Le buone pratiche europee: il finanziamento della ?????? metropolitana automatica di Copenaghen Fonte: Copenaghen Metro La rete è destinata ad essere completata (anno 2018) da due linee circolari (“City Circle Line”): M3 e M4, interamente sottoterranee, e che serviranno il centro città nonché i distretti nord e sud-ovest poco coperti da linee pendolari (costo previsto circa 2 miliardi di €). La sua realizzazione, ultimata nel 2007 (2 linee e 21km totali), è stata interamente finanziata tramite i ricavi da traffico e gli incrementi dei valori immobiliari delle aree attraversate dall’opera (cd. sistema della “cattura del valore”). Il soggetto preposto alla realizzazione dell’opera (Ørestad Development Corporation: 55% Comune di Copeaghen e 45% Stato danese) ha aperto un mutuo per l’investimento iniziale (880 milioni di euro) e per la realizzazione dei lavori di riqualificazione urbana dell’area sud (fase 1). Le fasi 2 e 3 (430 e 200 milioni di €) hanno ricevuti contributi anche dalla città di Federikesberg e dal Consiglio di Contea. Elementi qualificanti del progetto finanziario sono stati però sia la vendita diretta delle aree pubbliche possedute nella zona di Ørestad, sia le tasse comunali derivanti dalla cessione e valorizzazione degli edifici e terreni, sia inoltre i ricavi annuali derivanti dall’esercizio della linea. Le buone pratiche europee: il rapido sviluppo della metropolitana di Madrid Metro Ligero Oeste Foto: Comunità di Madrid (CAM) Lo sviluppo della metropolitana di Madrid (282 km) rappresenta un caso di riferimento internazionale. Una volta inaugurata nel 1995 la linea 6 di circonvallazione del centro, realizzata sotto la progettazione della Comunità di Madrid (CAM) e interamente finanziata dal Ministero delle Infrastrutture spagnolo, il governo centrale cede alla CAM la responsabilità di decidere e finanziare le nuove infrastrutture. Forte di questa esperienza la CAM realizza il primo piano di estensione, ripetuto poi ogni quattro anni, a seguito dei quali la rete cresce prima verso i sobborghi nord ed est, poi su un nuovo percorso circolare di collegamento con la periferia sud, per poi puntare sullo sviluppo della metro leggera nel quadrante ovest. Il piano 1999-2003 (55,6km di nuova rete e 38 stazioni) è totalmente realizzato sotto la responsabilità di MINTRA, agenzia regionale che dal 2000 il soggetto fondamentale per la realizzazione del programma. Il Piano 2003-2007 (55,6km di binari e 36 stazioni) è sempre gestito da MINTRA, ma finanziato al 34% per mezzo di partnership e contratti di concessione, principalmente di tipo DBOT (in inglese: Design, Build, Operate and Tranfer) con raggruppamenti comprendenti società finanziarie, imprese di lavori pubblici e compagnie di trasporto. In questo modo sono sovvenzionati il prolungamento sulla linea 9 (con TFM) e le nuove linee leggere (con Metros Ligeros de Madrid e la società Metro Ligero Oeste). Altre opere realizzate con modalità finanziarie innovative sono: • L’estensione della linea 8 fino al nuovo termina dell’Aeroporto Madrid-Barajas (investimento di 45 milioni di € supportati da un concessionario privato); • Le PPP aggiudicate per gli interscambi da costruire o ampliare in congiunte operazioni d’urbanismo; • Il tram di Parla (8,2 km), che è un progetto dal Comune finanziato da un gruppo privato (138 milioni di euro), della quale oggi sono progettate altre 2 linee. Per il futuro (2007-2011 e oltre), considerata anche la situazione economica meno favorevole, gli importi pubblici previsti sono al ribasso e si ritiene di ricorrere sempre più a finanziamenti del settore privato. I contenuti della presentazione 1. IL MONITORAGGIO SULLA DOMANDA 2. IL MONITORAGGIO SULL’OFFERTA 3. IL FOCUS SUL TRASPORTO URBANO SU ROTAIA: IL CONFRONTO CON L’EUROPA 4. SPUNTI CONCLUSIVI Un quadro denso di punti critici per la mobilità urbana in Italia Le aziende devono fronteggiare molteplici problemi Nel bilancio di medio periodo lo scenario della domanda è in deterioramento •la mobilità non motorizzata perde terreno •veicoli e passeggeri della mobilità privata sono in aumento •la qualità percepita del servizio pubblico non decolla •fattori-chiave di competitività (ad es. la velocità media delTtpl) sembrano peggiorare •il Tpl non guadagna mercato …sia dal lato dei ricavi: •un mercato difficile da attrarre (lato domanda) •risorse pubbliche per i servizi e per gli investimenti inferiori alle previsioni •rigidità tariffaria …sia dal lato dei costi: • forte incremento del prezzo delle materie prime e dei servizi • aumento degli oneri finanziari Le politiche ai diversi livelli sono deboli e contraddittorie •tagli alle risorse per i servizi Tpl • investimenti insufficienti nelle infrastrutture dedicate (ad esempio il ferro urbano) • incertezza sulle politiche dissuasive della mobilità urbana • debolezza cronica della pianificazione urbana per la mobilità sostenibile •una grande spinta non viene neanche dalla UE (vedi il recente action plan sul trasporto urbano) Un primo obiettivo strategico: rimuovere alcune peculiari debolezze del modello italiano Il monitoraggio condotto dall’Osservatorio “Audimob” ormai sulla lunghezza di un decennio mostra che gli sforzi prodotti a più livelli per migliorare le condizioni della mobilità urbana non riescono ad incidere sui nodi strutturali del settore e quindi ad invertire in modo duraturo il segno negativo degli indicatori di performance. Vanno quindi definitivamente sciolti alcuni nodi, quali: 1) l’incertezza e la frammentarietà storiche delle “regole del gioco” (cornice normativa) 2) il mancato riconoscimento del TPL quale priorità strategica nazionale (cornice finanziaria) 3) la mancanza di visione di insieme nelle pianificazioni urbane di settore (cornice pianificatoria) Un secondo obiettivo strategico: migliorare la convivenza tra i diversi sistemi di spostamento nelle città con azioni strutturali “classiche”: più offerta di infrastrutture, mezzi e servizi non solo per il Tpl (manutenzione strade e marciapiedi, segnaletiche, piste ciclabili ecc.) con azioni di law enforcement: regole e sanzioni più stringenti per la circolazione dei mezzi privati, capacità di reprimere le infrazioni con azioni redistributive dello spazio urbano, a favore della mobilità collettiva e di quella ecologica con una maggiore integrazione tra pianificazione dei trasporti e pianificazione territoriale e urbanistica La mobilità urbana in Italia Profili, tendenze e confronti con l’Europa Grazie per l’attenzione! Carlo Carminucci, Isfort [email protected] Firenze, 19 aprile 2011