Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 1 PREMESSA 2 2 DIMENSIONAMENTO IMPIANTI ELETTRICI 2.1 CALCOLO DELLE CORRENTI DI IMPIEGO 2.2 DIMENSIONAMENTO DEI CAVI 2.3 INTEGRALE DI JOULE 2.4 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI DI NEUTRO 2.5 DIMENSIONAMENTO DEI CONDUTTORI DI PROTEZIONE 2.6 CALCOLO DELLA TEMPERATURA DEI CAVI 2.7 CADUTE DI TENSIONE 2.8 FORNITURA DELLA RETE 2.9 BASSA TENSIONE 2.10 TRASFORMATORI 2.11 CALCOLO DEI GUASTI 2.11.1 Calcolo delle correnti massime di cortocircuito 2.11.2 Calcolo delle correnti minime di cortocircuito 2.12 SCELTA DELLE PROTEZIONI 2.13 VERIFICA DELLA PROTEZIONE A CORTOCIRCUITO DELLE CONDUTTURE 2.14 VERIFICA DI SELETTIVITÀ 2.15 RIFERIMENTI NORMATIVI 2.16 ALLEGATI 3 2 2 3 4 5 6 7 7 9 9 11 12 12 15 16 17 18 19 20 PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE INFORMAZIONI LEGALI PRINCIPI NORMATIVI PER L'ITALIA SCELTA DEI RISCHI DA CONSIDERARE DATI RELATIVI ALLE STRUTTURE 3.4.1 Pré de Pascal 3.4.2 Plan Puitz RX 3.4.3 Plan Puitz TX 3.4.4 Creton 3.4.5 Valnontey 3.4.6 Chaillod 3.4.7 Krome 3.5 CARATTERISTICHE DELLE LINEE 3.6 VALUTAZIONE DEI RISCHI SELEZIONATI 3.6.1 Valutazione del rischio R1, perdita di vite umane - Generalità 3.6.2 Valutazione del rischio R2, perdita di servizio pubblico - Generalità 3.7 CONSIDERAZIONI FINALI 21 3.1 3.2 3.3 3.4 B136_pdI0003_RCE_00 22 22 22 23 23 23 24 24 25 25 26 26 27 27 35 41 Pagina 1 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 1 PREMESSA Il presente elaborato ha lo scopo di illustrare i calcoli effettuati per il dimensionamento delle condutture elettriche, degli apparecchi di comando e delle protezioni e di illustrare le scelte progettuali relative al progetto definitivo degli impianti elettrici. Un capitolo a parte sarà dedicato all’impianto di protezione contro le scariche atmosferiche. 2 DIMENSIONA MEN TO IMPIAN TI ELET TRICI 2.1 Calcolo delle correnti di impiego Il calcolo delle correnti d'impiego viene eseguito in base alla classica espressione: Pd Ib = k ca ⋅ Vn ⋅ cosϕ nella quale: kca = 1 kca = 1.73 sistema monofase o bifase, due conduttori attivi; sistema trifase, tre conduttori attivi. Se la rete è in corrente continua il fattore di potenza cos ϕ è pari a 1. Dal valore massimo (modulo) di Ib vengono calcolate le correnti di fase in notazione vettoriale (parte reale ed immaginaria) con le formule: I&1 = I b ⋅ e − jϕ = I b ⋅ ( cosϕ − jsinϕ ) 2π 2π I&2 = I b ⋅ e − j (ϕ − 2π 3) = I b ⋅ cos ϕ − − jsin ϕ − 3 3 4π 4π − j ϕ − 4π 3) I&3 = I b ⋅ e ( = I b ⋅ cos ϕ − − jsin ϕ − 3 3 Il vettore della tensione Vn è supposto allineato con l'asse dei numeri reali: V&n = Vn + j0 La potenza di dimensionamento Pd è data dal prodotto: Pd = Pn ⋅ coeff nella quale coeff è pari al fattore di utilizzo per utenze terminali oppure al fattore di contemporaneità per utenze di distribuzione. La potenza Pn, invece, è la potenza nominale del carico per utenze terminali, ovvero, la somma delle Pd delle utenze a valle (Pd a valle) per utenze di distribuzione (somma vettoriale). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 2 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni La potenza reattiva delle utenze viene calcolata invece secondo la: Qn = Pn ⋅ tan ϕ per le utenze terminali, mentre per le utenze di distribuzione viene calcolata come somma vettoriale delle potenze reattive nominali a valle (Qd a valle). Il fattore di potenza per le utenze di distribuzione viene valutato, di conseguenza, con la: Q cosϕ = cos arc tan n Pn 2.2 Dimensionamento dei cavi Il criterio seguito per il dimensionamento dei cavi è tale da poter garantire la protezione dei conduttori alle correnti di sovraccarico. In base alla norma CEI 64-8/4 (par. 433.2), infatti, il dispositivo di protezione deve essere coordinato con la conduttura in modo da verificare le condizioni: a) I b ≤ I n ≤ I z b) I f ≤ 1.45 ⋅ I z Per la condizione a) è necessario dimensionare il cavo in base alla corrente nominale della protezione a monte. Dalla corrente Ib, pertanto, viene determinata la corrente nominale della protezione (seguendo i valori normalizzati) e con questa si procede alla determinazione della sezione. Il dimensionamento dei cavi rispetta anche i seguenti casi: • condutture senza protezione derivate da una conduttura principale protetta contro i sovraccarichi con dispositivo idoneo ed in grado di garantire la protezione anche delle condutture derivate; • conduttura che alimenta diverse derivazioni singolarmente protette contro i sovraccarichi, quando la somma delle correnti nominali dei dispositivi di protezione delle derivazioni non supera la portata Iz della conduttura principale. L'individuazione della sezione si effettua utilizzando le tabelle di posa assegnate ai cavi. Le sette tabelle utilizzate sono: • IEC 448; • IEC 364-5-523 (1983); • IEC 60364-5-52 (PVC/EPR); • IEC 60364-5-52 (Mineral); • CEI-UNEL 35024/1; • CEI-UNEL 35024/2; • CEI-UNEL 35026; • CEI 20-91 (HEPR); mentre per la media tensione si utilizza la tabella CEI 17-11. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 3 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Esse oltre a riportare la corrente ammissibile Iz in funzione del tipo di isolamento del cavo, del tipo di posa e del numero di conduttori attivi, riportano anche la metodologia di valutazione dei coefficienti di declassamento. La portata minima del cavo viene calcolata come: In k dove il coefficiente k ha lo scopo di declassare il cavo e tiene conto dei seguenti I z min = fattori: • tipo di materiale conduttore; • tipo di isolamento del cavo; • numero di conduttori in prossimità compresi eventuali paralleli; • eventuale declassamento deciso dall'utente. La sezione viene scelta in modo che la sua portata (moltiplicata per il coefficiente k) sia superiore alla Iz min. Gli eventuali paralleli vengono calcolati nell'ipotesi che abbiano tutti la stessa sezione, lunghezza e tipo di posa (vedi norma 64.8 par. 433.3), considerando la portata minima come risultante della somma delle singole portate (declassate per il numero di paralleli dal coefficiente di declassamento per prossimità). La condizione b) non necessita di verifica in quanto gli interruttori che rispondono alla norma CEI 23.3 hanno un rapporto tra corrente convenzionale di funzionamento If e corrente nominale In minore di 1.45 ed è costante per tutte le tarature inferiori a 125 A. Per le apparecchiature industriali, invece, le norme CEI 17.5 e IEC 947 stabiliscono che tale rapporto può variare in base alla corrente nominale, ma deve comunque rimanere minore o uguale a 1.45. Risulta pertanto che, in base a tali normative, la condizione b) sarà sempre verificata. Le condutture dimensionate con questo criterio sono, pertanto, protette contro le sovracorrenti. 2.3 Integrale di Joule Dalla sezione dei conduttori del cavo deriva il calcolo dell'integrale di Joule, ossia la massima energia specifica ammessa dagli stessi, tramite la: I 2 ⋅t = K2 ⋅ S2 La costante K viene data dalla norma 64-8/4 (par. 434.3), per i conduttori di fase e neutro e, dal paragrafo 64-8/5 (par. 543.1), per i conduttori di protezione in funzione al materiale conduttore e al materiale isolante. Per i cavi ad isolamento minerale le norme attualmente sono allo studio, i paragrafi sopraccitati riportano però nella parte commento dei valori prudenziali. I valori di K riportati dalla norma sono per i conduttori di fase (par. 434.3): Cavo in rame e isolato in PVC: Cavo in rame e isolato in gomma G: Cavo in rame e isolato in gomma etilenpropilenica G5-G7: B136_pdI0003_RCE_00 K = 115 K = 135 K = 143 Pagina 4 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Cavo in rame serie L rivestito in materiale termoplastico: Cavo in rame serie L nudo: Cavo in rame serie H rivestito in materiale termoplastico: Cavo in rame serie H nudo: Cavo in alluminio e isolato in PVC: Cavo in alluminio e isolato in G, G5-G7: K = 115 K = 200 K = 115 K = 200 K = 74 K = 87 I valori di K per i conduttori di protezione unipolari (par. 543.1) tab. 54B: Cavo in rame e isolato in PVC: Cavo in rame e isolato in gomma G: Cavo in rame e isolato in gomma G5-G7: Cavo in rame serie L rivestito in materiale termoplastico: Cavo in rame serie L nudo: Cavo in rame serie H rivestito in materiale termoplastico: Cavo in rame serie H nudo: Cavo in alluminio e isolato in PVC: Cavo in alluminio e isolato in gomma G: Cavo in alluminio e isolato in gomma G5-G7: K = 143 K = 166 K = 176 K = 143 K = 228 K = 143 K = 228 K = 95 K = 110 K = 116 I valori di K per i conduttori di protezione in cavi multipolari (par. 543.1) tab. 54C: Cavo in rame e isolato in PVC: Cavo in rame e isolato in gomma G: Cavo in rame e isolato in gomma G5-G7: Cavo in rame serie L rivestito in materiale termoplastico: Cavo in rame serie L nudo: Cavo in rame serie H rivestito in materiale termoplastico: Cavo in rame serie H nudo: Cavo in alluminio e isolato in PVC: Cavo in alluminio e isolato in gomma G: Cavo in alluminio e isolato in gomma G5-G7: 2.4 K = 115 K = 135 K = 143 K = 115 K = 228 K = 115 K = 228 K = 76 K = 89 K = 94 Dimensionamento dei conduttori di neutro La norma CEI 64-8 par. 524.2 e par. 524.3, prevede che la sezione del conduttore di neutro, nel caso di circuiti polifasi, può avere una sezione inferiore a quella dei conduttori di fase se sono soddisfatte le seguenti condizioni: • il conduttore di fase abbia una sezione maggiore di 16 mmq; • la massima corrente che può percorrere il conduttore di neutro non sia superiore alla portata dello stesso • la sezione del conduttore di neutro sia almeno uguale a 16 mmq conduttore è in rame e a 25 mmq se il conduttore è in alluminio. B136_pdI0003_RCE_00 se il Pagina 5 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Nel caso in cui si abbiano circuiti monofasi o polifasi e questi ultimi con sezione del conduttore di fase minore di 16 mmq se conduttore in rame e 25 mmq se e conduttore in allumino, il conduttore di neutro deve avere la stessa sezione del conduttore di fase. In base alle esigenze progettuali, sono gestiti fino a tre metodi di dimensionamento del conduttore di neutro, mediante: • determinazione in relazione alla sezione di fase; • determinazione tramite rapporto tra le portate dei conduttori; • determinazione in relazione alla portata del neutro. Il primo criterio consiste nel determinare la sezione del conduttore in questione secondo i seguenti vincoli dati dalla norma: S f < 16mm2 : Sn = S f 2 16 ≤ S f ≤ 35mm : Sn = 16mm2 S f > 35mm2 : Sn = S f 2 Il secondo criterio consiste nell'impostare il rapporto tra le portate del conduttore di fase e il conduttore di neutro, e il programma determinerà la sezione in base alla portata. Il terzo criterio consiste nel dimensionare il conduttore tenendo conto della corrente di impiego circolante nel neutro come per un conduttore di fase. Le sezioni dei neutri possono comunque assumere valori differenti rispetto ai metodi appena citati, comunque sempre calcolati a regola d'arte. 2.5 Dimensionamento dei conduttori di protezione Le norme CEI 64.8 par. 543.1 prevedono due metodi di dimensionamento dei conduttori di protezione: determinazione in relazione alla sezione di fase; determinazione mediante calcolo. Il primo criterio consiste nel determinare la sezione del conduttore di protezione seguendo vincoli analoghi a quelli introdotti per il conduttore di neutro: S f < 16mm2 : S PE = S f 2 16 ≤ S f ≤ 35mm : S PE = 16mm2 S f > 35mm2 : S PE = S f 2 Il secondo criterio determina tale valore con l'integrale di Joule, ovvero la sezione del conduttore di protezione non deve essere inferiore al valore determinato con la seguente formula: B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 6 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Sp = I 2 ⋅t K dove: - Sp è la sezione del conduttore di protezione (mm²); - I è il valore efficace della corrente di guasto che può percorrere il conduttore di protezione per un guasto di impedenza trascurabile (A); - t è il tempo di intervento del dispositivo di protezione (s); - K è un fattore il cui valore dipende dal materiale del conduttore di protezione, dell'isolamento e di altre parti. Se il risultato della formula non è una sezione unificata, viene presa una unificata immediatamente superiore. In entrambi i casi si deve tener conto, per quanto riguarda la sezione minima, del paragrafo 543.1.3. Esso afferma che la sezione di ogni conduttore di protezione che non faccia parte della conduttura di alimentazione non deve essere, in ogni caso, inferiore a: 2,5 mm² se è prevista una protezione meccanica; mm² se non è prevista una protezione meccanica; E' possibile, altresì, determinare la sezione mediante il rapporto tra le portate del conduttore di fase e del conduttore di protezione. 2.6 Calcolo della temperatura dei cavi La valutazione della temperatura dei cavi si esegue in base alla corrente di impiego e alla corrente nominale tramite le seguenti espressioni: I b2 Tcavo (I b ) = Tambiente + α cavo ⋅ 2 Iz I n2 Tcavo (I n ) = Tambiente + α cavo ⋅ 2 Iz espresse in °C. Esse derivano dalla considerazione che la sovratemperatura del cavo a regime è proporzionale alla potenza in esso dissipata. Il coefficiente cavo è vincolato dal tipo di isolamento del cavo e dal tipo di tabella di posa che si sta usando. 2.7 Cadute di tensione Le cadute di tensione sono calcolate vettorialmente. Per ogni utenza si calcola la caduta di tensione vettoriale lungo ogni fase e lungo il conduttore di neutro (se distribuito). Tra le fasi si considera la caduta di tensione maggiore che viene riportata in percentuale rispetto alla tensione nominale: B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 7 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni k c.d .t (ib) = max ∑ Z&f i ⋅ I&f i − Z&ni ⋅ I&ni i =1 f = R , S ,T con f che rappresenta le tre fasi R, S, T; con n che rappresenta il conduttore di neutro; con i che rappresenta le k utenze coinvolte nel calcolo; Il calcolo fornisce, quindi, il valore esatto della formula approssimata: cdt ( I b ) = k cdt ⋅ I b ⋅ Lc 100 ⋅ ( Rcavo ⋅ cosϕ + X cavo ⋅ sinϕ ) ⋅ Vn 1000 con: • kcdt=2 per sistemi monofase; • kcdt=1.73 per sistemi trifase. I parametri Rcavo e Xcavo sono ricavati dalla tabella UNEL in funzione del tipo di cavo (unipolare/multipolare) ed alla sezione dei conduttori; di tali parametri il primo è riferito a 70° C per i cavi con isolamento PVC, a 90° C per i cavi con isolamento EPR; mentre il secondo è riferito a 50Hz, ferme restando le unità di misura in /km. La cdt(Ib) è la caduta di tensione alla corrente Ib e calcolata analogamente alla cdt(Ib). Se la frequenza di esercizio è differente dai 50 Hz si imposta X ′cavo = f ⋅ Xcavo 50 . La caduta di tensione da monte a valle (totale) di una utenza è determinata come somma delle cadute di tensione vettoriale, riferite ad un solo conduttore, dei rami a monte all'utenza in esame, da cui, viene successivamente determinata la caduta di tensione percentuale riferendola al sistema (trifase o monofase) e alla tensione nominale dell'utenza in esame. Sono adeguatamente calcolate le cadute di tensione totali nel caso siano presenti trasformatori lungo la linea (per esempio trasformatori MT/BT o BT/BT). In tale circostanza, infatti, il calcolo della caduta di tensione totale tiene conto sia della caduta interna nei trasformatori, sia della presenza di spine di regolazione del rapporto spire dei trasformatori stessi. Se al termine del calcolo delle cadute di tensione alcune utenze abbiano valori superiori a quelli definiti, si ricorre ad un procedimento di ottimizzazione per far rientrare la caduta di tensione entro limiti prestabiliti (limiti dati da CEI 64-8 par. 525). Le sezioni dei cavi vengono forzate a valori superiori cercando di seguire una crescita uniforme fino a portare tutte le cadute di tensione sotto i limiti. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 8 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 2.8 Fornitura della rete La conoscenza della fornitura della rete è necessaria per l'inizializzazione della stessa al fine di eseguire il calcolo dei guasti. Le tipologie di fornitura possono essere: • in bassa tensione • in media tensione • in alta tensione • ad impedenza nota • in corrente continua I parametri trovati in questa fase servono per inizializzare il calcolo dei guasti, ossia andranno sommati ai corrispondenti parametri di guasto della utenza a valle. Noti i parametri alle sequenze nel punto di fornitura, è possibile inizializzare la rete e calcolare le correnti di cortocircuito secondo le norme CEI 11-25. Tali correnti saranno utilizzate in fase di scelta delle protezioni per la verifica dei poteri di interruzione delle apparecchiature. 2.9 Bassa tensione Questa può essere utilizzata quando il circuito è alimentato alla rete di distribuzione in bassa tensione, oppure quando il circuito da dimensionare è collegato in sottoquadro ad una rete preesistente di cui si conosca la corrente di cortocircuito sul punto di consegna. I dati richiesti sono: tensione concatenata di alimentazione espressa in V; corrente di cortocircuito trifase della rete di fornitura espressa in kA (usualmente nel caso di fornitura ENEL 4.5-6 kA). corrente di cortocircuito monofase della rete di fornitura espressa in kA (usualmente nel caso di fornitura ENEL 4.5-6 kA). Dai primi due valori si determina l'impedenza diretta corrispondente alla corrente di cortocircuito Icctrif, in m: Z cctrif = V2 3 ⋅ I cctrif In base alla tabella fornita dalla norma CEI 17-5 che fornisce il cosccdi cortocircuito in relazione alla corrente di cortocircuito in kA, si ha: B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 9 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni cosφ cc = 0.2 50 < I cctrif 20 < I cctrif ≤ 50 cosφ cc = 0.25 10 < I cctrif ≤ 20 cosφ cc = 0.3 6 < I cctrif ≤ 10 cosφ cc = 0.5 4.5 < I cctrif ≤ 6 cosφ cc = 0.7 3 < I cctrif ≤ 4.5 cosφ cc = 0.8 15 . < I cctrif ≤ 3 cosφ cc = 0.9 I cctrif ≤ 15 . cosφ cc = 0.95 da questi dati si ricava la resistenza alla sequenza diretta, in m: Rd = Z cctrif ⋅ cos φ cc ed infine la relativa reattanza alla sequenza diretta, in m: 2 X d = Z cctrif − Rd2 Dalla conoscenza della corrente di guasto monofase Ik1, è possibile ricavare i valori dell'impedenza omopolare. Invertendo la formula: I k1 = 3 ⋅ V2 (2 ⋅ Rd + R0 ) + (2 ⋅ X d + X 0 ) 2 2 R0 Z = 0 ⋅ cos ϕ cc con le ipotesi X 0 X 0 , cioè l'angolo delle componenti omopolari uguale a quello delle componenti dirette, si ottiene: R0 = 3 ⋅V ⋅ cos ϕ cc − 2 ⋅ Rd I k1 X 0 = R0 ⋅ B136_pdI0003_RCE_00 1 (cos ϕ cc )2 −1 Pagina 10 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 2.10 Trasformatori Se nella rete sono presenti dei trasformatori, i dati di targa richiesti sono: • Potenza nominale Pn (in kVA); • Perdite di cortocircuito Pcc (in W); • Tensione di cortocircuito vcc (in %) • Rapporto tra la corrente di inserzione e la corrente nominale Ilr/Irt; • Rapporto tra la impedenza alla sequenza omopolare e quella di corto circuito; • Tipo di collegamento; • Tensione nominale del primario V1 (in kV); • Tensione nominale del secondario V02 (in V). Dai dati di targa si possono ricavare le caratteristiche elettriche dei trasformatori, ovvero: Impedenza di cortocircuito del trasformatore espressa in m: v V2 Z cct = cc ⋅ 02 100 Pn Resistenza di cortocircuito del trasformatore espressa in m: Pcc V022 Rcct = ⋅ 1000 Pn2 Reattanza di cortocircuito del trasformatore espressa in m: 2 2 X cct = Z cct − Rcct L'impedenza a vuoto omopolare del trasformatore viene ricavata dal rapporto con l'impedenza di cortocircuito dello stesso: Z Z vot = Z cct ⋅ vot Z cct dove il rapporto Zvot/Zcct vale usualmente 10-20. In uscita al trasformatore si otterranno pertanto i parametri alla sequenza diretta, in m: Z = Z& = R 2 + X 2 d cct d d nella quale: Rd = Rcct X d = X cct I parametri alla sequenza omopolare dipendono invece dal tipo di collegamento del trasformatore in quanto, in base ad esso, abbiamo un diverso circuito equivalente. Pertanto, se il trasformatore è collegato triangolo/stella (Dy), si ha: Z vot Z cct Rot = Rcct ⋅ Z 1 + vot Z cct B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 11 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni X ot = X cct ⋅ Z ot = Z cct ⋅ Z vot Z cct Z 1 + vot Z cct Z vot Z cct Z 1 + vot Z cct Diversamente, se il trasformatore è collegato stella/stella (Yy) avremmo: Z Rot = Rcct ⋅ vot Z cct Z X ot = X cct ⋅ vot Z cct Z Z ot = Z cct ⋅ vot Z cct 2.11 Calcolo dei guasti Con il calcolo dei guasti vengono determinate le correnti di cortocircuito minime e massime immediatamente a valle della protezione dell'utenza (inizio linea) e a valle dell'utenza (fondo linea). Le condizioni in cui vengono determinate sono: • guasto trifase (simmetrico); • guasto bifase (disimmetrico); • guasto fase terra (disimmetrico); • guasto fase neutro (disimmetrico). I parametri alle sequenze di ogni utenza vengono inizializzati da quelli corrispondenti della utenza a monte che, a loro volta, inizializzano i parametri della linea a valle. 2.11.1 Calcolo delle correnti massime di cortocircuito Il calcolo è condotto nelle seguenti condizioni: tensione di alimentazione nominale valutata con fattore di tensione Cmax; impedenza di guasto minima, calcolata alla temperatura di 20°C. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 12 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni La resistenza diretta, del conduttore di fase e di quello di protezione, viene riportata a 20 °C, partendo dalla resistenza data dalle tabelle UNEL 35023-2009 che può essere riferita a 70 o 90 °C a seconda dell’isolante, per cui esprimendola in m risulta: Rdcavo = Rcavo Lcavo 1 ⋅ ⋅ 1000 1000 1 + (∆T ⋅ 0.004 ) dove T è 50 o 70 °C. Nota poi dalle stesse tabelle la reattanza a 50 Hz, se f è la frequenza d'esercizio, risulta: X cavo Lcavo f ⋅ ⋅ 1000 1000 50 possiamo sommare queste ai parametri diretti della utenza a monte ottenendo così la impedenza di guasto minima a fine utenza. Per le utenze in condotto in sbarre, le componenti della sequenza diretta sono: X dcavo = Rdsbarra = Rsbarra Lsbarra ⋅ 1000 1000 La reattanza è invece: X dsbarra = X sbarra Lsbarra f ⋅ ⋅ 1000 1000 50 Per le utenze con impedenza nota, le componenti della sequenza diretta sono i valori stessi di resistenza e reattanza dell'impedenza. Per quanto riguarda i parametri alla sequenza omopolare, occorre distinguere tra conduttore di neutro e conduttore di protezione. Per il conduttore di neutro si ottengono da quelli diretti tramite le: R0cavoNeutro = Rdcavo + 3 ⋅ RdcavoNeutro X 0cavoNeutro = 3 ⋅ X dcavo Per il conduttore di protezione, invece, si ottiene: R0cavoPE = Rdcavo + 3 ⋅ RdcavoPE X 0cavoPE = 3 ⋅ X dcavo dove le resistenze RdvavoNeutro e RdcavoPE vengono calcolate come la Rdcavo. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 13 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Per le utenze in condotto in sbarre, le componenti della sequenza omopolare sono distinte tra conduttore di neutro e conduttore di protezione. Per il conduttore di neutro si ha: R0 sbarraNeutro = Rdsbarra + 3 ⋅ RdsbarraNeutro X 0 sbarraNeutro = 3 ⋅ X dsbarra Per il conduttore di protezione viene utilizzato il parametro di reattanza dell'anello di guasto fornito dai costruttori: R0 sbarraPE = Rdsbarra + 3 ⋅ RdsbarraPE X 0 sbarraPE = 2 ⋅ X anello _ guasto I parametri di ogni utenza vengono sommati con i parametri, alla stessa sequenza, della utenza a monte, espressi in m2: Rd = Rdcavo + Rdmonte X d = X dcavo + X dmonte R0 Neutro = R0cavoNeutro + R0monteNeutro X 0 Neutro = X 0cavoNeutro + X 0monteNeutro R0 PE = R0cavoPE + R0montePE X 0 PE = X 0cavoPE + X 0montePE Per le utenze in condotto in sbarre basta sostituire sbarra a cavo. Ai valori totali vengono sommate anche le impedenze della fornitura. Noti questi parametri vengono calcolate le impedenze (in m) di guasto trifase: Z k min = Rd2 + X d2 Fase neutro (se il neutro è distribuito): 1 Z k 1 Neutr om in = ⋅ 3 (2 ⋅ Rd + R0 Neutro ) 2 + (2 ⋅ X d + X 0 Neutro ) 2 Fase terra: 1 Z k 1PE min = ⋅ 3 B136_pdI0003_RCE_00 (2 ⋅ Rd + R0 PE ) 2 + (2 ⋅ X d + X 0 PE ) 2 Pagina 14 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Da queste si ricavano le correnti di cortocircuito trifase Ikmax , fase neutro Ik1Neutromax , fase terra Ik1PEmax e bifase Ik2max espresse in kA: I k max = I k 1 Neutr om ax = I k 1 PE max = I k 2 max Vn 3 ⋅ Z k min Vn 3 ⋅ Z k 1 Neutr om in Vn 3 ⋅ Z k 1 PE min Vn = 2 ⋅ Z k min Infine dai valori delle correnti massime di guasto si ricavano i valori di cresta delle correnti (CEI 11-25 par. 9.1.1.): I p = κ ⋅ 2 ⋅ I k max I p1Neutro = κ ⋅ 2 ⋅ I k 1Neutr om ax I p1PE = κ ⋅ 2 ⋅ I k 1PE max I p 2 = κ ⋅ 2 ⋅ I k 2 max dove: −3⋅ κ ≈ 102 . + 0.98 ⋅ e Rd Xd Vengono ora esposti i criteri di calcolo delle impedenze allo spunto dei motori sincroni ed asincroni, valori che sommati alle impedenze della linea forniscono le correnti di guasto che devono essere aggiunte a quelle dovute alla fornitura. Le formule sono tratte dalle norme CEI 11.25 (seconda edizione 2001). 2.11.2 Calcolo delle correnti minime di cortocircuito Il calcolo delle correnti di cortocircuito minime viene condotto come descritto nella norma CEI 11.25 par 2.5 per quanto riguarda: la tensione nominale viene moltiplicata per per il fattore di tensione di 0.95 (tab. 1 della norma CEI 11-25); in media e alta tensione il fattore è pari a 1; guasti permanenti con contributo della fornitura e dei generatori in regime di guasto permanente. Per la temperatura dei conduttori ci si riferisce al rapporto Cenelec R064-003, per cui vengono determinate le resistenze alla temperatura limite dell'isolante in servizio ordinario dal cavo. Le temperature sono riportate in relazione al tipo di isolamento del cavo, precisamente: B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 15 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • isolamento in PVC Tmax = 70°C • isolamento in G Tmax = 85°C • isolamento in G5/G7 Tmax = 90°C • isolamento serie L rivestito Tmax = 70°C • isolamento serie L nudo Tmax = 105°C • isolamento serie H rivestito Tmax = 70°C • isolamento serie H nudo Tmax = 105°C Da queste è possibile calcolare le resistenze alla sequenza diretta e omopolare alla temperatura relativa all'isolamento del cavo: Rd max = Rd ⋅ (1 + 0.004 ⋅ ( Tmax − 20)) R0 Neutro = R0 Neutro ⋅ (1 + 0.004 ⋅ (Tmax − 20)) R0 PE = R0 PE ⋅ (1 + 0.004 ⋅ (Tmax − 20)) Queste, sommate alle resistenze a monte, danno le resistenze minime. Valutate le impedenze mediante le stesse espressioni delle impedenze di guasto massime, si possono calcolare le correnti di cortocircuito trifase Ik1min e fase terra , espresse in kA: I k min = I k 1 Neutr om in = I k 1 PE min = I k 2 min 0.95 ⋅Vn 3 ⋅ Z k max 0.95 ⋅Vn 3 ⋅ Z k 1 Neutr om ax 0.95 ⋅Vn 3 ⋅ Z k 1 PE max 0.95 ⋅Vn = 2 ⋅ Z k max 2.12 Scelta delle protezioni La scelta delle protezioni viene effettuata verificando le caratteristiche elettriche nominali delle condutture ed i valori di guasto; in particolare le grandezze che vengono verificate sono: • corrente nominale, secondo cui si è dimensionata la conduttura; • numero poli; • tipo di protezione; • tensione di impiego, pari alla tensione nominale della utenza; B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 16 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • potere di interruzione, il cui valore dovrà essere superiore alla massima corrente di guasto a monte dalla utenza Ikm max; • taratura della corrente di intervento magnetico, il cui valore massimo per garantire la protezione contro i contatti indiretti (in assenza di differenziale) deve essere minore della minima corrente di guasto alla fine della linea (Imag max). 2.13 Verifica della protezione a cortocircuito delle condutture Secondo la norma 64-8 par.434.3 "Caratteristiche dei dispositivi di protezione contro i cortocircuiti.", le caratteristiche delle apparecchiature di protezione contro i cortocircuiti devono soddisfare a due condizioni: • il potere di interruzione non deve essere inferiore alla corrente di cortocircuito presunta nel punto di installazione (a meno di protezioni adeguate a monte); • la caratteristica di intervento deve essere tale da impedire che la temperatura del cavo non oltrepassi, in condizioni di guasto in un punto qualsiasi, la massima consentita. La prima condizione viene considerata in fase di scelta delle protezioni. La seconda invece può essere tradotta nella relazione: I 2 ⋅ t ≤ K2S2 ossia in caso di guasto l'energia specifica sopportabile dal cavo deve essere maggiore o uguale a quella lasciata passare dalla protezione. La norma CEI al par. 533.3 "Scelta dei dispositivi di protezioni contro i cortocircuiti" prevede pertanto un confronto tra le correnti di guasto minima (a fondo linea) e massima (inizio linea) con i punti di intersezione tra le curve. Le condizioni sono pertanto: Le intersezioni sono due: • IccminIinters min (quest'ultima riportata nella norma come Ia); • IccmaxIinters max (quest'ultima riportata nella norma come Ib). L'intersezione è unica o la protezione è costituita da un fusibile: • IccminIinters min. L'intersezione è unica e la protezione comprende un magnetotermico: • Icc maxIinters max. Sono pertanto verificate le relazioni in corrispondenza del guasto, calcolato, minimo e massimo. Nel caso in cui le correnti di guasto escano dai limiti di esistenza della curva della protezione il controllo non viene eseguito. Note: • La rappresentazione della curva del cavo è una iperbole con asintoti e la Iz dello stesso. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 17 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • La verifica della protezione a cortocircuito eseguita dal programma consiste in una verifica qualitativa, in quanto le curve vengono inserite riprendendo i dati dai grafici di catalogo e non direttamente da dati di prova; la precisione con cui vengono rappresentate è relativa. 2.14 Verifica di selettività • E' verificata la selettività tra protezioni mediante la sovrapposizione delle curve di intervento. I dati forniti dalla sovrapposizione, oltre al grafico sono: • Corrente Ia di intervento in corrispondenza ai massimi tempi di interruzione previsti dalla CEI 64-8: pertanto viene sempre data la corrente ai 5s (valido per le utenze di distribuzione o terminali fisse) e la corrente ad un tempo determinato tramite la tabella 41A della CEI 64.8 par 413.1.3. Fornendo una fascia di intervento delimitata da una caratteristica limite superiore e una caratteristica limite inferiore, il tempo di intervento viene dato in corrispondenza alla caratteristica limite inferiore. Tali dati sono forniti per la protezione a monte e per quella a valle; • Tempo di intervento in corrispondenza della minima corrente di guasto alla fine dell'utenza a valle: minimo per la protezione a monte (determinato sulla caratteristica limite inferiore) e massimo per la protezione a valle (determinato sulla caratteristica limite superiore); • Rapporto tra le correnti di intervento magnetico: delle protezioni; • Corrente al limite di selettività: ossia il valore della corrente in corrispondenza all'intersezione tra la caratteristica limite superiore della protezione a valle e la caratteristica limite inferiore della protezione a monte (CEI 23.3 par 2.5.14). • Selettività: viene indicato se la caratteristica della protezione a monte si colloca sopra alla caratteristica della protezione a valle (totale) o solo parzialmente (parziale a sovraccarico se l'intersezione tra le curve si ha nel tratto termico). • Selettività cronometrica: con essa viene indicata la differenza tra i tempi di intervento delle protezioni in corrispondenza delle correnti di cortocircuito in cui è verificata. • Nelle valutazione si deve tenere conto delle tolleranze sulle caratteristiche date dai costruttori. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 18 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • Quando possibile, alla selettività grafica viene affiancata la selettività tabellare tramite i valori forniti dalle case costruttrici. I valori forniti corrispondono ai limiti di selettività in A relativi ad una coppia di protezioni poste una a monte dell'altra. La corrente di guasto minima a valle deve risultare inferiore a tale parametro per garantire la selettività. 2.15 Riferimenti normativi Norme di riferimento per la Bassa tensione: • CEI 11-20 2000 IVa Ed. Impianti di produzione di energia elettrica e gruppi di continuità collegati a reti I e II categoria. • CEI 11-25 2001 IIa Ed. (EC 909): Correnti di cortocircuito nei sistemi trifasi in corrente alternata. Parte 0: Calcolo delle correnti. • CEI 11-28 1993 Ia Ed. (IEC 781): Guida d'applicazione per il calcolo delle correnti di cortocircuito nelle reti radiali e bassa tensione. • CEI 17-5 VIIIa Ed. 2007: Apparecchiature a bassa tensione. Parte 2: Interruttori automatici. • CEI 20-91 2010: Cavi elettrici con isolamento e guaina elastomerici senza alogeni non propaganti la fiamma con tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua per applicazioni in impianti fotovoltaici. • CEI 23-3/1 Ia Ed. 2004: Interruttori automatici per la protezione dalle sovracorrenti per impianti domestici e similari. • CEI 33-5 Ia Ed. 1984: Condensatori statici di rifasamento di tipo autorigenerabile per impianti di energia a corrente alternata con tensione nominale inferiore o uguale a 660V. • CEI 64-8 VIa Ed. 2007: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in corrente alternata e a 1500V in corrente continua. • IEC 364-5-523: Wiring system. Current-carring capacities. • IEC 60364-5-52: Electrical Installations of Buildings - Part 5-52: Selection and Erection of Electrical Equipment - Wiring Systems. • CEI UNEL 35023 2009: Cavi per energia isolati con gomma o con materiale termoplastico avente grado di isolamento non superiore a 4- Cadute di tensione. • CEI UNEL 35024/1 1997: Cavi elettrici isolati con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 19 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • CEI UNEL 35024/2 1997: Cavi elettrici ad isolamento minerale per tensioni nominali non superiori a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa in aria. • CEI UNEL 35026 2000: Cavi elettrici con materiale elastomerico o termoplastico per tensioni nominali di 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua. Portate di corrente in regime permanente per posa interrata. • Norme di riferimento per la Media tensione • CEI 0-16: Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica. • CEI 11-1 IXa Ed. 1999: Impianti di produzione, trasporto e distribuzione di energia elettrica • CEI 11-17 IIIa Ed. 2006: Impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia elettrica. Linee in cavo. • CEI 11-35 IIa Ed. 2004: Guida all'esecuzione delle cabine elettriche d'utente • CEI 17-1 VIa Ed. 2005: Interruttori a corrente alternata a tensione superiore a 1000V • CEI 17-4 Sezionatori e sezionatori di terra a corrente alternata e a tensione superiore a 1000V • 17-9/1 Interruttori di manovra e interruttori di manovra-sezionatori per tensioni nominali superiori a 1kV e inferiori a 52 kV • 17-46 1 Interruttori di manovra e interruttori di manovra-sezionatori combinati con fusibili ad alta tensione per corrente alternata. 2.16 Allegati In allegato i calcoli elettrici relativi alle varie tipologie di quadri. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 20 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3 PROTEZ ION E CON TRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE Per evitare danni a seguito di fulminazioni, sono da adottare mirate misure di protezione per le strutture. Grazie alle maggiori conoscenze scientifiche nelle ricerche sul fulmine, sono state adeguate allo stato attuale anche le norme per la protezione contro i fulmini. La valutazione del rischio descritta nella norma contiene un'analisi del rischio, tramite la quale si può stabilire la necessità di protezione da fulminazione di una struttura. La grandezza del rischio viene determinata dalla posizione geografica, le sorgenti di danno, le cause di danno nonché i tipi di danno. Le sorgenti di danno si riferiscono al punto d'impatto del fulmine. In seguito a fulminazioni possono essere provocati danni, la quale grandezza viene determinata dalle caratteristiche della struttura nonché di strutture connesse. Nella valutazione si deve anche considerare le linee entranti. Nella valutazione del rischio viene distinto tra i tre tipi principali di cause di danno. Esse si riferiscono al danno ad esseri viventi, danno materiale, nonché guasto di impianti elettrici ed elettronici. Dalle cause di danno risultano diversi tipi di danno, che possono manifestarsi all'interno come anche all'esterno della struttura da proteggere. Le conseguenti perdite dipendono dalle caratteristiche dell'oggetto stesso ed il suo contenuto. I tipi di danno si distinguono in: L1: L2: L3: L4: Perdita di vite umane Perdita di servizio pubblico Perdita di patrimonio culturale insostituibile Perdita economica Dalla grandezza delle perdite annue risulta il criterio per il rischio di danno R. I rischi si distinguono in: R1: R2: R3: R4: Rischio di perdita di vite umane; Rischio di perdita di servizio pubblico; Rischio di perdita di patrimonio culturale insostituibile; Rischio di perdita economica; Il fine della valutazione del rischio è di ridurre il rischio a un valore tollerabile, a seguito di fulminazione di una struttura, adottando determinate misure di protezione. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 21 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.1 Informazioni legali La valutazione del rischio allegata alla presente si basa sui dati di progetto delle strutture. La procedura per il calcolo del rischio utilizzata dal programma DEHNsupport è dedotta dalla norma (IEC 62305-2; CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2); DIN EN 62305-2, BS EN 62305-2). Tutti i parametri corrispondono alle richieste normative. Si fa espressamente notare che nella seguente relazione, le abbreviazioni normative sono state modificate per dare maggior chiarezza di comprensione. Si fa notare, che tutte le considerazioni, documenti, figure, disegni, dimensioni, parametri nonché risultati non rappresentano alcuna responsabilità legale per l'elaboratore della valutazione del rischio. 3.2 Principi normativi per l'Italia La serie di norme CEI EN 62305 (CEI 81-10/2) è composta dalle seguenti parti: • CEI EN 61305-1 (CEI 81-10/1) “Protezione contro i fulmini – parte 1: Principi generali“ • CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2) “Protezione contro i fulmini – parte 2: Valutazione del rischio“ • CEI EN 63305-3 (CEI 81-10/3) “Protezione contro i fulmini – parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone“ • CEI EN 64305-4 (CEI 81-10/4) “Protezione contro i fulmini – parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture“ 3.3 Scelta dei rischi da considerare Nella presente analisi del rischio per il presente progetto sono stati considerati i seguenti rischi. R1: Rischio di perdita di vite umane R2: Rischio di perdita di servizio pubblico B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 22 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.4 Dati relativi alle strutture 3.4.1 Pré de Pascal Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cdb ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di sicurezza Coefficiente di sicurezza Densità di fulmini al suolo DIMENSIONI DELLA STRUTTURA Lunghezza Larghezza Altezza Punto max della struttura AREA DI RACCOLTA Area di raccolta per fulminazione diretta Area di raccolta per fulminazione indiretta Coefficiente di posizione Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta sulla struttura 15 giorni 1,5 per km2 / anno 0% 1,5 per km2 / anno 2.5 m 3m 2.79 m 35 m 35231 m2 200622 m2 0.5 0,026423/anno 0,27451/anno 3.4.2 Plan Puitz RX Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cdb ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno 15 giorni Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di 1,5 per km2 / anno sicurezza Coefficiente di sicurezza 0% Densità di fulmini al suolo 1,5 per km2 / anno DIMENSIONI DELLA STRUTTURA (solo traliccio) Lunghezza 1.5 m Larghezza 1.5 m Altezza 20 m Punto max della struttura 20 m AREA DI RACCOLTA Area di raccolta per fulminazione diretta 11673 m2 Area di raccolta per fulminazione indiretta 200410 m2 Coefficiente di posizione 1 Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta 0,008755/anno sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione 0,29186/anno indiretta sulla struttura B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 23 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.4.3 Plan Puitz TX Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cd ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno 15 giorni Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di 1,5 per km2 / anno sicurezza Coefficiente di sicurezza 0% Densità di fulmini al suolo 1,5 per km2 / anno DIMENSIONI DELLA STRUTTURA (solo traliccio) Lunghezza 0.7 m Larghezza 0.7 m Altezza 10 m Punto max della struttura 10 m AREA DI RACCOLTA 2 Area di raccolta per fulminazione diretta 2896 m 2 Area di raccolta per fulminazione indiretta 198900 m 0,5 Coefficiente di posizione Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta 0,002172/anno sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione 0,296178/anno indiretta sulla struttura 3.4.4 Creton Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cdb ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di sicurezza Coefficiente di sicurezza Densità di fulmini al suolo DIMENSIONI DELLA STRUTTURA Lunghezza Larghezza Altezza Punto max della struttura AREA DI RACCOLTA Area di raccolta per fulminazione diretta Area di raccolta per fulminazione indiretta Coefficiente di posizione Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta sulla struttura B136_pdI0003_RCE_00 15 giorni 1,5 per km2 / anno 0% 1,5 per km2 / anno 12.58 m 9.9 m 3.60 m 20 m 11673 m2 207508 m2 0.5 0,008755/anno 0,302507/anno Pagina 24 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.4.5 Valnontey Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cdb ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di sicurezza Coefficiente di sicurezza Densità di fulmini al suolo DIMENSIONI DELLA STRUTTURA Lunghezza Larghezza Altezza Punto max della struttura AREA DI RACCOLTA Area di raccolta per fulminazione diretta Area di raccolta per fulminazione indiretta Coefficiente di posizione Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta sulla struttura 15 giorni 1,5 per km2 / anno 0% 1,5 per km2 / anno 6m 6m 4.33 m 30 m 26300 m2 205393 m2 0.5 0,019725/anno 0,288365/anno 3.4.6 Chaillod Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cdb ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno 15 giorni Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di 1,5 per km2 / anno sicurezza Coefficiente di sicurezza 0% Densità di fulmini al suolo 1,5 per km2 / anno DIMENSIONI DELLA STRUTTURA (solo traliccio) Lunghezza 1.5 m Larghezza 1.5 m Altezza 20 m Punto max della struttura 20 m AREA DI RACCOLTA Area di raccolta per fulminazione diretta 11673 m2 Area di raccolta per fulminazione indiretta 199908 m2 Coefficiente di posizione 0.5 Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta 0,008755/anno sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione 0,291107/anno indiretta sulla struttura B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 25 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.4.7 Krome Td NgBasis Ng% Ng Lb Wb Hb Hpb Ad Am Cdb ND NM DATI GENERALI Numero di giornate temporalesche per anno Densità di fulmini al suolo senza coefficiente di sicurezza Coefficiente di sicurezza Densità di fulmini al suolo DIMENSIONI DELLA STRUTTURA Lunghezza Larghezza Altezza Punto max della struttura AREA DI RACCOLTA Area di raccolta per fulminazione diretta Area di raccolta per fulminazione indiretta Coefficiente di posizione Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta sulla struttura Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta sulla struttura 15 giorni 1,5 per km2 / anno 0% 1,5 per km2 / anno 6m 3m 2.79 m 10 m 2896 m2 202357 m2 0.5 0,002172/anno 0,301364/anno 3.5 Caratteristiche delle linee Per tutte le postazioni è stata calcolata solamente la linea entrante di DEVAL in quanto i tralicci sono in prossimità delle strutture/quadri esterni e le linee hanno lunghezze non significative. LINEA DEVAL Lc rho Al Ai Cd Ce Ct NL NI Tipo di linea Lunghezza della linea Resistività del suolo Area di raccolta dei fulmini su un servizio Area di raccolta dei fulmini in prossimità di un servizio Coefficiente di posizione Coefficiente ambientale Trasformatore Numero di eventi pericolosi per fulminazione sul servizio Numero di eventi pericolosi per fulminazione in prossimità del servizio B136_pdI0003_RCE_00 Linea interrata 1000 m 500 Ohm m 22361 m2 559017 m2 0.5 1 1 0,016771/anno 0,838526 /anno Pagina 26 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.6 Valutazione dei rischi selezionati 3.6.1 Valutazione del rischio R1, perdita di vite umane - Generalità Il rischio R1 descrive la perdita di vite umane inerente il pericolo a seconda della sorgente di danno. Perdite di vite umane possono verificarsi sia all'interno sia all'esterno di strutture a causa di tensioni di passo e contatto a seguito di fulminazione. Anche influenze fisiche, come p. es. incendio, esplosione possono causare perdite di vite umane. 3.6.1.1 Pré de Pascal Il rischio calcolato ammonta a R1 = 2,650685E-6 R1 = 2,650685E-6 < RT 1E-5 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RA = 2,6423E-6 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RU = 8,385E-9 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 27 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.1.2 Plan Puitz RX Il rischio calcolato ammonta a R1 = 8,92271E-7 R1 = 8,92271E-7 < RT 1E-5 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RA = 8,755E-7 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 28 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RU = 1,6771E-8 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.1.3 Plan Puitz TX Il rischio calcolato ammonta a R1 = 2,33971E-7 R1 = 2,33971E-7 < RT 1E-5 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RA = 2,172E-7 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 29 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RU = 1,6771E-8 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.1.4 Creton Il rischio calcolato ammonta a R1 = 8,9211E-7 R1 = 8,9211E-7 < RT 1E-5 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RA = 8,755E-7 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 30 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RU = 1,661E-8 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.1.5 Valnontey Il rischio calcolato ammonta a R1 = 1,989271E-6 R1 = 1,989271E-6 < RT 1E-5 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 31 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RA = 1,9725E-6 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RU = 1,6771E-8 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.1.6 Chaillod Il rischio calcolato ammonta a R1 = 8,92271E-7 R1 = 8,92271E-7 < RT 1E-5 B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 32 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RA = 8,755E-7 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RU = 1,6771E-8 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 33 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni 3.6.1.7 Krome Il rischio calcolato ammonta a R1 = R1 = 2,33971E-7 R1 = R1 = 2,33971E-7 < RT 1E-5 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R1 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RA = 2,172E-7 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto e di passo in zone fino a 3 m all'esterno della struttura (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RU = 1,6771E-8 componente relativa ai danni ad esseri viventi dovuti a tensioni di contatto all'interno della struttura dovute alla corrente di fulmine iniettata nella linea entrante nella struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 0 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 34 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RZ = 0 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2 Valutazione del rischio R2, perdita di servizio pubblico - Generalità Il rischio R2 descrive le perdite del servizio pubblico inerente il pericolo a seconda della sorgente di danno. Perdite di servizi pubblici possono verificarsi a causa di influenze fisiche come p. es. incendio, esplosione. Inoltre il fuori servizio di sistemi interni, a seguito di LEMP come anche sovratensioni indotte, possono causare perdite di servizio pubblico. 3.6.2.1 Pré de Pascal Il rischio calcolato ammonta a R2 = 1,154358E-5 R2 = 1,154358E-5 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 7,92690000000001E-7 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 8,23530000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 35 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RW = 2,5155E-7 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 2,26404E-6 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2.2 Plan Puiz RX Il rischio calcolato ammonta a R2 = 3,417423E-5 R2 = 3,417423E-5 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 2,6265E-7 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 8,75580000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 5,0313E-7 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 36 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RZ = 2,465265E-5 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2.3 Plan Puiz TX Il rischio calcolato ammonta a R2 = 3,410628E-5 R2 = 3,410628E-5 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 6,51600000000001E-6 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM= 8,88534000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 5,0313E-5 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 2,465265E-5 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2.4 Creton Il rischio calcolato ammonta a R2 =3,449364E-5 B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 37 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni R2 =3,449364E-5 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 2,6265E-7 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 9,07521000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 4,983E-7 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 2,465748E-5 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2.5 Valnontey Il rischio calcolato ammonta a R2 = 3,439848E-5 R2 = 3,439848E-5 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 38 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 5,91750000000001E-7 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 8,65095000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 5,0313E-7 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 2,465265E-5 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2.6 Chaillod Il rischio calcolato ammonta a R2 = 3,415164E-5 R2 = 3,415164E-5 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 39 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RC = 2,6265E-7 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RM = 8,73321000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 5,0313E-7 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 2,465265E-5 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.6.2.7 Krome Il rischio calcolato ammonta a R2 = 2,172E-7 R2 = 2,172E-7 < RT 0,001 Visto che il rischio è inferiore al rischio RT, l'impianto è protetto sufficientemente per questo tipo di danno. Il rischio R2 è composto dalle seguenti componenti di rischio: • RB = 0 componente relativa ai danni materiali causati da scariche pericolose all'interno della struttura che innescano l'incendio e l'esplosione e che possono anche essere pericolose per l'ambiente (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). • RC = 6,51600000000001E-8 componente realtiva al guasto di impianti interni causato dal LEMP (dovuta alla fulminazione diretta della struttura). B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 40 di 41 Costruzione di siti attrezzati per radiotelecomunicazioni • RM = 9,04092000000001E-6 componente relativa al guasto di impianti interni causata dal LEMP (dovuta alla fulminazione in prossimità della struttura). • RV = 0 componente relativa ai danni materiali dovuti alla corrente di fulmine trasmessa attraverso il servizio entrante (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RW = 5,0313E-7 componente relativa al guasto di impianti interni causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse sulla struttura (dovute alla fulminazione diretta di un servizio connesso alla struttura). • RZ = 2,465265E-5 componente relativa al guasto di impianti causata da sovratensioni indotte sulla linea e trasmesse alla struttura (dovute alla fulminazione in prossimità di un servizio connesso alla struttura). 3.7 Considerazioni finali Il calcolo per la valutazione del rischio per la valutazione del rischio R1 (perdita di vite umane) e il rischio R2 (perdita di servizio pubblico) è stato effettuato con il supporto del software DEHNsupport. Dal calcolo è emerso che entrambi i rischi R1 ed R2 sono inferiori al rischio tollerabile RT e rientrano nei parametri imposti dalla norma CEI 81-1 e CEI EN 62305. Pertanto la struttura risulta sufficientemente protetta. Anche se i rischi R1 e R2 sono inferiori al rischio RT imposto dalla norma, verranno installati assieme al traliccio dei captatori utili in caso di fulminazione diretta. Inoltre come calata verrà utilizzato il traliccio stesso che sarà messo a terra alla base; si ricorda che tutti i cavi coassiali e le guide d'onda devono essere messa a terra nel punto d'ingresso allo shelter/struttura. B136_pdI0003_RCE_00 Pagina 41 di 41 Potenze impianto Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno (tipico) Cliente Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Potenze impianto Sigla utenza Tipo Coll. fasi Interr. generale Monof.-Distr. L1-N 3,594 0,7 2,516 1 1 2,795 9,702 6,907 Alim. ventilconvett. Monof.-Term. L1-N 1 1 1 1 1 1,111 3,696 2,585 Alim. LL Monof.-Term. L1-N 0,2 1 0,2 1 1 0,222 1,386 1,164 Alim. FM Monof.-Term. L1-N 2,394 1 2,394 1 1 2,66 4,62 1,96 +Room.Quadro locale Pn [kW] Coef. Responsabile: Pd [kW] Coef.Trasf. Carichi Ptrasf [kVA] Ptot [kVA] Pdisp [kVA] Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Ptrasf: potenza trasferita a monte. Ptot: potenza massima utilizzabile. Pdisp: potenza disponibile. P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro interno tipico\QGTIPSA.upe Pagina 2 di 2 Cavetteria Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno (tipico) Cliente Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Cavetteria Sigla utenza Responsabile: Formazione Designazione Isol. Mat. Alim. ventilconvett. 2x(1x2.5)+1G2.5 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME 5 1 20 1,08 28 28 1,278E+05 0,17 0,56 Alim. FM 2x(1x4)+1G4 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME 5 1 20 1,08 39 39 3,272E+05 0,25 0,44 +Room.Quadro locale Alim. LL 2x(1x1.5)+1G1.5 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME Lc Prx. 5 1 T 20 k Iz [A] 1,08 21 IzN [A] K²S²(F) [A²s] Cdt % 21 4,601E+04 0,06 CdtIn% 0,35 Legenda Lc: lunghezza cavo [m] Prx.: numero circuiti in prossimità T: temperatura ambiente [°C] Cdt %: caduta di tensione alla corrente Ib CdtIn %: caduta di tensione alla corrente In -[C]: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze |C|: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze (neutri separati) C!: utilizza il Conduttore di un'altra utenza -[PE]: il PE dell'utenza è comune ad altre utenze PE!: utilizza il PE di un'altra utenza P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro interno tipico\QGTIPSA.upe Pagina 2 di 2 Dati di carico Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno (tipico) Cliente Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Dati di carico Sigla utenza +Room.Quadro locale Interr. generale Alim. ventilconvett. Alim. LL Alim. FM Pn [kW] Coef. Pd [kW] Carichi Qn [kVAR] Responsabile: Qrif [kVAR] Cos Fi Vn [V] Sistema Cond. att. Ib [A] In [A] Iz [A] 3,594 0,7 2,516 1 1,218 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 12,1 42 n.d. 1 1 1 1 0,484 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 4,8 16 28,1 0,2 1 0,2 1 0,097 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 1 6 20,5 2,394 1 2,394 1 1,16 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 11,5 20 38,9 Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Qn: potenza rettiva dei carichi a valle dell'utenza Qrif: potenza rettiva nominale di rifasamento locale di un'utenza terminale P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro interno tipico\QGTIPSA.upe Pagina 2 di 2 Protezioni Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno (tipico) Cliente Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Protezioni Sigla utenza Responsabile: Tipo Costruttore Sigla Interr. generale IMS ABB Elettrocondutture E 202/32g 32 2 Alim. ventilconvett. MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 16 2 C 16 160 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. LL MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 6 2 C 6 60 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. FM MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 20 2 C 20 200 A 0,03 6 Icn-EN60898 +Room.Quadro locale In [A] Poli Curva Ith [A] Imag [A] Idn [A] Ic [kA] Norma Legenda In: corrente nominale Ith: corrente di taratura della termica Imag: corrente di taratura dello sgancio magnetico Idn: corrente di sgancio differenziale Ic: potere di interruzione o di corto circuito della protezione Norma: norma alla quale si riferisce il potere di interruzione o di corto circuito P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro interno tipico\QGTIPSA.upe Pagina 2 di 2 Verifiche Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno (tipico) Cliente Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Verifiche Sigla utenza +Room.Quadro locale Interr. generale Alim. ventilconvett. Alim. LL Alim. FM Coord. Ib<In<Iz PdI Responsabile: K²S²>I²t 12,1<=42 A (Ib < In) Sg. mag.<I magmax Verificato Contatti ind. Verificato 4,8<=16<=28,1 A 6>=4,5 kA Verificato 160<1.585 A Verificato 1<=6<=20,5 A 6>=4,5 kA Verificato 60<1.108 A Verificato 11,5<=20<=38,9 A 6>=4,5 kA Verificato 200<2.086 A Verificato Legenda PdI: potere di interruzione o di corto circuito della protezione I magmax: corrente magnetica massima pari alla corrente di guasto minima K²S²>I²t: verifica a cortocircuito della linea P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro interno tipico\QGTIPSA.upe Pagina 2 di 2 Potenze impianto Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno attrezzato (tipico) Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Potenze impianto Sigla utenza Tipo Coll. fasi Interr. generale Monof.-Distr. L1-N 8,006 0,7 5,604 1 1 6,205 15,477 9,272 Alim. ventilconvett. Monof.-Term. L1-N 1 1 1 1 1 1,111 3,696 2,585 Alim. LL Monof.-Term. L1-N 0,2 1 0,2 1 1 0,222 1,386 1,164 Alim. FM Monof.-Term. L1-N 2,394 1 2,394 1 1 2,66 4,62 1,96 Alim. TR isol. Monof.-Distr. L1-N 4,412 1 4,412 1 1 4,871 5,775 0,904 TR isol. Monof.-Distr. L1-N 4,412 1 4,412 1 1 4,871 5,775 0,904 Alim. UPS Monof.-Term. L1-N 4,05 1 4,05 1 1 4,5 4,702 0,202 +Room.Quadro locale Pn [kW] Coef. Responsabile: Pd [kW] Coef.Trasf. Carichi Ptrasf [kVA] Ptot [kVA] Pdisp [kVA] Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Ptrasf: potenza trasferita a monte. Ptot: potenza massima utilizzabile. Pdisp: potenza disponibile. P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro locale interno attrezzato\QGLASA.upe Pagina 2 di 2 Cavetteria Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno attrezzato (tipico) Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Cavetteria Sigla utenza Responsabile: Formazione Designazione Isol. Mat. Alim. ventilconvett. 2x(1x2.5)+1G2.5 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME 5 1 20 1,08 28 28 1,278E+05 0,17 0,56 Alim. FM 2x(1x4)+1G4 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME 5 1 20 1,08 39 39 3,272E+05 0,25 0,44 +Room.Quadro locale Alim. LL Alim. UPS 2x(1x1.5)+1G1.5 2x(1x6)+1G6 FG7R 0.6/1 kV FG7R 0.6/1 kV EPR EPR RAME RAME Lc Prx. 5 5 1 1 T 20 20 k Iz [A] 1,08 1,08 21 49 IzN [A] K²S²(F) [A²s] Cdt % 21 49 4,601E+04 7,362E+05 0,06 0,96 CdtIn% 0,35 2,06 Legenda Lc: lunghezza cavo [m] Prx.: numero circuiti in prossimità T: temperatura ambiente [°C] Cdt %: caduta di tensione alla corrente Ib CdtIn %: caduta di tensione alla corrente In -[C]: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze |C|: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze (neutri separati) C!: utilizza il Conduttore di un'altra utenza -[PE]: il PE dell'utenza è comune ad altre utenze PE!: utilizza il PE di un'altra utenza P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro locale interno attrezzato\QGLASA.upe Pagina 2 di 2 Dati di carico Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno attrezzato (tipico) Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Dati di carico Sigla utenza +Room.Quadro locale Interr. generale Pn [kW] Coef. Pd [kW] Carichi Qn [kVAR] Responsabile: Qrif [kVAR] Cos Fi Vn [V] Sistema Cond. att. Ib [A] In [A] Iz [A] 8,006 0,7 5,604 1 2,664 n.d. 0,903 231 TT 2 (L1-N) 26,9 67 n.d. 1 1 1 1 0,484 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 4,8 16 28,1 0,2 1 0,2 1 0,097 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 1 6 20,5 Alim. FM 2,394 1 2,394 1 1,16 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 11,5 20 38,9 Alim. TR isol. 4,412 1 4,412 1 2,065 n.d. 0,906 231 TT 2 (L1-N) 21,1 25 5220,3 TR isol. 4,412 1 4,412 1 2,065 n.d. 0,906 231 TT 2 (L1-N) 21,1 25 38,9 4,05 1 4,05 1 1,962 n.d. 0,9 231 TN-S 2 (L1-N) 19,5 20,4 48,6 Alim. ventilconvett. Alim. LL Alim. UPS Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Qn: potenza rettiva dei carichi a valle dell'utenza Qrif: potenza rettiva nominale di rifasamento locale di un'utenza terminale P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro locale interno attrezzato\QGLASA.upe Pagina 2 di 2 Protezioni Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno attrezzato (tipico) Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Protezioni Sigla utenza Responsabile: Tipo Costruttore Sigla Interr. generale IMS ABB Elettrocondutture E 202/32g 32 2 Alim. ventilconvett. MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 16 2 C 16 160 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. LL MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 6 2 C 6 60 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. FM MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 20 2 C 20 200 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. TR isol. MT ABB Elettrocondutture S 202-D 25 2 D 25 500 A 6 Icn-EN60898 Alim. UPS MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 25 2 C 25 250 A 6 Icn-EN60898 +Room.Quadro locale In [A] Poli Curva Ith [A] Imag [A] Idn [A] Ic [kA] Norma 0,03 Legenda In: corrente nominale Ith: corrente di taratura della termica Imag: corrente di taratura dello sgancio magnetico Idn: corrente di sgancio differenziale Ic: potere di interruzione o di corto circuito della protezione Norma: norma alla quale si riferisce il potere di interruzione o di corto circuito P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro locale interno attrezzato\QGLASA.upe Pagina 2 di 2 Verifiche Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno attrezzato (tipico) Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Verifiche Sigla utenza +Room.Quadro locale Interr. generale Alim. ventilconvett. Coord. Ib<In<Iz PdI Responsabile: K²S²>I²t 26,9<=67 A (Ib < In) Sg. mag.<I magmax Verificato Contatti ind. Verificato 4,8<=16<=28,1 A 6>=4,5 kA Verificato 160<1.585 A Verificato 1<=6<=20,5 A 6>=4,5 kA Verificato 60<1.108 A Verificato 11,5<=20<=38,9 A 6>=4,5 kA Verificato 200<2.086 A Verificato Alim. TR isol. 21,1<=25 A (Ib < In) 6>=4,5 kA Verificato 500<4.167 A Verificato TR isol. 21,1<=25 A (Ib < In) Alim. UPS 19,5<=20,4<=48,6 A Alim. LL Alim. FM Verificato 6>=0,33 kA Verificato Verificato Prot. contatti indiretti Verificato Legenda PdI: potere di interruzione o di corto circuito della protezione I magmax: corrente magnetica massima pari alla corrente di guasto minima K²S²>I²t: verifica a cortocircuito della linea P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro locale interno attrezzato\QGLASA.upe Pagina 2 di 2 Potenze impianto Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno shelter Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Potenze impianto Sigla utenza Tipo Coll. fasi Interr. generale Monof.-Distr. L1-N 8,206 0,7 5,744 1 1 6,36 16,863 10,503 Alim. scaldiglia Monof.-Term. L1-N 1 1 1 1 1 1,111 3,696 2,585 Alim. LL Monof.-Term. L1-N 0,2 1 0,2 1 1 0,222 1,386 1,164 Alim. FM Monof.-Term. L1-N 2,394 1 2,394 1 1 2,66 4,62 1,96 Alim. TR isol. Monof.-Distr. L1-N 4,412 1 4,412 1 1 4,871 5,775 0,904 TR isol. Monof.-Distr. L1-N 4,412 1 4,412 1 1 4,871 5,775 0,904 Alim. UPS Monof.-Term. L1-N 4,05 1 4,05 1 1 4,5 4,702 0,202 Alim.estrattore Monof.-Term. L1-N 0,2 1 0,2 1 1 0,222 1,386 1,164 +Shelter.Quadro interno Pn [kW] Coef. Responsabile: Pd [kW] Coef.Trasf. Carichi Ptrasf [kVA] Ptot [kVA] Pdisp [kVA] Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Ptrasf: potenza trasferita a monte. Ptot: potenza massima utilizzabile. Pdisp: potenza disponibile. P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro shelter\QGTISH.upe Pagina 2 di 2 Cavetteria Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno shelter Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Cavetteria Sigla utenza Responsabile: Formazione Designazione Isol. Mat. Alim. scaldiglia 2x(1x2.5)+1G2.5 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME 5 1 20 1,08 28 28 1,278E+05 0,17 0,56 Alim. FM 2x(1x4)+1G4 FG7R 0.6/1 kV EPR RAME 5 1 20 1,08 39 39 3,272E+05 0,25 0,44 +Shelter.Quadro interno Alim. LL Alim. UPS Alim.estrattore 2x(1x1.5)+1G1.5 2x(1x6)+1G6 2x(1x4)+1G4 FG7R 0.6/1 kV FG7R 0.6/1 kV FG7R 0.6/1 kV EPR EPR EPR RAME RAME RAME Lc Prx. 5 5 5 1 1 1 T 20 20 20 k Iz [A] 1,08 1,08 1,08 21 49 39 IzN [A] K²S²(F) [A²s] Cdt % 21 49 39 4,601E+04 7,362E+05 3,272E+05 0,06 0,96 0,02 CdtIn% 0,35 2,06 0,13 Legenda Lc: lunghezza cavo [m] Prx.: numero circuiti in prossimità T: temperatura ambiente [°C] Cdt %: caduta di tensione alla corrente Ib CdtIn %: caduta di tensione alla corrente In -[C]: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze |C|: il Conduttore dell'utenza è comune ad altre utenze (neutri separati) C!: utilizza il Conduttore di un'altra utenza -[PE]: il PE dell'utenza è comune ad altre utenze PE!: utilizza il PE di un'altra utenza P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro shelter\QGTISH.upe Pagina 2 di 2 Dati di carico Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno shelter Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Dati di carico Sigla utenza +Shelter.Quadro interno Interr. generale Pn [kW] Coef. Pd [kW] Carichi Qn [kVAR] Responsabile: Qrif [kVAR] Cos Fi Vn [V] Sistema Cond. att. Ib [A] In [A] Iz [A] 8,206 0,7 5,744 1 2,732 n.d. 0,903 231 TT 2 (L1-N) 27,5 73 n.d. 1 1 1 1 0,484 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 4,8 16 28,1 0,2 1 0,2 1 0,097 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 1 6 20,5 Alim. FM 2,394 1 2,394 1 1,16 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 11,5 20 38,9 Alim. TR isol. 4,412 1 4,412 1 2,065 n.d. 0,906 231 TT 2 (L1-N) 21,1 25 5220,3 TR isol. 4,412 1 4,412 1 2,065 n.d. 0,906 231 TT 2 (L1-N) 21,1 25 38,9 4,05 1 4,05 1 1,962 n.d. 0,9 231 TN-S 2 (L1-N) 19,5 20,4 48,6 0,2 1 0,2 1 0,097 n.d. 0,9 231 TT 2 (L1-N) 1 6 38,9 Alim. scaldiglia Alim. LL Alim. UPS Alim.estrattore Legenda Pn: potenza nominale dei carichi a valle dell'utenza. Pd: potenza di dimensionamento dell'utenza. Qn: potenza rettiva dei carichi a valle dell'utenza Qrif: potenza rettiva nominale di rifasamento locale di un'utenza terminale P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro shelter\QGTISH.upe Pagina 2 di 2 Protezioni Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno shelter Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Protezioni Sigla utenza Responsabile: Tipo Costruttore Sigla Interr. generale IMS ABB Elettrocondutture E 202/32g 32 2 Alim. scaldiglia MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 16 2 C 16 160 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. LL MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 6 2 C 6 60 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. FM MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 20 2 C 20 200 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim. TR isol. MT ABB Elettrocondutture S 202-D 25 2 D 25 500 A 6 Icn-EN60898 Alim. UPS MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 25 2 C 25 250 A 0,03 6 Icn-EN60898 Alim.estrattore MTD ABB Elettrocondutture DS 202 AC-C 0.03 6 2 C 6 60 A 0,03 6 Icn-EN60898 +Shelter.Quadro interno In [A] Poli Curva Ith [A] Imag [A] Idn [A] Ic [kA] Norma Legenda In: corrente nominale Ith: corrente di taratura della termica Imag: corrente di taratura dello sgancio magnetico Idn: corrente di sgancio differenziale Ic: potere di interruzione o di corto circuito della protezione Norma: norma alla quale si riferisce il potere di interruzione o di corto circuito P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro shelter\QGTISH.upe Pagina 2 di 2 Verifiche Commessa Costruzione di siti attrezzati per radiocomunicazioni Descrizione Quadro locale interno shelter Cliente IN.VA. S.p.A. Luogo Responsabile Data 16/07/2012 Alimentazioni Tipo di quadro Grado di protezione Tipo di quadro Materiali usati Riferimenti Parametri #<Default> Operatore ICSSEA s.r.l. INGEGNERIA ENERGIA AMBIENTE Data: 16/07/2012 Verifiche Sigla utenza +Shelter.Quadro interno Interr. generale Alim. scaldiglia Coord. Ib<In<Iz PdI Responsabile: K²S²>I²t 27,5<=73 A (Ib < In) Sg. mag.<I magmax Verificato Contatti ind. Verificato 4,8<=16<=28,1 A 6>=4,5 kA Verificato 160<1.585 A Verificato 1<=6<=20,5 A 6>=4,5 kA Verificato 60<1.108 A Verificato 11,5<=20<=38,9 A 6>=4,5 kA Verificato 200<2.086 A Verificato Alim. TR isol. 21,1<=25 A (Ib < In) 6>=4,5 kA Verificato 500<4.167 A Verificato TR isol. 21,1<=25 A (Ib < In) Alim. UPS 19,5<=20,4<=48,6 A 6>=0,33 kA Verificato Prot. contatti indiretti Verificato 1<=6<=38,9 A 6>=4,5 kA Verificato 60<2.086 A Verificato Alim. LL Alim. FM Alim.estrattore Verificato Verificato Legenda PdI: potere di interruzione o di corto circuito della protezione I magmax: corrente magnetica massima pari alla corrente di guasto minima K²S²>I²t: verifica a cortocircuito della linea P:\Commesse\2011\C020_11_VDA_Vari_bando Inva 2 siti attrezzati per radiotelecomunicazioni\Definitivo\Elettrico\Elaborazione dati\Calcoli\Quadro shelter\QGTISH.upe Pagina 2 di 2