CORSO DI ACUSTICA – Lezione 3 Argomenti: PROPAGAZIONE DEL SUONO IN AMBIENTE CONFINATO - Il fenomeno acustico in ambiente confinato; - Assorbimento, riflessione e trasmissione del suono; - Comportamento dei materiali nei confronti di un’onda incidente; - Tempo di riverberazione; - Campo riverberante e campo semiriverberante; - Parametri acustici per gli ambienti dedicati all’ascolto della musica e della parola (UNI 11367); - Correzione acustica dei locali; - Esercizi sulla propagazione in ambiente confinato; CORSO DI ACUSTICA – 2015 1 AMBIENTE CHIUSO: generalità Un suono generato all’interno di un ambiente chiuso produce un campo acustico che è il risultato della sovrapposizione delle onde dirette e delle onde riflesse. Le onde dirette provengono dalla sorgente e raggiungono direttamente l'ascoltatore, come se fosse in campo libero; le onde riflesse sono invece prodotte da tutte le riflessioni sulle pareti che delimitano l'ambiente. La porzione di energia riflessa dalle superfici di confine dipende dal loro comportamento acustico, in generale descritto dai coefficienti di assorbimento, riflessione e trasmissione (a, r e t). ricevente sorgente CORSO DI ACUSTICA – 2015 2 ONDE E SUPERFICI COSA SUCCEDE QUANDO LE ONDE COLPISCONO LE SUPERFICI? CORSO DI ACUSTICA – 2015 3 Quando un’onda investe una parete di spessore finito, dal bilancio energetico del fenomeno di trasmissione dell’energia sonora, si vede che una prima parte della potenza sonora incidente, Wo, viene rinviata nel mezzo di provenienza, Wr, una seconda viene assorbita trasformandosi in calore, Wa, ed una terza parte l’attraversa, Wt. In base a tele bilancio si può scrivere: W0 Wr Wa Wt Dividendo per W0: Wr r W0 Wa W0 Wt t W0 CORSO DI ACUSTICA – 2015 Wr Wa Wt 1 r t W0 W0 W0 Il valore dei coefficienti varia fra 0 e 1 e dipende dal materiale e dalla finitura superficiale della parete, dalla frequenza e dall’angolo di incidenza dell’onda di pressione. 4 Assorbimento acustico e potere fonoisolante ▪ Assorbimento acustico apparente: rapporto fra la potenza sonora assorbita e la potenza sonora incidente Coefficiente di assorbimento acustico: a (f) [-] ▪ Coefficiente di trasmissione: rapporto fra la potenza sonora trasmessa e la potenza sonora incidente Potere fonoisolante: R(f) = 10 log(1/t ) [dB] WI WR WI WR a WI WT t WI WT CORSO DI ACUSTICA – 2015 5 RIFLESSIONE Si consideri un’onda incidente su una superficie. Nota la direzione del vettore velocità delle particelle, indicata con n la normale alla superficie, è possibile definire angolo di incidenza l’angolo formato dall’onda incidente con la normale alla superficie. Per l’onda riflessa valgono le seguenti regole: 1) il vettore velocità relativo all’onda incidente, il vettore velocità relativo all’onda riflessa e la normale alla superficie riflettente giacciono nello stesso piano; 2) l’angolo di incidenza è uguale all’angolo di riflessione. CORSO DI ACUSTICA – 2015 6 Se i raggi provenienti da una sorgente incidono su una superficie piana si formano dei raggi riflessi che sembrano provenire da una sorgente immagine, posta al di là della superficie, in posizione simmetrica rispetto a quella della sorgente reale. Questi raggi riflessi si sommano a quelli provenienti dalla sorgente reale, provocando diversi fenomeni a seconda della natura del suono. Riflessione su una superficie piana CORSO DI ACUSTICA – 2015 7 rdir S R ZS == IINC IRIF ZR rrif -ZS SIMM d Il ricevitore R rileva oltre al suono diretto, il suono riflesso dalla superficie piana CORSO DI ACUSTICA – 2015 8 Coefficiente di riflessione rdir S R ZS == IINC IRIF ZR rrif -ZS SIMM d r Wr W0 Si definisce coefficiente di riflessione il rapporto tra la potenza riflessa (Wr) e la potenza sonora incidente sulla superficie(W0). Il suo complementare è: CORSO DI ACUSTICA – 2015 a 1 r t 9 rdir S R ZS == IINC IRIF ZR rrif -ZS SIMM d L P dir = Livello all’ascoltatore dovuto al campo diretto = LW – 20 log(r dir /r0) -11 L P rif = Livello all’ascoltatore dovuto al campo riflesso = LWriflessa – 20 log (r rif/r0) - 11 LP tot = LPdir + LP rif = 10 log (10^ LPdir/10 + 10^ LP rif/10) La potenza della sorgente virtuale che può essere determinata con la W rifl = r W dove r = W riflessa/W iniziale da cui L P rif = Livello all’ascoltatore dovuto al campo riflesso = 10 logW+10 log r- 20log (r rif/ro)-11 N.B = r è il coefficiente di riflessione r rif è la distanza sorgente virtuale ricetttore CORSO DI ACUSTICA – 2015 10 All’ascoltatore l’onda riflessa arriva con un tempo T riflesso > del T diretto. Se i 2 segnali arrivano molto vicini tra loro il nostro orecchio li percepisce come un unico segnale di intensità uguale alla somma delle due. Se i 2 segnali arrivano con un ritardo abbastanza grande il nostro orecchio li percepisce come 2 segnali distinti e si ha il fenomeno dell’eco T riflesso- T diretto> 100 millisecondi cioè Δd = 17 m ECO Supponiamo di spostaci e di parlare di fronte ad una parete: d d= 3 m assenza di eco d= 17 m inizia eco d>17 m eco parete CORSO DI ACUSTICA – 2015 11 MATERIALI ASSORBENTI Quando la sorgente del disturbo si trova nello stesso locale in cui è l’ascoltatore, si potrà diminuire il livello sonoro totale (campo diretto più campo riflesso) principalmente in tre modi: • riducendo la potenza sonora della sorgente, • allontanando l’ascoltatore dalla sorgente ( > r), • riducendo l’energia riflessa dalle pareti di confine. Questo risultato viene conseguito aumentando l’area equivalente di assorbimento acustico delle superfici esposte al campo acustico ( > A). Si anticipa che l’area equivalente di assorbimento acustico A vale: • A = ai Si ( m2 ) dove Si ed ai sono rispettivamente l’area ed il coefficiente di assorbimento acustico apparente della porzione “i-esima” della superficie che delimita l’ambiente. CORSO DI ACUSTICA – 2015 12 Nell’ipotesi di campo acustico riverberante, il valore dell’attenuazione del livello sonoro “DL” conseguente alla installazione di materiale fonoassorbente sulle pareti di confine risulta: • DL (f) = 10 log (A2/ A1) (dB) dove 1 e 2 indicano i valori prima e dopo il trattamento acustico delle pareti. In funzione del diverso comportamento acustico al variare della frequenza i materiali fonoassorbenti sono in genere classificati in: a) materiali porosi, b) risuonatori acustici, c) pannelli vibranti, d) sistemi misti. CORSO DI ACUSTICA – 2015 13 MATERIALI POROSI Comportamento L’assorbimento acustico è determinato dalla conversione in calore dell’energia meccanica trasportata dall’onda incidente attraverso fenomeni di attrito che si sviluppano all'interno delle cavità che caratterizzano questi materiali. L’assorbimento acustico a dipende da: • lunghezza d’onda del suono incidente, • rapporto tra il volume dei vuoti e quello totale, • spessore del materiale Osservazioni il valore di a aumenta con la frequenza, con il valore del rapporto densità apparente-densità reale, con lo spessore dello strato di materiale (basse frequenze) CORSO DI ACUSTICA – 2015 14 • Il valore di a aumenta con la frequenza, con lo spessore dello strato di materiale (basse frequenze) • Le modalità di installazione influenzano la curva di assorbimento acustico. In vicinanza della parete si forma un’onda stazionaria che presenta valore nullo della velocità acustica in corrispondenza alla parete stessa e valore massimo a /4. velocità max max dissipazione della energia sonora in calore max assorbimento acustico. CORSO DI ACUSTICA – 2015 15 Posizione del rivestimento Si riportano in figura gli andamenti dell’ampiezza P(x) del campo di pressione nei due casi analizzati: - z2>>z1 in prossimità dell’interfaccia si ha un valore di pressione raddoppiato (2P) rispetto al valore dell’onda incidente (P). - z1>>z2 in prossimità dell’interfaccia si ha un valore di pressione nullo (0) indipendentemente dal valore dell’onda incidente (P). CORSO DI ACUSTICA – 2015 16 CORSO DI ACUSTICA – 2015 17 CORSO DI ACUSTICA – 2015 18 19 CORSO DI ACUSTICA – 2015 19 20 CORSO DI ACUSTICA – 2015 20 CORSO DI ACUSTICA – 2015 21 RISONATORI ACUSTICI Comportamento Un risuonatore acustico può essere schematizzato come una cavità comunicante con l’esterno attraverso un foro praticato su di una parete non troppo sottile, che prende il nome di “collo del risuonatore”. Quando un’onda sonora colpisce l’ingresso del risuonatore, se le dimensioni della cavità sono abbastanza piccole rispetto al valore della lunghezza d’onda e se le dimensioni del collo sono piccole rispetto a quelle della cavità, l’aria in esso contenuta si comporta come un pistone oscillante, mentre quella contenuta nella cavità costituisce l’elemento elastico del sistema. CORSO DI ACUSTICA – 2015 22 La frequenza di risonanza del risuonatore risulta: c f0 0 2 r2 V l 2r Hz Dove c0 è la velocità di propagazione del suono nel mezzo (m/s), r e l il raggio e la lunghezza del collo del risuonatore (m), V il volume della cavità (m3). Si consideri un suono incidente: • se f f0 la velocità delle particelle d’aria contenute nel collo assume valori particolarmente elevati e l’effetto dei fenomeni dissipativi raggiunge il suo massimo con conseguente assorbimento della energia sonora. • se f f0 l’onda sonora non esercita nessuna influenza sul risuonatore che risulta pertanto un assorbitore fortemente selettivo CORSO DI ACUSTICA – 2015 23 PANNELLI VIBRANTI Comportamento Sono costituiti da pannelli rigidi piani, disposti parallelamente e ad una certa distanza dalla parete. Il sistema può essere assimilato ad una massa oscillante (il pannello) accoppiata ad un elemento elastico dotato di un certo smorzamento (l’aria racchiusa nella intercapedine). La frequenza di risonanza del pannello vibrante risulta: f0 60 ( d ) dove è la densità superficiale del pannello (kg/m2) e d la distanza del pannello dalla parete (m). CORSO DI ACUSTICA – 2015 24 Pannello forato Massa d’aria per unità di superficie del foro: mf Sf 0 h Contrazione della vena fluida nel foro: u inerzia Percentuale di foratura: Pf 100 nSf Sp mp Sp mf Sp S f nS f 100 0 h Pf Terminazioni flangiate: h he h 1.7a per fori tondi di raggio a CORSO DI ACUSTICA – 2015 25 Formula “inerziale” per pannelli vibranti: an 1 1 2 0c cc ff00 22 Pf 100 con 100 ' ' 2 0 he Pf S0 cc 1PfnS f c ' L 2 Lhe e ddS p 2 eVd 20 nS f Sp Pf c he d 100 20 Pf he d percentuale di foratura n fori di area S f S nS f S p area pannello, h spessore CORSO DI ACUSTICA – 2015 26 SISTEMI MISTI Comportamento Solitamente un sistema misto è costituito da lastre rigide (metallo, legno, gesso, ecc.) sulla cui superficie vengono praticati fori di diversa forma e dimensione, fissate ad una certa distanza dalla parete. L’intercapedine, che costituisce la cavità di una molteplicità di risuonatori tra loro comunicanti, può essere o no riempita con materiale poroso. CORSO DI ACUSTICA – 2015 27 CORSO DI ACUSTICA – 2015 28 CORSO DI ACUSTICA – 2015 29 AMBIENTE CHIUSO: le riflessioni multiple Per comprendere l’origine e la natura del fenomeno, si immagini che, in un ambiente chiuso, di forma parallelepipeda, rappresentato nella figura, una sorgente sonora emetta nel punto S un suono puro di entità costante. t = 0, istante in cui la sorgente inizia il suo funzionamento, l’ascoltatore non percepisce alcuna sensazione. Trascorso un tempo t1= (SA)/c l’ascoltatore percepirà il suono emesso con intensità pari a: I1 CORSO DI ACUSTICA – 2015 W 4 SA2 30 Potenza sonora emessa dalla sorgente: costante nel tempo fino all’istante dello spegnimento. OO’=t1; O’B=I1 costante per un intervallo BC. Si possono considerare 6 sorgenti virtuali (1° ordine) che emettono contemporaneamente ad S. Ii CORSO DI ACUSTICA – 2015 W 1 a i 4 Si A 2 Si A SA ti c 31 Se la sorgente cessa di funzionare, il fenomeno si riproduce in senso inverso (prima manca l’apporto dell’onda diretta, quindi quello delle riflessioni). Il fenomeno dell’estinzione è legato alla minore o maggiore inclinazione della spezzata, che rappresenta l’andamento dell’intensità sonora nel punto considerato. Tempo di riverberazione (durata convenzionale della coda sonora) Sabine nel 1898 (Boston Concert Hall + Aula Harvard University) ha introdotto il concetto di misurare la rapidità con cui decresce l’intensità stimando il tempo che occorre perché la densità di energia sonora scenda a 10-6 volte il valore di regime. t riv 0,16 V a S i i Per ogni sala e per ogni destinazione d’uso esiste un valore ottimale del tempo di riverberazione. CORSO DI ACUSTICA – 2015 32 Sulla base dei valori ottimali dei tempi di riverberazione (stabiliti a livello internazionale) ed al volume della sala, è possibile assegnare alle varie superfici un valore del coefficiente di assorbimento in modo da approssimare la coda sonora ideale per la tipologia di ambiente e la destinazione considerate. a i a i Si Stot t riv 0,16 V a Stot CORSO DI ACUSTICA – 2015 33 I valori ottimali dei tempi di riverberazione sono funzione del volume della sala e della destinazione d’uso. Suono Diretto Suono Riflesso CORSO DI ACUSTICA – 2015 34 Quando serve misurare T60 Molte applicazioni acustiche richiedono la determinazione di T60: -Determinazione della potenza sonora con metodi di pressione -Qualificazione acustica di ambienti: -ambienti scolastici -palestre e palazzetti dello sport -sale per convegni -teatri e sale per spettacoli -Determinazione del coefficiente di assorbimento acustico dei materiali in camera riverberante (ISO 354) Senza materiale Con materiale A1 55,3 V c T1 55,3 V c T2 55,3 V A2 A1 A c A a S CORSO DI ACUSTICA – 2015 A2 1 1 T2 T1 Volume della camera T60 senza materiale T60 con materiale 35 La misura del tempo di riverberazione è richiesta in tutte quelle normative che utilizzano l’area di assorbimento acustico equivalente per la determinazione di fattori correttivi dell’ambiente. Nelle norme ISO 3744 e ISO 3746, la valutazione dell’indicatore ambientale K2 prevede il calcolo di A secondo la formula: V A 0,16 T Normative che trattano della misurazione sperimentale di T60 ISO 354 – Misura dell’assorbimento sonoro in camere riverberanti rumore stazionario interrotto ISO 3382 – Misura del tempo di riverberazione di sale con riferimento ad altri parametri acustici sia rumore stazionario interrotto che risposta all’impulso integrata ISO 140-X ISO 10140-X CORSO DI ACUSTICA – 2015 36 Rumore stazionario interrotto La relazione di Sabine non indica quando cominciare a misurare il decadimento. Si deve valutare il decadimento sonoro partendo da una condizione di regime. •La densità di energia sonora non decade istantaneamente dopo lo spegnimento, ma dopo un tempo pari a quello che impiega l’onda diretta a raggiungere il punto di ascolto. •Spesso non è possibile ottenere un decadimento di 60 dB a causa del rumore di fondo elevato o della dinamica dello strumentoestrapolazione della prima parte del decadimento. •Usualmente si definisce come Tempo di Riverberazione il valore ottenuto estrapolando il decadimento da –5dB a –35dB sotto il livello di regime (Disegno). CORSO DI ACUSTICA – 2015 37 TR = T60 = T30 = T20 …? Se D = 30 dB allora T30 = (t2-t1)*2 In generale: TR = (t2-t1)D/60 (s) CORSO DI ACUSTICA – 2015 38 Misuratore di livello sonoro in tempo reale con costante di tempo lineare di 10ms. E’ inoltre necessario impostare una analisi multispettro che memorizzi il segnale sulla stessa base dei tempi della media lineare (500 spettri5s). Si utilizza normalmente una sorgente sonora stazionaria di rumore rosa. Il valore del tempo di riverberazione è direttamente proporzionale alla pendenza della linea di decadimento. Se il fonometro è dotato di filtri sequenziali, sarà necessario eseguire una prova di decadimento per ogni filtro. CORSO DI ACUSTICA – 2015 39 Tecniche impulsive In alternativa alla sorgente stazionaria può essere usata una sorgente impulsiva. •Pistola a salve •Palloncino •Scintilla •Impulso da altoparlante Queste sorgenti producono decadimenti più rapidi di quelli da sorgente stazionaria e quindi i T60 sono leggermente inferiori. integrazione inversa di Schroeder Viene ricostruita la curva di decadimento che sarebbe stata prodotta da una sorgente in funzionamento continuo. RISPOSTA ALL’IMPULSO CORSO DI ACUSTICA – 2015 40 • la risposta all’impulso energetica NON rappresenta il decadimento del suono partendo dalla condizione stazionaria, ma è il decadimento da una sollecitazione impulsiva. • come tale NON può essere usata direttamente per il calcolo del tempo di riverberazione. • è necessario introdurre una procedura specifica per passare da una rappresentazione all’altra. CORSO DI ACUSTICA – 2015 41 La risposta all’impulso La risposta all’impulso è la registrazione in funzione del tempo del livello di pressione sonora in un punto (ecogramma) per effetto di una sollecitazione di lunghezza temporale infinitesima (delta di Dirac) immessa in un’altra posizione. Funzione di trasferimento lineare del sistema sotto analisi -ambiente -posizione sorgente -posizione ricevitore CORSO DI ACUSTICA – 2015 42 Il contenuto informativo necessario e sufficiente per una completa caratterizzazione acustica di una sala è racchiuso nella risposta all’impulso (funzione della posizione nell’ambiente). Caratterizza nel dominio del tempo il comportamento di un sistema lineare. CORSO DI ACUSTICA – 2015 43 SORGENTI SONORE CORSO DI ACUSTICA – 2015 44 Nella pratica non si riesce a generare una vera delta di Dirac TECNICHE BASATE SUL CALCOLO DELLA RISPOSTA ALL’IMPULSO TECNICA PRO CONTRO Colpo di pistola Breve transitorio, buona uniformità Poca energia sotto i 100 Hz e sopra i 5000 Hz Esplosione palloncino Molta energia alle basse frequenze Poca energia alle alte frequenze Impulso da altoparlante Riproducibilità Poca energia rispetto al colpo di pistola Rumore pseudo-casuale S/N molto favorevole, riproducibilità, robustezza Richiede tempi lunghi di emissione per buoni risultati CORSO DI ACUSTICA – 2015 45 CAMPO LIBERO Un campo si dice libero quando ci troviamo in prossimità della sorgente, dove prevale il contributo dell’energia diretta, rispetto alla quale il contributo di tutte le riflessioni risulta trascurabile. In queste ipotesi, il campo è lo stesso che si avrebbe all’aperto, e dipende solo dalla distanza dalla sorgente e dalla sua direttività Q. Il livello di pressione sonora vale: Lp Lw 10 log Q 2 4d In cui LW è il livello di potenza sonora della sorgente, Q la sua direttività, e d la distanza fra sorgente e ricevitore. In campo libero, il livello sonoro decresce di 6 dB per ogni raddoppio della distanza d. CORSO DI ACUSTICA – 2015 46 RIVERBERANTE Un campo si dice riverberante se il numero delle riflessioni prodotte dalle pareti laterali è tanto elevato da formare un campo acustico uniforme in tutto l’ambiente (anche in prossimità della sorgente). Si dimostra che il livello di pressione sonora vale: 4 Lp Lw 10 log A Il campo riverberante è ottenibile nelle cosiddette camere riverberanti, dove vengono misurati anche i coefficienti di assorbimento dei vari materiali. CORSO DI ACUSTICA – 2015 47 E’ interessante conoscere non solo la relazione fra la potenza della sorgente e la densità di energia, ma anche il legame fra la potenza e la pressione sonora. 4W ca S wreg 4W L 10 log 10 log w0 ca Sw0 wreg W 4 W0 10 log W0 a S cw0 W0 4 LW 10 log 10 log cw0 aS 4 L p LW 10 log (0,5dB ) A CORSO DI ACUSTICA – 2015 48 Lp LW 10 log A 6 (0,5dB) Indipendentemente dalla posizione (camere riverberanti). Variando l’assorbimento dell’ambiente varia il livello. DL L2 L1 10 log A1 A2 L’intensità sonora media in ogni punto del campo (somma vettoriale) è dunque nulla, a meno di trovarsi in prossimità di una parete, situazione in cui viene a mancare uno dei due semi-spazi. CORSO DI ACUSTICA – 2015 49 SEMI-RIVERBERANTE Un campo si dice semiriverberante quando al suo interno esistano contemporaneamente zone di campo libero (in prossimità della sorgente, dove prevale il contributo dell’energia diretta) e zone di campo riverberante (in prossimità delle pareti, dove prevale il campo riflesso). In ambienti di normali dimensioni, si può ipotizzare che il campo acustico sia semiriverberante. Il livello di pressione sonora vale: Q 4 LP LW 10 log( ) 2 R 4r In presenza di campo acustico semiriverberante, la densità di energia sonora in un punto dell’ambiente è pertanto data dalla somma del campo acustico diretto e di quello riflesso. CORSO DI ACUSTICA – 2015 50 w wd wr Somma di campo diretto e riverberato I WQ wd Q c 4r 2 c wr wreg 1 a R 4W 4W 1a cR ca S aS costante dell' ambiente 1a L 10log w wr w 10 log d w0 w0 WQ 4W 10 log 2 4r cw0 cRw0 W0 W 4 Q 10 log 10 log 10 log 2 W0 R cw0 4r 4 Q L p LW 10 log (0,5dB) 2 R 4r CORSO DI ACUSTICA – 2015 51 Assorbimento dell' aria a S R 1a a a 4V St R a St 1a Distanza critica QR wd wr rc 16 Variazione assorbimento R1 ΔL L2 L1 10 log R2 r rc CORSO DI ACUSTICA – 2015 52 Distanza Critica Livello sonoro in funzione della distanza dalla sorgente Distanza critica, alla quale il suono diretto e riflesso sono uguali CORSO DI ACUSTICA – 2015 53 CORSO DI ACUSTICA – 2015 54 In campo industriale la massima attenuazione è limitata dal valore del rapporto fra il potere fonoassorbente delle pareti prima e dopo il trattamento con materiali acustici. Poiché in genere si passa da valori del coefficiente di assorbimento di 0,1 a valori compresi fra 0,2 e 0,9. Ne consegue che tale rapporto varia fra 10 e 20. A parità di potenza della sorgente, attenuazioni teoriche massime di 10-15dB. Q 4 2 4r R1 L1 L2 10 log Q 4 4r 2 R2 Per ottenere una riduzione di una decina di dB, il rapporto delle unità fonoassorbenti deve essere già abbastanza elevato (circa 10/1). CORSO DI ACUSTICA – 2015 55