Lezione 4 GEOTECNICA Docente: Ing. Giusy Mitaritonna e-mail: [email protected] - Lezione 4 – A. Cenni sul moto di filtrazione nelle terre B. Condizioni drenate e condizioni non drenate; cenni sul processo di consolidazione 4.A Cenni sul moto di filtrazione nelle terre • Principio delle tensioni efficaci (Terzaghi, 1936): influenza delle pressioni interstiziali sul comportamento meccanico delle terre • Presenza di acqua nel terreno: - condizioni di quiete - condizioni di moto relativo fra le fasi (filtrazione) • Hp: così come i granuli solidi, l’acqua viene considerata incomprimibile. Se il terreno è saturo, la sua diminuzione di volume dovrà necessariamente essere uguale alla quantità di acqua espulsa dai pori • Il comportamento dell’acqua nel terreno è regolato dalle leggi dell’idraulica • In condizioni di quiete: • La pressione dell’acqua u cresce linearmente con la profondità ed è uguale in ogni punto al prodotto fra γw e zw • Il moto di filtrazione si verifica da un punto, cui compete una certa quantità di energia, ad un’altro punto, cui compete una quantità di energia inferiore • Energia in un punto: energia cinetica + energia potenziale • Energia cinetica: legata alla velocità del fluido (per l’acqua nel terreno è trascurabile rispetto all’energia potenziale) • Energia potenziale: dipende dalla posizione del punto (campo gravitazionale) e dalla pressione del liquido nello stesso punto • Altezza geometrica: z • Altezza di pressione: u / γw • Altezza di velocità: v2 / 2g trascurabile per l’acqua nei terreni • Altezza o carico piezometrico: h= z+ u γw • In un mezzo poroso saturo con acqua in quiete, l’altezza piezometrica è in ogni punto la stessa. • Affinché tra due punti porosi A e B in un mezzo poroso saturo si abbia moto di filtrazione, tra i punti stessi deve esserci una differenza di altezza piezometrica (di carico idraulico) • N.b.: la differenza di un’altezza di pressione può compensare anche una differenza di quota (l’acqua si può muovere verso l’alto) • La differenza di carico idraulico fra due punti A e B, Δh = hA – hB, è quindi una misura rappresentativa della perdita di carico effettivo dovuta al flusso dell’acqua nel terreno • Si definisce gradiente idraulico il rapporto tra la perdita di carico piezometrico Δh e il tratto L in cui si verifica: Δh i= L A B • Al tempo t = t0 acqua in quiete, rubinetto aperto u A = γ wh h TERRENO A B RUBINETTO APERTO uB = γ wh Al tempo t = t1 incremento del livello d’acqua nel tubo di sinistra con rubinetto chiuso • Δh u A = γ w (h + Δh) uB = γ wh h TERRENO A B RUBINETTO CHIUSO • Al tempo t = t2 si apre il rubinetto Δh h TERRENO A B RUBINETTO APERTO • La differenza di carico idraulico Δh fra A e B produce un moto di filtrazione da A verso B fino al raggiungimento dell’equilibrio (uA = uB) al tempo t = t3 • Il tempo impiegato dal sistema per raggiungere l’equilibrio Δt = t3 – t2 dipende dal tipo di terreno, oltre che dal gradiente idraulico imposto: • Nei terreni a grana grossa (ghiaie, sabbie) il processo di filtrazione avviene relativamente rapidamente • Nei terreni a grana fina (limi, argille) esso avviene in tempi assai più lunghi • Nel caso di moto laminare, la velocità di un flusso attraverso un mezzo poroso può essere legata al gradiente idraulico i tramite la: legge sperimentale di Darcy (1856) v = K ⋅i in cui K = coefficiente di permeabilità • La velocità v è una velocità media apparente, in quanto la quantità di flusso è riferita alla sezione complessiva e non a quella dei vuoti • L’equazione ingloba implicitamente effetti di viscosità e di attrito interno • • Alcuni valori caratteristici del coefficiente di permeabilità TIPI DI TERRA K (m/sec) Sabbie e ghiaie 10-4 ÷ 10-6 Sabbie limose 10-5 ÷ 10-7 Limi 10-7 ÷ 10-9 Argille 10-9 ÷ 10-12 Enorme variazione del coefficiente di permeabilità fra terreni diversi