Mercati professionali ed organizzazione degli studi 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 Fabio Battaglia – Dottore Commercialista Modena 30 novembre 2010 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Kenneth Arrow 1 Nobel per l’economia 1972 “Uncertainty and the Welfare Economics of medical care” The American Economic Review 1963; 53: 941-73. 2 4 la descrizione della realtà offerta dal sistema impersonale dei prezzi è incompleta quando si considerino i comportamenti dei soggetti in situazioni di incertezza 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 • rapporto di fiducia • delega 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1997 Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) 1 2 4 Indagine conoscitiva nel settore degli Ordini e dei Collegi professionali 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 • adverse selection: rischio che il cliente, non potendo determinare ex ante la qualità dei professionisti, tenda a selezionare solo i professionisti di qualità bassa, che non avendo investito sulla formazione, riescono a fare profitti a livelli di prezzo che spiazzano i professionisti di qualità; • moral hazard: rischio che anche il professionista di alta qualità, non potendo il cliente neanche ex post misurare la qualità della prestazione e il grado di sforzo prodotto nella stessa, tenda ad intascare una rendita mettendo nella prestazione uno sforzo minore. 1 2 4 •1) SEARCH GOODS: le prestazioni la cui qualità è osservabile mediante una semplice ispezione all’atto della transazione; •2) EXPERIENCE GOODS: le prestazioni in cui il cliente sia in grado di valutare ex post la qualità della prestazione, dopo aver maturato una certa esperienza; •3) CREDENCE GOODS: le prestazioni in cui l’elevato grado di asimmetria informativa, non consente al cliente di identificare ex ante il tipo di prestazione di cui ha bisogno, né di valutare ex post la bontà della prestazione ricevuta. 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 CREDENCE GOODS MICHAEL R. DARBY e EDI KARNI, “Free Competition and the Optimal Amount of Fraud” Journal of Law and Economics, Vol. 16, No. 1 (Apr., 1973), pp. 67-88. 1 2 4 “We findt that it is important to distinguish a third class of properties which we term "credence" qualities. Credence qualities are those which, although worthwhile, cannot be evaluated in normal use. Instead the assessment of their value requires additional costly information” 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 CREDENCE GOODS AKERLOF, G. (1970) Nobel per l’economia 2001 Market for Lemons: Quality, Uncertainty, and the Market Mechanism Quarterly Journal of Economics, 60:488-500. 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 I will neuer buy the pyg in poke PIG IN POKE PHENOMENA 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 •POSITIVI: Il venditore dovrà nel tempo essere in grado di costruirsi una reputazione fondata sulla adesione a determinati standard di qualità inevitabilmente forieri di costi. Se il processo funziona il venditore sarà stato in grado di costruire un brand che lo rende nel tempo riconoscibile dai consumatori, l’esperienza ripetuta e la conferma in termini di qualità, alimenta un circolo virtuoso nel quale il produttore vede tutelata la sua tensione alla qualità e il consumatore può acquistare con una ragionevole certezza che il prodotto acquisito sia di qualità e non cada in una truffa. •NEGATIVI: Nel breve medio-periodo è possibile che venditori di bassa qualità spiazzino con prezzi inferiori i venditori di qualità, che non possono vendere a quei prezzi a causa del sostenimento dei costi dovuti all’elevato standard. I tempi sono tali da bruciare quel mercato e da rendere irreversibile l’uscita dei venditori di qualità. Una volta eliminati i venditori di qualità, i venditori di bassa qualità avranno campo libero potendo ottenere rendite adeguando i prezzi, in danno dei consumatori. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 QUALITA’ CREDENCE • Carattere evolutivo in relazione ad aspetti oggettivi; • Elementi soggettivi. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 LA RELAZIONE FIDUCIARIA ARCHETIPO 1 2 4 PRESTAZIONE PROFESSIONALE IL TRUST 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Trustee: soggetto fiduciario al quale la proprietà di un bene è trasferita il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto. Beneficiary: al quale appartiene il diritto di natura equitable, cioè "diritti discendenti dal sistema di equity". Il diritto del beneficiario nei sistemi di diritto civile non è un diritto reale, ma personale verso il trustee 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 • In questo schema è presente sia l’elemento fiducia che quello della delega. • E’ nel contesto normativo del trust che si sono sviluppati i doveri fiduciari come regole di equità del trustee nei confronti del beneficiario 1 2 4 •“I doveri fiduciari sono limitazioni alla libertà del fiduciario che assolvono ad un ruolo preventivo e precauzionale: essi vietano più che le attività che potrebbero recare un danno effettivo” 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 I doveri fiduciari possono • • • • essere sintetizzati nelle seguenti dimensioni: Conflitto, gli interessi del fiduciario non devono mai configgere con quelli del beneficiario; Influenza, il beneficiario deve potersi affidare al fiduciario senza essere mai impropriamente influenzato; Imparzialità, il fiduciario deve trattare in modo eguale beneficiari appartenenti ad una determinata classe ed in modo equo beneficiari appartenenti a classi diverse; Astensione, il fiduciario deve astenersi dal delegare ad altri i suoi doveri e dal porsi nelle condizioni da ridurre la sua capacità di agire nei confronti del beneficiario. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 TEORIA DEI GIOCHI Trust game 1 2 4 Trust game con payoff estesi alternativi (backward looking) 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 Trust game con senso di colpa endogeno 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 (Vittorio Pelligra: rispondenza fiduciaria forward looking) 1 2 4 Senso di colpa IL MODELLO DI CONTESTO Lorenzo Sacconi 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Delega cliente Doveri fiduciari Deontologia BENE CENTRALE Deontologia 1 2 4 Esternalità negative Delega collettività • La struttura suggerita comporta la possibilità di delineare le caratteristiche di una deontologia che abbia requisiti tali da determinare una creazione endogena della fiducia e della sua sostenibilità in situazioni di incompletezza informativa. • Tale deontologia, per quanto possa prevedere meccanismi sanzionatori, non fonda su questi la sua efficacia, ma sulla sua capacità di generare incentivi reputazionali, in riferimento ai quali la vera sanzione è l’exit del cliente. In questo senso assai rilevante è il principio dell’apparenza, poiché è su di essa che il cliente costruisce il suo giudizio e non certo sulla “sostanza”, che per la natura dell’attività professionale, non può che essere informazione privata. 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 SACCONI L., “Fondamento efficacia delle deontologie professionali” 0011 0010 1010 1101ed 0001 0100 1011 “L’impegno a favore della produzione, allocazione e distribuzione di beni centrali è la base per una giustificazione morale, poiché un bene centrale è una ragione morale per agire: (i) un bene centrale è fonte di benessere per ogni cliente e per ogni terzo influenzato dagli effetti esterni della professione; (ii) inoltre l’impegno a favore di un bene centrale è qualche cosa che qualunque cliente e qualunque terzo accetterebbe come un requisito per fidarsi della professione, dal momento che chiunque di loro desidera razionalmente il bene centrale come mezzo per perseguire il suo piano di vita. Diciamo la base di una giustificazione morale poiché la natura centrale del bene, il suo essere mezzo razionalmente desiderabile per ogni piano di vita, non basta a giustificare la fiducia nella professione: occorre che il bene appropriatamente definito entri in una visione della professione come istituzione sociale accettabile razionalmente da chiunque e di conseguenza in una teoria della giustizia”. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 IL MODELLO INTERPRETATIVO 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 IL MODELLO INTERPRETATIVO L’ATTUALE SITUAZIONE DEL MERCATO DEI DOTTORI COMMERCIALISTI 1 17% 23% 36% 2 under 40 39% quarantenni 4 ultracinquantenni 41% iscritti per classe anagrafica 44% Distribuzione fatturato per classe anagrafica Dati CNPADC 2007 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 IL MODELLO INTERPRETATIVO I problemi che in questa sede si tentano di affrontare sono: • capire perché i nuovi entrati non sono più in grado di raccogliere clientela ed aprire studi propri; • capire se questa situazione può dirci qualcosa sulle determinanti economiche di questo mercato; • quali possono essere gli effetti di questo fenomeno sugli assetti della professione; • quali conseguenze tale fenomeno può comportare sulla capacità del corpo professionale di rispondere alle esigenze della clientela e della collettività in termini di qualità; • quali possono essere le strategie concorrenziali efficaci che i nuovi entrati possono porre in essere per modificare questa condizione; • quale potrebbe essere un nuovo assetto prevedibile del mercato professionale alla luce delle nuove strategie delineate. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 IL MODELLO INTERPRETATIVO IPOTESI 1 2 4 LA RELAZIONE FIDUCIARIA E’ LA CAUSA DELL’INERZIA IL MODELLO INTERPRETATIVO 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 Orgoglio del ruolo IL MODELLO INTERPRETATIVO 0011 0010 1010orgoglio 1101della 0001 0100 1011 Φ =fattore funzione sociale G=fattore orgoglio del ruolo 1 2 1 ρ =reazione corpo professionale σ =conseguenze civ/pen/amm illecito π =probabilità di ρ e σ 2 4 Z= fattore di rammarico s = probabilità che il corpo professionale imponga sanzioni IL MODELLO INTERPRETATIVO 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 TESI Nel sistema che abbiamo delineato in effetti la relazione che si innesta tra cliente e professionista è estremamente stabile. Una volta sorta e consolidatasi negli anni comporta il sorgere di una compenetrazione relazionale molto complessa e forte che difficilmente si scinde. Questo spiega il perché le relazioni tra cliente e professionista sono spesso relazioni che durano una vita intera a meno che non intervengano fenomeni esogeni che impattano sull’equilibrio erodendo il patrimonio relazionale che si è stratificato nel tempo. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 PROFESSIONISTI VS COLLABORATORI DEGLI STUDI 1 2 4 LA CONCORRENZA SULLA FIDUCIA 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 Kahneman D. Prospect Theory Behavorial Economics KAHNEMAN D. - TVERSKY A., (1979) Prospect Theory: An Analysis of Decision under Risk Econometrica, Vol. 47, n. 2, 263-292 2 4 Nobel per l’economia 2002 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 LA CONCORRENZA SULLA FIDUCIA Il concetto di FIDUCIA si predica in molti modi 1 2 IL SORGERE DI STRUTTURE ORGANIZZATE, SPECIALIZZATE E DOTATE DI “TEAM THINKING”: LA CONCORRENZA SULLA FIDUCIA E SUI PATRIMONI RELAZIONALI. 4 DISTRETTI INDUSTRIALI 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 impresa Altri SH professionista Stato Altri SH 1 2 4 DISTRETTI INDUSTRIALI 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 BECATTINI G., Distretti industriali e Made in Italy, Le basi socioculturali del nostro sviluppo, Bollati Boringhieri, Torino, settembre 1998. 4 Le analisi dei distretti svolte hanno spesso mancato di evidenziare come la relazione professionista cliente sia stata uno dei nodi fondamentali della rete dei distretti. I piccoli imprenditori hanno da una parte utilizzato i professionisti come una duttile forma di esternalizzazione di alcune funzioni direzionali dell’azienda e dall’altra hanno sfruttato i patrimoni relazionali degli studi professionali come efficace forma di comunicazione con gli altri soggetti del distretto. LO STUDIO PROFESSIONALE ORGANIZZATO 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 le economie di scala specializzazione team thinking il capitale Studio professionale Collettore di fiducia 2 4 accumulazione patrimoni relazionali pubblicita’ come informazione 1 0011 0010Creare 1010 1101 0001 0100 1011 un sistema professionale • • • moderno e più efficiente passa, quindi, attraverso tre variabili: la volontà dello Stato di svolgere un ruolo di garanzia in cui la delega in favore del corpo professionale sia reale e non una surrettizia forma di controllo; la volontà dei corpi professionali di dotarsi di forme di deontologia efficienti che sappiano, meglio di oggi, innescare virtuosi processi reputazionali endogeni; la capacità dei professionisti (in specie i giovani) di saper reinventare su basi nuove la professione e reinterpretare in modo nuovo e fecondo le relazioni fiduciarie, secondo canoni più consoni ad una società e ad un sistema economico che subisce trasformazioni sempre più radicali e repentine e nel quale la conoscenza e la specializzazione sono divenute centrali, per quanto sempre nel quadro dei doveri fiduciari a tutela dell’utente dei servizi professionali e del perseguimento del bene centrale tutelato dalla professione nell’interesse della collettività. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1. 2. 3. 4. 5. 6. PROFILI CRITICI EMERGENTI leggi regionali sulle professioni; le Circolari Ministeriali in campo fiscale; le nuove deontologie professionali; intervento dell’Antitrust nei mercati professionali; contestualizzazione nel sistema economico generale; sviluppi ulteriori del campo di ricerca. 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 RINGRAZIAMENTI Ringrazio per i loro preziosissimi suggerimenti il Prof. Lorenzo Sacconi, il Prof. Mario Alberto Galeotti Flori e la Dott.ssa Eleonora Di Vona, che saranno senz’altro forieri di ulteriori interessanti sviluppi di ricerca. 1 2 4 BIBLIOGRAFIA • ANDERSEN E. S., “The evolution of credence goods: A transaction approach to product specification and quality control”, MAPP working paper no 21 May 1994 ISSN 0907 2101, ma anche dello stesso autore, “The evolution of credence goods in customer markets: exchanging `pigs in pokes'”. • ARROW, K., “Uncertainty and the welfare economics of medical care”. 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Collettività Clienti (Stato) 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 L’APPROCCIO STRATEGICO 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Conoscenza tecnica Conoscenza teorica Esperienza nuovi prodotti nuovi mercati Formalizzazione (qualità) Prodotto Processo Coinvolgimento Servizio 1 innovazione ORCHESTRAZIONE comunicazione Nuova expertise Expertise Reputazione Expertise Esperienza Coinvolgimento Patrimonio relazionale 2 Clienti attuali Clienti potenziali Altre componenti 4 collegamento nuovi clienti SMETS M., MORRIS T., CARROLL S., Orchestrating for a winning performance Rethinking Strategy in Professional Service Firms, Clifford Chance Centre for the Management of Professional Service Firms, WORKING PAPER SERIES, n. 13 2008, Oxford University. 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 MATRICE DI ANSOFF (PRODOTTO-MERCATO) PRODOTTI ESISTENTI PRODOTTI NUOVI MERCATI ESISTENTI Penetrazione di mercato Sviluppo del prodotto MERCATI NUOVI Sviluppo del mercato Diversificazione e sviluppo integrato 1 2 4 Mercato maturo: OPZIONI STRATEGICHE 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Strategia di quota Strategia di nicchia OPZIONI STRATEGICHE Strategia di mietitura 1 2 Strategia di disinvestimento 4 L’APPROCCIO STRATEGICO: OBIETTIVI 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 S . M . A . R . T. S P E C I F I C O M I S U R A B I L E A Z I O N I R E A L I S T I C O T E M P O 1 2 4 ORGANIZZAZIONE E GESTIONE 0011 0010 1010 1101DELLE 0001 0100 RISORSE 1011 UMANE 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 ASA Contab. Ordinaria Contab. Semplificata Unico PF Unico SP Unico SC/ENC Modello 770 Modello IVA Bilanci Consulenza Fiscale Societaria Consulenza Aziendale Operazioni Straordinarie Contenzioso Tributario Perizie CTU CTP Procedure Concorsuali Convegni e Corsi formativi Collegi Sindacali Amministrazione del Personale Consulenza in materia di lavoro Dich.ni Comunicazioni lavoro Altro 1 2 4 CONNESSIONI 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 cliente 1 Numero pratica ASA 2 4 Professionista Tipologia prestazione 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Cliente Prestazione Numero Pratica A S A Raccolta Documentazione Studio Pratica Avanzamento Pratica Definizione Pratica Consegna Pratica Collaboratore 1 Professionista 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Cliente Numero Pratica ASA Prestazione A Prestazione B Prestazione C Formazione e Aggiornamento Collaboratore 1 ora 3 ore 2 ore 1 ora Professionista 3 ore 2 ore Contatti Clienti 1 Commissioni Esterne 1 ora Altro 2 Totale/ Giorno 8 ore 4 2 ore 1 ora 8 ore 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 MARKETING E COMUNICAZIONE 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 CONCORRENZA SULLA FIDUCIA E SUI PATRIMONI RELAZIONALI 1 2 4 UN PROBLEMA DI COMUNICAZIONE? TARIFFE (PREZZI) E PUBBLICITÀ: UN FALSO PROBLEMA? 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Prices as Signals of Product Quality, Asher Wolinsky, The Review of Economic Studies, Vol. 50, No. 4 (Oct., 1983), pp. 647-658 Advertising as Information, Phillip Nelson, The Journal of Political Economy, Vol. 82, No. 4 (Jul. - Aug., 1974), pp. 729-754 Advertising as Information: Further Evidence, Franklin G. Mixon, Jr., Southern Economic Journal, Vol. 61, No. 4 (Apr., 1995), pp. 1213-1218 1 2 4 Price and Advertising Signals of Product Quality, Paul Milgrom and John Roberts, The Journal of Political Economy, Vol. 94, No. 4 (Aug., 1986), pp. 796-821 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 PREZZI E PUBBLICITA’ 1 2 4 VEICOLANO INFORMAZIONI 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 Pubblicità •Quotidiani •Riviste Pubbliche relazioni •Opuscoli 1 2 •Riviste e mezzi identificazione •Radio •Attività di servizio pubblico •Televisione •Pubblicità esterna • pubblicità diretta •Pubblicazioni 4 •Seminari e manifestazioni Delicati aspetti deontologici Correttezza deontologica bassa efficacia efficacia 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 4 0011 0010 1010 1101 0001 0100 1011 1 2 http://web.ifac.org/publications/small-and-medium-practices-committee 4